Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
28/02
Il marketing è un insieme di attività svolte da una organizzazione (imprese che producono beni, che vendono beni, che vendono servizi) con
l’obiettivo di soddisfare i bisogni dei clienti in modo profittevole
Il marketing internazionale è un marketing vestito in chiave internazionale. Le leve che si utilizzano per implementare il marketing
internazionale sono le stesse che si utilizzano nel marketing.
La dimensione del marketing internazionale è molto analitica e strategica.
1
Entry strategy choices
Queste sono le scelte più importanti di un processo di internazionalizzazione.
L’impresa deve chiedersi perché si vuole internazionalizzare, che può essere per vendere
sui mercati internazionali (approccio mercantile), miglioramento della posizione in
campo internazionale, costruzione di una quota di mercato, costruzione di una
immagine, …
La scelta del tempo è importante. Una impresa che è retta da un management che ha una
impostazione commerciale è più facile che parta subito, rispetto ad una che ha una
impostazione product oriented. Se io seguo riduco i rischi, però arrivo dopo gli altri. Se
anticipo arrivo prima degli altri, però rischio.
L’ultimo quesito è come entrare sui mercati internazionali
2
I canali d’entrata con l’esportazione indiretta
Gli intermediari possono essere sia sul mercato nazionale o su quello
internazionale ed hanno una certa consistenza e capacità di mercato.
Essi consentono all’impresa di entrare su mercato estero e di
approcciarsi al sistema della distribuzione all’ingrosso e al dettaglio
per poter raggiungere il cliente finale. Il canale quindi è abbastanza
lungo e gli intermediari sono soggetti con elevato potere contrattuale
e grandi capacità di sviluppo e gestione. Essi si dividono in:
• resident buyer: operatore nel mercato nazionale di una grande
catena di distribuzione, che si approvvigiona sul mercato estero
nel quale opera appunto con i propri buyer
• casa di esportazione: società che esercita esportazione per conto
dell’impresa di produzione
• agente di acquisto: buying office che opera nel paese nazionale,
che sviluppano attività di compravendita per conto della grande
distribuzione internazionale
• consorzio export: insieme di imprese piccole che si uniscono per
sviluppare in maniera collettiva una attività di esportazione
• trading company: grande conglomerato industriale/finanziario
che può essere presente sia sul mercato nazionale che sul mercato estero, esso svolge una attività di compravendita ed esportazione
• importatore/distributore: operatore internazionale che agisce in nome e per conto proprio => si assume il rischio della compravendita
• big buyer: grandi compratori, imprese industriali o big box
A prescindere dalle forme che possono essere diverse, l’impresa interfaccia il canale di entrata, non entra in contatto con il sistema della
distribuzione e con il cliente finale. L’impresa infatti resta molto lontana dal mercato internazionale, non ha il controllo sugli intermediari.
Esportazione diretta
L’impresa affianca alle relazioni con gli intermediari le esportazioni dirette. Comincia ad
approcciare i mercati internazionale con rete di agenti, distributori, …
Esportazione diretta
Questo schema ci fa vedere come l’impresa, attraverso la rete di
agenti o le filiali, riesce ad essere coinvolta nel mercato
3
internazionale e dialoga direttamente con il sistema della distribuzione. L’impresa taglia via tutta una serie di intermediari che venivano
utilizzati prevalentemente nelle esportazioni indirette.
L’impresa può approcciare il mercato internazionale sul mercato nazionale con una rete di agenti indipendenti o del personale di vendita
attraverso i quali raggiunge il sistema di distribuzione. Oppure questa struttura può essere presente anche sul mercato estero, l’agente quindi
va a visitare i clienti sul mercato internazionale, oppure l’impresa può avere una filiale o consociata sul mercato estero, e, attraverso agenti,
serve il mercato della distribuzione.
• politica di distribuzione: scelta della tipologia del canale, organizzazione delle reti di vendita, scorte…
• politica di comunicazione: promozione, pubblicità, fiere…
• politica di prezzo: scala prezzi, sconti, osservazione concorrenti…
• servizi e assistenza post-vendita: cataloghi, assistenza, training…
• attività finanziarie e di amministrazione: budgeting, credito…
• attività di supporto tecnico: adattamento, test, controllo qualità…
La rete di vendita
L’impresa ha a disposizioni varie opzioni per impostare la rete di vendita,
rivolgendosi a varie tipologie di operatori.
Ci sono tre variabili fondamentali:
• interesse per il mercato
• controllo
• costi
Si possono individuare diversi operatori: agenti, concessionari, distributori,
…
Nell’angolo in basso abbiamo i broker che procacciano gli affari per conto
dell’impresa senza avere un mandato (basso costo e basso
coinvolgimento). Man mano che vogliamo avere un maggiore controllo e
presenza, bisogna affidarsi a intermediari che hanno un profilo, una
dimensione e una struttura più consolidata.
Più l’impresa è piccola più la scelta si orienta verso l’agente, man mano
l’impresa cresce può mettere in campo anche forme di presenza che hanno
caratteristiche strutturali, dimensionali ed economiche superiori
L’agente è una classica figura di operatore che agisce in nome proprio e
per conto dell’impresa e si utilizza per prodotti di consumo durevoli e/o non durevoli che non hanno complessità particolari. Il distributore è
una figura più importante dal punto di vista dimensionale e operativo.
La figura prevalentemente utilizzata è quella dell’agente. Le imprese, specialmente quelle piccole, hanno una struttura di rete di agenti
leggere, tipicamente plurimandatari che vengono dispiegate sui mercati internazionali con logiche di paese, di prodotto o di segmento di
mercato. Questa ragnatela di agenti permette alle piccole/medie imprese di esportare massivamente sui mercati internazionali
Struttura di costo: confronto rete di vendita indiretta (agente) e rete diretta (venditore dipendente)
L’impresa valuta la convenienza tra una rete di vendita diretta (costi fissi maggiori) ed indiretta (costi variabili maggiori) attraverso il BEP.
L’agente viene pagato a provvigione, quindi è una forma di intermediario che ha un
basso costo fisso e un alto costo variabile. Nel caso dell’utilizzo di personale diretto
abbiamo un costo fisso tendenzialmente più alto più spese variabili. Anche se il
dipendente mi costa di più io lo posso fidelizzare, lo posso controllare e spedire sui
mercati.
Se la scelta si basa solo su presupposti contabili utilizzo il BEP, se però entrano in
gioco altre valutazioni a volte può essere meglio sostenere un costo più alto ed avere
nel medio/lungo periodo un maggiore consolidamento.
Costi dell’esportazione
• adattamento del prodotto
• packaging, labelling
• ricerca informazioni sui mercati esteri
• spedizione e trasporto
• personale (area manager, sales manager)
• campionature, promozioni, testing…
• costi amministrativi
4
• capitale circolante (scorte, crediti…)
• servizi (margine distributori, commissione agenti…)
5
Questo grafico mostra gli intermediari che entrano in gioco quando ci si approccia sui mercati esteri con l’esportazione. Sono stati declinati
in base al controllo esercitato dall’imprese in base al coinvolgimento di risorse.
Più ci spostiamo verso l’alto a destra, più vediamo l’utilizzo di forme dell’esportazione diretta che permette all’impresa di essere
maggiormente coinvolta nei processi di esportazione sui mercati internazionali
6
Il ciclo operativo dell’esportazione
Si tratta di un percorso lungo
Se vendiamo un impianto per produrre plastica, zucchero, …
quell’esportazione può durare certamente mesi, ma anche anni.
Se invece vendiamo beni di consumo che possiamo avere in
magazzino si tratta di settimane.
È un ciclo che vede intervenire tanti attori e soggetti che facilitano lo
svolgimento di tutte le attività del percorso dell’esportazione.
Alcune di queste attività vengono sviluppate in house dall’impresa,
come la produzione, il marketing svolto dall’esportatore, la
comunicazione, la vendita.
Poi ci sono tutte le altre attività considerate accessorie che vengono
svolte da altri soggetti, come banche, dogane, logistici, assicurazioni,
…
7
Raccolta ordini forza vendita:
- approccio pro-attivo, strutturato
- processi organizzativi strutturati/risorse dedicate
- prospettiva di m/l termine
- stabilizzazione delle vendite estere
- rete di agenti con i quali l’impresa raccoglie l’ordine sul mercato: pluri-mono mandatari/personal selling,..
8
3a° Formazione del prezzo
L’esportatore dovrà preparare questa fattura pro forma. Su una serie di righe della fattura va abbastanza bene, come tipologia di prodotto,
quantità, volumi, consegna, ..
Il problema è: come faccio a definire il prezzo? Quali sono le variabili e gli elementi che devo valutare per definire il prezzo, sapendo che
l’importatore sta aspettando una fattura pro forma da altri venditori per un ordine simile?
Prezzo = costo di produzione + spese fisse ufficio export (personale, telefoniche, viaggi,..) + coefficiente di profitto + costi di distribuzione
(personale di vendita, assistenza) + margine promozionale (pubblicità campioni, fiere,..) + costi variabili (agenti pagati a provvigioni,
adattamento del prodotto, trasporti,…)
o Costo di produzione: io la merce non ce l’ho a disposizione, ma devo produrla. Inoltre il cliente potrebbe volere un prodotto
personalizzato e questo determina dei costi
o Spese fisse ufficio commerciale: avrò un ufficio estero che ha contribuito a sviluppare la trattativa
o Coefficiente di profitto che voglio realizzare
o Margine promozionale: ho inviato tanti campionari, cataloghi e campioncini che devo far pagare
o Costi variabili: ho degli agenti sul mercato che hanno trovato l’importatore e la catena di distribuzione. Io all’agente pago le provvigioni
che rappresenta una voce di costo importante
Quando si determina il prezzo bisogna sempre fare una serie di ragionamenti. Orientamenti dell’esportatore in materia di pricing:
- condizioni monopolistiche/concorrenziali. Prima di tutto bisogna capire chi è l’importatore e qual è la posizione di forza tra
l’importatore e l’esportatore.
- differenziazione dell’offerta/ price competition. Se il cliente ha richiesto un prodotto molto adattato e con specifiche caratteristiche
posso imporre un prezzo più alto, se nessun’altro è in grado di offrire il prodotto con quelle caratteristiche
- prezzi multipli /discriminati (tra paesi per lo stesso prodotto). Lo stesso prodotto potrebbe essere venduto a prezzi diversi in paesi
diversi oppure a clienti diversi. C’è una forte discriminazione dei prezzi tra paesi, tra clienti, tra canali. Di tutto questo bisogna tenere
conto
- prodotti differenziati richiesti dal cliente (imballaggio, colore, ingredienti, diciture, qualità,..)
- prezzi discriminanti per tipologie di clienti (sconti quantità, forme di promozione, tempi e sicurezza dei pagamenti da parte del
compratore).
9
A prescindere dalla modalità di trasporto, quando si definisce come costruire questa attività bisogna avere in mente che la forma di trasporto
che scelgo sia quella più economica (economicità), voglio una forma di trasporto che protegga la merce e che sia veloce (rapidità e
sicurezza), voglio che la merce arrivi entro una certa data (regolarità e consegna).
La merce a volte arriva a casa del compratore, molte volte no. Se il compratore ha un piccolo magazzino non può stoccare tutto, quindi la
merce viene stoccata da un’altra parte. Se l’esportatore vuole avere un buon rapporto con i clienti sui mercati internazionali, quando può,
cerca di avvicinare la merce al compratore. Cerca di avere, in proprietà o in leasing, delle strutture dove stoccare la merce.
Nella scelta della modalità di trasporto io devo considerare tutti questi elementi: rapidità, economicità, sicurezza, regolarità e consegna.
Gli spedizionieri e logistici sapranno indirizzarci sulle modalità di trasporto ideali.
Assicurazione
Quando muoviamo delle merci i rischi ci sono sempre. Più il viaggio è lungo, più i mezzi di trasporto sono diversi, maggiori sono i rischi.
Per questo motivo è bene assicurare le merci
Copertura contro:
• rischi di danno della merce (incendio, rottura, furti,..)
• rischi di credito (pagamento). Queste cose vengono gestite dalla banca dell’esportatore con l’agenzia che ogni paese ha per
l’assicurazione dei crediti (in Italia la SACE).
Quando si definisce la forma di pagamento bisogna definire anche la copertura dei rischi di credito, perché rappresentano un costo.
Management dell’esportazione
Attività di marketing:
• analisi e segmentazione del mercato
• posizionamento prodotto
• gestione leve di marketing
Attività operative:
• adempimenti contrattuali
• procedure formali
• trasporto e consegna
• pagamenti, …
Tutte queste attività sono importanti per il successo di una buona esportazione
Per le imprese che hanno una maturità internazionale queste sono attività di routine. Tuttavia i mercati sono sempre in movimento, quindi ci
possono essere sempre delle sorprese.
Per l’azienda esportatrice è importante avere una capacità visione di tutte le problematiche, di coordinamento delle attività che svolgono i
soggetti e di controllo. Queste cose si acquisiscono con la pratica,
buone relazione, esperienza, affidandosi a consulenti esperti.
10
Un po’ di queste attività vengono sviluppate insieme ad altri soggetti mentre altre rimangono in capo all’impresa. Serve un bel gioco di
squadra per capire come approcciare situazioni nuove avvalendosi del supporto di soggetti che hanno esperienze sui nuovi mercati.
07/03
Esercitazione: approccio al mercato internazionale
Atteggiamenti delle imprese nello sviluppo e implementazione delle strategie di sviluppo internazionale commerciale
Atteggiamento reattivo (=export indiretto, atteggiamento passivo) Processo di internazionalizzazione discontinuo e di tipo adattativo
al manifestarsi di vincoli ed opportunità contingenti.
Atteggiamento tipico delle imprese che si affacciano per la prima volta ai mercati internazionali.
Atteggiamento proattivo Processo di internazionalizzazione inteso come progetto strategico strutturato.
Approccio tipico di un esportatore che ha già fatto esperienza, ha un approccio più razionale, più programmato
L’approccio reattivo solitamente caratterizza il comportamento di un’impresa nella fase iniziale del processo di internazionalizzazione.
Una adesione prolungata a tale tipo di condotta può rivelarsi inadeguata in un contesto internazionale animato da concorrenti maggiormente
dinamici che pianificano le proprie condotte di mercato ricercando e difendendo i vantaggi competitivi necessari per consolidare le posizioni
di forza nel lungo periodo.
11
08/03
Capitolo 4: Contrattualistica delle transazioni commerciali con l’estero
Non esistono norme internazionali, quindi quello che conta è la legge nazionale. Il giudice chiamato a derimere una eventuale controversia
applicherà la legge nazione, ma di quale paese?
In assenza di previsione della legge applicabile il giudice chiamato a dirimere una eventuale controversia oppure individuare il quadro
normativo dovrà applicare la legge del paese con cui il contratto presenta il collegamento più stretto. Per definire quindi quale legge e quale
paese si fa riferimento al regolamento Roma 1 (2008) e la Convenzione di Roma del 1980.
12
La Convenzione di Roma (1980)
“Convenzione sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali” per le transazioni internazionali
Con questo atto l’Europa ha uniformato il diritto internazionale privato dei propri stati membri (10 stati membri) riguardo alle obbligazioni
contrattuali => se sorge una controversia con un operatore che risiede nell’unione europea si applica tale convenzione
Questo è stato un elemento che ha favorito e agevolato lo sviluppo delle transazione commerciali tra gli operatori di questi 10 paesi
Tribunale statale
Ricorso al tribunale statale del proprio paese o del paese della controparte.
- La forma più semplice grazie alla vicinanza, alla prossimità e alla conoscenza.
Modalità preferita dall’operatore italiano per vicinanza e prossimità
- Forma suggerita quando il valore del contratto è di importo limitato
13
- È sempre più vantaggioso scegliere questa strada? Non sempre opportuna, perché bisogna valutare la possibilità di ottenere una sentenza
favorevole nel paese della controparte. Potrebbe essere che il tribunale della controparte applica una legge più favorevole rispetto alla
legge che applica il nostro tribunale.
Il presupposto è che occorre conoscere i due sistemi giurisdizionali
o Facilmente acquisibile tra paesi UE
o Difficile negli USA, non recepimento di sentenze da stati dagli USA
Arbitrato internazionale
Ricorso a legali professionisti con la funzione di arbitro per dirimere con “equità” il contenzioso tra le parti
Se invece la compravendita ha un valore molto ingente e ci sono grandi problemi è meglio utilizzare l’arbitrato internazionale
Nel primo caso dobbiamo procede attraverso un procedimento legale, quindi si apre un processo che nel nostro paese durano tantissimi anni;
se il contendere è molto contenuto non ha senso che si usi un arbitrato. Ma se l’oggetto è molto importante l’arbitrato mi permette una
maggiore rapidità, è molto più informale.
