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incontra
il GAP
Volume Speciale
a cura di Lucilla Trapazzo e Giuseppe Vetromile
Pubblicato da
Circolo Letterario Anastasiano, 2021
Facebook:
Circolo Letterario Anastasiano | GAP
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Scriviamo!
Fino a far sgorgare sangue
dall'intrico delle vene
e a prosciugare
l'inchiostro digitale.
Abbiamo scelto i meravigliosi versi di Ermanno Dodaro per introdurre l’avventura giocosa di un gruppo
di amici-poeti costituenti il GAP (GAP significa Gruppo Amici Poeti) che hanno voluto misurarsi, con
le loro poesie, con il pubblico e soprattutto tra di loro. Il senso di GAP è più o meno riassumibile in
queste poche, semplici righe.
Tutto è nato, per caso, da un gruppo Telegram, dove abbiamo iniziato a condividere tra di noi i nostri
versi. GAP è quindi “condivisione di parole” che, una volta scritte, non ci appartengono più, ma
diventano proprietà dell'anima in cui s’insinuano (cfr. più avanti la tesi estrema di Vic Nonsonìo).
Vi auguriamo buona lettura, sperando che in questo momento storico di lontananza le nostre riflessioni
possano smuovere le vostre anime e regalarvi qualche attimo di risonanza.
Corrado Credentino
Ringraziamo l’amico Giuseppe Vetromile che ha voluto dare veste alle nostre parole su “Transiti
Poetici” e Maurizio Lioniello che ha cercato di presentare un pochino i componenti del GAP ai lettori.
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Caterina, Maurizio, Vic Nonsonìo,
Lucilla, Ermanno, Corrado, Luca
Fantasma
Invisibile e presente
come l'acqua
scorre tra corridoi
intrisi di scricchiolii.
Intangibile, pericoloso.
Se decide lui ti avrà:
con attacchi circolari
avanti e indietro muovendo
tre grammi del suo peso.
Il fantasma latita.
Aspetta dietro le tende del salotto,
sotto le sedie, nei termosifoni.
Tre grammi di esplosioni
E i suoi tentacoli inerti
in attesa delle tue emozioni.
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GAP – Transiti Poetici
Ma come potrebbe
una stoffa
aderire a un qualcosa
che non è?”
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GAP – Transiti Poetici
Corrado è Pierino.
Ve lo ricordate Pierino, quello di Alvaro Vitali, per intenderci?
Ecco: Corrado è il Pierino del GAP. Irruente, irrispettoso, dispettoso ma solo per partito preso, senza peli
sulla lingua (tralascio le battute che egli farebbe).
Scrive versi difficili da leggere. Il suo verso è irriverentemente breve: sembra un tamburo nervosamente
nervoso. Sempre sul “chi va là?”
Le sue poesie sono gradini: la senti spesso. Una scala che prima scende (o viceversa) e che poi sale (o
viceversa) o che scende solo o che sale solo. Raramente la sua poesia è pianeggiante e molto raramente
non è sorprendente nelle sue evoluzioni ed invenzioni.
Il suo inventarsi è un respiro. Un respirare sincopato. La sua irriverenza – lo si comprende – è modo che
conosce di difendersi, di marcare il territorio, di dire “qui non si entra se non lo dico io e alle mie
condizioni: leggimi! Leggimi come fa un’anima che singhiozza o che affanna. Come fa il cuore che batte
talvolta lentamente, talvolta a mille, talvolta… metà e metà”.
Ecco dunque chi è Corrado: quello che spesso sintetizza in una frase irriverente, scherzosa ma mai
offensiva, tipica di un Pierino, il lavoro degli altri e che si mostra nudo nella sua poesia e che quindi, se
lo conosci, non lo eviti ma lo abbracci.
Corrado è infatti un abbraccio veloce ed irrequieto che devi saper cogliere, abbracciare e tenere stretto
a te.
