Sei sulla pagina 1di 11

I Quaderni di “ConVersiamo”

a cura di Giuseppe Vetromile

n. 31

Incontro del 14 Novembre 2020

-o0o–

Nancy Amato
Gennaro Maria Guaccio
Silvana Pesola
Michela Savoia
Nancy Amato

Covid 19 - l'ombra della vita

So dove inizia il cielo


ma non so dove finiscono le stelle.
Si spegne la luna.
Il mondo si veste di nero.
La vita si eclissa.
Cuori in silenzio
e mani in attesa…
Sirene di speranza sulle strade
e camici bianchi stanchi ti danno la vita.
Tutto è fermo.
Tutto è spento.
Canto di lutto
nella Casa di Dio,
abbracciando la croce.
Attesa dell’ascesa
e la luce tornerà.
L'amore per la vita
è il mio domani Signore.

***

2
Omnia Vincit Amor

Cucivi d'amore il mio cuore.


Muore la mia ombra
nel vuoto dell'addio.
Autunno di lacrime rosse dai rami
coprono il ricordo del mio amore.
Orbo è il mio pensiero.
Folle il mio cercarti
ancora per vivere.
Avido il mio respiro disperato di te.
Mi manca vivere.
Hai accartocciato il mio amore,
lo hai stracciato,
tu narciso,
che ogni parola scolora la mia anima.
La mia vita muore nei tuoi occhi
e sulla tua bocca che trema,
respirando il profumo dell'ultimo bacio.
Soffio sulla polvere del tempo
tra le rughe del passato
che si posa stanca sul ricordo
del vivo eterno Amore.

3
Gennaro Maria Guaccio

Finalmente sono a casa, nel mio paese. La mia gente è lì fuori, per le vie, per i campi e
nelle sue dimore. Ieri mattina, nonostante il tempo fosse incerto, un po’ era nuvolo, un
poco è piovuto e un poco ha fatto capolino il sole, recatami su a Casedelconte per
quell’antica stradina di campagna, cento, mille e più volte percorsa in gioventù, ho visto
spuntare dalla terra il colore verde arancio della zucca e, sui bordi, l’ortica, il croco, la
lavanda e anche il ginestrino e un ciuffo di capperi lungo il muro di quella che fu casa
Carecchi. Mi sono fermata un attimo lì sotto e ho guardato in su, verso il balcone affacciato
alla campagna, da dove più volte avevo sentito venire quelle splendide note di Chopin,
suonate al pianoforte dalla contessa Matilde, e che un giorno riascoltai, riconoscendole, in
un Café sugli Champs Élysées. La contessa suonava quasi sempre lo stesso brano. Lo
suonò per anni, chissà a quale suo ricordo legato. Quando ho ripreso il cammino, il sole,
fattosi strada tra le foglie dei susini, dei peri e dei fichi, dorava i cachi vaniglia ed esaltava
il colore rosso viola giallo dei pampini della vite. Qua e là, invece, lasciava sul terreno e
sulle piante basse chiazze chiare, ora più intense, ora meno, e, in lontananza, illuminava di
traverso i muri imbiancati dei fabbricati. Poi scompariva e tutto diventava grigio. Poi
ricompariva. Ora, in questa pace ritrovata, in questi momenti di felice eternità, mentre
dalla finestra dinanzi alla quale scrivo ho la vista su alcuni tetti del paese, sulla sinistra il
monte Somma e a seguire il cratere incombente del Vesuvio e il cielo terso e mentre
immagino più oltre il mio gelso rosso, la cui vista, in effetti, mi è esclusa, vado annotando
di me e di quello che è stata la mia vita.

(Da Il Gelso rosso – Cap.1 – Diario)

4
Silvana Pesola

La terra con il cielo


Siamo circondati da mondi
Vedi, Amore: che affollano il nostro cuore
quella rondine vola in alto, solo di parole …
così in alto, da farsi ammirare,
immortalare; - Ma non si può fermare il tempo! -
proietta un’ombra all'orizzonte Vedi, Amore:
mentre il mare pacato dopo la tempesta abbiamo una promessa
s’appiattisce come una tavola in questo mondo di materia.
di marmo liscia, ghiacciata … Siamo fasci di luce
e la terra con il cielo ma non sempre illuminiamo
riprende un unico colore l’evidente bellezza della terra,
Vedi, Amore: non sempre l’osserviamo …
siamo assorti Lasciamo tutto in sospeso
su quel filo di ignoto che tende forte
in un continuo movimento la nostra mano
di cose che accadono, si susseguono
imprevedibilmente … - E intanto l'equilibro precario
ci infonde Speranza -

***

5
Nelle pieghe dei giorni

Nelle pieghe dei giorni


mentre tutto è fermo
la sete di luce,
le gole riarse,
gli aridi deserti,
gridano all’angelo arguto …
Nel soffio del respiro
disteso, ilare, incostante,
le nuvole celano il bianco sole,
come la verità degli anni,
e l’abitudine confusa
si inonda di ricordi
che si dissolvono nell’aria
Il movimento arcaico
occupa ogni spazio vuoto
senza colmare
la vita dal di dentro.
Le dita restano sospese …
congelate tra l’argilla,
e gli sguardi immortalali
serbano l’eterna dimora
- Si baciano il cielo e la terra -

