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Ogni giorno facciamo scelte. I processi con cui facciamo tutte queste scelte e il
modo in cui sono influenzate sono di grande interesse per i marketer.
Occorre distinguere tra gli acquisti dei consumatori e quelli delle aziende.
La maggior parte degli acquisti fatti dai consumatori è individuale, ma possono
anche essere acquisti di gruppo. Negli acquisti delle aziende o business-to-
business (B2B) ci sono tre tipi principali di acquirenti:
—> Le imprese che acquistano prodotti per produrre altri beni e servizi.
—> Le imprese che acquistano beni e servizi da rivendere.
—> La pubblica amministrazione che è composta da agenzie governative
che acquistano beni e servizi per lo svolgimento della propria attività.
Per capire il comportamento d’acquisto dei clienti (siano essi consumatori o
aziende) si deve rispondere alle seguenti domande chiave:
• Come acquistano?
• Dove acquistano?
• Quando acquistano?
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Le risposte a queste domande si possono ottenere tramite il contatto personale con
i clienti e impiegando ricerche di mercato.
Blackwell, Miniard ed Engel affermano che esistono cinque diversi ruoli nel
processo decisionale d’acquisto:
2. Iniziatore = persona che tenta di persuadere gli altri riguardo all’esito della
decisione. —> generalmente raccolgono informazioni e tentano d’imporre i propri
criteri di scelta sulla decisione.
3. Decisore = individuo che ha il potere e/o l’autorità finanziaria per fare la scelta
definitiva per quanto riguarda il prodotto da acquistare.
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chiave della DMU. L’obiettivo del venditore è quello di identificare una persona
all’interno dell’unità decisionale che possa essere un sostenitore del prodotto che
vuol vendere. A questa persona, o “coach” si devono fornire tutte le informazioni
necessarie che gli permettano di vincere nell’ambito delle discussioni che
potrebbero aver luogo all’interno della DMU.
3
—> La risoluzione dei problemi estesa = quando i consumatori sono
fortemente coinvolti in un acquisto, percepiscono differenze significative tra i marchi
e hanno abbastanza tempo per decidere.
—> Essa comprende un’estesa ricerca delle informazioni e un attento esame
delle soluzioni alternative.
—> La si osserva negli acquisti in cui è importante fare la scelta giusta:
auto-case-vacanze. = Queste situazioni d’acquisto presentano il più
grande potenziale d’insoddisfazione post-acquisto o dissonanza
cognitiva.
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—> tipico processo decisionale dei
consumatori e delle organizzazioni
dal punto di vista dell’approccio
dell’elaborazione delle informazioni
= Customer Decision Journey.
—> gli acquirenti di solito passano
attraverso una serie di fasi.
In altre situazioni l’acquisto da parte dei consumatori può essere avviato da bisogni
o desideri emozionali.
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2° = i marketer devono essere consapevoli delle inibizioni che frenano i bisogni,
ovvero di quei fattori che impediscono ai consumatori di passare dal
riconoscimento di un bisogno alla fase successiva del processo decisionale
d’acquisto.
-Esterna = coinvolge fonti personali come amici, familiari, colleghi di lavoro e vicini
di casa e fonti commerciali come pubblicità e venditori.
Rapporti di terze parti possono fornire informazioni imparziali.
La ricerca esterna può anche includere esperienze personali come dimostrazioni nel
punto vendita o l’esperienza personale nel punto vendita che includa la
visualizzazione o il tatto del prodotto considerato.
La ricerca d’informazioni viene effettuata in gran parte online e uno dei business che
ha avuto una crescita significativa è quello degli agenti intelligenti (intelligent agent)
= siti web che permettono agli acquirenti di trovare informazioni su una vasta
gamma di prodotti e di poter confrontare i venditori online.
L’aumento dell’uso dei social media ha aiutato ulteriormente la ricerca
d’informazioni.
L’obiettivo della ricerca d’informazioni è costruire un insieme di consapevolezza
= una gamma di marchi che possa fornire una soluzione al problema rilevato nella
fase precedente.