Una volta che gli arbitri hanno decretato la soluzione al problema quella è inappellabile, quindi la sentenza è definitiva e inappellabile
Tuttavia non è opportuno per operazioni di valore modesto
L’arbitrato internazionale presuppone alcune condizioni (verifiche preventive):
- Adesione dei paesi delle controparti alla convenzione di NY 1958. Se una delle parti non l’ha sottoscritta non è possibile ricorrere
all’arbitrato
- Esistenza di limitazione all’applicazione del lodo. L’arbitrato non è una formula assoluta, ci possono essere delle situazioni in cui non si
può ricorrere all’arbitrato
- Forma di arbitrato: “arbitrato ad hoc” che regola l’intero procedimento ed arbitrato “amministrato” che
prevede il ricorso ad un organismo specializzato (ICC, camera di commercio internazionale) per la risoluzione del caso
14
continui rapporti di affari.
Le forme non scritte trovano sempre un perfezionamento dell’accordo con uno scambio di corrispondenza tra le parti.
Questo è importante perché in caso di controversia abbiamo delle carte che testimoniano le:
• Richieste da parte del compratore
• Offerte da parte del venditore
• Ordini da parte del compratore
Quindi l’incrocio di richieste, controproposte che si concludono quasi sempre con una lettera finale di impegno ad acquistare da parte del
compratore
La corrispondenza aiuta a favorire la chiusura e deve essere formalizzata da una lettera finale dove le parte convengono di accettare il
contenuto
15
Non adesione del paese della controparte (es. importatore) alla convenzione di Vienna e il contratto prevede l’assoggettamento alla stessa =>
applicazione solo se le norme di diritto internazionale privato del paese dell’importatore lo consentono (applicazione parziale)
16
firma.
Premesse, definizioni, interpretazioni e allegati Attività esercitata dalle parti; allegati considerare come parte
integrante del contratto; significato dato ad alcuni termini
contrattuali
Oggetto del contratto Merce oggetto del contratto: natura, caratteristiche, uso a cui è
destinata,….
Prezzo e divisa/moneta Moneta e importo in cifre e in lettere.
Termini consegna della merce Soggetto che deve sopportare i costi di trasporto, assicurazione e
sdoganamento. Riferimento agli incoterms® 2010 della icc di
Parigi..
Tempi di consegna Data o il periodo in cui, o entro cui, il venditore è tenuto ad
adempiere all’obbligo di consegna della merce con riferimento
all’incoterms® pattuito o altra clausola eventualmente concordata
Imballaggio Caratteristiche dell’imballaggio e/o del confezionamento.
Condizioni di pagamento Mezzo, data di pagamento e banca presso cui dovrà essere eseguito
Eventuale riserva di proprietà “patto di riservato dominio”, per mantenere la legittima proprietà
fino a quando la merce non sia stata pagata totalmente
Garanzie sulla merce Garanzie sulla qualità della merce e/o sul buon funzionamento,
durata, condizioni di esclusione e modalità per avanzare i reclami.
Forza maggiore Circostanze non previste o, comunque, non imputabili alle parti (es.
Sciopero, incendio, serrata, guerra, ecc.), che comportano
l’impossibilità di onorare le obbligazioni contrattuali
Responsabilità per ritardata consegna responsabilità del venditore limitata ad un dato importo, rispetto al
prezzo dei prodotti.
Limitazione di responsabilità per non conformità Modalità di accertamento della legittimità di eventuali reclami ed i
rimedi a favore del compratore.
Risoluzione contrattuale In caso di inadempimento della controparte o al verificarsi di eventi
(es. Fallimento del compratore, mancato pagamento della merce,.)
Durata del contratto Proroga tacita dopo la scadenza originariamente pattuita, fatta salva
la decisione di una delle parti di recedere nel rispetto di un termine
minimo di preavviso (es. Tre-sei mesi).
Il contratto di agenzia
Componenti del contratto Contenuti del contratto
Le parti Parti e i rispettivi legali rappresentanti: denominazione di ‘’il
fabbricante’’ e ‘’l’agente’’.
Premesse, definizioni, interpretazioni e allegati Attività esercitata dalle parti; ragioni dell’accordo, allegati
considerare come parte integrante.
Prodotti e territorio Mandato a promuovere la vendita dei ‘’prodotti’’ e la ‘’zona’’
Esclusiva Esclusiva e a carico di chi: fabbricante o agente
Compiti dell’agente Obblighi e vincoli: vendita, promozione, riservatezza,….
Compiti del fabbricante Fornire informazioni sui prodotti, condizioni di pagamento,
accettazione/ rifiuto di ordini,.
Solvibilità clienti Informare il fabbricante sulla solvibilità del cliente.
Sub-agenti Utilizzo di sub-agenti e accettazione del fabbricante.
Incassi e vendite Ricevimento pagamenti e informazione al fabbricante
Provvigioni e pagamento Ammontare e termini di pagamento.
Risoluzione anticipata del contratto Casi previsti (fallimento azienda, violazione da parte dell’agente
dell’obbligo di non concorrenza,..)
Forza maggiore circostanze indipendenti dalla volontà delle parti che giustificano
l’inadempimento
Minimi garantiti conseguenze del mancato rispetto da parte dell’agente
Relazione tra le parti agenzia con/senza rappresentanza; assenza di presupposti di lavoro
subordinato, cointeressenza tra le parti,..
Marchio Modalità di utilizzo del marchio
Effetti della risoluzione del contratto perdita della qualifica di agente e impossibilità di utilizzo del
marchio.
17
Indennita’ di fine rapporto Ammontare dell’in
Durata del contratto Tempo determinato
risoluzione
Lingua del contratto lingua a cui fare rif
Legge applicabile legge applicabile e
Il contratto di vendita per l’estero
Esempio della parte iniziale del contratto di vendita per l’estero.
Condizioni generali di vendita tra:
X.Y., con sede in .................................., rappresentata dal suo legale
rappresentante sig. .........................
(d’ora in poi denominato il VENDITORE); e
T.Z., con sede in ........................, rappresentata dal suo legale rappresentante
sig. ............................ (d’ora in poi denominato il COMPRATORE);
esempio di fattura
10/03
Capitolo 5: I trasporti delle merci nel commercio internazionale (La
funzione e gli operatori)
La logistica
Insieme di attività all’interno di un’azienda che regolano la gestione dell’approvvigionamento dei materiali, della produzione e della
distribuzione fisica del prodotto finito
Insieme delle attività che servono a pianificare, regolare e coordinare i flussi di uomini, materiali, merci ed informazioni delle imprese
La catena logistica
La catena logistica coinvolte una pluralità di
attori: fornitori e clienti.
In mezzo possiamo trovare tutte le attività che
attengono al processo produttivo:
approvvigionamento dei materiali, fabbricazione o
produzione, imballaggio, controllo e distribuzione
fisica del prodotto.
C’è un flusso fisico di materiali che diventano
merci e un flusso informativo che parte dalla coda
e giuda il flusso fisico del prodotto.
La produzione può essere fatta completamente in
house se l’impresa è integrata verticalmente, fa
tutte le fasi della produzione. All’estremo opposto
abbiamo aziende organizzate con cicli produttivi
molto più leggeri, gestiscono le attività core ed esternalizzano le altre attività
Le catene di fornitura possono essere sia domestiche che internazionali, possono essere molto lunghe. Questo ha delle grandi implicazioni sul
piano della logistica, movimentazione, trasporti, imballaggi, monitoraggio,
…
Questo è uno schema generale che possiamo utilizzare dal punto di vista
della compravendita internazionale che può riguardare un prodotto finito
oppure parti/componenti
18
Se noi ci occupiamo di logistica avremo in casa delle attrezzature per la movimentazione delle merci (muletti, carrelli, furgoni).
Che tipo di connessioni hanno con queste altre funzioni, come la finanza, la produzione, la distribuzione e il marketing? Le attrezzature di
movimentazione hanno un costo, quindi sicuramente hanno una connessione con la finanzia. Inoltre la logistica ha delle connessioni
importanti con la distribuzione fisica del prodotto.
Relativamente ai sistemi di stoccaggio, queste cose costano quindi hanno una connessione con la finanza, ma anche con la distribuzione del
prodotto.
Per quanto riguarda i trasporti vengono coinvolte la finanza, la distribuzione e il marketing (se il marketing ha promesso al mercato consegne
rapide e sicure, ci deve essere un coinvolgimento anche del marketing).
Relativamente ai sistemi informativi di distribuzione dialoghiamo con la produzione e la distribuzione. Il controllo delle scorte dialoga
sicuramente con la finanza in quanto le scorte sono capitale circolante (è un investimento che ha dall’altra parte una fonte di finanziamento);
dialoga anche con la produzione in quanto gestiamo la produzione in base alle scorte che abbiamo e infine con la distribuzione perché il
distributore non può trovarsi gli scaffali vuoti senza la merce
I servizi alla clientela dialoga con produzione, distribuzione e marketing. Il magazzino prodotti finiti è un costo, quindi dialoga con la
produzione, la finanza e la distribuzione.
Non è vero quindi che la logistica è una attività marginale, ma è un insieme di attività che devono dialogare tra di loro. A volte può capitare
che tra tutte queste funzione ne prevalga una e questo condiziona a sua volta le attività della logistica.
19
Se io faccio i conti di esternalizzare e il logistico mi chiede 50; se io internalizzassi quell’attività e la carico sulla fattura del cliente
realizzerei 60 o 70. Dal punto di vista del costo non è sempre un grande affare
Servizio: vantaggi concreti, rilevanti e misurabili (organizzazione, conoscenze settoriali, capacità di prestazione, tempi). Il logistico ha
una sua organizzazione, esperienza, struttura, conoscenze settoriali, capacità di prestazione, tempistiche, …
Evoluzione rapporti di forza tra produzione / distribuzione: nel corso del tempo i rapporti sono andati sempre di più a favore della
distribuzione, piuttosto che della produzione. C’è quindi una forte pressione su prezzi e servizi che il distributore chiede al produttore in
termini di lotti, tempistiche, servizi, consegne.
Innovazione nelle tecnologie di comunicazione e modelli operativi: difficoltà di acquisizione (per le imprese) per motivi di costo e
carenza di conoscenze e risorse.
Il trasporto
Il passaggio fisico e sovente anche sostanziale
della merce dal venditore al compratore nel luogo e nei tempi stabiliti per contratto dai termini di consegna della merce
Ci sono due correnti di pensiero. Una prima dice che il trasporto è una attività
ausiliaria, quindi è inutile dedicare grandi risorse e impegno per gestirla. Altri dicono
che è una funzione primaria, perché senza il trasporto non avviene la transazione e una
funzione strategica nelle operazioni di import/export
20
Forme di pagamento
o condizioni della merce a destino
o pagamenti contro documenti
Documenti
o dimostrativi (lettera di vettura), rappresentativi (polizza di carico)
Funzione
- Concludere in nome proprio e per conto del mandante un contratto di trasporto con un vettore per il trasferimento della merce => è un
organizzatore, non si occupa fisicamente del trasporto della merce
- Non assunzione di obbligazioni relative all’esito del trasporto. Di fatto il trasporto fisico della merce verrà svolto da un terzo, ossia il
vettore. Lui deve scegliere con accuratezza un vettore affidabile e qualificato
Responsabilità
- Diligenza nella scelta del vettore;
- Espletamento operazioni accessorie (es: doganali) => gestire e predisporre tutte le attività accessorie.
Compiti
- ritirare la merce nel luogo indicato dal mandante;
- espletare adempimenti doganali (x controparti extra UE);
- concludere il contratto di trasporto con il vettore;
- consegnare la merce al vettore ritirando i documenti di trasporto;
- indirizzare il mandante (impresa cliente) verso le scelte più adeguate;
- ottenere tariffe favorevoli senza pregiudicare la qualità del servizio;
- attività di assistenza e consulenza;
- scegliere il migliore vettore in base alle esigenze del mandante.
È un operatore che fa un lavoro di deskwork, ossia uno che costruisce, disegna, pianifica, programma, sviluppa relazioni, offre servizi; ma
non si sporca le mani con la merce
La scelta dello spedizioniere viene effettuata sulla base di tante variabili (elementi caratteristici e profilo), come:
• esperienza e professionalità dello spedizioniere;
• correttezza ed etica commerciale;
• solidità e capacità finanziaria (fare fronte a risarcimenti x danni);
• capacità di servizio e organizzazione;
• specializzazione;
• consulenza e assistenza;
• costi e condizioni di pagamento.
Lo spedizioniere: la metamorfosi
Una volta lo spedizioniere poteva identificarsi con la figura dell’intermediario, del corriere, del vettore.
Esso si occupava di:
• attività di trasporto (se vettore)
• offerta di servizi, es. deposito merce, consolidazione e deconsolidazione. Se ci sono tante imprese che devono spedire piccoli volumi,
lui li raccoglie tutti, li consolida in un carico e parte. Poi avviene la deconsolidazione, ossia distribuisce il carico tra tanti clienti.
• emissione documenti di trasporto sulla base delle esigenze espresse dal committente
Oggi viene identificato come operatore logistico, e si avvicina alla figura del partner: le imprese tendono ad
alleggerire sempre più la loro catena del valore e a tenere in casa solo le attività core esternalizzando le
altre. Queste ultime sono quindi acquisite dall’operatore logistico:
• integratore di attività dell’impresa esportatrice.
• “problem solver’’ (es. conosce le problematiche doganali: sdoganamenti, pagamento iva, dazi,..). Orienta i clienti in maniera puntuale
• outsourcing di fasi della supply chain dell’esportatore
Se noi ipotizziamo che la filiera è molto frammentata, il logistico offre un servizio completo all’azienda dall’inizio alla fine
Quindi non è più un intermediario, ma diventa un partner. Non è più una transazione, ma diventa una relazione
Il trasporto: operatori
Tra gli operatori tradizionali vi sono:
spedizioniere internazionale Stipula a nome proprio e per conto dell’azienda un contratto di trasporto con un vettore; esegue le
operazioni accessorie della spedizione (dogana, ove dovuta, ecc...).; risponde solo del proprio operato e, quindi, non del risultato finale
del trasporto.
21
casa di spedizione Offre un servizio di tipo logistico provvedendo alla conclusione del contratto di trasporto e al compimento delle
operazioni accessorie (operazioni di dogana, ecc.).
corriere Vettore-spedizioniere che si occupa anche delle operazioni accessorie al trasporto.
vettore internazionale Effettua il trasporto con mezzi propri o altrui e risponde dell’integrità e della consegna delle merci a destino.
spedizioniere/ vettore Spedizioniere che, oltre a compiere le operazioni accessorie, stipula un contratto, di trasporto divenendo
l’unico referente per il mittente. È frequente nei trasporti su gomma
Tra i nuovi operatori:
operatore intermodale (molto frequente nel campo dei trasporti marittimi) Spedizioniere internazionale che offre un servizio
intermodale e raccoglie in un unico contratto una pluralità di rapporti vettori specializzati.
Caratteristica: rapidità ed economicità
NVOCC (non-vessel operating common carrier o non-vessel owner common carrier) Operatore, altamente qualificato nei trasporti
marittimi che, non possiede navi proprie ma acquista ‘’quote’’ di capacità di carico su navi operate da altri armatori per rivenderle in
frazioni condividendone in parte il rischio di impresa (Es. navi porta- container)
operatore logistico Agisce come spedizioniere/vettore; organizza ed esegue il trasporto nelle sue diverse fasi.
Svolge, inoltre, compiti pre-partenza (ad es. controllo qualità, magazzinaggio, etichettatura, imballaggio, ecc.) e post-arrivo della merce
(ad es. disimballaggio, deceratura, check-up ...), non più compito del venditore e del compratore.
Contratto di trasporto
Tale contratto è disciplinato da accordi e convenzioni internazionali:
• Convention merchandise routier (su strada)
• Convenzione di Varsavia (via aerea)
• Convenzione di Bruxelles (via mare)
• Rotterdam rules (mare)
Funzioni e responsabilità del vettore:
• trasferire la merce da un posto ad un altro nei tempi e nei modi stabiliti;
• rispondere del danno e avaria della merce solo per dolo o colpa grave (l’onere della prova è a suo carico).
• apporre ’’riserve’’ sul documento di trasporto in caso di non corrispondenza tra indicazioni/stato della
merce.
• rispondere del carico trasportato e della custodia delle merci quando non sono in viaggio;
22
Pagare il premio:
• in via differita (es. ogni trimestre) per le polizze sul fatturato;
• al rilascio della polizza o del certificato, per le coperture a viaggio.