6
Michela Savoia

Verso gli oleandri il mare

I fichi dolci appena colti


il profumo dell’olio sul pane
i pomodori rossi del tramonto
momenti di pura Felicità.
Ma gli oleandri
dicevano i tuoi occhi sorridendo
mi piacciono tanto gli oleandri
macchie di colore
agitate dal vento caldo dell’estate.
Spuntano sul ciglio dell’autostrada
parenti accorsi felici
per accoglierti.
Ecco, finalmente torno a casa
pensavi
e il sangue rifluiva nel tuo corpo
l’anima tornava bambina
vagava nei vicoli
piena di nostalgia
nei giochi e nei ricordi dell’infanzia
perché Tu a casa
volevi tornare
a sentire l’odore acre degli orti
lungo le strade desolate
a guardare le fiumare
e il mare.

***

7
Ascolta

Per ogni via tracciata


dai tu, il comando, la tua direzione.
Per ogni intreccio
sciogli il nodo e fatti spazio.
Il corpo accarezza gli alti fusti erbosi.
Sei nel cammino
la strada è tua, attraversi il mondo.
Nei campi di grano disegni percorsi
meravigliose geometrie
c’è l’oro, al tramonto
e ci sei tu che brilli
fra lucciole e cori di cicale.
Con la mano dai una carezza
sul volto bambino
raccogli i sorrisi per tenerli con te.
Ascolta
c’è un tempo infinito
c’è l’amore di tutti
e ci sei tu.

***

8
Sicilì

In un attimo hai deciso


l’hai fatto tu per me
non hai voluto sentire ragioni
e mi hai portata con forza.
Tu
il mio pesante esecutore
il soldato delle mie volontà
hai aperto il varco
ti sei dato libertà.
Io
testa con piedi ancorati alla terra
lasciati gli ormeggi
ho preso il mare
tagliate le funi
mi sono alzata leggera
ho ceduto al vento
fino a volare.

Alla festa di Sicilì


mi è successo di danzare.

9
Gli Autori

Nancy Amato è nata a Portici, vive attualmente a Somma Vesuviana (Na). Vincitrice di
concorsi di poesia, ha ricevuto apprezzamenti e menzioni di merito. Si dedica al
volontariato. Ha studiato giurisprudenza. Ha pubblicato il libro di poesie Sensi con la casa
editrice Libroitaliano. Frequenta eventi letterari e salotti poetici.

Gennaro Maria Guaccio, napoletano, già docente di Scuola secondaria e


Interuniversitaria (Fed. II), attualmente docente presso UNI3 (Lab.Scrittura creativa).
Autore di romanzi, raccolte di racconti, saggi. Il precedente romanzo, La vigna, è stato
candidato al Campiello dove è giunto alle semifinali.

Silvana Pesola, napoletana, dopo le scuole dell'obbligo si è iscritta all’istituto magistrale


diplomandosi con ottimi risultati. Svolge attività di volontariato insegnando lingua
italiana a giovani immigrati.
Ha coltivato interesse per la scrittura e per la poesia fin da piccola. Partecipa a rassegne
letterarie ed incontri di poesia che si svolgono sul territorio campano, organizzati da Enti
e Associazioni culturali di rilievo.
Ha pubblicato il libro di poesie Il mio filo sospeso, per le Edizioni Il Papavero.

Michela Savoia, nata in provincia di Torino, vive a Caserta, dove lavora come docente di
Scuola Primaria.
Ha esperienza nella progettazione, cura e realizzazione di laboratori di poesia, scrittura
creativa.
È innanzitutto un’appassionata lettrice e questo l’ha portata a scrivere testi che variano
dalla poesia, a romanzi brevi, a testi per ragazzi.
Ama poter condividere esperienze di poesia, per questo ha anche preso parte a diversi
reading e manifestazioni letterarie. Da qualche anno ha incontrato la pratica del Poetry Slam,
contest fra poeti con giuria popolare, partecipando a diverse gare per la città di Caserta,
classificandosi alla finale regionale campana.
Recentemente un suo racconto per bambini è stato inserito nell’Antologia dei Racconti
Campani.

10
il casto racchiude le sue cose necessarie in un quaderno di cielo
e vive d’aria e muore in dissolvenza
tra le braccia della terra
senza chiedere riscatto né compenso alcuno

non ha una recita che dalla bocca possa fuggire per il mondo
non ha uno schema da seguire lungo il marciapiede obbligatorio
si disveste d’ogni anatema e scioglie l’oracolo in burla

il parsimonioso ha poche mani e pochi occhi


: gli basta un tozzo di pane e un’ala di poesia
per volare alto su tutto l’universo

Giuseppe Vetromile, da Inventari apocrifi, Bastogi, 2009

11

Potrebbero piacerti anche