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VOLUME SPECIALE DEDICATO AL PREMIO

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano


nr. 43
Premio Silloge Transiti Poetici

Introduzione

L’idea di istituire un premio dedicato ad una raccolta di poesie inedite è nata agli inizi del
mese di ottobre dello scorso anno, quando già la pandemia da coronavirus imperversava
con la sua seconda grande ondata, rimettendo tutti noi al chiuso e impedendoci di
realizzare e organizzare eventi poetici che potessero poi concludersi, giustamente, con una
degna cerimonia di premiazione, alla presenza dei giurati, dei vincitori e dei partecipanti.
Ho pensato allora di organizzare un concorso che si svolgesse interamente “al chiuso”
delle nostre stanze, utilizzando esclusivamente i mezzi telematici, come ormai è diffusa
abitudine anche per quanto concerne le presentazioni di libri, i convegni e i vari “salotti”:
si rimane comodamente seduti alla propria scrivania o nella propria poltrona, e tramite
collegamento video si parla, si discute, ci si confronta, e la distanza tra gli interlocutori non
ha nessuna importanza, tanto ci pensa la rete a tenere insieme tutto quanto.
Quindi un concorso di poesia praticamente a costo zero. Nessuna cerimonia di
premiazione da organizzare, nessuna sala da impegnare, nessun movimento di mezzi e di
persone da gestire, e, soprattutto, nessun contributo economico da parte dei partecipanti.
Naturalmente, nessun premio in denaro (dico naturalmente non perché mi dispiaccia: tanti
altri concorsi pur non richiedendo quota di partecipazione, mettono in palio congrue
somme di denaro per i vincitori; ma nel nostro caso non sarebbe stato possibile, essendo
questo concorso assolutamente libero e non supportato da nessun ente istituzionale e da
nessuno sponsor).
Rimane, in questo concorso, una sola ma importante e necessaria caratteristica: la serietà
e la severità delle valutazioni. Altrimenti l’iniziativa non avrebbe avuto alcun senso. Mi
sono avvalso dunque della grande competenza e serietà, e severità, di una Giuria composta
da personalità del mondo letterario e poetico di indubbia rilevanza e spessore culturale in
ambito nazionale: persone notissime e di grande esperienza, come Rita Pacilio, Marco
Bellini, Stefania Di Lino e Cosimo Caputo. Il lavoro di valutazione è stato arduo, in quanto
le partecipazioni sono state ben 140, ed inoltre non si è trattato di esaminare una singola
poesia, bensì una silloge, appunto. La Giuria ha valutato le opere considerando dunque
anche l’organicità della raccolta, oltre che la qualità, l’originalità, lo stile, il contenuto ed
ogni altra caratteristica di un testo poetico.
Alla fine però la Giura è riuscita ad individuare una trentina di opere sulle quali lavorare
poi ulteriormente. Da queste, la classifica finale.
Come da regolamento, il premio consisterà in un Quaderno personalizzato per ciascun
vincitore (primo, secondo e terzo premio), contenente l’intera silloge, la motivazione e le
note bio-bibliografiche dell’Autore. Il Quaderno, della collana I Quaderni del Circolo
Letterario Anastasiano, sarà in formato pdf e verrà recapitato via email ai singoli vincitori, i

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Premio Silloge Transiti Poetici

quali ne potranno fare l’uso che vorranno, liberamente. La silloge così continuerà ad essere
inedita ed eventualmente utilizzabile per altre occasioni letterarie.
Ringrazio gli amici della Giuria per la loro preziosa collaborazione e naturalmente tutti gli
Autori che hanno avuto fiducia in noi e nel concorso, partecipando con opere veramente
di alto livello.

Giuseppe Vetromile

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Premio Silloge Transiti Poetici

I dati del concorso

Partecipanti: 140

Provenienza:

Abruzzo 2, Calabria 8, Campania 22, Emilia Romagna 6, Friuli 3, Lazio 11, Liguria 3,
Lombardia 22, Marche 4, Piemonte 9, Puglia 12, Sardegna 3, Sicilia 7, Toscana 12,
Trentino 5, Umbria 1, Veneto 6.
Canada 1, Germania 1, Svezia 1, Inghilterra 1.

