Ramayana Gorresio Volume 2

'.
'--
UNIVERSITY OF TORONTO LIBRARY
WILLIAM
H.
DONNER
COLLECTION
purchased from
a gift
by
THE DONNER CANADIAN FOUNDATION
RAMAYANA
II
LA PRESENTE EDIZIONE
SI
TROVA DEPOSITATA
VLLA LIlRERlA DEI SIGNORI
BROCKHAUS E AYENARIUS,
IN PARIGI,
VIA
RICHELIEU,
69.
RAMAYANA
POEMA INDIANO
DT
VALMICI
1
TESTO SANSCRITO SECONDO
CODICI
MANOSCRITTI
DELLA SCUOLA GAUDANA
GASPARE GOURESJO
SOCIO DELLA REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE
ECC.
DI
TORINO
OHIM SECONDO
PARIGI
DALLA STAMPERIA REALE
PER
AUTORIZZAZIONE DEL GUARDASIGILLI
DI
FRANGI
M DCCC XLIV
36
5"/
l/.Z
u R
MAR 2 2
y
1967
PREFAZIONE.
PREFAZIONE.
Il
secondo volume del Rmyana

,
che esce ora

del
li-
in luce
compie
il
testo originale
:
Gaudano
terzo, che
bro
li
Y Ayodhydkanda
i
il
volume
debbe
il
contenere
due
libri succedenti, Y
Aranya
Kis-
kindya, e di gi avviato alla
stampa ed uscir, credo,
dentro l'anno. Era mio disegno pubblicare gemello
con questo
il
primo volume
di traduzione col vario

,
commento che richiede la

diosa e sublime epopea
:
sposizione di questa gran-
ma ho
giudicato poi pi
conveniente apparecchiare dapprima, come base,
una massa notabile

rispetto a coloro
di testo.
Questo
sia detto
per
che potessero trovarsi ingannati
della loro espettazione.
Credo poter ora annunziare

il
con qualche sicurezza, che
primo volume
di tra-
duzione italiana o francese verr in luce col terzo
volume di
testo, e cos gli altri di
mano
in
mano,
finch tutta sia evocata fuor degli arcani dell' antico

e sacro
colle
idioma
la
grande epopea,
e divulgata fra noi
forme
dell'
una o
dell' altra delle
due lingue
sorelle.
vi
PREFAZIONE.
Bench, come
io
,
annunziava
nell'
Introduzione
la-
al
volume primo
io riserbi
ad un pi ampio
1'
voro, che dar colla versione,

stioni
entrare nelle que-
pi intime del poema,

il
lo svolgerne la reconil
dita idea,
altre
divisarne la forma,
d'
compararlo ad
consimili,
il
epopee
et e d' ispirazione
vestirlo in certo
modo
di contorni e di luce, spole
nendo quanto potr pi condensate

teorie
antiche
le
filosofiche,
le
tradizioni,
le
credenze,
istituzioni sociali, le varie parti

civilt
,
insomma
di quella
in
mezzo
cui egli nacque e da cui venne
egli
informato; mi conviene pur nondimeno an-
dar trattando a
terie
,
mano
mano
altre
1
minori ma;
ma pure
meno
importanti aneli
esse
giacch
non debbo
pi o
lasciare addietro alcuna delle questioni
feconde che nascono da questa epoil
pea. Verr pertanto, nei volumi che contengono

testo,
discorrendo sopra differenti punti concernenti
alla parte esteriore,
per dir cos, del poema

d'
espo-
nendo
le
condizioni dei codici

il
onde
il
traggo a
luce, dichiarando
mio metodo
critico, e indi-
cando
tutte quelle riflessioni, tutti
que dubbj che
m' occorreranno intorno a quella parte del mio

lavoro che concerne la formazione del testo, una
certamente delle pi
difficili di
quest' opera.
PREFAZIONE.
Dimostrando
nell'
mi
al
Inlroduzione
volume primo
,
l'autenticit della recensione
Gaudana
ho
ragio-
nato delle notabili e sostanziali differenze clic la
separano dalla sua gemella boreale. Altri potrebbe

credere per avventura, che se
del
i
codici manoscritti
Rmyana
differiscono notabilmente da receni
sione a recensione, debbano per altro
codici d'una
,
recensione stessa consentire sempre tra di loro
porgere costantemente
zione.
la
medesima uniforme
si
le-
La cosa non
cos.
potrebbe ragionevoli
mente presumere neppur

scuola
tra
codici d'
una
stessa
un
intiero e perpetuo accordo di lezione in

cos antica, diffusa per cos vaste regioni
s
un epopea
propagata attraverso tante e
varie
memorie
ac-
cumulate, e conservata
lungo tempo col

si
soffio
della tradizione orale. Difficilmente
verrebbe ad
storica,
i
alterare, senza annullarla,

dati son positivi,
scritti,
i
un'opera
cui
cui limiti son pi o

1'
meno
circo-
dove non pu aver luogo
azione continua
del genio popolare; pi difficilmente ancora un'
opera
filosofica,
massime
se antica,
perch ogni vo-
cabolo quivi solenne, autorevole, consacrato ad

un' idea che gli intimamente unita; n
si
pu
:
toccare un' idea senza sconvolgerne cento altre

stesso s
lo
ha
a dire d'
un
testo
che sponga
il
domina
vili
PREFAZIONE.
od
i
religioso e sociale
la
riti
e la fede d'
un
culto dove
,
reverenza,
il
timore rimuove ogni pensiero

altramente addiviene
nazionale
d'
d'al-
terazione.
Ma
tutt'
un epoil
pea.
Una grande epopea

1'
come
:
Rmstende
yana
enciclopedia
d'
un popolo
ella si
a tutto, abbraccia tutto, storia e tradizioni, reli-
gione e culto, simboli e miti, credenze e filosofie;

e d' altra
d' d'
parte
non ha
,
essa u la realt positiva

la
un opera
un'
storica
n
,
solennit autorevole
la
opera filosofica
maest
venerata
d'
un' opera di domina. Ond' che
non
da
marale
vigliarsi,
che abbondino
nell'
epopea Valmiceja
i
variet delle lezioni
anche
tra
codici d'
una me-
desima scuola. Non toccher della recensione boreale

:
essa nelle
il
mani
d'
un
illustre
Maestro a
,
cui lascio
carico di sporla. Parler della recen,
sione
Gaudana
quella che io pubblico.
Le varianti dei codici appartenenti a questa scuola

non
si
trovano piuttosto in una che in altra parte

d'
dell'epopea, piuttosto, per cagion

si
esempio, dove
parla dei
riti
d'
un
sacrifizio o di
si
qualche an-
tichissimo mito, che dove

filosofiche, o
si
ragiona di dottrine
si
narra o
si
descrive o
crea poele
tando
esso sono disseminate per tutte
varie
al ca-
parti del
poema. Cos
incontrano varianti
PREFAZIONE.
pitolo xni del libro
I,
ix
dove
si
descrive
il
sacrifizio
del cavallo; se
libro II,
ne trovano
ricorda
il
al
capitolo
lxwi
del
dove
si
vecchio mito di Surabi;
ve ne ha al capitolo cxvi dello stesso libro, dove
Gavali spone
toso
,
principi
d'
uno scetticismo spaven-
conchiude ad una negazione assoluta. Si

al
il
trovano varianti
capitolo
lxxiii
del libro
si
II,
dove
si
racconta
i
viaggio di Barata, e
citt
de-
scrivono
siti
le
che attraversa nel con:
dursi da Girivraga a
nei
capitoli
Ayodya
lxvi del
si
trovano varianti
libro,
i
lxv
il
medesimo
quali
formano
romito
beli'
episodio della morte del
fi-
glio del
episodio pieno di simplicit e di
grazie verginali,
una
delle pi gentili creazioni

si
della poesia antica.
Le varianti insomma
sten-
dono
si
a tutte le gradazioni epiche del
poema. Non
creda per altro (e a ci vuoisi por ben mente)

il
che
variar dei codici della scuola

all'
Gaudana
Il
sia
continuo da un capo
sta tutt' altramente.
altro del
Rmyana.
fatto
Le varianti sono, come

l
su'
io di-
ceva
disseminate qua e
;
ampia
tela dell'
epopea
ma
in generale
,
codici
Gaudani concorla
dano
tra di loro
ed espongono uniformemente
recensione autentica ed originale della scuola a cui
appartengono.
PREFAZIONE.
Le
varianti pi frequenti sono quelle di vocaboli
locuzioni.
il
e di
Sovente esse non immutano soconcetto,

efficaci
stanzialmente
ma
il
lo
esprimono solo con

:
forme pi o meno
od eleganti
alcuna volta
poi cangiano intieramente
pensiero, o v aggiun-
gono qualche nuova gradazione, qualche novello

aspetto. In cosifatti casi per lo pi ciascuna delle
varie lezioni potrebbe venire adottata
come buona;
ma
tra tutte v
ha l'ottima, che convien discernere

le varianti
ed eleggere. Qualche volta

in passi intieri, che in
consistono
si
mancano
in
uno
trovano
un
altro de' codici.
Que
luoghi non di rado sono

:
omessi per isbaglio nel codice dove mancano cos
per cagion
d'
esempio
in
il
codice commentato
ha
nel
nel
di
quando
quando
di cotali lacune, e chiosa
commento un passo che ha omesso

codice g spesseggiano
nel testo;
cosifatte
pi ancora
interruzioni.
La
logica, governatrice
suprema
delle
idee, dimostra apertamente in simili casi, che quel

tale
luogo, mancante
,
nell'
uno o neh"
e
altro dei co-
dici
alla
stato
omesso per errore,

,
che necessario
pienezza del pensiero
il
quale rimarrebbe
senz' esso o svigorito o

1
scemo.
Ma
al
avviene anche
volume primo
la
Si vegga alla
fine
dell'
Introduzione
descrizione dei manoscritti.
PREFAZIONE.
alcuna volta,
codice e
clic uri
xi
si
passo,
il
quale
trova in un
all'
manca
nell' altro, si
potrebbe quanto
andamento ed
inserire
,
al
vincolo delle idee omettere od
senzadio ne nascesse disordine o difetto
nella serie dei pensieri.
Quel passo aggiunge certo
qualche nuova idea, o qualche nuova immagine, o qualche
nuovo
fatto
ma
ei si
potrebbero
la-
lasciare addietro, senza
che ne seguisse perci
cuna evidente nel

esempj
:
testo.
E per addurne
I
i
alcuni
al capitolo
xm
del libro
quattro versi,
1
fcrforrs^,
ecc.
si
quali seguitano al verso
dello
sloco 26,
trovano nei codici
e j, e
1'
mancano
nel codice g;
si
pu
dire che
assenza di
la lezione
II i
questi versi turbi o guasti in alcun
modo
di quel codice. Al capitolo lxxiii del libro

versi
,
tre
1
TTrBfti
ecc.
che vengon dopo
il
verso
dello sloco
21,
mancano eziandio
nel codice g;
eppure non ne segue vacuo n disordine alcuno.