23
La marcatura dei colli: rilevanza e avvertenze
• Sono importanti in caso di smarrimento dei colli:
o il più facile ritrovamento,
o a fini assicurativi per l’identificazione del collo/ contenuto/valore. Si fa riferimento al packing list;
• In caso di merci appetibili, più soggette a furti si preferisce non mettere il nome dell’operatore per impedire l’identificazione del
contenuto;
Se per esempio mettessimo il nome ‘Tiffany’, il ladro sa che ci sono prodotti di grande valore. Per questo motivo si omette il nome
dell’operatore per impedirne l’identificazione.
• L’indicazione del peso agevola le operazioni di imbarco/sbarco, smistamento/stoccaggio, movimentazione
• La marcatura di merci pericolose è regolamentata da norme internazionali che classificano le merci, le distinguono con simboli
riconosciuti a livello internazionale e da applicarsi all’esterno degli imballi
• La marcatura dei colli è bene sia effettuata su almeno due lati del collo, in questo modo è più facile identificarla
15/03
Capitolo 6: I trasporti delle merci nel commercio internazionale (modalità di trasporto)
Criteri di scelta
• costo: se una impresa ha sposato una strategia di costo, l’impresa deve scegliere anche una forma di trasporto non costosa.
• rapidità: se l’impresa ha fatto del time to market, del servizio al cliente e della puntualità un punto di forza darà attenzione questo
elemento di competitività rispetto che ai costi
• sicurezza: consegnare le merci in buono stato. Assicurare una efficace protezione alla merce.
La scelta della modalità è guidata da questi fattori e criteri
Occorre determinare inoltre qual è la modalità di trasporto più opportuna sulla base di costi, tempi…
Modalità di trasporto e mezzi di trasporto:
• via mare => esiste un certo set di mezzi di trasporto come navi convenzionali (navi mercantili), navi RO-RO (roll on- roll off (navi che
si aprono ed entrano merci)), navi LO-LO (lift on- lift off (navi dotate di gru innestate nella nove che prelevano la merce dalla
banchina)), navi RO-PAX (roll on / roll off passengers)
• via strada => autotreni, autoarticolati
• via ferro => vagoni ferroviari di varie tipologie e dimensioni
• via aerea => aerei passeggeri e combi (si combina sia traporto merci che trasporto passeggeri)
24
Navi LO-LO (lift on- lift off)
Tecnica di carico di una nave con gru per sollevare/ abbassare le unità di carico (es. carico e scarico dei contenitori). Utilizzata soprattutto
nelle grandi rotte che collegano l’area asiatica con Europa e America.
Contrapposta al RO/RO:
• gru sono posizionate a terra,
• navi con gru a bordo, per carichi particolari o per servire porti non attrezzati.
25
L'annotazione di merce "a bordo" (on board) datata e firmata dal capitano (master) della nave.
Groupage
Il vettore si occupa di raggruppare merci da più mittenti per diversi destinatari di uno stesso paese ottimizzando i carichi dei mezzi e
compilando la lettera di vettura (CMR) riassuntiva.
Il groupage avviene in due step: prelievo e consolidazione. La merce poi arriverà in un certo punto, definito hub (centro di smistamento,
terminal, centro logistico), e lì avviene la fase di deconsolidazione, dove la merce raggiunge i
vari destinatari.
Abbiamo quindi un primo pezzo che si gioca in Italia, ossia l’attività di consolidamento, di fare groupage. In questa fase avremo il
documento di trasporto tra il groupage e i singoli committenti. Dopodiché c’è il passaggio internazionale dall’Italia alla Germania
disciplinata dalla CMR. Quando si arriva in Germania dal corrispondente la merce arriverà a destinazione e si avrà un altro documento di
trasporto
26
Trasporto via ferro
• lentezza
• difficoltà nel reperimento di carri ferroviari e di convogli => devono essere organizzati e reperiti
• incertezza sul tempo di partenza e di arrivo
• discreto rischio di danni
• costi bassi di trasporto: in via decrescente abbiamo il trasporto aereo che è il più costoso, poi abbiamo trasporto su strada, poi trasporto
su strada, trasporto via ferro e via mare
Documentazione:
Lettera di vettura (L/V) da presentare alla stazione di partenza insieme alla merce.
• la ferrovia appone sulla L/V e sul suo duplicato il bollo a calendario attestante:
o il ricevimento della merce
o accettazione del trasporto....in quel momento si ritiene concluso il contratto di trasporto tra mittente e vettore.
• la lettera di vettura si compone di 5 fogli:
1. lettera di vettura (consegnato al destinatario al momento dello svincolo della spedizione)
2. foglio di via
3. bollettino di arrivo
4. duplicato di L/V (consegnato al mittente previa apposizione del bollo e data della ferrovia di partenza)
5. bollettino di spedizione
• il duplicato della L/V non è titolo rappresentativo della merce, non è quindi negoziabile. E’ un semplice attestato di legittimazione al
ritiro della merce, è un documento di viaggio che non attesta la proprietà della merce.
Condizioni di trasporto
• alcune merci pericolose (per l’areo/persone/altre cose trasportate ) non sono ammesse.
• merci voluminose e di basso valore, come le materie prime, dato il costo del trasporto vedono annullati i vantaggi del trasporto aereo.
• gli imballaggi devono tenere in considerazione le aperture massime di carico degli aerei.
• le merci devono sempre essere accompagnate dai documenti prescritti dal paese di destino, per permettere lo sdoganamento immediato
all’arrivo.
Trasporto via aerea: gli effetti della multilocalizzazione della produzione su scala internazionale
negli ultimi tempi è avvenuta la multilocalizzazione o
delocalizzazione della produzione, ossia le filiere
produttive si sono allungate e si sono dirette verso il far
East. I produttori europei, alla ricerca di vantaggi di
costo, hanno delocalizzato la produzione nel far East.
Questa produzione viene là fabbricata, poi torna indietro
dove viene controllata e da lì viene poi spedita al cliente.
Questa operazione da certamente dei vantaggi in termini
di costo ma comporta tempo (time to market viene
appesantito). L’esigenza del time to market ha fatto si
che tante volte la merce che viene prodotto nel far East
viene direttamente controllata lì e poi spedita al cliente.
Quando si ha a che fare con merci di un certo valore e
leggere questa operazione si può fare, ma se le merci
sono pesanti e ingombranti si fa fatica a spedire
direttamente la merce dal subfornitore nel far East al cliente finale.
Nel corso degli ultimi anni questi processi di multilocalizzazione hanno avuto delle implicazione sui processi di movimentazione delle merci.
Sul prezzo che il compratore paga il costo del trasporto incide in maniera rilevante sul costo totale
Regolamentazione
Il trasporto via aereo è molto regolamentato e monitorato perché è la modalità che consente di connettere tutti i punti del mondo, vista la
velocità
• convenzione di Varsavia (1929), divenuta legge dello stato italiano (1932) e successivi protocolli
• ambiti regolamentati: passeggeri, merci, effetti personali, bagagli, limiti e responsabilità del vettore
• IATA (international air transport association) è l’organismo che rappresenta le compagnie aeree e ne seguono le direttive; fissa le
condizioni del trasporto aereo, noli ed etichette utilizzate dal mittente. Associazione che regolamenta il trasporto via aereo, associazione
27
che da il voto alle varie compagnie di navigazione e mette il bollino su quelle che possono o meno volare, regolamenta come deve
essere fatto il trasporto, che tipo di merci possono essere trasportate, etc.
Il nolo
Determinazione in base al peso e volume. Categorie di nolo (4):
1. nolo minimo: da 1- 5 kg:
2. nolo per merce di volume normale: < 45 kg . Le merci di peso > a 45 kg godono di sconto del 25%.
3. nolo preferenziale per certe categorie e di merci (sconti molto elevati).
4. nolo speciale con maggiorazioni rispetto ai noli normali per merci particolari: animali vivi, oro, platino, titoli azionari, resti umani,...
Il nolo può essere pagato in porto franco (a carico del mittente) o in porto assegnato (a carico del destinatario).
Non è possibile spedire merce con pagamento in contrassegno.
Trasporto intermodale
Esso combina insieme varie modalità di trasporto. Il trasporto intermodale ha visto un forte incremento a seguito dello sviluppo degli scambi
internazionali. L’utilizzo quindi di una modalità intermodale consente di servire più rapidamente la clientela e spostare la merce dai siti
produttivi con sempre maggiore rapidità.
Affidare ad un unico interlocutore tutte le attività consente grandi vantaggi in termini di tempo, costo, di relazione in quanto si dialoga con
un solo interlocutore, maggiore certezza sui tempi di arrivo e partenza
• velocità,
• assenza di rotture di carico (prese intermedie) e di traffico (soste),
• contratto con unico vettore,
• basso rischio di danni,
• certezza sui tempi di partenza e di arrivo perché tendenzialmente l’operatore ha un forte controllo sulle varie forme di trasporto. Se poi è
proprietario dei mezzi abbiamo una maggiore certezza che il time to market venga rispettato
28
• documento giustificativo del trasporto
• accompagna in genere la merce (salvo casi di operazioni documentarie);
• trasporto su gomma/ferro/aria (in alcuni casi via mare)
Polizza di carico bill of lading - (B/L)
• titolo rappresentativo della merce
• trasporto via mare/acque fluviali
• viaggia sempre separata dalla merce
• negoziabile e permette al legittimo portatore di entrare in possesso della merce alla consegna del documento
17/03
Capitolo 7: Incoterms (International Commercial Terms)
Globalizzazione e impatti
Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito a un forte sviluppo dell’economia mondiale, ossia la globalizzazione. Questo ha provocato uno
sviluppo delle merci in termini di maggiore volume, varietà e accelerazione del ritmo di produzione. Ciò ha avuto un forte impatto negli
interscambi di merci e servizi, che hanno permesso alle imprese di entrare in un numero maggiore di mercati. Si è quindi osservato un
aumento della complessità del commercio globale sul piano organizzativo, trasporti e rischi, generando costose controversie che nascevano
soprattutto in assenza di contratti non correttamente redatti. Questa complessità ha fatto diffondere una serie di esigenze che sono state
raccolte dagli Incoterms.
29
• La ICC effettua un censimento degli usi e prassi (1923) raccolti in una rassegna a doppia titolazione: trade
Terms / termes commerciaux
• Catalogazione in base al prevalente utilizzo dei paesi a maggiore vocazione mercantile internazionale:
o FOB e CIF
o franco vagone, FAS, C&F e resa franco
• Nel 1924 esce il primo formulario per l’interpretazione uniforme dei termini di consegna con il titolo: “regole internazionali per la
interpretazione dei termini commerciali’’ , che riguardano tutti i singoli incoterms: franco fabbrica, franco vagone, franco porto di
imbarco, FAS, FOB, C&F, CIF, EXSHIP, franco banchina, franco reso punto di destinazione, nolo/porto pagato
• Nel 1936 esce la prima raccolta di regole uniformi (di uso facoltativo) con la denominazione incoterms®, acronimo di international
commercial terms
• Successive edizioni:1953, 1967, 1976, 1980
• Revisioni a carattere decennale: 1990, 2000, 2010, 2020
30
Qual è il termine di resa più interessante per l’esportatore? Qual è l’Incoterms più interessante e preferibile?
• non c’è risposta univoca, ma dipende da tanti fattori
• non ci sono regole assolute
La scelta
La scelta fra un Incoterms e un altro dipende da:
• abitudine del mercato: ogni mercato ha delle regole che vengono preferite rispetto ad altre.
• consuetudine del settore merceologico: le aziende all’interno del distretto di Sassuolo per esempio utilizzano come Incoterms il franco
fabbrica (ex-work)
• comportamento della concorrenza: se siamo in concorrenza con un competitor molto forte che utilizza un Incoterms a favore del
compratore, se noi vogliamo essere efficaci sul piano della competizione con il rivale dovremmo scegliere quell’Incoterms
• forza contrattuale venditore/compratore: se noi siamo la parte più debole della transazione, la parte più forte sceglierà l’Incoterms e noi
dovremo accettare
• organizzazione dei sistemi di trasporto nel paese di vendita/acquisto
• situazione geografica dei mercati
• incidenza del costo del trasporto sul prezzo di vendita: a causa del rincaro dei noli, il costo di trasporto diventa la voce di conto
prevalente rispetto al costo del bene
• strategia dell’impresa esportatrice
• rapporto tra valore della merce e costo del trasporto: se trasportiamo delle merci pesanti ma molto povere, come sabbia, il trasporto
incide moltissimo.
Infatti questi prodotti hanno mercati molto ristretti, in quanto tali prodotti vendono trasportati per pochi chilometri dato che dopo non
risulta essere più conveniente
• oneri finanziari supplementari collegati all’assunzione del costo del trasporto
Non c’è un Incoterms preferito ma è importante dare peso alle singole variabili per effettuare la scelta
In base al business, al mercato, al settore e al profilo competitivo si sceglie quello migliore
La grande impresa => gestisce la scelta e l’organizzazione del trasporto, per il ruolo determinante assunto dalla consegna della merce, verso
il cliente estero => si accolla oneri e rischi in quanto sono grandi, hanno una visione strategica più ampia e di lungo periodo e vogliono
presidiare il mercato.
La piccola impresa => scelta del termine di resa più vicino alla sua ‘’fabbrica’’, lasciando al compratore tutte le incombenze in materia di
trasporto => tende a esternalizzare i costi in quanto non ha questa visione strategica. Sceglie l’Incoterms che consente di tirare il compratore
verso la fabbrica, come il franco fabbrica che è quello preferito dalle imprese piccole
Tale regola non è assoluta
31
comunica il venditore. Nella 8 il venditore deve fornire i documenti di consegna e il compratore dà la prova della consegna. Nella 9 il
venditore deve controllare la merce, proteggerla, assicurarsi che la merce non sia esposta a rischi; il compratore invece deve ispezionare la
merce.
La fonte qui sotto fa riferimento a incoterms 2010. La lista dei doveri e dei diritti che le parti definiscono nel contratto sono ben specificati
negli Incoterms
Struttura
Gli incoterms sono 11 regole raggruppate in base a due criteri:
• tipo di trasporto attraverso le quali le merci sono movimentate (mare, strada, cielo, ferro), divise in due classi:
o la prima: 7 incoterms che possono essere applicati indipendentemente dal tipo e dal numero di modalità
di trasporto utilizzato (EXW, FCA, CPT, CIP, DAT, DAP, DDP);
o la seconda: 4 incoterms che possono essere applicati solo per il trasporto via mare o via acque interne
(FAS, FOB, CFR, CIF).
• gruppo di appartenenza: vengono organizzati in ordine progressivo e crescente di onerosità (grado di onerosità => impegno e
obbligazione) per il venditore e prevede quattro diversi gruppi, contraddistinti dalle lettere “e” , “f” , “c” , “d”, corrispondenti alle
iniziali delle sigle di tre lettere utilizzate per identificarli
Esempio: se facciamo una esportazione franco fabbrica il grado di onerosità è a carico del compratore. Se utilizzo un Incoterms spedito
e consegnato vuol dire che tutti i costi gravano sul venditore
Incoterms® 2010: struttura
32
- maggior onere economico;
- controllo del trasporto e della merce fino a destino senza subirne i rischi
Il compratore si assume il rischio della merce alla partenza (prima del trasporto ‘’principale’’).
Regole:
- CPT – CIP: qualsiasi mezzo di trasporto
- CFR – CIF: solo via acqua
Gruppo D (delivered = consegnato)
• Vale per qualsiasi tipologia di trasporto
• 3 regole – all’arrivo => rischi della merce sono a carico del venditore fino a quando la merce non è arrivata a destinazione
Il venditore sostiene tutti i costi e i rischi della spedizione fino all’arrivo della merce nel luogo di destino concordato. È il gruppo di regole
Incoterms a maggior grado di onerosità per il venditore. L’unico onere che grava sul compratore è scaricare la merce
Regole:
- DAT - DAP - DDP: qualsiasi mezzo di trasporto
21/03
EXW - ex works (franco fabbrica ... luogo convenuto)
Il venditore deve mettere a disposizione del compratore la merce nel luogo e nel tempo convenuto con i relativi documenti (es. fattura
commerciale,…), essi servono per espletare le operazioni doganali di uscita all’export => livello minimo di obbligazioni per il venditore
Il compratore deve:
• prendere in consegna la merce;
• pagare il costo trasporto nel tratto “principale’’. Se la consegna avviene in un posto diverso dal luogo del produttore, il compratore
sosterrà soltanto l’onere del tratto principale
• caricare merce su mezzo di trasporto;
• assumersi i rischi sulla merce;
• sdoganare la merce all’import e all’export
=> livello massimo di obbligazioni per il compratore
33
• rischio di pagamento della merce. In alcuni paesi la legislazione prevede che il trasferimento di valuta per il pagamento avvenga dopo lo
sdoganamento. Se il compratore, per varie ragioni, per esempio non ha ottenuto la licenza o non gli piace la merce, non sdogana la
merce, il pagamento non avviene oppure arrivano in ritardo.
