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LA SESTINA LIRICA

Secondo D è una sottospecie di canzone in Coblas dissolutas: no ripetizione frasi


musicali, no diesis. In realtà forma autonoma di Arnaut Daniel.
Struttura fissa di sei stanze, quella da sei endecasillabi è un caso anomalo di coblas
estampas con due peculiarità:
- Non ci sono rime ma ritornano identiche le stesse parole chiamate parole-
rima, sono 6
- Le parole-rima ritornano secondo uno schema preciso: la retrogadatio
cruciata, ossia ogni parola secondo meccanismo fisso ricopre tutte le sei
posizioni possibili secondo la sequenza 6-1-5-2-3-4 (facce del dado, quelle
opposte fanno sempre 7)
Nel congedo (tre versi endecasillabici) due parole-rima per verso: una in corpo di
verso e una alla fine anche se non c’è una regola fissa ma tutte le parole-rima
devono tornare.
La sestina troverà gran fortuna con Petrarca, nel Canzoniere ne inserisce ben nove:
XXII, XXX, LXVI, LXXX, CXXXXII, CCXVI, CCXXXVII, CCXXXII
Fortissimo influsso dantesco come dimostra Rvf 66 con metà delle parole che
compongono la poesia.
Per le parole-rima sono esclusi verbi e avverbi, in genere si usano aggettivi piani e
bisillabi; sono escluse anche le rime equivoche (due parole di suono uguale ma
diverse nel significato).
Nelle Prose d.v.l. Bembo si sofferma su un loro aspetto costante:
Ulteriore fortuna delle sestine sul modello petrarchesco ma con l’introduzione di
alcune anomalie:
- Parole-rima formate da parole composte: rime inclusive ossia una delle due
parole è inclusa in quella con cui è in rima
- Parole non solo bisillabiche
- Molti verbi e aggettivi
- Versi sdruccioli o con anche retrogadatio non cruciata ma diretta: l’ultima
P-R occupa la prima la prima la seconda e così via
Nel ‘500 il Groto introduce la sestina doppia caudata: al congedo normale sono
associati due distici (strofa di una coppia di versi): nel primo le P-R a 3+3, nel
secondo si accumulano tutte nel 2° verso in rima baciata con il primo.
I più alti esempi di sestina classica si hanno con Sannazzaro: Sonetti; Canzoni e
Arcadia.
Esistono poi due sotto-forme di sestina entrambe chiamate sestina doppia:
- La prima ha esempio in Rvf 332; due cicli da sei stanze ma congedo sempre di
tre versi.
- Il secondo ha stanze di 12 endecasillabi su 5 parole-rima e un congedo di 6
versi; regola di base diretta per avere un senso ciclico, il congedo ha un
ordine diverso dal normale: le P-R sono le prime di ogni stanza ma quella
centrale è raddoppiata.
Dopo una fase negativa nel ‘600 riprende fortuna nella fine dell’800 con Carducci e
D’Annunzio: “Sestina della lontananza nell’Isotteo”
E nel ‘900 con Ungaretti: Recitativo di palinuro in Terra promessa Fortini: La
sestina a Firenze in Poesia ed errore.

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