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Transiti Poetici – Volume XXXII

TRANSITI POETICI
Volume XXXII

NUOVE VOCI DEL VENTUNESIMO – 2a. parte

Volume Speciale
a cura di
Giuseppe Vetromile

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano


N. 60

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Transiti Poetici – Volume XXXII

Nuove Voci del Ventunesimo – 2a. parte


a cura di
Giuseppe Vetromile

Pubblicato da
© Circolo Letterario Anastasiano, 2022
Quaderno n. 60

Editing, grafica e impaginazione


Giuseppe Vetromile

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Transiti Poetici – Volume XXXII

Gli Autori

Nancy Amato
Giovanni Balzano
Simona Barbati
Sara Capoccioni
Vittoria Caso
Deborah Daniele
Giuseppina Dell’Aria
Maria Pia Dell’Omo
Gennaro Iannuzzi
Irene Mascia
Melania Mollo
Libera Nasti
Martina Natale
Ciro Perna
Paolo Perrone
Silvana Pesola
Pasquale Rea
Lina Sanniti
Eliana Stendardo
Annamaria Varriale
Gloria Vocaturo

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Transiti Poetici – Volume XXXII

Introduzione

Nel mio lungo viaggio nel mondo della poesia contemporanea, iniziato giusto due anni
fa, ho voluto soffermarmi su alcune realtà che, per certi aspetti, assumono
caratteristiche tutte proprie: la poesia dialettale, poi un volume dedicato ad alcuni poeti
scomparsi recentemente, un altro dedicato a poeti con i quali ho condiviso felici esiti
di concorsi letterari negli anni della mia maggiore e più significativa presenza e
frequentazione di questi eventi, in tante località della Penisola. Un volume speciale è
poi stato dedicato alle Voci nuove di questo primo scorcio di secolo, Voci Nuove del
Ventunesimo, come l’ho intitolato: titolo alquanto roboante, me ne rendo conto, forse
eccessivamente pretenzioso, ma in realtà la scelta degli autori inseriti è stata del tutto
personale e certamente incompleta, basata su un mio modestissimo metro valutativo.
È venuto quindi il momento di realizzare una seconda parte di questa mia personale
indagine sulle Nuove Voci del Ventunesimo (forse ce ne sarà anche una terza,
vedremo…), chiamando a raccolta principalmente altri autori che rientrano nella mia
sfera organizzativa di eventi letterari sul territorio ideati e condotti a nome del Circolo
Letterario Anastasiano.
La Poesia è una cosa seria, non è un semplice divertimento o passioncella domenicale,
e siamo tutti d’accordo. Tuttavia, spesso c’è anche da considerare un aspetto di questa
che, esulando dalle necessarie e riconosciute caratteristiche e modalità di forme, stile e
spessore di linguaggio, interessa molto di più la sfera emozionale e favorisce,
incoraggia, la socialità e la condivisione artistica e culturale, in un mondo in cui ormai
si viaggia sovente incapsulati nel proprio egocentrismo e nella propria solitudine.
Insomma, una poesia che, al di là del valore qualitativo in sé, possiede anche la “forza”
di coesione, capace di interessare ed unire cuori ed anime in sintonia, empatia e
concordia.
Dunque, anche questo secondo volume speciale dedicato alle Voci Nuove del
Ventunesimo, è stato realizzato tenendo conto soprattutto di queste “atmosfere” che la
poesia riesce a creare, e in particolare nell’ambito circoscritto delle mie conoscenze
poetiche del territorio, dalla città di Napoli e località limitrofe come Sant’Anastasia,
Pomigliano, Casavatore, Volla, all’entroterra vesuviano e casertano.
Si tratta di un quadro variegato e multiforme, in quanto gli autori inseriti hanno
modalità, stili, forme espressive e contenuti diversi tra di loro, anche in considerazione
delle età che, in alcuni, è piuttosto giovane. Non essendo possibile un vaglio critico

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dettagliato ed esaustivo per ciascuno di loro, mi limito a presentarne brevemente la


linea poetica essenziale.
Nancy Amato, da Somma Vesuviana, predilige un contenuto sentimentale, a volte
anche passionale, espresso con un verseggiare caldo e luminoso. Giovanni Balzano,
artista a tutto tondo, esprime il suo dire poetico con parole incisive e graffianti,
derivanti da un’osservazione del mondo dolente e magmatica, come la materia da
plasmare nelle sue rappresentazioni scultoree e pittoriche. Simona Barbati,
giovanissima casertana, affida la sua pungente poetica al verso dello slam poetry,
particolare modalità adottata anche da altri autori qui presenti, come Maria Pia
Dell’Omo e Martina Natale. In particolare, Maria Pia Dell’Omo si presenta con una
poetica alquanto graffiante, tesa al riscatto della figura femminile, ispirandosi sovente
anche al mondo classico e ai miti. Martina Natale, giovane napoletana, rivolge la sua
attenzione poetica a quadri di vissuto della contemporaneità, ponendo l’accento su
falsi stereotipi e ipocrisie della quotidianità. La napoletana Giuseppina Dell’Aria si
distingue per un dettato poetico fresco, fluido e incisivamente rapido, supportato da
un verseggiare breve e immediato. Sara Capoccioni, che vive tra Pozzuoli e il Belgio,
legatissima alla sua terra d’origine, spicca per il suo discorso lirico non privo di una
certa vena di nostalgia, che esprime nei suoi versi intrisi di ricordi e di arie di vividi
sentimenti. Vicino alle tematiche di Sara Capoccioni può ritenersi Vittoria Caso,
valente poetessa e critico letterario, autrice e prefatrice di saggi; la sua poesia è
prevalentemente ispirata anch’essa ai ricordi, ma vi troviamo forti riferimenti all’amore
e alla lirica dei paesaggi. Anche la mariglianese Deborah Daniele predilige una poetica
essenzialmente rivolta all’indagine introspettiva del proprio mondo femminile, con
uno sguardo filosofico sul senso dell’esistenza. Poesia che trae spunto dalle
problematiche del sociale è invece quella di Gennaro Iannuzzi, anche lui esperto
organizzatore di eventi culturali nel territorio di Volla e assiduo frequentatore di salotti
letterari. È di Somma Vesuviana la voce prorompente e incisiva della giovanissima
Irene Mascia, che propone una dialettica poetica arguta e ricercata, pregna di
riferimenti filosofici. Una poesia assimilabile a brevi monologhi teatrali, non privi di
una certa accuratezza nell’indagare nei propri sentimenti, è quella di Melania Mollo,
da Pollena Trocchia, con eccellenti esperienze anche nell’ambito cinematografico.
Libera Nasti, da Napoli, contamina armoniosamente la sua poesia, sovente
caratterizzata da afflati d’amore, con incursioni nel mondo della fisica, materia che
l’affascina, costituendo peraltro il suo àmbito lavorativo principale, come docente di
questa disciplina. Ciro Perna, da Pomigliano d’Arco, e Paolo Perrone, da Napoli, si
approcciano da poco al mondo poetico del nostro territorio, esprimendo un buon

