- Alfieri vive in un Piemonte socialmente e culturalmente arretrato e sente la
necessità di sradicarsi, soprattutto in termini letterari e esistenziali - In Piemonte non si è sviluppata una borghesia ed una aristocrazia moderna e intraprendente, ed Alfieri sente il bisogno di una rottura e di un rinnovamento - La critica di Alfieri ne confronti della società in cui vive è dettata da una necessità di individualismo spinto all’ennesima potenza, di affermazione del proprio “io” e di difesa dei propri privilegi intellettuali. Sviluppa una coscienza aristocratica con un senso di superiorità, un obiettivo di grandezza e un ideale di libertà - L’ideologia di Alfieri è caratterizzata dalla malinconia nei confronti dei modelli classici che legge intensamente e che rappresentano un passato di cui lui avrebbe voluto farne parte, rifiutando la realtà presente che lo delude continuamente - Alfieri si tuffa in un passato fatto di eroismo che per lui è il punto di riferimento della sua vita - L’ideologia di Alfieri è “antitirannica” e “antiborghese” - Questa ideologia è ben presente nel suo trattato politico del 1777 “Della tirannide”: è diviso in 2 libri: 1. il 1° libro definisce la tirannide e le sue forme 2. il 2° libro suggerisce i modi di ribellarsi alla tirannide - Secondo Alfieri che è contro ogni forma di dispotismo, la tirannide e la lotta contro di essa sono delle condizioni eterne, non storiche. Il tiranno e l’uomo libero che si oppone stabiliscono uno scontro di natura individuale ed eroico. - Alfieri sostiene la critica illuminista verso l’autoritarismo civile e religioso, ma rifiuta il pensiero dell’individuazione sociale: il suo universo tragico è fondato sui conflitti tra individui - Alfieri individua nella scrittura la migliore forma di ribellione verso la realtà in cui vive e la letteratura rappresenta l’antitesi al potere - Alfieri si ispira a Machiavelli e, come lui, separa la vita intellettuale da quella sociale e politica e rifiuta il modello di intellettuale-cortigiano - Secondo Alfieri, infatti, l’intellettuale deve essere sradicato e solitario (aristocratico), estraneo al presente e proiettato verso modelli classici virtuosi del passato, come testimoniato nell’altro suo trattato politico “Del principe e delle lettere” (1778-1786) - Alfieri scrive numerose “satire”, come ad esempio il “Misogallo”, in cui critica la Rivoluzione Francese - L’atteggiamento aristocratico, di isolamento intellettuale, sociale e politico di Alfieri lo porta inconsapevolmente a difendere i privilegi della società nobiliare, a cui lui si è ribellato.
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