Il venditore non controllando il trasporto:
o non conosce quando è stato effettuato lo sdoganamento;
o i pagamenti pervengono con ritardo o non pervengono
Queste annotazioni dovrebbero indurre il venditore a valutare eventuali rischi di questa regola
FCA – free carrier .. named place (franco vettore ... luogo convenuto)
Il venditore deve:
• mettere a disposizione le merci nel luogo/punto convenuto dal vettore indicato dal compratore oppure presso la sede del venditore;
• sostenere spese e rischi di caricamento se la consegna avviene presso ‘’i locali del venditore’’
Il compratore deve:
• pagare la merce
• prendere in consegna la merce nel luogo convenuto;
• stipulare il contratto di trasporto
• sostenere il costo di trasporto nel tratto «principale». Facciamo l’ipotesi che la consegna avvenga presso UPS a Modena, il venditore sta
a Sassuolo. Quindi i costi di trasporto tra Sassuolo - UPS Modena saranno a carico del venditore, mentre Modena - New York a carico
del compratore
• assumersi i rischi della merce (perdita e danni) => regola alla partenza. Se la consegna avviene presso la sede del vettore, i rischi della
merce sono comunque a carico del compratore.
• sdoganare la merce all’import;
• assumersi gli oneri e le spese di scarico merci.
FAS – free alongside ... named port of shipment (franco lungo bordo ... porto di imbarco)
Il venditore deve mettere a disposizione le merci sottobordo della nave indicata dal compratore nel porto di partenza convenuto.
Il compratore deve:
• pagare la merce
• prendere in consegna la merce;
• sostenere i costi di carico merce
• stipulare il contratto di trasporto
• sostenere i costi di trasporto
• assumersi i rischi della merce (perdita e danni)
• sdoganare la merce all’import
FOB – free on board ... named port of shipment (franco a bordo ... porto di imbarco)
34
La consegna avviene a bordo della nave
• Regola utilizzabile solo in caso di trasporto marittimo e vie d’acqua interne
• Il venditore:
o effettua la consegna mettendo la merce a bordo della nave designata dal compratore nel porto di imbarco convenuto.
o sostiene tutti i rischi e spese fino a quel punto. L’entità di questi costi può essere molto contenuta se il luogo di partenza della
merce è vicina al luogo di imbarco.
o sdoganamento della merce all’export
Il venditore deve:
• consegnare/caricare con successo la merce a bordo della nave nel porto di imbarco convenuto
• o procurare la merce già caricata. Supponiamo di fare una compravendita di prodotti come materie prime. La merce potrebbe già essere
caricata su una nave e lungo il viaggio potrebbe essere rivenduta
• fornire la documentazione per l’export, certificazione di origine…
Il compratore deve:
• pagare la merce
• prendere in consegna la merce;
• stipulare contratto di trasporto
• sostenere i costi di trasporto della merce
• sostenere i costi di scarico della merce
• assumersi i rischi della merce (perdita e danni)
• formalità doganali all’import quando arriva al porto di destinazione
CFR – cost and freight ... port of destination (costo e nolo ... porto di destinazione)
Il venditore deve:
• consegnare/caricare con successo la merce a bordo della nave alla data e porto di imbarco convenuti,
• o procurare la merce già caricata ;
• assumersi i costi di carico;
• assumersi i costi del nolo.
• sdoganamento merce all’export
• (no obbligo assicurazione merce)
Il compratore deve:
• pagare le merce
• prendere in consegna la merce;
• assumersi i rischi della merce (perdita e danni) alla partenza;
• sostenere i costi solo all’arrivo della nave nel porto di arrivo in quanto i costi sono a carico del venditore fino al porto di destino
convenuto;
• sostenere i costi di scarico;
• sdoganare la merce all’import
CIF – cost insurance and freight ... port of destination (costo, assicurazione e nolo ... porto di destinazione)
35
o sostiene fino a quel punto i rischi/spese relativi alla merce.
o stipula il contratto di trasporto e sopporta le spese di nolo fino al porto di destino convenuto.
o provvede alla copertura assicurativa (minima) contro perdita/danni alla merce durante il trasporto. Nulla vieta che le parti posa
concordare di alzare tale copertura
Il venditore deve:
• consegnare/caricare con successo la merce a bordo della nave nel porto di imbarco convenuto,
• o procurare la merce già caricata ;
• costi di carico;
• sdoganamento merce all’export
• costi del nolo fino a destino.
• assicurazione della merce
Il compratore deve:
• pagare la merce
• prendere in consegna la merce
• costi solo all’arrivo della nave nel porto di arrivo;
• costi di scarico;
• sdoganamento merce all’import;
• rischi della merce alla partenza
CPT – carriage paid to ... place of destination (trasporto pagato fino a ... luogo di destinazione)
Il venditore deve:
• consegnare la merce al vettore da lui designato (stipula del contratto col vettore), il quale provvede a portare la merce nel luogo
convenuto. Sostiene i rischi e le spese fino a quel punto.
• sostiene le spese di trasporto fino a destinazione
• sdoganamento merce all’export
Il compratore deve:
• pagare la merce
• prendere in consegna la merce nel luogo di destinazione convenuto;
• spese di scarico;
• sdoganamento della merce all’import;
• spese e rischi della merce da quando è stata consegnata al vettore (alla partenza)
CIP – carriage and insurance paid to ... place of destination (trasporto e assicurazione pagati fino a ... luogo di destinazione)
Il venditore deve:
• consegnare la merce al vettore;
• spese di trasporto fino a destino;
• provvedere all’assicurazione (minima) della merce contro danni (100+10% del prezzo contrattuale). Le parti potrebbero decidere di fare
una polizza integrativa visto che le merci hanno un valore molto importante
• sdoganamento della merce all’export (se del caso)
Il compratore deve:
• pagare la merce
36
• prendere in consegna la merce nel luogo di destinazione convenuto;
• spese di scarico;
• sdoganamento merce all’import;
• copertura integrativa (se richiesta)
• sostenere i rischi della merce (perdita o danni) da quando è stata consegnata al vettore.
DAT – delivered at terminal ... place of destination (reso al terminal ... luogo di destinazione)
Il venditore deve:
• consegnare la merce all’interno di un terminal (ferroviario, banchina, magazzino, parco container),... dopo
averla scaricata dal mezzo di trasporto.
• sostenere le spese di trasporto fino al terminal
• scarico merce
• sdoganamento all’export
Il compratore deve:
• pagare la merce
• prendere in consegna la merce nel luogo di destinazione convenuto;
• sdoganamento all’import;
• assumersi tutti i rischi e spese della merce (perdita o danni) da quando è messa a disposizione nel terminal.
DAP – delivered at place ... place of destination (reso in luogo ... luogo di destinazione)
Il venditore deve:
• consegnare la merce nel luogo di destinazione convenuto, ancora sul mezzo di trasporto;
• formalità di sdoganamento all’export della merce (se del caso);
• no obbligo di assicurazione della merce contro danni da trasporto. Interesse a farlo visti i rischi a suo carico fino alla consegna.
Il compratore deve:
• pagare la merce
• prendere in consegna la merce nel luogo di destinazione convenuto a bordo del mezzo di trasporto;
• sostenere i costi di scarico della merce;
• prendersi a carico le formalità doganali all’import,
• no obbligo di assicurazione della merce contro danni da trasporto.
Potrebbe accadere che visto il valore che ha la merce, visto la rilevanza che ha il compratore per quel venditore, potrebbe anche essere che,
per garantire il buon esito della spedizione, il venditore fa una polizza di assicurazione sulla merce
DDP – delivered duty paid ... place of destination (reso sdoganato ... luogo di destinazione)
37
La consegna avviene in un luogo convenuto che potrebbe essere la sede del compratore, la merce sarà da scaricare.
• Regola utilizzabile per qualsiasi forma di trasporto e intermodale. Più onerosa in quanto il venditore paga anche le regole doganali
• Il venditore:
o effettua la consegna mettendo la merce a disposizione del compratore sdoganata all’importazione sul mezzo di trasporto di arrivo
pronta per lo scarico nel luogo di destinazione convenuto. Fino a quel punto sopporta tutti i rischi di perdita/danni alla merce =>
regola più onerosa
o stipula il contratto di trasporto
o obbligo di sdoganare la merce all’export e all’import (pagamento diritti e formalità doganali)
Regola full cost e risk per il venditore
Il venditore deve:
• consegnare la merce nel luogo di destinazione convenuto, ancora sul mezzo di trasporto;
• formalità di sdoganamento all’export e all’import della merce;
• no obbligo di assicurazione della merce contro danni da trasporto. Interesse a farlo visti i rischi a suo carico fino alla consegna.
Il compratore deve:
• pagare la merce
• prendere in consegna la merce nel luogo di destinazione convenuto a bordo del mezzo di trasporto;
• costi di scarico della merce;
• no obbligo di assicurazione della merce contro danni da trasporto.
Incoterms®: avvertenze
1. non sono leggi, ma regole pattizie;
2. regolano diritti/obblighi relativi alla consegna della merce: chi sostiene i costi e i rischi del trasporto?
3. devono essere previste nel contratto, in assenza valgono le leggi nazionali;
4. sono utilizzati nei contratti di compravendita: riguardano le relazioni venditore/ compratore e non dicono niente della relazione tra
venditore/vettore/compratore (tra queste due parti c’è un contratto ad hoc)
5. regolano il trasferimento dei rischi e la ripartizione dei costi tra venditore/compratore:
a) dicono quando avviene la consegna della merce, questo permette di capire a chi l’onere di carico/scarico merce;
b) copertura assicurativa;
c) condizioni particolari di trasporto;
d) ...............
6. le regole del gruppo c (cost - carriage = trasporto) sono alla partenza: il trasferimento dei rischi al compratore avviene nel paese di
spedizione;
7. disporre di un testo completo degli incoterms 2020.
La fattura commerciale
La fattura commerciale è un documento che consente di identificare la merce, vi sono due tipologie:
Fattura definitiva, preparata al momento dell’effettivo allestimento della spedizione, quando si hanno tutti
i dati di quantità, qualità, prezzo e spese accessorie
Fattura pro-forma (provvisorie o simulate). Sulla base di questa fattura il compratore imposta la compravendita. Rilasciate dal venditore
per accompagnare una offerta di merci;
Consentono al compratore di:
• fare calcoli relativi al costo del trasporto, spese di assicurazione, oneri doganali e valutare il costo
totale dell’operazione per il compratore
• ottenere eventuali licenze di importazione
38
• ottenere una apertura di credito documentaria presso la sua banca;
• …
Certificato di origine
Documento che certifica il paese di origine della merce ai fini dell’applicazione della tariffa doganale e dei divieti posti all’importazione di
certe merci da taluni paesi
• Documento rilasciato dalla camera di commercio dietro richiesta dell’esportatore o dai consolati dei paesi importatori;
• In molti paesi il documento è necessario per lo sdoganamento della merce
• Nei paesi dell’UE è necessario solo se espressamente richiesto
39
Incoterms 2010: distribuzione degli oneri tra venditore e compratore
40
Capitolo 8: Incoterms ® 2020 - cambiamenti generali rispetto all’edizione 2010
Cambiamenti generali per rendere più chiara la lettura della tabella => la ragione di tali cambiamenti è di rendere più facile all’utente la
scelta della regola giusta
1. enfasi nella introduzione per guidare la scelta dell’incoterms®. Questa edizione si sofferma di più nel guidare le parti nella scelta
dell’Incoterms
2. spiegazione semplice dei singoli incoterms® 2020 con schemi o immagini
3. spiegazione più chiara della demarcazione tra contratto di vendita e i contratti accessori
4. aggiornamento delle note esplicative per ogni incoterms®
5. riordino all’interno delle regole incoterms® per dare maggiore risalto alla consegna e al rischio
6. maggiore attenzione agli aspetti connessi alla sicurezza nella movimentazione della merce e alla flessibilità nelle coperture assicurative
(in base alla natura delle merci e modalità di trasporto)
7. una comparazione delle principali novità/cambiamenti tra le versioni 2010 e 2020
Ogni incoterms è caratterizzato da tale lista che comprende gli obblighi delle parti
Obblighi del venditore
A1 Fornire la merce, la fattura commerciale e altro documento conforme al contratto
A2 - Scaricare la merce dal mezzo e consegnarla al compratore nel punto concordato
A3 – Sopportare tutti i rischi di perdita e danni della merce fino alla consegna
A4- Sostenere i costi di trasporto, di stipula del relativo contratto e di organizzazione del trasporto fino al luogo convenuto
A5- Non ha obbligo di stipula di contratto di assicurazione
A6- Fornire al compratore un documento che consenta di prendere in consegna la merce
41
A7- Sdoganare all’export e transito della merce e assistere il compratore nello sdoganamento all’import (se del caso)
A8- Sostenere le spese relative alle operazioni di controllo, imballaggio e marcatura della merce
A9- Sostenere spese relative alla merce, al trasporto, sdoganamento
A10- Dare al compratore ogni comunicazione necessaria per consentire il ritiro della merce
Incoterms 2020
22/03
42
Un tempo l’esportazione era un opzione, in quanto le imprese potevano decidere se esportare o meno.
In realtà, dalla fine degli anni ’90 l’esportazione è diventata una necessità, in quanto le imprese ora hanno una capacità produttiva più ampia,
che non può essere soddisfatta solamente dalla domanda interna => necessaria l’esportazione, che diventa un’opzione strategica.
Questo fatto fa bene sia alle imprese, che così possono crescere, ma anche al paese, in quanto è una fonte di equilibrio per:
• la bilancia commerciale
• la bilancia di pagamento
• il PIL
Sono poche le imprese che possono non esportare.
43
Possiamo vedere un ventaglio molto alto, ma i primi 5 settori realizzano circa il 60% dell’export.
Possiamo inoltre vedere una netta prevalenza di segni negativi, ad eccezione dell’alimentare e farmaceutico. Nel corso degli ultimi anni tutti
questi settori rossi hanno visto una fase di rallentamento.
Le motivazioni possono essere tante: contesto internazionale molto competitivo e molto affollato, la maggior parte dei prodotti che l’Italia
produce ed esporta sono prodotti maturi, a basso contenuto tecnologico. Quindi sono esposti alla concorrenza dei paesi che hanno su quei
prodotti costi bassi
Però godono di Country of origin effect e Made in che consentono alle merci di avere delle prestazioni sui mercati internazionali positive
Gli effetti del Covid Covid: impatto sull’export dei principali settori
L’export italiano è caduto su tutti i mercati internazionali. Quasi tutti i prodotti hanno visto ridurre l’esportazione, in particolare settore auto,
settori vari come gioiellerie, tessile, ..
Gli unici settori che hanno sviluppato la loro performance sono la farmaceutica e l’alimentare e bevande
44
C’è quindi una concentrazione molto forte e una bassa capacità di articolare la loro presenza a livello internazionale
45
Criticità economico- finanziare
• politiche commerciali usa verso Cina e UE
• indebitamento dei paesi avanzati e dei paesi emergenti
• riduzione della crescita dell’economia globale
• Brexit
• ritorsioni economiche
• sanzioni
Criticità politico- sociali
• violenza politica (Medio Oriente e America Latina)
• proteste (Hong Kong)
• rivoluzioni
• colpi di stato
• …
A prescindere dalla natura, i rischi portano a deprimere l’attività economica globale e il commercio internazionale. Tutte queste
manifestazioni hanno un forte impatto sulle transazioni commerciali internazionali.
