Sei sulla pagina 1di 14

1. In che secolo fu codificato il rigo musicale o pentagramma?

XVI

XVII

XV

XIV

Nella notazione musicale, il pentagramma o rigo musicale è costituito da cinque linee


parallele.Il nome deriva dalle parole greche "πέντα" (penta; cinque) e "γράμμα"
(gramma; scrittura, lettera). La numerazione delle linee e degli spazi viene, per
convenzione, effettuata con ordine crescente dal basso verso l'alto.
La sua storia parte dal IX secolo d.C.
L'attuale pentagramma risale invece al pratico Ugolino da Forlì:
Ugolino da Orvieto, o Urbevetano, oppure Ugolino di Francesco da Orvieto o anche
Ugolino da Forlì (Forlì, 1380 circa – Ferrara, post 1457), è stato un compositore e
teorico della musica italiano, a cui è attribuita l'invenzione del pentagramma.

2. Tra i piedi della metrica classica qual è composto di due sillabe di cui una breve e
una lunga?

Tribraco

Dattilo

Anapesto

Giambo

Il giambo è un tipo di piede adoperato nella metrica classica di schema breve-lungo.


Ecco altri metri:
• Giambo: ∪ –
• Trocheo: – ∪
• Tribraco: ∪ ∪ ∪
• Dattilo: – ∪ ∪
• Anapesto: ∪ ∪ –
• Spondeo: – –

3. Per coro omoritmico s'intende un insieme di voci che:

procedono monoicamente con diverse altezze

procedono monoicamente con diverse durate

procedono polifonicamente con uguale registro

procedono parallelamente con uguali durate


Termine della teoria musicale che denota il procedere simultaneo di tutte le voci in
un brano polifonico con valori ritmici uguali e con melodie diverse.

4. Quale tra queste riviste si occupa prevalentemente di didattica musicale?

Musica oggi

La scuola

Nuova Rivista Musicale Italiana

Musica domani

La Nuova Rivista Musicale Italiana è una delle più autorevoli e conosciute


pubblicazoni di cultura e informazione musicale del nostro paese. Il primo numero
risale al 1967, viene pubblicata ogni trimestre e contiene saggi, interviste e
documenti di autorevoli esponenti del panorama musicologico italiano e
internazionale.

5. Cos'è il bordone?

Una nota prolungata e consonante ad accompagnamento di una melodia

La sovrapposizione di più linee melodiche

Un timbro vocale

Un effetto ritmico

Bordone indica un effetto di accompagnamento in cui una nota o un accordo sono


suonati in modo continuo per buona parte dell'intera composizione.

6. Cos'è il cromorno?

Un coro della tragedia greca

Uno strumento ad ancia semplice

Una chiave a forma di serpente che serve per regolare l'intonazione degli organi

Uno strumento ad ancia doppia

Il cromorno (corno ricurvo) era unos trumento molto popolare in Francia, Germania
e Paesi Bassi all'epoca del Rinascimento e nel primo 1600, mentre in Italia non ebbe
molta fortuna. É costruito in legno di acero o bosso ed è formato da un'ancia doppia
incapsulata a canna cilindrica con 6 o 7 fori.
7. Chi ha inventato il metodo didattico del Do mobile?

Allorto

Piaget

Montessori

Goitre

Il metodo del Do mobile fu introdotto in Italia da Roberto Goitre, il quale rielaborò


profondamente la solmisazione esistente al fine di adattarla alle esigenze didattiche,
semplificandola e trasformandola da esacordale a solmisazione per ottava. La
solmisazione di Goitre permette anche una facile lettura delle modulazioni, poichè
comporta solamente lo spostamento della posizione del do, chiamato per questo
motivo Do mobile.

