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SAGGI 1,6,8,85: HAMILTON – SAGGI 10, 37, 39,45,46,49,51 MADISON

INTRODUZIONE
La costituzione degli USA segna un’epoca d’innovazione in cui cominciano ad affermarsi i principi di
protezione dei diritti dell’uomo, della democrazia moderna, del mantenimento della pace tra vasti territori
tramite un governo che concilia l’unità con la diversità.
Alla fine del Settecento gli Stati Uniti erano un paese agricolo di circa 3 milioni di abitanti distribuiti su 13 Stati
federati, isolati dal centro fervente della politica mondiale (centro Europa). Oggi si estendono dalla costa est
alla costa ovest e sono diventati la prima potenza economica della Terra. Vengono paragonati agli Antichi
Romani che, partendo da una città, hanno costruito un Impero immenso.
Raggiunta l’indipendenza dalla Corona, gli Stati repubbliche (ognuno con una Costituzione a sé) crearono
istituzioni politiche comuni al fine di convivere pacificamente ed affrontare insieme i problemi comuni (es:
guerre). Nacque la Confederazione, ossia l’Unione dei 13 Stati consolidata dall’istituzione di un Congresso
continentale cui era affidata la competenza della difesa, politica estera, politica economico-finanziaria ma non
disponeva dei mezzi (nelle mani degli Stati) per far fronte a codesti compiti. Creata con lo scopo di coordinare
gli Stati durante la Guerra d’Indipendenza, già durante la stessa si mostrò inefficiente dato che la contribuzione
dei singoli Stati era iniqua. Alla fine della Guerra, sorsero nuovi problemi all’interno della Confederazione di
natura commerciale, territoriale e politica. Per questo i federalisti denunciarono la mancanza di un reale potere
al di sopra degli Stati: credevano che l’unico modo per unirli fosse conferire poteri effettivi al Congresso
continentale tramutandolo in Governo centrale e per convincere tutti i cittadini, impostarono una battaglia
politica che culminò con la Convenzione di Philadelphia 1787 in cui venne redatta la Costituzione degli USA.
Essa segnò un evento mai accaduto precedentemente: l’unificazione degli Stati compiuta senza violenza ma
con una procedura democratica (lo Stato Federale). Fu onorato il principio affermato nella Dichiarazione
secondo cui il popolo ha il diritto di istituire un nuovo governo, tramite l’elezione di assemblee negli Stati.
Tocqueville rimase molto colpito dalla seraficità del popolo americano il quale recepì le crepe formatisi nel
governo attuale e colse l’urgenza di porvi un rimedio con una razionalità e prudenza sorprendenti. HM sostiene
che la democrazia è efficiente solo se colpisce l’opinione pubblica; grandi risultati come lo Stato Federale non si
ottengono grazie alla genialità di una sola persona. Hume : «il giudizio di molti deve concorrere a tale opera:
essi dovranno essere guidati dall’esperienza perfezionata con il tempo e corretta dalla percezione degli
inconvenienti». Alla Convenzione di Philadelphia parteciparono i più grandi illuminati del Continente che
discussero e si confrontarono per mesi, ottenendo come risultato una Costituzione avvenuta per compromessi:
Separazione politica con la Corona vs continuità della tradizione giuridica britannica;
Sovranità federale vs sovranità statale;
Economia del Nord vs economia del Sud;
Federalisti vs antifederalisti.
Prima che sorgesse l’idea di una federazione, esistevano due correnti politiche: stato unitario eliminando la
sovranità dei 13 Stati (HM) vs miglioramento della Confederazione lasciando la sovranità ai 13 Stati (MD).
La dottrina federalista e la teoria dello Stato Federale nacquero a seguito di molteplici riflessioni scaturite dopo
la Convenzione. I Padri Fondatori avevano ideato quelle che diventarono le basi del Federalismo, modello
istituzionale risolutivo non solo per gli USA ma per l’intera umanità.
La Federazione è un’associazione di più Stati in un unico Stato, in cui la relazione tra governo federale e stati
federati non ha carattere gerarchico ma è una divisione di poteri tra autorità coordinate e indipendenti.
Differisce dalla Confederazione che è subordinata agli Stati membri.
Purché la Federazione funzioni a lungo, il Governo e gli Stati membri si devono formare secondo procedure
democratiche; è previsto che gli Stati mantengano alcuni dei loro caratteri originari e un potere indipendente
esercitato su determinati settori (quelli non competenti alla Federazione). Quest’ultima infatti, possiede
competenze esclusive in materia doganale e monetaria e concorrenti in materia fiscale e di bilancio, con lo
scopo di unificare il mercato nazionale il più possibile. Il popolo ha carattere pluralistico che si esprime in una
duplice cittadinanza (Stato membro + Federazione); di fatto, la sovranità è della Federazione che la esercita
attraverso diversi centri di potere. Secondo HM, il primato della legge sulle relazioni sociali rappresenta la più
alta espressione della civiltà umana: passioni<razionalità , stato di natura<stato di diritto.
Le istituzioni politiche sono valide solo se realizzano la corrispondenza dell’interesse individuale con i fini
generali.
Il Federalismo consente un perfezionamento della democrazia (piano locale + federale) e del costituzionalismo
(superiorità della Costituzione su tutti i poteri).
SAGGIO 1, HM
Importante quesito: le società sono capaci di darsi per propria scelta e attraverso matura riflessione un buon
governo o sono condannate a far dipendere dal caso o dall’uso della forza le proprie istituzioni politiche?
Il popolo americano è destinato a risolvere il quesito con il proprio comportamento ed esempio.
In questo momento della storia (redazione di una Costituzione), il popolo ha quest’enorme responsabilità di
decidere il proprio futuro e quello dell’intera umanità: esemplarismo.
Gli oppositori si distinguono in due categorie: 1) coloro che temono qualsiasi cambiamento che possa ridurre
in qualche modo il potere da loro conquistato; 2) coloro che credono di ottenere più opportunità se il Paese si
dividesse in confederazioni parziali.
In ogni caso bisogna stare attenti agli oppositori e discutere di ciò che si ritiene giusto o sbagliato senza
incappare in astuti raggiri, agire con prudenza senza lasciarsi pervadere dal pregiudizio (verso l’opposizione)
ma allo stesso tempo tenere le dovute distanze anche da coloro che sembrano dalla nostra parte.
Invita il popolo a mantenere salde le proprie convinzioni senza farsi influenzare dall’esterno e presenta le
argomentazioni che userà nei suoi saggi per convincere i cittadini a ratificare la Costituzione.
- l’attuale forma confederale è inadeguata
- la conformità della Costituzione ai princìpi repubblicani
-la necessità di costituire un governo tanto energico quanto quello formato per la risoluzione dell’urgente caso
politico.
-la Costituzione garantisce sicurezza, libertà e prosperità.
SAGGIO 85, HM
La Costituzione proposta dalla Convenzione è analoga a quella preesistente; qualsiasi critica nei suoi confronti
è infondata poiché coloro che lamentano difetti nella Nuova sono gli stessi che elogiano la Vecchia.
Ribadisce gli obiettivi della Nuova: garantire la difesa del regime repubblicano, la libertà e la proprietà privata
(fazioni, minacce estere, abolizione titoli nobiliari ed esercito permanente).