***

La Giuria

Marco Bellini

Marco Bellini, nato nel 1964, vive in Brianza. Sue pubblicazioni sono: Semi di terra
(LietoColle, 2007); per le Edizioni Pulcinoelefante la poesia Le parole (2008); la plaquette
E in mezzo un buio veloce (Edizioni Seregn de la memoria, 2010); Attraverso la tela (La Vita
Felice, 2010); Sotto l’ultima pietra (La Vita Felice, 2013); La distanza delle orme @ – Poesie
con CD Inserti (La Vita Felice, 2015); il libro d’artista Tra le spine (Edizioni Il ragazzo
innocuo, 2018); La complicità del plurale (LietoColle, 2020). Nel 2013 è risultato vincitore
con inedito nelle selezioni italiane per l’European Poetry Tournament. Sue poesie hanno
ottenuto riconoscimenti in diversi concorsi e sono presenti in numerose antologie, su blog
e riviste di settore. È stato tradotto in diverse lingue europee. Fa parte delle giurie del
Premio Letterario Nazionale Galbiate e del Premio Nazionale di Poesia Umbertide 25 Aprile. Ha
collaborato con la rivista Qui libri. Collabora con il semestrale di letteratura Incroci e con il
blog CasaMatta. Con Paola Loreto ha curato l’antologia poetica Muri a secco (RPlibri, 2019).
Cura la rassegna di eventi sulla poesia in collaborazione con l'Associazione artistico
culturale Artee20 di Merate (Lc).

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Premio Silloge Transiti Poetici

Cosimo Caputo

Nato a Calvi San Nazzaro (BN) nel 1954, risiede in S. Giorgio d. Sannio (BN). Si è laureato
in Storia e Filosofia con una tesi sul filosofo idealista tedesco Schelling, presso l’Università
Federico II di Napoli. Già giornalista e corrispondente per il Sannio della testata “Il
Mattino” di Napoli. È Direttore della Biblioteca Civica “Tommaso Rossi” del paese di
residenza.
Collabora con quotidiani e riviste letterarie a livello nazionale e regionale. Cura Rassegne
Culturali e Reading di Poesie.
Ha pubblicato nove testi di poesia: Il sapore delle fragole; Il cielo non ha età; Il nulla fiorito e altre
poesie; La teatralità dell’indigenza; Strade dopo la pioggia; Prove per il cuore dei salvati; L’adesso delle
mani; L’immanenza; La speranza che va oltre la fine.
È in via di pubblicazione la silloge di poesie Derive (2005 / 2021).

Stefania Di Lino

Artista e poeta, è nata e vive a Roma. È docente e formatrice di materie artistiche e ha


esposto in gallerie private e in musei, in Italia e all’estero, tra cui: la Galleria d’Arte
Moderna, l’Accademia dei Lincei, i Musei Capitolini, il Macro. Ha partecipato al Festival
Palabra en el Mundo e al X Festival Mondiale della Poesia, a Caracas. Ha vinto diversi
concorsi letterari ricevendo Menzioni Speciali e risultando finalista, tra cui si ricorda:
Concorso Nazionale di Poesia Città di Sant’Anastasia (2017), Premio Nazionale di Poesia
Terra di Virgilio (2017/2021), Premio Gianmario Lucini (Prima edizione 2019), Bologna
In Lettere (2020). Alcuni suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue. In poesia ha
pubblicato Percorsi di vetro (2012, DeComporre Edizioni), La parola detta (2017, La Vita
Felice), Il corpo del padre (2021, Le gemme, Progetto Cultura).

Rita Pacilio

Rita Pacilio (Benevento 1963) è poeta, scrittrice, sociologa, mediatrice familiare. Si occupa
di poesia, di critica letteraria, di metateatro, di saggistica, di letteratura per l’infanzia e di
vocal jazz. Direttrice del marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e
Saperi. Ha ideato e coordina il Festival della Poesia nella Cortesia di San Giorgio del Sannio.
Sue recenti pubblicazioni di poesia: Gli imperfetti sono gente bizzarra, Quel grido raggrumato, Il
suono per obbedienza, Prima di andare, Al polso porto catene, La venatura della viola.
Per la prosa poetica: Non camminare scalzo; L’amore casomai.

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Premio Silloge Transiti Poetici

Per la saggistica: Pretesti danteschi per riflettere di sociologia.


Per la narrativa: Cosa rimane.
Pubblicazioni di letteratura per l’infanzia: La principessa con i baffi, Cantami una filastrocca, La
favola dell’Abete, La vecchina brutta e cattiva.
È stata tradotta in greco, in romeno, in francese, in arabo, in inglese, in spagnolo, in
catalano, in georgiano, in napoletano.