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3.3.3 La valutazione delle alternative e l’acquisto
In una situazione d’acquisto aziendale, ciascun membro della DMU può utilizzare
criteri di scelta diversi —> es. prezzo.
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3: I FATTORI SOCIALI: quando l’accettazione sociale dipende da una scelta
corretta, è probabile che il coinvolgimento sia alto.
Creare e mantenere la soddisfazione del cliente è la vera arte del marketing efficace.
I responsabili di marketing vogliono creare esperienze positive legate all’acquisto
dei loro beni e servizi.
I rischi di una review negativa sono superati dal valore aggiunto che
forniscono i feedback dei clienti e dalla possibilità di offrire ai futuri clienti un’idea
precisa rispetto a cosa si possono aspettare.
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3.4 Quali sono i criteri di scelta?
Criteri di scelta = I vari attributi e benefici che un cliente utilizza quando valuta
beni e servizi.
—> Forniscono le basi per decidere d’acquistare una marca o un’altra.
I vari membri del centro acquisti possono utilizzare criteri di scelta differenti.
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Sociali = sono particolarmente influenti nelle decisioni d’acquisto dei consumatori.
I criteri sociali riguardano l’impatto dell’acquisto sul modo in cui l’acquirente
percepisce le proprie relazioni con le altre persone e l’influenza che hanno le norme
sociali sull’acquirente.
Alcune ricerche recenti hanno dimostrato i potenti effetti sociali del consumo.
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L’ elaborazione delle informazioni: processo mediante il quale uno stimolo
viene ricevuto, interpretato, memorizzato e successivamente recuperato, quando il
bisogno diventa consapevole.
—> è il collegamento tra i fattori d’influenza esterni, incluse le attività di
marketing, e il processo decisionale del consumatore.
—> i suoi due aspetti chiave sono la percezione e l’apprendimento.
*percezione = mezzo complicato tramite cui selezioniamo, organizziamo e
interpretiamo la stimolazione sensoriale, trasformandola in un’immagine
sensata del mondo. Riceviamo gli stimoli esterni attraverso i nostri sensi.
Le aziende ora puntano molto sul tentativo di presentare un’esperienza
multisensoriale per i propri clienti in modo da attirare la nostra attenzione e
da differenziare la propria offerta da quella dei concorrenti.
Si possono usare 3 processi per ordinare, in una quantità gestibile, la massa
di stimoli che possono essere percepiti:
1) attenzione selettiva = processo attraverso il quale escludiamo gli stimoli che
non sono né significativi né coerenti con le nostre esperienze e credenze —> in un
mondo ricco di informazioni è una grande sfida per i professionisti del marketing.
I consumatori sono esposti a un volume enorme di messaggi di marketing, ma ne
prendono in considerazione solo una piccola percentuale.
I pubblicitari ricorrono ad approcci creativi.
Anche la posizione è fondamentale: gli oggetti collocati vicino al centro del campo
visivo vengono notati più facilmente rispetto a quelli situati alla sua periferia.
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tempo prima che la loro mente entri in modalità shopping. Per questo, i rivenditori
chiamano l’area vicino all’ingresso “zona di decompressione” - dove le persone
sono incoraggiate a rallentare e a guardare offerte speciali; zona seguita poi dalla
“zona relax”, che contiene libri, riviste e DVD.
Il colore è un altro elemento importante che influenza l’interpretazione:
il blu e il verde sono considerati freddi e suscitano sensazioni di sicurezza.
Rosso e giallo sono considerati caldi e allegri e hanno un effetto afrodisiaco
sugli uomini senza che ne siano consapevoli.
Usando i colori appropriati nel design della confezione si possono influenzare le
sensazioni del consumatore riguardo a un prodotto.
Alcuni Paesi del mondo interpretano il colore in modo diametralmente opposto
(occidente: bianco = purezza / oriente: bianco = lutto).
I marketer sono anche interessati al modo in cui attribuiamo un senso agli stimoli di
marketing —> il celebrity endorsement è maggiormente efficace quando l’immagine
del brand di prodotto è allineata (coerente) con l’immagine dell’endorser.
