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LEZIONE 3

13.10.21

ASCOLI

Ascoli non aveva le stesse idee di manzoni, anzi andò contro il fiorentinismo. Ascoli fu il fondatore di una
rivista intitolata: “archivio glottologico italiano”. Il proemio fu redatto da ascoli stesso”il proemio
dell’ascoli” (il proemio al primo volume di questa rivista).

Ascoli prende le mosse da un nuovo vocabolario che era stato pubblicato in quegli anni: il giorgino
imbroglio, (il titolo esatto era “novo vocabolario dell’italiano secondo l’uso di firenze”)dal titolo si capisce
che segue il modello del fiorentino vivo; un’altra particolarità morfologica>logo>nella metà dell’800 l’uso
del fiorentino prevedeva il mono prolungamento del dittongo uo. La parola dittongata viene sempre da
firenze.. il fiorentino dell’800 aveva cambiato questa forma, non era piu nuovo ma novo. ascoli partendo
dal titolo dice che non c’era motivo di dire novo anziché nuovo, perché in italia si è diffuso
nuovodittongamento toscano: a partire da una sillaba breve si ha il dittongamento, riguarda le vocali o ed
e. Questo mono dittongamento per ascoli non aveva senso.

Secondo ascoli aspirare ad un’unità assoluta della lingua era impossibile e ne tantomeno era necessario
adottare una politica linguistica che prevedesse la sostituzione morfologica di vocali a favore di forme
diverse.

Secondo Ascoli costringere gli italiani a parlare una lingua che non era la propria era impossibile.

Ascoli dice che L’Unità della lingua poteva avvenire solo da fenomeni di tipo culturale: dalle relazioni che gli
italiani avevano tra di loro e all’efficienza del paese, cioè solo nel momento in cui l’italia avesse fatto un
passo avanti, solo nel momento in cui l’Italia si fosse modernizzata allora la lingua poteva
unificarsisarebbe stato un processo naturale. La lingua per ascoli non può essere imposta: Ascoli dice che
il linguaggio non si fa cosi facilmente.

Altro punto su cui Ascoli si é soffermato in riferimento all’Italia: si era accorto che in Italia mancava una
classe media che colmasse il vuoto tra i pochi colti e la massa di analfabeti; e inoltre Ascoli dice che la lingua
italiana soffriva di alcune malattie come l’iperletterarietà cioè era una lingua esclusivamente letteraria>per
l’uso scritto, x cui era difficile parlarla perche era troppo letteraria.

Se noi leggiamo i promessi sposi capiamo tutto, la costruzione morfo sintattica è chiara.

Verga anche, era siciliano eppure la sua lingua sostanzialmente era l’italiano con un leggere colorito di
dialetto, e ha sfruttato le parole che gli italiani già conoscevano per la stampa. Dal punto di vista della
tecnica narrativa, verga ha fondato delle innovazioni: il discorso diretto libero

La classe media in italia, che inizialmente non c’era, poi si é costituita attraverso 2 fattori che sono il lavoro
e la scuola (soprattutto il lavoro): se migliorano le condizioni economiche allora aumenta anche la
possibilità che gruppi di lavoratori abbiano accesso alla scuola oppure i loro figli: la lingua non è slegata dai
fatti sociali dunque.

Anche gli anglismi sono legate a questioni sociali.

Fascismo:
La lingua della poesia è piu legata a strutture di tipo classico, rispetto alla prosa che riesce a slegarsi piu
rapidamente. La poesia è piu restia ad abbandonare alcuni stilemi

Già con pascoli si può parlare di crisi del linguaggio poetico;


il fascismo propose una politica linguistica autarchica>

Ci furono tre aspetti principali:

-La lotta ai forestierismi: anche la lingua doveva essere autarchica, per se stessa.

-La repressione delle minoranze etniche e quindi anche linguistiche

-La politica antidialettale

Ebbe piu conseguenze la repressione delle minoranze etniche che si portò dietro anche degli strascichi
anche dopo la caduta del regime: Infatti ci furono delle ribellioni

La lotta ai forestierismi si manifestò con dei provvedimenti: già dal 24 furono pubblicati alcuni testi come:
difesa della lingua di Tommaso Tittoni; e poi il barbaro dominio di Paolo Monelli.

Nel 1930 fu vietata la proiezione di film che contenessero dialoghi in lingua straniera.

Nel 40, l’accademia d’Italia, istituita dal fascismo, doveva prendere il posto dell’ Accademia della Crusca e
nel 40 fu incaricata di esercitare una sorveglianza sulle parole straniere e addirittura dove necessario
doveva obbligare a usare le parole che l accademia proponeva.

Sempre nel 1940, le ditte italiane furono obbligate a non contenere nella propria denominazione delle
parole straniere.

Marazzini dice che questo fervore linguistico portò anche qualcosa di buono perche fu fondata una rivista
in quegli anni, chiamata lingua nostra. In questa rivista pubblicò un contributo fondamentale bruno
migliorini che mostrava un atteggiamento moderatamente ostile rispetto ai foresterismi: il neo purismo (da
non confonderlo con la politica xenofoba del fascismo). Durante il ventennio fascista furono pubblicate
dall’accademia d’Italia delle liste di proscrizione per le parole straniere che dovevano essere eliminate
dall’uso. A queste liste risalgono alcune ambiguità nell’uso contemporaneo perche non è facile eliminare le
parole dall’uso e quindi ancora forme coesistono anche oggi come garage con rimessa (che doveva
sostituire garage), perche questa sostituzione poi non ci fu e coesistono entrambe le cose

Questa politica contro i foresterismi non ebbe risultati cosi evidenti perche una politica linguistica
massiccia.

Un’altra campagna del fascismofu contro il pronome allocutivo lei, che doveva essere eliminato in favore
del voi: questa politica non ebbe degli effetti il lei aveva una tradizione fortissima, soprattutto nell’italia
centro settentrionale (dal 500); invece l’uso del voi era esclusivo dell’italia meridionale: gli italiani del nord
non usavano il voi perché lo sentivano come dialettale e quindi scorretto.

Alla metà del 800, era cominciata la stesura della 5 edizione del vocabolario dell’accademia della crusca,
che procedeva molto lentamente, perché la mole dell’opera era poco importante rispetto alle edizioni
precedenti.

Bertoni insieme ad ugolini si occupò di redigere un vocabolario: il bertoni ugolini che ha il titolo di
“prontuario di pronunzia e ortografia” che era destinato all’ente nazionale della radio> affrontava questioni
importanti per esempio sulle parole che non avevano la stessa pronuncia in romano e in toscano e per la
prima volta si propone la superiorità del romano rispetto al toscano, propone l’esistenza di un asse roma
firenze.

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