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LETTERATURA MEDIEVALE

-la lingua NON è automaticamente un veicolo di culturaNON è sufficiente che la lingua venga parlata MA
è necessario metterla per iscrittoper le lingue romanze il processo dura un paio di secoli e viene
rallentato dal fatto che esisteva già un’altra lingua per la cultura scritta, ovvero il latino

contraddizione

Il medioevo è il periodo in cui si Il medioevo si presenta come


fondano le radici della storia un periodo “diverso, buio”

questa contraddizione vale anche per la letteratura poiché il testo letterario medievale necessita di essere
mediato da altri testi o passaggiil testo è un testimone del passato

ALTERITÀ DELLA CULTURA MEDIEVALE

1. Rapporto tra uomo medievale e cultura, e il suo rapporto con gli strumenti culturali (scrittura e
lettura)
2. Carattere orale della tradizione letteraria medievalepresuppone la memoriaJauss “chi è
cresciuto come lettore fa fatica ad immaginarsi l’analfabetismo”
l’invenzione della stampa è un evento rivoluzionario per cui c’è un prima e un dopo
3. Fenomeno lingua: distinzione e compresenza di vari livelli linguistici e varie lingue
Lingue parlate (volgari) lingua scritta della cultura (latino)

Livelli linguistici:

i. Livello orizzontale: compresenza delle due lingue su tutto il territorio dell’Impero


ii. Differenza di statuto/importanza tra le due: la lingua latina è riconosciuta come lingua istituzionale
della scrittura e della culturac’è quindi un confronto continuo tra le due dimensioni

Lingua parlata, condivisa e veicolata da tutti lingua della cultura, per la minoranza che imparava
a leggere e scrivere

-Banniard cerca di periodizzare i momenti principali della nascita delle lingue volgari:

1. il latino parlato inizia a modificarsiqualunque lingua parlata è diversa da quella scritta fenomeno
naturale: l’evoluzione riguarda tutto il territorio imperiale favorendo la diversificazione

2. dalla caduta dell’Impero Romano al Xs: differenza tra le due sempre maggioreè il periodo del latino
volgare parlatole testimonianze scritte ci dicono che i parlanti non la identificano più come lingua latina

3. presa di coscienza della metamorfosi e coesistenza delle due lingue

4. si inizia a scrivere nelle lingue parlate: il primo documento che abbiamo sono i giuramenti di Strasburgo
(842) in francese antico e tedesco anticodocumento notarile redatto dopo la morte di Carlo Magno per
dividere il regno in 4

! non è sufficiente che una lingua risulti scritta per essere attestata e riconosciuta nel tempoè la
dimensione letteraria che attesta una lingua !

-sul modello di queste, anche nel volgare italiano si diversificano: 1. scuola siciliana 2. Letteratura religiosa
(es. francescanesimo)
LETTERATURA MEDIEVALE

Ma il latino nel medioevo?

1. Lingua della Bibbia e della liturgia ambiti che si sviluppano nella


2. Lingua dell’amministrazione chiesa luogo e istituzione
della
3. Lingua della scienza, della teologia, della filosofia e del diritto cultura
4. Lingua universale (es. come per noi l’inglese)

ROMANZO

1. Equivalente storico del termine neolatino, indica cioè quelle lingue europee che derivano dalla
lingua latina
Perché romanze? Dall’aggettivo “romance” utilizzato nel medioevo, si riprende questa
consuetudine medievale
2. Indica il genere letterario in prosa: rappresentava una novità che è nata in lingua romanza
3. Ampio scritto in lingua volgare che narra avventure eroiche: romanzo cavalleresco, romanzo cortes

IL RAPPORTO CON I CLASSICI

nel medioevo l’antichità rivive in due modi che coesistono:

1. ACCETTAZIONE
2. TRASFORMAZIONE: riadattano i contenuti e li rendono accettabili nella loro visione del mondo
(cultura cristiana)NON cancellano la cultura classica pagana MA la rileggono attraverso i canoni
del Cristianesimo

che strumenti introduce il medioevo per il confronto con la cultura classica? attraverso una
premessa/concezione per cui un testo abbia un valore ha sempre bisogno di un’interpretazione
esALLEGORIA: può avere due sfumature di accezioni diverse

1. Raffigurazione allegorica diretta di una cosa es. statua alata=vittoria


2. Operazione interpretativa: entrare nel testo e interpretare i livelli dei significati
Come nasce? Nell’ambiente cristiano c’è il problema dell’Antico Testamento: il libro sacro propone
dei concetti diversi da quelli della cornice morale e di fedeper essere compreso e integrato nelle
verità della fede viene interpretato e decodificato

L’allegoria viene utilizzata dai cristiani anche sui testi classici: forma una vera e propria visione del mondo
tanto da dare vita a grandi metaforela letteratura colta medievale ha un suo lessico in cui i termini
comuni hanno dei significati e degli usi diversi da quelli che abbiamo noi oggi

Es 1. gentile/gentilezza: nello stilnovismo e nella stagione cortese indicavano dei valori in un contesto
socioculturale ed economicorichiama la gens latina ed è legata alla nobiltà VS per noi indica un modo in
cui ci si comporta con gli altri

i poeti cortesi indicavano con gentile/gentilezza uno statuto di superiorità morale della donna amata

Es 2. Sospiro/spirto: onnipresente nella lettura di quel tempo, indicava una materia sottile e luminosa che
serve a collegare il corpo con l’anima, rende possibile tutte le funzioni vitaliconcezione scientifica VS per
noi oggi è difficile da spiegare, è in una dimensione astratta
LETTERATURA MEDIEVALE

SCUOLA POETICA SICILIANA

1. CONTESTO SOCIALE

Qual è la prima letteratura che ci viene trasmessa? I Ritmi iniziano a circolare nel 110

Recentemente è stata scoperta la Pergamena Ravennate (testo notarile del 1127): contiene due
canzoni risalenti tra la fine del XII e l’inizio del XIIIfu ritrovato nel 1938 ma solo nel 1999 si iniziano le
ricerche per capire di cosa si trattasse

ITALIA

Centro-nord: centri religiosi (es. Sud: sotto il governo di Federico


francescani) e comuni IIalla sua corte siciliana è attivo il
centro culturale più ricco, dinamico e
aperto del XIIIs.