Il condizionamento classico —> consiste nell’usare una relazione stabilita tra uno
stimolo e una risposta per generare l’apprendimento.
= la pubblicità di bevande analcoliche in genera mostra gruppi di persone
che mentre bevono si divertono. Quando questo tipo di pubblicità viene
ripetuto costantemente (=rinforzo da parte dell’impresa), si genera un certo
livello di condizionamento che crea un’associazione tra il consumo di tali
bevande e la felicità.
= —> Spiega le ragioni che portano i grandi marchi famosi a produrre
ripetutamente nuove pubblicità.
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classico: per associazione, il gradire precede il provare
operante: il provare precede il gradire.
Nel tempo si può usare una serie di ricompense per incoraggiare l’acquisto ripetuto
del prodotto.
La semiotica è lo studio della corrispondenza dei segni e dei simboli con il ruolo
che ricoprono nel modo in cui assegnamo significati.
I consumatori attribuiscono un significato ai simboli presenti nei loghi dei brand e
nella pubblicità.
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soddisfare il bisogno emergente.
3) Demand: tutto ciò che “è voluto” da un consumatore che può, nel
contempo, permettersi di comprare. —> i cirtici di marketing
sostengono che esso crei bisogni e desideri eccessivi tra i
consumatori che portano a una serie di comportamenti disadattati
come la dipendenza dal consumo.
Una delle teorie più note sulla motivazione è quella della gerarchia dei bisogni di
Maslow = lo psicologo Abraham Maslow sostiene che la nostra vita evolutiva si
esplica attraverso una gerarchia di motivi (bisogni).
Per prima cosa dobbiamo soddisfare i nostri bisogni fisiologici di base, come
cibo, poi passiamo ai bisogni di sicurezza come la protezione dai pericoli. Arriviamo
poi al bisogno di appartenenza come l’amore e le relazioni familiari, per passare poi
ai bisogni di autostima e status. Al vertice della piramide abbiamo il più alto livello di
bisogno, l’autorealizzazione, che corrisponde alla nostra idea di quale sia il
significato della vita.
Differenti prodotti rispondono a differenti bisogni.
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Atteggiamento = attitude = è una valutazione generale, favorevole o sfavorevole, di
un bene o servizio.
La conseguenza di una serie di credenze può essere un atteggiamento
positivo o negativo nei confronti del prodotto stesso. —> poter influenzare gli
atteggiamenti è un passo importante per convincere i consumatori a provare un
marchio.
Ci sono molte teorie sulla personalità, ma la teoria più accettata oggi è quella delle
big five = cinque grandi dimensioni di personalità:
1. Apertura a nuove esperienze = openness
2. Coscienziosità = conscientiousness
3. Gradevolezza = agreeableness
4. Stabilità = neuroticism
5. Estroversione = extraversion.
La misura in cui una personalità varia in relazione a queste dimensioni va da alta a
bassa.
La misura in cui possediamo ognuno di questi tratti si rifletterà sul nostro
comportamento e sulle nostre scelte di consumo.
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Sincerity = sincerità 2. Excitement = eccitante 3. Competence = competente
4. Sophistication = sofisticato 5. Ruggedness = rude.
Creando la personalità del brand, un marketer può attirare un pubblico che apprezzi
tale caratterizzazione.
I consumatori tenderanno a comprare un brand che possa riflettere la propria
personalità reale, ma anche quella ideale. —> Alcuni consumatori, nonostante non
abbiano una personalità “sofisticata” potrebbero voler comprare brand di lusso per
raggiungere la propria personalità desiderata e ideale, diversa dalla loro personalità
attuale.
Lo stile di vita: il termine “stile di vita” si riferisce al modello di vita espresso nelle
attività, negli interessi e nelle opinioni di una persona = dimensioni AIO.
L’analisi dello stile di vita = psicografia = raggruppa i consumatori secondo le loro
credenze, attività, valori e caratteristiche demografiche (istruzione e reddito).
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gusti non convenzionali in fatto di musica viaggi e film.
attività per tempo libero: cucinare, attività artistiche.
comportamento d’acquisto: impulsivi e alla ricerca di prodotti unici.