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GAP – Transiti Poetici
Ego-istmo
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GAP – Transiti Poetici
Gravity
Stasera
Al tramonto
L'ho fatto di nuovo
Ho guardato
La luna
Era inevitabile
Immensa all'orizzonte
E purtroppo
Quando lo fai
Scatta qualcosa
Che tu sia artista
Poeta, scultore, dottore
O Nessuno
Parti con la mente
Perché è inconcepibile
Che dei giganteschi ammassi
Di materia
Fluttuino tra loro
Nel vuoto
Legati
da una forza
Invisibile
apparentemente
Inesistente
Col nulla
Il sole riesce
A gestire
Enormi masse
Che a loro volta
Trattengono
A sé
Sferici
Oggetti
tutto questo
Nel vuoto
Nel silenzio
La Chiamano
Gravità
E infatti
È grave
Non riuscire
A comprendere
Però poi
Inizi a ragionare
E non puoi
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GAP – Transiti Poetici
Che pensare
All'amore
A quando
due persone
sono legate
Da quel
che pensano
Sia
chissà cosa
ma poi
soffermandoti
Cercando
la fisica
Che può
esserci
Alla base
Del sentimento
Non troverai nulla
Allora
Ti domandi
l’amore cos'è?
Probabilmente
Non è altro
Che
Attrazione
E gravità
E possiamo
Solo viverlo
Fin quando
Un giorno
qualcuno
Non ne faccia
Un'equazione
E lo renda
tangibile
e lo mostri
In tutta
La sua
Complessità
Alla lavagna
CVD
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GAP – Transiti Poetici
Quel silenzio
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GAP – Transiti Poetici
Un pensiero al pensiero
Pensavo a quando
Ci si pensa
Il bello del pensarsi
Sta proprio
Nel pensiero stesso
Perché pensi
Che lei
Ti stia pensando
Mentre lei pensa
Che tu la stia pensando
Oppure tu non la pensi
E pensi a come non pensarla
Sei pensieroso
Mentre
Lei invece non ti pensa
E pensa a come non pensarti
È pensierosa
Allora le scrivi un pensierino
Ti risponde con un pensierino
O pensi possa essere il contrario
E pensate insieme
A prescindere
Nonostante tutti i pensieri
Ci si pensa sempre
Nel bene e nel male
Perché il pensiero
Rende vivo
Ciò che è morto
E quindi in conclusione
A volte penso
Che sia lecito
Pensare
Che a volte
Basta il Pensiero
E quindi finché
C’è pensiero
Penso
Ci sia speranza
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GAP – Transiti Poetici
18 novembre 2017
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Lucilla, Luca, Ermanno, Vic Nonsonìo, Corrado
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GAP – Transiti Poetici
Non mi nasconde
mi abbraccia
presentandomi puntualmente
prima di stampare un sorriso.
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GAP – Transiti Poetici
Caterina Costanzo
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GAP – Transiti Poetici
Come il vento
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GAP – Transiti Poetici
In una parvenza
che è di neve
si scioglie la memoria
si scioglie la speranza lieve.
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
Ci sono nomi
C’è un Antonio
che già t’aspetti la faccia che ha
Nomi, persone.
Mi viene in mente Giulietta ed il suo Romeo
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Luca, Ermanno, Maurizio, Lucilla
Aria filtrata.
Avanzi di alito.
Avanti ed indietro:
finta purezza.
Riciclo polmonare.
Ti cerco nell'invisibile,
atomico e molecolare
tu, unica e indivisibile,
motrice di questo vagare.
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GAP – Transiti Poetici
Ermanno Dodaro
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GAP – Transiti Poetici
Kατάβασις/ Discesa
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GAP – Transiti Poetici
Lo sai ?
Mi metto a scrivere una musica
che faccia ridere la luna
chiedo le note agli alberi
quando s'accendono senza parole
e cantano le mille lingue
del popolo volatore.
Stavolta non lascio fogli in bianco
né sospendo il verbo
e quanto al ritornello
ce l'ho già in mente.
Contiene un accordo che ti prende all'improvviso.
A dirti che sei bella
sarà la musica
non io
È già deciso.
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GAP – Transiti Poetici
Shurhùq
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GAP – Transiti Poetici
È battito leggero
codice di legno antico
sfiorato dalla mano
le dita a percussione
come un tamburo che sia eco
come un ricordo lontano.
La corda aggiunge nota che abbia nome
dipana vibrazione
disegna la stanza di cui dici
sottende il canto
fa bacio con la voce
e cuore con la vita.
