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Anno XLV
13.12.2023
Numero
791
Ricariche telefoniche
Insieme si fa tanto
a cura della Biblioteca Civica di Alano di Piave per il suo 50° anniversario
Arrivano a piccoli gruppi, famiglie, bambini col papà, con la mamma e subito si
mettono a leggere qualcosa, a scambiare due parole nell'attesa del laboratorio.
Fare una pittura collettiva significa accordarsi su un progetto comune e insieme
realizzarlo. "Noi siamo foresta" il titolo di quest'opera fatta insieme in una mattina di
novembre spazzata da un'insolito vento pungente. Un intreccio di rami blu che si
toccano, si sostengono, crescono insieme su uno sfondo che via via si riempie di
sfumature di colore. La guardiamo, è venuta proprio bene, un'opera di tutti. Il vento
non ci lascia appenderla fuori dalla finestra accanto alla scritta biblioteca alano ad
accogliere le persone che verranno nel pomeriggio, allora l’appendiamo sulle scale,
come un cielo colorato sopra di noi. Ecco, ci piace. Alle due arrivano le signore
dalle mani di fata, Laura, Nevia, Maria, Flavia, Maria Teresa, Agnese, Corona,
Naima realizzano oggetti delicati, bellissimi, punto per punto e intanto parlano,
mostrano, si scambiano idee e osservazioni, c'è chi insegna, c'è chi impara: uno
scambio di saperi.
Nella sala accanto si siedono, bambini e adulti, intorno ai tavoli bianchi, quattro per
tavolo. C'è un bel brusio di conversazioni e risate di ragazzi che già cominciano a
giocare con la guida esperta e appassionata di Gilda, Laura, Chiara, (le mitiche
prof). I giochi di società per molti sono una piacevole sorpresa, "magari si potrà
trovarci ancora a giocare" chiede qualcuno che rimane incollato al tavolo di gioco
per tutto il pomeriggio. Mentre al piano terra si cuce e si gioca, al primo piano tutti
sono in movimento, ci si prepara per un momento di condivisione tra musica,
letture, riflessioni. Ci sono Anna e Dario con Gioele, Elia, Giulia, Nikolas, Giulia che
provano le canzoni e letture, Elisa, Sofia, Maria Cristina, Carolina, Giulia e
Alessandra che ripassano il testo "Legarsi alla montagna" . Arrivano anche Nadia,
Paola, Cinzia, A malia e poi Huria, Camila, Narcise, Monica, Alexia, con i libri in
mano. Tutto è pronto, si può cominciare. La voce di Anna, accompagnata da Dario
alla chitarra, accoglie le persone che arrivano, ci si sente bene, si ritrovano persone
e i sorrisi non mancano. E' una festa per la comunità.
Con queste poche righe abbiamo voluto raccontare l'atmosfera che sabato 25
novembre ha attraversato la biblioteca di Alano in occasione dei 50 anni dalla
sua istituzione nel 1973. Un'atmosfera costruita insieme dalle persone, con le
persone, per le persone. Una biblioteca non è un servizio qualunque, è la casa di
tutti, il posto dove entrare per stare insieme davvero, fare insieme, scambiare idee e
accrescere la conoscenza, il benessere, il senso di comunità, dove i libri sono solo
una delle proposte che possiamo incontrare. E sulle biblioteche è importante
ragionare a mente aperta perchè, nonostante la rivoluzione digitale, cresce il
bisogno di spazi per discutere, partecipare, collabo rare, divertirsi insieme, spazi per
accrescere le conoscenze e le relazioni. E' con questo spirito che a gennaio 2011 è
stata inaugurata la ristrutturazione della biblioteca, lo spazio è un elemento
essenziale per fare insieme, uno spazio che si è riempito di esperienze belle e che
continuerà ad aprirsi sempre di più alla comunità tutta, perchè la biblioteca sia
davvero, ogni giorno, la casa di tutti. E ora i ringraziamenti a tutte le persone che
con entusiasmo hanno collaborato a questa giornata, a Romina, alle volontarie
(Alessandra, Amalia, Grazia, Luana, Irene, Caterina...), ai Caratteri Mobili, ai
ragazzi, ai genitori, e a quanti ogni giorno, perchè cose belle in biblioteca ne succedono tutti i giorni, danno
tempo ed energie per costruire questo progetto di comunità. Non ultimi gli amministratori che scelgono di
sostenere un servizio essenziale che guarda al futuro con impegno per dare un contributo al benessere, alla
conoscenza, all'innovazione, alla sostenibilità, alla crescita umana e culturale della nostra comunità.