8. La locuzione "contrappunto doppio" designa:

una forma polifonica imitativa bipartita

un canone con aumentazione ritmica del conseguente

il raddoppio in terza o in sesta di una linea melodica

la combinazione rivoltabile di due parti

Il contrappunto doppio o contrappunto invertibile a due voci consiste nella stesura


di una linea di contrappunto che può essere indifferentemente disposta sopra o
sotto il canto dato, senza violare le norme della buona scrittura. Il contrappunto
doppio può essere traslocato, fermo restando il canto dato, all'ottava, alla decima o
alla dodicesima. Ciò determinerà una costante modificazione di rapporto con il
canto dato: ogni suono verrà a trovarsi in un intervallo rivoltato rispetto
all'intervallo iniziale.

9. Si definisce politonale una composizione che:

termina su un accordo diverso da quello di tonica

oscilla costantemente fra triadi maggiori e triadi minori di una stessa tonica

impianta l'ultimo movimento in una tonalità diversa da quella del primo

sovrappone linee melodiche o accordi appartenenti a tonalità diverse

La politonalità è una tecnica compositiva che prevede ľuso contemporaneo di più


tonalità in una composizione musicale. Prima del XX secolo fu impiegata (da von
Biber nel 1673 e Mozart nel 1737) solo per sottolineare effetti comici o parodistici.
Nel 1900, invece, la politonalità assunse il ruolo di ricerca espressiva: ricordiamo le
quattordici bagattelle di Bartok del 1908, il Petruska di Stravinskij del 1911 e i
preludi di Debussy. Il balletto Le Sacre du Primtemp di Stravinskij rese popolare la
bitonalità.

10. Il termine teorico "anacrusi" definisce:

lo spostamento degli accenti ritmici sui tempi deboli della battuta

il punto culminante di una linea melodica

la nota o le note che precedono il tempo forte di una battuta

una cadenza anticipata rispetto alla sua sede naturale

Anacrusi, dal greco anacrouo (preludere), indica una nota o un gruppo di note atone
in levare, che precedono la prima battuta di una composizione. L'anacrusi è un tipo
di figurazione che si trova frequentemente all'inizio di un brano musicale. Poiché
corrisponde alla soppressione della prima metà della battuta, spesso il brano
termina con una battuta tronca, della quale è scritta solo la prima metà.

11. Nel temperamento naturale il comma pitagorico è:

la divisione in due parti perfettamente uguali del semitono

il semitono risultante dalla sottrazione di due toni a una quarta

l'altro nome dell'intervallo di seconda maggiore

il differenziale di intonazione tra il rapporto d'ottava e la somma di sette rapporti di quinta

Il termine "comma" in acustica indica un intervallo molto piccolo, avvertibile solo da


un orecchio estremamente sensibile. Il comma pitagorico è il rapporto tra due note
che differiscono tra loro di un comma. Partendo da do e seguendo il circolo delle
quinte ascendenti, avremo si#: do-sol-re-la-mi-si-fa#-do#-sol#-re#-la#-mi#-si#.
Essendo tale nota 12 quinte ascendenti rispetto alla prima nota do ed essendo il
rapporto di quinta pari a 3/2, tenendo inoltre conto che il circolo delle quinte copre
sette ottave e che il rapporto di ottava corrisponde a 2/1, il comma pitagorico sarà
(3/2)12: (2/1)7 = 23,48 cent (dove "cent" sta per centesimo di semitono).

12. Una notazione adiastematica:

non indica con precisione l'ampiezza degli intervalli

trascura qualunque indicazione ritmica

è attualmente in uso nelle edizioni moderne del canto gregoriano

è particolarmente adatta a fissare sulla carta i microintervalli

In età medievale la scrittura musicale indicava solo il valore della note ma non la
sua altezza, visto che non esistevano righi musicali (da qui il nome di notazione
adiastematica e in campo aperto).
13. Il madrigale cinquecentesco è un genere musicale composto in maniera da:

intonare diverse strofe sulla medesima musica

aderire perfettamente al testo attraverso una forma aperta

arieggiare melodie popolari

parodiare testi musicali preesistenti

Il madrigale è una composizione musicale in genere per 3-6 voci. É un canto di


origine contadina che tratta soprattutto argomenti amorosi in una perfetta adesione
tra musica e testo il cui stretto rapporto presuppone il superamento della forma
chiusa e l'utilizzo di una metrica più libera.