Nel petto eterna danza
slega gli atomi
modula il sogno
agita rami e radici
ti culla.
Resto.
Nel giorno della luna
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GAP – Transiti Poetici
ἀνάβασις/risalita
Stanotte
ogni piega d'onda
è libro bianco
su cui senza voce
traccio screzi.
La vela appunta il viaggio
e fa pensieri
sull'acqua tumultuosa
s'alza in spire di vento
sinuosa
legge tracce di rotta
sorride alle correnti.
Stanotte
non ho ciurma che mi leghi
all'albero maestro
ma non per questo metterò tappi di cera .
Navigo calmo al riflesso di stella.
È il giorno di Mercurio.
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Caterina, Maurizio
E non è giusto
decidere di dover non graffiare
un altro solo perché “altro”.
E forse è giusto smettere
di essere buoni
e pugnalare decisi
anche solo per vedere di nascosto ...
L'effetto che fa.
Scusami.
L'anima grida stasera
Colpa mia ... Colpa tua ...
Colpa!
Una parola maledetta.
La parola colpa
sia maledetta!
Io come te
troppo educati e corretti
troppo attenti a non provocare dolore
Eppure uccidere sembra sia bellissimo!
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GAP – Transiti Poetici
Divaghiamo: la paura
di assaporare il sangue
attrae
temendo o sperando
che possa piacere.
Il cuore batte, siamo vivi.
Vendetta!
Se uno odiasse,
si vendicherebbe e volterebbe registro.
Invece non si può che amare,
se nati per questo.
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GAP – Transiti Poetici
Maurizio Lioniello
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
Alla porta
(Dalla Raccolta “QMFM”)
Adesso, lo vedo, la porta del tuo cuore ha aperto i cancelli dei suoi giardini
ha sciolto le briglie delle sue paure
ha dissolto i dolori della sua disperazione
inondando non solo la tua ma anche la mia anima di puro amore
distruggendo in una sola folata di vento tutti gli anni passati senza di “noi”.
dando nuovo senso ad ogni respiro.
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
Frammento di Hystoria n. 77
(ovvero ciò che resta di 777 versi)
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Corrado, Ermanno, Maurizio
Forbici
Al singolare,
sono forchetta che separa,
divario che s'allarga,
e che evidenzia,
distanza e dismisura.
Se femminile e se plurale,
sono attrezzo che ritaglia
sostantivo che smeriglia,
scorcia mustacchi e spiana siepi,
e alla censura s'attaglia.
Ma io
Cacciatore di tagli
Penso alle forbici
Che lasciano
Solchi profondi
Immateriali
Dolenti
Nell'anima
Come
Quando lei
Chiuse
Le sue palpebre
Tagliandomi fuori
Dalla sua vista
Come
Quando lei
Chiuse la porta
Nell'ultimo incontro
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GAP – Transiti Poetici
Tagliandomi fuori
Dalla sua vita
Un colpo di forbici
E la mia anima
Spartita in quel che ero
E in quel che non sarei stato
Mai più
Al singolare maschile
Dente che duole
Dente animale
Che dilata un cardiaco ventricolo
Liquefa materiale cerebrale
Anch'esso ventricolare.
Al plurale maschile
Denti mancanti
manducanti anima
Coltelli, rasoi, lana intrisa
Sangue non lavabile.
Polpette di maiale.
Posillipo è stupenda.
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GAP – Transiti Poetici
Vic Nonsonìo
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GAP – Transiti Poetici
Dove sei?
Ah, si!
Sei dove sei.
Dove fai, lì sei.
In quello che fai, e come lo fai, sei.
Vento lontano e complicità attesa, sei.
Sicché ti cerco
ad occhi aperti e braccia tese
in questa stanza buia
come buio è un buco nero
scuro tumultuoso ingorgo di sangue, e
lingua tesa, intenzione vera.
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GAP – Transiti Poetici
Il sole!
La sua giovane goduta gioia,
su calde lastre di travertino in soglie,
è primizia di primavera
ad asciugare
l'anima
il midollo
il cuore
così, all'angolo della bocca resta
un punto di migliaccio ad ovest,
un dove umido di rosso
saporita delizia grassa
vera umana prediletta perdizione.
