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1.

Niccolò MACHIAVELLI (1469, Firenze – 1527): famiglia popolare; capo della


Seconda Cancelleria della Repubblica, ma nel 1512 i Medici posero fine all'esperienza della
Repubblica.

De principatibus (1513); i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio; l’Arte della guerra; Istorie fiorentine.

- Religione;
- Principe: Stato, concetto di popolo;
- Roma e Firenze;
- un progetto di ordinamento: Signoria, Consiglio dei Duecento, Consiglio dei Mille.
- diplomazia;
- eserciti e guerra.

2. Jean BODIN (1529, Angers – 1596, Laon): cultura umanistica, insegna diritto
romano; studia il mondo naturale e tematiche etico-religiose; avvocato presso il Parlamento di
Parigi; deputato del Terzo Stato agli Stati Generali di Blois; segue Francesco D’Alencon, figlio di
Caterina de Medici, ma quando il principe muore si spengono le speranze politiche e di ascesa
personale; sfondo del pensiero politico caratterizzato dalle guerre di religione in Francia (1562 – 98)
e da contesto europeo segnato dalla Riforma.
- Oratio: rilievo strategico della formazione delle nuove generazioni; interesse pubblico; bene
pubblico non unicamente in utilità materiale, ma diffusione di sapere multidisciplinare, fonte di
prudenza, verità, felicità individuale e collettiva. Nuova scienza giuridica.
- Methodus: politica va affrontata con metodo scientifico; scienza politica (oggetto imperium dello
Stato, comandare e impedire; la più alta fra tutte le scienze, regolatrice di tutte le arti e di tutte le
azioni umane).
- universalismo etico e politico (hp di Stato mondiale, non superstato); condanna le tesi razziste.
- guerra è inevitabile (legittime: guerre difensive, preventive di attacchi al territorio dello Stato,
quelle portate avanti per vendicare gravi offese subite in proprio o recate ad altri popoli da tiranni);
commercio, alleanze e trattati di neutralità.
- La Republique: “Per stato si intende il governo giusto che si esercita con potere sovrano su più
famiglie e su tutto ciò che esse hanno in comune fra loro”; requisiti necessari (sovranità, con limiti);
forma di Stato e governo (monarchica, aristocratica o popolare); governo giusto.
- primato spetta monarchia.

3. Ugo GROZIO (Huig Van Groot; 1583, Olanda – 1645, Germania): avvocato;
partecipa attivamente alla vita politica del suo Paese (lotte religiose tra Arminiani e Gomaristi);
Gomaristi hanno la meglio, condannato al carcere a vita, fugge in Francia e Svezia.
- De iure belli ac pacis (Il diritto della guerra e della pace, 1625): trattato di diritto internazionale (ius
gentium). XIV secolo: Impero sgretolato; religione.
- idea aristotelico-ciceroniana della razionalità e socialità dell’uomo. Il diritto “sussisterebbe anche se
ammettessimo che Dio non esistesse”; differenze diritto e naturale.
- diritto internazionale: utilità non dei singoli aggruppamenti sociali, ma dell’intero loro complesso.
- principio stare pactis: diritto della pace e il diritto della guerra (guerra giusta costituisce la sanzione
conseguente alla violazione dell’ordine giuridico fondato sulle convenzioni espresse o tacite fra gli
Stati).
- Pena (esclude atti interiori, pensieri, azioni dovute alla fragilità umana); tre scopi: correzione
delinquente, deterrenza e ammaestramento per gli altri, tener lontano il colpevole per la sicurezza
pubblica; deve essere proporzionata alla gravità della colpa).
- metodo razionalistico deduttivo e metodo empiristico.

4. Thomas HOBBES (1588 – 1679, Inghilterra): precettore famiglia Cavendish; a


Parigi insegna matematica al futuro re Carlo II; fa esperienza delle guerre civili di religioni e di
quella inglese.

Elementi di legge naturale e politica (1640); Elementi filosofici sul cittadino (1642); Leviatano (1651)

- comprensione dell’individuo: non ha una coscienza innata del bene e del male, caratterizzato dalla
continua ricerca di soddisfare i propri desideri (molla che lo porta ad agire, ansietà, deliberazione,
volontà), tempo.
- stato di natura (condizione degli individui in assenza di un potere che li tenga in soggezione,
sottomessi solo ai loro desideri); stato di guerra di ogni individuo contro ogni altro (uguaglianza).
- guerra per descrivere rapporti naturali tra gli uomini e relazioni tra Stati; continuo timore.
- stato di natura non è assenza di diritto, ma diritto di ognuno a tutte le cose; rinunciare a parte del
diritto per pace e sicurezza; accordo (non semplice contratto, ma patto, rinuncia a esercitare un
determinato diritto nella convinzione che nel futuro si otterrà la contropartita adeguata); persona
artificiale (non obbligata dal patto costitutivo); no diritto di resistenza.
- guerra come condizione normale; accordi temporanei, ma non esiste la possibilità di una pace
duratura; non esiste giusto o ingiusto.

