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TRANSITI POETICI
Volume XXII
Antologia
a cura di Giuseppe Vetromile
Gli Autori
Laura Accerboni
Domenica Caponiti
Beppe Costa
Graziella Di Grezia
Michela Gorini
Tiziana Marini
Maria Teresa Murgida
Lidia Popa
Daniela Quieti
Giancarlo Serafino
Introduzione
Zona Rossa, Zona Arancione, Zona Gialla, ora anche Zona Bianca da qualche parte.
L’Italia multicolore, il Mondo suddiviso e diviso in zone di alta, media e bassa
pericolosità. Il contagio da Covid-19, come forse era prevedibile, continua a dilagare e
a condizionare la nostra esistenza, colorando di tristezza, di illusioni e di speranze le
nostre giornate e i nostri territori. Giusto un anno è trascorso e nulla pare sia cambiato,
purtroppo. Le sofferenze aumentano, le preoccupazioni pure e le misure cautelative
sembra non ci rassicurino poi tanto. E poi c’è da sperare nella vaccinazione, malgrado
quel po’ di confusione in merito che continua a intimorirci.
Iniziammo questo viaggio antologico giusto un anno fa, per tenerci impegnati, per
confortarci vicendevolmente sussurandoci l’un l’altro quel adda passa’ ‘a nuttata di
eduardiana memoria, per condividere le nostre emozioni e le nostre poesie. La scena è
simile a quella di un nonno accanto al caminetto acceso che irradia calore, e non solo
dalle fiamme dei ceppi ardenti, ma anche dalla voce suadente e rasserenante di lui
mentre narra le favole ai nipotini, in una serata oscura e fredda, dilaniata da una
incombente tempesta di neve: fuori si sentono gli ululati dei lupi, il mondo è in balia
del demonio e dei pazzi, la casa è un rifugio sicuro, il calore del focolare è
indiscutibilmente confortevole e rassicurante: qui dentro nessuno potrà entrare, neanche il
peggiore dei virus influenzali! C’è il nonno a proteggerci, c’è il focolare a riscaldarci.
Siamo stati colti alla sprovvista, nessuno se l’aspettava. Forse la situazione attuale è
simile alle recenti epoche storiche di quelli che hanno vissuto il dramma della guerra.
Possiamo solo immaginare lo stato di continua tensione, che spesso sconfinava nel
terrore, causato dai bombardamenti, dalle incursioni fin dentro il cuore delle città, della
mancanza di ogni tipo di sostentamento. Adesso questo stato di tensione serpeggia
subdolo tra di noi e, consapevolmente o inconsapevolmente, influisce sul nostro stato
d’animo: un nemico invisibile, stavolta, che può bombardarci da un momento all’altro,
cogliendoci impreparati.
Tendiamo così a richiuderci nella casa del nonno, a trascorrere la nostra esistenza
quotidiana accanto a quell’unico caminetto che è e rimane la fonte del nostro calore,
della nostra serenità e della nostra sicurezza. Rischia di spegnersi, quel caminetto, ma
dobbiamo mantenerlo sempre acceso, dobbiamo alimentarlo continuamente con il
nostro coraggio e la nostra speranza.
E dobbiamo narrarci le nostre favole, i nostri sogni, i nostri progetti futuri, accanto a
quel caminetto. Il nonno è il nostro cuore e la nostra anima, la nostra Poesia e la nostra
arte.
LAURA ACCERBONI
***
L’acqua
sta sotto
al letto
se non dormi
arriva
alle lenzuola
e annega
ogni cosa
fino al tetto.
(da Acqua acqua fuoco, Einaudi, 2020)
***
La fabbrica
chiude
di continuo
si annida
sotto pelle
moltiplicandosi.
Dalle analisi
risulta
asportabile
il corpo
di mio figlio
mentre lei
rimane.
***
Sono stili
di vita
sbagliati
dice
il ministro
con la salute
serrata
tra i denti.
***
Aveva delle
strade e
tre piazze
in tasca
per questo
il bambino
stava fermo
potevano
scivolargli
in qualsiasi
momento
e la polizia
era proprio lì
a due passi.
DOMENICA CAPONITI
Un sogno d’azzurro
***
Ditemi dove
gli spazi strappati
agli occhi non sono tristi
dove il vento dipinge
i sorrisi incorniciati ai gigli
dove l’arcobaleno conduce
ai campi che abbracciarono
la smarrita stagione.