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dettato, per lo più caratterizzato dai sentimenti, dall’amore e dalla tolleranza in ogni
contesto sociale. Fortemente intrisa di afflati emotivi e sentimentali, ma anche di
interrogazioni sul senso dell’esistenza, sui valori indiscutibili come la libertà da ogni
sorta di costrizioni e di afflizioni, specie in ambito femminile, è invece la poesia di
Silvana Pesola, napoletana, attivamente impegnata nel sociale e ottima ideatrice di
iniziative letterarie. Eclettico artista, cantante e poeta, nonché eccezionale maschera di
Pulcinella, è Pasquale Rea, di Pollena Trocchia; la sua poesia, prevalentemente in
dialetto napoletano, tocca temi sociali e sentimentali, con un verseggiare arguto, a volte
ironico, ricco di immagini. Lina Sanniti, da Frattamaggiore, insegnante di inglese nelle
scuole superiori e ottima traduttrice, si esprime con una poesia profonda, alla ricerca
dell’essenza delle cose e dell’uomo, con punte di velata denuncia. Altra figura di spicco
nel nostro panorama poetico, traduttrice e interprete di professione, è la napoletana
Eliana Stendardo, incline ad una poesia ricca di afflati sentimentali, che confluiscono
in versi brevi e fluidi, pregni di delicate memorie. Una spiccata sensibilità poetica
mostra di avere Annamaria Varriale, di Bacoli, autrice di versi gradevolmente lirici,
improntati prevalentemente all’attenta osservazione della realtà. Intinge nel mito la
poetessa romana, ma ormai napoletana da molto tempo, Gloria Vocaturo, con i suoi
versi ricchi di riferimenti classici che esaltano la figura femminile anche nella realtà
attuale.
Un mosaico vasto, dunque, anche se forse incompleto, ma sufficiente a dare un’idea
almeno della bontà e della genuinità delle varie voci presenti, che ancora ringrazio per
aver aderito alla realizzazione di quest’altra piacevole e, spero, interessante tappa del
mio lungo viaggio poetico.

Giuseppe Vetromile

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Transiti Poetici – Volume XXXII

NANCY AMATO

Nancy Amato, nata nel 1969 a Portici (Napoli), ha pubblicato il libro di poesie Sensi.
Vincitrice di vari premi di poesia, frequenta salotti letterari nazionali ed internazionali.
È l’ideatrice e curatrice di vari eventi di poesia. Attualmente è volontaria nella Croce
Rosa Italiana.

L'ombra della vita

So dove inizia il cielo


ma non so dove finiscono le stelle.
Si spegne la luna.
Il mondo si veste di nero.
La vita si eclissa.
Cuori in silenzio
e mani in attesa …
Sirene di speranza sulle strade
e camici bianchi stanchi ti danno la vita.
Tutto è fermo.
Tutto è spento.
Canto di lutto

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Transiti Poetici – Volume XXXII

nella Casa di Dio,


abbracciando la croce.
Attesa dell’ascesa
e la luce tornerà.
L'amore per la vita
è il mio domani
Signore.

***

Safi Frozan

Muoio perché sono una donna afgana.


Un’attivista dei diritti delle donne.
Condannata già dalla nascita,
perché sono nata donna nel mio paese.
Sono stata uccisa dal mio stesso popolo
amando lo stesso Dio.
Sul mio volto
non c’era più un millimetro di carne
da accarezzare,
i proiettili hanno scolpito il mio viso.
Riconosciuta solo dal mio vestito
bagnato di sangue.
Chiedo giustizia per tutte le donne.
Chiedo libertà per tutte le donne.
Noi considerate bestie,
inutili persone.
Chiedevo asilo in Germania,
e i miei assassini mi hanno ingannata.
Ho creduto in loro che potessi scappare via.
Quante donne stupreranno ancora,
Quante donne uccideranno ancora.
Muoio in nome della libertà e della giustizia.

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Transiti Poetici – Volume XXXII

Ma,
grazie a questa penna,
io adesso
sto vivendo, ancora. Safi Frozan.

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GIOVANNI BALZANO

Artista poliedrico, Giovanni Balzano è impegnato fin dagli anni ’70 in una costante e
intensa ricerca nell’ambito delle arti visive. Si è occupato per diversi anni di Design e
Architettura Civile e Industriale. Discipline, queste ultime, nelle quali ha sviluppato le
sue ricerche sul rapporto forma/funzione e le sue teorie sul valore dell'arte e il
significato della bellezza nei luoghi di lavoro. Su queste tematiche e su quelle più
pertinenti alla storia dell’arte, scrive articoli e saggi. Ha recentemente pubblicato un
romanzo e un libro di poesie. Preminenti sono tutt’ora le sue attività di pittore, scultore
e scrittore. È laureato con lode in Cons. dei Beni Architettonici ed è promotore e
partecipa ad iniziative artistiche e culturali in ambito nazionale ed estero.

Ali di cera

Sto sulla spranga


Sospeso a quei fiori senza petali
che hanno cacciato artigli
E tu non puoi niente
Sotto c’è un fuoco protervo
e si dovrebbe salire
sulle scorie dei germogli
per respirare un po’ d’aria
appena priva del sapido veleno
Ma questa è la terra del destino
e le frecce scagliate nel petto
di quel cielo pervicacemente azzurro

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Transiti Poetici – Volume XXXII

le frecce a cui eravamo aggrappati


per raggiungere nuvole
che speravamo non fossero asfittiche
le hanno divorate i Gargoyles
Cadremo ancora - mi chiedi -
nel fango catramoso
mischiato a sangue e sfatti pistilli?
Chi può dirlo?
A noi non resta
che fabbricare ali di cera
e morire con dignità.

***

Stranieri

Le orme degli zoccoli sferrati


e gli echi di lontane frontiere
e le zolle ritorte e maciullate
dal ventre fumoso di antiche lave:
è l’unico fertile umore il nostro
sudore
per queste terre sconsacrate e
lasse?
Restare è l’unico modo
per stornare l’assillo
che vuole il dolore
Nessuna ferita sarà fine a sé
stessa
Ogni ferita sarà resurrezione
Solco in cui immergere dita
per non dimenticare
Ostensione di resistenza!
È forse vano annichilirsi
in queste scarne pianure

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Transiti Poetici – Volume XXXII

prive di sangue?
Offrire carne
alle astiose genie!
Non siamo eroi
Siamo noi
Semplici noi
Stranieri
per non morire.

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SIMONA BARBATI

Simona Barbati è nata ad Aversa nel 1997. Ha ottenuto, nel 2011, il secondo posto
per la sezione narrativa della VII edizione del Premio Letterario Internazionale Napoli
Cultural Classic; nel 2014 è stata tra i sei finalisti della XX edizione del Premio letterario
Energheia; entrambi i racconti sono stati inseriti nelle antologie dei rispettivi premi. Si
è qualificata alla finale della XX edizione del Premio Cimitile (2015). L’amore per la
poesia nasce nel 2017 e continua fino alla partecipazione ai primi Poetry Slam. Dopo
gli studi classici liceali si è laureata in Lettere Moderne presso la Federico II. Ad oggi,
è impegnata nello strutturare una propria raccolta poetica e nel coltivare interessi quali
musica e viaggi.

Casa 'e riavolo

Ho una casa di diavoli in corpo


In un giardino bevono il caffè ridono un po'
A tavoli di metallo mentre le foglie cadono
Una bouganville nell'edera
Un sole fonde il muro e il mondo
A code spinate nelle braccia non mie non più
Unisco volti simili e sereni
Un ghigno diffuso e sprezzante

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Transiti Poetici – Volume XXXII

È così da un po'
Perciò sto stringendo amicizia
Penso da un po'
Di nuovo alla soluzione
Espiazione di un futuro uguale all'ora
Che vivo da 32 minuti
Il problema è che ho promesso
un Natale a mio fratello
Il problema è che sono curiosa
e Camden esiste, l'ho vista
con l'India nelle vene i suoi colori
Di solito quando voglio farlo
Lo scrivo
Mai davvero mai del tutto ma
Lo scrivo
E mi chiedo se un giorno troveranno le tracce
Filologi d'autore stupidi ventenni
Pieni di problemi a cui dirò di restare in vita
Una sorella un relitto giovane
Resta in vita

***

Saturno

Penso che vorrei perdere la ragione tra le tue mani


Sono vicina a me diluita dispersa tra le tue mani
Non mi trovo ma mi affido cieca tra le tue mani
Da sempre ho un'aura pacata voluta ma ora incollata
Da troppo mi mettono in testa un'aureola di cartapesta
Fondale della recita infantile troppo vera e intollerabile
Lega di ghiacci e massi di buio anelli d'inappartenenza
Incattiviscono un corpo vivo vivo una diga sfasciata
Sentieri di ossigeno mancante alla mente che manca