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GAP – Transiti Poetici
Nascondo l'imbarazzo
per il vuoto che mi strangola
Per la disumana semplicità
della vittoria spensierata della morte
sul nostro essere stati noi.
Vacilla
la sicurezza delle mie ossa
sì ché sciocchi muscoli si raggomitolano
ridotti a serpi e crollo senza dignità, informe.
Sotterro sentimenti
che si rincorrono in questo cranio
ridotto oggi a cortile sciatto
spazzato da mulinelli di vento, padroni di spazi monumentali
per sconcertante inquietudine
e sostanziale impotenza.
Mi restano oggi
ceneri di parole ed abbracci mancati, coltelli
nel cuore adolescente.
Vado
perché solo questo ora ha senso compiuto:
tu – già folate di capelli e terra nuda a coprire –
io – narici riempite di polvere asfissiante –
costretto a respirare
allo stesso ritmo dei tuoi definitivi
senza un poi lasciato a sperare.
Ma il cuore
si è fatto forte degli strati di solitudine
si è fatto scatola di stelle nella notte
scatola di torrone, cioccolato, e nocciole.
Si è farcito di more
selvatiche, semi-glassate e deliziose
zuppo di spesso sangiovese, come di amore
si è difeso e poi perduto
e si è fatto vagabondo
strati
di carne dolce-salata
di tenera voluttà
del buon sapore che ha
il profumo di te.
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GAP – Transiti Poetici
Dolori urenti
di lame ingoiate figli
trasformo
in cioccolato gianduia
per la gioia mia.
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Luca, Ermanno, Maurizio
Mi hanno detto:
“se ciò che hai scritto ti commuove,
quello è cattivo segno
cambia strada,
fallo a pezzi
o guarda altrove!”
Ma io non mi assoggetto
al credo di chi mette briglie al cuore
camminando algido, senza lacrime o affetto,
di fronte
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GAP – Transiti Poetici
Ed è un onore
provare a chiudere pensieri non elettronici in una gabbia
che abbia un senso.
Io mi imbattei in lei
e mi sembrò giusta, fin dal primo momento.
A vostro pasto
un paio di foto di lei
che mi son sembrate giuste
a loro modo.
Ed una versione in musica
Mi risuona in testa.
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GAP – Transiti Poetici
Lucilla Trapazzo
Lucilla Trapazzo è la più difficile da presentare. Basta dare una occhiata alla rete per scoprire che
compare in un numero impressionante di antologie poetiche. Tradotta nelle lingue più strane, ha vinto un
numero considerevole di premi.
E continua a macinare successi su successi.
Cosa ha la sua poesia di così bello da riscuotere tanto successo?
I motivi sono tanti.
Innanzitutto il suo verso è misurato: non è breve, non è lungo.
La lunghezza delle sue poesie è quella giusta.
Che significa lunghezza giusta?
Significa che nel momento in cui una sua poesia finisce, ti rendi conto che non poteva essere né più breve
né più lunga.
Il suo verso è danzante. Lei parla e la vedi danzare da una parola all’altra, da un verso all’altro.
Il suo verso è spesso nudo, semplice, altre volte ricercato: a volte è una distinta signora (me la immagino
come avvocato del tema scelto), a volte è una poetessa chiusa in una biblioteca, o in uno scantinato, o
anche in una cucina che cerca la parola giusta.
Il suo verso è malleabile in quanto specchio del suo pensiero italo-svizzero-tedesco-anglofono.
Infine, ma ci sarebbero tante altre cose da dire, la sua è una poesia limpida, una poesia che attiva svariati
neuroni e che stimola diversi neurotrasmettitori i quali a loro volta ne stimolano altri e poi altri.
Per questo motivo la sua poesia rotola sulla corteccia cerebrale, soprattutto quella visiva.
E rotolando e catapultando una idea, genera emozioni a livello dei lobi frontali e occipitali.
Va sottolineato che l’amigdala ed il cervello rettileo non ne sono risparmiati.
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GAP – Transiti Poetici
Jenny e le stelle
(ad un amico)
Oh le stelle!
M’infiammarono un giorno
e una notte
e poi un anno - quasi due
di sangue che genera versi
sghembi e rigonfi.
