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Video messaggio del Segretario – Generale dell’ONU in occasione della

Giornata dei Diritti Umani


Nel video messaggio il segretario generale delle Nazioni Unite, espone determinate
questioni relativamente alla società di oggi. Afferma che lo spazio civico si sta riducendo,
che gli episodi di violenza contro le persone deboli e le donne sono sempre più dilaganti e
che sono aumentati i fenomeni di discriminazione relativamente alle minoranze, tra cui
quella razziale. Inoltre la crisi planetaria si fa sempre più sentire, ragione per cui adesso
siamo chiamati in dovere a promuovere delle riforme a tutela dei nostri diritti.

DIRITTI UMANI
I diritti umani sono diritti inalienabili, posseduti dall’uomo solo per il fatto di appartenere al
genere umano (sono quindi innati ed esistono al di fuori delle istituzioni).
DIRITTI FONDAMENTALE
Spesso viene usato come sinonimo di “diritto umano”, ma in realtà indica dei diritti sanciti da
carte costituzionali e internazionali.
GIUSNATURALISMO
Si tratta di una corrente politico-filosofica (XVII-XVIII) la quale sostiene la genesi dei diritti
umani, secondo cui lo Stato deve riconoscerli e accettarli in quanto propri dell’individuo. I
diritti umani sono:
- naturali
- imprescrittibili
- inviolabili
- indisponibili
GIUSPOSITIVISMO
Si tratta di una corrente storico-filosofica secondo cui i diritti umani sono soggettivi e
concepiti dallo Stato, il quale ha facoltà di riconoscerli.

IL FONDAMENTO GIURIDICO DEI DIRITTI UMANI


1. I diritti umani sono propri dell’essere umano, insiti in esso, per cui non hanno bisogno
di alcuna trascrizione in testi normativi e/o leggi. Tuttavia lo Stato non ha natura
dichiarativa o consecutiva su di essi.
2. Secondo un'altra teoria i diritti umani sono quelli sanciti solo da una collettività di
soggetti, una sorta di maggioranza. (CONSENSO DEI CONSOCIATI)
3. Secondo un’ulteriore teoria, invece, i diritti umani esistono perché regolamentati dallo
stato. (teorie positivistiche, ruolo fondamentale dello stato).
I diritti umani:
- sono irrinunciabili perché non possono essere rinunciati da parte dei loro titolari e lo
stato non può intervenire su di essi;
- sono indivisibili, cioè sono interdipendenti l’uno dall’altro e quindi strettamente
correlati;
- sono universali e cioè posseduti dall’uomo senza distinzione. Tuttavia alcune
correnti di pensiero, come quella marxista, crede che tali siano finalizzati a
proteggere solo una classe di individui (la borghesia), ignorando i bisogni delle altre
persone.
STORIA DEI DIRITTI UMANI
Fino al primo conflitto mondiale, l’uomo era considerato prima come suddito e poi come
cittadino, per cui i suoi diritti erano prerogativa dello stato e rientravano nella cosiddetta
domestic jurisdiction. Solo dopo il secondo conflitto mondiale si cominciò a maturare una
“coscienza globale” di diritti umani. Quindi con la costituzione delle Nazioni Unite si
promuove e incoraggia il rispetto dei diritti umani.
● diritti di prima generazione, diritti sviluppati nel XIX secolo con l’affermazione della
classe borghese e dello stato liberale. Essi comprendono i diritti civili e i diritti politici
● diritti di seconda generazione, diritti sviluppati nel XX secolo con l’affermazione
della classe operaia e la nascita dello stato democratico. Includono i diritti culturali,
sociali ed economici
● diritti di terza generazione, diritti sviluppati dopo la Seconda Guerra mondiale e che
riguardano i principi di solidarietà e collettività.
● diritti di quarta generazione, diritti sviluppati nel XXI secolo e sono legati alla
tecnologia, ai sistemi informatici e tutto ciò che ne deriva. Poi includono il progresso
della medicina e della biologia.

L’ONU E IL PERCORSO DELLA DICHIARAZIONE


Successivamente alla Conferenza di San Francisco, 51 stati costituiscono l’Organizzazione
delle Nazioni Unite che effettivamente nasce il 24 ottobre 1945. Nel preambolo si mostra la
volontà di voler salvare le generazioni future dalla guerra, proteggere la dignità e la vita
dell’uomo, promuovendo i diritti umani. Tuttavia:
- l’ONU non definirà quali siano tali diritti;
- proporrà il principio di non interferenza, secondo cui, l’istituzione non può intervenire
in materia di violazione dei diritti in stati firmatari della carta.
Il 10 dicembre 1948 viene approvata la Dichiarazione Universale dei diritti umani. Non è
l’unica carta a tutela dei diritti dell’uomo, vi sono stati dei predecessori:
● La Dichiarazione dei diritti (Bill of rights, 1689) del parlamento inglese;
● La Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America (1776);
● La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789) della Rivoluzione
francese.
Il 16 febbraio 1946 La Commissione per i diritti umani venne incaricata per redigere una
prima bozza per la stesura della Dichiarazione Universale dei diritti umani. La commissione
era presieduta da Eleanor Roosevelt, attivista per i diritti umani che nel settembre del 1948
riuscì a pubblicare la prima versione della Dichiarazione, la quale verrà definitivamente
pubblicata il 10 dicembre 1948. Su 58 Stati membri dell’ONU con 48 voti favorevoli, 8
astenuti, 2 assenti. L’Italia entrerà a far parte dell’ONU nel 1955. Dal punto di vista della sua
natura giuridica, la Dichiarazione, adottata con una risoluzione dell’Assemblea Generale, è
un atto non vincolante. Col passare del tempo e con il crescere della condivisione
internazionale sul suo contenuto è divenuta testo di riferimento per le politiche mondiali
(diritto internazionale consuetudinario). La Dichiarazione è stata spesso accusata di
essere eurocentrica o condizionata dal mondo occidentale, anche se ha in realtà promosso
la volontà di voler identificare il carattere universale della dignità umana. I diritti dell’uomo
dovrebbero essere superiori ad ogni differenza culturale o geografica, ma anche la
percezione dei diritti è condizionata culturalmente. Da Eleanor Roosevelt è stata definita la
Magna Charta dell’umanità, infatti rappresenta il codice genetico di una rivoluzione
giudiziaria che si muove sul fronte della promozione dei diritti umani fondamentali.
Preambolo
Considerato che il riconoscimento della dignità di ciascun membro della famiglia umana,
rappresenta il fondamento della libertà, della giustizia e della pace del mondo; che il
disconoscimento dei diritti umani ha comportato a barbarie e guerre che hanno messo a
repentaglio la vita dell’uomo, le sue libertà e i suoi diritti; che i diritti umani siano protetti da
norme giuridiche se si vuole evitare la tirannia e l’oppressione; che si debba promuovere il
rapporto amichevole tra le nazioni; che tutti le nazioni abbiano posto fede nello statuto e
quindi hanno promosso ideali mirati alla migliore libertà e pace tra l’uomo e che i medesimi
stati mostrino attenzione nel rispetto di questi diritti universali, l’Assemblea delle Nazioni
Unite proclama la Dichiarazione Universale dei diritti umani come ideale comune che le
Nazioni devono cercare di raggiungere.

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