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Transiti Poetici – Volume XXXII

Quando penso e sento insieme sragiono e ti cerco


Sentieri di paglia tra scogli a cui la mente torna
Se ti dono questo ti sto dando tutto
Se ti dono questo ti sto dando tutto

***

Ciclo di Ra

Cadono orbita e satellite


si perdono stelle elementari
galassie scivolano
ciò che resta quando il resto
disciolto segue le correnti
violente negli arti
è poca luce in punti minuti
ricordati da mani cieche
ciglia impunite di notte
In una notte di deserto
tra la Valle dei Re e il mare
accarezzi la mia mano
abbandonata, ti sente
Reale
nei nomi d'argento
nel tocco di madreperla
nel petto, nel niente casa

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Transiti Poetici – Volume XXXII

SARA CAPOCCIONI

Sara Capoccioni (alias Maria Rosaria Capoccioni) nasce a Pozzuoli (Na) ma ben
presto la famiglia si trasferisce in Francia, da cui rientra in Italia poco dopo. Tuttavia
continuerà ad effettuare frequenti soggiorni in Francia, per ragioni familiari. Inizia ben
presto la sua carriera d’insegnante e dopo alcuni anni, superato il concorso per
l’insegnamento all’estero, si trasferisce con i figli in Belgio dove attualmente risiede.
Insieme al marito, da circa un ventennio, ha creato la TRE-A galerie che si occupa di
arte contemporanea.
Nei continui cambiamenti di vita, tra un Paese e l’altro, la poesia resta un filo
onnipresente, una passione che l’ha sempre accompagnata, fin da bambina, in una
dimensione rimasta a lungo privata.
Al suo attivo, nonostante gli incitamenti ricevuti da giovanissima a pubblicare, sono
presenti esclusivamente testi inediti.

Screziato in un bianco e nero

C’è un passato che m’affiora tarpato


Screziato in un bianco e nero
Lascio la mente tornare
Tra care mura antiche,
Esposte al vento della cima
Dove vortica l’ululo sabbioso del tempo

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Transiti Poetici – Volume XXXII

Il bronzo delle campane d’un tratto


risuona quel tempo
Come intatto nei magici rintocchi
Rientrano i certosini nelle celle
Coi loro passi leggeri nel cortile
Fra orti rigogliosi di cure
Per silenzi preghiere e canti
all’alba e al vespro.
Un tempo che s’è reso affanno
tra quelle stesse mura
Con aspre feritoie di tufo
Nel sedimento delle vite andate.
Dove solo le pietre ancor son quelle
Che han visto e sentito senza nulla sapere
Mi parla ancora il vento da lontano
Borioso furioso
Ma quando esce il sole
Rinasce il primitivo bianco splendore
E solo cielo e mare all’occhio ricompare
In fondo sorge l’ombra materna
Dei tuoi seni gonfi posti sul golfo
Il profilo stesso della mia terra
E la forza delle nostre viscere cocenti

***

Lettera22 (en souvenir di Domenico Carrara)

Sul profilo Fb permane uguale


L’immagine del tuo sorriso
Ti conoscevo poco
Ma chiaro m’era
Quel tuo essere poeta
Un palmo sopra terra

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Transiti Poetici – Volume XXXII

Per i tuoi trentanni,


T’auguravi una Lettera22

Ti presi la mia
imballata nella valigia cabina
La riempì tutta
Non lasciò spazio agli abiti
Pesava trainata nel lungo viaggio.
E tu? Alla novella
Non mi paresti entusiasta.
Non mostrasti sorpresa
Non t’accordasti per la consegna
Mi sentii ancora una sciocca
Tacqui. Tacesti
L’olivetti Lettera 22
È rimasta in fissa attesa
Accanto al balcone
Da anni 4.
A chi darla
Ora che non ci sei più …

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VITTORIA CASO

Docente humanae litterae, filologa classica, pluriabilitata, plurispecializzata, formatrice


docenti con Università-Tor Vergata, Federico II, Provveditorato studi di Napoli e
Caserta, ISEF, Enti privati; autrice di recensioni, saggi pedagogico-didattici, letterari,
storici; curatrice e prefatrice di testi; pubblicista; componente: giurie concorsi latino-
greci e premi letterari, “Commissione di studio e ricerca storica” di Arzano,
Casavatore, Casoria-2018; ha ricoperto nella scuola incarichi di responsabilità; anima
culturale per 20 anni del 29° Distretto Scol.co (vicepresidente), ne ha curato tutte le
iniziative culturali. Ha fondato “Clarae Musae”, Ass. Culturale di cui è presidente, con
cui promuove cultura gratuitamente attraverso rassegne culturali e premi letterari; già
Presidente Ass. ex alunni Liceo Garibaldi. Ha ricevuto nel 2015 il Premio Nazionale
Città di Sant’Anastasia per la divulgazione della cultura. Tra 2017 e 2020 ha ricevuto
numerosi riconoscimenti e primi premi per le sue poesie e i suoi racconti pubblicati in
antologie. Ultimo riconoscimento, nel 2021, il primo premio sezione racconti al
Premio “Virgilio in antica Atella”.

Non sono tutte uguali le lacrime

Lacrime amare,
ingabbiate nel cuore,
bruciano l’anima:
compagne fedeli
di sogni svaniti,
soprusi subiti,
fiori non colti,

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Transiti Poetici – Volume XXXII

germogli strappati.
Devastanti d’inquietudine,
infrangono i sorrisi
dell’innocenza violata,
delle donne abusate
rannicchiate in un angolo,
pugni stretti, occhi chiusi.
Non sono tutte uguali
le lacrime:
tremule di bagliori cangianti,
non sanano le ferite sanguinanti
mentre scorrono in silenzio
nel segreto calice dell’anima

***

Non s’è smarrito quel tempo

Nella penombra sorrisi,


mani chiare,
avevano il sapore del domani,
di baci rubati,
di limpidi sguardi.
Il lento stupore di un abbraccio
e poi silenzio.
Persi l’uno nell’altro
s’incrociavano i volti,
nella forma di un nido
s’intrecciavano le nostre mani
e sogni
e sospiri
e languide carezze…..
Balenii di sguardi, di luci, di promesse:
non s’è smarrito quel tempo

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Transiti Poetici – Volume XXXII

profumato d’amore,
di tenerezza,
di speranza.
Oggi, dopo 40 anni,
siamo ancora qui …

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Transiti Poetici – Volume XXXII

DEBORAH DANIELE

Deborah Daniele, nata a Pomigliano D’Arco (Na), è laureata in scienze giuridiche.


Ha cominciato a scrivere poesie fin dalla tenera età. Si occupa di giornalismo, scrivendo
articoli e note di cultura per alcune testate online. Sue poesie sono state pubblicate
nell'Antologia Viaggi Di Versi, Nuovi Poeti contemporanei, ediz. Pagine, con nota di Elio
Pecora. Ha inoltre pubblicato la raccolta di poesie Intrecci insieme allo scrittore Mario
Volpe.
Partecipa ad eventi letterari e ad incontri di lettura di poesie organizzati in varie
biblioteche e librerie di Napoli e provincia. È l’ideatrice e conduttrice della Rassegna
culturale “Marigliano LetterArt”.

Implodono atomi di me

Vedo attese
adagiarsi su vuoti
dove la realtà scava in basso:
terreno fertile
una volta cemento.
Sono a un metro più distante da ieri
e da me…chissà quanti?

