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La vita in breve

. Immanuel Kant nacque nel 1724


. Ebbe una vita molto tranquilla e senza particolari avvenimenti, contrariamente al periodo in
cui visse (Secolo dei Lumi e delle Rivoluzioni)
. Il suo pensiero, sostanzialmente laico, venne influenzato da:
1. Razionalismo di C. Wolff e Cartesio;
2. Religione pietista (forma di protestantesimo di cui faceva parte, caratterizzata da una
dottrina particolarmente rigida);
3. Newton e la scienza moderna;
4. D. Hume, il quale lo risvegliò dal "sonno dogmatico"
5. G. F. Mayer, filosofo minore dell'illuminismo
. Muore nel 1804

Pensare liberamente - che cos'è l'Illuminismo


Nel suo saggio intitolato "Che cos'è l'Illuminismo?", Kant afferma che:

"L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo da uno stato di minorità che è da imputare a loro


stessi. Minorità è l'incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di
un altro. È da imputare a sé stessi questa minorità, se la sua causa non dipende da un
difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi di
essa senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della
tua propria intelligenza! Questo dunque è il motto dell'illuminismo."

Lo scopo dell'Illuminismo è quello di:


1. Liberare la mente dai pregiudizi
2. Liberare la mente dai dogmi e dalle auctoritas
3. Tornare a leggere i libri, abbandono della tradizione
4. Mettere la ragione al primo posto per guidare l'esperienza

Apri i libri e leggi, SAPĔRE AUDE!

Che cos’è la Metafisica? → farsi guidare dalla ragione e non dal pregiudizio
Per Mayer, PREGIUDIZIO = PECCATO

causa della rovina umana
L’uomo è abituato a seguire un’auctoritas → si convince che una realtà eternamente
vecchia sia eternamente vera

DOBBIAMO DUBITARE DI TUTTO (Cartesio), dubbio metodico
Bisogna imparare e poi vagliare con la ragione ciò che abbiamo appreso per distinguere il
vero dal falso ⇒ PURIFICAZIONE DELLA RAGIONE

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Kant e la scienza moderna

Scienza: principi razionali applicati all’esperienza → essenza del pensiero kantiano



bisogna interrogare la natura non come allievo a maestra (pendendo dalla sua bocca,
ma come giudice ad imputato (dobbiamo arrivare ad una conclusione)

COPERNICO, BACONE, NEWTON

RIVOLUZIONE COPERNICANA PRINCIPI MATEMATICI


DELLA FILOSOFIA DELLA NATURA
↓ ↓
Cambio di prospettiva bisogna spiegare la natura
→ non dobbiamo indagare sulla realtà in modo razionale
per quella che è di per sé ma su come
deve essere per poter essere conosciuta
da noi; da OGGETTO a SOGGETTO

CONDIZIONI PER CONOSCERE


● SPAZIO: un oggetto si deve trovare nello spazio
● TEMPO: un oggetto deve essere nel mio tempo e durare nel tempo

SOSTANZA
● CAUSA: deve poter causare qualcosa
● MENTE E SENSI: che lo percepiscono

COME CONOSCIAMO? → attraverso mediazioni


● Sensi
● Forme a priori della sensibilità (pure): spazio e tempo (presenti in noi)
↓ ↓
forma dell’intuizione sensibile esterna forma dell’intuizione sensibile interna

● Forme a priori dell’intelletto: categorie/concetti puri (sostanza e causa)


↓ ↓
oggetto che concetto non
occupa uno presente in natura
spazio e che ma che è frutto
dura nel tempo del nostro modo
di pensare

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La Critica della Ragion Pura (1781)

Cosa posso legittimamente conoscere?


→ cosa posso conoscere LEGITTIMAMENTE, io come uomo

Quando conosco un qualcosa? Quando faccio coincidere la realtà con ciò


che sta dentro la mia testa

SENSI (intuizioni) + INTELLETTO (concetti) ⇒ formulo un GIUDIZIO


↓ ↓
Passivi: percepiscono il mondo Attivi: elaborano le informazioni sensibili

● Le intuizioni senza concetti sono cieche: posso leggere decine di parole, ma se


non so cosa significhino non conosco
● I concetti senza intuizioni sono vuoti: posso anche conoscere il significato di
qualcosa, ma se non lo so associare al dato reale non conosco

IL SOGGETTO è la chiave di tutto → l’uomo filtra il mondo con i sensi e lo percepisce a


suo modo

non possiamo conoscere la realtà in sé ma per come la vediamo noi
→ diamo dei confini al mondo, lo determiniamo con i GIUDIZI a partire dalle categorie

giudizi determinanti
→ sintetici a posteriori: descrivono le
caratteristiche di un
oggetto
→ sintetici a priori: giudizi scientifici

