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La Dichiarazione dei

diritti dell’uomo e del


cittadino
Cos’è?
È uno dei testi fondatori della Repubblica francese che risale al
1789. Questa dichiarazione si ispira alla dichiarazione
d’indipendenza americana del 1776 e allo spirito filosofico del
Settecento, segnando la fine della monarchia e l’avvio di una
nuova era: la repubblica. Dopo la Dichiarazione niente fu come
prima, anche nei periodi di restaurazione monarchica. Il
principio della Dichiarazione è stato adottato dall’inizio della
Rivoluzione francese, prima del 14 luglio 1789. A seguito di lunghi
dibattiti e numerosi progetti, la versione definitiva fu approvata
dai deputati il 26 agosto 1789.
Assieme al Bill of Rights statunitense è la base su cui si fonda la
Dichiarazione universale dei diritti umani emanata dalle Nazioni
Unite.
Come è composta?
Ha un preambolo e 17 articoli che riguardano sia
l’individuo che la Nazione. Definisce diritti "naturali ed
imprescrittibili" come la libertà, la proprietà, la
sicurezza, la resistenza all’oppressione. Riconosce anche
l’uguglianza tra gli uomini, specie davanti alla legge e alla
giustizia. Afferma infine il principio della separazione
tra i poteri politici (stato) e religiosi (sotto la monarchia
c’era uno stato religioso, poiché il Re traeva il suo potere
e la sua legittimità da Dio).
La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino fu
rivoluzionaria perché ai privilegi di pochi sostituiva il
concetto moderno di uguaglianza di tutti di fronte alla
legge (uguaglianza giuridica).
La critica alla Dichiarazione
A quel tempo esisteva ancora la schiavitù e le donne erano escluse dai diritti civili
e politici.
Le donne parigine svolsero sin dall’inizio un ruolo attivo nella Rivoluzione:
assaltarono con gli uomini la Bastiglia, trascinarono via la famiglia reale da
Versailles. Esse lottarono non solo per la fine della monarchia assoluta, ma anche
per ottenere pari diritti con gli uomini. La Rivoluzione francese, invece, abolì il
feudalesimo e l’assolutismo, proclamò la libertà e l’uguaglianza, ma non applicò i
suoi principi alla popolazione femminile, che restò nelle stesse condizioni che
aveva subito nell’ancien régime.
Nel 1791, dopo aver amaramente constatato che la nuova costituzione non
conteneva alcuna legge a favore della donna, la giornalista Olympe de Gouges
stese la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina.
Solo nel 1948, con la Dichiarazione universale dei diritti umani proclamata
dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, si arrivò a una affermazione di
carattere universale, valida per tutti gli uomini e le donne del mondo: «Tutti gli
esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti».
Come era formata la società dell’Antico Regime?

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una società molto La società era divisa La nobiltà e il clero il re godeva del
rigida, statica, in cui la in 3 ordini o stati: il godevano di maggiori potere assoluto,
gerarchia non è clero, la nobiltà e il privilegi giuridici e fiscali tutte le decisioni
modificabile terzo stato spettavano a lui
Articolo 6
”La Legge è l’espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno
diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti,
alla sua formazione. Essa deve quindi essere uguale per tutti, sia che
protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi
sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti ed impieghi
pubblici secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella
delle loro virtù e dei loro talenti.”
“la legge è l’espressione della
volontà generale”
L’articolo 6 afferma che “la legge è l’espressione della
volontà generale”:
•L’espressione “volontà generale” fu introdotta da
Rousseau nel contratto sociale, indica la volontà della
collettività che persegue esclusivamente il bene comune.

Questo spiega come la legge deve partire da tutti per essere


applicata a tutti, mirando alla conservazione dell’ordine,
cioè dell’intera comunità.
"Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere,
personalmente o mediante i loro rappresentanti,
alla sua formazione. Essa deve quindi essere uguale
per tutti, sia che protegga, sia che punisca.
Nei Parlamenti non venivano rappresentati individui e le
loro idee politiche , ma i ceti e i loro interessi sociali
(voto per ordine (assemblea stati generali 1789))
Proprio in questo periodo nascono i club, luoghi di
riunione aperti a tutti coloro che sostenevano il nuovo
ordine che permettevano alle persone comuni di
discutere e ragionare sui problemi di interesse collettivo.
L’articolo afferma che la legge deve essere uguale per tutti,
indipendentemente dalla classe sociale a cui si appartiene
“Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono
ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti
ed impieghi pubblici secondo la loro capacità, e
senza altra distinzione che quella delle loro virtù
e dei loro talenti.”
Nell’Antico Regime era impossibile o comunque molto difficile,
per un individuo, passare da un gruppo sociale all’altro nel
corso della vita.
L’articolo 6 afferma che un individuo nato in un determinato
contesto sociale non è destinato a starci tutta la vita, ma ha la
possibilità di passare da un gruppo sociale all’altro, migliorando
la propria condizione grazie alle proprie capacità e al proprio
impegno nello studio e nel lavoro.

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