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DELLA TIRANNIDE

VIVERE E MORIRE SOTTO LA TIRANNIDE

-stile no pacato come quello di Parini, va dritto al punto

-scritto quasi sotto forma di trattato machiavelliano, procedere dilemmatico

-LIBER UOMO IMPLICA UN’ARISTOCRAZIA non solo spirituale ma anche materiale.


-per essere liberi dalla tirannia bisogna pensare per se e liberamente,
Parlare solo a quelli di fiducia
Scrivere per proprio sfogo e se piacciono pubblicarli ma attenzione perché l’odio può arrivare alle
orecchie del tiranno e se si risulta un nemico si viene eliminati.

-tirannide è inattaccabile quindi l’unica fonte di libertà è rimanere incontaminati quindi astenersi
da ogni partecipazione racchiudendosi in una sdegnosa solitudine.
-questo sdegnoso isolamento porta ad un forte disprezzo nel confronto degli uomini comuni che
sottostanno alla tirannide

-Afferma infatti che la libertà interiore è un lusso di pochi individui superiori, si manifesta quindi
l’esasperato individualismo aristocratico che è seguito dall’atteggiamento titanico.

-afferma quindi che questo testo non è scritto per codardi ma per eroi (tragici) che non fuggono al
loro destino. I pochi virtuosi che ci sono devono comunque stare attenti. Ma se la prudenza va
contro le tue idee bisogna scegliere se vivere libero TITANISMO (e spesso muori—- un po’
modernità) o da vile.

-in questo bravo introduce il tema centrale L’UOMO LIBERO E IL TIRANNO.

DAL PRINCIPE E DELLE LETTERE

LIBERTA’ DELL’INTELLETTUALE E CONDIZIONAMENTO ECONOMICO

-tema centrale è l’indipendenza dell’intellettuale dal potere

-si affronta il tema dalle crescente borghesia che vive di guadagni contrapponendone
l’indipendenza della scrittura letteraria dalle necessita economiche.

-afferma che l’arte nei tempi passati e antichi era un’esclusiva per coloro che non avevano
bisogno di ricavarne introiti, definendo un’arte nobile dalla quale pretendere solamente la gloria.
Se non si fa cosi non si è dei grandi scrittori.

-rifiuta in primo luogo l’intellettuale cortigiano (metastasio) che per guadagnarsi da vivere si
sottomettono al signore, e non sono liberti ne nei loro comportamenti quotidiani ne nello scrivere.
VIRGILIO E TASSO afferma che sarebbero stati migliori e più brillanti se non avessero dovuto
scrivere per Augusto o per gli Estensi.

-rifiuta anche la figura dell’intellettuale di professione affermando che se si è dotati di grande


ingegno ma non si giunge all’indipendenza economica bisognerebbe rinunciare a scrivere.

-esalta invece la figura dell’intellettuale aristocratico (alfieri stesso), che si può ritenere un
grande scrittore per via delle sue indipendenze economiche cosi da potersi dedicare interamente
all’attività letteraria, senza essere disturbato da esigenze pratiche—- questo tipo di intellettuale è
destinato a scomparire nel secolo successivo
VITA SCRITTA DA ESSO

LA POETICA TRAGICA DI ALFIERI IDEARE STENDERE E VERSEGGIARE

-biografia

-illustra i 3 momenti che lo portano all’elaborazione di una tragedia

-I primi due momenti “ideare” e “stendere” per la creazione di una tragedia sono visti come un
processo spontaneo, la penna è guidata dalla mano e dal cuore, quindi dalle forze più irrazionali e
passionali—- se manca questo genere di impulso la commedia nasce morta
-
- questi impulsi romantici confluiscono dei moduli del classicismo, infatti nella terza fase
“verseggiare” bisogna selezionare e riordinare, quindi è l’intelletto che domina.
-
- Comunque la disciplina formale non deve spegnere l’impulso iniziale, ma conservare proprio
quello slancio incalzante e la dinamicità della struttura della tragedia-
ODIO ANTITIRANNICO E FASCINO DEL PAESAGGIO NORDICO

- il passo descrive il secondo viaggio di un alfieri ventenne, ricostruendone le posizioni politiche


- Esprime ammirazione e complicità per le sue ire giovanili (es descrizione metastasio— rifiuta
figura)
- Oltre ai mutamenti ideologici, verificatisi principalmente dopo la rivoluzione francese, ribadisce
l’ODIO ANTITIRANNICO e IL CULTO PER LA LIBERTÀ.

(DA COMPLETARE)

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