1
passi
mancanti
nell'
uno ed
esistenti nell' altro
de' codici
sono talvolta pi lunghi assai che quelli
che ho
versi.
citati,
ed hanno otto, dieci,

il
e lino dodici
Quando
variar dei codici nasce dal trovarsi

in
in
uno quello che manca

ammettere
un
altro,
il
giudizio
dell'
del rigettare riesce sovente assai
difficile; v
hanno
ragioni per escludere , ve n
hanno
tu
PREFAZIONE.
la
per accettare; e
di necessit farne
scelta,
giacche bisogna pur
una, richiede talora un lungo
esame. Qualche rada volta accade pure, che nessun

codice porge nel testo una lezione soddisfacente;
e
m' avvenuto, sebben di rado,
d'
aver a togliere
lezioni dal
commento,
la
il
quale spessissimo, dopo
aver chiosata
lezione del testo, arreca altre va-
rianti, in generale
sto,
s
men buone
della lezione del te-
ma
talvolta migliori di quella.
Se
a tutto questo
aggiungano
le scorrezioni e gli errori,
che non
si
iscarseggiano neppure nei migliori codici,
com-
prenderanno
traverso cui
le difficolta,
dubbj
gli ostacoli, at-
mi convien progredire
Il
alla
formazione
del testo critico di quest' epopea.

e meditare
il
lungo svolgere
poema,
le
chiose sovente pregevoli del

altri
commento,
il
confronto con
monumenti
della
letteratura sanscrita, qualche conoscenza ed uso
delle epopee, e principalmente delle epopee
Omei
riche, la logica, le analogie, in

sussidj della critica
una parola
varj
mi son guida
e regola in questa
parte spinosa del mio lavoro.
Andr arrecando
mano
qua
mano
alla fine di
ciascun libro, insieme
colle principali irregolarit di
metro che
si
trovano
e l nel
poema, quelle
sole varianti, intorno
a cui
mi rimanesse dopo
la scelta
qualche ragio-
PREFAZIONE.
nevole dubbio di non aver forse anteposto
gliore
:
xin
la
,
mi-
quanto
alla
massa di tutte
le varianti
Ira le
quali
panni poter fondatamente presumere d'aver

cbe per conseguenza
si
ben
scelto, e
ridurrebbero
a figurare
come
semplici varianti di lusso, le dar

alla
ove
sia
creduto necessario, nelle note generali
fine della pubblicazione dell'opera.
Qua!
l'origine di
queste varianti? Io tengo

il
per indubitabile, cbe esse sono nate prima cbe
poema
venisse ordinato e recensito, allora cbe egli

de'
ondeggiava ancora sulla bocca degli aoidi e

rapsodi.
al
Ho
ragionato a lungo nella Introduzione

delle innovazioni quasi necessa-
volume primo
,
rie
a cui va soggetta un'

si
epopea antica,
nell' et in
cui
I
conserva e
si
tramanda per tradizione
orale.
diasebevasti
hanno
trovato tutte quelle varianti
nei canti rapsodici; ed incerti della preferenza,
penetrati di rispetto per tu Ito ci elic tradizionale,

le
ban
tutte raccolte e registrate nella recensione

Dall'
prima che fecero del poema.
anteporre questa
o quella tra le varianti registrate nacque poscia la

differenza dei codici, ancorach
d'una medesima
Lokanatha,
il
scuola. Di ci prova la chiosa di
quale,
del
come
io
diceva pi sopra, oltre alla lezione
testo
arreca soventissimo nel suo
commento
xi\
PREFAZIONE.
altre lezioni
una o pi
consueta
,
con questa sua forinola

legge anche
in cjuest
$fcT
m mz
si
altro
modo; e chiosa poi
la
nuova lezione non altrimenti

se quelle varie
che quella del testo medesimo. Certo

lezioni
alla
non
fossero state che alterazioni posteriori

,
recensione se non avessero avuto alcun valore,

si
se
non
fossero trovate nei codici autentici della
scuola, se
insomma
il
commentatore non
,
le avesse
credute degne di fede ed autorevoli
non
le
avrebbe
con tanta cura raccolte
e citate nel
commento, ne
chiosate con tanta esattezza.
Non credo adunque

poema
potersi dubitare che le varianti dell' epopea Val-
mieeja sieno nate innanzi che
il
venisse
recensito ed ordinato, e sieno state conservate dai
diaschevasti
rianti
,
come
cosa tradizionale.
di passaggio,
queste va-
per dirlo qui

i
aggiungono
novella prova che
diaschevasti Gaudani
hanno
fedelmente raccolta una special tradizione epica

del
Rmyana con
,
tutte quelle variazioni
che essa
portava
siccome
io
penso avere saldamente stabiegi'
lito nella
mia Introduzione. Giacch non avessero
evidente,
che se
essi
fatto altro
che ritoccare
e rimutare un' altra recensione gi esistente, sosti-
tuendo soltanto qua e

lezioni loro proprio,
l alle lezioni di quella
nuove
critici
come pensarono
gi
due
PREFAZIONE.
illustri,
i
xv
Signori di Schlegel e Lassen, evidente,
dico, che ne sarebbe risultato
un lavoro
differente
bens
dall' altra
recensione, ina uniforme verso di
se, affatto simile a se stesso, e
con poche o nessuna
variazione da codice a codice.
La
si
variet delle lezioni
non
la sola cosa a cui
debba por mente,
la sola difficolt
che
abbia
:
vincere nella formazione del testo critico

nel
fare
tra
le
tutto consiste
scelta. Il
varianti
io
l'
ottima
poema Vahniccjo, come

s'
ragionava in
1'
altro luogo,
certamente, nell' attraversare
et
della tradizione orale,
venuto accrescendo di nuovi
elementi;
quali, per valermi d'

si
una similitudine
i
espressiva,
trovano l
come
fossili
fra
gli
strati geologici.
Alcuni di questi elementi
difficil-
mente
si
potrebbero ora discernere e sceverare;

essi antichi
,
perch sono anch'

e
semplici, solenni,
consuonano
in tutto col genio dell'
epopea
ma
ve ne hanno
altri
che mal nascondono la loro

l'
ille-
gittimit, e portano
impronta
d'
un
origine
meno
si
antica; o seppure antichi
non
si
legano, non
fondono insieme
menti
dell'
colle altre parti, cogli altri ele:
epopea
vi
fanno
il
direi
quasi
v'
delle
crescenze, e disformano
poema. Non
ha dubbio
escre-
che queste inopportune addizioni, queste
xvi
PREFAZIONE.
si
scenze
debbano recidere dal

,
testo
ma
1'
opera-
zione delicata assai
e la difficolt
i
non mediocre.
si
Qui rammenter dapprima
versi dispari, clic
trovano assai frequenti nei capitoli del poema.
Nessuno ignora ebe
il
metro adoperato nel Reccezioni, lo sloco,
myana, tranne alcune poche
metro di grand' uso nelle composizioni sanscrite.
Lo
sloco
il
si
compone
di
i
due
versi a
un
di presso
come
distico latino,
quali due versi sono forgli

:
mati da quattro emistichi, che

dell' arte
spositori indiani
metrica chiamano padi

tutti
ognun
de' padi
ha sedici sillabe;
stituiscono la
insieme trentadue, che codello sloco

l
.
compage
e gi
1'
Ora
ci
pare
di
indubitabile
aveva notato
il
Gli. Sig.
Schlegel, che in quei capitoli, dove s'incontrano

versi dispajati
,
dove per conseguenza
v'
ha uno
sloco che
non
intiero,
,
debba o mancare o soprab-
bondare un verso
cagione del trovarsi contro la

il
natura del metro uno sloco dimezzato. N vale
presumere, che essendo
la
partizione del
poema
per capitoli opera dei rapsodi o dei diaschevasti

se
1
si
supponesse questa partizione annullata e

il
Si vegga sullo sloco
recente e bel lavoro del Sig. GildeZeitsclirft fiir die
meister Zur Theorie des Qloka, nel
Rande
des
Morgenlandes , fnften Bandes, erstes Heft.
PREFAZIONE.
riunito insieme in
xvn
un
sol tutto
si
ciascun libro del
poema,
pitoli
,
forse
versi,
che
trovano dispari nei ca-
verrebbero ad essere appajati nella distesa

il
di tutto
libro.
Questo spediente non frutterebbe

a
nulla
n riuscirebbe certo
rendere intieri
gli
slochi manchevoli, e a ristabilire la regolare anda-
tura del metro.
ci
si
richiede un' operazione
pi
toli,
efficace.
Ho detto poco
sopra, che in que' capitro-
dove
incontrano slocbi dimezzati, debbe

di troppo, o
varsi o
un verso
un verso
di
meno.
la
Generalmente per
altro, e direi quasi
sempre,
causa del trovarsi uno sloco incompiuto
un verso
che sopprabbonda,
Allorch
il
che stato intruso nel poema.
difetto
dello sloco nasce in

d'
qualche
codice dalla mancanza
un verso
quella
man-
canza viene ordinariamente supplita da
altri codici,
che contengono
tutti
rit
i
il
verso necessario
ma quando
irregola-
codici
,
concordano nella
allora v
stessa
metrica
ha certo soprabbondanza di
qualche innesto. Di
fatto
i
esaminando attentamente
,
ad uno ad uno
tutti
versi dei capitoli