Non solo letteratura, ma anche medicina, traduzioni dell’arabo e greco, scienza...

Federico II non promuove solo questa dinamicità culturale, ma scrive poesie ed è fondatore di:

1. Scuola retorica di Capua


2. Università di Napoli
3. Scuola medica di Salerno

Alla corte di Federico II non si parla solo il latino, ma anche il tedesco, il greco, l’ebraico, l’arabo, … si
distingue una cerchia di poeti in lingua volgare siciliana che scrivono poesie con caratteristiche molto
similiin origine sono imitatori della poesia cortese, poi sviluppano delle caratteristiche tipiche

2. LA LINGUA: scrivono in volgare siciliano raffinato e influenzato dal latino e dai modelli cortesi

È la prima scuola poetica in Italial’identificazione di una scuola di poeti nella Sicilia di Federico II è
attribuibile a Dante che li descrive come coloro che si avvicinano di più al volgare illustre

3. I POETI: Giacomo Da Lentini, Pier Delle Vigne, Stefano Protonotaro

Cosa li accomuna? Oltre alla scuola poetica, sono tutti funzionari della corte di Federico IIl’identità
intellettuale e professionale vengono prima di quella poetica

I funzionari di corte sono delle persone che parlano e dominano la lingua latina (oltre alle altre lingue)
senza far parte della chiesa nessuno dei poeti scrive per lavoro MA per svago!

Es. Giacomo Da Lentini era il notaio dell’imperatore a cui era affidata la redazione dei documenti imperiali

Es. Pier Delle Vigne era il cancelliere dell’imperatoregestiva la sua immagine, gli scriveva i discorsi, gestiva
la comunicazione, …

La loro poesia non è volontà di avvicinarsi al popolo, ma corrisponde alla scelta di un progetto culturale per
il quale si voleva legittimare questa letteratura autonoma come manifestazione del potere di Federico II.

4. FORMA E STILE

Cosa unisce la produzione di questi poeti?

i. La poesia siciliana è estremamente raffinata ed elaborata dal punto di vista stilistico e retorico
LETTERATURA MEDIEVALE

ii. Il “divorzio” tra poesia e musica: rispetto ai testi precedenti sono dedicati alla lettura
individuale
iii. I poeti siciliani adottano dai provenzali la forma metrica della canzone e il lessico tipico della
cortesiala canzone è un testo poetico in lingua volgare con un certo numero di stanze
iv. Aggiungono una nuova forma metrica originale: il sonetto

Che cosa distingue la canzone dalle altre forme metriche? È una forma metrica che consiste in una
combinazione di elementi di libertà creativa e di elementi fissila canzone è un componimento poetico
composto da un numero variabile di strofe, che sono composte da un numero variabile di versi che possono
avere un numero variabile di sillabel’unico elemento fisso è lo schema ritmico identico in tutte le strofe

!La poesia europea colta nasce con la canzone!

l’elemento della rima uguale in tutte le strofe è una caratteristica nuovanella poesia latina non esiste un
sistema ritmico poiché non esiste nella lingua latina una distinzione tra sillabe accentate

che cos’è la rima? È la somiglianza dei suoni tra due parole a partire dall’accento tonicola rima nasce con
l’epoca romanza

SONETTO
Attestato per la prima volta
la parola “sonet” esisteva già in
da Giacomo da Lentini
provenzale con il significato di
“componimento per musica”
Si ipotizza che il sonetto nasca
come stanza di una canzone
Il sonetto introduce una modalità
ragionata e argomentata della poesia
volgareviene utilizzato soprattutto
nelle tenzoni (dialoghi tra poesie)

5. TEMI DELLA POESIA SICILIANA: è dedicata unicamente all’argomento amoroso cantato secondo le
forme della cortesiail tema amoroso viene introdotto dalla poesia cortese
Come? L’amore cortese prevede un rapporto verticale in cui la donna è rappresentata come un
superiore/signore e l’uomo è il suo vassallosegue la metafora feudale

nella poesia cortese sono presenti anche argomenti che non trattano dell’amore, invece nei siciliani
l’unico tema permesso è l’amore

-tema del servitium: uomo sottomesso alla donna

-tema dell’immagine: i siciliani ritengono che all’origine dell’esperienza amorosa ci sia la vista della donna
anche metaforicamente come contemplazione interiore

-il sentimento amoroso subisce un’astrazione con pochissimi riferimenti alla realtà

-la figura femminile è sublime

-nei Siciliani sono frequenti le similitudini con l’ambito naturalistico

Giacomo da Lentini “Meravigliosamente”

Meravigliosamente  si collega al verbo latino “mirar” = guardare


un amor mi distringe
e mi tene ad ogn’ora.
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Com’om che pone mente


in altro exemplo pinge l’io lirico si raffigura nell’atto di contemplazione della donna amata
la simile pintura, momento di originalità di Giacomo: non si rappresenta come un attore
così, bella, facc’eo, passivo, ma è colui che copiando l’immagine reale della donna la rielabora
che ’nfra lo core meo dentro di sè
porto la tua figura.

