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A
B
A
B
C
B
C
C
I terzina
A (metro binario)
II terzina A
ritornello B (metro ternario)
BALLATA
Schema generale della ballata
una ripresa di un numero variabile di endecasillabi o settenari; il numero di versi e il loro tipo
caratterizza la ballata nel suo insieme, per cui si parla di ballata grande con ripresa di quattro
endecasillabi, mezzana con ripresa di tre endecasillabi o di quattro non tutti endecasillabi,
minore con ripresa di due endecasillabi, piccola con ripresa di un endecasillabo, minima con
ripresa di un settenario o verso minore, stravagante con ripresa di pi di quattro versi;
un certo numero di strofe chiamate stanze; ogni stanza presenta due piedi o mutazioni con
numero di versi uguali e stesse rime alternate e una volta con lo stesso numero di versi della
ripresa, dei quali il primo rima con i piedi e lultimo si collega a una rima della ripresa;
la ripetizione della ripresa dopo ciascuna stanza.
La ballata intonata con due sezioni musicali:
Sezione A = serve per lintonazione della ripresa e della volta
Sezione B = serve per la coppia di piedi, ed normalmente ripetuta identica, almeno nel primo
periodo; nella tradizione pi tarda frequentemente le due ripetizioni sono differenti nella sezione
cadenzale, con un verto e un chiuso (evidente una italianizzazione dellouvert e del clos francesi). Si
deve anche osservare che buona parte delle ballate intonate dai compositori trecenteschi sono
attestate solo da testimoni musicali e presentano una sola stanza; non sappiamo se la ballata fosse
gi originariamente monostrofica (sul modello petrarchesco; nel Canzoniere cinque ballate su
sette hanno una sola stanza) oppure no.
La ballata la forma preferita dai compositori fiorentini della seconda met del secolo, eredit
dello Stil novo assimilata anche da Petrarca. Nella ballata a due voci le due sezioni sono spesso
identiche, mentre in quelle a tre pi frequente trovare la cadenza diversa nella ripetizione della
sezione B; nella composizione a tre voci il Contratenor si pone di consueto come voce intermedia
tra il Cantus e il Tenor. Il testo solitamente collocato sotto entrambe le voci nella ballata a due
voci, mentre in quella a tre si pu trovare nella sola voce superiore, nella coppia di voci CantusTenor o in tutte e tre.
Francesco Landini, Ecco la primavera, ballata mezzana monostrofica
Ecco la primavera
che l cor fa rallegrare;
temp da nnamorare
e star con lieta cera.
x
y
y
x
a
b
a
b
b
c
c
x
ripresa
I piede (o I mutazione)
II piede (o II mutazione)
volta
a
A
(Da Poesie musicali del Trecento, a cura di Giuseppe Corsi, Bologna, Commissione per i testi di
lingua, 1970, pp. 167-168).
CACCIA
Rappresenta forse la forma poetico-musicale pi tipica del Trecento italiano; i testi sono di
argomento venatorio, ma vi sono anche scene di mercato, con dialoghi e suoni onomatopeici. La
struttura metrica non rigorosamente prefissata, e i metricologi hanno formulate diverse ipotesi e
soluzioni.
La composizione musicale a tre voci; le due superiori sono in stretta imitazione canonica
allunisono, e la seconda voce comincia dopo sei o pi misure di breve della prima; il Tenor, che
funge da elemento di fondamento, di solito non ha il testo. Alla fine vi una breve sezione
denominata ritornello, con le voci superiori spesso ancora in canone, relativa al distico di
endecasillabi conclusivo.
Maestro Piero, Con bracchi assai e con molti sparvieri, caccia
Con bracchi assai e con molti sparveri
uccellavam su per la riva dAdda.
E qual dicea D d
e qual Va ci, Varin; torna, Picciolo!
e qual prendea le quaglie a volo a volo,
quando con gran tempesta unacqua giunse.
N corser mai per campagna levrieri,
come facea ciascun per fuggir laqua.
E qual dicea D qua,
dammi l mantello, e tal Dammi l cappello ,
quandio ricoverai col mio uccello
dove una pasturella il cor mi punse.
Perchera sola, in fra me dico e rido:
Ecco la pioggia, il bosco, Enea e Dido .
(Da Poesie musicali del Trecento, a cura di Giuseppe Corsi, Bologna, Commissione per i testi di
lingua, 1970, p. 9).