Ditemi dove accarezzare
l’orma che suona
***
Pacata solitudine
con l’aroma di cielo
s’incolla sulla pelle
…e sordo diviene il mio canto.
Muto si dirada nel volo degli angeli,
unico abbraccio sentito
nella foschia di scheletri in festa.
E le finestre d’argilla si chiudono,
le case degli spasmi
sono spoglie abbandonate.
Io abito le stagioni del vento.
BEPPE COSTA
Una vita profusa nell’arte e nella letteratura ad altissimi livelli, nel costante e intenso
impegno come scrittore, come poeta, e professionalmente come editore: Beppe Costa,
originario di Catania ma da più di quaranta anni residente a Roma, città che lo ha visto,
e lo vede tuttora, protagonista in molti nobili e importanti eventi culturali, autore di
tantissimi libri, anche di teatro. Della sua vastissima produzione letteraria, ci onoriamo
di proporre qui alcuni esempi del suo pensiero, fortemente incentrato sul valore della
parola poetica, capace di affrontare in modo sublime qualsiasi tematica e qualsiasi stato
d’animo. Dai suoi versi caldi e accorati emerge anche un forte sentimento per la vita e
per la natura: un canto appassionato colmo di cuore e di amore, ma non privo di una
velata ironia.
la poesia
(da Anche ora che la luna, Multimedia, Casa della Poesia, 2010)
***
Rosso
i miei giorni
del giorno che vita che mi riporta a te
del rosso di luce di quadri d’autore
di rosso di fiamma al camino che scalda
del rosso di croce quand’è solidale
di rosso che brucia ma non porta calore
di rosso d’un fiore per errore raccolto
di rosso di viscere di lava
alla terra che lava
di rosso chiarore che esplodendo non vedi
di rosso che vesti quando svesti il pudore
di rosso di labbra che apri alle labbra
del rosso ferita al tuo ventre e così
la mia vita comincia
Rifugio
***
Poeti
(da Il poeta che amava le donne (e parlava coi muri), Pettirosso Editore, 2019)
***
covid 19
(Inedito)
GRAZIELLA DI GREZIA
Oggi ho soltanto
desiderio delle
mie stanze,
delle mie scale,
dei luoghi
che sono nati con me
e che mi hanno cresciuto.
Ho voglia di sentire
le mura che mi hanno
abbracciato quando
le crepe li stavano aprendo.
Ho voglia del bianco
dei miei soffitti
e delle mie porte chiuse
a chiave.
Ho voglia delle tazze
in cui ho preparato tutti i miei tè.
Ho desiderio di rimetterle
in ordine le stanze.
Non dei loro oggetti,
ma dei loro soggetti.
***
***
Siamo noi
Quando diciamo di no
Quando gestiamo il coraggio
Con coraggio.
Siamo noi
Quando il rossetto si cancella
Quando la camicia si stropiccia
Quando ci scottiamo le labbra
***
***
Siate cardiaci
quando abbracciate le persone,
siate cardiaci quando fate le cose
facili da fare.
Siate cardiaci quando vi alzate il lunedì,
quando la notte vi bussano
i ragazzi che girano per strada.
Non siate mansueti con una vita
che si dimostra cinica nei vostri
riguardi.
Siate cardiaci contro i cinici,
come una farfalla contro una cimice.
Schiacciate la cimice e fatelo col cuore.
Si ammazza d’amore.
Il nemico.
Oppure se stessi.
***
Il mio corpo
non è mio,
ma di chi lo
accarezza
dentro una poesia.
MICHELA GORINI
È una poesia dilaniata, nervosa, frammentata, quella della pesarese Michela Gorini, ma
proprio per questo è da ritenersi profondamente incisiva e originale, soprattutto sotto
l’aspetto psicologico del comportamento personale. Autrice di diverse raccolte
poetiche e vincitrice di importanti concorsi letterari nazionali, molto presente anche in
varie rassegne e riviste online, Michela Gorini ci dona dunque, come negli esempi qui
proposti, una poesia il cui dettato è caratterizzato da una forte ricerca del senso
dell’esistenza: carne e spirito appaiono dimidiati, separati, e ogni frammento dell’anima
è analizzato con rigore, nel tentativo di dare e di darsi una risposta anche vaga, affidata
alla parola poetica. Resta comunque il mistero, l’equilibrarsi tra comparire e scomparire.