Un mare di debiti
Tra i tanti fattori di rischio che vengono normalmente citati da studi e ricerche c’è sicuramente il dato dell’indebitamento
- indebitamento globale (2019): 253 mila miliardi di $ pari al 322% del PIL mondiale
- forte crescita del debito dei paesi emergenti (concentrazione presso le imprese)
- le imprese sono le più indebitate sia in valore assoluto sia in rapporto al PIL
- forte incremento del debito del settore governativo (debiti sovrani)
Rischio corporate
Il rischio commerciale si concretizza nella possibilità di ritardo o mancato pagamento nelle transazioni commerciali e nell’incapacità di
onorare le obbligazioni e gli impegni assunti nel contratto, da parte del compratore. Questo dipende da due tipi di fattori
Fattori interni capacità di gestire l’impresa (capacità manageriali, imprenditoriali, strategie perseguite, struttura finanziaria,
capitalizzazione, performance):
• profilo competitivo,
• performance economico- finanziarie,
• livello di indebitamento,
• accesso al credito,
• …
Fattori esterni:
• crisi economico-finanziaria del paese
• eventi shock (es. covid)
• …
L’impresa deve sempre avere presente questo tipo di rischio
Rischio bancario
Consiste nella capacità della banca del compratore di concedere credito e di disporre di strumenti finanziari adeguati. Il rischio bancario si
manifesta nelle condizioni di salute e credibilità della banca:
• livello di liquidità/redditività disponibile
• capacità di funding (raccolta depositi)
• solidità patrimoniale,
• qualità degli asset e del credito (NPL)
• livello di rating (certificati da società di rating internazionali)
• monitoraggio FMI
• …
Questo stato di salute dipende a sua volta da due tipi di fattori:
- fattori interni, ossia da come la banca è gestita, governata e guidata (strategia, pratiche di management e propensione al rischio)
- fattori esterni (crisi dei mercati finanziari, crisi economico-politiche, fattori sistemici,...)
46
Il rischio paese lo possiamo leggere in tanti modi. Lo leggiamo in base a indicatori di tipo politico (stabilità politica, forma di governo),
variabili di tipo economico (PIL, bilancia commerciale, bilancia dei pagamenti, indebitamento) e sociale.
Es. Bielorussia, Ucraina, Siria, Libia, Algeria, Egitto, Iran, Bolivia,... sono paesi abbastanza a rischio. Questo loro stato è generato da:
• carenza di riserve in valuta forte che consentono di fare scambi
• assenza di investimenti esteri o incapacità di attrarli
• difficoltà di accesso a capitali esteri in quanto il paese non trova dei finanziatori disponibili a finanziarli a condizioni interessanti
Rischio di trasferimento valutario (limitazioni al trasferimento di valuta forte)
Questa condizione dipende a sua volta da:
• quadro economico-finanziario precario: andamento negativo economia, dissesto conti pubblici, bilancia commerciale e dei
pagamenti,.....
• violenza politica (proteste, sommosse, dissenso,...)
• imposizione di sanzioni/embargo
47
Convivere con i rischi
Gli operatori con vocazione internazionale dovranno imparare a convivere con i rischi, quindi bisogna sapere:
• adattare (rapidamente) le loro strategie
• monitorare (costantemente) i mercati di interesse
• utilizzare adeguati strumenti finanziari, assicurativi, di advisory e di recupero crediti
La dotazione di strumenti di cui le imprese devono usufruire deve essere via via più articolata e consistente
Trade finance
E’ l’insieme degli strumenti che regolano, garantiscono e, in taluni casi, finanziano le transazioni commerciali internazionali => tutto quello
che pertiene ai pagamenti delle transazioni commerciali internazionali.
48
• credito documentario (L/C)
• rimessa documentata
• bonifico / pag. anticipato
Man mano che aumenta il rischio si modificano le forme di pagamento
L’unica forma di pagamento che tiene insieme le esigenze del compratore e venditore è il credito documentario in cui la banca si fa garante
del fatto che le controparti onoreranno l’obbligazione in cui si sono impegnati.
Modalità di trasporto
Il nolo, ossia la fase che corrisponde al trasferimento fisico, molto spesso è la parte più piccola.
Ad esempio, nell’attività di un corriere, il nolo è la parte meno importante. Il rischio, se non si fa attenzione, è che noi pensiamo di spendere
poco per spostare questo oggetto, ma poi tutte le varie facilitazioni di contorno ci fanno spendere tante volte tanto quello che pensavamo di
spendere. Quando si guarda la tariffa di un corriere o di un trasportatore bisogna vedere non solo il prezzo del trasferimento, ma anche le
condizioni attorno. Non sempre tali condizioni sono scritte, se ad esempio si sceglie di fare un trasporto terrestre accettiamo di fatto le
condizioni del trasporto terrestre; se scegliamo di fare un trasporto marittimo accettiamo le condizioni del trasporto marittimo, etc. e quindi
accettiamo il modo di pagare, che cosa pagare, quanto pagare e le responsabilità in caso di avaria delle merci. Si presume che chi chieda una
certa modalità di trasporto, conosca le varie condizioni e tutte le casistiche possibili.
Questo viene regolamentato dai trattati che definisco le responsabilità e le modalità di come i vari Stati gestiscono il trasferimento dei beni da
un luogo all’altro.
49
Quindi abbiamo 2,5 chili e 1 chilo. Verrebbe da dire che l’oggetto da 2,5 chili costa di più peso volumetrico
Tuttavia, l’oggetto che ha il peso volumetrico di 2,5 ha come peso effettivo 2 chili e l’oggetto con il peso volumetrico di 1 chilo ha un peso
effettivo di 10 chili perché ha al suo interno un pezzo di ferro.
Nel primo caso abbiamo il volume che è 2,5 chili e il peso effettivo è 2 chili, quindi prenderò 2,5.
Nel secondo caso fino a 2,5 chili vale meno. Ma dato che ce ne sono dentro 10 di chili, questo varrà 10.
Questo parametro di riferimento si chiama peso tassabile, ossia il valore maggiore tra il peso effettivo e il peso volumetrico. Il peso
volumetrico viene dal volume, il peso effettivo sono i chili del contenuto e tra i due si prende sempre il maggiore, che diventa il peso
tassabile. (Il volume ci dice 1 chilo, il peso effettivo ci dice 10 chili peso tassabile = 10 chili). Questo diventa la misura per fare il calcolo
del nolo.
Se facessimo il calcolo con 1000 (trasporto marittimo), verrebbe un risultato diverso. La proporzione cambia (da 1 passa a 3 chili, da 2,5 a 8).
Il punto di partenza di una tariffa è sempre il rapporto peso/volume, poi da lì si vanno a costruire i noli e da lì si vanno a costruire le spese
accessorie. Il percorso tendenzialmente è sempre questo.
Il vettore Pippo è un esempio di corriere nazionali che ha una tariffa divisa per 0-5 chili/ 5-10 chili/11-50 chili/ oltre
Il vettore Luigi invece ha una tariffa divisa per 0-5 chili/ 6-25 chili/ 26-50 chili/ 50-100 chili/ oltre 100 chili.
Due costruzioni diverse.
Nel primo caso abbiamo 1 metro cubo = 100 chili e nel secondo caso abbiamo 1 metro cubo = 250 chili.
Le tariffe si intendono per spedizione, se ad esempio il peso è 2,5 chili siamo nel mezzo della tariffa tra 0-5. Spedirlo nel Lazio costerà 7,60
euro.
Cosa succede quando andiamo nell’ultimo scaglione? Non diventa più un prezzo a spedizione, ma un prezzo a quintale. Quindi quest’oggetto
se fosse di 51 chili diventa un prezzo a quintale. Quindi, a 49 chili spedirlo nelle Marche mi costa 16,2, lo stesso oggetto a 51 chili
costerebbe 17,6 per 100kg. Quindi ogni 100kg diventa 17,6.
50
Se devo spedire un pallet di 150 chili nel nord Italia, quanto sarà la spesa del nolo? Devo innanzitutto guardare l’ultimo scaglione quindi si
tratta di un prezzo al quintale. Nel peso tassato si arrotonda al centinaio successivo, quindi 150 kg diventa 200 kg che sono 2 quintali. Quindi
si fa 2*19,3.
Finché siamo nei primi scaglioni sotto i 100kg abbiamo un prezzo per spedizione, ossia quello è il nolo finito; quando invece abbiamo un
peso che ci porta nell’ultima colonna ‘oltre’ dobbiamo trovare il peso tassato moltiplicando i quintali per la tariffa.
Dopodiché abbiamo tutta una serie di voci di costo da aggiungere. Il rischio è che in molti casi la spesa sotto dei fiocchi è di più di quella del
contenuto.
Sono elementi che vanno valutati quando si fanno le scelte di un corriere.
Il costo del fuel (carburante) è una riga che viene aggiunta alle tariffe che è in proporzione al nolo, ed è un incremento percentuale del nolo.
Se il fuel è il 5%, si va a prendere il costo del nolo e lo si moltiplica per la percentuale che viene indicata nella variazione del carburante e
quello diventa il nuovo nolo sul quale si fanno tutti i conti.
51
Regole valide per trasporto marittimo e fluviale
Regole alla partenza (impegno del venditore a liberare la merce al compratore in luogo prestabilito (alla partenza) consegnadola ad un
vettore designato dal compratore ( fob) o concordato (cfr).
I rischi passano dal venditore al compratore al momento della partenza
I costi di trasporto principale sono:
o a carico del compratore (fob);
o a carico del venditore (cfr), che gode del vantaggio di controllo della merce lungo il viaggio senza doverne subire i rischi
Si proceda:
- al
confronto
del grado di onerosità delle due soluzioni per Levitiles ;
- si individui l’opzione scelta da Levitiles motivandola.
52
29/03
Capitolo 10: I principali strumenti del Trade Finance – L’esperienza di BPER Banca
Il nostro è un paese fortemente esportatore e conseguentemente la componente di come si chiudono le transazioni commerciali dal punto di
vista finanziario diventa un fattore importante soprattutto per mercati nuovi, distanti ed emergenti.
Globalizzazione e internazionalizzazione
Le imprese italiane oggi per sopravvivere devono guardare all’esterno dei confini italiani intraprendendo relazioni commerciali con l’estero.
La spinta globalizzatrice e la saturazione di molti mercati interni inducono anche l’impresa tradizionalmente radicata in un mercato
domestico ad affrontare l’esperienza dei mercati internazionali come:
- nuovo sbocco commerciale
- fonte di approvvigionamento di risorse
- scelta produttiva strategica
Oggi l’internazionalizzazione appare sempre più come una scelta obbligata per competere nel mercato. L’internazionalizzazione deve essere
affrontata con cognizioni di causa e con gli strumenti giusti, è sicuramente un’opportunità di rimanere vivi e aperti, ma che nasconde anche
tanti rischi.
Il Gruppo BPER
Grazie al presidio dei mercati esteri di maggior interesse per le aziende, ad una consolidata esperienza pluridecennale e alla solida rete di
partnership e networking internazionali, il nostro Gruppo può offrire alle imprese (cliente esportatore) impegnate in processi di
internazionalizzazione una serie completa di servizi mirati al supporto e all’espansione delle stesse sui mercati esteri. Insieme ad un network
di operatori sul territori nazionale offrono alla clientela:
• Ricerche di mercato e controparti, prospettive di prodotti sul mercato, settori di interesse
• Organizzazione di fiere, eventi e missioni in Italia e all’estero
• Assistenza legale e fiscale. Spesso le aziende italiane che vogliono esportare hanno personale che non parla inglese e questo è un grande
problema. Perciò la banca Bper li assiste sin dall’inizio, oppure se l’internazionalizzazione è già iniziata di aiutarli nel percorso dando
tutti gli strumenti affinché il risultato finale sia soddisfacente
• Approccio al mercato: informazioni su agenzia, distribuzione, acquisizione o creazione di società, joint ventures, franchising,
trasferimento del know-how
• Ricerca, gestione e formazione del
personale
• Assistenza per investimenti
• Finanziamenti e leggi agevolative
53
approfondite le caratteristiche dell’eventuale esportazione e la domanda che può nascere da quel paese per vedere se la probabilità è una
buona probabilità di successo.
Sono tutti temi legati a quello che è il potere contrattuale dei clienti, quindi l’azienda più è grande e più normalmente ha un potere
contrattuale importante.
L’azienda da sola non riesce a gestire tutti questi rischi ma l’intervento della banca
è fondamentale perché ci sono strumenti ad hoc per mitigare questi rischi e
l’azienda deve fare una corretta valutazione di quelli che sono giusti da mettere in
campo a seconda del tipo di operazione che ha fatto. È una valutazione difficile da
fare, quindi servono delle figure esperte all’interno dell’azienda che devono
sapersi relazionare anche con gli altri attori della filiera, quali la banca, coloro che
si occupano della spedizione, le compagnie assicurative.
Una figura esperta può dare le indicazioni giuste al momento giusto. Il
suggerimento è quello di far coinvolgere la banca dalle aziende già dalla fase
embrionale in cui si sta cominciando ad ipotizzare come mettere in piedi la
compravendita.
Se siamo in presenza di operazioni importanti per cui l’azienda non si può permettere il rischio di un insoluto parziale o totale è necessario
confrontarsi in maniera preventiva con la banca o con altri soggetti (es. SACE).
Quando l’importatore e l’esportatore si accordano per la compravendita decidono lo strumento di pagamento. Ipotizziamo che i rischi siano
alti e quindi anche la banca a sua volta ha bisogno di coprirsi da quei rischi e fa intervenire un ente terzo, ad esempio SACE. Ai sensi di
SACE e ai sensi della normativa internazionale, quando una transazione supera i 2 anni come durata, per rispettare la normativa
internazionale dei pagamenti, l’operazione deve prevedere una quota di almeno il 15% anticipato e il massimo dell’85% dilazionato. Però
molte volte gli esportatori, soprattutto perché il mercato italiano è fatto di piccole imprese, non hanno conoscenze approfondite. Ci vuole
quindi l’aiuto e il sostegno di un esperto perché difficilmente, quando si parla di internazionalizzazione, le aziende italiane hanno tali
conoscenze.
Trade Finance
Si può sinteticamente definire come l’insieme degli strumenti con i quali vengono regolate, garantite e, in taluni casi finanziate, le transazioni
commerciali internazionali.
Garanzie bancarie
Stand-by letter of credit (SBLC)
Lettera di credito (L/C) non confermata / confermata
Crediti assicurati
--> pagamenti con garanzia
54
L’importatore vorrebbe:
1. Pagare dopo aver ricevuto la merce (posticipato)
2. Pagare alla consegna della merce (cash on delivery)
3. Pagare dietro rimessa documentata
4. Pagare con Lettera di Credito (L/C)
5. Pagare anticipatamente, prima della ricezione merce
Mentre l’esportatore vorrebbe:
1. Incassare anticipatamente, prima della spedizione merce
2. Incassare alla consegna della merce (cash on delivery)
3. Incassare con Lettera di Credito (L/C)
4. Incassare dietro rimessa documentata
5. Incassare posticipatamente, a consegna merce avvenuta
L’unico strumento che può mettere in equilibrio l’esigenza dell’esportatore (incassare anticipatamente) e l’esigenza dell’importatore (pagare
dopo) è la lettera di credito, ossia lo strumento principe che regola il commercio internazionale. Strumento che si è rilevato più adatto
Il bonifico
Il bonifico è un ordine di pagamento che il debitore (ordinante) impartisce alla propria banca a favore della banca del creditore (beneficiario
del pagamento), con l’ordine di effettuare a favore di quest’ultimo un pagamento incondizionato. Il bonifico è la forma di pagamento più
semplice, più diffusa, più veloce e con costi contenuti.
Attraverso questo strumento compratore o debitore devono assumersi il rischio.
È uno strumento che viene utilizzato, ma non si ha un una garanzia di incasso, quindi si fa per importi ridotti, con persone conosciute
L’assegno bancario
L’assegno bancario è emesso da un correntista (debitore, traente) ed è un titolo di credito che contiene l’ordine che tale correntista impartisce
alla propria banca di pagare la somma indicata sull’assegno ad un beneficiario, contro addebito sul proprio conto corrente intrattenuto con la
banca stessa.
Strumento di pagamento non garantito soggetto a molti rischi, come il rischio di impagato, di contraffazione e di smarrimento.
Attenzione:
- l’accredito non è definitivo e l’addebito dell’insoluto può avvenire anche dopo tanto tempo. Solo se viene richiesto di negoziarlo al dopo
incasso non c’è possibilità di ritorno dell’insoluto: l’assegno sarà quindi pagato o respinto ma ciò richiede tempi più lunghi ed ulteriori
commissioni.
- rispetto al bonifico, l’assegno bancario presenta costi ed incertezze superiori e tempi lunghi di disponibilità fondi.
- ogni paese ha un proprio regime giuridico e pertanto va appurata la normativa del paese del compratore ed il valore e significato del
protesto, che può essere differente da paese a paese.
L’assegno circolare
L’assegno circolare è emesso da una banca, su richiesta di un soggetto che vi deposita la stessa somma di denaro, necessaria per l’emissione
dell’assegno: la banca promette di pagare a vista all’ordine di un beneficiario indicato nominativamente sull’assegno stesso. La banca emette
tale assegno solo se il debitore ha i soldi nel conto corrente, quindi ha una certezza maggiore rispetto all’assegno bancario. Tuttavia ci sono
sempre rischi di smarrimento e contraffazione
Chi riceve questo assegno, quindi il beneficiario ha l’impegno della banca che lo ha emesso, cioè ha una sorta di garanzia della banca che lo
ha emesso
55
Si tratta di un pezzo di carta che per avere un valore dal punto di vista legale o viene avvallato (un’altra banca o una azienda pone timbro e
firma e quindi diventa garante del pagamento) oppure le banche richiedono una copertura assicurativa.