14. Nel melodramma seicentesco, il "lamento" è costruito prevalentemente su:

un basso ostinato diatonico o cromatico

un cantus firmus

una sequenza armonica elusiva della sottodominante

un seguito di settime diminuite

Il lamento o lamentazione è una forma sia musicale che poetica costruita su un


basso ostinato che ripete un tema di basso contenente una figura cromatica
discendente, che procede solitamente dalla tonica alla dominante.

15. L'epitelio respiratorio è:

pavimentoso composto

cilindrico composto

pavimentoso semplice

pseudostratificato ciliato

La mucosa respiratoria, di colorito roseo e lucente, è costituita da epitelio e lamina


propria. L'epitelio è pseudostratificato, con ciglia vibratili la cui corrente è rivolta
verso l'esterno. La lamina propria, riccamente vascolarizzata, provvede al
riscaldamento e all'umidificazione dell'aria; le ghiandole tubuloacinose ramificate
della lamina propria elaborano un muco che, depositandosi alla superficie
dell'epitelio, intrappola eventuali detriti e microrganismi che grazie al movimento
delle ciglia verranno indirizzati verso la faringe, dove saranno deglutiti ed esposti
agli acidi e agli enzimi gastrici. La zona di transizione tra la cute del vestibolo nasale
(epitelio pavimentoso composto) e la mucosa respiratoria si trova circa 0,5 cm
sopra la spina nasale, viene detta locus Valsalvae ed è sede elettiva di emorragie
nasali.
16. Lo scheletro del naso esterno è formato:

da ossa

da cartilagini ialine

da cartilagini fibrose

da ossa e da cartilagini ialine

Lo scheletro del naso esterno è costituito da ossa e da cartilagini ialine. Lo


scheletro osseo, che sostiene la parte superiore del naso, è costituito dalle ossa
nasali, dai processi frontali delle ossa mascellari e dalla porzione nasale dell'osso
frontale. Lo scheletro cartilagineo risulta composto dalla cartilagine del setto, dalle
cartilagini laterali e dalle cartilagini alari maggiori e minori, connesse tra loro e con
lo scheletro osseo tramite il pericondrio, che si estende da una all'altra ininterrotto e
si continua con il periostio. Il dispositivo che delimita le narici, costituito da
cartilagini e da connettivo pericondrale interposto, è considerato una sorta di
valvola che può in minima parte regolare la quantità d'aria inspirata.

17. Per "Effetto Tomatis" si intende:

capacità della voce di contenere solo le frequenze ascoltate dall'orecchio

la tensione precedente la performance artistica

la respirazione accessoria dovuta a stress

la padronanza della tecnica vocale

A. Alfred Tomatis (1920-2001) foniatra francese studiò l'orecchio e le sue relazioni


con la voce ed in senso più generale la relazione tra ascolto e comunicazione.
L"Effetto Tomatis" depositato all'Accademia delle Scienze di Parigi nel 1960 si può
riassumere in tre punti:
a) la voce contiene solo i suoni che l'orecchio può percepire;
b) se si modifica l'ascolto la voce ne è immediatamente ed inconsciamente
trasformata;
c ) si può modificare stabilmente l'emissione vocale mantenendo per un certo
tempo un'opportuna stimolazione uditiva.

18. Che cos'è l'Orff-Schulwerk?

Un metodo didattico

Un trattato di composizione dodecafonica

Il catalogo delle opere di Orff

L'ultimo lavoro per il teatro composto da Orff


L'Orff-Schulwerk è una metodologia di insegnamento della musica, frutto di una
serie di esperienze didattiche operate da Carl Orff. I primi quaderni dell'Orff-
Schulwerk furono pubblicati fra il 1931 e il 1934.

