Con il termine Tema si indica quella parte di una composizione contenente una serie di idee
melodiche, ritmiche e armoniche sulla base delle quali l’intera composizione, o una sua parte
significativa, viene elaborata.
La natura, l’estensione e la composizione di un Tema variano a seconda dell’utilizzo a cui viene
destinato: un Soggetto di Fuga, pensato per uno sviluppo contrappuntistico, e quindi destinato ad essere
ripetuto più volte dalle varie voci, tenderà ad essere breve, non simmetrico ed a condensare in poche
battute caratteristiche musicalmente significative; il principio tematico sul quale vengono elaborate le
danze delle Suites barocche può essere composto anche di due sole battute, mentre un Tema di Sonata
rappresenta un discorso più ampio e compiuto, che quindi occupa uno spazio più esteso, otto battute o
più.
A partire dal ‘600, e sotto l’influsso della musica di danza, tendono ad affermarsi nella
organizzazione fraseologica della musica tonale strutture regolari e simmetriche, di due, quattro e otto
battute; purtroppo i termini utilizzati per definire tali strutture non trovano un utilizzo univoco nei
diversi teorici e nelle diverse epoche.
Una terminologia molto diffusa nella tradizione italiana è quella che definisce inciso la più
piccola idea musicale, corrispondente a circa una battuta; semifrase, formata da due o tre incisi, l’unità
superiore, di due o tre battute; frase l’unione di due o tre semifrasi (quattro o sei battute), ed infine
periodo l’unione di due o tre frasi (otto – dodici battute). Il periodo è una unità sufficiente ad esprimere
un pensiero compiuto, che tuttavia può occupare anche ambiti più estesi.
Es. 1
Più precisa e adatta a rappresentare la grande varietà delle strutture fraseologiche appare la
nomenclatura proposta dallo studioso W. Caplin1, il quale distingue diverse tipologie di temi, la
Sentence, il Periodo e la Piccola struttura ternaria2 o binaria.
In particolare la Sentence ed il Periodo sono due strutture che, nella forma più tipica, hanno
entrambe l’estensione di otto battute, ma differiscono per il modo con cui sono organizzate:
1
William Caplin, Classical Form, Oxford University Press, 1998. I termini Sentence e Period per indicare due
distinti modelli fraseologici furono proposti per la prima volta da Schönberg.
2
Traduco così i termini small ternary e small binary usati da Caplin.
Es. 2
Nella prima frase viene presentata una idea base di due battute, a sua volta composta di due motivi (a e b)
tra loro strettamente interconnessi; la stessa idea base viene ripetuta nelle due battute successive, ma su un’armonia
di dominante. Nella frase di continuazione si realizza una frammentazione dell’idea base, ridotta al solo secondo
elemento (b),e contemporaneamente si verifica una accelerazione del ritmo armonico, da due battute nella frase
di presentazione ad una battuta e poi mezza battuta nella frase di continuazione. La frase di continuazione termina
con un disegno indipendente dai precedenti, che svolge essenzialmente il ruolo di chiusura cadenzale. L’intero
tema si conclude in questo caso con una semicadenza, fatto non frequente ma possibile nei temi di apertura.
- Il Periodo è una struttura più simmetrica, in quanto si compone di due frasi dal contenuto
musicale simile, chiamate antecedente e conseguente: la differenza principale sta nel fatto
che l’antecedente termina con una cadenza non conclusiva (in genere una Semicadenza, ma
potrebbe essere anche una Cadenza Autentica Imperfetta) mentre il conseguente si chiude
con una Cadenza Autentica Perfetta.
Es. 3
La prima frase presenta una idea base alla quale segue una idea contrastante, e si chiude con una
semicadenza; la seconda frase riprende la stessa idea base, assumendo così un carattere di risposta. L’idea
contrastante che segue riprende alcune caratteristiche dalla precedente, ma viene modificata in modo da condurre
ad una Cadenza Autentica Perfetta.
L’estensione di otto battute, che caratterizza sia il Periodo che la Sentence nella loro forma più
tipica, può essere variata per effetto di diversi fattori: ad esempio, la mancanza di una cadenza
conclusiva al termine della seconda frase richiede una continuazione e conseguentemente una
estensione del tema.