,
dove han
luogo simili imperfezioni metriche

trovare con certezza
la regolarit
,
si
perviene a
versi illegittimi, e
che turbano
l'ordine del metro,
che conviene
recidere.
Sono ordinariamente o
versi tutti d' epi-
xviu
teli,
i
PREFAZIONE.
pi
facili
il
ad essere intrusi, o
versi
che dis-
temperano
pensiero senza nulla aggiungervi di
sostanziale, o seppure
aggiungono qualche cosa,
la
giunta non buona; alcuna volta poi sono evidenti

sconciature. So che nel Mahabharata
si
rinvengono
questa
spesso di cosifatti versi dispajati;
ma non
intatti
una ragione perdoverli

myana. Rendo omaggio
utilit di
lasciare
al
nel Rall'
merito, e sopratutto
quella vasta pubblicazione epica;
ma
son
lontano dal riputarla come un capolavoro di
critica.
Troppo timido ancora ed

blicava, or
esitante,
quando pubpoema;
epopea,
ha un anno,
il
primo
libro del
quest'
meno
all'
iniziato allora al genio
di
indole, ai
modi
della poesia Valmiceja,
ho
la-
sciato in pi capitoli slochi dimezzati nati
da versi
soprabbondanti
sospetti,
che mi parvero bens alquanto

avuto ardire di troncarli. Indi-
ma non ho
finire di
cher sul
alle
questo volume, nel Supplemento

I,
i
annotazioni del libro
versi che giudico
ora soprabbondanti ed illegittimi in quei capitoli

del libro I, dove
si
trovano slochi non
intieri.
D'ora innanzi, ogni volta che m'accadr di trovare

tutti
i
codici concordi nell' avere slochi dimezzati,

i
ricercher intentamente
versi che
debbono
esservi
di troppo, causa dell' irregolarit metrica; ed assi-
PREFAZIONE.
curato
d'
xix
averli riconosciuti,
testo.
li
troncher ardita-
mente dal
Nei casi poi, in cui non mi vei
nisse fatto di poter discernere con certezza
versi
la
da recidersi, e vedessi qualche rischio di metter
mano
sopra versi di buona origine, lascier mio

gli slochi
malgrado nel testo
incompiuti, e mi con-
tenter d'indicare, nelle note particolari alla fine di
ciascun libro,
versi che
mi parvero sospetti e
il
disor-
dinatori del metro. Quest'

gi pel
metodo che ho tenuto
secondo libro del poema, che metto ora in

ai versi recisi,
luce.
Quanto
ed a
tutti
quegli
altri
troncamenti, che ho creduto o creder necessario di
dover fare
al testo dell'
epopea,
li
dar fedelmente,
senza pur ometterne un solo, nelle note generali
che avranno luogo

e verr a
nell'
ultimo volume del testo

ragione nelle
mano
mano rendendone
prefazioni.
Ed appunto
entro ora a render conto
d'alcuni passi che

libro
II.
ho giudicato dover troncare nel
Al capitolo lxxvi Barata rimprovera

Caicey
le
l'esilio di
alla
madre
Rama,
di cui fu essa cagione, e

ella afflisse
rammenta l'immenso dolore, ond'
Causaly, privandola di
figlio.
Rama
unico e diletto suo

le parla,
Non conosci tu, o sciagurata, cos egli

sia
quale strazio
ad una madre
1'
esser disgiunta
xx
PREFAZIONE.
figlio
,
da Un
cuore
caramente diletto?
11
figlio
parte del
il
delle
membra
del corpo di
colei clic
produsse; perci nessuna cosa quaggi pi cara
ad una madre, che il proprio

pi addentro sentire
la
figlio.
Quindi, per farle

dell'
grandezza
amore ma-
terno, le ricorda f antico mito di Surabi, la Vacca

ideale la
,
madre prima
della razza taurina

figli,
la
quale
pianse la sorte di due giovenchi suoi

dalla
stenuati
'
fame
e dalla fatica
e traenti con istento
ara-
tro per le glebe del
campo. Or vedi, prosegue Bas'
rata
Surabi l'antica madre feconda

di
attrist
si
amaramente
la
due suoi giovenchi
tribolati;
:
eppure
progenie di Surabi innumerabile
quanto pi
debb' esser dolente e sconsolata
dell' esilio di
Rama
figlio.
Causaly che non partor che quell' unico
Fin qui non
v'
ha nulla
a dire. L' uso di tali miti
solenni ne' ragionamenti severi al tutto conforme

alla
natura
dell'
epopea primitiva che

,
si
diletta
de
simboli antichi.
Il
mito di Surabi adoperato qui

al
da Barata a quella guisa che,

Iliade
1 ,
libro
IX
dell'
Fenice, per piegare

gli
la
mente
il
fin allora in-
flessibile d'Achille,
rammenta
bel mito delle
Preghiere
figlie di
Giove zoppe, rugose e guercie,

alla
che tengon dietro

1
colpa
Verso 5o3 e seguenti.
PREFAZIONE.
Kol yoio
xxi
t Xitcl
ila-i
Aio<; ycovpoa fxeyctAoio
XoAcLl Ti pva-CLl Ti 'KcLpa&.GVCiC,
<pQcL/U,Cr
A/ cLTiitcLi
jULer'7ri<rQ" Atvi$
kAiyovcri movo-oli,
ecc.
come
al libro
XXIV
'
Achille
impietosito finalil
mente
sulle
sciagure di Priamo
gli
conforta con
meste parole, e
ricorda
il
mito dei vasi che

l'
giacciono nella magion di Giove,

di mali
,
uno ripieno
ai
l'altro
di
beni che Giove scompart
mortali
Aoio ycLp Ti Tr/OoJ KLT CLC6 ICLTCLI
iV
A<04
OXjSîl
ACODUV
TcL
jVÔ)crj, X.oL)tWV iTipOC,
JV
ioLCOV ecc.
Poi pi sotto
gli
reca a
mente
il
pietoso mito di
:
Niobe
Tra
sette e sette suoi figliuoli spenti
Kol yoLp
yvx,o/uo^
N/Cn
g/x,v>iVce/ro o-itov, ecc.
Ma
il
ricordar di
tali
miti o simboli
il
non debbe
la
stendersi pi oltre, che
consenta
l'
opportunit e
si
relazione che
altrimenti
ei
hanno
col soggetto di cui

Il
ragiona;
riescono assurdi.
mito di Surabi
al
per contrario, invece di venir rattenuto
punto
che ho indicato pi sopra, e che

1
il
limite della
Verso 2y e seguenti. Verso 602 e seguenti.
xmi
PREFAZIONE.
convenevolezza, viene esposto nei rodici Gaudani

tutto intiero con ogni sua
vi si
minuta particolarit;
narra
lungo
la
sorte, che
Brahma
prescrisse
gli
quaggi
alla razza
taurina, di sopportai- Ira
uo-
mini fatiche e
stenti.
Questa narrazione
al
(piasi
un
altro
mito annesso
precedente,
non ha
nulla che fare col soggetto del discorso di Barata;
anzi ne guasta tutta
armonia
giacch non veropo-
simile che Barala, in quel

tesse
momento supremo,
i
andar dietro
a tutti
al
particolari
d'
un mito
intieramente estranei
cato via dal testo
(piali
1'
suo pensiero. Io ne ho tron,
ultima parte
il
sedici
versi
seguitano dopo
ecc.
verso
si
'i
dello sloco
25,
p %^W,
come
Facilmente
pu comprendere
i
si sia fatta
quest' aggiunta. Gli aoidi o
rap-
sodi avvenutisi in
un mito, che
essi
conoscevano
pienamente
e trovatolo innestato dal poeta solala
mente per met, come

non seppero
fine.
convenienza richiedeva,
resistere alla voglia di sporlo fino al

il
di ci indizio quasi certo
vedere, che
lega insieme
troncati
que
sedici versi,
il
discorso
si
molto meglio che non faccia con quella inopportuna aggiunta di mezzo.
11
verso,
si
^j
j%gnf\ecc. che
precede
gli
otto slochi recisi,
connette a capello
,
col verso
che vien loro dopo, Tr%^ DiNdsHI ecc.
PREFAZIONE.
come
si
\xm
pu scorgere
nel testo di questa impresil
sione. Potrei
aggiungere che
si
passo troncato nella

'.
recensione Gaudana non
trova nella boreale
Ma
ci
non sarebbe
stato per se solo
una ragiono
le
sufficiente,
onde omettere quel luogo: perche
due
grandi recensioni Haineidiche sono scambievol-
mente indipendenti; rappresentano ciascuna una

special tradizione del
gliare l'una
all'
poema; n
Il
si
possono raggua-
altra.
mancare
nell'
una
delle
due
quello che
spesso,
si
trova
nell' altra,
cosa che avviene molto
non da per
se alcuna autorit di poterlo
omettere. Le due recensioni vogliono essere trattate
separatamente, e giustificato per ognuna indipen-
dentemente
gue.
dall' altra altri
il
metodo
critico
che
si
se-
Vengo ad
il
troncamenti.
Dopo
capitolo
cvn ho dovuto recidere un
capitolo intiero di trentaquattro versi, che ha per

titolo,'
Arrivo di Barata.
Sebbene quel capitolo
si
trovi e nei
Gaudani
e nei boreali, e
manchi
solo
nel codice m, codice di
minore autorit certamente

tuttavia a con-
che
gli altri,
non ho potuto indurmi
servarlo nel
mio
testo,
perch mi pare esser sicuro
che quel capitolo illegittimo. Esso un tessuto

di
1
contraddizioni
Si
che sarebbe troppo lungo
il
vegga l'edizione Schlegeliana.
vxiv
prefazioni:.
in
mettere qui
evidenza
le
quali per altro