19. Qual è il tempo composto corrispondente a 2/4?

7/8

6/8

12/8

4/4

I tempi possono essere classificati in semplici e composti: nei primi la battuta è


divisibile in due metà, nei secondi in tre parti. Per passare da un tempo semplice al
suo corrispondente composto si moltiplica la frazione originaria per 2/3. Per
compiere l'operazione inversa, cioè ricavare da un tempo composto il suo relativo
tempo semplice, basta dividere il tempo composto per 3/2. I tempi si dicono
corrispondenti, in quanto conservano la stessa qualità delle figure occorrenti alla
formazione della suddivisione.

20.Tra le quattro seguenti definizioni, quale NON si riferisce a quella di stanghetta?

È detta anche spezzabattute

È usata comunemente a partire dal XVII secolo

È un'indicazione dinamica

Alla fine della composizione ne vengono utilizzate due

Le "stanghette di misura" o "spezzabattute" sono linee verticali che dividono la


partitura in compartimenti di uguale durata: misure o battute. La stanghetta viene
comunemente usata a partire dal XVII secolo, contestualmente alla diffusione della
musica strumentale. La doppia stanghetta si utilizza alla fine di un periodo
conclusivo o alla fine di una composizione. La dinamica è quell'insieme di segni con
cui il compositore indica la sua intenzione espressiva (crescendo, diminuendo,
piano, forte, ecc.), pertanto è l'unico elemento, tra quelli elencati, che non fa
riferimento alla definizione di stanghetta.

21. Quale di questi termini corrisponde alla seguente definizione?


"Divide il brano musicale in accenti forti e deboli organizzati in battute".

Accento metrico

Accento ritmico

Accento agogico

Accento dinamico
L'accento metrico è quello che cade sul primo movimento di ogni misura,
corrispondente al battere, seguito naturalmente da un accento debole. L'accento
agogico può cadere su qualsiasi nota della misura, è segnato con un trattino sopra
o sotto di essa e indica che il suono deve essere tenuto un pò appoggiato. L'acceto
dinamico può essere posto su quasiasi nota, rinforzandone l'intensità. Quindi la
risposta giusta è l'accento ritmico che organizza gli accenti all'interno delle battute
dividendoli in forti e deboli.

22. Un'anacrusi è:

una forma retorica

sinonimo di croma con doppio punto

l'inizio del ritmo in levare rispetto alla battuta

l'inizio del ritmo in battere rispetto alla battuta

L'ictus è un aspetto caratteristico della frase musicale e può essere di tre tipi (tetico,
anacrusico, acefalo) che, grazie all'attacco ritmico, conferiscono alla frase carattere
e slancio particolare. Il ritmo tetico (dal greco tesis,
accento forte) è tale quando il suo inizio coincide col battere. Il ritmo anacrusico
(dal greco anacrousis, indicante in poesia le sillabe che precedono la serie ritmica
del verso) è quello che inizia in levare rispetto alla battuta. Il ritmo acefalo (dal greco
achefalos, senza testa) inizia con una pausa sul ritmo forte della battuta.

23. Il contrattempo è:

una particolare sincope

un errore di esecuzione

la giustifica di un ritardo

l'alternanza di pausa sul tempo forte e nota sul tempo debole

Il contrattempo è un effetto ritmico simile alla sincope, in cui il suono iniziato sul
tempo debole è troncato da un silenzio sul tempo forte. Quest'effetto si può avere
sia nei tempi semplici che nei tempi composti e produce un tipico contrasto ritmico.
Nella sincope, invece, il suono inizia su un tempo debole o su una parte comunque
debole della battuta, prolungandosi sul tempo forte o sulla parte successiva.