In cor par ch’eo vi porti, in continuità con la prima, riprende il tema amoroso e l’immagine della
pinta como parete1, pittura
e non pare2 di fore. COBLAS CAPFINITAS: due strofe o + possono essere collegate attraverso la
O deo, co’ mi par3forte. ripetizione di una parola o verbo
Non so se lo sapete,
con’ v’amo di bon core: elemento provenzale: il cuore deve essere preparato a vivere una certa
ch’eo son sì vergognoso esperienza
ca pur vi guardo ascoso
e non vi mostro amore.

Avendo gran disio, tema della fede che passa attraverso a qualcosa di non rappresentabile
dipinsi una pintura, in maniera diretta
bella, voi simigliante, si riprende il tema dell’immagine attraverso la pittura: proviene da uno
e quando voi non vio, stimolo (desio) che viene dal cuore
e par ch’eo v’aggia avante: immagine interiore = sostituzione di un’assenza, si sottolinea
come quello che crede il valore del sentimento senza la visione esterna
salvarsi per sua fede,
ancor non veggia inante. credenza religiosa: si crede senza vedere l’immagine reale

PARERE: può avere diversi significati (1. similitudine 2. farsi vedere 3. verbo/sostantivo) introduce delle
sfumature della visione

Parere3: verbo per accentuare l’immagine/ sostantivo per riprendere l’immagine dell’affresconel
Medioevo le pareti affrescate si trovavano soprattutto nelle chiese; riprende l’episodio del racconto di
Tristano e Isotta che circolava nella corte di Federico II

Tristano, per la troppa mancanza di Isotta, la dipinge su una parete dello spazio interno che si manifesta
all’esternoGiacomo dichiara una difficoltà ad esternare il proprio amore

CELAR: necessità di nascondere l’identità della donna (inizialmente per ragioni sociali)

Elementi tipico della cortesia qui Giacomo non ha ragioni sociali, ma introduce un cambio di
prospettiva sulla dinamica interno-esternopaura di non essere
ricambiatosintomo di innamoramento

IL DIBATTITO SULLA NATURA DELL’AMORE NELLA SCUOLA SICILIANA

- Riproposizione dello schema rimico come strumento di contatto tra due testi
- In rapporto alla tradizione cortese, provenzale e francese, la poetica siciliana è caratterizzata da:
1. Forte continuità per
a. Produzione di topoi (metafora feudale) es. “madonna” riprende il calco provenzale “mi dons”
(mio signore) per riferirsi alla donna amata
b. Centralità dell’argomento amoroso
c. Lessico es. distringe (destregne), suffissi -anza, …
2. Molteplici elementi di variazione e innovazione
LETTERATURA MEDIEVALE

Come? Nei modi e nelle formeil SONETTOderiverebbe dalla cobla esparsa, canzone
provenzale di una strofa il sonetto, grazie alla sua forma, è ideale per il dibattito sillogistico
poiché permette di fare delle premesse da cui poi sviluppare il componimento
- Consuetudine di trattare il tema amoroso con la modalità del dibattitto tra poeti
deriva dalla poesia provenzale “joc partit” che poteva avvenire attraverso lo scambio di poesie o
all’interno di uno stesso componimento

Es. “joc partit” tra Giraut de Salignac e Peironet che dibattono di chi sia la colpa del sentimento amoroso tra
occhi e cuore

Senza il cuore l’amore non può nascere l’amore scende al cuore attraverso gli occhispiegazione
il cuore può amare senza vedere l’amata meta-scientifica del tempo
riprende “l’amor de lohn” di Jaufre Rudel

TENZONE TRA JACOPO MOSTACCI, PIER DELLE VIGNE E GIACOMO DA LENTINI: dibattono sulla natura
dell’amoreè la prima tenzone che conosciamo in volgare italiano che affronta l’amore in termini
scientifici

1. Jacopo da Mostacci: falconiere di Federico II


- “se l’amore non si vede, qual è la sua natura?” ritiene che l’amore sia: 1. ACCIDENTE: esperienza
passionale casuale dipendente da altre circostanze 2. SOSTANZA: esistenza autonoma che possiede
una propria forza e potere per l’uomo medievale il tema amoroso è utile non solo per il tema in
sé, ma anche per parlare di questioni filosofiche, scientifiche, …
- Jacopo da Mostacci inizia la sua tenzone con la quesitio provocatio legando l’amore alla
visionepresuppone che l’amore sia una sostanza e sia impossibile sfuggirle
2. Pier delle Vigne: cancelliere di Federico II
- Risponde per primo e propone una tesi contrappostadice che non ci si può basare sull’aspetto
della visibilità per dire che l’amore sia una sostanza proprio perché non si può vedere ma le sue
azioni sono percepibili è una sostanzal’esperienza avviene nel cuore
- “signoreggiar”: fa riferimento al potere, alla forza che costringepersonificazione dell’amore
- Propone una similitudine tra amore e fisica: associa la forza d’attrazione dell’amore con il
fenomeno naturale delle calamite vediamo che la calamita attira il ferro, ma vediamo solo
l’effetto non il modo in cui si genera
3. Giacomo da Lentini: notaio di Federico II
- Attribuisce al cuore una funzione attiva
- “e questo amore regna tra la gente”: ultimo endecasillabo, evoca un altro topos
dell’epocal’immagine dell’amore sovrano che nel Medioevo viene declinato all’interno della
metafora feudale amore-signore
- Rielabora delle nozioni culturali che giravano nel tempo prendendo come fonte il trattato “De
amore” (1185) di Andrea Cappellano (funzionario alla corte di Maria Champagne)
- PARALLELISMI TRA GIACOMO DA LENTINI E IL “DE AMORE”:
a. Nell’incipit Cappellano dice che l’amore è una passione che si genera dalla visione e dal
pensiero dedicato alla bellezza della donna ”immoderata cogitatio”: pensiero non moderato
b. Tale passione prende vita attraverso quel pensiero che l’anima concepisce sulla base di ciò che
vede
- Giacomo è uno dei poeti che trasferiscono i temi aulici tratti dal latino nella lingua
volgarepropongono degli argomenti per il dibattito filosofico nella poesia volgare
LETTERATURA MEDIEVALE