5 - I riformatori - reformer =
atteggiamenti: sono sicuri di sé e impegnati, hanno vasti interessi e sono
sensibili a una causa.
attività per tempo libero: lettura, eventi culturali, giochi intelligenti e
televisione educativa.
comportamento d’acquisto: hanno gusti eclettici, preferiscono i cibi naturali
e tengono all’autenticità e all’ecologia.
6 - I poveri in difficoltà - struggling poor =
atteggiamenti: sono infelici, sospettosi e si sentono esclusi.
attività per tempo libero: sport, musica e televisione.
comportamento d’acquisto: tende a basarsi sul prezzo ma sono anche alla
ricerca di una gratificazione immediata.
7 - I poveri rassegnati - resigned poor =
atteggiamenti: sono infelici, isolati e insicuri.
attività per tempo libero: televisione.
comportamento d’acquisto: tende a basarsi sul prezzo ma sono anche alla
ricerca di rassicurazione nei beni di marca.
L’analisi dello stile di vita incide sul marketing, poiché è stato dimostrato che lo stile
di vita è correlato al comportamento d’acquisto.
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3.5.1 I fattori d’influenza sociali
Gli intervistati nei sondaggi di marketing sono categorizzati in base alla classe
sociale e i mezzi pubblicitari danno spesso una descrizione statistica dei lettori
suddivisa per classe sociale.
L’uso di ripartizioni tradizionali di classi sociali per spiegare le differenze nel
comportamento dei consumatori è stato ampiamente criticato, perché alcune
categorie di classi sociali non sono correlate a differenze nel reddito disponibile.
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—> Alcuni gruppi di riferimento possono essere formali (membri di un club)
o informali (amici, famiglia, parenti..).
—> I gruppi di riferimento influenzano i propri membri in vari modi: fornendo
ai pari informazioni sui prodotti, influenzandoli ad acquistare
determinati prodotti e spingendo singoli membri a scegliere
determinati prodotti.
Molti siti web ora includono funzionalità come le schede “altri clienti hanno
acquistato” —> tecnologia del carrello intelligente. —> metodo che può essere
usato per aumentare le vendite senza offrire sconti.
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L’ INFLUENCER MARKETING —> Utilizzo da parte dei brand, di individui che godono
di grande influenza sui social media.
= L’influencer marketing consiste nel ricorrere agli influencer attivi sui social media
per far arrivare il messaggio di un brand ai segmenti target.
Al giorno d’oggi gli influencer possono essere persone normali che sono ammirate
dagli utenti della rete o viste come trendsetter, e che possono influenzare la loro
famiglia, i loro amici, e i loro follower.
Le aziende invitano e pagano gli influencer per diventare ambasciatori del proprio
brand = brand ambassador = e per aiutare a diffondere online le conversazioni sul
proprio brand, sperando di creare un effetto virale.
Gli influencer sono considerati dai consumatori come più credibili, affidabili e ben
informati rispetto alle celebrità che possono sponsorizzare un marchio, proprio
grazie al carattere amichevole e alla loro capacità di costruire un rapporto personale
con gli utenti.
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di ottenere un dialogo aperto con gli utenti della rete e un cospicuo flusso
d’informazione sugli stessi.
I budget degli influencer continuano a salire. I creatori imparano sempre meglio
come integrare i brand in modo più sofisticato e più autentico, e l’industria nel suo
insieme cerca di adottare le migliori pratiche possibili per ottenere ancora più ricavi.
Gli acquisti B2B sono spesso complessi e rischiosi e diverse parti aziendali e
molteplici stakeholder sono coinvolti nella decisione d’acquisto, come nel caso di
un importante investimento in IT (Information Technology).
La maggior parte della domanda di beni organizzativi (industriali, B2B) deriva dalla
domanda di beni di consumo (B2C), il che significa che piccoli cambiamenti nella
domanda dei consumatori possono avere un impatto importante sulla domanda di
beni industriali.
Quando i grandi clienti aziendali sono in difficoltà, questo incide anche sui loro
fornitori.