Viene fatto secondo la legge locale del debitore che noi potremmo non conoscere.
56
La garanzia bancaria comprende due distinte fattispecie profondamente diverse fra di loro:
• la fidejussione (esclusiva dell’ordinamento italiano): è una garanzia tipica (disciplinata in Italia dagli artt. 1936 e seguenti del codice
civile) e accessoria in quanto trae origine e dipende dal rapporto sottostante (la nullità del contratto dal quale essa deriva rende nulla e
priva di valore anche la fideiussione). Il beneficiario, per poterla escutere, deve dimostrare di aver adempiuto a tutti i suoi obblighi
contrattuali ed è esposto a tutte le eccezioni derivanti dal rapporto principale che possono essergli opposte dal garante.
La banca si fa garante del pagamento nel caso in cui il debitore principale non abbia onorato il proprio impegno.
• la garanzia a prima richiesta (o a prima domanda o bond), è una garanzia autonoma, contenente l'impegno del garante di pagare a
semplice richiesta del beneficiario. In questo caso, essendo svincolata dal contratto sottostante, non potranno essergli opposte eccezioni
derivanti dal rapporto principale. Non è presente la clausola di accessorietà, ma viene attivata con una richiesta di pagamento in cui il
creditore attesta l’inadempimento da parte del debitore. Sulla base di questa dichiarazione la banca effettua il pagamento.
Nel commercio internazionale si ricorre prevalentemente a questo tipo di garanzia e i numeri sono in grande crescita
La L/C è uno strumento autonomo (l’esportatore e l’importatore sottoscrivono un contratto di fornitura e la L/C rappresenta la forma di
pagamento che è indipendente dal contratto di fornitura, anche se è auspicabile che ne rispetti i termini perché nasce comunque dal contratto
di fornitura), è un obbligo della banca assolutamente distinto dal contratto di compravendita tra le parti. È comunque auspicabile che la L/C
rispecchi i termini contrattuali.
Potremmo assistere al paradosso di un set di documenti che viene pagato, mentre la transazione commerciale non vada a buon fine.
57
Questo rappresenta una garanzia per tutti e due i soggetti che la fase di pagamento è svincolata da quelli che sono gli interventi del
compratore e debitore.
Il Credito Documentario è regolato dalle Norme e Usi Uniformi (NUU) della Camera di Commercio Internazionale di Parigi (CCI) relative ai
Crediti Documentari.
La CCI è un ente privato che agisce a fine di lucro ed ha come obiettivo quello di favorire il commercio internazionale. Per far ciò ha
sviluppato una serie di attività che aiutano a gestire queste transazioni. È diventato il punto di riferimento per quando riguarda la normativa
di riferimento per tutte le transazioni; oggi non si può prescindere dagli aiuti che la CCI fornisce a tutti
Il venditore (esportatore) è solito pretendere il pagamento a mezzo L/C in quanto la banca emittente, accogliendo il mandato che gli affida
l’ordinante (importatore), diventa l’obbligato principale nei confronti del beneficiario (per emettere la L/C, la Banca Emittente deve avere
instaurato un rapporto di fiducia con l’ordinante (affidamento / linea di credito).
Spesso però l’esportatore attribuisce erroneamente alla L/C la certezza di pagamento.
Attenzione a non sottovalutare:
• gli aspetti tecnici della L/C
• il testo della L/C
• il fatto che la L/C non elimina il rischio controparte (lo sposta dall’importatore alla banca emittente) → il rischio importatore diventa
rischio banca emittente (rischio commerciale) e permangono il rischio paese estero (politico) ed il rischio documentale (tecnico).
Per evitare questi due rischi c’è un modo, ossia la conferma. La banca dice all’esportatore che se vuole può mitigare il rischio legato alla
banca e al paese in cui ha sede la banca che ha emesso il titolo, confermando la lettera di credito. Tale conferma ha un costo che sarà
tanto più alto, quanto più alto è il rischio legato a quella banca e a quel paese. Ci potrebbero anche essere paesi non confermabili perché
hanno un rischio molto alto. Tuttavia la banca potrebbe confermare un rischio molto alto a patto di trovare a sua volta una copertura,
questo lo fa per dare un servizio all’esportatore. Questa copertura potrebbe essere rilasciata da SACE che fornisce servizi per la
copertura delle lettere di credito oppure da altre istituzioni, come le banche multilaterali di sviluppo. SACE copre le spalle con una
polizza assicurativa, mentre le banche multilaterali di sviluppo rilasciano una standby, quindi una garanzia a prima richiesta (operatività
più snella, veloce ed economica)
L/C non confermata ≠ L/C confermata
Con l’aggiunta della conferma, la banca confermante (di norma la banca dell’esportatore) assume gli stessi obblighi nei confronti del
beneficiario della banca emittente la L/C, eliminando i rischi che rimangono aperti quando l’esportatore riceve un credito documentario non
confermato, ovvero:
• il rischio tecnico (analisi della conformità dei documenti: se i documenti non sono conformi, nemmeno la banca confermante è tenuta ad
eseguire la prestazione!)
• il rischio politico: il rischio di default del paese di residenza dell’importatore
• il rischio commerciale: il rischio di insolvenza della banca emittente
Come la cambiale, anche la lettera di credito è cedibile. Il cliente esportatore invece di aspettare la naturale scadenza della lettera di credito
può chiedere alla banca di scontare pro soluto il credito. La banca quindi diventa il nuovo beneficiario della lettera di credito e incasserà lei,
mentre l’esportatore riceverà subito l’incasso al netto degli oneri di sconto.
Pro soluto significa senza rivalsa, se tu mi cedi un credito pro soluto la banca diventa il nuovo beneficiario, liquida l’importo al netto degli
oneri che non richiederà più indietro anche se il debitore non dovesse più pagare.
58
Il buyer’s credit
• finanziamento a medio/lungo termine (normalmente da 2 a 10 anni) concesso dalla Banca dell’esportatore (es. BPER Banca)
direttamente all’importatore (es. controparti estere sovrane (Stati e organismi statali), enti pubblici esteri non sovrani, controparti estere
private (corporate o bancarie). L’importatore si impegna a ripagare la banca
• la relazione creditizia si instaura tra soggetti in parte diversi rispetto al contratto commerciale
• può essere concesso di norma con copertura assicurativa SACE ed eventuale contributo SIMEST in conto interessi, nel rispetto della
normativa internazionale CONSENSUS e UNION DE BERNE
• importo minimo: 30-40 ml €
• tipico di paesi con carenza di liquidità e sistemi bancari ‘deboli’ (il sistema bancario locale non finanzia o non finanzia in valuta forte o
non raggiunge condizioni economiche competitive (es. Russia, Bielorussia, Ucraina, …).
• esempi: impianti chiavi in mano (fabbriche complete), impianti di lavorazione siderurgici (es. laminatoi), infrastrutture (strade, ponti,
dighe, etc), macchinari di elevatissimo valore
Punti di forza
• estremamente qualificante per la banca
• soddisfa le esigenze del venditore di liquidità e mitigazione del rischio di credito
• soddisfa le esigenze del compratore, che ottiene un finanziamento a tassi di mercato internazionali, di norma senza utilizzare i fidi
bancari locali
Punti di debolezza
• la commessa deve essere sostenibile per l’esportatore sotto ogni profilo
• la negoziazione delle sole condizioni economiche dura spesso ben oltre l’anno, seguita dalla individuazione dei Legali che dovranno
redigere il contratto di finanziamento (Loan Agreement o Convenzione Finanziaria)
• sono spesso necessarie missioni in loco per discutere l’operazione
• occorre coordinare la disponibilità di SACE, i fidi, le condizioni economiche, il contratto di fornitura, il loan agreement
• di norma è richiesto anche il finanziamento della quota anticipata (pari almeno al 15%) senza alcuna copertura salvo eventuali
assicurazioni private, che si somma all’eventuale quota non assicurata da Sace che copre solitamente il 95%
• talvolta si rende necessario lo studio sull’impatto socio-ambientale
• altissimo tasso di ‘mortalità’ delle operazioni analizzate
31/03
Fasi della lettera di credito
59
La tipologia di messaggi per i crediti documentari ha una serie ben precisa. La statistica Swift viaggia per serie, e quella legata ai crediti
documentari è la serie 700. Swift è un acronimo che sta per “Society for worldwide interbank financial telecommunication”, che è poi la
società che assegna detto codice a ciascuna banca.
Ci sono certe tipologie di messaggi che seguono i pagamenti, le rimesse documentate, cambiali, assegni, etc. A noi interessa quella dei crediti
documentari.
Quando l’importatore chiede alla sua banca, a fronte di un contratto commerciale, di aprire una lettera di credito la banca emittente dovrà
inviare un messaggio di tipo 700 tramite la rete Swift per l’emissione di un credito documentario.
All’interno della rete Swift, ad ogni banca è associato un codice identificativo per l’utilizzo di questa messagistica (codice Swift o Bic).
Questa tipologia di messaggio ha dei campi predefiniti che identificano l’informazione che deve essere trasmessa, quindi chi manda il
messaggio, per conto di chi lo sta mandando (applicant), il beneficiario della transazione, l’importo dell’operazione comprensivo di
eventuale tolleranza (nel caso di beni fungibili è consentito a chi vende un margine di quantità e di importo al di sopra o al di sotto del valore
che troviamo nel campo amount), la durata, etc.
La banca emittente non prende un impegno a durata indefinita, ma avrà una scadenza (expire date) entro la quale il beneficiario (esportatore)
dovrà presentare i documenti di spedizione, di collaudo, di verifica sulle merci, ...
È uno strumento di pagamento irrevocabile, ossia una volta che la banca emittente emette questo strumento su richiesta dell’applicant non
può più tirarsi indietro dall’impegno salvo che non vi sia un accordo bilaterale tre le parti che hanno dato via al rapporto commerciale.
60
emittente e sul rischio del paese, quindi il rischio aumenta. Si passa da un rischio corporate a un rischio bancario. Però in caso di paesi in cui
il rischio è giudicato altro, l’esportatore può richiedere alla sua banca di confermare la lettera di credito e quindi di assumersi il medesimo
impegno della banca che ha emesso la lettera di credito. Quindi a fronte della presentazione di documenti conformi, la banca che ha ricevuto
il credito dovrà onorare l’importo presentato dall’esportatore. Tutto quello che accadrà dopo sarà di responsabilità della banca che ha
confermato il credito.
Le banche inoltre possono dialogare per accordarsi sulle modalità di scambio di fondi attraverso la messaggistica Swift.
61
• le condizioni di pagamento sono state rispettate
• sono stati rispettati i termini della consegna delle merci
• la data di spedizione può essere rispettata
• le modalità di trasporto sono quelle concordate
• i documenti richiesti sono producibili per tipologia, quantità o tempi di rilascio…
• i luoghi di presa in carico, consegna, di destinazione, … sono quelli concordati.
• sono applicabili le norme ed usi uniformi (NUU) della CCI (Camera di Commercio Internazionale) attualmente in vigore
62
Certificato di Ispezione delle merci (Inspection Certificate): certifica che le merci sono conformi (per qualità, peso, caratteristiche, …) a
quanto stabilito dal contratto commerciale. Viene rilasciato da enti specializzati di controllo e verifica delle merci (es. SGS - Società
generale di sorveglianza - o il Bureau Veritas). Questo tutela l’importatore, in quanto nel momento in cui l’esportatore dovesse
presentare questo documento ha la certezza che un ente preposto abbia verificato le caratteristiche della merce.
È tra documenti più importanti in quanto tutela l’importatore.
La lettera di credito è articolata e la sua gestione complessa. Richiede delle competenze nelle aziende chiamate ad attivare questo strumento e
gestire correttamente tutte le operazioni. Tutti i passaggi della lettera di credito hanno un costo, soprattutto la conferma della lettera di
credito. Questo costo deve trovare un ritorno nel fatto che il rischio deve passare dall’azienda alla banca.
04/04
Caso Paper S.r.l
63
• Economie di velocità di entrata in quanto l’intermediario è grande
• Flusso di esportazioni (aumento fatturato, produzione,..)
• Stabilizzazione della relazione di fornitura e aiuta alla crescita del fornitore
• Stimolo a sviluppare l’export e approccio più diretto (si impara)
Tuttavia Paper ha sperimentato una tipologia di intermediario alla ricerca di buone opportunità di acquisto:
• Economie di velocità
• Flusso di esportazioni irregolare/discontinuo
• Instabilità della relazione di fornitura
• Rischi di interruzione/sostituzione
Export diretta:
• Venditore diretto: dipendente dell’azienda che si dedica alla vendita dei prodotti sul mercato internazionale.
• Agente monomandatario
• Agente plurimandatario: agente che ha più mandati da parte di aziende diverse che non sono in concorrenza tra di loro. Bisogna tuttavia
avere prodotti abbastanza complementari come qualità e prezzo
Supponiamo di entrare nei mercati europei attraverso l’export diretta con un agente plurimandatario. Ora occorre occuparsi della definizione
e gestione dei processi operativi di marketing
a. contenuto del contratto di compravendita internazionale
b. modalità di trasporto
c. incoterms
d. modalità di pagamento della merce
e. problematiche doganali
Sono tutte attività che fino ad adesso Paper non aveva mai definito
Modalità di trasporto
Fattori di scelta:
• Valore/peso/tipologia merce --> i prodotti di Paper sono prodotti di poco valore e abbastanza pesanti
• Dimensione/frequenza ordini
• Tipologia di clientela: grande/concentrata; piccola/frammentata. Se abbiamo una clientela che compra piccoli ordini e dispersa tra il
territorio occorre il door to door
• Mercati e dotazione infrastrutture
• Distanza
L’aereo non è il mezzo di trasporto idoneo. Tendenzialmente i mercati europei si servono su ferro e strada.
Incoterms
Fattori di scelta:
• Potere contrattuale
• Relazione con la cliente --> se io credo molto a questa relazione potrei scegliere un Incoterms più a favore del cliente
• Mercati
Essendo un’azienda di piccole dimensioni potrebbe andare bene EXW, ma anche altre forme che ripartiscono meglio i rischi e i costi di
trasporto, come carriage paid to
64
Se è un cliente che incontriamo per la prima volta ci faremo garantire
Problematiche doganali
• tipologia di transazione: comunitaria / extra-comunitaria. Quando vendiamo a un francese è una cessione di un bene, non una
esportazione. Quando acquistiamo da un belga è un acquisto di un bene
• documentazione: dichiarazione doganale, documenti, …
07/04
Capitolo 11: Aspetti doganali fiscali e valutari delle transazioni commerciali con l’estero
Uffici doganali
Gli uffici doganali costituiscono un anello fondamentale della “catena del commercio internazionale” e rappresentano il primo passaggio nel
caso di merce in entrata (import) e l’ultimo nel caso di merce in uscita (export).
Dogana
La Dogana è un ente pubblico preposto al controllo delle merci in importazione ed esportazione, abilitato alla riscossione dei diritti
doganali (Dazio e IVA).
È controllata internamente dal Governo del Paese di riferimento e applica le leggi e i regolamenti stabiliti esclusivamente dallo stesso
Governo.
Nessun ente esterno può confutare o modificare tali leggi e regolamenti né interferire nella loro applicazione. Non si può fare un
referendum su tali leggi.
65
• impositiva: attività di controllo di natura fiscale e tributaria;
• economica: controllo sugli scambi di merci per tutelare i settori e le produzioni dei paesi dell’UE (es: pac (politica agricola comune):
restrizioni/ agevolazioni all’import di determinati prodotti agricoli), su traffici particolari (es. il traffico d’armi e di opere d’arte), anche
al fine di prevenirli, e sui trasferimenti di valuta;
• controllo e tutela: in materia sanitaria, veterinaria, fitopatologica, di tutela dei marchi dei prodotti, in merito all’etichettatura della
merce, di sicurezza dei prodotti in base alle norme UE.
Formalità doganali
Tutte le merci che escono dal territorio devono essere presentate attraverso una dichiarazione doganale all’import, deve essere dichiarato il
regime doganale e deve essere pagato il dazio sulla merce
Regime doganale
Il regime doganale individua ‘’il rapporto giuridico che si instaura tra dogana e soggetto passivo di dazio in relazione alle merci oggetto dello
scambio’’.