FRANCESCANESIMO

Nell’Italia dei comuni del XIII

- Il Cantico di frate Sole:


A. è il primo testo poetico databile al movimento in volgare italiano
B. la sua complessità nasce dalle varie letture che si possono fare dal pov poetico-letterario

ma chi era Francesco d’Assisi?

- nasce nel 1181/82 figlio di un ricco mercante

- nel 1205 si spoglia degli abiti da mercante e sposa l’ideale della povertà, della fratellanza e
dell’accettazione di fronte alla realtàrivoluzione del rapporto tra uomo-mondo che lo circonda

- nel 1209 ottiene il permesso da Papa Innocenzio III di predicare

- 1223 avviene l’approvazione della regola francescana da Papa Gregorio IXcostituzione dell’ordine dei
Frati Minori

- gli ultimi anni di vita (dal 1220 in poi) li trascorre in isolamento con Santa Chiara e Frate Leone

-nel 1224 riceve le stigmate sul monte della Verna

-muore la notte tra il ¾ ottobre 1226 nella chiesa di S. Maria Porziuncola

-nel 1228 fu canonizzato da Gregorio IXdiventa oggetto di culto e del movimento culturale, artistico e
letterario viene riconosciuto come “alter Christus”, un modello esistenziale e comportamentale

- il suo pensiero si basava sull’idea universale di fratellanza tra esseri umani e tutte le creature (create da
Dio) senza una gerarchiaquesta idea ha una potenza enorme nel movimento storico in cui si colloca in
una società fortemente gerarchica

- la sua figura si è diffusa anche grazie alla produzione successiva legata al suo messaggioletteratura della
sua biografia

CANTICO DI FRATE SOLE (O DELLE CREATURE)

- È stato composto tra il 1124/25 a San Damiano durante il ritiro


- È considerato il PRIMO TESTO D’AUTORE in volgare italianoFrancesco è il primo poeta del volgare
italiano ! nel caso dei testi della scuola siciliana non possiamo datarli con sicurezza!
- La complessità del testo sta nella sua origine e funzione primariasulla base delle caratteristiche
del testo c’è il dibattito se considerarlo poesia oltre che preghiera
Elementi poetici: 1. Struttura versificata: organizzazione metrica-retorica 2.uso del linguaggio
stilisticamente elaboratofigure retoriche 3.testo si colloca nell’orizzonte letterariola finalità è
la ricezione del testo
- Secondo Paul Zumthor si distinguono: a. testi di natura documentaria: semplice valore di
documento b.testo come monumento letterario: creato con l’intenzione primaria di una funzione
simbolica in cui vengono rappresentati dei valori universali durevoli nel tempo
- Questa distinzione è funzionale nel Medioevo perché ci sono delle zone grigie che assumono un
valore storico che non sono nati per durare nel tempo (es. Giuramenti di Strasburgo, uno dei
documenti fondativi e prima attestazione scritta di una lingua volgare MA non fu percepito in
prospettiva letteraria)
LETTERATURA MEDIEVALE

RIVOLUZIONE:

a. Fattore linguistico: il testo, se fosse stato scritto in latino, non avrebbe costituito un momento di
rotturainnovazione nell’adozione della lingua volgare per un testo della scia della tradizione
latina
il testo è composto sul modello latino biblico dei salmi MA è scritto in volgarelingua del
popolo ma non popolare
b. Fattore simbolico: incontro del contenuto del testo e la linguacontenuto di fratellanza,
uguaglianza scritto nella lingua del popolo
questo testo rappresenta una prima volontà di divulgazione dei temi religiosi al popolo poiché
erano solo in lingua latina!
c. Fattore costitutivo: il cantico di S. Francesco è scritto sul modello biblico dei salmiil + elevato
modello di poesia biblica trascritto nella lingua del popoloFrancesco è dunque il primo salmista
che canta in volgare le lodi di Dio per creare un modello culturale accessibile a tutte le classi sociali
! Francesco adotta il volgare umbroil testo arriva a noi + purificato (con latinismi, …)

CANTICO DELLE CREATURE

- Si apre con “Altissimu” e si chiude con “humiltate”totalità cosmica: delinea l’orizzonte di


proiezione del messaggio del cantico
- Questa rappresentazione del cosmo è suggerita in tutto il testo:
1. Elementi divini: serie di 3 aggettivies. si apre con l’invocazione a Dio: altissimo, onnipotente,
buonovalore simbolico
2. Elementi terreni/creati: serie di 4 aggettivinumero tipicamente attribuito al terreno (es. 4
coordinate, 4 elementi, …)
3. Simbolismo dei numeri tipici del Medioevo: sono 10 le creature che vengono nominate, 3+4=7,
33 versi del cantico che riprendono gli anni di Cristo, …
- Il cantico presenta sia una lettura “superficiale”, sia una più profondaquesta è riferita a Dionigi
l’Areopagita che nel Medioevo si riteneva come diretto discendente di San Paolo
TEOLOGIA APOFATICA: sostiene che l’uomo non è capace di esprimere nella sua lingua nulla che
possa descrivere Dio poiché non è direttamente rappresentabile
Dionigi sostiene che la distanza incolmabile tra Dio e l’uomo viene riempita dalla fratellanza delle
creatureIDEA DELLA LODE: se non si può descrivere Dio, si può lodarlo
La lode diventa quindi l’unica modalità di linguaggio per creare un contatto con Dio

le creature vengono accompagnate dall’aggettivo frate/sora: umanizzazione delle creature (es. pianeti,
stelle) e abolizione della gerarchia del creatosi introduce l’idea della comunanza di tutte le creature di
Dio esteso a tutto l’universo