***

Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Svolge la sua attività letteraria a
Sant'Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti sia per la
poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali. Numerosissimi sono
stati i primi premi.
Ha pubblicato più di venti di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile
approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni del
Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni, 2013), Congiunzioni e rimarginature
(Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà dell'attesa (RPlibri,
2020), ed il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti (Kairos, 2010).
Ha ideato e gestisce il sito “Transiti Poetici”, sul quale pubblica recensioni e note di lettura
di libri di poesia e di narrativa.
Ha curato diverse antologie, tra le quali, recentemente, Percezioni dell'invisibile, L'Arca Felice
Edizioni di Mario Fresa, Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro quotidiano
(2018) per la Scuderi Editrice di Avellino. Attualmente sta curando l’Antologia Poetica
Virtuale Transiti Poetici in più volumi (ogni volume comprende dieci Autori; al momento è
giunto al XX Volume). È il fondatore e il responsabile del Circolo Letterario Anastasiano. Fa
parte di giurie in importanti concorsi letterari nazionali. Organizza incontri ed eventi
letterari, anche in diretta video utilizzando idonei siti presenti in rete internet. È l’ideatore
e il coordinatore del Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia" (giunto alla
XVIII Edizione). È presente in rete con diversi blog letterari (Circolo Letterario Anastasiano,
Transiti Poetici, Taccuino Anastasiano, Selezione di Concorsi Letterari), ed inoltre collabora
attivamente con altre associazioni e operatori culturali del territorio nella realizzazione di
eventi letterari di rilievo, prodigandosi anche nella ricerca di nuovi “talenti” poetici.

***

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Premio Silloge Transiti Poetici

I risultati

La Giuria del Premio “Silloge Transiti Poetici”, composta da Marco Bellini, Cosimo
Caputo, Stefania Di Lino, Rita Pacilio e da Giuseppe Vetromile, presidente e organizzatore
del concorso, dopo attenta lettura dei 140 lavori pervenuti, in forma anonima, si è
soffermata sulle seguenti sillogi (in ordine alfabetico):

“A di appartenenza”. “Alle spalle delle cose”. “Buio dentro”. “C’è un sacco di spazio là in
fondo”. “Come lucciola appesa all’alba”. “D’amore e dintorni”. “Diritto d’invenzione”.
“Dispiegarsi”. “È solo pioggia”. “Karma”. “Il mondo abitato”. “Il senso e il sortilegio”.
“Il sentiero per Wivenhoe”. “Il tempo negato”. “La dottrina delle stelle”. “La somma
imperfetta delle parti”. “La stanza dei fili”. “Matres”. “Nella cenere dei giochi”.
“Nell’incostante andare”. “Nightmares”. “Padri”. “Parole prossime”. “Poesie da una
stanza”. “Poesie per la gente sola”. “Raccolta dal mare”. “Sillabari dal cortile”. “Sempre
libera”. “Sotto esitante arcobaleno”. “Stanze vuote”.

Dopo attenta rilettura, analisi e confronti delle 30 sillogi selezionate, la Giuria si è


ulteriormente soffermata sulle seguenti opere:

“Alle spalle delle cose”. “La somma imperfetta delle parti”. “La stanza dei fili”.
“Nightmares”. “Padri”. “Poesie da una stanza”. “Sillabari dal cortile”.

Successivamente, all’unanimità la Giuria ha deciso di assegnare:

1° premio alla silloge “Alle spalle delle cose”, autore Sandro Pecchiari.
2° premio alla silloge “Nightmares”, autrice Claudia Zironi.
3° premio ex-aequo alla silloge “Padri”, autrice Alessandra Corbetta.
3° premio ex-aequo alla silloge “Sillabari dal cortile”, autore Fernando Della Posta.

Menzione di merito alle sillogi: “La stanza dei fili” (di Maria Elena Danelli); “La somma
imperfetta delle parti (di Giuseppe Carlo Airaghi); “Poesie da una stanza” (di Nadia
Chiaverini).

La Giuria decide infine di segnalare le 23 sillogi rimanenti, i cui Autori (in ordine alfabetico)
risultano essere:
Giovanni Bottaro (Sotto esitante arcobaleno). Nunzio Buono (Parole prossime). Francesca
Coppola (A di appartenenza). Francesca Croci (Il senso e il sortilegio). Fabio Dainotti (Poesie per

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la gente sola). Ida Di Ianni (È solo pioggia). Laura Giorgi (Sempre libera). Carla Malerba (Il tempo
negato). Elisa Malvoni (C’è un sacco di spazio là in fondo). Annalisa Ortolani (Dispiegarsi).
Stefano Peressini (Nell’incostante andare). Matteo Piergigli (Buio dentro). Daniela Porcu (Il
sentiero per Vivenhoe). Irene Sabetta (Nella cenere dei giochi). Michela Savoia (Karma). Adolfo
Silveto (Come lucciola appesa all’alba). Angela Suppo (Il mondo abitato). Adriana Tasin (Diritto
d’invenzione). Annamaria Varriale (D’amore e dintorni). Gloria Venturini (Stanze vuote).
Veruska Vertuani (Raccolta dal mare). Gloria Vocaturo (Matres). Michela Zanarella (La
dottrina delle stelle).

Si ringraziano i 140 Autori, provenienti da tutte le regioni d’Italia e anche dall’estero, per
la loro partecipazione.