5. John LOCKE (1632, Bristol – 1704, Essex): filosofia e medicina a Oxford; membro
della Royal Society di Londra; coestensore della Costituzione della Carolina (1668); partecipa alla
Gloriosa Rivoluzione.
- Secondo trattato sul governo: th della proprietà privata (identifica la libertà degli uomini con la
libertà dei proprietari; gelosa ed egoistica tutela degli interessi della borghesia); proprietà privata
nello stato di natura (Dio, natura, lavoro e sforzo; limiti, ma li trascende);
- passaggio alla società civile mira a garantire e a tutelare la proprietà privata (beni mobili, immobili,
beni civili; stato di guerra: mancano leggi positive e un giudice, gli uomini devono farsi giustizia da
soli; patto
- L’origine del potere civile: combatte le teorie di Filmer (potere paterno) e quelle di Hobbes (potere
dispotico);
- Pactum unionis e pactum subectionis sono distinti; il sovrano non è legibus solutus.
- L’organizzazione del potere civile: termini fiducia e consenso; riconosce diritto di resistenza al
potere illegittimo; regola della maggioranza.
- potere civile o politico (supremo) è il legislativo-giudiziario (non illimitato, ma superiore
all’esecutivo, comprende federativo);
- sfera economica, spirituale (“Epistola sulla tolleranza”, 1689) e culturale autonome; tolleranza
limitata.
6. Baruch SPINOZA (1632, Amsterdam – 1677): scuola rabbinica ebraica, viene
scomunicato; leviga lenti per telescopi e microscopi.

Ethica, ordine geometrico demonstrata; Trattato teologico-politico; Trattato politico.

- Hegel nega prospettiva di intervento pratico-politico sulla realtà/interpretazione franco-italiana;


Deus sive natura; potenza divina si manifesta attraverso infinite modificazioni della sostanza;
l’uomo non causa di sé, ma “causa in sé”; essenza umana come conatus, tensione, desiderio a
perseverare nell’esistenza; implicita politicità di ognuno.
- Lettera 50 a Jarig Jelles: contesta la th dei filosofi.
- uguaglianza ontologica tra tutti gli uomini (natura modale); libertà è capacità di seguire il proprio
desiderio nel modo più appropriato (la ragione non richiede uscita dallo stato di natura).
- vita umana deve svolgersi in un nesso di relazioni tra una pluralità di individui, società è spazio
comune in cui si costruiscono i rapporti (mutuo ausilio o conflitto se aspetti passionali predominano
su quelli razionali); serve un potere più forte, non sciolto da regole (esiste finché permette la vita
della società); patto sociale come mediazione tra società e potere politico (immaginazione).
- Trattato politico: si allontana da impostazione antropocentrica, nega diritto naturale individuale,
indipendente dagli altri diritti individuali, riconoscendo diritti comuni; Stato ha costituzione
naturale, genesi implicita nella maturazione dei diritti comuni in un sistema ordinato di leggi e di
istituzioni; fisicità del processo di aggregazione, non nasce da un atto di volontà, ma dallo sviluppo
di meccanismi relazionali interumani.
- scienza politica: come governare dinamiche di una collettività, suggerire i dispositivi; democrazia;
diritto di resistenza a potere sregolato.

