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-tirannide è inattaccabile quindi l’unica fonte di libertà è rimanere incontaminati quindi astenersi
da ogni partecipazione racchiudendosi in una sdegnosa solitudine.
-questo sdegnoso isolamento porta ad un forte disprezzo nel confronto degli uomini comuni che
sottostanno alla tirannide
-Afferma infatti che la libertà interiore è un lusso di pochi individui superiori, si manifesta quindi
l’esasperato individualismo aristocratico che è seguito dall’atteggiamento titanico.
-afferma quindi che questo testo non è scritto per codardi ma per eroi (tragici) che non fuggono al
loro destino. I pochi virtuosi che ci sono devono comunque stare attenti. Ma se la prudenza va
contro le tue idee bisogna scegliere se vivere libero TITANISMO (e spesso muori—- un po’
modernità) o da vile.
-si affronta il tema dalle crescente borghesia che vive di guadagni contrapponendone
l’indipendenza della scrittura letteraria dalle necessita economiche.
-afferma che l’arte nei tempi passati e antichi era un’esclusiva per coloro che non avevano
bisogno di ricavarne introiti, definendo un’arte nobile dalla quale pretendere solamente la gloria.
Se non si fa cosi non si è dei grandi scrittori.
-rifiuta in primo luogo l’intellettuale cortigiano (metastasio) che per guadagnarsi da vivere si
sottomettono al signore, e non sono liberti ne nei loro comportamenti quotidiani ne nello scrivere.
VIRGILIO E TASSO afferma che sarebbero stati migliori e più brillanti se non avessero dovuto
scrivere per Augusto o per gli Estensi.
-esalta invece la figura dell’intellettuale aristocratico (alfieri stesso), che si può ritenere un
grande scrittore per via delle sue indipendenze economiche cosi da potersi dedicare interamente
all’attività letteraria, senza essere disturbato da esigenze pratiche—- questo tipo di intellettuale è
destinato a scomparire nel secolo successivo
VITA SCRITTA DA ESSO
-biografia
-I primi due momenti “ideare” e “stendere” per la creazione di una tragedia sono visti come un
processo spontaneo, la penna è guidata dalla mano e dal cuore, quindi dalle forze più irrazionali e
passionali—- se manca questo genere di impulso la commedia nasce morta
-
- questi impulsi romantici confluiscono dei moduli del classicismo, infatti nella terza fase
“verseggiare” bisogna selezionare e riordinare, quindi è l’intelletto che domina.
-
- Comunque la disciplina formale non deve spegnere l’impulso iniziale, ma conservare proprio
quello slancio incalzante e la dinamicità della struttura della tragedia-
ODIO ANTITIRANNICO E FASCINO DEL PAESAGGIO NORDICO
(DA COMPLETARE)