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Transiti Poetici – Volume XXXII

Ascolto la notte
lambire il silenzio
soffocare saturo
tra pareti inesistenti: implodono atomi di me!
Guardo la speranza
far crollare sogni
mentre l’immaginazione resta inerte.
Fredda ed esanime
io
prendo vita
al ritmo di una canzone triste:
gemellaggio universale di anime sconosciute.
Sento il tempo passare
su di me
come un treno sulle rotaie:
io che ho sempre cercato di fermare il sole
ho imparato a muovermi nel buio.

***

Alieni (dentro sogni inespressi)

Alieni
in uno spazio senza tempo:
non abbiamo che la fretta
di invocare l’eco degli anni
nel frastuono stridulo
dei giorni.
Calamite al suolo,
in estasi per poco.
Accogliamo la sera
come la più premurosa delle madri.
Il vento partorisce in noi

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Transiti Poetici – Volume XXXII

l’immenso e l’oblìo
e tra fiamme e ombre
il cuore oscilla
in un’altalena eterna.
La notte indossa ancora il suo mantello:
un po’ di me scompare assieme ad essa.
Al riparo
noi
dentro sogni inespressi.
Di buio e luce
viviamo,
annegando
nel chiarore cristallino
di un giorno senza nome.

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Transiti Poetici – Volume XXXII

GIUSEPPINA DELL’ARIA

Giuseppina Dell'Aria vive a Napoli. Ha partecipato ai volumi Enciclopedia degli scrittori


inesistenti (Homo Scrivens 2013), La vera bellezza (Boopen led 2010) e Serial Novel
(Homo Scrivens 2014). Fra i diversi riconoscimenti, il premio Nazionale di letteratura
e teatro "Nicola Martucci - Città di Valenzano” 2010.
Da alcuni anni é impegnata anche nella scrittura teatrale, scrivendo per il progetto
"Teatro di luoghi", atto alla valorizzazione di siti storici di Napoli.
Il libro di poesie Vivo tra puntini sospensivi (Homo Scrivens 2015) é la sua prima
pubblicazione personale poetica.

Uomini

Uomini
di una stessa terra
lingua e costumanze
in assonanza
tra comunità minime e diverse.
Individui
intenti a reggere
un’esistenza pregna

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 26


Transiti Poetici – Volume XXXII

del senso della vita


per tutti ed ognuno.
Arduo impegno
nello scorrer dell’esistenza
a guardar oltre il proprio piccolo destino
e fondersi nelle frequenze intense
suono a suono
voce a voce
corpo a corpo
per riconoscersi una sola anima.

***

L’hai sentito anche tu?

L’hai sentito anche tu?


Diamanti di stelle
anche noi
nella notte brillante
di luci
sospiranti
il ritmo del cosmo
pulsante di noi
nei passi
della danza della vita.

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Transiti Poetici – Volume XXXII

MARIA PIA DELL’OMO

Maria Pia Dell’Omo è conduttrice, ideatrice e organizzatrice di eventi culturali a


Caserta. Editor e curatrice di volumi di poesia e di narrativa gotica, ha collaborato con
diversi lit-blog e testate online e cartacee. I suoi studi in recitazione l’hanno portata a
sviluppare un approccio performativo alla poesia: è ospite presso mostre, festival,
manifestazioni, residenze artistiche.
Ha fondato assieme ad A. Di Lorenzo, M. Di Rubbo e A. Martinelli il gruppo di poesia
performativa “Voci Confinanti”, un progetto multiculturale di cui è la voce italiana e
spagnola.
Membro del collettivo “Caspar – Campania Slam Poetry”, di cui rappresenta il
referente della provincia casertana, organizza con i suoi colleghi il Campionato
regionale di Slam Poetry annuale, dal 2017, promuovendo con varie iniziative questo
segmento della poesia performativa. Nello stesso anno ha inaugurato come podcaster
il programma “RadioSonetto” (https://www.spreaker.com/show/radiosonetto), con
cui diffonde poesia in rete.
Di recente, il podcast ospita alcune selezioni poetiche di “InVerso – Giornale di
poesia”.

Abbandoni

Aver amato
e perduto
è come essere stati re impetuosi
sovrani di un regno
di tegumenti e cellule epiteliali.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 28


Transiti Poetici – Volume XXXII

Il primo morso
l’ho dato con te, Eva
delle mie carni,
fibra del mio frastuono.
La cacciata
ci ha trovato nudi e impreparati
al tumulto del cuore,
al mare largo del tuo abbandono,
al cielo sconsacrato del mio pentimento.
Cucirti la Verità alle suole
è esercizio antico
e tu non rispondi mai:
ti indico il mondo con il dito,
ma tu taci,
non versifichi con me,
non ti addensi in grumi di parole,
mi lasci solo
in queste biglie del perdono.
La riunione è perdonarsi ogni atto impuro.
Tu mormori ancora il nome di Gabriele
e stringi le dita attorno ai fiori.
Abbiamo perduto il nosocomio
dello spirito,
gli infermieri non ci guardano
più: siamo morti, per loro.
Dal trono di dio
piove, invano.
Eva, torna a parlare,
ché i fiori sono stupri
di memorie antiche.
Torna a dare un senso
al mondo che ci rende orfani,
i nostri nomi cancella,
un rifugio di favelas

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 29


Transiti Poetici – Volume XXXII

si apre al nostro sguardo,


tra plastiche e copertoni bruciati.
Eva, questo è l’inferno:
stare nello stesso tuo mondo
e trovarti assente
nella cruna del mio ago.
Il mondo si farà dei fili
con cui penetrerò il suo sconcio epitelio
e nessun colore sarà
il verso
dei tuoi occhi.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 30


Transiti Poetici – Volume XXXII

GENNARO IANNUZZI

Gennaro Iannuzzi è nato a Napoli nel 1955. Pensionato da alcuni anni, scrive poesie,
presenta ed organizza eventi culturali; collabora con diverse associazioni letterarie. È
tra gli ideatori e curatori della rassegna “Incontri Culturali Vollesi”. Alcuni suoi testi,
pubblicati in numerose antologie, hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Momenti
introspettivi, l’amore nelle sue diverse declinazioni e i temi sociali sono gli elementi
principali del suo dire poetico.

Muri

È un muro il dolore
finito l’amore.
È un muro il silenzio,
è un’assenza di spazio.
È un muro un paesaggio negato,
un prato fiorito impedito da un filo spinato.
È un muro sentirti diverso
tra i tanti di uno stesso universo.
È un muro sentirsi straniero,
perché la pelle è colorata di nero.
Un muro innalzato sul mare
è lì apposta per lasciarti affogare.
Abbattere un muro
dà speranza al futuro.

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 31


Transiti Poetici – Volume XXXII

Elegia del vento (Psicosi e pensiero)

Io amo il vento,
forte, debole, violento.
Spazza la mente,
la libera dalla retorica inconcludente.
Ammiro il vento, dal soffio prezioso
e dal respiro affannoso,
porta via come foglie fobìe e pensieri
di cui siamo prigionieri.
Ascolto il vento, melodioso strumento,
musica d’anime, di sorrisi e lacrime.
Amo le folate del vento,
il prezioso elemento
che rende leggeri
come alati destrieri.
Vorrei volare tra snodi neuronali
e correnti ascensionali,
navigare tra gli astri
libero dai mostri.
Vorrei raccogliere la polvere di stelle
e spalmarla sulla pelle.
Vorrei esser l'impavido guerriero
che sconfiggerà il pensiero.
Vorrei distruggere il tormento
grazie alla forza del vento.
Vorrei essere libero, finalmente libero,
da psicosi e da Lucifero!

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 32


Transiti Poetici – Volume XXXII

IRENE MASCIA

Irene Mascia, 19 anni, diplomata al liceo classico nel 2021 ed autrice della raccolta di
poesie Il Silenzio - Storia d’Amore tra Me e Me Stessa (Aletti Editore), crede nella poesia
come arma per cambiare il mondo. Ha fondato il blog di poesia ed attivismo Momenti
DiVersi, scrive per il periodico locale “Articolo 16”; collabora con l’associazione
Poesie Metropolitane e frequenta la facoltà di lettere classiche alla Federico II di
Napoli.