Insieme si fa tanto. Grazie.
2 CRONACA
I dintorni di Alano di Piave sono un vero tesoro, non solo per la loro bellezza na-
turale, ma anche per le antiche tradizioni legate alle sorgenti che lo rendono un
contesto ancora più speciale per la Festa del Creato. Nel 2015, Papa Francesco
ha rilasciato l’enciclica “Laudato si’”, un messaggio che ci chiama a prendere cu-
ra del nostro creato e riflettere sulle responsabilità che abbiamo nei confronti
dell’ambiente. Questo documento ha guidato l’intera Festa, fungendo da faro
spirituale per le famiglie e per tutti coloro che vi hanno partecipano. Oltre 250
persone che si sono messe devotamente in ascolto degli insegnamenti che illu-
minano il nostro rapporto con la natura, invitandoci a considerarla non solo come
risorsa, ma come una creazione divina da ammirare e proteggere. Il luogo in cui
si è tenuta questa edizione della Festa del Creato è ancor più speciale per la
presenza di una sorgente antichissima, un luogo dove, secondo la tradizione, le
donne si recavano per chiedere il dono della maternità, la sorgente da cui si dice
nascessero i bambini. Questo santuario naturale aggiunge un elemento di sacra-
lità all’evento, un richiamo alla forza della natura e al mistero della vita. La Festa
del Creato è stata organizzata intorno ad un percorso che ha attraversato prati,
valli e boschi alla scoperta delle molte fontane e
sorgenti presenti nella zona. Per far gustare ap-
pieno questo cammino, siamo stati suddivisi in 8
gruppi da una trentina di persone e sono state
organizzate tre tappe speciali, tre momenti per
pregare, riflettere e mettersi in relazione con la
bellezza del creato di Dio. Ogni tappa ha offerto
un’opportunità di connessione spirituale con la
natura e un’occasione per meditare sui messag-
gi della “Laudato si’”. La prima tappa ha invitato
alla gratitudine per le sorgenti, simboli di vita e
fertilità . La seconda tappa in mezzo al bosco ha
spinto alla riflessione sulla responsabilità di pre-
servare questo dono divino, enfatizzato dalla dolcissima musica di un oboe. La terza tappa è stata dedicata alla
speranza e all’azione, incoraggiando le famiglie partecipanti ad impegnarsi concretamente per la tutela
dell’ambiente. Anche qui insomma si è riproposto il messaggio che l’Amore per il creato è una decisione da
prendere ogni giorno e che siamo chiamati non solo a contemplare la bellezza del creato, ma anche a custodirla
con amore e responsabilità. Le tre tappe lungo il percorso rappresentano un viaggio spirituale, un cammino di
crescita e impegno ambientale che ci invita a rispondere con gioia alla chiamata di Papa Francesco: La natura è
un dono prezioso da proteggere e la bellezza del creato è un richiamo alla nostra responsabilità di preservarla
per le generazioni future. La Festa del Creato è una sensibilizzazione verso le giovani e vecchie generazioni, è
un rinnovato impegno a vivere in armonia con la creazione di Dio, un impegno che nasce dalla gratitudine, dalla
riflessione e dalla speranza.
In ricordo di...
a cura di Sandro Curto
Gianna Spezia Dopo lunga malattia è deceduta Giovanna Spezia detta Gianna, classe 1947,
della borgata di Uson in comune di Alano di Piave. Persona estroversa, generosa, attiva nel lo-
cale circolo dell’Auser e nostra affezionata abbonata fin dai primi tempi. Lascia il marito Antonio,
i figli Vania, Mirko e Cristian oltre ai fratelli e alle sorelle.