Regimi doganali previsti dalla normativa comunitaria:
1. immissione in libera pratica
2. transito
3. deposito
4. perfezionamento attivo
5. perfezionamento passivo
6. ammissione temporanea in importazione
7. ammissione temporanea in esportazione
8. esportazione
2. Transito
Circolazione di merci non ancora immesse in libera pratica => non sono stati pagati i dazi doganali, iva, accise, previste dalla normativa
doganale.
L’obiettivo è quello di favorire la movimentazione delle merci negli scambi internazionali, garantendo la max sicurezza e vigilanza doganale
Il transito può avvenire tra:
a) due punti/paesi del territorio doganale dell’UE (transito comunitario) (Italia-Francia, attraverso svizzera). Sono quindi merci destinate
ad un altro stato membro dell’UE, ma per arrivarci devono attraversare un paese non membro UE.
b) un punto dell’UE e uno dei paesi EFTA (Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein) e tra gli stessi (transito comune) => Svizzera-
Norvegia, attraverso Germania
Queste merci devono poter transitare senza essere gravate di dazi o imposizioni.
Transito comunitario
a. transito comunitario esterno per le merci estere (terze) es: Russia-Germania-Francia
b. transito comunitario interno per le merci che transitano da un paese all’altro dell’UE, attraversando un paese terzo. es: Italia-Svizzera-
Francia
66
Modalità di circolazione della merce
• accompagnamento di DAU (documento amministrativo unico),
• trasporto in colli/mezzi di trasporto chiusi con sigilli o piombi apposti dall’autorità doganale,
• senza subire controlli fino all’arrivo a destinazione
3. Deposito
Luogo autorizzato e controllato dall’autorità doganale, deputato a immagazzinare le merci non comunitarie senza che siano assoggettate agli
obblighi doganali (dazi, iva,...) previsti per la loro immissione in libera pratica. Una volta che le merci hanno ricevuto la destinazione, a quel
punto la merce viene sottoposta alle pratiche doganali.
Es. merci che partono dalla Russia e sostano nel deposito in Germania (vive una fase di sospensione dal punto di vista di dazi e oneri), per
poi raggiungere la Francia
Regime sospensivo: l’imposizione tributaria è sospesa fino a quando non è stata attribuita la destinazione finale
4. Perfezionamento attivo
Importazione nell’UE - in esenzione (totale o parziale) di obblighi doganali - di merci da sottoporre ad una attività di “perfezionamento”
(lavorazione o trasformazione ) per essere in seguito riesportate nel paese di provenienza.
Qualora, dopo la lavorazione, la merce sarà destinata ad un cliente comunitario, sarà assoggettata al regime doganale di immissione in libera
pratica
Es. la merce parte dalla Turchia e va in Francia per essere sottoposta a una lavorazione. Supponiamo di produrre degli impianti che vengono
prodotti per una parte in Turchia e completati in Francia. Dopodiché le merci possono rimanere lì ed essere vendute, a questo punto scatta il
regime di libera circolazione. Oppure possono tornare indietro. Queste merci, quando tornano indietro, hanno un valore superiore al valore di
partenza; il dazio quindi si paga solo sul maggior valore che la merce ha subito grazie alla lavorazione
5. Perfezionamento passivo
Esportazione temporanea dall’area UE di merce in territori non UE per subire lavorazioni e successiva re-importazione dei prodotti
compensatori in esenzione (totale o parziale) degli obblighi daziari sulla quota parte di merci di origine dell’UE.
Es. prodotti di abbigliamento che escono dall’UE per alcune lavorazioni (es. confezione) e vi rientrano dopo la loro esecuzione come capi
finiti.
Il dazio si paga sul maggior valore che la merce ha subito durante la lavorazione
Finalità: effettuare particolari lavorazioni, usufruire di vantaggi di costo (es, lavoro)
8. Esportazione (definitiva)
La merce lascia il territorio doganale della UE a seguito dell’accettazione della dichiarazione di esportazione.
Caratteristiche:
• presentazione della merce in dogana accompagnata dalla dichiarazione di export
• l’export di merci dall’UE sono incoraggiate da agevolazioni fiscali:
o restituzione all’export (premio all’export per prodotti agricoli)
o agevolazioni iva
o abbuono accise all’export
Es. export di una auto Ferrari verso il mercato turco. Si tratta di una esportazione
67
Dazio doganale
Il dazio è:
• un tributo europeo che viene riscosso in fase di importazione.
• il suo pagamento è necessario per garantire alle merci con provenienza extra UE di circolare liberamente all'interno del territorio
dell'unione europea.
• l’importo varia in base alla tipologia di merce (voce doganale) e al paese di origine della merce importata.
• la base imponibile è data da: valore merce + spese di trasporto (nolo estero solo per la tratta extra-UE). Il valore non è quello scritto in
fattura, in quanto al prezzo di costo bisogna aggiungere il costo di trasporto, eventuali costi di assicurazione.
Dazi: classificazione
I dazi possono essere classificati in base a diversi criteri: secondo lo scopo, la modalità di calcolo, la destinazione della merce, i rapporto tra
gli stati.
Secondo lo scopo
Protettivi: dazio applicato per proteggere le produzioni del mercato europeo dalla concorrenza di analoghe merci provenienti da paesi
terzi. Si applica un dazio sulle merci in entrata riducendo la competitività
Fiscali: se beviamo un thè o del caffè, su questi prodotti gravano dei dazi, non per proteggere un prodotto analogo nel nostro paese ma
generare entrate per le casse dello stato
Modalità di calcolo
Specifico: dazio misurato in base in base all’unità di misura (metri, peso, lunghezza, volume) (es. grano)
Ad valorem: dazio calcolato sul valore del prodotto (es. orchidee)
Misto: dazio misurato in parte in base alla componente fisica e un’altra parte in base al valore
A- Dazi protettivi:
Applicati per tutelare le produzioni del mercato europeo dalla concorrenza di analoghe merci provenienti da paesi terzi.
Finalità: scoraggiare l’import di una data merce evitando che entri in concorrenza con i corrispondenti prodotti dell’UE.
Obiettivo: salvaguardare la produzione europea, scoraggiare l’import e aumentare la domanda del
medesimo bene prodotto nell’UE
B - Dazi fiscali
Obiettivo di assicurare delle entrate nelle casse dell’UE. gravano su beni voluttuari, non di prima necessità provenienti da paesi terzi e che
non sono prodotti nell’area UE. es: caffè, the, cacao.
I dazi secondo le modalità di calcolo
A - Dazio specifico:
Quantificato sulla base di unità fisiche di merce (peso, lunghezza, capacità, volume, numero) indipendentemente dal valore della merce
stessa.
Sono facilmente applicabili e determinabili con certezza ma talvolta non risultano proporzionati rispetto al valore della merce.
Es: consultando la taric (tariffa integrata comunitaria) alla voce:
• “sale per alimentazione umana’’ (nc 2501 00 91) se proveniente da paesi terzi si applica un dazio di 2,6 €/1.000 kg.
68
• formaggio roquefort e gorgonzola un dazio pari a 140,9 €/100 kg netti
B - Dazio ad valorem:
Il dazio grava proporzionalmente al valore della merce.
Incide per una certa aliquota percentuale calcolata sul valore in dogana delle merci
Es: su orchidee, giacinti, narcisi (nc 85 16 50 00), si applica un dazio del 9,6%, mentre per la merce denominata ‘’forno microonde’’ il dazio
è pari al 5%.
C - Dazio misto:
Per la stessa tipologia di merce è prevista la contemporanea applicazione di un dazio ad valorem e di uno specifico
Es: per la voce ‘’carne di animali della specie bovina, congelata- carni bovine di alta qualità’’ ( nc 0202 10 00) si applica un dazio del 12,8%
+ 176,80 €/100 kg.
I dazi secondo la destinazione delle merci
A - Dazio di importazione
• Colpisce le merci in entrata nel territorio Ue provenienti da Paesi terzi.
• Ha natura protezionistica.
• La tariffa doganale stabilisce le aliquote dei dazi da applicare.
B - Dazio di esportazione
• Colpisce le merci dell’Ue destinate ad essere consumate in Paesi terzi.
• E’ applicato al momento dell’uscita dal confine doganale UE.
• L’effetto è quello di incidere sul prezzo delle merci scambiate.
• E’ previsto per motivi fiscali
• Rappresenta uno strumento per limitare l’export di certe merci
• Trova scarsa (nulla ) applicazione. La tendenza è quella di favorire le imprese UE, incoraggiandone l’export
• Sono applicati, specie, da Paesi BRIC, o in presenza di crisi economiche
I dazi secondo i rapporti tra gli stati
A - Dazi autonomi
In realtà sono dazi teorici, essendo gli stati legati da accordi di vario genere che precludono loro la possibilità di fissare in modo autonomo
imposizioni daziarie. per tutti i paesi aderenti al wto vale la clausola ‘’most favored nation’’ (mfn).
B - Dazi convenzionali
Dazi adottati a seguito dell’adesione dei paesi ad accordi commerciali
C - Dazi preferenziali
Dazi più bassi rispetto a quelli di norma previsti dalla tariffa doganale. l’obiettivo è quello di agevolare le merci provenienti da determinati
paesi extra ue ( es: pvs)
E - Dazi antidumping
Forma di dazio differenziale che tende a colpire il dumping. un prodotto èoggetto di dumping quando il suo prezzo all’export nell’ue è
inferiore ad un prezzo comparabile del prodotto simile nel paese esportatore.
La normativa ue, regolamento (ce) 1225/2009 prevede norme relative al calcolo del dumping, alla procedura di apertura, allo svolgimento
delle inchieste e istituzione di misure provvisorie e definitive antidumping.
F - Dazi antisovvenzioni
Dazi previsti al fine di proteggere il mercato di un dato prodotto dai pericoli derivanti da import a basso prezzo di beni provenienti da paesi
extra ue che siano oggetto di una sovvenzione.
Sovvenzione: concessione da parte di una pubblica amministrazione di un contributo finanziario (o qualsiasi forma di sostegno al reddito o ai
prezzi) se in tal modo conferisce un vantaggio.
Il dazio compensativo è applicato alle aziende esportatrici che hanno beneficiato dei sussidi e al paese erogatore delle sovvenzioni.
Il livello del dazio antisovvenzione è pari all’entità del sussidio beneficiato dalle imprese
Accise
Imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Il termine deriva dal latino “accidere” (cadere sopra). Le accise rappresentano
uno strumento di politica dei consumi e di prelievo fiscale.
Obiettivi delle stato:
• limitare i consumi di merci a carattere voluttuario e/o dannose per la salute se consumate in quantità eccessive (es. whisky);
• ottenere ingenti entrate (obiettivo prevalente rispetto al primo)
Rappresenta una imposta indiretta.
Accise => entrate fiscali per fare fronte a tante necessità di spesa. Quando si ha una emergenza si colpisce un bene che viene consumato in
grandi quantità.
69
Obblighi fiscali
Non solo bisogna pagare i dazi, ma c’è anche l’IVA che deve essere pagata.
Obblighi fiscali previsti dal paese di destinazione: pagamento iva
Per poter definire il pagamento dell’IVA occorre definire:
• “territorio’’
• tipologia di operazione commerciale
I modelli INTRASTAT
Gli scambi tra i paesi dell’UE vengono registrate con i modelli INTRASTAT
• modelli riepilogativi delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di merci e servizi,
• la compilazione compete ai soggetti passivi d’imposta iva che effettuano scambi di beni comunitari con operatori economici aventi sede
in altri stati membri.
• devono essere presentati agli uffici doganali del territorio in cui ha sede il soggetto obbligato ai fini Intrastat, anche per via telematica.
• vista la complessità della materia fiscale e la sua continua evoluzione, i soggetti passivi iva (persone fisiche o giuridiche) possono
ricorrere a un supporto consulenziale nella compilazione dei modelli. Tuttavia, rimangono responsabili delle dichiarazioni date .
• Documenti periodici:
o mensile per importi > 50.000€
o trimestrale per importi < 50.000€
I modelli Intrastat
Cessioni (intra 1)
• intra 1 – frontespizio. Cessioni intracomunitarie di beni e di servizi resi.
• intra 1bis – cessioni di beni registrati nel periodo.
• intra 1ter – rettifiche alle cessioni di beni, relative a periodi precedenti.
• intra 1quater – prestazioni di servizi registrati nel periodo.
• intra 1quinquies – rettifiche a servizi resi di periodi precedenti.
Acquisti (intra 2)
• intra 2 – frontespizio. Acquisti intracomunitari di beni e servizi ricevuti.
• intra 2bis – acquisti di beni registrati nel periodo.
• intra 2ter – rettifiche agli acquisti di beni, relative a periodi precedenti.
• intra 2quater – servizi ricevuti registrati nel periodo.
• intra 2quinquies – rettifiche a servizi ricevuti di periodi precedenti.
Aspetti valutari
• Prima del 1988: vincoli valutari stringenti => “divieto salvo autorizzazione’’ di esportare valuta, si poteva fare solo quello autorizzato
70
• Dopo il 1988: processo di liberalizzazione dei movimenti di capitale => “libertà di azione salvo limitazioni espressamente previste’’. In
qualche modo l’operatore sa che può fare tutto, tranne alcune limitazioni.
Eliminazione dei vincoli alle transazioni commerciali, inclusi i limiti temporali entro cui dovevano avvenire i regolamenti valutari
Denaro contante
• banconote e monete metalliche aventi corso legale;
• strumenti negoziabili al portatore, compresi quelli monetari come i traveller’s cheque;
• strumenti negoziabili, compresi assegni, effetti all’ordine e mandati di pagamento, emessi al portatore, girati senza restrizioni, a favore
di un beneficiario fittizio o emessi in forma tale che il relativo titolo passi alla consegna;
• strumenti incompleti, compresi assegni, effetti all’ordine e mandati di pagamento, firmati ma privi del nome del beneficiario.
71
Il polo dell’Export e dell’Internazionalizzazione
72
Sosteniamo le imprese italiane nel loro processo di crescita e internazionalizzazione, grazie ad un’offerta unica, personalizzata e digitale
Tramite il Credito Fornitore è possibile proteggere i crediti all’estero offrendo dilazioni di pagamento all’acquirente
Nel commercio internazionale il tipico modo di regolare i pagamenti è la
lettera di credito che è un pagamento garantito
Potrebbe capitare che il buyer dica al cliente italiano che il macchinario è
migliore, ma compra dal tedesco perché gli offre anche un finanziamento.
A chi si rivolge: ad aziende italiane che concedono dilazioni di
pagamento ai propri acquirenti esteri
Rischi coperti: rischio di produzione (mancato recupero costi per
revoca commessa) e rischio di credito legato ad eventi di natura politica
e commerciale
Livello di copertura: fino al 100%
Durata: fino a 5 anni
Attraverso il credito fornitore, l’esportatore concede un pagamento
dilazionato all’acquirente estero. Concede questa dilazione grazie a SACE
che viene chiamata a valutare la solvibilità della controparte analizzando i bilanci del buyer, valuta le normative di compliance.
SACE quindi rilascia una copertura a garanzia del mancato pagamento della controparte: se il buyer non paga, SACE indennizza
Il credito fornitore è quindi uno strumento che va a bilanciare le volontà contrapposte delle parti
Nel momento in cui il venditore effettua la spedizione, il credito sorge e scatta la dilazione. A completamento della spedizione l’esportatore
può ottenere l’anticipazione delle rate in conto; non deve aspettare di ottenere un pagamento rateale. Quindi cedendo questo credito a una
banca o a SACE factor può vendere questo credito a un istituto scontante.
Il compratore continuerà a pagare in modo rateato e invece che pagare il venditore, pagherà l’istituto scontante
I vantaggi
- Impresa italiana: offerta commerciale più competitiva; possibilità di monetizzare i crediti tramite voltura di polizza SACE presso le
banche.
- Impresa straniera: beneficiare di dilazioni di pagamento a condizioni vantaggiose
- Banca: offrire al cliente assicurato da SACE lo smobilizzo pro soluto del credito (voltura della polizza SACE)
73
• termini di rimborso: max 5 anni per Paesi in cat. I e max 10 anni per Paesi in cat. Il
Rischi assicurabili
Rischio di
74
Case study 1 – rischio del credito
26/04
ADM: l’agenzia delle accise, dogane e monopoli
Per la spedizione di merci e pacchi provenienti dall’estero, o viceversa all’estero indirizzati, nel nostro paese, bisogna necessariamente
entrare in contatto con la «dogana», che esercita funzioni di controllo, monitoraggio e coordinamento delle spedizioni.
La dogana è un concentrato di attività che non sono strettamente legate all’arrivo e alla partenza di un pacco.
75
Dogana: cosa significa?