Se l’inferno potesse parlare

II cerchio
SVESTITO
(alla lussuria. Peggiore tra i mali, migliore tra gli inferni)

Scusami, o mio Signore


Voglio dedicarti
Tutta la mia vita
E amarti in ogni mio giorno
Ma le sue labbra sono più belle
Del tuo cielo
E la sua schiavitù mi libera
Da ogni affanno nel raggiungerti
Dio, io ti amo

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 33


Transiti Poetici – Volume XXXII

Ma le sue gambe non le avrai mai


Quindi immolami al vento infernale
Se ho scelto lei
E tutto ciò che tu
Le hai donato

(menzione speciale al concorso “I 7 vizi capitali”, edita da Gioant Editore nell’omonima silloge)

***

VII cerchio
II girone
REATO
(a quel peccato che andrebbe curato,
ma che non è peccato)

Dio, hai fatto un errore


Il suicidio per me è un peccato
La peggiore delle bestemmie
Ma non è forse per te un reato
Te che mi hai donato la vita
Donarmi tutto ciò che mi ha fatto decidere
Di rifiutarla?
Dio, se mi ami
Perché mi hai fatto questo?

***

VII cerchio
III girone
L’AMORE
(a tutti quelli che “Dio ha creato Adamo ed Eva…”)

E ci ricordano che siamo tutti malati

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 34


Transiti Poetici – Volume XXXII

Che non ci sarà Paradiso per noi


Che le fiamme faranno male
Come le pugnalate dei passanti
Eppure non capiranno mai che
Io il Paradiso già l’ho visto tra le sue braccia
E la mia malattia è la gioventù
A cui non interessa di essere curata
Il mio amore brucerà tra le fiamme
Ma io sarò ancora lì a venerarlo
Perché solo l’innocenza dei miei peccati
Sa rendermi umana
Amen

(edita nella silloge Il Silenzio - Storia d’Amore tra Me e Me Stessa, Aletti Editore).

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 35


Transiti Poetici – Volume XXXII

MELANIA MOLLO

Melania Mollo nasce artisticamente negli anni ’90 muovendo i primi passi nel teatro
amatoriale con la compagnia “I Guitti” di Pollena trocchia (Na). Successivamente ha
fatto esperienze in altre compagnie del territorio vesuviano. Ha preso parte a progetti
cinematografici e televisive e ha curato rubriche radiofoniche in ambito sociale. È stata
allieva dell’Università del Cinema delle Arti e dello Spettacolo sede di Acerra. Partecipa
a salotti culturali come attrice e lettrice di testi sia di propria produzione che di altri
autori.

Pensando a te

Pensando a te
una sera come tante
pervasa da una solitudine struggente
ho iniziato a percorrere chilometri
di inchiostro rosso
che macchiano di infinito silenzio
i miei fogli bianchi…

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 36


Transiti Poetici – Volume XXXII

Silenzi che diventano parole


Pensando a te
un rumore assordante
confonde il mio passo
e incrina la realtà
Devo arrestare il mio andare vano!
Con uno scritto tra le mani
privo di senso
mi sveglio e resto sola
con un vuoto incolmabile…
Pensando a te!

***

Una nuvola vista luna

Le luci del giorno si spengono.


Le immagini della notte si accendono…
Sei accoccolata su te stessa su un tappeto di colori
e finalmente ti abbandoni al respiro dei tuoi respiri.
Inizia il viaggio dentro e fuori di te,
voli alto in un cielo costellato di speranze
e sfiori con immenso amore
la stella più luminosa del firmamento.
Su una nuvola vista luna ti fermi:
è un posto riservato per te!
Sporgi avanti lo sguardo.
Il sogno continua…

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 37


Transiti Poetici – Volume XXXII

***

La felicità

Una vita che ti sogno


una vita che ti inseguo
ti stai chiedendo perché?
Per capire dove sei dove posso incontrarti
Mi è parso di scorgerti attraverso un'ombra
Ho sentito la tua presenza
Avvolta in un cappotto caldo
Riscaldare l'anima
Ho sentito il tuo profumo
Inebriare i pensieri
In quale posto del mondo riusciremo
a stringerci all'unisono?
E ancora ti cerco…

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 38


Transiti Poetici – Volume XXXII

LIBERA NASTI

Libera Nasti è nata a Napoli, città dove vive e lavora e che ama profondamente. È
insegnante di ruolo di matematica e scienze alla scuola secondaria di primo grado e
docente a contratto di un corso di Fisica applicata al Restauro all’Accademia di Belle
Arti. Ama leggere, dipingere, scolpire e scrivere, dal racconto, al romanzo alla poesia,
quest’ultimo suo genere di elezione.

Questo mondo è per voi

È per voi,
miei cari ragazzi,
questo mondo è per voi!
Prendetelo, trasformatelo!
Non violentatelo, però.
Perché è immensamente più forte la sua luce
della vostra tristezza.
Regalategli le vostre lacrime che si trasformeranno
in pioggia delicata o temporale funesto.
Regalategli il vostro sguardo,
che sarà ricambiato con orizzonti lontani.
Regalategli i vostri piedi
e vi sarà terreno
per potervi camminare e correre sopra.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 39


Transiti Poetici – Volume XXXII

Ridete di gusto
e vedrete colline dello stesso profilo del vostro sorriso.
Regalategli voi stessi e vi sarà un ricovero
per ripararvi.
Il mondo è più simile a voi
di quanto possiate immaginare.
Vi abbraccio, miei cari ragazzi!
La vostra prof

(giugno 2018)

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 40


Transiti Poetici – Volume XXXII

MARTINA NATALE

Martina Natale (Napoli, 1987) è una tutor, copywriter e traduttrice; risiede a Pozzuoli
(Na). È laureata in francese e portoghese. Nel 2018 è tra i finalisti del concorso “Poesia
a Napoli”, indetto dall’Editore Guida. Nel 2019, in seguito alla partecipazione al
concorso “Café Vol. V”, un suo componimento è stato pubblicato dalla rivista
letteraria Mosse di Seppia. Del 2020 è la raccolta Il posto a cui appartieni, edito da Guida.

Piango ai matrimoni

Reduce non di guerra.


Ma di una serata
Folle
A base di decalcomanie e chips,
Queste feste
Di addio alla vita solitaria
(Dove se non ti diverti
Non sei nessuno)
Diventano una specie
Di minacciosissime haka,
Riti di gruppo.
In uno scontro
Tra maschi e femmine,
La dimostrazione

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 41


Transiti Poetici – Volume XXXII

All’altra squadra
(Come nemmeno
Alla materna
O, generosamente,
Alle scuole medie inferiori)
Delle cose matte
Che siamo capaci di organizzare:
Attività veramente incredibili!
Al contempo, però,
– Al di là
Del piccante
Sarcasmo –
Riconosco
Di essere diventata
Meno rigida.
Mi commuovo
Ai matrimoni;
Quando si fa casino
Abbandono, temporaneamente,
Le mie spoglie solide
Di statua di pietra,
– Come nel finale
Di Ritorno a Oz –
E riesco a
Godermi il momento.