- La prima creatura che viene lodata è il Sole: simboleggia Dio ed è la creatura più vicina a lui
- Poi si lodano la Luna e le Stelle: si scende nella sfera dei pianeti e delle stelle
- Poi c’è il vento, attraverso cui le creature respirano e vivono
- Poi l’acqua, a cui vengono attribuite le virtù della donna (es. casta)
- La creatura umana NON viene nominata in modo direttoviene accennato l’atteggiamento della
creatura umana
- L’ultima creatura è la morte: a cui nessuno può scampare

Nel cantico sono presenti una serie di moduli biblici a cui Francesco si ispira:
LETTERATURA MEDIEVALE

1. Salmo 148: ripetizione anaforica di “laudate” dove vengono evocate una serie di creature per
ultimo l’uomorappresentazione cosmica del creato che viene chiamato ad invocare Dio
! il salmo NON si rivolge direttamente al Signore, mentre il cantico di S. Francesco sì!
2. La lettera di Daniele: episodio dei 3 fanciulli nella fornaceripetizione anaforica “benedicte” ad
esaltare Dio

Il cantico, anche se in lingua volgare, si esprime in modalità poetiche e raffinate in modo semplicefa però
delle premesse teologiche e filosofiche:

a. Il testo si allinea con la teologia della lode formulata da S. Agostinoatteggiamento di


contemplazione e ammirazione del creato
b. Questo principio si collega alla teologia apofatica dello pseudo Dionigi l’Areopagita

Il cantico formula le premesse mantenendo l’elemento centrale del pensiero francescano: la


creaturalitàrivalutazione ed esaltazione ottimistica del rapporto uomo-Dio attraverso il riconoscimento
della bontà del creato l’elemento d’innovazione è a visione universale di fratellanza che elimina le visioni
gerarchiche e promuove la condizione di famigliarità del creato

! non tutte le creature sono buone, ma tutte nascono da Dio e della sua bontà!

San Francesco ha proposti di interpretare il cantico in contrasto con i movimenti eretici che in quei secoli
stavano crescendo, in particolare l’eresia dei catari (fine XII)credevano che ci fosse una netta separazione
tra bene e male e non esisteva un punto d’incontro

bene / male

Mondo spirituale mondo materiale, cioè tutto il creato e l’universo è


opera del diavoloanche la procreazione è vista
come condizione del male

Nel 1209 Papa Inncenzo III fece una crociata contro i catari nella Francia meridionale dove questo
movimento era stanziato + profondamentel’effetto fu la diaspora dei trovatori: molte corti vennero
distrutte e i poeti si spostano altrove (es. corti italiane) portando con sé la loro poesia

LA CULTURA FRANCESCANA

- È un movimento culturale e religioso che si impone sul rapporto diretto con il pubblico
tradizione orale, per questo molti documenti non ci sono arrivati
- Testimonianze documentarie posteriori: dopo la morte di S. Francesco esplose la produzione
letteraria sulla sua vita
1. La prima fonte in ordine cronologico sono le vite di Tommaso da Celano, eletto il biografo
ufficiale del santo da papa Gregorio IX
scrive tre biografie sulla vita di Francesco:
a. Vita prima: versione lunga che viene rivisitata e riscritta
b. Vita brevior
c. Vita secunda (1247) per sistematizzare le informazioni del santo
2. Bonaventura da Bagnoregio tra il 1260-1263 redige la Legenda Maior
ordina di distruggere tutte le altre agiografie che non avevano legittimità
scrisse anche la Legenda Minor, rielaborazione della Maior ma per uso liturgico
3. Altri testi, successivi alla Legenda Maior:
a. Legenda Trium Sociorum: dei tre compagni, è costituita dalla raccolta di episodi della vita
del santo da parte di tre dei suoi discepoli (Frate Leone, Frate Angelo da Rieti e Frate
Rufino)
LETTERATURA MEDIEVALE

b. Fioretti di San Francesco: rielaborazione in volgare di un testo di un secolo prima


c. Scrum Commercium Sancti Francisci Cum Domina Paupertate: anonimo del XIII s-
racconta la ricerca e l’amore del santo per la “Madonna Povertà” come se fosse un
romanzo cavalleresconella predicazione di Francesco il linguaggio del vangelo si intreccia
con quello della cavalleria, ovvero del codice di valori cortese in chiave cristiana

grazie a questa integrazione dei modi della letteratura, Francesco rende accessibile la sua proposta
spirituale a tutti

POESIA RELIGIOSA E POESIA PROFANA NEL DUECENTO ITALIANO

Come si sviluppa la dimensione culturale e religiosa nell’Italia settentrionale?