Con i giudizi scientifici, razionalizzo il sapere



posso conoscere solo i fenomeni (ciò che mi appare)
e sono tenuto ad usare le categorie per esprimere i giudizi
sennò non potrei conoscere (giustificazione di diritto di
una pretesa di fatto) → per DEDUZIONE: l’Io Penso (unità a
percezione trascendentale) permette di unire le
categorie

che va al di là dell’esperienza, ma si applica


ad essa e ci permette di conoscere perché
l’uomo ha una struttura dell’intelletto a priori

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L’Estetica trascendentale: dottrina degli elementi; studia le forme pure della sensibilità

● Lo spazio è una forma pura della sensibilità: non abbiamo bisogno di riflettere per
capire che c’è spazio attorno a noi, lo vediamo chiaramente
→ è una forma della sensibilità presente in noi e viene misurata diversamente a seconda
dell’essere preso in considerazione, non è assoluta
● Il tempo è attiguo allo spazio: se io mi trovo in un luogo devo trovarmi anche in un
tempo

LO SPAZIO E IL TEMPO NON SONO NELLA NATURA
ma sono nell’uomo che la interpreta
(es.: una formica percepisce la distanza di un metro diversamente da come la percepisce un
uomo; oppure per un cane 18 anni sono tanti, per un uomo no)
⇒ affermare che lo spazio e il tempo sono categorie presenti solo nell’uomo e non nella
natura di per sé, ci permette di rendere sicura la conoscenza
→ ALLORA:
● la matematica è scienza: si basa sull’aritmetica (tempo) e sulla geometria (spazio)
● la fisica è una scienza: interpretazione dei fenomeni con la matematica

l’uomo percepisce il mondo come matematico, ma non lo è di per sé

L’Analitica trascendentale: la logica trascendentale, l’intelletto e le categorie

LE CATEGORIE: SOSTANZA e CAUSA


↓ ↓
non basta dire che una sostanza è non basta dire che la causa è
un insieme di accidenti (come abitudine e che non sia certa.
hanno affermato gli empiristi) La causa è certa perché corrisponde ad
↓ un concetto puro nella mia testa
riconosco la permanenza di un
oggetto nel tempo
Come applico le categorie? → IMMAGINAZIONE
TRASCENDENTALE

capacità di creare delle immagini nella nostra mente che
generalizzano il dato sensibile
antecedenti sensibili dell’oggetto

IMMAGINAZIONE
↓ ↓
immagini schemi
modelli semplificazioni
(es.: cane) (es.: animale con zampe, occhi, etc.)

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IMMAGINAZIONE TRASCENDENTALE

applico le immagini/concetti al dato
sensibile e le applico al tempo → mezzo attraverso il quale schematizzo
le categorie

GIUDIZI → LOGICA TRASCENDENTALE



io posso definire qualcosa perché applico le categorie
→ la logica formale di Aristotele è perfetta
ma non posso conoscere la realtà in sé né posso immaginare ciò che non mi appare
↓ ↓
noumeno idee di anima, mondo e Dio

riguardo alle proprie idee, noi possiamo solo supporre, poichè la mente umana è in grado
di trascendere ai fenomeni e cerca di universalizzare e estendere i concetti anche a ciò che
non è possibile conoscere → DIALETTICA TRASCENDENTALE

la metafisica non è scienza: l’uomo infatti è convinto di poter applicare le idee
trascendentali come se fossero realtà scientifiche → abitudine

ERRORE

IDEE: anima, mondo, Dio



pseudoscienze fondate su di esse: psicologia, cosmologia e teologia razionali

perché pongono le idee come conoscitive non posso conoscere con le idee
e non come limitative perché non corrispondono a
fenomeni

l’uomo si illude di poter conoscere i noumeni
→ PARVENZA: cerca di rappresentare qualcosa
che non può conoscere

sono razionali perché fanno uso della ragione


MA non sono scienze, perché non basate su evidenze fenomeniche

● PSICOLOGIA RAZIONALE: errata perché trasforma l’Io Penso in una realtà


ontologica

sillogismo errato: “L’Io penso è un soggetto, i soggetti sono sostanze, l’Io Penso è
una sostanza”

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→ MA solo gli oggetti ontologici sono sostanze, mentre l’Io Penso è un soggetto
gnoseologico