onore al corpo
Sacro
l’insolita ambigua questione di corpo a placarmi
la voce
copro il corpo
ciò che si iscrive m’invade l’anima –
speravo fosse comoda all’essere
ma svuota la mia forma
ecco il Sacro
dio l’animale che mi scrive
mi copre d’estraneità
mi ristoro vuota apparente
mi nutro in briciole
ecco
la Parola si fa carne
riproduco suoni
mal di vivere – adoro il suo odore
la penso sostanza
negli occhi sogno cani
mentre scendo a un’altra stanza
li conduco alla luce mi disturbano fuori
vanno – resto
resto fuori mentre la luce che intende avvolgerti
braccarti farti dono mi sconcerta fino stringermi
all’uscio farne uscire l’essenza e starci di nuovo
senza
***
tu l’ami
[tu]
appostata lì, sempre
governata dal moto
del linguaggio
ma lui non resiste in lei
e muta si apposta
e nuoce e delizia la
maturazione di versi in
un corpo audace
non piove addosso
sei semplicemente
acqua, acqua [cit.]
sei [dentro]
sola dentro
armata di
sensi avversi di
labbra lingua e croci
non posso essere libera da tutto
ricetta d’onore
40 gr. di fegato
spigliata
titolo accattivante
[la migliore offerta]
comparire poi
sparire
il nulla che sei
una fontana amara un bosco disboscato
acqua non potabile ritratti sbiaditi
cuciture sparse riverenze ardite
lettere seminate
il nulla che sei
[la migliore offerta]
poi comparire
poi sparire
TIZIANA MARINI
Tiziana Marini è poetessa romana di grande sensibilità e delicatezza: una poesia in cui
si avverte il melodico ritmo del mondo e della natura, una poesia fortemente intrisa di
quel velo di pacata nostalgia che commuove ma che rafforza l’anima e il cuore anche
del lettore, che fa propri i sentimenti fondamentali dell’essere umano. Una poesia del
ricordo, tesa a recuperare quei lacerti di luce e di calore che da sempre educano e
formano la buona personalità e ne temprano il carattere. Una poesia che è, anche, in
perfetta osmosi con altri aspetti della sua arte creativa, come la pittura e la fotografia.
L’ultimo raggio
Sopravvivendo
benché di vetro
l’ultimo raggio
magnifico
prima della sera
vedrai quello che io vidi
in quella luce
dal mare all’entroterra.
Lo stesso cielo
la stessa solitudine
che provammo appena nati.
Tenacemente
restano le cose
s’incarnano
e il colore hanno dei cipressi
inclinati e imperfetti.
***
Globuli d’amore
***
***
L’alfabeto e il cielo
(Inedito)
È un inno alla terra, la poesia di Maria Teresa Murgida, autrice calabrese molto
apprezzata e premiata in diversi importanti concorsi letterari di rilevanza nazionale.
Sono versi accorati e lirici che cantano l’essenza della natura, i luoghi campestri, le
reminiscenze di borghi, di piazze e campagne di una civiltà ora confinata al di là del
cosiddetto progresso. Risalta nei suoi versi la capacità di riproporre sensazioni, ricordi
d’infanzia, emozioni e profumi autentici di un mondo forse ormai poco frequentato,
ma sempre ricco di esemplari valori storici e civili, capisaldi del buon vivere onesto e
genuino.
***
Mi ha generata un ventre
Mi ha generata un ventre
lo stesso che dorme nel mio mezzo.
Mi meraviglia il vento alla sua prima luce
e la notte di nera rondine.
Verrà un amore e mi spazzolerà i capelli
sciogliendo i nodi
tessuti sopra l’erba
Le piume dell’infanzia
La prima preghiera
(Inediti)
LIDIA POPA
Bio_me_graf(f)ia
Ho iniziato così,
avevo le ali e sentivo i voli
dentro di me,
e non mi importava molto
del pensiero degli altri,
della paranoia,
della critica,
dei bottoni cuciti,
***
Monacale
***
***
Hai ragione,
Mi sono trascurata a favore degli altri.
Ma a chi importa?
Ho vissuto la felicità
di vedere gli altri felici,
e questo mi bastava,
quel luccichio nei loro occhi
e l'anima ho confortato
con i miei sentimenti.
Non ho cercato la gloria
ma l'ho evitata il più possibile,
come eviti il fotografo quando ci prova
per attirare la tua attenzione.