:
si
fa-
ranno
palesi a
chiunque
1'
esamini quello, che non
contraddizione, ripetizione fastidiosa di cose gi
dette, o die
si
dicono poi. Barata pervenuto
al Citra-
cuta, ordina quivi a

il
Guha di
1'
cercare intorno intorno
monte per discoprirvi
abitazione di
,
Rama ma
:
Guha
era stato molto pi addietro al capitolo xcvm
licenziato da Barata
dopo
il
passaggio del Gange, e
non
T aveva seguitato nel suo viaggio al Citracuta.
vnH^P^Tmt
JT^FrT s=m7TfH:
H^l
SHTT
Wf& vrTrf
ecc.
'
Congedato da Barata, Guha,

dipart co' suoi famigliari, ecc.
resogli
onor supremo,
se
ne
La contraddizione
di questo capitolo,
qui patente. Si dice sul finir
che Barata dopo lungo cercare

il
pel
monte
scoperse non molto lungi
fumo che
nel
usciva dall' abitazion di

capitolo
Rama. Ed ecco che

le
seguente ricomincia
a discoprire,
ricerche, finch
il
giunge
che cosa? di nuovo

1'
fumo
che annunzia vicina

capitolo
abitazion del fratello. Quel

si
adunque non
1'
poteva ragionevolmente
testo.
il
conservare, e
ho omesso nel
Tra
1
il
finire del capitolo cix e
cominciare del
Lib.
11,
cap.
xcvm
si.
3.
PREFAZIONE.
capitolo ex occorre
xx\
un nuovo scompiglio
nel testo.
le
Sul fine del capitolo cix Barata, udite

inchieste di
lunghe
la
Rama,
gli
risponde annunziandogli
morte del padre. Sul cominciar del capitolo die

segue, ex,
Rama
rinnova a Barata alcune delle do-
mande
la
gi fattegli, e Barata gli

Il
annunzia di nuovo
morte di Dasarata.
disordine qui manifesto.
Per rimediarvi ho dovuto troncare i primi otto versi

del capitolo ex, e mettere in loro luogo
1'
ultimo
sloco e le
cix. L'
due stanze che terminano

il
il
capitolo
ordine ed
vincolo logico delle idee non
vengono
in nulla alterati da questa necessaria
mo-
dificazione; tuttavia per pi chiarezza
ho aggiunto, due voAlcuni
tra la stanza k e lo sloco 5 del capitolo ex,
caboli
altri
rP5*Tnr "3^T^, in caratteri
men grandi.
minori troncamenti mi convenne pur fare

e l nel testo dell' epopea.
tutti
qua
Ma
posso affermare
con certezza che eran

sari
,
evidentemente neces-
alcuni anche autorizzati dal codice m, e che

in queste operazioni delicate la pi grande
ho usato
circospezione. Del rimanente tutti i luoghi del poema,
che ho giudicato doversi recidere, si troveranno nelle

note generali alla fine
lo ripeto
,
dell'
ultimo volume; giacch,

di qualche
acid
non far alcuna mutazione

dell'
importanza nel testo
epopea senza
urne
xxvi
le
PREFAZIONE.
i
ragioni ed arrecare nelle note
passi recisi. Al-
cuna sebben rarissima volta
in
pur convenuto
:
trasmutar di luogo qualche verso

gion
d'
cos
per ca-
esempio, lo sloco 3 9 del capitolo
ci si trova
nei codici
dopo
lo
sloco 4o;
quantunque
riesca
molto meglio collocato prima, qual appunto in

questa impressione.
bisogno
Ma
di queste traslocazioni
non
che
io
renda qui conto per minuto, e
muovo ad
La
altre questioni.
al
tradizione attribuisce
Rmyana
mila
ventiversi.
quattro
mila
slochi
si
quarantotto
Questo numero
trova registrato nelle due recen-
sioni, che qualificano
formalmente
il
Rmyana
^TTf^Sjfn'RT^ft complesso di ventiquattro mila slochi.
La recensione Gaudana poi non solamente conferma

e
consacra questo
numero
,
nel capitolo Anu-
cramanica ossia
serie delle cose
ma
determina para-
tamente
il
numero
di capitoli e di slochi che

libri
dell'
debbe
contenere ognun dei sette

parler qui dei capitoli, n
nel
del
poema. Non
ecceder che fanno

riell'
poema
il
numero
indicato
Anucramanica.
al
si
Ho
essi
ragionato di ci
e
nell'
Introduzione
volume
primo,
dimostrato come facilmente
potevano
il
moltiplicare senza alterare in nulla
testo
dell'
epopea.
Ma
quel che merita maggior conside-
PREFAZIONE.
razione,
si
xxvn
degli slochi,
che neppure
il
il
numero
che compongono
poema, non s'accorda con quello

Il
stabilito nel!' Anucramanica.
disaccordo pi o
si
men grande nei pea. La somma

mane
dicato
se
varj libri,
onde
compone
III
l'epo-
degli slochi dei libri
e IV ri-
di pi centinaj a al disotto del

nell'
numero
I
ine
II
Anucramanica
quella dei libri
ne allontana meno;
Di
fatto
il
ma
pure inferiore anch'

I
,
essa.
numero
degli slochi del libro

1'
che dovrebbe essere secondo

2
Anucramanica di
2
85o
nella
recensione Gaudana di
Il
532
l
,
nella boreale di 23 16. libro

II
,
numero
degli slochi del
che conforme
si
all'
Anucramanica avrebbe
ad essere di 4170,
trova nella recensione
Gau-
dana
di
4 160, nella boreale di soli 3843. Dal
riscontro di queste cifre risulta, che la recensione
boreale fin qui pi scarsa assai della Gaudana.
Che
se
boreali continuano in questa disproporli
zione per
rimanenti cinque
libri
debbono rima-
nere di gran lunga

della
al disotto del
^^f^rfa^T^t o
,
somma di ventiquattro mila slochi
che eglino,
sebbene non abbiano ammesso nella loro recen1
Avverto che nella

i
somma
degli slochi della recensione

,
Gau-
dana comprendo
generali.
11.
versi
che ho troncati
che dar nelle noie
xxviii
PREFAZIONE.
il
sione
capitolo Anucramanica,
annunziano pur nondei versi del poema.
dimeno come numero solenne

Quanto
ei
agli editori di
al
Serampur, non solamente

indicato nell' Anucramanica,
giunsero
numero
ma
T oltrepassarono.
se
n abbia meraviglia
,
presero essi dalla
recensione Gaudana
presero
dalla boreale, presero da
non
so quali altre fonti

i
oscure, ripeterono qualche volta
medesimi luoghi
con forme differenti, fecero insomma un guazzabuglio incredibile.

agli editori
Non mancava
;
certo la scienza
Serampuresi
:
il
Garey principalmente
ne aveva molta
critica,
il
quello che
dell'
1'
manc
loro, fu
la
sentimento
ipotesi
,
antichit, la
feconda
nulla
tutto
potenza
dell'
entusiasmo. Essi
:
compresero a quest' epopea

scompigliato e guastato
il
dopo averne
testo,
ne fecero una tra-
duzione scarna, scolorata, stentata, senza poesia,

senza soffio di
vita.
Tornando ora
ed
il
al
disaccordo tra
al
1*
Anucramanica
,
poema quanto
1'
numero
,
degli slochi
dico
che certamente
epopea
il
quale fu composta da
Valmici, non aveva ne
numero
parziale di slototale
chi in ciascun libro, n la

si
somma
nel
che
gli
attribuisce nell' Anucramanica. Ci bastevol-
mente provato dal vedere che
computo
dei
PREFAZIONE.
ventiquattro mila slochi vengono compresi
tro primi capitoli clic
i
xxiv
quatquali
formano
il
proemio,
non verr certo in mente a nessuno

opera di Valmici.
di credere essere
La
letti
sorte delle epopee antiche
drammi
tempo
predi-
del popolo, di venire per lungo
recitate
la scrit-
tramandate oralmente, quand' anche gi
tura fosse in uso.
Ed
in questo periodo di tradi-
zione orale aoidi, rapsodi e popolo tutti concorrono
ad accrescerla, ad
alterarla, a farne,
per cos dire,

nata nel
un opera nazionale comune. Di qui
R-
myana
quella variet di tradizione epica, la quale,

nella
come ho dimostrato
prima Introduzione, ha
dato origine a due recensioni ugualmente autenti-
che di questo poema,

tali
la
Gaudana
si
e la boreale.
Co-
aggiunte ed innovazioni
nei tempi pi vicini
vivi
all'
fanno ordinaria-
mente
origine dell' epopea,

,
quando son
ancora
l'
ispirazione
1'
alito della
poesia primitiva. Glie se

del
si
vuole qualche esempio
come
si
possano inoculare in un' epopea nuovi,

si
ma
congeneri elementi,
ponga mente
al
mito di
Surabi accresciuto della seconda met nei Gaudani;

si
ponga mente
al libro I, capit.
]
xxxi e lxx
della recensione boreale

'
dove appajono aperti
<Si
vegga l'edizione Schlegeliana.
xxx
PREFAZIONE.
si
indizj d' innesti posteriori;

al
ponga mente ancora

della
libro
II
capii,
si
cix
cxxn
recensione
traccio
gli
Gaudana
d'
troveranno
quivi
nuove
inoculazioni, in varj luoghi concernenti
an-
tichi
dogmi
sociali
che vennero poscia consecrati

parlo
d' altre
nel codice di
Manu; non
aggiunte
fatte
per chiudere con maggior posa un episodio, un

canto rapsodico, aggiunte che per lo pi sono svelate dalla differenza del
metro indravagra, gagati od
atigagati; d'
simili.
aggiunte di versi di puro lusso, e d'altre

tali
Con
addizioni
adunque
il
poema Valmipotrei
cejo sar pervenuto, in
un tempo che non
determinare, ad avere effettivamente in ciascun

dei sette suoi libri,
il
numero
di slochi indicato
neir Amici -amanica. Quel

,
numero
sar stato allora

d'
notato, stabilito divulgato nella tradizione,
onde
pass poi e divent solenne nelle due scuole ordinatrici dell' epopea.
Io credo che in
il
poema abbia realmente

il
avuto,
un epoca remota ma indeterminata,

si
numero
di slochi che gli

e
attribuisce nell' Anucramanica
non ammetto
1
la
supposizione del Sig. di Schlesia stato
gel
che quel numero
inventato e posto
si
per approssimazione; cos che non