Come previsto dal Bando, non ci sarà pubblica cerimonia di premiazione, ma sarà data
ampia diffusione dei risultati ed inoltre sarà realizzato un Quaderno virtuale in pdf della
collana I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano, contenente i dati del concorso e uno
stralcio delle opere premiate e segnalate. A ciascuno dei quattro vincitori (1°, 2°, 3° e 4°
ex-aequo) sarà dedicato un Quaderno Speciale contenente la loro silloge e una
approfondita motivazione, oltre all’inserimento sul sito di “Transiti Poetici”.

Madonna dell’Arco, 3 maggio 2021

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Premio Silloge Transiti Poetici

PICCOLA ANTOLOGIA

SANDRO PECCHIARI, da Alle spalle delle cose, 1° premio

Cattedrale

soffèrmati dove la realtà è sostegno


ma non si fa vedere,
dove le guide non danno spiegazioni
e tu la affronti solo
appena dietro il fianco di una statua
lo sbaffo di vernice
d’oro che manca di una pennellata
e snuda il legno grezzo
è il mondo delle giunture mal celate
passate nel silenzio
le espressioni eloquenti sul davanti
qui sono solo quiete
la luce che proviene dai rosoni
stringe gli occhi e taglia
la scoperta di un mondo altro
scolpito dalle ombre
qui i mantelli sono abbozzati e grigi
di polvere degli anni
i candelabri sfoggiano un lusso
che è solo tinto
qui conviene sostare con la poca gente
che gira per dovere
per un’icona preziosa trafugata
d’un santo sconosciuto
qui si manifesta questo stare al mondo

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Premio Silloge Transiti Poetici

sentendo le giunture
guardandosi alle spalle per capire
dove saremmo veri

cattedrale di San Marco, Venezia

***

Canale

il cielo di voli di meduse


il cielo ha un bordo
il pelo d’acqua -
non si vive oltre nell’aria
non si respira la rarefazione
qui possiamo osservare
le ondate di marea
e di storie
ne immaginiamo in abbondanza

non si comprendono le barche


lassù in alto
immerse con la faccia dentro l’aria
ci chiediamo
come sanno vivere due vite
ma loro stanno sospese
nel silenzio

Canal Grande, Trieste

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Premio Silloge Transiti Poetici

I dormienti

l’aria stretta nonostante cambi


tutto fuori o non cambi
la temperatura pulsa in mesi lunghi
di soffocamento o in freddi estremi
i movimenti sono così lenti qui
a volte variano le sfumature di colore
immobili nel tempo con nessun odore
- dei fiori veri a volte -
un ricordo spicciativo forse punge ancora
questa moltitudine è ordinata
in numeri crescenti
cambi di arrivi scarsi diluiti
le foglie restano a lungo nella polvere

nessuno ci guarda fisso mai


nessuno sfiora queste lastre con le mani
eppure lo so, lo sappiamo
siamo tutti lucidati fuori sigillati
i nomi al contrario incisi in bronzo
i nostri sorrisi scollegati
ma fa buio dentro
da decenni

i loculi al cimitero di Sant’Anna, Trieste

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Premio Silloge Transiti Poetici

CLAUDIA ZIRONI, da Nightmares, 2° premio

Non riesco a svegliarmi | ho paura

Qui | c’è qualcosa che ci consuma


Non possiamo fuggire | non sappiamo
Non sappiamo neppure come ci siamo arrivati | qui
E c’è qualcosa | qualcosa che ci consuma
Consuma tutto ciò che entra, lento, quasi senza dolore | inesorabile | che sia organico o inorganico
Che sia aria o che sia luce
È impossibile vederlo | quello che ci consuma
Che sia un essere senziente, spietato e insaziabile | o che sia un dispositivo | o un ambiente fisico
O che sia come un dio
Consuma
Ci consuma
Ci fa consumare
Progressivamente ogni cosa assume un’aria stantia, opaca, disfatta | gli oggetti si rompono | gli organi
rallentano | le ossa si sfaldano | la pelle si raggrinza | cambia stato la materia
Si macchia | ho paura
È orribile venire consumati
Incurvarsi, farsi lenti, perdere la memoria e i denti
Ma lui non smette | mai | e ci consuma
Il mostro | ci consuma
E noi con lui
Consumiamo
Anche noi | mostri | siamo
Mostri
Non lo vediamo | non possiamo sfuggirgli | ci circonda | ci pervade | non c’è uscita
Non c’è un luogo diverso dove andare

Ho sognato di nascere
Sono in questo stato da quando ho sognato
Non riesco ad aprire gli occhi per svegliarmi | ho paura
Manca poco ormai | vi prego, aiutatemi

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II

Sono nata senza i cinque sensi


Senza occhi, senza laringe, senza denti, senza alcun epitelio o mucosa per sentire
odori e sapori, carezze e calore, pressione. Non ho il nervo acustico né altro mezzo
per scambiare dati con l’esterno. Sono una cosa
abbandonata su un letto
Respiro
e penso
penso in una lingua tutta mia fatta di buio
sogno il nulla
sorrido al silenzio

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Premio Silloge Transiti Poetici

ALESSANDRA CORBETTA, da Padri, 3° premio ex-aequo

In nessun tempo le nostre verità,


quella tua di non riconoscere. Mai nessuna mancanza.
Questa mia di non riuscire a respingere la tua evidenza.

