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Indice
1Principi generali
2Sviluppo
3Storia
o 3.1Il contrappunto delle species
3.1.1Nota contro nota
3.1.2Due note contro una
3.1.3Quattro (modificato da altri per comprendere tre, sei, ecc.) note
contro una
3.1.4Slittamento di una nota rispetto ad un'altra
3.1.5Tutte le prime quattro species insieme, in contrappunto florido
o 3.2E oltre
4Contrappunto libero
5Contrappunto lineare
6Contrappunto dissonante
7Radio a contrappunto
8Note
9Bibliografia
10Voci correlate
11Altri progetti
12Collegamenti esterni
«È difficile scrivere una bella canzone. È ancora più difficile scrivere canzoni indipendentemente
belle le quali, riprodotte contemporaneamente, suonano come un tutto polifonico ancor più bello.
La struttura interna creata da ognuna delle voci separatamente deve contribuire alla struttura
emergente della polifonia, che a sua volta rinforza e commenta le strutture delle voci individuali. Il
modo in cui si arriva a questo è il 'contrappunto' [2]»
Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]
Esempi di generi correlati sono il round (anche nella tradizione folk, dove tre o più voci cantano
esattamente la stessa melodia ma iniziando in momenti diversi, un tipo di ripetizione), il canone e
la fuga.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il contrappunto, inteso come disciplina regolata, nasce in occidente attraverso la pratica dell'organum,
ma fatti contrappuntistici possono essere rilevati ogni qualvolta si ascoltano più linee melodiche in
rapporto tra loro; lo sviluppo e l'evoluzione del contrappunto è rintracciabile nelle musiche di matrice
europea.
In ogni epoca la scrittura di musica in contrappunto è stata soggetta a regole spesso molto rigide. Il
contrappunto si è sviluppato durante il tardo Medioevo e il Rinascimento ed è stato dominante nei
periodi successivi, caratterizzando in particolar modo la musica barocca.
La stessa parola "contrappunto" si riferisce alla pratica di contrapporre a un cantus firmus, cioè ad una
voce avente una melodia tratta generalmente dal canto gregoriano ed esposta a valori larghi, una
nuova melodia, secondo regole che si andarono sviluppando via via nel corso della storia della
musica e che giunsero a maturazione, partendo dalla polifonia organale dell'XI secolo e passando per
le mutazioni delle consonanze, delle dissonanze e all'individuazione di più parti autonome, nel XVI
secolo.
La polifonia, a partire dall'Ars Antiqua in avanti, si corredò via via di consigli, più che di regole,
seguendo i quali si poteva dar vita a una composizione veramente polifonica, nel senso che tutte le voci
dovevano essere assolutamente indipendenti l'una dall'altra. In questo senso nel corso del XVI secolo i
compositori toccarono il vertice di questa concezione, fornendo il modello per le generazioni
successive. L'uso sapiente e misurato degli artifici contrappuntistici è riassumibile a titolo di esempio
nelle opere di Palestrina, Marenzio, Orlando di Lasso e Carlo Gesualdo. In questo periodo la tecnica
contrappuntistica si allontanò dalla visione cosiddetta orizzontale a favore di un modello armonico-
verticale della composizione.
Esempio magistrale dell'uso del contrappunto in epoca barocca può essere considerata tutta l'opera
di Johann Sebastian Bach, in particolare L'arte della fuga e il Clavicembalo ben temperato.
Quattro (modificato da altri per comprendere tre, sei, ecc.) note contro una [modifica | modifica
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E oltre[modifica | modifica wikitesto]
Nuove tecniche non solo indussero i teorici della musica a ricercare nuove terminologie, ma anche a
reimpostare la teoria su nuove basi. All'epoca del basso continuo il contrappunto intensificò la sua
funzione scolastica.
Con la crisi della tonalità e della concezione armonica risalente alla fine dell'Ottocento, si assistette a
una ripresa della concezione contrappuntistica. Nel Novecento sia la tecnica seriale sia la tecnica che
prevede una molteplicità di suoni isolati, e non ultima la focalizzazione su tutte le dimensioni del suono
diedero fiato ad una nuova forma di contrappunto, come ad esempio quella del contrappunto
polidimensionale.[4]
Nell'era moderna furono introdotte la politonalità e l'atonalità, che espansero ancora le possibilità del
contrappunto.
1. tutti gli accordi proibiti, come i rivolti di seconda, settima, nona etc., possono essere
usati liberamente tramite il principio di armonia;
2. è permesso il cromatismo;
3. le restrizioni sul posizionamento ritmico della dissonanza sono rimosse;
4. l'appoggiatura è consentita: i suoni di dissonanza possono essere raggiunti di salto.