7. MONTESQUIEU (1689, Bordeaux – 1755, Parigi): magistrato e Presidente del


Parlamento di Bordeaux; viaggia in Austria, Italia, Olanda e Inghilterra.
- Lo spirito delle leggi (1748): metodo storico e comparativo; spirito del popolo per il quale le leggi
stesse sono state create; trama sottile di relazioni da cogliere; le leggi devono essere coerenti;
relatività storica, sociale e geografica del diritto.
- diritto delle genti, politico, civile.
- Th delle forme di governo: governo conforme alla natura se concorda con disposizione del popolo
per cui è stato creato; stretto rapporto fra leggi politiche civili e popolo.
- tre specie di governi: Repubblica, monarchia, dispotismo; ciascuna ha natura e principio;
- natura (struttura particolare): governo repubblicano (democrazia e aristocrazia, piccola), governo
monarchico (media); governo dispotico (esteso).
- principio (leggi dovranno conformarsi): democrazia (virtù); aristocrazia (moderazione); monarchia
(onore); dispotismo (paura); se vengono meno questi principi, lo Stato si corrompe.
- libertà solo nei governi moderati; esistenza di leggi e certezza della loro applicazione; in uno Stato
libero si deve vivere tranquilli;
- distribuzione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario vanno separati; garanzie di libertà (giurie
popolari, diritto di ricusazione dei giudici da parte degli accusati, giudici di condizione pari a quella
dell’accusato, giudizi strettamente aderenti al testo della legge)
- diritto internazionale: repubbliche (federazione); Stati dispotici (isolamento); monarchie
(piazzeforti, eserciti); rapporto fra nazioni di pace o di guerra (cercando di non perdere di vista
l’obiettivo della propria conservazione); conquista: repubbliche (innaturale), impone agli Stati
dispotici l’alleanza del principe conquistato; monarchia (con prudenza); commercio.
8. Jean-Jacques ROUSSEAU (1712, Ginevra- 1778, Ermenonville):
contemporaneo degli Enciclopedisti, condividono la crisi delle istituzioni del suo tempo; incerto tra
cultura illuminista e semplicità di vita possibile nelle città svizzere (opta per questa)
- Discorso sull’origine dell’ineguaglianza: ricostruisce il processo evolutivo dell’uomo, dalla bontà alla
corruzione; stato di natura come ipotesi razionale; stato originario (libertà, uguaglianza);
trasformazione ineguaglianza fisica o naturale in ineguaglianza innaturale o artificiale, morale o
politica; prime qualità dell’uomo positive (pietà e l’amor di sé, amore per l’umanità; poi
perfettibilità e amor proprio, amore egoistico.
- Chi ha acquisito una posizione di vantaggio, istituisce leggi e diritto di proprietà.
- I mali dell’uomo derivanti dallo sviluppo di rapporti sociali conflittuali resi legittimi da un patto
iniquo; Contratto Sociale: tratta di un patto equo, fra uguali; genera una persona pubblica (stato,
corpo sovrano, potenza) che, con la volontà generale, nel fare le leggi universali e astratte,
persegue l’interesse comune; membri del popolo cittadini e sudditi.
- Descrive una democrazia diretta.
- teoria del legislatore.
- Governo (sede dell’esecutivo) e potere legislativo (popolo legittimo titolare); governo:
democratico, aristocratico (elettiva o ereditaria), monarchico (elettiva o ereditaria) e misto;
predilige l’aristocrazia elettiva; non prevede confronto politico tra gruppi o maggioranze e
minoranze, perchè la volontà generale è una ed è la vera volontà di ciascuno.
- rigetta l’ateismo; religione: dell’uomo, del cittadino, del prete, civile

9. Adam SMITH (1723, Kirkaldy – 1790, Edimburgo): studia a Glasgow e Oxford,


senza portare a termine il curriculum previsto; insegna a Glasgow; a Parigi in qualità fa da tutor al
duca di Bucchleuch.
- Teoria dei sentimenti morali: trattato di filosofia morale; sympathy (possibilità di un osservatore
imparziale o spettatore di immedesimarsi o meno con i sentimenti di un io agente; immaginazione,
giudizio approvazione, appropriatezza o meno);
- passioni sociali, egoistiche, asociali; la justice non può essere ridotta al giudizio basato su un ethos
socialmente condiviso, è una virtù primaria.
- Lezioni di Glasgow: teoria stadiale della società (i metodi applicati alle scienze naturali sono
applicabili all’evolversi delle società umane); lo sviluppo avviene per tappe, distinte dal diverso
modo di sussistenza (diverse istituzioni politiche e giuridiche);
- critica l’idea di contratto.
- La ricchezza delle nazioni: analizza il sistema capitalistico delle società moderne; paradosso;
progresso grazie alla divisione del lavoro; imprenditore/capitalista e operaio; metafora della mano
invisibile; lavoro produttivo e improduttivo
10. Edmund BURKE (1729, Dublino – 1797): padre protestante e madre
cattolica; studia giurisprudenza, abbandona per dedicarsi alla carriera di giornalista e scrittore
politico; segretario del primo ministro whig Rockingham; viene eletto alla Camera dei Comuni.
- rimeditazione costituzionalismo britannico, norme di origine consuetudinaria; principio di
legittimazione giuridica fondato sull’autorità dell’antico.
- istituzioni prodotto della storia (inesauribile processo evolutivo); livello di perfezione superiore a
quello raggiungibile da qualunque intelletto individuale.
- superiore saggezza della storia costituzionale del suo paese (ordine voluto da Dio); si oppose a ogni
proposta di riforma; l’intelaiatura costituzionale della monarchia britannica sia cateterizzata da
un’interna dinamica evolutiva, essa adatti costantemente le sue istituzioni alle necessità del
momento storico.
- Pensieri sulla causa dell’attuale scontento (1770): difesa parlamento, prima teorizzazione della
moderna forma-partito (legittima dialettica tra diverse posizioni politiche);
- Soggetti politici: re, Commons, lords, elettorato (a base censitaria, portatore di interessi oggettivi e
impersonali); libertà è tutelata solo quando il governo è sottoposto al controllo del Parlamento,
sottoposto a quello degli elettori.
- deputati svolgono le funzioni in modo indipendente dalla volontà degli elettori; ogni membro del
Parlamento agisce come un rappresentante dell’intera nazione.
- Riflessioni sulla Rivoluzione francese (1790): nega che gli eventi francesi siano assimilabili alla
Glorious Revolution; l'ideologia rivoluzionaria va condannata per aver dissipato un enorme
patrimonio di consuetudini e forme istituzionali.