Roberta Dapunt

Il castigo più grande non è stato


rimanere immobile bambina
su un cubo di divano guai se piangi!
non andare a letto senza cena
né adulta domandarti la mamma muore?
tu muto – perché punire è fino in fondo.
Il castigo più grande
è questo mio perdono
fermo affamato silenzioso.

II

Dimenticare la data colpisce alle spalle.


Mentre soffio sulle candele
il tuo sguardo è altrove: una serie TV americana
ti sorprende meglio
del passare dei miei anni

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III

Osservo i padri
prendere per mano le figlie:
divento mendicante cieco
nel buio del mai avuto.

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Premio Silloge Transiti Poetici

FERNANDO DELLA POSTA, da Sillabari dal cortile, 3° premio ex-aequo

Gioca per sé, come tutti


un rialzo massimo
la sfinge del convolvolo.
Scommette meno di un soldo
per una vita brevissima,
ma ugualmente sentita.

***

Dalla finestra pendolare si mostravano in cinepresa


di Caravaggio l'alto campanile a lanterna
e quei cascinali riempiti dagli amori tra pari,
tenaci nei gruppi che sceglieranno i sobborghi.
Sanissimi nel corpo e addestrati all’esodo,
hanno affilato le unghie come tigri del Borneo,
hanno addolcito brutture e abbellito le vesti,
hanno cresciuto figli come stolidi cipressi
destinati alla saturazione infine al declino.

***

Centocelle

Nuova periferia non nasce un poeta


che ti canti, né un pubblico disposto
ad ascoltarti. Se prima una ferita
ti slegava dagli stemmi, oggi una frattura
ti separa dai quartieri identitari.
Penisola che un fragile istmo attacca
a un cuore morto, nel tedio domenicale
il silenzio, un vuoto senza nome avvolgono
i tuoi stradoni solitari. Nell’osteria turca
ben quattro dico quattro signore slave
onorano un pranzo festivo; due ragazzini
guance nodose, tessuti scolpiti nel teak

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Premio Silloge Transiti Poetici

bevono un espresso nazional-popolare;


la stessa magrezza di mio nonno giovanotto
appare nel levantino che esce dal locale.
Una bambina indù si rassicura sul mio resto,
mi propone stuzzicadenti cinesi. Esco contando
le persone su sei dita. Sui Gerani sta piovendo sole.

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Premio Silloge Transiti Poetici

MENZIONI DI MERITO

{Navata}
Fiammelle, nuche reclinate, sedie vuote.
I Santi in pietra e olio
nella fissità evocativa.
Archi e lesene si arrestano di scatto,
spazio all'abside in penombra.
L'uomo seduto, misurato dall'artrite sorge
e sprimaccia il pizzo sull'altare.
"Sancte Georgi militia"
florilegio di conchiglie rese eterne.
Gesù nudo in luce.
L'uomo ha pantaloni larghi e flosci
che si accatastano alle scarpe.
Stride il tram
come un punto di ripristino.

Maria Elena Danelli, da La stanza dei fili

***

I miracoli elementari

Il canto inaspettato dell'allodola


nell'aria di questa notte periferica
separa il prima dal dopo,
il buio del cuscino
dall'interruttore della luce,
il sonno interrotto
dal passo assonnato.
Il canto inaudito dell'allodola,
precipitato dalla finestra del bagno,
accompagna oltre la sua sospensione
la mia notturna minzione

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Premio Silloge Transiti Poetici

e fa delle ore di questa notte periferica


un'unica, confusa, attesa dell'alba.
Conciliato con l'imminenza
di questa quotidiana resurrezione
non posso dimostrare di essere sveglio,
ma di essere vivo si,
confortato dal canto che si alza incredibile
dalle aiuole alberate del condominio
che incombe sulle mie finestre spalancate.
I miracoli elementari e inaspettati
ti inchiodano, seduto sull'asse del cesso,
ad una possibile fugace felicità,
mentre il buio si arrende
all'abbraccio dell'alba
con un sonoro, ostentato sbadiglio.

Giuseppe Carlo Airaghi, da La somma imperfetta delle parti

***

5/4/2020 domenica delle palme

Domenica. Una strana luce nuova


attraversa la stanza
inonda la casa, ringrazia.
Tutto è calma in ascesa.
Ora, più niente qui mi strazia.