Il tema dell’es. 4 ha chiaramente la struttura di una Sentence: la frase di presentazione contiene una idea
base sulla Tonica, ripetuta su un’armonia di dominante; la frase di continuazione presenta i consueti caratteri di
frammentazione ed accelerazione del ritmo armonico, ma resta sospesa su un IV in primo rivolto; segue quindi
una seconda frase di continuazione che porta alla cadenza conclusiva, estendendo il tema a 12 battute.
Es. 4
Un’estensione più ampia è rappresentata dal Periodo di 16 battute, nel quale le prime otto battute
(che a loro volta possono avere la forma di una sentence o di un periodo) non pervengono ad una
cadenza conclusiva, e sono seguite da altre otto dal contenuto simile, concluse dalla Cadenza autentica
perfetta. Le prime otto battute vengono così ad assumere il carattere di antecedente rispetto alle seconde
otto, che costituiscono il conseguente.
Es. 5
Le prime otto battute hanno la forma di una sentence, con una frase di presentazione ed una di
continuazione con le tipiche caratteristiche di frammentazione ed accelerazione del ritmo armonico. La
conclusione avviene però su una semicadenza, dando all’insieme il carattere di antecedente; lo stesso contenuto
musicale è infatti replicato nelle successive misure, che assumono quindi il carattere di conseguente. La cadenza
evitata alla battuta 16 giustifica la ripetizione del motivo cadenzale per altre due battute, provocando così
un’estensione della seconda unità a 10 battute, e dell’intero tema a 18 battute.
Il periodo e la sentence costituiscono i due modelli basilari a partire dai quali si organizzano tutte
le strutture fraseologiche della letteratura classica; tuttavia, nella grandissima ricchezza di esempi e di
varietà che caratterizza questa letteratura, si possono trovare molti modelli che non corrispondono
esattamente ad uno dei due tipi, ma che ne mescolano in vario modo le caratteristiche, situandosi per
così dire a metà fra i due modelli.3
- La Piccola struttura ternaria caratterizza alcuni temi di ampia estensione, come temi di
Rondò o temi per variazioni. Esattamente come nella grande forma tripartita, si trovano in
questa struttura le funzioni di esposizione (A), sezione mediana contrastante (B) e ripresa
(A'). L’esposizione si presenta spesso come una struttura chiusa (in genere un Periodo) e
termina con cadenza finale nel tono principale o in un altro tono. La sezione mediana presenta
nuovi materiali ed enfatizza il tono della dominante, o comunque chiude su una semicadenza.
La terza parte riprende quella iniziale terminando con cadenza finale nel tono iniziale.
Una versione molto diffusa di questa struttura, che sta a cavallo tra il principio ternario e
quello binario, è quella disposta in 16 battute secondo lo schema:
La pari durata delle due parti di otto battute ed il segno di ripetizione danno la sensazione di
una struttura binaria, ma è presente al tempo stesso il principio ternario nella chiara
percezione musicale di un A, un B ed un A'.
Es. 6
N.B. La Cadenza Autentica Imperfetta alla battuta 16 giustifica l’aggiunta di altre due battute, estendendo
così il conseguente a 6 battute.
3
Caplin chiama questo tipo di strutture ibridi, e ne elenca diversi tipi a seconda di quali caratteristiche del periodo
o della sentence contengano.
- Infine, si definisce piccola struttura bipartita un pensiero, generalmente disposto su 16
battute e articolato in due parti di 8 battute ciascuna, in genere concluse entrambe dal segno
di ripetizione. La sua specificità sta nel fatto che la seconda parte non ha le caratteristiche del
conseguente rispetto alla prima (come accade nel Periodo di 16 battute), né ha in sé le
funzioni di sezione contrastante e ripresa, come accade nella struttura tripartita; spesso
introduce elementi nuovi rispetto alla prima parte, senza riprenderne l’idea base. Questo tipo
di struttura caratterizza numerosi Temi per variazioni.
Es. 7
La prima parte ha la struttura di un periodo, con l’antecedente che termina su una Cadenza Imperfetta ed il
conseguente che chiude con Cadenza Autentica Perfetta. La seconda parte introduce una nuova idea base,
riproposta tre volte in modo sempre intensificato, per poi chiudere sulla Cadenza Autentica Perfetta.