24. Quali sono le caratteristiche dell'allemanda?

Tempo pari - ritmo iniziale anacrusico - figurazioni ritmiche puntate

Tempo ternario - carattere vivace - frequente spostamento degli accenti

Tempo 3/4 o 3/2 - accento su secondo tempo - secondi e terzi accenti della battuta legati

Ritmo binario - tempo in 6/8 - attacco in levare


L'allemanda è una danza di origine tedesca che nacque intorno al 1500. Di
andamento moderato, venne usata durante il periodo Barocco come prima danza
della suite o come tema della partita. Le risposte B, C, D contengono le
caratteristiche rispettivamente della corrente (danza di origine francese del XVI
secolo), della sarabanda (in cui le legature producono un ritmo particolare di
semiminima e minima alternate) e della giga (ballo popolare antico diffuso in molte
regioni d'Europa in diverse varianti).

25. A cosa corrisponde l'unità di misura?

Alla durata dell'intero brano

Alla durata di una battuta

Al movimento di divisione

Nessuna delle precedenti

L'unità di misura corrisponde alla durata di un'intera battuta musicale. Il suo valore
unitario si calcola riducendo, ossia semplificando, il valore della frazione di tempo
ad un valore unico (quando ciò è possibile). Nelle misure ternarie semplici il valore
unitario della misura si ottiene raddoppiando il valore del denominatore. Alla figura
del valore così ottenuto bisogna aggiungere il punto.

26. Una sincope può essere:

semplice e composta, regolare e irregolare

semplice binaria o composta quaternaria

solo irregolare

solo regolare

In musica la sincope è lo spostamento dell'accento ritmico della battuta dal tempo


forte al tempo dedole e può essere semplice e composta, regolare e irregolare. Si
definisce regolare quando si trova tra due note o pause di
uguale valore; irregolare quando si trova tra due note o pause di valore diverso;
regolare semplice quando comporta lo spostamento di un solo accento; regolare
composta quando comporta lo spostamento di più accenti.

27. Gli stretti sono:

una parte della meccanica del clavicembalo

un procedimento compositivo polifonico in cui le voci sono a distanza ravvicinata tra loro

la rappresentazione grafica dell'intreccio di voci ascendenti

l'opposto di posizione lata


Gli stretti sono l'ultima parte della struttura della fuga scolastica dopo l'esposizione
e lo sviluppo o elaborazione. In questa sezione le entrate tra soggetto e risposta
sono così ravvicinate da verificarsi sovrapposizioni a canone in cui la risposta entra
prima che il soggetto sia terminato. Gli elementi soggetto e risposta possono
essere proposti in forma originale o modificata (aggravamento, diminuzione, moto
contrario, moto retrogrado, ecc.). L'ultimo stretto termina in genere sul pedale di
tonica.

28. La fuga è:

un brano dall'andamento mosso

un brano appartenente ad una suite

una forma musicale tipica del XIX secolo

una tecnica compositiva

La "fuga" è una forma musicale polifonica a carattere strumentale, vocale o di stile


contrappuntistico, che si diffuse a partire dalla metà del 1600. La struttura della fuga
è la seguente: esposizione, presentazione del soggetto con entrate successive
accompagnate dal controsoggetto; svolgimento, elaborazione delle idee presentate
in precedenza attraverso diversi episodi o divertimenti; ripresa, nuova esposizione,
spesso amplificata, caratterizzata dalla presenza degli stretti, cioè successioni di
entrate a distanza ravvicinata.

29. Cos'è l'hoquetus?

Uno strumento musicale

Il nome di una danza folcloristica

Una composizione che prende il nome dall'imitazione degli animali

Una tecnica compositiva tipica dei musicisti fiamminghi

L'hoquetus è una tecnica compositiva utilizzata nella polifonia medievale, tipica dei
musicisti fiamminghi, basata su brevi e frequenti pause che interrompono la linea
melodica, alternandosi fra le varie voci e dando così origne al tipico effetto spezzato
(dal francese, hoquet = singhiozzo). Tale tecnica si sviluppò presso la scuola di
Notre Dame durante l'Ars Antiqua, ma fu utilizzata anche successivamente, nel
periodo dell'Ars Nova da compositori come Guillame de Machaut.