Ma lui la sorprende ancora,
sorpresa sorridi come se
volevi scappare e ti hanno preso.
È stato solo un momento, dopo sei partita
con l'equinozio ai confini del mondo
lasciandoti alle spalle il ricordo.
Uno, due, tre, sorridi per favore!
DANIELA QUIETI
***
***
GIANCARLO SERAFINO
Giancarlo Serafino, dal cuore del Salento, è poeta incline alla riservatezza e alla
riflessione, pur avendo una intensità espressiva che prende e coinvolge. Autore di
diverse raccolte, premiato in tantissimi concorsi letterari di rilevanza nazionale, la sua
è una poesia di spessore, che si sofferma sulla autenticità della persona e sul valore
sacro della vita e dell’esistenza, al di là di ogni mera sovrastruttura materiale. Il
sentimento, le emozioni, fanno parte dell’uomo e devono essere accolti e
accompagnati nella quotidianità con garbo e con dignità: è quanto traspare dai suoi
versi suadenti, in un susseguirsi di afflati lirici di grande resa.
Il sogno di un ragazzo
***
Granello
Giuseppe Vetromile
Laura Accerboni
Laura Accerboni è nata a Genova nel 1985, vive a Ginevra. Si occupa di poesia e
fotografia.
Ha pubblicato le raccolte poetiche Acqua acqua fuoco (Einaudi, 2020), La parte
dell’annegato (Nottetempo, 2015), Attorno a ciò che non è stato (Edizioni del Leone, 2010).
Sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste italiane e straniere tra cui “Nuova
corrente”, “Poesia”, “Steve”, “Italian Poetry Rewiew”, “Gradiva”, “Loch Raven
Review”, “Kluger Hans”, “InVerse”, “10TAL”, “The List”. Ha conseguito diversi
premi letterari tra cui: Lerici Pea giovani (1996), Premio internazionale di poesia Piero
Alinari (2011), Premio Achille Marazza Opera Prima (2012). Sue poesie sono state
tradotte in 18 lingue ed è stata ospite di numerosi festival internazionali tra cui: Poetry
International Rotterdam (Olanda), Felix Poetry Festival (Belgio), Struga Poetry
Evenings (Macedonia), Poetas D(in)versos (Coruña), Babel Festival (Svizzera),
Chiasso Letteraria (Svizzera), Poetry on the Road (Germania), 10Tal / The Stockholm
Poetry Festival (Svezia), Ritratti di Poesia (Italia, Roma), Fiera Internazionale del Libro
di Buenos Aires. Ha presentato il suo lavoro presso le Università di Cork, di Dublino
e di Zurigo. Dal 2016 è tra i poeti selezionati nell’ambito del progetto Versopolis
promosso dall’Unione Europea. È tra i fondatori dell’agenzia letteraria
transnazionale Linguafranca.
Domenica Caponiti
Domenica Caponiti nasce a Messina. Inizia a scrivere le sue prime poesie all’età di otto
anni, periodo che coincide con un lungo percorso di malattia della madre. È, quindi,
nell’infanzia in cui entra in contatto con la dura realtà, ma sono proprio questi anni ad
essere determinanti nella sua prima riflessione sui veri valori della vita. Figura dolce ed
estremamente sensibile, inizia a cogliere la gioia nelle piccole cose, a infondere coraggio
e speranza alla famiglia e si abbandona alla scrittura come luogo libero della sua voce
concentrandovi tutto il suo sentire. In questa tenera fase vince il Premio Letterario
“Tradizioni” - Messina. Al 2005 risale la pubblicazione di una sua raccolta poetica
adolescenziale: La Melodia del Cuore (Libroitaliano World), mentre nel 2014 viene
pubblicata la silloge Dove viaggio l’infinito a cura della casa editrice Ibiskos Uliveri.
Partecipa a concorsi letterari ricevendo consensi e premi. Tra gli ultimi riconoscimenti
ottenuti: Premio speciale per la poesia inedita al Premio Letterario “San
Domenichino“. Premio Speciale della Giuria per la poesia inedita al Premio Letterario
“Histonium”. Una sua lirica è pubblicata in “Gradiva”. Altri suoi testi sono inseriti in
altre antologie e riviste: “Il Convivio”, “Omaggio a Giovanni Paolo II”, “Emozioni in
bianco e nero”, “Jonia news”.