11. Emmanuel-Joseph SIEYES (1748, Frejus – 1836): studia in


seminario e viene ordinato sacerdote; pubblica opuscoli di grande impatto, inserendosi nel
dibattito prerivoluzionario; lunga carriera politica; esiliato dai Borbone come regicida.
- Che cos’è il Terzo Stato (1789): contro la tradizionale organizzazione tripartita del corpo
rappresentativo, sostiene una forma unitaria di rappresentanza politica (il Terzo Stato rivendica una
rappresentanza esclusiva della Nazione).
- Nazione: prodotto di un atto di associazione con cui individui isolati, viventi sotto le leggi di natura,
danno vita a un’unione sociale e la dotano di una volontà comune. Serve una legge fondamentale
(Costituzione): regola organizzazione e funzionamento del Corpo legislativo, determina
organizzazione e funzionamento dei diversi corpi; potere costituente e costituito.
- occorre che la nazione affidi i poteri a un corpo di rappresentanti (sistema rappresentativo unica
formula politica adeguata alle nazioni moderne); espressione politica della divisione razionale del
lavoro (attività altamente specializzata, persone istruite e competenti); nessun deputato vincolato
dalla volontà dei suoi elettori, ma ci sono dei limiti.
- condizione censitaria dei diritti politici; cittadinanza attiva e passiva.
12. Immanuel KANT (1724–1804): educazione religiosa di stampo pietistico
-Sul detto comune (1793): morale e diritto (libertà); principi di una società (diritto, leggi coattive, stato civile
o stato giuridico: libertà degli uomini, uguaglianza dei sudditi, indipendenza dei cittadini); sovrano, corpo
rappresentativo (base censitaria).

-contratto originario come idea della ragione; nega diritto resistenza (opinione pubblica).
-Idea per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico (1784: azioni determinate da leggi
universali, non riconoscibili al singolo, ma al genere (sviluppo costantemente in progresso); sviluppo delle
disposizioni mediante antagonismo (insocievole socievolezza).

-Per la pace perpetua: 3 articoli per realizzare pace perpetua: “costituzione civile di ogni Stato
repubblicana”; “diritto delle genti fondato su federalismo di liberi Stati” (Stato dei popoli, Repubblica
mondiale); diritto di visita (cittadino del mondo).

-ricerca nella storia conferma di progresso verso il meglio del genere umano: Rivoluzione francese (miserie,
atrocità, ma entusiasmo, potere costituente del popolo).

13. HUMBOLDT (1767-1835): individuo centro di autonoma vita intellettuale e morale, soggetto
dello Stato di diritto, centro di autonoma iniziativa sociale ed economica.

-rifiuta dottrina per cui governo deve occuparsi felicità e bene della nazione (dispotismo).

-Rivoluzione vuole costruire edificio statale basato su puri principi della ragione: ma l’unica Costituzione
vitale nasce dalla lotta tra Ragione e caso.

-protagonista della società civile è l’individuo: più sfera d’azione ampia e libera, più sfera dell’intervento
dello Stato ristretta, più progresso; Stato necessario, ma male necessario, allora male minore.

-occorre varietà di situazioni; contro grandi organizzazioni di massa; separazione Stato/Chiesa;

-guerra momento di formazione.

14. Johann FICHTE (1762-1814): famiglia povera; studia grazie a un nobile del luogo;
teologia, diritto, filosofia, non porta a termine gli studi universitari.

Saggio di una critica di ogni rivelazione; Rivendicazione della libertà di pensiero dai Principi dell’Europa che
l’hanno finora calpestata; Contributo per rettificare il giudizio del pubblico sulla Rivoluzione francese.

-erede tradizione giusnaturalistica: concezione individualistica; accetta hp patto/contratto sociale come


origine della comunità civile (uomo vive vita intessuta di accordi, contratti, e quello sociale è uno);

-uomo e società suscettibili al perfezionamento (educazione, istruzione, comunicazione); risultato


progressiva estinzione dello Stato apparato coercitivo, affermazione dignità uomo, diritto di proprietà,
condanna guerra (strumento dei monarchi, a danno delle popolazioni).

-da rapporti tra Stati confinanti a confederazione universale; pace duratura.