*
Colgo i segni dell’oro della luce
che filtra tra le tende rossastre
e bacia le foglie delle piante
come braccia protese
al seno madre benedicente
terra e cielo congiuntamente

Trattengo nel respiro l’emozione

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Premio Silloge Transiti Poetici

- sprona il vento le gemme


offerte alla vita resistente -
ripartire dalla totalità
delle cose / dall’uno-tutto
che sottende l’ordine apparente

Energia potente d’un petalo che vola


meraviglia che non si rassegna
a perire e si risveglia
in ogni colore della luce
lasciare andare, lasciare che sia
trasformazione. Essere qui, presente.

Nadia Chiaverini, da Poesie da una stanza

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Premio Silloge Transiti Poetici

SEGNALAZIONI
(In ordine alfabetico per Autore)

***

Campaiaio: poche tégole unite


da mutui muri perimetrali:
discreta finestrella
stentata fontanella
a terrazzi risicata terra
ostinata melodia ruscello
sera imbrattata d’ombre:
cessava il fuso di prillare
la Nonna lasciava d’agucchiare
ramo tremava / tremolava un’ala
appariva – battendo chiodate suole
sulla via – pastore sull’avemmaria
polenta – luna piena gialla – rassodava
con il filo makò affilato per spartirla
postquam cenatum est
asciutto cioccherello scoppiettava:
stuzzicando la brace col soffione
tra gli alari la fiamma ravvivava
in toni di forgia rosso-azzurri
(faville fuggenti a folleggiare
– di porpora farfalle a fuggire
tra fuligginose sofferenze
per volare spente sulle stelle –
evocavano fogge folli: e
il cuore si scaldava fremendo
affrettato il rosso flusso)
si accoccolava la tovaglia

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Premio Silloge Transiti Poetici

ed io di malavoglia – con allungate


braccia e con la fronte bassa
(ché la lana non s’avvinghi al diritto-
rovescio dei ferri per la maglia) –
riducevo – con la Mamma –
in panciuto gomitolo matassa
e il fuoco s’estingueva
con riflessi rubino a declinare
sulla mia testa bionda
(adagiava il muso – sulle incrociate
zampe – insonnolita cagna)

Giovanni Bottaro (da Sotto esitante arcobaleno)

***

Sul viso del vento

Raccontami adesso
dove darmi un inizio.
Scoprirti in un passo di voci.
Ascolta la foglia
prima che si lasci cadere, adesso
che racconto di te di una fine.
Raccontami
ed inizio a capire il silenzio di un giorno
davanti ad un salto nel vuoto.
Le mani
che tornano ancora a sfiorare un pensiero
sul viso del vento.
Nunzio Buono (da Parole prossime)

***

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Premio Silloge Transiti Poetici

Certe persone vanno via in un soffio


altre prepotentemente ritornano
- tu sarai fra queste o quelle? -
E se non mi partorissi di continuo
se non avessi questo trauma della rinascita?
qui, senza te non so bene la misura di un minuto
Mi ricordi l'odore dei vecchi coloniali
macine di caffè e caramelle d'altri tempi.

Francesca Coppola (da A di appartenenza)

***

Urgenza poetica

(Cerco Visioni
in un reticolato
di Congetture.)
È questo un circoscrivere l'inutile
- rappresentarlo
per dare sfiato all'anima,
e vincere la frustrazione.
È questo uno sbandato canto
- tremore di chi cerca
di avvicinarsi al vero per sedurlo.
Macchiando la perfezione del silenzio.

Francesca Croci (da Il senso e il sortilegio)

***

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Premio Silloge Transiti Poetici

Cuore alla prova


e parole vuote,
un tempo piene,
ferme su una scala.
Occhi che non si incontrano più
nel grigio dei capelli
e in un bacio sulle mani.
Dedica bianca
la mia ultima bugia.

Ida Di Ianni (da È solo pioggia)

***

La storia mia è breve

Mimì vende fiori di carta


ed ama Rodolfo poeta
Lungo i ponti della Senna
si snoda la sua giovinezza
ricca di povere cose
Brindare con pessimo vino
con gli amici di sempre
all’arte che afferra
e alla vita che sfugge
e cogliere i fiori in soffitta
Col petto squassato dal morbo
circondata d’amore, ma
nessuno più scalderà
le sue gelide mani.

Laura Giorgi (da Sempre libera)

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Premio Silloge Transiti Poetici

***

La notte come uno sposo

La notte come uno sposo


mi accudisce
mi circonda
col suo silenzio
mi regala spazi lucenti.
Ma vita e notte nulla sarebbero
-ancelle amanti fra le più care-
se non ci fosse poesia
a suggerirmi parole
che si posano
sulle nervature delle foglie
tremanti
sull’orlo evanescente del sogno
(del sogno che è la vita).