(da Il posto a cui appartieni, Guida Editori, 2020)

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 42


Transiti Poetici – Volume XXXII

In volo

Più che viaggiare in sé,


Sono le voci
Del personale di volo
Che ti infondono coraggio.
Con formule predefinite in un inglese locale,
Ti comunicano
Di slacciare le cinture,
Che l'aereo sta planando
In un tempo senza ostacoli.
Sono prodotti della globalizzazione customizzati,
Cereali con una determinata quantità
di zucchero e sale. Passeggi tra le parole,
Il messaggio risuona nel cuore.
Allentiamo la pressione. Gli affanni
Emettono odori di erbe, geranio, moquette e l'alcol.
Già da qualche ora
Ho i documenti alla mano.
Sistemo il mio bagaglio,
Di modo che sia raggiungibile
E che non infastidisca nessuno.
Respiro e questa è la sensazione
Se chiudo gli occhi
Durante una sessione di stretching.
È come se la gente atea, tesa,
In ginocchio, pregasse.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 43


Transiti Poetici – Volume XXXII

CIRO PERNA

Ciro Perna è nato a Napoli nel 1951, risiede a Pomigliano d’Arco (Na). Con diploma
professionale, si definisce “Predicatore dell’Evangelo”. Frequenta salotti letterari e
partecipa attivamente a diversi incontri di poesia.

Mi rendi felice

Mi rendi felice
quando comprendi
il mio linguaggio
dell'amore.
Mi rendi felice
quando leggi
nel mio pensiero
e mi accontenti.
Mi rendi felice
quando all'improvviso
mi regali
una soffice carezza.
Mi rendi felice
quando delicatamente
accarezzi le mie guance
per accogliere un dolce bacio.
Mi rendi felice

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 44


Transiti Poetici – Volume XXXII

quando mi stringi,
mi abbracci e ti avvinghi
per diventare parte di me.
Saremo sempre felici,
se ci ritroveremo
anche nei momenti
più bui della nostra vita.

***

Mi perdo

Mi perdo
e mi ritrovo nel tuo sorriso.
Navigo
nel blu dei tuoi occhi
per ritrovare la rotta.
Mi perdo
e mi ritrovo nei tuoi silenzi.
Sei l'unica
che riesce a sentire
anche i miei pensieri.
Sei l'amore
che perdo e ritrovo nei miei sogni.

***

Il tuo cuore

Il tuo cuore visiterò,


per condividere tutto di te.
Il tuo cuore visiterò,
e diventerà la mia dimora.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 45


Transiti Poetici – Volume XXXII

Il tuo cuore visiterò,


e con l'amore lo guarirò.
Solo l'amore, legherà
il tuo cuore al mio,
e come un fiume impetuoso,
irrorerà e riempirà di piacere,
i nostri corpi uniti nell'eternità.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 46


Transiti Poetici – Volume XXXII

PAOLO PERRONE

Autore partenopeo di San Lorenzo (abitazioni quartiere San Lorenzo a Napoli e


frazione di San Lorenzo a Lettere), Paolo Perrone scrive poesie e racconti con lo
scopo di far provare emozioni a chi le legge. Quando gli impegni lavorativi glielo
consentono, frequenta l’ambiente letterario di Napoli e provincia. È impegnato nel
sociale. Ha preso parte a diciassette antologie (poesie e racconti) insieme ad altri autori.

Come sabbia d'autunno

Graffia la vita
si rattristano sguardo e pensiero
il cielo non è più sereno
un attimo passa in un istante
pian piano finisce il tempo
che scorre nella clessidra
resta il ricordo di un momento
oramai passato
come sabbia d'autunno
in riva al mare
che spinta dal vento
saluta l'estate
aspettando per rifiorire
l'ultimo tramonto
che abbraccia
una nuova alba.

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 47


Transiti Poetici – Volume XXXII

Granelli di sabbia

Roccia frantumata
è questa sabbia
il cui grigio colore
sono i granelli
che trasportano
attraverso il vento
con un soffio
i miei pensieri.

***

Nel tuo cuore

Fuori c'è il traffico


col suo rumore,
dentro c'è il silenzio
del mio solitario cuore,
ascolto la bufera
e la tua voce trema,
sono inerme
la mia anima gela,
ora voltati
fissa il mio sguardo,
adesso dimmi
ciò che porterai
nel tuo cuore.

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 48


Transiti Poetici – Volume XXXII

Il Vesuvio

Il Vesuvio imbiancato
dolce e vellutato
non è neve
ma zucchero a velo
maestoso e minaccioso
sprofondato nel sonno
cuore e anima
della nostra città
appaga l'anima
dando senso
per chi ci abita
d'amore e libertà!

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 49


Transiti Poetici – Volume XXXII

SILVANA PESOLA

Silvana Pesola, napoletana, nel 1970, dopo le scuole dell'obbligo, si è iscritta


all’istituto magistrale diplomandosi con ottimi risultati. Opera nel sociale, svolge
attività di volontariato insegnando lingua italiana a giovani immigrati. Ha coltivato
interesse per la scrittura e per la poesia fin da piccola. Partecipa attivamente a incontri
e convegni letterari che si svolgono sul territorio campano, organizzati da Enti e
Associazioni culturali di rilievo. Ha partecipato a numerosi concorsi vincendo molti
premi. I suoi testi poetici riflettono essenzialmente stati d'animo personali e in molti
casi riguardano la condizione della donna e i problemi della società moderna. Ha
pubblicato una sua prima raccolta poetica, Il mio filo sospeso (Il Papavero Ediz.), e ha
progettato l'Antologia Occhi indiscreti su Napoli (LFA Publisher), in cui è presente un suo
lavoro di narrativa.

Adàgiati sugli allori

Adàgiati sugli allori,


sui prati verdi,
assapora l'odore,
contempla la terra, i fiori,
quello che c'è fuori.
Allontana quel muro d'indifferenza!
Vedi, non riesci a osservare
i colori intensi del mondo.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 50


Transiti Poetici – Volume XXXII

Dona certezza alla mente,


scava, scava fino in fondo,
vai oltre, oltre la luna,
dove il sole si nasconde.

***

Corre il tempo

- Corre il tempo.
Scivola veloce su lastre di ghiaccio
e non si ferma,
il tempo -
Come pure non si riesce
ad afferrare il vento
con le mani …
E intanto le foglie iniziano
il loro viaggio inquieto
e volgendomi indietro
osservo da lontano
i miei anni andati
le promesse mantenute
le parole, i silenzi …
Corre il tempo
senza chiedere il permesso
non ascolta i miei pensieri
né la smania di vederti …
E senza remore
continua ad andare
in questo spazio indefinito
di abitudine e stanchezza.
- Corre il tempo.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 51


Transiti Poetici – Volume XXXII

Laddove ricopre il cielo


di attimi e segni senza tempo

***

Solco d'acqua

Ho trovato parole forti


sollevate da un vento inquieto,
che adornava legami esistenti
su di una pietra scolpita
Trattenevo il respiro più calmo
nell'attesa del giorno più lungo,
e con le mani tese e stanche
svestivo la saggia notte
Nel solco dell'acqua gelida
mi bagnavo il volto provato,
e senza mai dissetarmi
continuavo il mio viaggio
Oscillavo le gambe
in un lento movimento,
e il mio sguardo lontano
scrutava le genti
Lasciavo sciogliere la cera d'api
dando un senso al tempo che passa
e che non torna,
così come la cera si perde.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 52


Transiti Poetici – Volume XXXII

PASQUALE REA

Pasquale Rea è nato a Cercola (Na) nel 1973 e risiede a Pollena Trocchia (NA). È
laureato in Economia all’Università Parthenope di Napoli. Impiegato. Attore teatrale,
cinematografico e televisivo, showman e performer. Ha ottenuto numerosissimi
riconoscimenti letterari e primi premi in importanti concorsi nazionali. Ha pubblicato
le racvcolte poetiche Sussurri dall’Anima (Europa Edizioni, 2019); Zefiri d’Eterno
(2016). Alcune sue composizioni fanno parte delle raccolte: L’Amore raccontato in
versi, edita dalla Uni.ve.S.; Graffito d’Argento 20 anni di poesia a Pollena Trocchia,
edita dalla omonima Associazione Culturale.

Figli di una notte senza fine

Meraviglie dagli occhi spenti.