-Fondamento del diritto naturale: perde importanza posizione individualistica; contratto statale come
somma contratto di unione, proprietà, protezione; diritto sorge dove vi è relazione fra almeno due
individui; diritto originario e di coazione; problema del controllo, costituzione, eforato.
-Stato commerciale chiuso (1800): celebrazione intervento statale in economia; guerra si scongiuri evitando
rapporti commerciali con l’esterno; impostazione è antiliberista.

15.HEGEL (1770 – 1831): filosofia costruisce utopie, ma comprensione del reale; “Ciò che è
razionale è reale; e ciò che è reale è razionale”.

-comprendere la realtà è comprendere ciò per cui è razionale, conforme al principio dell’epoca; libertà si
sviluppa nel diritto, moralità e eticità (Stato, libertà trova realtà); vuole elevare il concetto di libertà (non
solo garanzia del privato): Stato non è più un limite

-nella realtà di rapporti in cui l’individuo è fin da sempre immerso, realizza la propria libertà: famiglia
(radice etica dello Stato, superamento isolamento).

-mancanza mediazione tra singolo e Stato problema che attraversa l’epoca moderna: serve comprendere
molteplicità di rapporti e relazioni; ceti come organo di mediazione: supera la concezione che eleverebbe i
singoli alla politicità; partecipazione politica è libertà di esprimere tale pluralità, di svilupparsi secondo la
propria soggettività.

-Stato afferma la propria identità ponendosi in un rapporto e venendo riconosciuto da altre identità statali;
esiste solo in una pluralità di Stati (guerra come forma di riconoscimento); nessuna istanza soprastatuale.

16. CONSTANT (1767, Losanna – 1830, Parigi): famiglia a Losanna motivi religiosi;
ciambellano presso corte duchi di Brunswick; membro Tribunato, destituito dopo opposizione a
Napoleone; segue la Stael in esilio; accetta collaborazione con Napoleone (l’Atto addizionale alle
costituzioni dell’Impero); esilio volontario in Inghilterra.

-Principi: sovranità popolare è supremazia della volontà generale; chi è investito del potere ha due limiti:
rispetto diritti minoranze, non intromissione nella vita privata; potere limitato con distribuzione e bilancia
dei poteri: potere reale (neutro), esecutivo (ministeriale; governo di gabinetto; principio della
responsabilità dei ministri, Camera dei Pari), potere rappresentativo durevole (Camera alta ereditaria),
potere rappresentativo dell’opinione (Camera bassa elettiva su base censitaria; proprietà come
convenzione sociale, dipendente dalla società), potere giudiziario.

-La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni (1819): mondo antico (più l’uomo dedicava tempo
ed energie all’esercizio dei suoi diritti politici, più si credeva libero) e mondo moderno (più tempo l’esercizio
dei nostri diritti politici ci lascerà per i nostri interessi privati; diritto di esprimere la propria opinione,
scegliere il proprio lavoro e esercitarlo, disporre della sua proprietà, unirsi con altri individui).

-antichi: esercitare collettivamente e direttamente molte funzioni della sovranità; mondo moderno: tali
funzioni devono essere delegate (Stato rappresentativo), ma sorveglianza e controllo costante

17. TOCQUEVILLE (1805-1859): famiglia di antica nobiltà normanna; magistratura;


deputato; ministro degli Esteri; dopo colpo di stato di Luigi Bonaparte (1851) si ritira a vita privata.

-La democrazia in America: democrazia: progresso sociale e civile, uguaglianza delle condizioni, l’interesse
particolare si fonde col generale; processo democratico ineluttabile: se si vuole influire positivamente,
dominandolo, dirigendolo, raffinandolo, o farsi travolgere; è impossibile arrestare la democrazia, va
conosciuta a fondo, educata; no imitazione.

-Nuovo Mondo: NO pretese superiorità, istruzione, NO rapporto padrone/contadino; autonomia


amministrativa (decentramento amministrativo, contea, comune, elezioni).

-inconvenienti e pericoli: possibilità rielezione presidente; non sempre uomini migliori dirigono affari
pubblici (difficile elevare istruzione popolo); dominio della maggioranza (poco spazio per dissenzienti e
minoranze); paragone con tirannide.

-seconda parte: rivolta alla situazione europea; visione pessimistica; tema della tirannide della
maggioranza: l’eguaglianza porta all’opinione comune, alla massa, rare personalità originali; culto eccessivo
del benessere, dello status (anche a causa di incremento industriale); nuovo stato paternalistico, nuovo
dispotismo: è necessario decentramento amministrativo (comune, contea), associazionismo, libertà di
stampa.

18. John Stuart MILL (1806-1873): utilitarismo (Bentham; studio della politica
sulla conoscenza natura umana); principio utile comune: azione politica tesa al raggiungimento
massima felicità (benessere materiale, assenza di dolore) per massimo numero di persone.