21
3.6.1 La classe d’acquisto
3) Per quanto riguarda l’influenzabilità dei membri della DMU, è probabile che
siano molto più ricettivi nel caso di una nuova attività o di un riacquisto
modificato piuttosto che nel caso di un acquisto diretto. —> il responsabile degli
acquisti ha già risolto il problema degli acquisti e ha altri problemi da affrontare.
—> IMPLICAZIONI:
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3.6.2 Il tipo di prodotto
Tale classificazione si basa sul punto di vista del cliente - come viene usato il
prodotto - e può essere impiegata per identificare le differenze nel comportamento
d’acquisto aziendale.
Le persone che prendono parte al processo decisionale tendono a non essere le
stesse in base al tipo di prodotto in esame —> gli ingegneri progettisti tendono a
essere coinvolti nell’acquisto di componenti e materiali, e in genere non negli
acquisti di prodotti di manutenzione.
Il processo decisionale tende ad essere tanto più lento e più complesso quanto il
tipo di prodotto si muove lungo questo continuum:
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3.6.4 Le caratteristiche della pratica d’acquisto aziendale
La crescita dell’uso di internet ha dato origine allo sviluppo degli acquisti online.
Sono state create due categorie principali di mercati o di scambi: i mercati
elettronici verticali, specifici del settore (siti per l’industria cartaria).
I mercati elettronici orizzontali, che attraversano le frontiere di un settore e si
occupano di forniture per la manutenzione come gli MRO e i servizi.
Le aziende in cerca di forniture pubblicano le loro offerte su questi siti Web, e i
potenziali fornitori quindi fanno un’offerta per i contratti elettronicamente.
Alcune imprese segnalano dei miglioramenti in termini di efficienza, grazie alla
gestione digitale, poiché riducono il personale addetto alle acquisizioni coinvolto
nell’elaborazione degli ordini, aumentando la diffusione globale potenziale dei
venditori.
Questa competizione intensificata presenta sfide per i fornitori.
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Molti contratti vengono messi in gara, spesso su base paneuropea, e i fornitori
vengono selezionati sulla base della qualità, dei costi e della capacità di consegnare
i prodotti, calcolati su un periodo di diversi anni.
L’effetto è duplice:
1. È molto più difficile ottenere un ordine, ma una volta ottenuti, gli ordini
durano di più.
2. Allo stesso tempo, l’acquisto organizzativo è caratterizzato da relazioni
sempre più strette tra acquirenti e venditori.
Tali relazioni a lungo termine possono avere vantaggi significativi sia per l’acquirente
sia per il venditore.
Il rischio è ridotto per gli acquirenti che conoscono le persone nell’azienda fornitrice
e sanno chi contattare quando si presentano problemi.
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Nei contesti B2B, un’impresa non può effettuare un acquisto ma piuttosto
semplicemente affittare un prodotto. —> Un leasing è un contratto con il quale il
proprietario di un bene concede il diritto di utilizzarlo, per un periodo di tempo
determinato, a un’altra parte in cambio del pagamento di un canone di noleggio. I
benefici per il cliente sono che:
- non si deve pagare il prezzo d’acquisto del bene o del servizio
- si ha una copertura contro l’obsolescenza rapida del prodotto
- si possono avere dei vantaggi fiscali
- si evita il problema dello smaltimento delle attrezzature
- in alcuni tipi di contratto di leasing, si evitano certi costi di manutenzione.
Questi benefici devono essere confrontati con i costi del leasing, che possono
essere più elevati rispetto all’acquisto definitivo.
La disciplina del marketing, nel recepire le nuove esigenze del mercato, è passata
dall’adozione di un modello transazionale, basato sulle vendite e focalizzato sulle
funzioni razionali della marca legate all’utilità pratica della stessa, a un modello
relazionale, in cui l’impresa, per ottenere vantaggi competitivi e di lungo termine,
non impone il suo modello di business, ma instaura relazioni complesse con i propri
consumatori.
Nasce il marketing relazionale che cerca di colmare le evidente distanze tra il
consumatore e le imprese.