30. L'Ars Nova è:

un nuovo sistema di notazione ritmico-musicale introdotto nel XIV secolo

una tecnica di composizione usata per la musica sacra nel periodo rinascimentale

un attacco "in levare"

la forma musicale che sostituì il madrigale


Il nome Ars Nova indica un nuovo sistema di notazione ritmico-musicale introdotto
nel XIV secolo: deriva dal trattato di Philippe de Vitry intitolato Ars Novae Musicae,
in cui l'autore esamina i nuovi schemi di notazione che contrappongono la musica
del suo tempo a quella delle generazioni precedenti. Le principali innovazioni
notazionali, rispetto all'Ars Antiqua, sono: l'aggiunta della Maxima come valore
superiore alla Longa, la Semibrevis e la Minima come valori inferiori; l'assunzione
della Brevis come unità di pulsazione; la definizione di Tempus Rectus per il
rapporto in tre e di Alterum o Imperfectum per quello in due.

31. Il serialismo è:

sinonimo di dodecafonia

sinonimo di musica di difficile ascolto

l'abbandono di qualunque riferimento modale o tonale

una tecnica compositiva

Il serialismo o musica seriale è una tecnica compositiva che ordina in maniera


stabilita a priori uno o più parametri musicali (altezza, durata, intensità, timbro, ecc).
Nata in rapporto alla crisi del sistema tonale all'inzio del XX secolo, trovò la sua
prima espressione nella dodecafonia di Schoenberg, che compose a partire da una
successione preordinata di note della scala cromatica (serie dodecafonica). La
serialità però non si risolve in questa, essendo possibile serializzare, oltre alle note
della scala cromatica, anche gli altri parametri musicali.

32. Il semitono formato dall'alterazione di uno stesso suono si dice:

diatonico

omofono

cromatico

monodico

Il semitono rappresenta la più piccola distanza che separa un suono dall'altro; esso
è di due specie: diatonico e cromatico. Il primo è formato da due suoni consecutivi di
nome diverso: ad esempio, do-re bemolle; il secondo consiste nell'alterazione dello
stesso suono: ad esempio, do-do diesis.

33. Il falso bordone è:

uno strumento musicale

altro termine per indicare la falsa relazione

una tecnica compositiva a tre voci

un termine usato per indicare il cattivo funzionamento di un registro organistico


Il falso bordone è una tecnica di armonizzazione nata in Italia e divenuta poi
caratteristica della scuola di Borgogna nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento.
Si basa su una struttura a tre voci, in cui ad un cantus
firmus si associano altre due parti, che formano accordi di quarta e di sesta. Il più
grande compositore che la utilizzò, nonché probabilmente il suo inventore, fu
Guillaume Dufay (1430 ca.). Successivamente, nel XVI secolo, il falso bordone stette
ad indicare la pratica di alternare versetti intonati secondo l'originaria melodia
gregoriana e versetti in cui tale melodia era armonizzata a 3 o 4 voci.

34. Da quanti semitoni è composto l'intervallo di settima diminuita?

11

È formato da soli toni

10

La scala pitagorica cromatica suddivide l'ottava in dodici semitoni (nel sistema


tonale occidentale). Partendo dalla scala di do si hanno le seguenti note, poste tutte
ad un semitono di distanza: do, do#, re, re#, mi, fa, fa#, sol, sol#, la, la#, si. Quindi,
per calcolare gli intervalli, è sufficiente rifarsi a questo schema e contare i semitoni;
nel caso in esame, l'intervallo di settima diminuita sarà formato da 9 semitoni (ex.
Do# - La#).

35. Quando si verifica la falsa relazione di tritono?

Quando una voce procede per moto contrario

Quando a un quinto grado ne segue un quarto ed entrambi sono armonizzati con 3 5

Quando si susseguono due progressioni

Quando si altera il quarto grado

La falsa relazione di tritono si verifica quando il V grado armonizzato con (3 5) è


seguito dal IV grado armonizzato anch'esso con (3 5): questa relazione va evitata
perché crea un tritono fra la terza del primo accordo e il basso del secondo. Per
questa ragione, se il basso presenta la successione di gradi V-IV-III, si preferisce
non armonizzare il IV grado, lasciando su di esso fermo l'accordo del V trattando il
IV come nota di passaggio.

