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Lezione 2

12.10.21
Storia della lingua:
Da dove viene l italiano? Dal latino volgare, volgare nel senso di popolare.
Punto di vista di dante: la sua idea è molto influenzata dalla prassi medievale, e influenza dante anche la
teologia xke nel de Bulgari eloquentia fa risalire il mito biblico della torre di babele.
Nel de volgari eloquentia dante aveva notato l’appartenenza dell’ italiano ad una stessa famiglia perche le
parole si somigliavano; pero dante dice che il latino non era una lingua naturale ma artificiale messa a
punto da grammatici e dotti. Il de Bulgari eloquentia non influenzò i suoi contemporanei perche venne
scoperto nel 16 secolo, non era stato divulgato, x cui quella che è stata definita questione della lingua, nel
300 non esisteva, anche se i letterati si chiedevano quale lingua usare per le loro opere.
I 2 umanisti importanti furono Biondo Flavio e Leonardo bruni:
-Biondo Flavio era appassionato di antichità romane e secondo lui al tempo di roma si parlava una sola
lingua e che successivamente questo latino si sia corrotto per le invasioni barbariche, secondo lui x colpa di
longobardi;
-Secondo Leonardo bruni non si parlava una sola lingua, ma 2 livelli di lingua: il latino alto e il latino basso;
si tratta di una teoria che la linguistica moderna ha preso come punto di partenza.
La teoria che ebbe piu successo fu quella di Biondo Flavio, x esempio bembo riprese la teoria di Flavio.
Il marazzini dice che la teoria di Flavio non era poi cosi distante da quella di dante.. dice che quella di
biondo Flavio è una maledizione laica
Il primo presidio che una provincia romana aveva era costituito dai soldati. I soldati romani parlavano un
latino diverso dal latino classico e già cicerone aveva consapevolezza di queste diversità: tra il servo
quotidianus e rusticus parlato nelle zone piu rurali.
La linguistica come disciplina scientifica nasce nell 800, quando viene scoperta la famiglia di lingua
indoeuropea, ci furono poi molti linguisti italiani come Migliorini.
Quando nasce il regno d Italia anche la questione della lingua diviene centrale, Manzoni x esempio si è
interrogato su quale lingua fosse piu adatta x il suo romanzo. Ci sono 3 stesure dei promessi sposi: la prima
fase è detta eclettica, ed è una fase in cui si rifa alla fase precedente ma senza vincolare la lingua ad una
specifica tradizione; la seconda fase è quella Toscano milanese, prova a toscanizzare la lingua e lo fa
attraverso via libresca ma il risultato non è proprio soddisfacente perche in realtà tende ad usare alcune
forme del toscano del 300; l’ultima fase viene scritta dopo il suo soggiorno in Toscana, ha avuto modo di
parlare con i fiorentini e quindi il risultato sarà non piu il toscano codificato dalla crusca ma il fiorentino
dell’uso vivo. Manzoni vide anche l’unificazione d’Italia e nel 68 scrive la famosa relazione rivolta al ministro
broglio, in cui da dei suggerimenti al ministro da applicare x tutto il regno d’Italia. Dice che ci vogliono dei
maestri toscani che insegnino agli studenti la lingua italiana toscana. Questi suggerimenti non furono però
applicati.
Lo strumento migliore fu poi i promessi sposi, si creò anche il gruppo dei manzoniani che diffondevano il
modello mansionano. C’erano anche i puristi e i classicisti x esempio, di cui ricordiamo Carducci che
rifiutava il manzonismo.
La situazione linguistica in Italia nel 1861: la situazione politica dell Italia ha influito su questioni culturali, gli
italiani non erano ancora un popolo, cerano molte differenze anche nel modo di vivere e di sviluppo
economico e sociale. Dal punto di vista linguistico gli italiani avevano solo il modello teorizzato ma non la
lingua, avevano solo la cosiddetta lingua della conversazione. Il numero degli italofoni era basso, e due
studiosi si sono occupati di provare a rivelare statisticamente e sono Tullio de Mauro ed Enrico Castellani.
De Mauro scrisse la storia linguistica… e partì da una constatazione secondo cui al momento dell
unificazione l’80 percento era analfabeta. La rimanente parte non era tutta in grado di parlare italiano
anche perche la qualifica di persona alfabeta veniva data con piu facilita. De Mauro ha supposto che per
raggiungere la possibilità di parlare di italiano era necessario frequentare la scuola superiore post
elementare. I toscani avevano il possesso naturale della lingua; mentre il dialetto romano era fortemente
toscanizzato.
Castellani si occupò di indagini statistiche, partendo dall’idea che il 2,5 percento fossero comunque poche;
ha suggerito l’idea che la fascia mediana dell’Italia come Lazio, Umbria e marche, la natura delle parlate é
tale che anche un grado di istruzione basso fosse sufficiente x ritenere che questi parlassero italiano.
Un altro punto fondamentale: che ruolo ebbe la scuola dal 1861 in poi?
La scuola dopo l unificazione divenne gratuita e obbligatoria e il regno d’Italia ha preso la legislazione del
regno sabaudo. Era stata emanata la legge casati che fu estesa nel 61 a tutta l’Italia. Oppure la legge
Coppino del 77 che rese obbligatoria la frequenza fino almeno al primo biennio.
La maggior parte dei bambini pero evadeva l obbligo scolastico e anche nel 1906 la maggior parte dei
bambini non va a scuola. Il sistema scolastico era molto arretrato e anche questo ha influito sulla
scolarizzazione dell’italiano. Poi vi è una forte differenza tra le città e le campagne perche nelle campagne la
scuola era quasi totalmente assente. Le regioni con meno analfabeti erano Lombardia, Piemonte e Liguria.

Anche i docenti non avevano un modello unico da insegnare perche abbiamo detto che cerano i puristi ecc
Altri fattori che influiscono sull italiano sono la burocrazia, stampa, migrazione e aggregazione attorno ai
poli urbani

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