Giovanni Rech Lunga malattia anche per l’alanese Giovanni Rech, classe
1949, deceduto all’ospedale di Feltre il 16 novembre scorso. Primogenito di sei
fratelli, si era trovato ben presto capofamiglia dopo la prematura scomparsa del padre e aveva
intrapreso la via dell’emigrazione lavorando per diversi anni in Asia e Sudamerica. Lascia la mo-
glie Thi Tam e i fratelli Giuseppe, Jolanda, Mario e Valentino.
Gregorio Schievenin E’ arrivato a pochi giorni dal traguardo del secolo Gregorio “Galdo” Schievenin, classe
1923, dell’omonima frazione di cui era l’ultimo combattente della seconda guerra mondiale e dove aveva eserci-
tato a lungo l’attività di panificatore. Lascia le figlie Maria, Angelina e Giovanna. A tutti i famigliari le condoglianze
della Redazione
4 CRONACA
Note biografiche di don Mirko Gnoato: (12 settembre 1973) è originario della parrocchia del
Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino. Primo di due fratelli, iscritto all’istituto superiore Scotton di
Bassano del Grappa, nel 1990 ha conseguito la qualifica di orafo. Dopo circa vent’anni di lavoro e
con la successiva ripresa degli studi, nel 2009 ha conseguito la maturità statale professionale co-
me tecnico per l’industria orafa. Nello stesso anno ha iniziato il gruppo vocazionale diocesano e
nell’ottobre del 2010 è entrato nella comunità di Casa sant’Andrea per l’anno di discernimento vo-
cazionale. L’anno successivo ha iniziato il cammino formativo in seminario maggiore. E’ stato or-
dinato Presbitero diocesano il 04 giugno 2017.
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6 CRONACA
Lasciò lì tutto ad altri, che lo trascrivessero in bella copia, il diligente Ludovico Violato impiegò per la sola ricopia-
tura sei anni, riempiendo 16 tomi. E don Egidio si ritirò in campagna, nel suo paese di Alano di Piave, a insegna-
re catechismo ai bambini. Quando morì, il 5 aprile del 1768, il grande lessico non era nemmeno entrato in tipo-
grafia. E quando uscirà, nel 1772, non avrà nemmeno il modesto titolo immaginato dal suo autore, Nuovo
Calepino, ma quello, bello però più pomposo e meno nostalgico, di Lexicon totius Latinitatis, Vocabolario
dell’intera Latinità.
A stamparlo, in quattro grossi e fitti tomi, fu la stessa tipografia del seminario padovano, questi incredibili editori
di una volta. Chi crederebbe che quasi negli stessi anni, a partire dal 1784, la Tipografia del Seminario comincia-
va anche la stampa dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, rimaneggiata ma riveduta con mano leggerissima,
senza rinunciare ai contributi letterari di Voltaire, troppo “charmants” per poter essere espunti, e tanto meno al
“Discorso preliminare”, definendolo «il più bel sistema della scienza umana che si possa trovare»? La sezione
morale dell’Encyclopédie illuminista-seminarile comincia con queste parole: «De toutes les parties de
l’Encyclopédie la morale est celle où l’on trouve les plus bons articles». A scandalizzarsi fu quasi solo il Tirabo-
schi.
Così anche il Lexicon del Forcellini cominciava il suo corso, sussidio straordinario di tutti i linguisti, ancora oggi
insostituibile e non certo sostituito dal Thesaurus delle Accademie germaniche, che dopo quasi un secolo naviga
ancora intorno alla lettera O. Esaurita la prima edizione a trent’anni dall’inizio, nel 1801, se ne provvide una se-
conda, e una terza nel 1834. Dopo di che, in due luoghi e da due persone diverse, che lavorarono per anni
all’insaputa l’una dell'altra, Francesco Corradini a Padova e Vincenzo De-Vit a Stresa e a Roma, se ne intrapre-
sero due revisioni approfondite, con i criteri e la terminologia ormai dell’idealismo e con i primi brividi della lingui-
stica moderna.