-liberalsocialismo: non aderisce al comunismo (non lascia spazio all’individualità); lavoratori salariati
(stampa, istruzione) non si accontenteranno più della loro condizione, nasceranno relazioni tra
lavoratori/capitalista.

-Sulla libertà (1859): libertà è un bene in sé; bisogna poter vivere nel rispetto di sé e altri (essenza felicità
umanamente realizzabile); individuo va tutelato dalla società, opinioni maggioritarie; garantire libertà di
coscienza, associazione: confronto opinioni diverse per avvicinarsi alla verità.

-Considerazioni sul governo rappresentativo (1861): governo deve perseguire il benessere collettivo,
individuare e definire le vie per raggiungerlo, controllato dai cittadini; servono: suffragio universale (anche
donne, moglie; progressiva concessione; accesso sempre aperto; test pubblico; voto plurimo); sistema
proporzionale (sottostima il ruolo dei partiti). Es. di governo rappresentativo: federazione (rappresentanza
duplice; vantaggi: sicurezza verso l’esterno, pace all’interno).

19. Karl MARX (1818, Treviri - 1883, Londra): la politicità dei rapporti sociali non sta
nelle istituzioni che li rappresentano, ma nei luoghi in cui vengono prodotti: la politica non si
esprime solo nello Stato o nelle istituzioni, ma nello scontro costante tra individui, soprattutto nei
rapporti di lavoro e produzione.

-ognuno persegue il proprio interesse economico; merce capacità lavorativa ha un valore (quantità di
lavoro necessaria a riprodurla), pagato all’operaio tramite il salario; capitalista (dominio su tempo e
organizzazione), operaio (può solo ubbidire); denaro stabilisce le possibilità di ognuno: per averlo, operaio
vende forza-lavoro (valore d’uso è creare valore; deve essere > salario); lavoro necessario e pluslavoro (plus
valore); proletari devono unirsi, uscire dall’alienazione, rompere l’isolamento.

-vocabolario della guerra per descrivere: rapporti tra individui e contro lo Stato: rivoluzione, dittatura
proletaria (dissolvere le leggi della società capitalistica); relazioni tra stati (competizione per la conquista
nel mercato mondiale: sistema coloniale, larga scala di ciò che succede nella società capitalistica).
20. Gaetano MOSCA (1858, Palermo – 1945, Roma): la riflessione parte dalla regola
per cui ogni forma di governo si esercita da parte di una minoranza sulla maggioranza: th della
classe politica; minoranze devono distinguersi per 4 qualità (valore militare, nascita, ricchezza,
merito personale).

-Elementi: analizza le classi politiche per durata (tendenza alla perpetuazione, aristocratica; tendenza al
rinnovamento, democratica) e organizzazione (principio autocratico o liberale)

-concetto di difesa giuridica (divisione dei poteri); viene separato innanzitutto il potere temporale da quello
spirituale; si distingue il potere politico sia da quello economico sia da quello militare.

-la riflessione su conflitti parte dall’idea che la natura umana si mantiene costante nelle epoche storiche e, i
peggiori impulsi e passioni, stanno alla base della violenza; la lotta tra individui può essere neutralizzata
dalle molteplici forze politiche, mentre la guerra è inevitabile (prevalenza sempre maggiore di interessi
materiali).

21.Max WEBER (1864–1920): Bobbio lo considera un classico del pensiero politico, tra i
maggiori interpreti del proprio tempo, sempre attuale.

-potere: possibilità di trovare obbedienza, fondamento nella legittimità; 3 tipi puri (modelli concettuali, non
nella realtà) potere legittimo: razionale-legale (impersonale, ordinario), tradizionale (personale, ordinario),
carismatico (personale, straordinario, natura rivoluzionaria)

-L’etica protestante e lo spirito del capitalismo: ritrova le radici della moderna civiltà capitalistica nella
religione protestante (presupposti unici, irripetibili); nuovo dispotismo delle moderne burocrazie:
governano in modo sempre più pervasivo l’esistenza quotidiana dell’individuo, minacciando la libertà;
opporre con partiti di notabilato e moderni partiti politici di massa. Propone suffragio universale.

-Germania condannata da un destino geopolitico a strutturarsi come uno Stato-caserma, tra potenze
perennemente in armi; all’inizio della Prima guerra mondiale polemizzò contro tendenza pacifista; giudica
la struttura politica del Reich guglielmino inadeguata ad affrontare le sfide della politica mondiale
nell’epoca dell’imperialismo.

22. John DEWEY (1859, Vermont – 1952): rivisita il pragmatismo, è contro il formalismo:
rifiuta concezione del sapere fondata su metodi deduttivi e valori assoluti; teoria inscindibile dalla
prassi; analisi deve tener conto dei fatti osservabili.