Febbraio 2020

Carla Malerba (da Il tempo negato)

***

Spazio personale

Siete troppi,
siete sconosciuti accrocchiati
sotto la cupola che disegnano i miei occhi,
dove l’area serviva
vuota,

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 25


Premio Silloge Transiti Poetici

la privata proprietà
disadorna,
una basilica personale,
un’agnostica abbazia
su lastre di alabastro
alzate su palafitte,
un delta d’aria dalla terra.

Elisa Malvoni (da C’è un sacco di spazio là in fondo)

***

Tu, bimba,
hai creduto alle favole ‒
sciocca sciocca sciocca
‒ alle parole mendaci
di chi ha saputo lusingarti ‒
sciocca sciocca sciocca
‒ ai giuramenti prestati
con le dita incrociate ‒
sciocca sciocca sciocca
‒ alla bussola rotta che hai
nel petto, che doveva indicarti la direzione ‒
sciocca sciocca sciocca.
Non la vedi ancora la falla?
L’inciampo, l’errore,
la parete in fondo al vicolo?
Tu, bimba,
hai creduto.

Annalisa Ortolani (da Dispiegarsi)

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 26


Premio Silloge Transiti Poetici

nient’altro che neve


sulle ossa il vuoto
blindato a tre mandate
la notte sale i lenzuoli stesi
alla luce del lampione
e tu intanto lavi i fallimenti
nella colonna vertebrale

*
abbaiare di cani
di macchine la notte
arrampicata alla gola
cerco il verso giusto
a dilatare la forma
del ricordo tra le pieghe
il respiro del non detto

Matteo Piergigli (da Buio dentro)

***

Eva

questo dovrebbe essere il luogo della restituzione


dove le foglie cadute tornano a germogliare sugli alberi
e le donne a cantare dopo il parto
dovrebbe essere il luogo degli animali
la casa senza finestre dei gechi notturni,
la gratitudine seduta in piazza
ad aspettare il fresco della sera
questa dovrebbe essere l’unica terra
da dissodare con l’arte magica della trasformazione senza reticenze
il luogo spoglio della tempesta che dilava gli abiti e le abitudini
e restituisce al re buffone la corona
Irene Sabetta (da Nella cenere dei giochi)

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 27


Premio Silloge Transiti Poetici

***

Ad ogni nuovo inizio


cammino incerta
con lo sguardo della prima volta.
Attraverso l’ombra nera
che mi ha seguita
che ho fatto finta di non vedere.
Sciolgo il nodo stretto
tengo salda la fune
con il coraggio delle mani esposte.
Si cresce, nel dolore
c’è qualcuno che sapiente
mi fa da madre
mi ricorda la lezione.
In silenzio
mi dice di imparare
a patto di non fuggire
fino all’ultimo spaesamento
fino all’ultima caduta
fino all’ultima fitta al cuore.

Michela Savoia (da Karma)

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 28


Premio Silloge Transiti Poetici

Il padre

Se la mia colpa è averti troppo amato


è un dilemma che non mi crea vertigini.
Certo qualcuno un giorno si è lanciato
sulla sventura tua d’essere figlio
dell’angelo ribelle e anche di Dio.
Ma quando gli occhi annegano negli occhi,
mi sento dentro un’ansia che moltiplica
il mio dolore, come i pani e i pesci
di un antico miracolo infinito.
E vedo le tue uova avvelenate
tra le ali aperte di un gabbiano morto,
dissanguato in un mare di eroina.
Dormire per terra nelle stazioni aperte,
o in una cella senza fantasia,
o nella falla di un “battello ebro”
alla deriva, non fa differenza.
Ma l’assenza di un battito di ciglia,
di un profumo d’arancio che t’incanta,
del bacio di un’amante che emoziona
al chiarore banale della luna,
quello si che fa male da morire.
Come all’attore che sta sulla scena
e che ha dimenticato la sua parte,
il dubbio che si avventa e morde il cuore,
è se rischiare i fischi del suo pubblico
o sparire per sempre tra le quinte.

Adolfo Silveto (da Come lucciola appesa all’alba)

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 29


Premio Silloge Transiti Poetici

O.G.R.

Servono Grandi Riparazioni


a questa città
per ricordarsi
che ha perso l’odore
delle fabbriche
e il suono stridulo delle sirene,
nelle sere,
per divenire una grande cucina
con tavoli all’aperto,
banconi di bar,
e pranzi a 10 euro.
Nelle strade del paleo-industriale
non scolorano i ciclisti del mattino,
con mollette pinzate su caviglie,
e carta preziosa del giornale
a proteggere il torace.
Ora tra edifici abbandonati,
restaurati in botteghe di nulla,
o loft raffinati,
solo i nomi delle vie, come a Pompei,
trasudano il passato.