- la ricettività della cultura francescana nei confronti della letteratura cortese e della cultura popolare
in volgare in senso lato non si limita a specifici richiami di opere o personaggi, né soltanto alla
cornice della cortesiarimane presente anche fuori dall’ambito francescano
- un’altra dimensione importante in cui la predicazione (e in generale il discorso spirituale
francescano) si “sintonizza” sull’orizzonte culturale comune e lo “intercetta” per reinterpretarlo in
chiave religiosa e spirituale riguarda le modalità di interazione con il pubblico nasce +
disponibilità per un pubblico + ampio attraverso lo sviluppo di strategie che fino ad ora erano
riservate alla cultura laica i “giullari” di Dio
- esemplare in tal senso è la rivalutazione della figura del giullare, nella sua dimensione
comunicativa, dunque nella capacità di riempire i contenuti di fede o persino di dottrina con un
richiamo all’affetto, al cuore, alla dimensione corporea, al coinvolgimento personale:
1. attraverso la gestualità, la voce, l’appello diretto all’interlocutore, le modalità anche eccessive
e scandalose di presentarsi al pubblico+ coinvolgimento sul piano emozionale!
2. sono modalità con cui il pubblico medievale ha già familiarità grazie alla cultura letteraria, in cui
il giullare è il mediatore che rende fruibile il contenuto letterario (la storia delle chanson de
geste, la lirica nelle esecuzioni cantate...) per il pubblicolo stesso San Francesco si definiva
“giullare di Dio” poiché era un intermediario tra Dio e il popolo!

i giullari diventano dei veri e propri mediatori della cultura per il popolo

- tema della letizia spirituale: il popolo provava un sentimento di gioia e + vicinanza a Dio attraverso il
coinvolgimento diretto sul piano emozionale e il forte dinamismo (es. nel cantare)
- in questo modo Francesco propone alla società comunale un’alternativa fruibile alla poesia profana
in lingua volgareviene legittimato l’utilizzo della lingua volgare per la produzione religiosa
1. semplificazione/trasposizione di contenuti religiosi in lingua volgare
2. il volgare si modifica poiché accoglie nel suo lessico tutti dei contenuti che non erano stati
codificati

Bernardino da Siena

- nasce 8 settembre 1380


- nel 1391 si trasferisce a Siena dallo zio poiché orfano
- nel 1402 entra nell’ordine dei frati minori (francescani) e nel 1405 inizia l’attività di predicazione
- nel 1427 tiene 45 prediche sul campo di Siena di cui abbiamo una reportatiometodo di
trascrizione che dal XII/XIII si manifesta, nasce come strumento per le lezioni universitarie
è una registrazione in scrittura di un discorso orale
- “pescatori di anime”: l’immagine che viene presentata è umile e riprende l’immagine degli
apostolila parola è dunque un nutrimento spirituale
- Le artes predicandi si svilupparono in Italia X/XI, in contemporanea alla rinascita urbana
LETTERATURA MEDIEVALE

Perché? Perché si sfrutta lo spazio pubblico, come le piazze, e richiede particolare attenzione al
pubblico
- È importante l’intreccio tra oralità e lingua volgarela prima attestazione scritta di una lingua
volgare si trova in una predicazione Concilio di Tours 813
- Si svilupparono inoltre delle strategie comunicative per il coinvolgimento del pubblico (es.
gestualità, sermo humilis, ricorso alle immagini, richiami allo spazio cittadino, …)

CENTRALITÀ DELLE IMMAGINI E POTERE DELLA VISUALIZZAZIONE

- La costruzione della predicazione si basa sull’ars memoriae che prevede la visualizzazione sotto
forma di immagini, e la collocazione in uno spazio architettonico dei contenuti del discorso per
favorire la memorizzazione metodo di interpretazione dei passi della scrittura attraverso la
visualizzazione delle immagini
- In età cristiana (medioevo) questo metodo è applicato all’esegesi della scrittura e assume 3 finalità:
memoriale, didattica e morale-spirituale
- Questo metodo prevede anche l’uso di diagrammi e mappe mentali come supporto mnemonico e
utile per gli esercizi contemplativi
- La tecnica si fonda sull’uso delle imagines agentes, chiamate per agire sull’immaginazione di chi
legge o ascolta generando l’interiorizzazione del contenuto attraverso:
1. Fissazione sulla memoria
2. Influenza sul piano emozionale
3. Trasformazione sul piano spirituale
4. Richiamo alla pittura: per richiamare alla memoria il tragitto spirituale che la predica ha
delineato e aiutare a fissarlo nella memoriaBernardino in un a sua predica evoca alcune
immagini del ciclo pittorico di Lorenzetti (buono e mal governo)

Nella predica sui quattro venti (1427) costruisce insieme al pubblico un elaborata “architettura mentale”
sulla base del 4 quadrato, corrispondenza dell’animo, immagine della città e del corpo umano,
corrispondenze tra anno-stagioni, …

CULTURA LAICA VS CULTURA PROFANA

Dopo l’esperienza francescana nasce il genere della LAUDA, genere poetico letterario vero e proprio

LAUDA

Componimento poetico in versi


Genere della poesia religiosa
destinato all’esecuzione
nata on continuità con il Cantico
pubblica e accompagnato da
delle Creature di S. Francesco
musica

Il contenuto è una lode:


celebrazione/preghiera che sono rivolti a
Dio o alla Vergine attraverso il quale
possono passare contenuti diversi
Quali sono i pressuposti? TEOLOGIA DELLA LODE:
prevedeva una riflessione di contenuti religiosi che si completano con la lode

- Concezione dell’espressione poetica basata sulla gratuità dell’esperienza dell’amore divinounica


modalità per sperimentare un contatto/dialogo con Dio
- Le prime testimonianze sono i LAUDARI: manoscritti soprattutto in forma anonima, tra Perugia e
Assisiil più antico è il LAUDARIO DI CORTONA (dopo 1250)
LETTERATURA MEDIEVALE