Il buon vecchio Forcellini s’era preoccupato soprattutto di un’esatta descrizione delle forme dei vocaboli, dei si-
gnificati e degli usi; di fornire uno strumento retorico nel solco degli artisti sommi delle età “aurea” e “argentea”
della latinità, le uniche che si sentisse davvero di raccomandare, e annotando cursoriamente, come coprendo
una deviazione morale, le espressioni delle età “ferrea” e poi “lutea”, quella fangosa della latinità che perisce. Ora
sulle sue tracce rimescolate si delineava filologicamente e logicamente, a grappoli, la storia di ogni parola, e
dall’insieme delle parole la storia di una lingua.
Cosicché nel 1857 uscivano quasi contemporaneamente, a Padova ancora e a Prato, i primi fascicoli di due nuo-
vi Forcellini, suscitando con la loro coincidenza e concorrenza lo scandalo e lo sdegno di Niccolò Tommaseo,
come ennesima prova dell’inguaribile divisione e rivalità degli italiani. Il lessico primitivo passava da quattro a
dieci tomi nella nuova edizione De-Vit, la più mastodontica, e da 35 milioni di lettere a 87.
C’è, all’inizio della premessa di quest’ultimo lessico, che da sola occupa un volume di 260 pagine in folio su due
colonne, la citazione di un carme di Giuseppe Giusto Scaligero, altro intenditore di linguistica già in pieno Cin-
quecento. «Se - cantava lo Scaligero in una delle sue Sylvae - se c’è da condannare qualcuno alle galere, meglio
legarlo alla compilazione di un lessico: quest’unica pena ha tutti i tormenti delle altre messi insieme». Ma addetto
a quella galera, Egidio Forcellini morì a ottant’anni, Ambrogio da Calepio a più di 70, Iacopo Facciolati a 87 e
Vincenzo De-Vit a 81, un mese dopo aver licenziato le bozze del quarto e ultimo volume a cui si arrestò la sua
opera.
Ciao, “Tatanna”!
di Silvio Forcellini
«…perché alla persona che ha fatto questo bel di-
scorso, io ho cambiato i pannolini!». Con
l’esuberanza che la contraddistingueva, così se
n’era uscita al termine di un mio intervento al con-
gresso dei Democratici di Sinistra, di cui al tempo
ero segretario locale. Ed era vero, perché “la Jean-
ne” (come tutti la chiamavano) mi aveva fatto da
“tata”, giovanissima, a Venezia, a casa di mia non-
na, cui era molto affezionata (così come a tutta la
mia famiglia, ricambiata). Gianna Spezia - come
ha ricordato Sandro in altra parte del giornale - era
davvero un concentrato di simpatia e di generosità
e la sua recente scomparsa ha addolorato profon-
damente tutti coloro che l’hanno conosciuta. Ciao
“Tatanna”, dopo tante sofferenze ora potrai final-
mente incontrare i tuoi miti, Elvis ed Enrico. Un ab-
braccio forte ai familiari.
10 CRONACA
(M.M.) Gran raduno dei soci Auser della Conca, chiamati a festeggiare i nati dell’ultimo quadrimestre. Li vediamo
nella foto scattata al termine del pranzo imbandito domenica 3 dicembre nella sala delle associazioni di Quero.
Una settantina i partecipanti, molti dei quali oggetto di festa per il compleanno. Poche parole della presidente
Carla Elda Franzoia per ricordare i tanti problemi del momento presente, i soci prematuramente scomparsi, le at-
tività svolte e quelle da svolgere. Prendete nota: a fine gennaio 2024, il 28, ci sarà la festa del tesseramento. In
calendario anche due uscite: una ai presepi di sabbia di Jesolo e una alla Cappella degli Scrovegni di Padova.