E poi dimmi
che sono le stelle
se non lacero suono
armonico
stuprato vecchio
di viscere e bolo?
Le stelle
– emozioni senza codice
Il verbo è incompleto
estetico avviso.
Cogli piuttosto forma
e sostanza nel gesto.
Mangiami
Jenny! E già che ci sei chiudi
la finestra.
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GAP – Transiti Poetici
Ho dimenticato oggi
Ho dimenticato oggi
di mangiare
ho dimenticato di nascondere il sogno
(erano megattere e sirene)
ho dimenticato anche di bere
e poi ho dimenticato...
che cosa? D’essere corpo che esulta o azione
qualcosa – importante o forse per nulla -
ma non so più cosa.
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GAP – Transiti Poetici
Un tempo assolto
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
White Room
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Caterina, Maurizio
La donna lo sente
Quando arriva il momento del perdono.
In ogni piega della sua natura umana
Lei lo sa.
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GAP – Transiti Poetici
Solo così!
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GAP – Transiti Poetici
Luca Viviani
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GAP – Transiti Poetici
Storia
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GAP – Transiti Poetici
26 marzo
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GAP – Transiti Poetici
Un’immagine
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GAP – Transiti Poetici
Neve
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
Dentro
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Maurizio, Corrado, Luca, Ermanno
Lucilla
Un nome-programma
da proporre
propaganda ideale
di un amore fatto
da gatta per i gatti
felino
tessuto
non tagliato a dadini.
Felpata.
Attraversa strade
di concetti
e, investita
di luci abbaglianti,
asfalta di parole
sette vite.
Affascina
affabula
ammalia parole
fatte velluto
solo da lei:
poesia di pelo
parole di raso in seta.
Indaga un verbo
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GAP – Transiti Poetici
esplorandone l'azione
chiede lumi
- a un felino curioso -
su una regola
o un'eccezione.
Lucilla,
libro aperto, illuminato.
Con la tua anima ludica
inventi un tango insieme alle parole
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Corrado, Maurizio
Eccolo qua
il segnale.
Inizio!
Incontro!
In un angolo – al buio
una sagoma fuori misura:
una barella standard caucasica non lo contiene.
La lettiga è anziana
(chissà quante ne avrebbe da raccontare!)
ed infatti geme sotto l'insofferenza di questo povero Cristo.
Ci studiamo.
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GAP – Transiti Poetici
Non è stata trovata alcuna voce d'indice. dicono molto più che una pletora di sigle e valori
incomprensibili a volte
anche per gli indigeni di un ospedale.
Io?
Nel frattempo cerco parole
meno incomprensibili che possano rassicurare
almeno in parte lo spirito suo e il mio.
Cerco di resuscitarlo
almeno dal sopore
d'altronde non è mica il terzo giorno? Penso.
Non mi chiedo perché.
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
GAP
Luca, Corrado, Lucilla, Maurizio,
Vic Nonsonìo, Ermanno
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GAP – Transiti Poetici
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GAP – Transiti Poetici
Indice
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GAP – Transiti Poetici
Nota editoriale
Transiti Poetici incontra il GAP, acronimo di Gruppo Amici Poeti, da una singolare idea, anzi intuizione
bellissima, di Lucilla Trapazzo, non nuova in questo genere di sorprese. Già realizzammo pochi mesi fa,
infatti, un volume analogo, “Transiti Poetici incontra Voci dal Mondo”, un volume antologico
particolarmente ricco di contributi poetici da parte di autori internazionali. Ora, con questo secondo
volume speciale curato interamente dalla poetessa e performer Lucilla Trapazzo, si dà voce ad un gruppo
di artisti e poeti ben affiatato, anzi così ben accordati, da produrre testi poetici di qualità, sia
singolarmente che in modo “collettivo”, come le classiche sonate al pianoforte eseguite a quattro mani:
ma qui le mani a volte sono più di quattro, rendendo la composizione ancora più articolata, polifonica,
convincente e coinvolgente.
Un esperimento davvero ben riuscito, e per questo sono lietissimo di accoglierlo nelle Antologie di
Transiti Poetici!
Giuseppe Vetromile
28 aprile 2021
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