1
debba aver
Prccf. pag. xxx.
PREFAZIONE.
\\\i
maraviglia, se esso non corrisponde pienamente

al
numero
effettivo degli slochi del

sloclii
poema.
nu-
meri degli
ogni
libro
attribuiti
nell'
Anucramanica ad
del
Ramayana son determinati con

che
essi
troppa precisione per poter supporre

sieno stati inventati. D'
un
libro
si
dice che
ecc.
ha
2925
si
slochi,
dell'altro
2 o/i 5,
ecc.
Quando
definisce con tal precisione
una quantit, pare
certo
che
ella
non debb'
essere un' invenzione,
ma una
cosa positiva e reale. Oltracci

cui
,
non veggo
una ragione per
se
il
poema non
avesse avuto
gli attri-
realmente quella quantit di slochi che
buisce T Anncramanica, e ne fosse stato cosi discosto
qual presentemente, non veggo una

dico, per cui
si
ragione,
sarebbe cos solennemente procladi
mato quel numero

mentre
adottare
si
ventiquattro mila
sloclii
sarebbe potuto con ugual fondamento

un'
altra
quantit, ventidue mila

la
per
cagion
d'
esempio,
quale sarebbe stata pi ap-
prossimativa ancora, ed avrebbe espresso con maggior fedelt

altro
il
numero de
versi
eccetto che per
non
si
voglia trovare qualche ragione arcana

il
nel
numero ventiquattro mila;

nell'
che non sup-
pongo possa cader

Se adunque fu
animo ad alcuno.
ed in certo modo con-
stabilito,
xxxii
PREFAZIONE.
il
sacrato
numero ventiquattro mila, convien

sia,
dire
che
il
poema abbia avuto, quando che
quella
quantit effettiva di slochi.
Ma
se cos,
si
come mai
dunque
il
numero
dell'
Anucramanica
trova ora in
disaccordo con quello del
poema?
colf
Il
fatto
non
si
pu spiegare altramente che

supposti
:
uno
di questi tre
il
diaschevasti, allor che ordinarono
Rmyana, hanno ripudiato una quantit pi o men

grande
furon
di versi,
che
essi
giudicarono illegittimi; o
modificazioni dopo
la
il
fatte al
poema nuove
e
primo ordinamento,
o
la
ne venne scemata
i
massa;
tradizione epica, che
diaschevasti raccolsero
aveva perduto negli ultimi tempi della rapsodia
qualche parte della quantit di versi

innanzi pervenuta
,
a cui era
al
non giungeva pi
numero
antico di ventiquattro mila slochi.

la
Non ammetto
prima
ipotesi.
V alta
venerazione, in che suole
aversi la tradizione nell' India,
non consente
di
supporre che
diaschevasti abbiano osato ripu-
diare qualche porzione del
Rmyana, poema
te-
nuto in
gran conto.
Dottori indiani sono pi
assai scrupolosi raccoglitori d' ogni
avanzo della
tradizione, che critici inesorabili o sceveratori arditi.
Di rado
ei falliscono a
questa loro tendenza
antica. Inoltre, se essi avessero effettivamente riget-
PREFAZIONE.
tato
oxin
qualche parte del Rmyana, avrebbero senza
dubbio modificato eziandio Y Anucramanica per meite rio
d'accordo col poema. Imperciocch non

nei primi ordinatori del
si
pu supporre
cos
tale
Rmyana
poca avvedutezza da lasciar sussistere una

contraddizione,
alla
quale era cos
facile
il
rimediare.
Non ammetto
la
seconda ipotesi; perch
mi pare
incredibile, clic alcuno abbia ardito nell'

s
India, custode
fare cos
gelosa de'
monumenti
antichi,
grandi mutilazioni ad un' epopea gi

dell'
divulgata colla scrittura, posta sotto la tutela
Anucramanica
e
l'
munita
di
commenti che fanno,

testo.
per cos dire,

tracci,
anatomia perpetua del

1'
Oldi
essendo stata
epopea celebratrice
Rama
buirle
raccolta ed ordinata da
due recensioni
concordi
dif-
ferenti bens tra di loro,

la
ma
nell' attri-
somma
di
ventiquattro
mila
slocbi
presupposto anche die potesse essere stata sminuita luna delle due, dovrebbe almeno trovarsi
intiera
1'
altra
stante che pare oltremodo difficile,
che possano essere state amendue egualmente di-
membrate
ma
n
la
1'
una n
1'
altra,
e la
boreale
al
molto meno che
Gaudana, non giungono

\
nu-
mero
e
dell'
Anucramanica.
ado pi innanzi ancora,

state
presuppongo che possano essere
ambedue
xxxiv
PREFAZIONE.
le
parimente mutilate; dico per altro che

zioni
dici
;
mutilai
non dovrebbero
fra
esser
comuni
tutti
co-
questi dovrebbe
pur trovarsene alcuno,
anteriore alla mutilazione, che avesse
mantenuto
fra tutti
i
r integrit della recensione prima.

codici che ha avuto alle
fra tutti quelli
Ma
mani
il
Sig. di Schlegel,
io stesso,
che ho adoperato
nessuno
compie il numero dell' Anucramanica; dai

esistono in
a quelli
codici, che
Europa,
si
pu
far congettura intorno
che sono
nel!' India. S'
aggiunga per ultimo,
che se fossero state
fatte
ai
poema
mutilazioni
posteriori alla recensione, dovrebbe esser rimasto
qualche vestigio, qualche indizio dei troncamenti.
Imperocch
se alcuni libri del
Ramyana, come
il
secondo dei Gaudani,sono di poco lontani dal nu-
mero
e
il
dell'
Anucramanica, alcuni
altri,
come
il
terzo
quarto, ne rimangono di pi centinaja di sochi
al disotto;
n probabile che siensi potute fare
tali
alterazioni in un'
epopea gi ordinata
stabilita
sodata, senzach ne restasse alcun segno.
Ora non
appare nel poema alcun indizio di lacuna, che possa

indurre a credere esservisi
riori
fatte
mutilazioni posteil
alla recensione.
Conchiudo pertanto che
Ramyana non debb' essere stato essenzialmente

terato
al-
dopo
il
primo ordinamento che
se
ne
fece.
PREFAZIONE.
Rimane
la terza ipotesi,
xxxv
la
che
io
giudico
pi proil
babile ed a cui m'attengo, quella cio che
R-
myana aveva perduto,

della tradizione orale,
nelle ultime ondulazioni
una quantit pi o men

all'
grande
di versi
non arrivava pi
antico nui
mero
di ventiquattro mila slochi,
quando
dia-
schevasti lo raccolsero ed ordinarono.
Ma
stante
che
il
numero
degli slochi di ciascun libro e la
somma
totale di ventiquattro
mila erano solennei
mente proclamati
vollero per rispetto
dalla tradizione,
d'
diaschevasti
essa conservarli nell' Anacra-
manica; affinch se qualche parte del
poema
s'era
smarrita, rimanesse almeno traccia della quantit

intiera di versi
il
,
onde
si
componeva pi anticamente
Rmyana. Ed
abbonda
,
questo
uno
,
fra
molti esempj
di cui
il
1'
antichit
,
dell' essersi
s'
conservato
segno
la
forma
quando
la
era perduta la cosa.

quella
Delle due recensioni

s'
Gaudana
che pi
avvicina al
numero
antico e solenne, ed per
conseguenza
la
pi compiuta.
Ragionando, nella prima Introduzione, dell'antichit del
Rmyana ho ammesso come degno

,
di
fede
il
fatto tradizionale dell' essere stato Valmici,
cantor primitivo del
Rmyana, contemporaneo
fatto
di
Rama, eroe principale del poema. Questo
parve
xxxvi
PREFAZIONE.
rigettarsi
ad alcuni inverosimile e da
plice
come sem-
leggenda popolare.
Un
epopea, in cui debbe

l'
necessariamente aver molta parte

maraviglioso,
immaginario,
il
non sembr
loro poter essere contemi
poranea degli eventi cbe celebra;

troppo recenti e troppo noti
,
quali, per essere
non potrebbero am-
mettere finzioni. Persisto nella mia opinione.
Non
all'
mancano esempj
di
poemi
nati
contemporanei
azione cbe cantano.

cavalleresclii,
il
E per
tacere di molti
poemi
il
Camoens non cant
forse con tutto
lusso della finzione e della poesia
un avvenimento
della sua et, al quale concorse egli stesso?
cer-
tamente
il
secolo di
Camoens
era molto
men
poetico
cbe quello di Valmici, vissuto in un'et tutta di

poesia e di miti.
Ma
ci,
cbe pi mi conferma nel
mio
giudizio, la testimonianza aperta, costante,

d'
solenne
una tradizione antica cbe pone conteme Valmici.
poranei
Rama
La tradizione
d'
un
fatto
pu bens alcuna
data di finzioni
conciliarle
,
volta venir pi o
meno
circon-
immaginate per
abbellirla o per
ammirazione,
ma
la
sostanza ne suole
essere universalmente vera. Io tengo per indubitato questo
canone generale
non disdegno f au-
torit della tradizione.
Quanto
all'
et
di
Rama
e della
sua eroica
PREFAZIONE.
impresa,
io
xxxvn
le
ho giudicato, arrecando
prove del
,
mio giudizio neir Introduzione prima

essa porre verso
il
doversi
il
decimoterzo secolo innanzi

Cristiana.
cominciare
dell'
era
Questa sentenza
potr per avventura parer temeraria ad alcuno,
perch ripugna
Di fatto
egli
al
sistema cronologico indiano.