Beppe Costa
Beppe Costa, nato a Catania nel 1941, vive dagli inizi degli anni ’80 a Roma. Scrittore,
traduttore ed editore, fonda l’editrice Pellicanolibri. Autore di oltre 20 libri di narrativa,
poesia, teatro; fra i più importanti: Romanzo siciliano (1984/2017/19); Impaginato per
affetto (Premio Alfonso Gatto, 1990); Due o forse più cose che so di lei (1995); Anche ora che
la luna (2010), pure in versione CD; Rosso: poesie d’amore e di rivolta (2013/2016); L’ultima
nuvola (2016); Per chi fa turni di notte (2017), e Il Poeta che amava le donne (e parlava coi muri)
(2017/2019). Per diversi anni in tour con video spettacoli di musica e poesia. Presente
e tradotto in diverse lingue quali inglese, tedesco, spagnolo, turco, arabo, ebraico,
albanese. Fa applicare per la prima volta in Italia la “Legge Bacchelli”, 1985, a favore
di Anna Maria Ortese. La medesima legge è stata approvata per Costa nel luglio 2020
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Di prossima pubblicazione un secondo CD:
Metà del tempo, Poesia a Due Voci con musiche di Nicola Alesini (sax) e Beppe Costa
(piano) e in lavorazione con le musiche di Marcos Vinicius (chitarra) e Nicola Alesini
(sax).
(https://it.wikipedia.org/wiki/Beppe_Costa)
Graziella Di Grezia
Graziella Di Grezia (su Facebook: Grazi DG) è nata e vive ad Avellino. Pianista
classica, a 22 anni ha conseguito il diploma al Conservatorio di Musica “Domenico
Cimarosa” di Avellino.
Medico Radiologo, Dottore di Ricerca, si occupa in particolare di diagnostica
senologica integrata.
Ha pubblicato Anima (2000), Crisalide – Monologhi di una gravidanza (2015), Viva (2016),
Quest’anno non vado al mare (2017), Versi immersi (Graus edizioni, 2020).
Si occupa de L'angolo della poesia per la rivista IrpiniaTimes. È socia Fondatrice
dell'Associazione Pabulum e Consigliere del Direttivo dell'Università Irpina del
Tempo Libero.
Si occupa tra l'altro del progetto #pianoterra (Voce: Susanna Puopolo, Piano: Grazi
Di Grezia) che coniuga versi e musica.
Michela Gorini
Tiziana Marini
2011), Passa il cuore sulla terra (Tracce, 2014), e La farfalla di Rembrandt (Ensemble, 2019)
con le prefazioni del poeta e critico letterario Plinio Perilli, e Lo scatto della lucertola (La
Vita Felice, 2016), con la prefazione dello scrittore e saggista Sabino Caronia. È
presente con i suoi testi in varie antologie tra le quali ricordiamo: Novecento non più –
Verso il Realismo Terminale, a cura di Guido Oldani (La Vita Felice, 2016), Il posto delle
fragole (LietoColle, 2016), Mia madre era, donne e famiglie del Novecento (prefazione di Elio
Pecora e Franco Ferrarotti, Gattomerlino, 2018), Il graffio della piuma, a cura di Marco
Onofrio (Edilet, 2017) e su riviste e siti di letteratura tra i quali Italian Poetry. Autrice
di prefazioni e recensioni, è anche pittrice e fotografa. Collabora come redattrice al sito
La Consulta delle donne, scrive inoltre sul suo blog di poesia, letteratura, cinema e viaggi
“Icon”. Tra i concorsi in cui è stata premiata ricordiamo il Premio San Domenichino
e il Premio di poesia dell’Università Salesiana “Certamen Apollinare Poeticum”.
Maria Teresa Murgida è nata a Catanzaro nel 1976. Si afferma in diversi concorsi
nazionali. La sua opera prima è il frutto del primo posto al concorso nazionale
“Metropoli in versi”, ottobre 2017, che le riconosce la pubblicazione de Il filo quotidiano
(Compact Edizioni) con la prefazione di Michela Zanarella. A settembre 2017 si
classifica prima al concorso di poesia estemporanea “Città di Latina”. A dicembre dello
stesso anno le viene riconosciuto il premio speciale della giuria “l’Aurora Cultura” alla
XV edizione del concorso nazionale di poesia città di Sant’Anastasia. Nel 2019 si
classifica al primo posto al concorso con poesia e immagine indetto dall’Accademia
Mondiale poesia, Verona. Suoi versi sono apparsi su Clandestino con nota di Davide
Rondoni, Interno Poesia, Poetarum Silva, Inverso, Laboratori poesia, il visionario.