L’adozione di questa logica sottolinea l’importanza di una funzione relazionale del
brand la quale produce i suoi effetti nel lungo periodo in virtù del forte attaccamento
del consumatore al brand stesso, aumentando il suo livello di fiducia e fedeltà nei
confronti della marca.
Per queste ragioni possiamo definire il marketing relazionale come “il processo
mediante il quale le imprese stabiliscono con i clienti (potenziali, attuali, passati)
rapporti continuativi (prima, durante e dopo la vendita) personalizzati e fiduciari al
fine di migliorare (quantitativamente e qualitativamente) la negoziazione tra di loro e
il reciproco vantaggio di medio-lungo termine.
Non tutti gli incontri di servizio hanno il potenziale per una relazione a lungo termine.
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• Il cliente controlla la selezione di un fornitore di servizi.
L’esistenza di solide relazioni con i clienti porta benefici sia per le organizzazioni, sia
per i clienti.
Le organizzazioni possono raggiungere 6 specifici vantaggi derivanti dallo sviluppo
e il mantenimento di forti relazioni con i clienti.
4. Gli aspetti intangibili di una relazione non sono facilmente imitabili dalla
concorrenza, questo genera un vantaggio competitivo sostenibile
Il risultato di questi sei vantaggi nello sviluppo delle relazioni con i clienti è l’alto
profitto.
Uno studio ha mostrato che, in diversi settori di servizi, i profitti aumentano
vertiginosamente quando un’azienda abbassa il tasso di defezione del cliente.
Le imprese possono migliorare i profitti dal 25% all’85% riducendo le defezioni dei
clienti solo del 5%.
I risultati numerici sono da ascriversi nel fatto che i clienti fedeli generano più
entrate per più anni, e i costi per mantenere i clienti esistenti sono inferiori ai costi di
acquisizione di nuovi.
Entrare in una relazione a lungo termine può portare benefici per il cliente:
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la relazione si personalizza e anche il servizio.
Le caratteristiche di questo tipo di relazione includono una comunicazione
frequente con i clienti, un trattamento personale
Esiste una potenziale scala di fedeltà sulla quale i clienti progrediscono verso l’alto
o verso il basso:
L’attività di
marketing
dell’impresa può
incentrarsi sul
tentativo di spostare
i clienti su questa
scala fino a quando
non diventano
difensori o partner
dell’organizzazione
Affinché si verifichi una vera lealtà è necessaria una comprensione maggiore delle
esigenze dei clienti, che sia combinata dalla volontà di soddisfare tali esigenze su
base continuativa.
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Il legame tra fidelizzazione del cliente e redditività riveste un ruolo cruciale per le
imprese: sono state identificate corrispondenze tra un piccolo aumento nella
fidelizzazione dei clienti e un notevole aumento della redditività. —> spiegato dalla
propensione dei clienti fedeli a spendere di più e dal costo ridotto di servire tali
clienti.
Altre ricerche hanno evidenziato che questa relazione potrebbe essere più
complessa. —> in alcuni casi è stato riscontrato che i clienti di lunga data sono
marginalmente redditizi mentre alcuni clienti a breve termine sono altamente
redditizi.
Questo sottolinea come la natura della lealtà del cliente sia più importante del
periodo di tempo in cui i clienti seguono un’impresa.
2. Feel: Il marketing del feel ( = delle emozioni) richiama i sentimenti interiori dei
clienti e ha l’obiettivo di creare esperienze affettive che vadano da umori
positivi collegati a una marca, a emozioni di forte gioia e orgoglio.
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3. Think: Il marketing del think ( = del pensiero) fa appello all’intelletto e ha
l’obiettivo di creare esperienze cognitive e di problem-solving che impegnino i
clienti dal punto di vista creativo.
Fa riferimento al pensiero coinvolgente e differente dei clienti attraverso la
sorpresa, l’intrigo e la provocazione.
Sistema utilizzato molto spesso per i prodotti tecnologici.
5. Relate: Il marketing del relate ( = delle relazioni) contiene aspetti del marketing
del sense, del feel, del think e dell’act.
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