Angela Suppo (da Il mondo abitato)

***

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 30


Premio Silloge Transiti Poetici

T’ho pensato
e già c’eri,
a muovere viscere
e ondulare la pelle,
chiusa in un astuccio
di cose segrete.
Già so che
le porterai via
con l’acqua e la carne
in un giorno d’autunno.
Quando sarai nata
sarai altro.
Ma ancora sei il mio corpo.
Ancora sei me.

Adriana Tasin (da Diritto d’invenzione)

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I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 31


Premio Silloge Transiti Poetici

Un addio

Saluto
la terra sgualcita
come le lenzuola
di un tempo passato
lasciate in ordine e tese
adesso,
al gelo di una stanza vuota.
Che resta di noi?
Ombre indelebili
impresse sui muri
e sull’anima,
sentore di baci
nell’aria stagnante.
Nemmeno un saluto.
Dispersi nel vento
sospiri e carezze
in terra sepolti
sogni e certezze.
Addio amore mio,
ti porti quel vento
il mio augurio
di un lieve
sereno tramonto.

Annamaria Varriale (da D’amore e dintorni)

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I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 32


Premio Silloge Transiti Poetici

Linee di galleggiamento

Dare un nome alle falle delle azioni relazionali,


crocifiggere la stranezza come fosse apocrifa,
battezzare le anomalie con l’acquasanta delle conformità,
fare orli e confini alle patologie eccessive del dolore,
restare come una nave madre incagliata
dentro ad un disagio che fugge e distrugge.
Catturo lembi di cielo tra gli squarci di mare,
schegge d’azzurro cadute ancor prima che infuriasse la bufera,
rimango così alla deriva, nel collasso del mio naufragare.
Inseguo l’amnistia per le mie perdite di bussole,
per tutto quello che non sono riuscita a compiere,
con la consapevolezza che i sogni mi hanno portata lontano,
anche quando la tormenta annientava le intenzioni,
ed ora,
come una carena sul fondo del mare,
come un relitto spoglio di albero maestro,
veleggio a soggetto.

Gloria Venturini (da Stanze vuote)

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I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 33


Premio Silloge Transiti Poetici

Il sapore del vento

C'è troppo mare


nei miei ultimi sogni,
lenzuola salate
senza avere ben chiaro
dove abbiano trascorso la notte.
Che differenza fa
averle trovate al baccanale all'angolo o in chiesa,
tra le cosce o sotto le lacrime
le metto in borsa
appallottolate con la cenere,
manca solo il vizio del fumo
a capitalizzare i peccati
e il sapore del vento
che mi asciughi questa follia.

Veruska Vertuani (da Raccolta dal mare)

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I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 34


Premio Silloge Transiti Poetici

Mater

Mater, sorgente di vita


Dea del mattino
Energia essenziale senza età
Procreatrice di verità senza tempo.
Quanto ha camminato Mater
senza indugio, senza astenia
affondando le sue radici e divenendo humus.
Quanto si prodiga Mater
Ogni giorno di ogni anno di ogni epoca.
Lei il profumo di una casa,
Lei il rifugio di ogni figlio,
Lei il focolare dove stringersi.
In Lei rinnoviamo la famiglia,
In Lei affidiamo la memoria di un popolo,
In Lei, Mater.

Gloria Vocaturo (da Matres)

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 35


Premio Silloge Transiti Poetici

Indice

Introduzione Pag. 2
I dati del concorso “ 4
La Giuria “ 4
I risultati “ 7
PICCOLA ANTOLOGIA
1° premio - Sandro Pecchiari Pag. 9
2° premio - Claudia Zironi “ 12
3° premio ex-aequo Alessandra Corbetta “ 14
3° premio ex-aequo Fernando Della Posta “ 16

Menzioni di merito
Maria Elena Danelli Pag. 18
Giuseppe Carlo Airaghi “ 18
Nadia Chiaverini “ 19

Segnalazioni
Giovanni Bottaro Pag. 21
Nunzio Buono “ 22
Francesca Coppola “ 23
Francesca Croci “ 23
Ida Di Ianni “ 24
Laura Giorgi “ 24
Carla Malerba “ 25
Elisa Malvoni “ 25
Annalisa Ortolani “ 26
Matteo Piergigli “ 27
Irene Sabetta “ 27
Michela Savoia “ 28
Adolfo Silveto “ 29
Angela Suppo “ 30
Adriana Tasin “ 31
Annamaria Varriale “ 32
Gloria Venturini “ 33
Veruska Vertuani “ 34
Gloria Vocaturo “ 35

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano nr. 43 Pag. 36

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