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Gli spazi che intervengono significativamente nellazione sonora della voce sono
Nella mia esperienza pluriennale, a contatto con chi usa professionalmente la voce ,
mi spesso capitato di chiedere quale fosse lo spazio in cui il soggetto fonante, fosse
platea, e per un insegnante alla classe o per un avvocato allaula, per il cantante, con
le dovute eccezioni, pensare ad uno spazio teatrale e alla relazione con il pubblico,
non cos ovvio e, spesso, lo spazio non oggetto di pensiero o di azione cosciente
istanza comunicativa.
utilizzare quello fisico, visibile. Tuttavia, ciascuno di noi agisce in uno spazio di cui
vede solo una parte. Ebbene, in mancanza di una riflessione pi accurata e di una
pratica pi consapevole, lo spazio che sembra esistere e in cui lazione vocale prende
senso, sembra essere quello che la vista riesce a coprire. Parrebbe che lo spazio reale
sia quello che vediamo. Ma anche limitandoci a questa prima dimensione spaziale, la
sono inseriti in uno spazio non visibile con gli occhi, ma reale e fondamentale, che
lo spazio dietro di noi, sopra di noi e quello periferico rispetto alla vista. E ovvio che
Lo spazio visibile a noi antistante sempre correlato a una dimensione del presente,
differenti . Lo spazio periferico, visibile con la coda dellocchio , ci porta alle ragioni
accessorie , alle associazioni rispetto al focus principale della nostra azione e quindi ,
spesso, alle derivazioni poetiche del discorso, cos come lo spazio a noi sovrastante e
sottostante.
Vedere uno spazio e sentirlo sono due azioni aventi un significato molto differente.
Percepire lo spazio solo con gli occhi, limita il mio corpo ad una risonanza
superficie. Si tratta di rendere disponibili tutte le cavit di risonanza del corpo alla
loro azione amplificatoria in grazia di una reazione allo spazio. E non solo. Infatti
possibile.
2. Lo spazio di relazione
Uno spazio , oltre a quello fisico, da noi inesorabilmente sperimentato quello della
relazione; quello cio designato e stabilito dallambito di una azione che ci collega al
dellinterlocuzione.
In uno spazio fisico agisce anche uno spazio relazionale entro il quale possono agire,
come gesto di relazione, dovr allontanarsi dalla riva in cui mi riferisco e parlo solo a
del gesto. Ci quanto deve accadere prima dellattacco vocale ed per questo che
spazio di relazione , cos come agli altri tipi di spazio, dovrebbe anticipare
dando loro significato. Tutto ci evidente nel dialogo , nel quale lo spazio che
lega gli interlocutori non viene meno nellalternarsi del dire e dellascoltare.
Anche in questo caso , nella mia esperienza di pedagoga della voce , assisto
del raggio prossemico della relazione. E come se nel corpo di chi agisce vocalmente
discesa del laringe , il parlare nello spazio che include laltro o gli altri, amplifica la
Un esempio dello spazio di relazione quello che un attore condivide con gli altri
attori sul palco che, a sua volta, si interseca con lo spazio di relazione dellattore con
uno spazio di relazione col professore che interroga e quello dei compagni che
assistono. E evidente nei due esempi citati che la proiezione prevalente della voce
verso uno o laltro interlocutore coesiste con una reazione amplificativa del corpo ad
uno spazio che li comprende entrambi. A questo proposito, risulta evidente che
testa oltre che una emissione introflessa, che non varca i confini di una
quelli necessari per far dispiegare una fraseologia che si articola con principali e
presente, nel passato o nel futuro mentre, nel caso di condizionale e congiuntivo ,
come a un gesto vocale, avente una traiettoria e un andamento determinati, nel primo
caso citato, lo spazio necessario per la realizzazione dellazione vocale sar di molto
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Si noti la differenza questa differenza in due frasi come : Esco di casa con lombrello e Se avessi immaginato che
avrebbe piovuto, sarei uscito di casa con lombrello.
movimento del soggetto fonante nello spazio logico e nella pratica attoriale, potr
Non un caso che chi non abbia abitudine ad articolare il proprio ragionamento e
difficolt a mantenere la voce direzionata in avanti e in movimento fino alla fine della
frase . E come se il corpo si chiudesse prima della fine del discorso perch non
La povert del discorso verbale si traduce cos non solo in un impossibilit del
Altri spazi che la dinamica vocale si trova continuamente ad attraversare sono quelli
della storia e del mito, ambiti questultimi oltremodo significativi anche nella lettura
del significato dell estensione vocale. Intendiamo per spazio della storia quello che
la parola , intesa soprattutto nella sua peculiarit verbale, si trova a campire in una
Ogni volta , per che ci si avvicina alle Colonne dErcole tra lo spazio della storia e
padrone tiene stretto il guinzaglio del cane , che deve frenare la sua voglia e la sua
esigenza di correre via. La voce , allora, frena la sua corsa nella terra insicura del
possibile laccesso a quella area vocale di pericolo- cos come avviene e deve
avvenire in teatro - grazie allampliarsi del gesto , il corpo allarga i propri confini,
5. Il paesaggio vocale
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A tal proposito si veda la trattazione di Corrado Bologna in Corrado Bologna, Flatus vocis.
Antropologia e metafisica della voce, con prefazione di P. Zumthor, Il Mulino, Bologna.
Infine, a comporre la complessit e la convivenza di tutti gli spazi fino ad ora
tempo. Uno spazio fatto dei nostri corti circuiti mentali, delle nostre associazioni
immaginative, della nostra memoria, delle nostre reveries, della nostra letteratura
e della nostra poesia. E la realt di questultimo spazio, che tutti gli altri
verit del nostro gesto vocale, la sua ampiezza, la sua velocit , la sua qualit
contrario, cos come lo spazio dovrebbe sussistere e sopravvivere alla vita del singolo
esperti, i quali ben sanno come a parit di tempo esecutivo musicale o verbale, il
danzatore sa come aumentare o diminuire la traiettoria del proprio gesto in uno stesso
lasso temporale.
In conclusione, la polifonia degli spazi fisici, di relazione, di quelli legati alla storia,
mutevole e attivo che sottopone il soggetto fonante sia a livello razionale, che
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R. Murray Schafer, Il paesaggio sonoro, Ricordi/Unicopli, Milano 1985
emozionale e fisico a una presenza e a un ascolto continui e febbrili, pena