Come i cieli d’inverno,
hanno visto l’orrore,
assaporato l’inferno.
Carezze che lasciano segni
Su acerbi visi innocenti,
fra giochi adulti e vigliacchi
di chi credevano Santi.
Il mondo, a piedi, percorso,

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 53


Transiti Poetici – Volume XXXII

lontano da chi non li vuole,


coi pugni stretti
e negli orecchi bieche parole.
Troppo presto cresciuti,
in fretta di male svezzati,
della loro infanzia spogliati,
mai tempo per bambole e miti.
Gonne o calzoni,
la violenza non fa sconti,
li ritrovi, poi, negli anni,
con gli eventi, a fare i conti.
Occhio per occhio, dente per dente,
come una legge ancestrale,
restituiscono al mondo
un cuore andato a male.
Sono solo bambini che non lo sono mai stati,
cuori da lanciare al di là del confine,
perché non restino più,
figli di una notte senza fine…

***

Terra mia

Quatte passe sincere,


mane e mane cu st’anema,
mmiezz’ ‘e lemmete antiche
‘e sta terra ‘ncantata.
‘E ricorde criature
‘e chi cca’ nce crisciuto,
scunusciuto paisiello
chin’ ’e contraddizioni.
Ogni passo è ricordo,
è suspire, è fatiche,

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 54


Transiti Poetici – Volume XXXII

juorne doce ’e speranze


che stu tiempe s’arrobba.
Ogni preta, ogni casa,
chisti viche, stà ggente,
songh’ ‘e piezze preziuse
‘e nu core ormai ommo.
“Se fa tarde…nun ‘mporta!”
Nun me vene ‘e turnà,
‘nziem’ a tte,
terra mia,
voglio ancora fa ammore.
‘Na lacrema scenne,
senza dicere niente,
nata vota me perdo,
a guardarte murì…

--

traduzione

Terra mia

Quattro passi sinceri


mano a mano con la mia anima,
fra sentieri antichi
di questa terra incantata.
I ricordi fanciulli
di chi, qui, c’è cresciuto,
sconosciuto paesello
pieno di contraddizioni.
Ogni passo è ricordo,
è sospiri, è fatiche,
giorni dolci di speranze
che questo tempo rapisce.
Ogni sasso, ogni casa,
questi vicoli, questa gente,
sono tasselli preziosi

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 55


Transiti Poetici – Volume XXXII

di un cuore ormai uomo.


“Si fa tardi…e che importa!”
Non voglio rincasare,
voglio ancora far l’amore
insieme a te terra mia.
Una lacrima scende,
silenziosa,
e mi perdo di nuovo
a verderti morire.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 56


Transiti Poetici – Volume XXXII

LINA SANNITI

Lina Sanniti è docente di Lingua Inglese nella scuola media. Da diversi anni
promuove il contest letterario itinerante “Versando Versi”. Ha ricevuto vari
riconoscimenti tra cui il primo premio del concorso internazionale di poesia “Avellino
in Versi” (2015) e il Premio Speciale “Gabriella Maleti” al Concorso nazionale di poesia
“Città di Conza della Campania” (2017). Con Michael Palma ha curato la traduzione
in inglese della silloge di Salvatore Violante Enchanted Anguish (Gradiva Publications
New York, 2017). Per i tipi di deComporre Edizioni, nel 2017 ha pubblicato la sua
prima raccolta di poesie Madre di parole. Nel giugno 2019 ha allestito la mostra di poesia
e pittura, DOUBLE, presso la Casina Pompeiana di Napoli.

In cerca

Del varco e degli argini poco si comprende


e si procede ebbri per debole inerzia
ignari dell’affaccio sulla parete a picco
del gesto inusitato che non puoi cambiare.
Vediamo l’ombra superare la luce
e ancora l’azione è fiacca
e ancora ci affidiamo al sonno

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 57


Transiti Poetici – Volume XXXII

(come liberazione).
La chiami vita cercare come ciechi
la via maestra che giunge alla meta?
È forse vita scrutare da lontano
assaggi di piacere consumati dall’attesa?
Dimmi come fai a sopportare l’aritmia
di corde poco inclini al desiderio!
In quale intercapedine soffochi la tua ribellione?
Annullarsi, è questa la consolazione!
Un tizzone ardente che rifugge la bellezza
rotolando al di qua del muro e spegnersi
spegnere ogni accenno di piacere.

***

Ci sono età

Ci sono età che viaggiano per sottrazione,


per rinuncia, per mezzi sorrisi.
Pervasi d’indifferenza, afoni
ci arrendiamo alla leggerezza dell’essere
dove nulla è dovuto, nulla si chiede.
Parti di noi si sbrindellano da sole,
lembi slabbrati esclusi dal gioco
di un desiderio consumato e perso,
zavorre diventate farfalle in volo.
Una coltre nebbiosa si adagia lenta
sul cumulo di qualcosa che ora sei
una veste bianca e ossigenata
su sangue ed ossa in avaria, apatia pura
e tu ci sguazzi nella dolcezza del niente.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 58


Transiti Poetici – Volume XXXII

***

Un’alba

Appostarsi all’alba silenziosa


per scorgere l’incanto della luce.
Gli occhi inclinati e morbidi
forano umori e barricate,
tra polveri scrollate a mezz’aria.
Un calpestio di passi invaporato
squassa il suolo da inutile marciume,
una brezza infine ripulisce l’aria.
Ripenso al mio destino annunciato
su porte robuste bussava piano
ma incrinava il vetro dei miei giorni muti.
Avevo fiato debole e braccia corte
per cogliere della vita le sonore chiavi
che da quel ramo secco pendono ancora.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 59


Transiti Poetici – Volume XXXII

ELIANA STENDARDO

Interprete e traduttrice, Eliana Stendardo lavora all’Università degli Studi di Napoli


Federico II. Organizzatrice di eventi scientifici, culturali e istituzionali, esperta di
Protocollo e Cerimoniale. Scrive racconti e poesie; revisiona libri e articoli. È giudice
in concorsi letterari nazionali. È vincitrice, tra gli altri, del Premio Internazionale
Pushkin - sez. Poesia singola (Roma, 2019).
A ottobre 2020, la prima raccolta di poesie Il mio grido non ha eco (Vitale ed., Sanremo).
Socia di: Accademia Giuseppe Gioacchino Belli (Roma, 2018), Associazione Amartea
(Napoli, 2019-21), Associazione Amici della Grande Russia (Roma, 2020-21), Salotto
Letterario Tevere (Roma, 2020-21).

Nel mare

C'è
una pace
ebbra di immensità
sulla superficie del mare
Luccicore screpola
pagine di spuma
da secoli intonse
e abbaglia
visioni
ad ogni istante inedite

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 60


Transiti Poetici – Volume XXXII

C'è
ogni tempo
nel sole che si infrange
nel liquido canto
immutabile
di azzurro

***

Il mare, mia madre


Il sole, mio padre
Carezzato dal padre
limpido e pigro rivo
a valle
si gonfia, si ingrossa, squarcia
la terra
per tornare alla madre
Impetuose corrono
splendide acque
a svanire nell’abbraccio
di luce infinito
Universo terracqueo,
nulla so di me.
Io, particella stonata
nell’immenso vibrare
di un tutto invisibile
di un nulla tangibile
al cospetto di Dio.