-sostiene democrazia basata su partecipazione, legami comunitari, interazione.

-riflessione ruota attorno concetto di esperienza; filosofia deve essere lo specchio della realtà, rapporti
concreti: decodificare processo di trasformazione in atto; fornire strumenti per dare ordine al caos,
ricostruire legami disgregati

-Outlines of a Critical Theory of Ethics (1891): self: espressione carattere, contesto sociale, posizione sociale:
contro individuo come atomo sociale; obiettivo bene comune: esplicazione potenzialità collettive. Non
esistono verità assolute, i diritti devono essere ridefiniti sulla base di esperienza.

-formazione di democratic public, costituzione di uno spazio pubblico: discussione, scambio di opinioni, in
grado di risolvere i conflitti; no barriere escludenti; da lost individual (modernizzazione dagli effetti
alienanti) al concetto di comunità. Liberalismo rinnovato: conciliare liberalismo e welfare, libertà
individuale e general will, pluralità di interessi.
23. Hans KELSEN (1881, Praga – 1972, Berkeley): più importante filosofo diritto 900;
nazismo: Svizzera, America (Harvard e Berkeley); pacifismo giuridico, primato diritto internazionale.

-critica dottrina giuridica tedesca dello Stato 800: identificazione Stato e società: non vi sarebbero
contrapposizioni (società omogenea), trascura pluralismo sociale e politico; delinea dottrina giuridica
democrazia costituzionale;
-da libertà negativa a positiva (partecipazione)
-afferma superiorità costituzione, garanzia regole di formazione volontà politica, diritto e protezione
pluralismo e minoranze: giustizia costituzionale;
-attribuisce centralità Parlamento: strumento realizzazione compromesso politico, luogo integrazione
interessi contrapposti: parlamentarismo (permette convivenza diversi ideali politici e sociali).
-a favore del sistema rappresentativo, partiti e sistema proporzionale; relativismo: fondamento democrazia
-pacifismo giuridico: diritto internazionale come diritto statale esterno; validità norme dipende da
riconoscimento da parte dello Stato; Stato non vincolato, può modificare volontà unilateralmente
-propone comunità di Stati con eguali diritti, serve un’organizzazione sovranazionale.

24. CROCE (1866-1952): elabora una concezione dialettica del liberalismo (filosofia idealistica): la
storia si svolge tramite contrasti, opposizioni, attraverso l'antagonismo tra gruppi e partiti politici
(metapolitica); la lotta deve svolgersi liberamente, secondo regole e garanzie, si deve garantire
libertà di pensiero, parola, stampa, associazione.

-Avversario delle statolatrie: la vera moralità sta in coloro che governano, nell’atto di governare; lo Stato è
un processo di azioni di un gruppo di individui: ogni forma di vita è statale; non ha senso la distinzione tra
Stato e governo (lo Stato è e si attua nel governo).

Distingue 3 aspetti (gradi) della libertà: come forza creatrice di storia, suo vero soggetto (la storia è storia di
libertà); come ideale pratico volto a creare nella società umana la maggiore libertà, abbattendo tirannide e
oppressioni: come concetto filosofico.

25. CROCE/EINAUDI: Storia d’Europa nel secolo decimonono: Croce afferma che se, come il dice
il comunismo, il capitalismo danneggia la produzione di ricchezza, liberalismo deve abolire la
proprietà privata; Einaudi obietta che non sarebbe più liberalismo: assetti economico-sociali non
vanno trascurati, l’idea liberale non può trionfare nelle situazioni più diverse (es. schiavitù). Per
Croce, libertà è l’unico criterio con cui l’idea liberale misura istituti e ordinamenti politici. Einaudi
rifiuta carattere metastorico della libertà: non può affermarsi qualunque sia l’ordinamento
economico.

Einaudi: ragionamento economico non è mai fine a se stesso, muove da esigenze morali. Inefficienza
economica, cattiva amministrazione, assistenzialismo sono nocive per produzione della ricchezza e
formazione dei caratteri, di personalità solide. Lotta, contrasto, antagonismo sociale: elementi essenziali
per sviluppo di individui e società. Lo Stato ha una funzione negativa: strumento che deve assicurare il
rispetto delle regole del gioco, di una convivenza sicura.
26. DE RUGGIERO (1888-1948): Storia: analizza il rapporto tra democrazia e liberalismo, di
continuità per i principi su cui si fonda (ritrovabili nell’estensione dei diritti individuali a tutti i
membri della comunità e del diritto del popolo a governarsi da sé; non è più possibile una rigida
divisione.