Quasi inutile ricordare la costante attività di volontariato sociale svolta dai soci Auser attraverso accompagna-
mento, vigilanza davanti le scuole, occasioni di incontro per una vita socialmente attiva. Mille impegni che richie-
dono tanti volontari e l’appello è di farsi avanti per offrire un po’ del proprio tempo a favore di chi ha bisogno di
assistenza. Il pranzo si è svolto con grande soddisfazione dei partecipanti e con una ricca lotteria finale, che ha
gratificato molti dei commensali con oggetti semplici, ma utili, a coronamento di un bel giorno di festa.
vi invitano a incontrare
La
Befana
nelle piazze dei paesi
05 gennaio 2024
a Campo alle ore 18.15
a Colmirano alle ore 19.00
a Uson alle ore 19.20
a Fener alle ore 19.45 in piazza Dante
ad Alano alle ore 20.00
presso la Casa delle Associazioni in Via Ten. De Rossi
la Befana . . . saluta e ritorna ai monti
gli orari sono indicativi (vista l’età della vecchietta)
Non è consentito l'uso di petardi durante l’intero svolgimento della manifestazione
Grazie della collaborazione.
12 CRONACA
Amici di Carpen
Un anno, tante occasioni d’incontro
segnalazione di Tiziano Curto
Un altro anno sta per finire e anche in questi ultimi 12 mesi non sono mancate le
occasioni per l'Associazione Amici di Carpen per ritrovarsi presso la sede della
frazione e organizzare qualche evento. L'intento rimane sempre quello di mante-
nere vivo e unito lo spirito collaborativo dei cittadini grazie alla buona volontà dei
soci, di amici e collaboratori più o meno occasionali, che si prestano attivamente
nel corso dell'anno tra le varie manifestazioni come pranzi di pesce, cene a te-
ma, raduno di mezzi d'epoca, camminata degustativa e festa di S.Martino (pa-
trono della frazione) oltre al coinvolgimento dei
ragazzi più giovani, speranza del futuro.
ASTERISCO
I detti de na olta
di Alessandro Bagatella
Chi mal no fa, paura no avrà.
Né par colpa, né par reson no ‘ndar mai in preson.
Chi busie i ghe conta ai amighi prima o poi i avrà fastidi.
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CARNEVALE 2024
48a EDIZIONE
DOMENICA 11 FEBBRAIO
Torna la storica Sfilata dei Carri Mascherati
Vi aspettiamo con rinnovato spirito CARNEVALESCO
e l’entusiasmo che ci ha e vi ha sempre contraddistinto
Pre-iscrizioni carri entro il 20 gennaio
da inviare e-mail a segreteria@prolocoalano.it
dal 12-01 troverete i moduli sul sito www.prolocoalano.it
In caso di maltempo la sfilata verrà rinviata alla domenica successiva.
ASTERISCO
Le “Criole” di Levada
di Dino De Lucchi
La “Criola” é un grande contenitore fatto di vimini
intrecciati, leggera, molto usato nelle famiglie
contadine di una volta, una specie di grande
cesto senza manico. A Levada la Criola era
oggetto di culto, c’era la gara a chi la faceva più
bella con due diversi colori di vimini. Veniva usata
capovolta per mettere sotto la chioccia con i
pulcini e questi potevano uscire a caccia d'insetti. Veniva anche usata
come ancestrale girello per infanti, che venivano messi dentro il foro che
c'era al centro ed erano al sicuro e ci finii dentro anch'io. Serviva anche
portare a casa il pane dal forno. Veniva riempita di foglie di strame, erba
e cartocci di mais. Venivano anche messi sotto i conigli e veniva
spostata quando avevano finito l'erba del prato. Nella nostra stalla
d'inverno ce n’era sempre una riempita di strame di foglie secche e
profumate e io mi ci si sedevo dentro e mi sembrava di essere un
principe in trono a sentire storie di filò. Un giorno a Levada, uno vide nel
suo prato dietro casa un grande cespo di funghi chiodini e li coprì con la
Criola perché non fossero notati e potessero ancora crescere. Un vicino
si insospettii e andò a vedere e li rubò di notte. L'anno dopo vide ancora nello stesso posto la Criola e la alzò
credendo di trovare ancora i funghi e invece fu morso al braccio da un cane messo sotto apposta.