- Sulla base della lauda si sviluppa il genere metrico della BALLATA (genere profano)
- Tradizionalmente la lauda si rivolge al popolo ma contiene riflessioni complesseè una poesia di
contenuto religioso che utilizza immagini, metafore, lessico che appartengono alla cultura popolare
- LAUDA RELIGIOSALODE LAICA
Contenuti diversi lessico, immagini, metafore simili

POESIA SICULO-TOSCANA

Poesia siciliana + poesia religiosa = poesia siculo-toscana recupera degli elementi della poesia siciliana e li
adatta alla cultura toscana

La tradizione siculo-toscana inizia con la morte di Federico II (1250) e rimane fino al 1270/80

Come nasce?

1. Poesia religiosa
2. Poesia siciliana
3. Testi religiosi mistici e teologici
4. La cultura degli STUDIA: collegati all’istituzione religiosa
5. Le università: permettono un’apertura alla cultura e al sapere che la cultura ecclesiastica non
permette diffusione di forme di sapere alto (es. diritto)

Elementi di innovazione rispetto alla tradizione siciliana:

a. Maggior vicinanza alla tradizione religiosa: soprattutto nel lessico, grazie anche alla fioritura della
lauda
b. Attenzione maggiore ai temi politici e morali della poesia: nella canzone si esprimono anche
elementi storici e realtà politica in cui i poeti vivono e scrivonoquesta dimensione era totalmente
assente nella poesia siciliana

rimane il tema + rappresentato il TEMA AMOROSO, in continuità dei siciliani

- Esistono tre manoscritti in cui è presente la poesia italiana delle origini


1. CODICE LAURENZIANO
2. CODICE VATICANO-LATINO 3793
3. CANZONIERE PALATINO

! esistono anche i MEMORIALI BOLOGNESI: manoscritti d’archivio di natura giuridica e notarile al


cui interno sono inserite delle poesie che servivano per riempire gli spazi vuoti!

Cosa sono i CANZONIERI? Sono delle raccolte di poesiequesto ci indica un primo segnale di volontà di
raccogliere e conservare le poesie in volgaremettere per iscritto era molto dispendioso:

i. Esistevano dei professionisti che copiavano i testi per commerciarli


ii. Serviva acquistare il materiale (pergamena o carta), pagare il copista e pagare per le
decorazioni delle pagine
- I canzonieri/codici ci dicono che c’è stato un momento nella tradizione siculo-toscana in cui i
manoscritti rappresentavano uno status simbol del contesto in cui si inseriva
- Il canzoniere palatino è considerato un libro cortese di lettura: cortese perché corrisponde alle due
tipologie di libri che nelle corti servivano per contenere le poesie dei trovatori
- Il Canzoniere di Petrarca viene chiamato canzoniere sulla base di queste premessePetrarca lo
aveva intitolato “Rerum Vulgari Fragmentia”
LETTERATURA MEDIEVALE

- Il canzoniere palatino è scritto in scrittura gotica su pergamena di qualità e segue un progetto


editoriale
- La coerenza dell’apparato decorativo e l’omogeneità del contenuto fanno si che sia un prodotto
unitariosi celebra l’amorenella decorazione è personificato con le ali, seduto su un trono e
viene venerato da tutti amore-uccello tipico della tradizione
- La miniatura iniziale indica un modello ideologico e culturale ben preciso che era comune con la
tradizione
- Il codice contiene delle poesie di Guittone d’Arezzosotto la miniatura iniziale si trova il primo
verso della sua poesia

GUITTONE D’AREZZO (1235-1294)

- Si dedica fin da giovane alla vita politica: è nel partito dei guelfi ma non ha mai investito cariche
politiche
- Nel 1265 si converte religiosamente dopo la morte del padreentra nell’ordine dei Frati gaudenti
o “i soldati della beata Vergine Maria”l’ordine è laicale (non si prendono i voti) ma anche
religioso e cavalleresco (hanno propensione politica)
- Con la sua conversione religiosa, anche la sua poesia subisce un cambiamento: l’ordine prevedeva il
rifiuto dell’amore profano come quello cantato da Guittone fino a quel momento
- La produzione di Guittone è quindi divisa in:
1. Testi composti prima della conversionetema amoroso
2. Testi di frate Guittonetemi morali e spiritualici sono anche dei componimenti che trattano
l’amore profano ma in termini negativi, di pentimento
- Alcune fonti pensano che questa conversione poetica, visibile anche nel Canzoniere palatino, sia
stato ideato dallo stesso Guittonesarebbe il primo esempio del tentativo di raffigurare la propria
vita come biografiasembra anticipare la “Vita Nova” di Dante e il Canzoniere di Petrarca
- La poesia di Guittone è caratterizzata da:
a. sperimentalismo e innovazione metrico-formale
es. “tradolce”: termine non attestato nella lingua dell’epoca
b. attenzione all’argomento politico
c. tendenza allo stile ermetico: esprimere temi morali con una lettura impegnativa
d. nei sonetti amorosi sperimenta dei modi e delle figure della poesia amorosa cortese,
provenzale e siciliana
- Guittone viene menzionato da Dante in varie opere
In che maniera Dante lo cita in Purg. XXIV? Dante lo cita nel sonetto in cui si parla dei poeti
“municipali”, tra cui Giacomo da Lentini e Bonagiunta Lucchese lo stesso Dante si rappresenta in
questo gruppo di poeti ma riferito solo alla sua canzone “Donne ch’avete intelletto d’amore”
Dante propone una periodizzazione che rimarrà usata anche nei secoli:
poeti siculo-toscani VS Dolce Stilnovo (Dante)