i
noto che
Brahmi dividono
il
pe-
riodo mondiale presente in quattro et o yuga,
che
essi
chiamano
crita, treta,
dvapara e
cali,
ed
attribuiscono alla prima
1728000 anni,
alla se-
conda
1296000,
tre
alla
terza
864ooo
alla
il
quarta
sistema
il
432000. Le
prime et, secondo
de Brahmi, sono gi trascorse, e corre ora

lyucja,
il
ca-
che ha avuto principio 3 101 anno avanti

dell'
cominciare
era Cristiana.
Rama
collocato
il
dai cronologi dell' India sul finir del tretaynga,
che viene a dire 867101 anno innanzi G.

al di l
C, ben
venne
ella
per conseguenza
assegnata.
dell'
epoca che
storica
?
gli
da
me
Ma
la
critica
pu
no
accettare
questo sistema cronologico
certa-
mente. Questo sistema una teoria brahmanica,

un' artificiosa combinazione numerica
,
secondo
cui le quattro et soprammentovate formano

et
un
divina, mille et divine

al finir del
un giorno
di
Brah-
ma,
quale succede
la dissoluzione del
xxxyiii
PREFAZIONE.
la
mondo,
Pralaya\
la notte di
Brahma. Poi
si
all'
aurora d'un nuovo giorno di
Brahma
compie una
novella creazione, o per parlar pi esattamente
una nuova emanazione

stessi
che debbe percorrere
gli
periodi e finire nello stesso modo. In tutto

si
ci
non
pu scorgere
altro
che una teoria cos-
mogonica, nata da quel desiderio, da quel bisogno

della
mente umana
,
d'
indagar congetturando
il
primordj l'evoluzione,
fine della
compage monserie di periodi
diale, di sviluppare attraverso
una
cosmici
le fasi
destini dell' universo. Questa teo-
ria simile
ad
altre
combinazioni della medesima

d' altri
specie che
Il
si
trovano nelle tradizioni
popoli.
racconto ispirato, semplice, sublime della Bi-
blia la sola eccezione infra tutte, e
comparato ad
esse ne rende pi spiccante la stranezza.

L' archeologia
pu bens tener conto
di quei
trovati, di quelle ipotesi,
come
di
documenti che
rivelano, in qual
modo
il
vario genio de' popoli ha

;
tentato di penetrare in
un tormentoso problema
,
quanto
alla
cronologia storica
caso.
i
ella
i
non pu
non
debbe farne alcun

nici
Ma
fra
periodi cosmogo,
che abbracciano
primordj della creazione

il
quelli che ne
1
comprendono
I
fine,
v'ha
debbe
Si vegga
il
libro
del codice di
Manu.
PREFAZIONE.
di necessit trovarsi
il
xxxix
il
periodo reale, presente,
periodo storico; questo nella cronologia indiana
il
caliyuga, che
comincia o 1 o
anno innanzi G. C,
periodo se non rigorosamente storico, almen positivo.
Per distenebrare adunque per isvilupparla dalle

ridurla entro
i
la
cronologia indiana,
difficolt in cui avvolta,
per
suoi termini ed alle sue vere pro-
porzioni, bisogna recidere dal sistema dei Bralimi

le tre
prime
et
puramente cosmogoniche,
non
tener conto che del caliyuga, oltre cui la cronologia indiana
non
pi
che una ipotesi cosmica. N

si
vale T opporre che nelle tre prime et
trovano
compresi nomi
storici di dinastie antiche.
La cosa
non poteva
gnato
essere
altramente.
Dopo
aver conge-
la teoria
gigantesca dei loro yuga o periodi
mondiali, i Brahmi dovevano necessariamente riempierli,
come
si
sogliono riempiere cosifatti periodi,
vale a dire, con
una
serie di
(e
nomi
d'antiche schiatte.
Ma
si
ponga mente
questo fatto decisivo) che

i
tutta la serie genealogica delle stirpi,
cui
nomi
sono disseminati per
le
quattro et,
il
pu
capire e
distendersi a grande agio dentro

3 101
solo spazio dei
anno
del caliyuga. In fatti dal cominciar dell'
era Cristiana fino a
Rama
le
genealogie pi autore-
xl
voli dell' India
PREFAZIONE.
noverano cinquantasei Re. Da
Rama
fino a
Manu che
,
posto, nel sistema dei Bralimi,
verso
le
il
principio
della
prima
et
il
critayuga,
genealogie indiane, sposte colla pi gran solennel
nit
Rmyana
l
,
ai
capitoli
lxxii
del libro
e cxix del libro II
annoverano trentaquattro Re.

si
Con cinquantasei Re adunque

Cristiana fino a
sale
dall'
era
Rama,
si
attraversa per consee tutta la terza et

altri
,
guenza una parte del caliywja,

il
dvaparayuga
si
da
Rama
il
con
trentaquattro
tutto
il
Re
e
si
trapassa tutto
tretayiuja
crita
perviene fino a
societ
Manu, ordinator
principale
della
indiana.
Ma
novanta Re non
i
baca-
stan
neppure per riempiere
3ioi anno del
liyucja, trascorsi
dell'
dal suo principio fino al cominciar

:
era Cristiana
vi si
per compiere questo spazio
danni,
debbe aggiungere senza dubbio quelF
et primitiva, effigiata nei Vedi, in cui gli occupatori dell' India
non erano ancora ordinati

da dinastie;
in vasta
societ, governata
ma
vivevano in pic-
cole aggregazioni, a
modo
di trib o di genti,
per
V'hanno alcune leggere differenze
tra le genealogie sposte in
questi due capitoli, differenze nate, io penso, dall' aver attinto a due diversi fonti genealogici.
nel
Amendue
per altro concordano
numero
di
3d Re.
PREFAZIONE.
usare
mi
illustre
un vocabolo adoperato da un
e collega,
il
mio
l
.
compaesano
Sii.
Conte Cesare Balbo

i
Egli pertanto evidente, che

lato a
Brahmi
lian
popo-
danno del
;
caliyiuja
tutti
i
tre
primi periodi del

le
loro sistema
tre
che
nomi disseminati per
prime
et
appartengono realmente
alla quarta,
al caliyiuja.
Vuoisi un altra prova di quel che affermo
Si
esamini
il
Ragatarangini. Nessuno potr fondataautorit storica a questa cronaca
mente negare un'

coscienziata
,
ricavata da sorgenti sincere, e cos
degna
di fede
il
quanto alcun'
altra
de tempi antichi.
ai limiti
Ebbene
Ragatarangini, che ascende fino
pi remoti delle memorie indiane, entro quali confini
rinchiude egli
la
sua narrazione? tra
soli
con-
fini del caiyiuja; e
riduce dentro lo spazio di questa

,
et tutto ci
i
che ne trassero i Brahmi per riempiere
tre
primi periodi della loro teoria cosmogonica.

nell'
Conchiudo pertanto che non v ha

et storica e positiva
India altra
che
il
caliyaga, e che convien
circoscrivere entro
limiti di questa sola, la crono-
logia indiana. Cos ridotta alle sue vere proporzioni,

la
cronologia
dell'
India potr venir ragguagliata a
quella d'altri popoli, e definita con tutta quella pre1
Si vegga la recente e rimarcabile sua opera, Meditazioni storiche.
XL1I
PREFAZIONE,
comporta Y antichit.
Io
cisione che
non ho
fatto
questione imche sfiorar qui leggermente questa ali portante per avvalorare il mio giudizio intorno
et di
Rama; ma avr opportunit
di tornare su
questa materia altrove.
Gaspare
GORRESIO.
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ANNOTAZIONI
AL TESTO DEI, LIBRO SECONDO
Capitolo
cante
<T
II.
Si trova in questo capitolo
uno
sloco
man-
un
il
verso.
Credo soprabbondante
:
e causa del disordine
metrico,
verso primo dello sloco 33

III, sloco
riwir^^, ecc.
1.
Capitolo
cosi
si
33, verso 2, pado

j.
^cHiii^yjiw,
1.
legge nei codici g e
Capitolo Vili, sloco 19, verso

Fa',
1,
pado
wm^m^hwi
Invece di
cosi
il
codice w.
Capitolo
il
X
ha
sloco
verso
pado
U{\m
codice
Pîfiu.
,
Capitolo XIII
sloco
verso
pado
In luogo di
Q^,
1
il
codice g ha
fioii^.
Andr qua
e l citando, nelle annotazioni parziali a ciascun libro,
alcuni brevi passaggj di
commento
a fine principalmente di scbiarire o

fatto gi pel libro
di giustificare qualche variante,

si
come ho
primo.
Ma
trovano nel bel
commento
di
Lokanlha luoghi
assai distesi ed im-
portanti, destinati a spiegare qualche tradizione oscura, qualche recondito
simbolo, qualche mito complicalo. Que' luoghi sono altrettanti

dell'
documenti luminosi per Y antichit

cati.
India, e vogliono essere pubblidell'
Li pubblicher nelle note generali alla fine
ultimo volume del
testo,
insieme colla massa universale delle varianti e coi passi che ho

epopea.
recisi dall'
470
Capitolo XVII.
tronco.
sloco 3i
Il
ANNOTAZIONI.
V' ha in
questo capitolo
il
uno sloco
verso, che giudico sospetto,

:
verso primo dello
'TJTsf'^, ecc.
Capitolo XVIII.
sloco manchevole.
dello sloco
Anche
I
,
in questo capitolo
il
si
trova
uno
miei dubbj cadono sopra

ecc.
lx
,
verso primo
ko
fnff
Capitolo
^*r.
XX,
sloco
verso 2.
Tutti
codici
hanno
**r-
Amerei
piuttosto leggere chî.
Capitolo
=*,
XX,
j
sloco A3, verso 2, pado 2.