ERRORE DELLA METAFISICA CARTESIANA

“Cogito ergo sum” → io penso dunque esisto e ho la percezione di me



non si può ontologizzare il pensiero

● COSMOLOGIA RAZIONALE: è errata perché estende ciò che io vedo all’intero


universo

QUATTRO ANTINOMIE
1. QUANTITÀ: il mondo è finito o infinito nello spazio e nel tempo
2. QUALITÀ: il mondo è costituito da elementi semplici o divisibili
all’infinito
3. RELAZIONE: ci sono cause libere o solo cause necessarie
4. MODALITÀ: il mondo può supporre una causa ultima o no

non posso stabilire con certezza quale delle due opzioni sia quella corretta
perché non posso vedere l’universo nella sua interezza e non posso dimostrarlo

● TEOLOGIA RAZIONALE: errata perché non posso sapere se Dio esista o meno e
non posso dimostrarlo; le prove dell’esistenza di Dio sono errate

1. PROVA ONTOLOGICA A PRIORI


➔ tautologica: dimostro un qualcosa che do già per scontato
➔ confonde il piano della ragione con il piano ontologico

2. PROVA COSMOLOGICA A POSTERIORI


➔ non è detto che una causa che io penso debba essere per forza vera, dal
momento che posso applicarla solo ai fenomeni

3. PROVA FISICO-ONTOLOGICA
➔ dimostro l’esistenza di un architetto ma non so se si tratti di Dio

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La Critica della Ragion Pratica (1788)

⟶ “alla fine tutto quanto si risolve nella pratica”



PRATICA = ciò che noi facciamo agendo
↙ come degli uomini liberi
“fare” in relazione al mondo esterno
guidato dalla ragione

possibile proprio grazie alla libertà

PRATICA MORALE

si potrebbe però dubitare sulla libertà: in fondo, non è possibile dimostrarla


eppure, se non ci fosse la libertà, la morale non esisterebbe e la nostra vita non
avrebbe senso

la ragione è libera di agire l’uomo deve poter scegliere le azioni che
compie: se sbaglia, è giusto che paghi le conseguenze

MORALE KANTIANA: deontologica razionale


→ fondata su imperativi categorici e non ipotetici ⇒ NECESSARIA

si basa su giudizi analitici (universali e necessari)


ed è presente solo negli uomini

MORALE FORMALE: non posso stabilire regole morali stabili, non


esiste un unico bene: non mi dice cosa non devo fare
ma perché non lo devo fare

uso le TIPICHE per stabilire delle regole morali

regole di comportamento non basate sull’utile personale
“tratta te stesso e l'umanità come un fine e mai come un mezzo”
“scegliere il male minore”

MORALE ≠ FELICITÀ ≠ GIUSTO



la morale kantiana è diversa dalla morale
cristiana: la morale cristiana è ETERONOMA

regole dettate da altri
la morale deve essere lontana da ogni sentimento

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la legge morale deve essere UNIVERSALE: deve valere sempre, in ogni contesto e in
tutti i casi

MA non è possibile universalizzare sempre: la morale è legata comunque ad alcune situazioni
empiriche (es.: se noi vivessimo solo per 30 secondi ci sarebbe una morale?)
⟶ è come dire che la colomba starebbe meglio senza incontrare la resistenza dell’aria
con le ali, peccato che è grazie a quella resistenza che può volare

ETICA DEL DOVERE


⟶ influenza della religione protestante pietista

dobbiamo seguire il DOVERE: il buono sta nell’intenzione con la quale
si fa un’azione

il DOVERE precede qualunque tipo di interesse personale

La Critica del Giudizio (1790)


⟶ esamina i giudizi dell’uomo

giudizi riflettenti: si parte dall’oggetto e poi si giunge alla regola (≠ g. determinante)

● CRITICA DEL GIUDIZIO ESTETICO


⟶ definisco qualcosa bello o brutto
io non guardo il mondo solo con le lenti del vero o falso (conoscenza) o del giusto o
sbagliato (morale) ma anche con le lenti dell’estetico

CONDIZIONE SOGGETTIVA: non a tutti piacciono le stesse cose
CONDIZIONE PASSIVA: non posso farmi piacere una cosa che non mi piace

⟶ eppure: l’uomo cerca di universalizzare il bello;

● CRITICA DEL GIUDIZIO TELEOLOGICO


⟶ l’uomo percepisce la realtà come finalistica: ogni oggetto per l’uomo serve a
qualcosa (es.: le gambe servono
camminare)

il fine non è in sé nelle cose ma in come l’uomo percepisce gli oggetti

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