Della Criola non c’è nemmeno una foto in Google: fate voi. Nel frattempo una Criola di cose belle a tutti.
14 CRONACA
Schievenin – Cuneo
Le sorelle Roman si incontrano per festeggiare la
sorella Romilda Pierina che compie 93 anni
di Alessandro Bagatella
Mauro Uttone,
passione
per il teatro
(M.M.) Chi ha avuto modo di seguire le “Farine
Fossili” conosce Mauro e la sua verve teatrale;
una passione che non conosce confini e che lo
spinge a collaborazioni diverse, come quella che
qui segnaliamo: partecipazione ad una rassegna
che porta sul palco l’opera di Shakespeare, sta-
volta assieme alla compagnia feltrina 0437.
Sabato 17 dicembre al teatro San Carlo Borro-
meo di Padova, in zona Arcella, terzo appunta-
mento per la rassegna “Il resto a voce. Prospet-
tive poetiche sul tema della trasformazione, at-
traversando Padova”, giunta quest'anno alla se-
conda edizione.
Un evento che mette al centro della scena Sha-
kespeare con, in apertura, la voce di Rossella
Pretto, traduttrice, poetessa e redattrice che ha
fatto dell’ossessione per il grande drammaturgo
un’interrogazione su di sé e sulla vita. Poi ecco
la rappresentazione della compagnia 0437, for-
mazione teatrale feltrina: la letteratura incrocia -
e cambia - la vita. La lettura e rilettura di Shake-
speare diventa così anche la potente rielabora-
zione di storie e percorsi personali di trasforma-
zione.
Info e prenotazioni: ilrestoavoce@gmail.com
COME ERAVAMO
Accadde vent’anni fa
a cura di Sandro Curto
Rileggendo il Tornado dell’epoca troviamo, anche allora come adesso, notizie di diverse cessazioni di attività av-
venute il 31 dicembre 2003.
In piazza Licini ad Alano chiude, dopo mezzo secolo, la storica macelleria Trivellotto aperta da Primo “Cent” e poi
gestita, negli ultimi anni, dalla figlia Ermelinda meglio conosciuta come Lilly.
A Fener cessa l’attività di parrucchiera Renata Melchiori che aveva iniziato giovanissima il 1° marzo 1962.
A Quero si chiude un’epoca col cambio di gestione del bar “da Franco” che nel gennaio 2004 diventerà AN-BAR-
ADAN con Ilaria Andreazza e Valentina Rizzotto. Per Franco Dal Canton, grande professionista del settore, arri-
va il meritato riposo dopo un periodo di emigrazione in Svizzera, esperienze in locali di Soranzen e Cavaso del
Tomba e circa trent’anni di lavoro a Quero fra Centrale, Locanda e l’ultima sede aperta nel 1993.
CRONACA
Benvenuta Irene
di Alessandro Bagatella
Irene, gioia di mamma e papà, è la bellissima bambina che presentiamo alla fami-
glia de “Il Tornado”. Nata il 18 giugno 2023 Irene ha reso felici mamma Marisa e
Papà Andrea, che vedono crescere a vista d’occhio la loro primogenita. Al settimo
cielo anche i nonni Pietro e Loris, Rino Masin e Giuliana, assieme alla bisnonna
Clara. Alla piccola Irene l’augurio di una vita feconda di bene e tanta felicità.
Congratulazioni ai genitori, ai nonni e bisnonna dagli amici de “Il Tornado”.
17 CRONACA
Riecco il 1963!
di Sandro Curto
Dopo la gita primaverile a Napoli la classe 1963 di Alano e Quero Vas, o se volete
di Setteville, ha chiuso i festeggiamenti per il traguardo delle sessanta primavere
con una deliziosa cenetta a base di pesce alla trattoria “Al Pescatore” di Pederob-
ba gestita dalla famiglia Gregolon.
Se al primo appuntamento erano presenti solo una decina di coscritti questa volta
la partecipazione è stata numerosa raggiungendo la trentina di unità come testi-
monia la foto che ci ha fatto pervenire in redazione il nostro abbonato Livio Dalla
Piazza.