;
"îui
*ftft
cos
il
codice
*îui
stcfift
g, cosi
il
codice w.
Capitolo XXIV.
sto capitolo, e
11
numero de
versi dispari in que11
v'ha per conseguenza uno sloco spezzato.

disordinare l'organismo metrico,
jt^ftift^, ecc.
il il
verso, che
mi par
verso
primo dello sloco 5

rato da
Il
mio dubbio
avvalo2
una lezione del codice m,
quale ha, nel pado

,
del
verso che precede, invece di sreoMWJiitfî

sre o(r& ^Hd>gi
,
quest'altra lezione
la
qual lezione chiude

:
il
pensiero, e rende
soperchio
il
verso che segue
nfirr, ecc.
Capitolo
t iuimdi %r,
XXVI
il
sloco
verso
pado
Invece
.
di
codice g ha
,
^Hiwiy.
1
,
Capitolo XXVIII
FR^tFt, ecc.
il
sloco 3
j
verso
ecc.
1,
pado
Invece
^nf
di
codice
ha rT^^r,
Capitolo
<^tt
=sr,
XXX,
hanno
sloco 35, verso

i
pado
1.
toH-
cos
codici
w.
11
codice
per altro arreca
nel
commento anche
la lezione,
che ho seguitato nella mia
impressione. Capitolo
XXXI
sloco 2 6
j
verso
-4
pado
Invece
di
TTWTwfnf
il
codice
legge
rm
\m^
ANNOTAZIONI.
Capitolo XXXII, sloco 17, verso
rTôfcrT:, il
i,
47]
2.
pado
Invece
li
codice
vv
lia st|cT^t:.
l\i
Capitolo XXXII, sloco

di îpm-
,
verso
,
1,
il
pado
1.
In luogo
il
codice g ha unJir^-n
:
codice u ha sttctfft e
[sic),
commenta
cosi
ynâiijH
uuwitMri
f%:
commento
assai
oscuro, e a quel che pare, scorretto.
V ha
sloco
in
questo capitolo
della met.
il
XXXII un
Il
verso dispari ossia uno
mancante
verso, che
mi par
sospetto e
,
soprabbondante,
verso primo dello sloco 35, |im^r ecc.,
verso di poca o nessuna importanza.

Capitolo
XXXIV,
una
sloco
verso 2.
Questo
verso irrei
golare; v'ha
sillaba di
troppo nel primo pado. Tutti

lezione.
codici concordano nella
medesima
Capitolo
XXXVII,
;
sloco 28, verso 2.

sillaba di
Questo verso
pure irregolare
Il
v'
ha una
troppo nel primo pado.

In questo
;
codice g ha
jt^w
invece di
1'
itsjtwit.
modo
ver-
rebbe ad essere
tolta
irregolarit del verso
ma manche-
rebbe
il
senso. Tutti gli altri codici
hanno
1,
*K<4-ddi.
Capitolo XXXVIII, sloco A 7, verso

di
pado
2.
il
Invece
verso cosi
:
fTConw
il
codice
ha
fsr^rcnTT, e
commenta
OcjîiH^ch^diyir^fsr^FnTTcrorrfuiT
ma
arreca nel
commento
an-
che
la lezione fsrscrRnr.
Capitolo
di =5T^,
il
XXXIX,
vv
sloco
l\6
verso 2, pado 2.
Invece
codice
ha =3*,
Il
e vi fa sopra
un lungo commento.
Capitolo XL.
e
si
numero
de' versi quivi dispari;

la
ma
descrivendosi in questo capitolo

l'esilio
mestizia della citt per
di
Rama,
segni paurosi che apparvero per tutta
(pianta la natura,
comprende che
oltremodo
difficile l'in-
472
ANNOTAZIONI.
il
dicare, quale possa essere
verso sospetto.
Non
v'
ha ragiono
sufficiente per additare l'uno piuttosto
che
2
.
l'altro.
Capitolo
qj-du
,
XLI
sloco 9
j
verso
pado
.
Invece
forse
di srfn-
codici g e
hanno
fT^ddU
Rimane
in questo capi-
tolo
un verso
dispajato.
Credo che qui manchi

il
un verso
:
che dovrebbe trovarsi dopo

?f
sTSFTT,
verso primo dello sloco 2 5
eCC
1,
Capitolo XL1I, sloco 17, verso

cos
pado
2.
^rêfr^m
2
.
hanno
codici g e w.
,
Capitolo XLIII
sloco 2 6
,
verso
j
pado
st^t
.
In luogo
del vocabolo ultimo ^t
il
codice
verso 2
jtfteft.
ha
,
Capitolo
sT^,
i
XLV,
sloco 6
pado
Invece
2
.
di
rw-
codici g e
w hanno
,
Capitolo stesso
jfhmr,
il
sloco 2 9
verso
pado
Invece
di
codice
ha J^J^1,
Capitolo XLVIII, sloco 16, verso

di unTcr^r,
il
pado
2.
In luogo
codice
ha
httft^t.
Capitolo LI.
dispari. Il verso,
Sopravvanza
ecc.
in questo capitolo
il
un verso
che tengo per sospetto,
verso primo dello
sloco
^TsftTFrt,
Capitolo LXI, sloco 32.

verso,
il
Invece
in
.
di mrr ft^ nel
primo
codice g ha
<Tmsrff-,
luogo di ?Ml nel secondo verso,
lo stesso codice
ha
,
ftot.
Capitolo LXII
ittcjtt,
sloco
verso 2
1,
iHcjufsr fra sn
j^tkt-
cos sta questo verso nel codice g.
Capitolo LXII, sloco 17, verso

Mwii
,
pado
2.
Invece
di
il
codice g ha
fwici
II
Capitolo LXVI.
verso primo dello sloco 43 irre-
ANNOTAZIONI.
golare; v'ha
473
una
sillaba di
troppo nel primo pado. Sarebbe

,
stato facile rimediare a questa irregolarit

alla lezione
sostituendo jj^trt
nîtMW Ma
.
,
tutti
codici concordano in questa

nella
.
seconda lezione
Capitolo
golare.
e
,
1'
ho conservata
1
,
mia impressione.
verso irre-
LXVII
sloco 2
verso 2
Questo
Soprabbonda una
sillaba nel
i
primo pado. Son con-
cordi nella stessa lezione tutti
codici. Si sarebbe per altro

;
potuto emendare facilmente
scrivendo <j(}<fiHwRri
che ver-
rebbe a significar
Capitolo
^STOFT
,
lo stesso.
LXX,
sloco 18, verso
1,
pado
2.
Invece
nomi
di
il
codice g ha
^ftft
Variano quivi
i
Capitolo LXXIII.
codici nei
nelle indicazioni delle citt, delle selve, de' fiumi, ecc.

tutte le varie lezioni nelle note generali.
Dar
Capitolo
fsthttf^,
il
LXXIX
sloco 2 3
verso
pado
Invece
folcir];
di
codice g ha srsprpr. Chiarir altrove questo luogo.
Capitolo
LXXX
verso ultimo.
frcn^r
il
codice
fsici.,
w chiosa
il
fduiî fsjw$^;
codice m
srH|jj.
il
codice g ha in luogo di
Capitolo
di 5ttt^T5T,
TT3yT(T:
l
LXXXVIII,
il
sloco 7, verso 2,
Il
pado
1.
Invece
1.
codice g ha ^nrsyT^r.
codice
w commenta
U^sUrl<U:
Capitolo medesimo, sloco

sr3T,
ili,
verso
1,
pado
uivii^-
ecc. Barata celebrato qui
come discendente
della schiatta
lunare.
La
stessa cosa dice Barata di se al capitolo

1
:
XCIX,
stan-
sloco 23, verso

za k 9, verso 3,
stirpe solare
11.
yiuu^-kwd 3i#r.
Poi
al
capitolo
CXVI,
Rama,
fratello di Barata,
.
vien detto della
hi^.ûhi^th
vero che
due primi luoghi

60
474
sopracitati
ANNOTAZIONI.
si
potrebbero tradurre simile
alla
il
luna,
puro
come
si
la
luna;
ma non
credo che
sia
questo
vero senso, e
che
voglia qui significare propriamente
simile alla schiatta
lunare, pura schiatta lunare. Cercher di chiarir questo
punto
in
luogo pi opportuno.
Capitolo XC.
Variano
V'ha
Il
,
qui
codici neh" enumerazione
delle arti antiche. Arrecher le varianti nelle note generali.
Capitolo
XCV.
in questo capitolo
uno
sloco
man-
chevole della met.

soperchio,
il
verso che giudico soprabbondante e

1,

sloco 6
,
wt^ffjt,
1
.
ecc.
Capitolo
5TTT?TffT^,
ttft sTrerq
il
XC VIII
codice
'
verso
e
pado
Invece
:
di
ha
EFfsiTF;-,
commenta
i
cos ecc.
rfirsrcrcn-
oHM^'
fraiurdi s#r
cTt cw^'j
epa?
Ma
credo
risulta
che s'inganni, e che
la
vera lezione SFun^cn^,
come
da quello che vien dopo.