Attualmente vive e lavora in Calabria dove gestisce un centro per la prima infanzia.
Lidia Popa
Lidia Popa è nata in Romania, vive a Roma da molti anni. Scrive dall’età di sette anni
poesie, saggi e narrativa. Scrive correntemente sia in italiano che in rumeno. Scrive
anche in altre lingue come esercizio di apprendimento e formazione, essendo
un'autodidatta per le lingue straniere. Ha debuttato nel 2014 in antologie con più
autori, edite Italia, in Romania e altre nazioni. Collabora con riviste letterarie,
associazioni culturali e altri enti in ambito internazionale come scrittrice e traduttrice
di classici o contemporanei. Ha pubblicato tre monografie poetiche in italiano o
bilingue italiano / rumeno: Punto differente (essere) con Aletti Editore, 2016; Nell'antro dei
miei pensieri (Dacia), sempre con Aletti Editore, 2016; Anfora di cielo con le Edizioni
Divinafollia, 2017. Ha vinto vari premi letterari e riconoscimenti internazionali, il più
recente dei quali è il premio conferito da “Unione Hispanomondiale Escritori” (UHE)
Premio César Vallejo 2020, come unico scrittore premiato per Italia. Ha numerosi altri
progetti in corso per i quali lavora con impegno e serietà.
Daniela Quieti
Giancarlo Serafino
Giancarlo Serafino è nato a Campi Salentina nel 1950. Ha pubblicato nel 2003 Passaggio
d’estate, Zane editrice, con la presentazione di Giuseppe Vese. Sempre nel 2003 è stato
Premio Athena per la poesia. Ancora per la Zane Editrice nel 2007 ha pubblicato Per
canto e per amore, con la presentazione di Giuliana Coppola. Nel 2011 per i caratteri della
CFR edizioni, ha pubblicato Poesie sociali e civili a cura di Gianmario Lucini, con note di
Enzo Rega e di Antonio Spagnuolo. Nel 2012 ha ottenuto il terzo posto al premio
Don Milani per la legalità e la responsabilità con la silloge Città Fenicie che è stata poi
pubblicata nel 2012, per i caratteri della CFR, con prefazione di Arnaldo Èderle. Con
la casa editrice Terra d’ulivi ha pubblicato nel 2015 D’incondizionato amore, ottenendo il
Premio Vitruvio-libro edito 2016, e Asimmetriche Coincidenze. Del 2020 sono le due
edizioni di Padrona è la Luce (Etabeta).
È presente nelle antologie Impoetico mafioso, SalentoSilente, La giusta collera, Oltre le nazioni,
Ai propilei del cuore, A che punto è la notte, Il ricatto del pane, Mille voci per Alda, Fondamenta
instabili, Keffiyec-Intelligenze per la pace, I poeti e la crisi, Enciclopedia degli autori di poesia dal
2000.
Giuseppe Vetromile
Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Attualmente svolge la sua attività
letteraria a Sant'Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti
sia per la poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali.
Numerosissimi sono stati i primi premi.
Ha pubblicato più di 20 di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile
approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni
del Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni, 2013), Congiunzioni e
rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà
dell'attesa (RPlibri, 2020), ed il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti
con (Kairos, 2010).
Ha curato diverse antologie, tra le quali, recentemente, Percezioni dell'invisibile, L'Arca
Felice Edizioni di Mario Fresa, Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro
quotidiano (2018) per la Scuderi Editrice di Avellino. È il fondatore e il responsabile del
Circolo Letterario Anastasiano. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari
nazionali. Organizza incontri ed eventi letterari, tra cui le rassegne letterarie Il London
Park Letterario a Sant'Anastasia, in collaborazione con Vanina Zaccaria, e Un caffè da
Mancini presso la Libreria Mancini di Napoli in collaborazione con lo scrittore Gennaro
M. Guaccio.
Indice
Introduzione Pag. 4
Laura Accerboni “ 6
Domenica Caponiti “ 9
Beppe Costa “ 12
Graziella Di Grezia “ 18
Michela Gorini “ 22
Tiziana Marini “ 26
Maria Teresa Murgida “ 30
Lidia Popa “ 34
Daniela Quieti “ 38
Giancarlo Serafino “ 41
Giuseppe Vetromile “ 45
11 marzo 2021