La merce proveniente dall’estero, intendendo come estero i paesi al di fuori dell’area europea e quindi extraunionali (Cina, America, Africa),
viene sottoposta a precisi controlli doganali «alla frontiera», presso gli uffici di sdoganamento.
--> import e export si riferisce a ciò che avviene con i paesi extraunionali
--> transazioni unionali si riferisce a ciò che avviene con i paesi intracomunitari
Quando si parla di dogana si fa riferimento agli uffici preposti ad effettuare queste verifiche, e che fanno capo all’agenzia delle accise dogane
e monopoli.
Si possono individuare due tipologie di dogane: dogana di uscita e dogana di esportazione
Dogane come Modena che non hanno un collegamento diretto fisico con territori extraunionali possono fare operazioni di esportazione, cioè
vengono effettuate le formalità documentali e fisiche per l’esportazione, ma l’uscita vera e propria si ha nel momento in cui ci si presenterà
alla dogana di uscita per il visto di uscire
Se un’azienda vuole esportare una certa merce, presenta la documentazione necessaria alla dogana di Modena che effettua tutti i controlli e
rilascia la bolletta di esportazione.
Il soggetto si presenterà con la merce alla dogana d’uscita (Spezia, Livorno, aeroporto) e lì completerà la sua operazione di esportazione che
si concluderà con il visto uscire della merce dal territorio nazionale.
L’esportazione è un regime doganale secco, nel senso che si perfeziona nel momento in cui la merce lascia il territorio unionale.
L’ufficio delle dogane è un articolazione periferica dell’agenzia delle accise dogane e monopoli
L’agenzia delle accise dogane e monopoli è un ente pubblico, dotato di personalità giuridica, con ampia autonomia amministrativa,
patrimoniale, organizzativa, finanziaria e regolamentare. E’ organizzato sul territorio nazionale attraverso uffici centrali e locali, addetti
anche al controllo delle merci in entrata e in uscita, che assumono rispettivamente il nome di controlli all’importazione e controlli
all’esportazione: gli uffici doganali possono essere collocati al confine nazionale, o all’interno del territorio italiano, ed effettuano le
procedure di sdoganamento.
L’agenzia delle dogane accise e monopoli, tra le sue numerose funzioni, ha anche quelle di:
- amministrare i tributi doganali, la fiscalità interna degli scambi internazionali/unionali e delle accise, assicurandone accertamento,
riscossione ed eventuale contenzioso;
- gestire i servizi doganali, attraverso l’applicazione del codice doganale dell’unione europea e delle misure connesse agli scambi
internazionali/unionali (incluse quelle relative alla politica agricola e alla politica commerciale comune).
Gli scambi che vengono effettuati sono soggetti sia ai regimi relativi alla movimentazione della merce, sia a vincoli di importazione ed
esportazioni dettati da leggi unionali e nazionali.
Tutti i prodotti importati devono essere conformi alla normativa europea (ed eventualmente dotati dell’idonea certificazione che ne attesti la
conformità), perché in caso contrario l’importazione non è consentita: in mancanza del rispetto degli standard di legge, infatti, il pacco
potrebbe essere sottoposto a sequestro dagli uffici doganali.
Quando la merce extraunionale arriva deve essere costudita in appositi luoghi autorizzati dalla dogana dove può sostare come merce allo
stato estero. Successivamente ci sono 90 giorni affinché questa merce abbia una destinazione, che può essere l’importazione oppure se mi
rendo conto di non poterla importare chiedo la riesportazione o l’abbandono all’Erario
La normale procedura di sdoganamento comporta una serie di verifiche da parte degli uffici doganali, che assegnano alle merci, su richiesta
dell’interessato, uno dei regimi doganali consentiti dalla legislazione UE determinando l’importo dei diritti doganali da corrispondere.
La merce viene presentata alla dogana con una specifica dichiarazione doganale su tipologia e dati della merce stessa, e questa dichiarazione
viene registrata. Nel momento in cui la bolletta viene acquisita a sistema diventa un atto ufficiale, pubblico. In caso di mendace dichiarazione
chi l’ha fatta ne risponde di falso e risponde in tribunale.
Oltre al pagamento dei dazi doganali, viene effettuata una verifica della dichiarazione e della documentazione ad essa allegata, prima di
rilasciare la merce, che può eventualmente essere sottoposta a controlli fisici.
Dal punto di vista economico e tributario, inoltre, l’import – export di beni e merci da e verso i paesi extraunionali è altresì sottoposto al
versamento dei relativi diritti di confine inclusi i dazi doganali.
Tutti i dazi riscossi dalle merci che vengono importati nell’Unione Europea sono risorse proprie perché sono risorse della comunità, in
quanto le dogane le riscuotono per conto della Comunità Europea e le danno in percentuale. Le merci però sono sottoposte anche alla
fiscalità nazionale, ossia l’IVA che sono risorse dello stato.
Le dogane hanno anche competenze sui controlli sulle transazioni comunitarie, cioè cessioni e acquisti dai paesi comunitari
Quando una società italiana vende a una società francese deve fare un modello Intrastat di cessione. Il soggetto francese a sua volta è
obbligato a fare il modello di acquisto; i sistemi informatici fanno l’incrocio.
In caso di errore formale ci sarà una sanzione amministrativa, mentre in caso di errore sostanziale ci può essere una sanzione penale in base
al valore che è stato sottratto
76
Se io importo una merce e la faccio arrivare a Modena che però è destinata a Parigi, come faccio a riscuotere i diritti di Parigi? La merce si
dice che viene messa in libera pratica, quindi deve assolvere i tributi unionali, ossia il dazio; successivamente può raggiungere il paese a cui è
destinato e secondo la fiscalità di quel paese sarà assoggettato alle imposte relative.
Il transito della merce acquistata e spedita, o da ricevere, è sottoposta ad alcune spese, oltre a quelle di spedizione: i diritti di confine
comunemente conosciuti come «dazi doganali».
Si può parlare di dazi doganali in riferimento a quelle imposte che sono previste per legge per l’import-export di merci provenienti da paesi
extraunionali.
Il loro ammontare è prestabilito, e precisamente contenuto in una tabella che prende il nome di tariffario integrato comunitario (abbreviato
dagli operatori del settore in taric): gli importi della tassa doganale da pagare sono elencati in percentuali specifiche, e vengono praticamente
calcolati in relazione alla tipologia della merce ed al valore della categoria del bene spedito-importato.
Questi calcoli non sono tuttavia prerogativa esclusiva degli addetti al controllo doganale, in quanto è possibile per chiunque verificare a
quanto potrebbe corrispondere l’importo da pagare per la merce che si deve far partire. la verifica si può effettuare comodamente da casa da
remoto (pc, tablet, cellulari), collegandosi al sito internet dell’agenzia delle dogane e dei monopoli ed inserendo i dati della merce
Le movimentazioni di merce dalla Unione Europea da e verso i Paesi Terzi (adesso anche la Gran Bretagna) avviene con l’utilizzo della
dichiarazione doganale di importazione/esportazione.
Gli scambi intracomunitari di beni e di servizi effettuati dagli operatori nazionali con il resto dei paesi europei avvengono mediante
emissione di fattura commerciale e la tracciabilità degli stessi avviene mediante la presentazione dei modelli INTRASTAT (art.50 D.L.
331/1993).
E’ tenuto a presentarli qualsiasi titolare di partita IVA che dovesse emettere o ricevere fatture da Paesi comunitari per cui sia stato effettuato
un pagamento e ci sia stato una spedizione di beni da un paese all’altro, ovvero siano stati prestati o ricevuti servizi a e da un residente nel
Paese estero in base a determinate soglie secondo l’ammontare delle operazioni.
Nella tabella seguente vengono riepilogate le soglie per la verifica della periodicità dei modelli:
Modello Intrastat Periodicità Soglia
Acquisti Beni Solo Mensile – fini statistici ≥ 350.000
Servizi Solo Mensile – fini statistici ≥ 100.000
Vendite Beni Mensile – fini fiscali > 50.000
Mensile – fini fiscali e statistici > 100.000
Trimestrale – fini fiscali ≤ 50.000
Servizi Mensile – fini fiscali e statistici > 50.000
Trimestrale – fini fiscali e statistici ≤ 50.000
L'articolo 6, paragrafo 1, del CDU prevede che tutti gli scambi di informazioni tra le autorità doganali nonché tra operatori economici ed
autorità doganali, e l'archiviazione di tali informazioni, devono essere effettuati mediante procedimenti informatici.
E’ necessaria l’adesione Servizio Telematico Doganale - E.D.I.
Rappresentante doganale qualsiasi persona nominata da un’altra persona affinché la rappresenti presso le autorità doganali per l’espletamento
di atti e formalità previsti dalla normativa doganale (Art.5 p.6 CDU)
77
La dichiarazione doganale ha la natura di atto pubblico dal momento in cui viene annotata nei registri dell’Agenzia indipendentemente dal
fatto che avvenga in modalità telematica.
In particolare, per ogni dichiarazione vengono distinte le fasi di registrazione, accettazione e attribuzione del controllo (esito CDC
e svincolo).
Tale approccio consente, tra l’altro, di accedere a banche dati esterne (es. Certex, Customs Decisions System, REX, etc.) senza pregiudicare la
tempestività della registrazione della dichiarazione doganale.
L’accettazione della dichiarazione è notificata al dichiarante attraverso l’attribuzione del numero di registrazione Master Reference
Number (MRN).
Il termine di utilizzo del messaggio IM è prorogato fino all’8 giugno 2022, limitatamente ai casi in cui gli operatori economici del settore non
abbiano completato il processo di adeguamento alla nuova modalità dichiarativa attraverso i messaggi di importazione H1 – H7.
Novità di rilievo è che le eventuali rettifiche legate ad aspetti formali, ovvero gli annullamenti delle bollette, verranno fatte dagli operatori
doganali e il personale ADM provvedere alla sola validazione delle stesse.
Documenti di accompagnamento.
I documenti di accompagnamento richiesti per l'applicazione delle disposizioni che disciplinano il regime doganale per il quale sono
dichiarate le merci devono essere in possesso del dichiarante e a disposizione delle autorità doganali nel momento in cui viene presentata la
dichiarazione in dogana.
La procedura di esportazione
Le merci che devono uscire dal territorio doganale dell'Unione sono soggette a vigilanza doganale e possono essere oggetto di controlli
doganali.
Lo svincolo per l'uscita è concesso dalle autorità doganali a condizione che le merci in questione escano dal territorio doganale dell'Unione
nello stato in cui erano quando è stata accettata la dichiarazione in dogana o di riesportazione o è stata presentata la dichiarazione sommaria
di uscita.
L’Autorità doganale prende in carico la dichiarazione, la sottopone al Circuito Doganale di Controllo per l’analisi dei rischi e dopo i
necessari controlli (art. 188 C.D.U.) svincola le merci (art. 194 C.D.U.)
Comunica all’esportatore il M.R.N. Questi deve aver cura di presentare le merci all’Ufficio doganale di uscita entro 90 giorni.
La procedura di esportazione
L’Ufficio doganale di uscita verifica la corrispondenza delle merci (che devono trovarsi nella medesima condizione di quando sono state
vincolate al regime) e conclude l’esportazione mediante il «risultato di uscita» annotando eventuali difformità
Con il «risultato di uscita» il regime dell’esportazione può considerarsi concluso anche ai fini della non imponibilità I.V.A. (art. 8 D.P.R.
633/72)
La procedura è automatizzata e l’esito è comunicato al sistema nazionale e unionale (valido sia per l’operatore che per l’Autorità doganale)
78
richiesta dell’operatore per attestare che la merce descritta nel modulo è in libera circolazione, consentendo sempre l’esenzione dal
pagamento del dazio;
Ogni altro documento richiesto specificamente dal codice di nomenclatura combinata. (dual use, certificato sanitario ecc.)
Le dichiarazioni di importazione
Le merci non unionali destinate al mercato dell'Unione o destinate all'uso o al consumo privato nell'ambito del territorio doganale
dell'Unione sono vincolate al regime di immissione in libera pratica.
L'immissione in libera pratica comporta:
a) la riscossione dei dazi dovuti all'importazione;
b) la riscossione, ove opportuno, di altri oneri, come previsto dalle pertinenti disposizioni vigenti in materia di riscossione di tali oneri;
c) l'applicazione delle misure, dei divieti e delle restrizioni di politica commerciale, a meno che non debbano essere applicati in una fase
precedente;
d) l'espletamento delle altre formalità stabilite per l'importazione delle merci.
L'immissione in libera pratica attribuisce alle merci non unionali la posizione doganale di merci unionali
79
b) chiedere al dichiarante di fornire altri documenti;
c) procedere alla visita delle merci;
d) prelevare campioni per l'analisi o per un controllo approfondito delle merci.
I controlli vengono selezionati automaticamente dal circuito doganale di controllo in base a specifici elementi di rischio legati ai soggetti, alla
tipologia di merce, al Paese di provenienza/destinazione, segnalazioni antifrode ecc.
Quando sono soddisfatte le condizioni per il vincolo delle merci al regime in questione e sempre che siano state applicate le eventuali
restrizioni e le merci non formano oggetto di divieti, le autorità doganali procedono allo svincolo delle stesse non appena le indicazioni
contenute nella dichiarazione in dogana sono state verificate (CD/VM/CS) oppure accettate senza verifica. (CA)
Semplificazioni doganali – Luogo approvato/autorizzato (art. 139 del Codice doganale dell’Unione)
La presentazione delle merci in dogana è disciplinata dall’art.139 CDU che stabilisce che le stesse siano immediatamente presentate al loro
arrivo all’Ufficio doganale designato o in altro luogo approvato dalle autorità doganali o nella zona franca indicando anche i soggetti che
possono presentare le merci nonché gli obblighi a cui gli stessi devono attenersi.
L’art. 115 del RD prevede le condizioni alle quali è possibile approvare un luogo.
La Società presenta istanza per il rilascio alla Dogana competente sul territorio dove è ubicato il luogo da autorizzare che effettua un
sopralluogo per accertare la continuità delle operazioni, la disponibilità fisica e giuridica del luogo di partenza/arrivo delle merci, l’idoneità e
descrizione dei luoghi attrezzati ed i requisiti di sicurezza e tutela degli interessi doganali e fiscali.
Deve essere presentata idonea e congrua garanzia.
AEO
Il CDU prevede che lo status sia attestato con due tipi di autorizzazione: AEO/semplificazioni doganali (AEOC) e AEO/sicurezza(AEOS). I
due tipi di autorizzazione sono cumulabili e, quindi, possono essere detenuti contemporaneamente garantendo i benefici connessi con
entrambe le autorizzazioni.
Possono ottenere lo status tutti gli operatori economici, ed i loro partner commerciali, che intervengono nella catena di approvvigionamento
internazionale (fabbricanti, esportatori, speditori/imprese di spedizione, depositari, agenti doganali, vettori, importatori) che, nel corso delle
loro attività commerciali, prendono parte ad attività disciplinate dalla regolamentazione doganale e si qualificano positivamente rispetto agli
altri operatori, in quanto ritenuti affidabili e sicuri nella catena di approvvigionamento.
Al fine di ottenere lo status di AEO, l’operatore economico deve dimostrare di rispettare i seguenti criteri:
la conformità alla normativa doganale e fiscale e l’assenza di reati gravi connessi con l’attività economica;
possedere un sistema efficace di gestione delle scritture commerciali e dei trasporti;
garantire la solvibilità finanziaria;
Il richiedente l’autorizzazione AEOC deve dimostrare di possedere anche: adeguati standard pratici di competenza o qualifiche professionali.
Il richiedente l’autorizzazione AEOS deve dimostrare di possedere: adeguati standard di sicurezza
Per ottenere il riconoscimento dello status di AEO è necessario richiedere all’Ufficio delle dogane competente l’attivazione di una specifica
azione di audit che terrà anche conto delle eventuali informazioni e dei dati già in proprio possesso (autorizzazioni rilasciate per le procedure
semplificate/domiciliate, audit doganali) nonché di altri elementi, quali certificazioni ottenute dal richiedente, conclusioni di esperti nei
settori pertinenti, possesso di certificazioni riconosciute a livello internazionale, esibite dalla parte.
Benefici per gli operatori:
- Riduzione dei controlli doganali documentali, scanner e fisici fino ad un massimo del 90%;
- Riduzione dei controlli a posteriori (Verifiche Intracomunitarie, Plafond, revisioni accertamento documentali e con accesso;
- Priorità per lo sdoganamento e richiesta agevolata alle semplificazioni doganali;
- Programmi di Mutuo Riconoscimento dello status AEO con paesi terzi;
- Esoneri del 30%, 50% e totale per le garanzie
80