Capitolo medesimo, sloco 2 3, verso
la
1,
pado
1.
Si noti
locuzione uîduiiM^f invece di
nnhm^ww
Si trovano
simili strutture di locuzioni nei Vedi.
Capitolo CHI. sloco 18, verso 2, pado 2.

i'uhi^
,
Invece
di
il
codice g ha
^Tirsn^-
Capitolo CVI, slochi 29 e 3o.

questi
1,
Il
metro
irregolare in
due
slochi.
i
Manca una
sillaba nei secondi padi.
Con-
cordano
tutti
codici nella stessa lezione.
Capitolo CVIII, sloco 9, verso

irregolarit,
pado
'^T
2.
V'ha
qui un
1'^;
che consiste neh' elidere
lungo dopo
invece di
op-
pure sussisteva un antico vocabolo

Capitolo
verso cosi
:
a^r
1
.
CIX
sloco
verso
Il
codice
mzm w ha questo
ANNOTAZIONI.
475
ed arreca nel commento
altre lezioni
poco soddisfacenti
assai
il
codice e lo ha in quest'altro
modo, ma
dubbio
Ilo preferito la lezione del codice m.
Capitolo CXVI.
intiero.
Il
V'ha
in questo capitolo
uno sloco non
verso,
che credo soperchio e disordinatore del

:
metro,
il
Frc*rTff cj?,
ecc.
Capitolo CXVII.
I
Questo
capitolo
;
m' alquanto
sospetto.
codici lo intitolano dicufocUcKi

sola parola
il
:
eppure Cavali non dice qui

tutt'
una
il
discorso tenuto
intiero
;
da Barata.
Certo
poema poteva
far senza quel discorso

si
ed avrei amato
:
meglio che questo capitolo non
fosse
qui trovato
ma
pur dovendolo conservare, l'ho
intitolato n^rioiicKi.
FINE DEL
VOLUME SECONDO.
SUPPLEMENTO
ALLE ANNOTAZIONI DEL LIBRO P1UMO.
Addito qui
versi che giudico
soprabbondanti e sospetti,
ovvero
del
luoghi dove credo mancare un verso, in que' capitoli
libro
primo, dove
si
trovano versi dispari ossia slochi
dimezzati.
Capitolo VII.
dello sloco
1
Giudico soprabbondante
par soprabbondare
il
il
verso primo
6, cnn^t, ecc.
Capitolo XI.
sloco
l
Mi
verso primo dello
'i,
fr^, ecc.
Capitolo XII.
Qui credo che manchi un

Giudico
soprabbondante
verso,
il
il
quale
pare richiesto alla pienezza della frase, dopo

dello sloro primo.
verso primo
Capitolo
XV.
il
verso primo
dello sloco 8, ^rf, ecc.
Capitolo
verso dopo
XXXV.
il
In questo
capitolo
;
manca
si
forse
un
verso primo dello sloco 3 7
sarebbe potuto
anche fare del verso secondo dello sloco 37 e del verso primo
dolio sloco
38
un verso
solo in questo
modo
Capitolo LUI.
Credo che debba mancare
qui un verso
dopo
il
verso primo dello sloco 21, ^rf|. ecc
478
Capitolo LXIII.
dello sloco
i
ANNOTAZIONI.
Giudico Od
ecc.,
soprabbonclante
il
verso primo
7, mui^, ecc.
Capitolo LXXVIII.
dello sloco
1 1
:
soprabbondante
il
verso primo
mP^st,
verso
oppure, ci che credo pi proquello.
babile,
manca un
dopo
Hmw&tH
FR:
X.
XI.
Î^NHI^:
^^qTFFH:
^T^^f^?^ftq%r:
XII.
XIII.
{HT^R
tIHUWH
tlHeMJHHK$r:
^HclHGllHMfHMI
W U
^
XIV.
XV.
XVI.
XVII.
XVIII.
^MipiHW:
^ ^
^MHHM:
HtHUII^-W
HttHUIH\HT:
^
^
8o
XIX.
XX.
XXI.
XXII.
XXIII.
HtHUII^H^:
^
HA
s^MNIcW
ohli^MHHM:
V
U
XXIV. ÎH^HilHHI^MI
Sto
mi
xxv.
xxvi.
XXVII.
XXVIII.
W*rWH *MI
Mrfi^H^nf
fflrl
M*
^
08
Nichi
HrrNH{^^H
^THHHM:
^ftFITf>T^FTT%^TT
0*
XXIX.
^
*k
XXX.
XXXI.
XXXII.
XXXIII.
H^HUII^FmT
farlfp-JIUM
H
\oo
\o&
3<IHlHo||cW
XXXIV.
^T^rferm:
XXXV.
XXXVI.
XXXVII.
XXXVIII.
^r^TWR
^m^rT^t
WTT^:
FftFnw^r:
{FfR^TTri"
\^ n8 U&
\*o
XXXIX.
XL.
XLI.
XLII.
XLIII.
V^
q^HMHW:
<^l^fadW:
^JcrMlfacHW:
^l^viUlfsFTPT:
W m
V^
\% \%k
XLIV.
FRHTHrf^T^:
mi
xlv.
XLVI.
XLVII.
xlviii.
Hui^lf^n^r:
yz Wo
5J^^r%Hrf
^^HHf^STTff:
*Ttf*tBrf%Fncn
v$ W>
\k\
\ifr
XLIX.
l.
JFTCT^T:
Fr^rnTfr^r:
\k?
LI.
LII.
fWerf^Fr^t
JT^THFT^ri-
W
\o8
LUI.
LIV.
pT^FTFT:
^
\*
\cf
Hf^T^rf^FT
MHHIril^TfT:
LV.
LVI.
LVII.
lviii.
f^fJ^TSTTH:
^
<*H
gq^TT^rR
prorîns&Ff
*oo
LX.
LXI.
LXII.
LXIII.
ÎrMIHHIÎIHH
*!)|crM)qHT:
*ot:
îTTF^T^RFr:
W W
^
y&
G
^yMHKH
hIhînicw o
LXIV.
IT.
tizi
fpf:
LXV.
LXVI.
LXVII.
LXVIII.
^fq^FTTr^T:
9l cj|i;||l|
7$
MR
Î^H5hHU
{IsWJdHI
^ ^ ^
W>
LXIX.
LXX.
LXXI.
LXXII.
LXXIII.
^rrjJâ^Ff
^t^Fh H(H^y%^
H^HMy:
ychjfaii ni
H^rrfsFTUT:
W> ô
LXXIV.
^ ^
*o8
LXXV.
LXXVI.
LXXVII.
^z
^sTTWft
LXXVIII H^rlMMK:
LXXIX.
^{mm
n Ri
LXXX.
i^w
LXXXL
LXXXII.
H^rlNHIMJ
^PTTO^r:
W ^ ^ ^
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LXXXIII
LXXXIV
FFT:
LXXX\
LXXXVJ.
3^FT
>T{rPTmT:
T2"
VO
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LXXXVII. TTiffTCW:
Vo
LXXXVIII ^rnwrFTT
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%*&
LXXXIX. HHIHfncpT
XC.
XC1.
*r^TTgcrR
JJ^RW:
JJ^FTUTH:
^H ô
XCIL
XCIII.
tt
$S*
$8*
XCIV.
yt^qicfii
xcv.
XCVI.
XC.VII.
g^rn^r
^FT^
sT^TFT^rrr
$88 $8s
$Mo
Vt
XCVIII.
gMUlH^SP
^STsTPSFTf^srnFT:
XCIX.
e.
HâsnfrTEf
*T{FTFpTT
*v
CI.
cu.
CHI.
CIV.
{IHI^H^M
fiTf^TTFTT
^ W
$08
R^rf^HNUHI
$w>
8t;8
WW^tM
CV.
CVI.
cvii.
CVIII.
FTjf:
^ffeT^^TsFf
H^HUig^r:
fn^TmrO^Trf
^TTTFRTJFI:
^ ô
$z\
ô
$ft
CIX.
^FR:
%z
ex.
CXI.
CXII.
CXIII.
^m:
3^^TJT
mFTHTTH:
M
oz
8\8 8\s
^HqIIcW
CXIV.
H<HWrMI%IWH
{Wclkfcj
8^
8*H 8*s
8^8
CXV
CX-VI.
slN|fHc||ch
CXVII.
CXVIII.
H^ dolchi
flrTOSffTT
8^b
88^
88M,
88t:
CXIX.
{r& l$e|>l* FR
^rTCTFJT^:
CXX.
CXXI.
CXXII.
CXXIII.
^T^RR
H{HfHsH
^|t|liohCR|^J
8*u
\\
\z
cxxiv.
hhmIhmh
mi
GXXV.
CXXVI.
ilM^JIM^ys
yfc %k\
Hl^lWIHHJc|HlMi....
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CXXVII. hP<IIHP|g|I5
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AGGIUNTE
ALLE CORREZIONI DEL VOLUME PRIMO.
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THE DONNER CANADIAN FOUNDATION

VLLA LIlRERlA DEI SIGNORI

TESTO SANSCRITO SECONDO

DELLA SCUOLA GAUDANA

AUTORIZZAZIONE DEL GUARDASIGILLI

secondo volume del Rmyana

che esce ora

kindya, e di gi avviato alla

stampa ed uscir, credo,

dentro l'anno. Era mio disegno pubblicare gemello

di traduzione col vario

commento che richiede la

sposizione di questa gran-

conveniente apparecchiare dapprima, come base,

una massa notabile

che potessero trovarsi ingannati

della loro espettazione.

Credo poter ora annunziare

con qualche sicurezza, che

duzione italiana o francese verr in luce col terzo

testo, e cos gli altri di

finch tutta sia evocata fuor degli arcani dell' antico

e divulgata fra noi

dell' altra delle

voro, che dar colla versione,

entrare nelle que-

pi intime del poema,

di contorni e di luce, spole

nendo quanto potr pi condensate

istituzioni sociali, le varie parti

cui egli nacque e da cui venne

informato; mi conviene pur nondimeno an-

lasciare addietro alcuna delle questioni

feconde che nascono da questa epoil

pea. Verr pertanto, nei volumi che contengono

discorrendo sopra differenti punti concernenti

alla parte esteriore,

per dir cos, del poema

condizioni dei codici

tutte quelle riflessioni, tutti

que dubbj che

m' occorreranno intorno a quella parte del mio

l'autenticit della recensione

nato delle notabili e sostanziali differenze clic la

separano dalla sua gemella boreale. Altri potrebbe

differiscono notabilmente da receni

sione a recensione, debbano per altro

recensione stessa consentire sempre tra di loro

mente presumere neppur

intiero e perpetuo accordo di lezione in

propagata attraverso tante e

lungo tempo col

della tradizione orale. Difficilmente

alterare, senza annullarla,

cui limiti son pi o

dove non pu aver luogo

del genio popolare; pi difficilmente ancora un'

perch ogni vo-

cabolo quivi solenne, autorevole, consacrato ad

toccare un' idea senza sconvolgerne cento altre

timore rimuove ogni pensiero

Una grande epopea