PRODUZIONE POETICA GUITTONE


- Nei primi decenni si dedica alla produzione di sonetti erotici di ascendenza provenzale e siciliana
- Guittone sviluppa delle poesie d’amore che delineano un “percorso”: inizia con la speranza e
termina con la disperazione e la rinuncia del sentimento amorosopresa di distanza dell’io lirico e
svalutazione della figura femminile
- Guittone utilizza il senhal per parlare della donna: pseudonimo, tipico cortese che indica un
significato simbolico del nome della donnasi doveva nascondere l’identità della donna amata
- Compone 86 sonetti formando un microcanzoniere sono concepiti secondo la forma di un lungo
racconto (come le vidas e le razos provenzali) ed è il primo modello di canzoniere.
LETTERATURA MEDIEVALE

Amor m’ha priso ed incarnato tutto, -incarnato: amore che non agisce solo sull’anima ma prende
ed a lo core di sé posanza possesso della carne del poeta
e di ciascuno membro trae frutto,
da poi che priso ha tanto di possanza.

Doglia onta e danno hame condutto, -descrizione delle conseguenze di questa “possessione” sul poeta
e del mal meo mi fa aver disianza, (dolore, vergogna e danno)
e del ben di lei spietat’ème ’n tutto, -rima in [anza] forma provenzaleil poeta adotta una lingua
sì meve e ciascun’alma ha ’n disdegnanza. poetica che rimanda a quella tradizione

Spessamente lo chiamo e dico: Amore, -idea di amore come tiranno”signoraggio”, il poeta ha


chi t’ha dato di me tal segnoraggio, perso il senno e la capacità di agire nel mondo poiché
ch’hai conquiso meo senno e meo valore? l’amore se n’è impossessato

Eo prego che ti facie meo messaggio -si cambia interlocutoreil poeta si rivolge al sonetto
e che vade davante al tuo segnore chiedendogli aiuto
e d’esto convenente il facie saggio.

In questo sonetto si rappresenta l’amore che prende forza e si impossessa del poetarappresentazione
negativa dell’amore che viene personificatoquesta forza viene descritta nei termini del “signoraggio” che
riprende la metafora feudale del vassallaggio

rispetto alla tradizione che crede che l’amore nasca dall’interno, Guittone vede l’amore come forza
esterna al corpo che se ne impossessacontemporaneamente, Guittone riprende la tradizione ma sposta il
punto di vista

DOLCE STILNOVO

- Linea poetica caratterizzata da elementi di novitàsi sviluppa tra Bologna e Firenze dopo il 1250
- Questa nuova stagione rivaluta e valorizza l’attività poetica nel suo valore civile e moralel’idea di
figura intellettuale che assume un ruolo nella società politica
- I poeti dello stil novo hanno anche ruoli professionali nell’ambito della vita comunale e sono
impegnati in ambito politicola loro attività poetica si svolge in autonomia
- L’espressione “dolce Stil novo” si basa sulla formulazione di Dante in Purg. XXIVnon ci sono altre
attestazioni!

! non si può parlare di una scuola o corrente poetica, ma sono poeti che condividono una linea comune!

- I principali poeti associati allo stil novo sono Guido Guinizelli, Cino da Pistoia, Bonagiunta Lucchese,
Guido Cavalcanti, … sono tutti poeti in dialogo e che partecipano alla cultura letterariaper tutti
questi poeti ci sono componimenti che non rientrano in questa linea poetica
- Elementi comuni:
1. Valore della nobiltà di cuore
2. Interiorità dell’origine della poesia
3. Ruolo della donna
4. Natura positiva dell’amorenell’esperienza amorosa dello stil novo ci può essere sofferenza
ma non è legata alla donna o all’amore: esperienza salvifica dell’amore terreno
5. Linguaggio filosofico
6. Stile dolce, lessico aulico e attenzione alla musicalità
LETTERATURA MEDIEVALE

- Nel D.V.E Dante definisce il lessico che deve essere usato nella poesia dello stil novovocaboli
“pettinati”, dolci (es. amore, letizia, disio, …)

GUIDO GUINIZZELLI considerato il precursore dello stil novo

- Era schierato dalla fazione ghibellinacon la vittoria guelfa a Bologna viene esiliato
- Formula per la prima volta alcuni elementi fondamentali che diventeranno identificativi nello stil
novo:
i. Topos della lode di madonna: esaltazione delle qualità della donna non solo di ordine fisico ma
anche delle sue qualità morali (gentilezza, onestà/umiltà d’animo, …)
la donna accompagna il poeta nella sua evoluzione spirituale
ii. Topos del saluto “salutifero”: collega i gesti della donna a un’idea di salvezzala donna
contribuisce alla trasformazione spirituale positiva del poeta con la sola presenza
iii. Motivo della nobiltà di cuore (cor gentile): qualità positiva interiore superiorità del poeta
amante nell’amare la donna angelicata

Alla base della concezione poetica, vi è l’amore collegato a un esito positivol’esito non è che la donna
ricambi il sentimento ma che attraverso l’esperienza amorosa il poeta diventi miglioretotale
rivalutazione delle qualità dell’animail poeta non vuole ottenere l’amore della donna ma ricevere i
benefici dell’esperienza nobilitazione d’animo

Come contenuti è uguale alla Lode, ma dal POV poetico nonello stil novo la figura dell’intellettuale
assume + importanza attraverso la nobilitazione d’animo

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