Il sorgere della grande industria, il suo organizzarsi in cartelli e trusts, la nascita di sindacati e partiti di
massa: limitano il ruolo dell’individuo, l’iniziativa individuale, provocando uniformità, conformismo, lo
sviluppo di una mentalità assistenziale (Stato come supremo elargitore, provvidenza terrena). Serve una
battaglia (condotta da minoranze, élite intellettuali) per una democrazia liberale, che risponda al bisogno di
specificazione e differenziamento.

27. Carl SCHMITT (1888–1985): giurisprudenza; insegna diritto pubblico; viene licenziato
(nazionalsocialista).

Teologia politica: affronta il tema della secolarizzazione, subito anche dallo Stato: è un’unità politica totale,
decisiva, sovrana.

Dal XX sec.: disgregazione dell’unità dello Stato: in Parlamento vi è antagonismo di classe, confronto tra
diversi gruppi di interesse. Riconosce uguaglianza e uniformità del popolo, che va prodotta con l’esclusione
o annientamento del diverso, dell’eterogeneo: distinzione tra amico e nemico (straniero, qualcos’altro,
determinato dallo Stato); propone una democrazia plebiscitaria.

Distingue tra costituzione relativa (legge costituzionale) e assoluta.

Da Stato legislatore (separazione dei poteri) a Stato dell’esecutivo: il diritto è nomos (ordinamento
concreto e totale): legislativo, esecutivo e giudiziario coincidono nella personalità del Fuhrer.

28. POPPER: idee filosofico-politiche riassumibili in 7 tesi; (Stato male necessario; democrazia e
tirannide; no vantaggi; maggioranza; tradizioni; evoluzione, no rivoluzione; giustizia e onestà);
paradosso della tolleranza. Il fattore umano è incerto e irrazionale: ogni tentativo di controllarlo
completamente porta alla tirannia: discussione e confronto.

Razionalismo critico.

La scienza procede per tentativi e errori, congetture e confutazioni: la teoria non è mai definitiva: la scienza
è sempre fallibile e precaria (fallibilismo). Anche la società non è definitiva, ma può evolversi verso assetti
migliori.

29. VON HAYEK (1899-1992): concezione negativa libertà. L’individuo deve avere una sfera
privata, ambiente tale che nessuno interferisca: Stato deve intervenire meno possibile, servono
norme. Norme generali e astratte (leggi), legislatore non conosce tutti casi di applicazione: non
governano gli uomini, ma leggi. La coercizione non viene eliminata, trasferita allo Stato, limitata.

Parla libertà spirituale, intellettuale, culturale: non possiamo progettare progresso delle conoscenze,
dipendiamo dal genio individuale, dal caso (e sforzo): connessa libertà di azioni (sperimentare, fare
esperienze).
Parla libertà socioeconomica (Smith): mercato strumento che permette alla società di progredire, purché
non venga distorto e movimento spontaneo alterato: ostile ai pianificatori, antimonopolistico, difende la
libertà di concorrenza.

Favorevole a provvedimenti di sostegno, no redistribuzione reddito a ceti o gruppi sociali: si oppone a


iniziative governative che non concedono vantaggi a tutti. Pubblici poteri limitati dal potere della
maggioranza (metodo di decisione, non criterio assoluto).

30. ARENDT (1906-1975): Le origini del totalitarismo: categorie storiografiche che leggono
realtà secondo nessi causali e analogie col passato insufficienti alla decodifica della novità
totalitaria: prodotto imprevisto, non accidentale. Deriva dall’amalgamarsi antisemitismo
(emancipazione ebrei, da differenza culturale/storica/religiosa a differenza biologica), razzismo,
imperialismo (I, II guerra): convinzione superiorità razziale uomo bianco.

Totalitarismo auspica mobilitazione delle masse: sfrutta moderni mezzi tecnici e di comunicazione,
ideologia, propaganda, terrore (vero principio, campi sterminio): regime nichilistico.

The human condition: vita activa (dimensione pratica dell’esistenza umana, opposta a quella
contemplativa). Tripartita: lavoro, opera, azione. Nella politica si realizza la natura umana.

31. ARON: ogni regime politico è oligarchico; XIX sec, Francia e Inghilterra: era difficile penetrare
nella minoranza governativa, ma oggi sono più aperte, flessibili (più la struttura economico-sociale
si diversifica, più aumentano le possibilità di ascesa sociale. Difende regimi costituzional-pluralistici
(pluripartitici): le società moderne non sono omogenee, gli individui si organizzano in sottogruppi,
tra loro si svolge il gioco politico.

Piena confluenza tra liberalismo e democrazia (Hayek).

La differenziazione porta anche alla nascita di nuovi mestieri e professioni, a seconda delle quali gli individui
vivono condizioni di vita diverse, hanno mondi mentali e morali diversi; queste gerarchie e differenze sono
ineliminabili: occorre una politica incisiva, lo Stato deve farsi Stato sociale

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