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 61


Transiti Poetici – Volume XXXII

Scorza di limone

Sapeva di scorza di limone


quella storia del primo '900
Aroma dolceamaro
e bruciante
come quei
baci
nascosti
dietro una porta di legno
smaltata di bianco
Sono durati 90 anni, quei
baci
Per due, fanno 180
Durano ancora quei
baci
nascosti
Due anime
abbracciate
si amano
dietro una porta smaltata di bianco
mentre S. Pietro se la ride
sotto i baffi.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 62


Transiti Poetici – Volume XXXII

ANNAMARIA VARRIALE

Annamaria Varriale è nata a Napoli e vive a Bacoli. È stata Cancelliere della Corte di
Appello di Napoli; attualmente svolge l’attività di Counselor nella relazione di aiuto.
Ha pubblicato con la Casa Editrice Homoscrivens nel 2018 Eravamo tanto ricchi, un
romanzo autobiografico che, attraverso le vicende dell’autrice e della sua famiglia,
racconta Napoli e i cambiamenti sociali ed economici dal dopoguerra al 1969, e nel
2019 la raccolta poetica L’incerto volo dell’anima.
Finalista, con attestati di merito, in vari concorsi nazionali e internazionali, presente in
prestigiose Antologie, ha ricevuto il Primo Premio del Concorso “L’amore: arte e
sentimento” 2020 del Circolo Letterario Anastasiano, il Primo Premio dello “Slam
Poetry Ischia” 2021, il Premio Speciale “Angelo Vassallo sindaco pescatore”
2020/2021. Inoltre si è classificata tra i primi dodici nello “Slam Poetry Italia”
2020/2021.

Ai morti di marzo

In fila
un dietro l’altro
nel silenzio di piombo.
Anche i motori dell’esercito respiravano piano
in quell’alba scura di un marzo triste.
Né fiori né gente

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 63


Transiti Poetici – Volume XXXII

né lacrime al passo
ma soli
in viaggio per mete ignote,
e poi l’attesa del turno
per essere polvere.
Dio,
ci vuol fortuna anche a morire!

***

La collina dei ciliegi

Io adesso mi aspetto che tu vieni da me


e,
mano nella mano,
andiamo
in silenzio
sulla nostra collina dei ciliegi
e,
sempre in silenzio,
ci diamo tutti i baci che le stelle ci hanno aggiudicato
e ci perdiamo,
in quell’attimo infinito
finito in un istante
ma che non sa finire.

(da L’incerto volo dell’anima, Ed. Homoscrivens)

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 64


Transiti Poetici – Volume XXXII

Poesia

Subbuglio interiore.
Arriva il verso.
Sarai poesia?
non spetta a me dirlo.
Prendi le mosse dal moto dell’anima
sia esso felice o disperato,
dal fuoco che infiamma
o dallo smarrimento più cupo.
Trafiggi
illuminandomi
come uno squarcio nel buio.
Esplodi
con fermezza
violando ogni pudore
e mi riporti a me.
Sarai poesia?

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 65


Transiti Poetici – Volume XXXII

GLORIA VOCATURO

Gloria Vocaturo è nata a Roma, vive e lavora a Napoli. Laureata in Scienze Politiche,
è poetessa e scrittrice. È editor per Controluna Editrice e Readaction Editrice Roma.
Nel 2002 è stata coautrice della monografia Il Paese dei fuochi. Ha pubblicato nel 2018
la raccolta di poesie È solo parte di me. Ha partecipato nel 2019 con le sue poesie alla
pubblicazione dell’Antologia Diario della Natura. Nel maggio 2020 ha partecipato con
tre racconti sul Mito alla pubblicazione dell’Antologia Sguardo parola e mito. Nel giugno
2020 ha pubblicato la silloge di poesie Speranza. Nel luglio 2021 ha partecipato con
poesie all’Antologia Occhi indiscreti su Napoli. Nel settembre 2021 ha partecipato con dei
suoi componimenti all’Antologia Pachamama Madre Terra Natura.
Attiva intellettualmente con reading di poesie, caffè letterari, relatrice di libri. Coordina
le rubriche di poesia a Napoli La Musa del Mese e Ci Vediamo alla Panchina.
Scrive recensioni per il Torneo letterario Robinson di la Repubblica.
È in pubblicazione a marzo con Castelvecchi Editore il suo nuovo romanzo.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 66


Transiti Poetici – Volume XXXII

Al pane e al vino provvedo io


Mi alzo da questa tavola senza più croci
I sommi sacerdoti hanno bendato occhi
turato orecchi
cucito labbra
cancellato memorie
incendiato templi.
Mi alzo

***

Grandi praterie
sentono i tuoi passi fermi in strazianti singhiozzi implosi
io grido la sacralità rubata
io grido il dolore
io stanotte non riesco più a parlare
col padre mio

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 67


Transiti Poetici – Volume XXXII

Al giro concluso

Tu dunque sortilegio d’amore, incanto e meraviglia.


Anima del mio corpo intrisa d’echi e di libagioni,
verrai qui ad Itaca subendo il naufragio dei miti,
la tua preziosa Penelope sarà pronta di tessuto
fatto e rifatto mille volte con la pazienza della
morte. Alle tue calcagna la ricchezza e i monili,
i tritacarne e l’immondizia di pensieri corrotti.
O tu, blasfemo navigatore di rotte alternative,
o tu, nocchiero inguaiato dal salario d’un
venditore di mete surreali, lì, oltre l’oceano
dei senzadio, spavaldi per mestiere e per
l’uso di rottami di valore scarso:
Verrai qui di sicuro, a capofitto sui profumi
del banchetto, pronto già per te o figliuol prodigo,
che hai trascinato vangeli di dolore fino al porto,
digiuno e senza interessi: verrai qui alla vita!
Al giro concluso tornerai con l’alambicco
tra le mani, profusa ogni ricerca tra le pietre
e gli scogli colmi di sirene ammaliatrici: di te

resterà traccia nei libri mai scritti di una storia


familiare, il volto pallido e smorto atteso
dalla sposa in gran daffare, sul pianerottolo
spiaggia di casa tua, di ritorno dall’ufficio.

Giuseppe Vetromile

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 68


Transiti Poetici – Volume XXXII

Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Attualmente svolge la sua attività
letteraria a Sant'Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti
sia per la poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali.
Numerosissimi sono stati i primi premi.
Ha pubblicato più di 20 di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile
approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni
del Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni, 2013), Congiunzioni e
rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà
dell'attesa (RPlibri, 2020), ed il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti
con (Kairos, 2010).
Ha curato diverse antologie, tra le quali, recentemente, Percezioni dell'invisibile, L'Arca
Felice Edizioni di Mario Fresa, Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro
quotidiano (2018) per la Scuderi Editrice di Avellino. È il fondatore e il responsabile del
Circolo Letterario Anastasiano. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari
nazionali. Organizza incontri ed eventi letterari, tra cui, attualmente, la rassegna Il
London Park Letterario a Sant'Anastasia.
È l’ideatore e il coordinatore del Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia".
È presente in rete con diversi blog letterari (Circolo Letterario Anastasiano, Transiti
Poetici, Taccuino Anastasiano, Selezione di Concorsi Letterari), ed inoltre collabora
attivamente con altre associazioni e operatori culturali del territorio nella realizzazione
di eventi letterari di rilievo, prodigandosi anche nella ricerca di nuovi “talenti” poetici.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 69


Transiti Poetici – Volume XXXII

Indice

Introduzione Pag. 5

Nancy Amato Pag. 8


Giovanni Balzano “ 11
Simona Barbati “ 14
Sara Capoccioni “ 17
Vittoria Caso “ 20
Deborah Daniele “ 23
Giuseppina Dell’Aria “ 26
Maria Pia Dell’Omo “ 28
Gennaro Iannuzzi “ 31
Irene Mascia “ 33
Melania Mollo “ 36
Libera Nasti “ 39
Martina Natale “ 41
Ciro Perna “ 44
Paolo Perrone “ 47
Silvana Pesola “ 50
Pasquale Rea “ 53
Lina Sanniti “ 57
Eliana Stendardo “ 60
Annamaria Varriale “ 63
Gloria Vocaturo “ 66

Giuseppe Vetromile Pag. 68

16 gennaio 2022

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 60 Pag. 70

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