Non è mancato neanche il ricordo per i defunti della classe con una S. Messa nella
chiesa parrocchiale di Alano.
Novembre, si sa mese delle castagne. Si sa anche che molti gruppi Alpini dedicano attenzione alle scuole in
questo periodo offrendo alle scolaresche questo frutto. Una nota particolare si è concretizzata presso la sede del
gruppo Alpini “Valderoa” anche se in tre momenti diversi.
Dapprima con le classi prima e seconda elementare, la seconda con le classi terza, quarta e quinta e per finire
con i piccoli dell'asilo.
Non solo castagne, preparate dai solerti alpini del gruppo, ma anche uno scambio proficuo di domande e risposte
sugli Alpini, la loro storia, la loro associazione che gli scolari hanno rivolto con solerzia e curiosità.
Non solo castagne, ma anche la donazione a ogni classe della bandiera italiana e per tutta la scuola un potente
impianto portatile audio molto gradito.
18 ATTUALITÀ
che è uno dei massimi esperti di intelligenza artificiale, divulgatori come Barbara Gallavotti, Silvia Moroni, Massi-
mo Temporelli e molti altri. A chiudere il ricco palinsesto di tre giorni sono stati lo scienziato evoluzionista e di-
vulgatore Telmo Pievani e l’attore Marco Paolini, in uno science show dedicato a Charles Darwin, uno degli
scienziati più visionari della storia. Tra gli speaker...il querese e amico Fabrizio Bernardi, che ha illustrato
l’attività di monitoraggio asteroidi e detriti spaziali che segue da anni con l’azienda da lui fondata SpaceDyS, già
descritta sulle pagine di questo periodico.
Tutti i talk si possono trovare qui: https://www.youtube.com/live/sg0-3nvTEN8?feature=shared
POESIA
(M.M.) Giovedì 30 marzo, a Quero, al Centro Culturale di Quero abbiamo avuto il piacere di assistere ad un
evento bello, capace di offrire emozione e senso di appagamento. L’occasione è stata fornita dalla presentazione
del libro di poesie del compianto maestro Martino Durighello, conosciuto non solo per la sua lunga carriera di
insegnante di scuola elementare, ma anche per la sua vasta attività musicale e culturale, anima del Coro de Lan,
promotore della rassegna querese “Poesia è”, dell’università della terza età della conca, solo per citare alcune
importanti iniziative che lo hanno coinvolto. Per una bella coincidenza, nell’imminenza dell’inizio del periodo
dell’Avvento, caratterizzato dall’essere periodo di luce, quella divina, la serata del 30 marzo ha consentito di dare
all’opera di Martino una definizione “luminosa” del suo essere poeta, scoprendo vari aspetti della sua poliedrica
esistenza, impegnata nella ricerca di un vivere desideroso di lasciare una traccia che restituisse un senso al
passaggio su questa terra. Emblematico il suo dire in una lapidaria frase: “Amo la Luce / povero essere avvolto
nel buio”. E questo buio è stato reso meno scuro grazie alla introduzione di Serena Dal Borgo, poetessa
bellunese, alla testimonianza della nipote Serena Tronto, alle letture fatte dalla Compagnia delle Farine Fossili e
dall’accompagnamento musicale di Pietro Curto, Gilberto Meneghin, Pietro Andreola e vocale di Rebecca Curto.
Un lavoro corale che ha reso degnamente omaggio all’opera di Martino, curata con passione dal figlio
GianMartino, sostenuta dall’amministrazione comunale di Quero Vas. Il libro, edito da Dbs-Smaa di Rasai del
Seren del Grappa si trova in libreria o direttamente dal suo curatore durighellogianmartino@gmail.com.
20 LETTERE AL TORNADO
CRONACA
ATTUALITÀ
CRONACA
dinodelucchi52@gmail.com è il recapito dell’autore dell’opera qui sopra riprodotta. Tutte storie da gustare!
di Mondin Duilio