36. La scala che si può suonare su qualsiasi accordo di dominante alterato è detta:

pentatonica

superlocria

esatonica

maggiore
La scala superlocria corrisponde al settimo grado della scala minore melodica ed è
formata da gradi che sono quasi tutti bemolle, cioè abbassati di un semitono.
Unisce una parte di scala diminuita per le prime quattro note con quella esatonale
per le successive. Si tratta di una delle scale più usate nell'improvvisazione
jazzistica.

37. Nelle opere di Wagner è utilizzata la tecnica del Leit Motiv, cioè:

temi di carattere allegro

temi da suonare in "pianissimo"

temi musicali diversi associati a diversi personaggi

nessuna delle precedenti

Nel ciclo Der Ring des Nibhelungen (L'anello del Nibelungo) sono presenti 74 Leit
Motiv, usati e variati per rappresentare personaggi, cose o situazioni. Leit Motiv sta
per "motivo conduttore", cioè tema musicale associato ad un personaggio,
sentimento, luogo, oggelto. In genere si tratta di una breve melodia, a volte anche
solo un accordo, una figura ritmica o, come in Pierino e il lupo di Prokofiev,
l'associazione di un personaggio ad uno strumento musicale. Il nome deriva dal
francese motif (tema) in aggiunta a leit dal tedesco leiten (condurre).

38. L'antecedente o dux e il conseguente o comites sono:

le parti di cui è costituito il canone

il tema su cui è costruita la sonata

sinonimi di soggetto e controsoggetto nella fuga

forme sviluppatesi trasformandosi nei secoli

Il canone è una composizione basata sull'unione di una melodia con una o più
imitazioni che le si sovrappongono: la melodia è l'antecedente, quelle che seguono
sono i conseguenti. Esistono diversi tipi di canone che si classificano in relazione al
numero di voci presenti e all'intervallo che distanzia conseguente da antecedente.
Abbiamo, poi, i canoni per inversione (in cui il conseguente muove in senso
contrario rispetto all'antecedente), i canoni retrogradi (in cui il conseguente muove
dall'ultima nota alla prima), i canoni mensurali (in cui l'imitazione segue un principio
di proporzione ritmica), i canoni perpetui (quando ogni voce al termine può
ricominciare da capo), quelli doppi e tripli.

39. Le ottave nascoste sono ammesse:

quando si formano sull'accordo di tonica

quando una parte procede per grado congiunto e il basso rimane fermo

quando una parte procede per grado congiunto e l'altra per salto di quarta o di quinta
quando all'interno dell'accordo c'è una dissonanza

Le ottave nascoste sono ammesse quando la parte superiore procede per gradi
congiunti, mentre quella inferiore fa un salto di quarta o di quinta. Se esse si
trovano tra le parti estreme, occorre che oltre alle suddette condizioni, l'ottava sia
raggiunta su un I, IV o V grado della scala. Solo nei casi difficili, cioè quando non
esiste soluzione migliore, ma mai tra parti estreme, si potranno accettare le ottave
nascoste in cui la parte superiore
sale di quarta e quella inferiore sale di grado.

40. Una falsa relazione cromatica è:

un errore da evitare nell'armonizzazione

un madrigalismo

un collegamento timbricamente sgradevole tra due accordi

un accidente in chiave

In un'armonizzazione si verifica l'errore di una falsa relazione cromatica quando una


stessa nota passa da una voce all'altra assumendo fra le due una diversa
alterazione. Nel caso in cui la nota diversamente alterata rimanga nella stessa voce,
si ha un cromatismo che invece è sempre possibile.

Potrebbero piacerti anche