In questo lavoro, la Costituzione è stata degnamente difesa dalle accuse?


Ognuno è responsabile di giudicarlo da sé e decidere la propria posizione, senza essere influenzato da opinioni
altrui o interessi individuali ma soltanto rispondendo al dovere impostogli come cittadino. Sono in gioco le
sorti della Nazione e già la maggioranza della popolazione ha aderito al progetto.
HM è soddisfatto del lavoro svolto ed è sicuro di aver esposto diligentemente tutte le dovute argomentazioni a
favore della Costituzione e contro l’opposizione.
I fautori della proposta sono consapevoli della sua imperfezione ma la considerano complessivamente buona e
la migliore che la situazione politica attuale possa permettersi. Gli oppositori si attaccano a questi difetti per
proporre un ritardo della promulgazione al fine di perfezionare il lavoro. HM ritiene imprudente prolungare il
precario stato degli affari nazionali ed esporre la popolazione a pericolosi esperimenti dovuti alla ricerca della
Costituzione perfetta.
L’uomo è imperfetto e da tale non può creare la perfezione; i patti che dovranno unire 13 Stati diversi dovranno
essere necessariamente il compromesso raggiungibile tra altrettanti interessi diversi.
È più ragionevole promulgare la Costituzione per intero così com’è, POI eventualmente apporre modifiche
tramite emendamento a posteriori .

Coloro che hanno scritto Il Federalista erano idealisti) o erano realisti; essi riescono a tenere assieme Locke
(tutti hanno gli stessi diritti) e Hume (i diritti naturali sono una balla e conta l’esperienza). Tutti gli uomini
hanno gli stessi diritti, c’è una natura umana originaria però è importante anche l’esperienza, se tutti gli
uomini sono stati creati da Dio e sono dotati di certi inalienabili diritti che alcuni riescono ad esercitare più
degli altri.
SAGGIO 6, HM
Ripropone i saggi precedenti di Jay che è a favore della Federazione poiché se le colonie non si unissero in una
confederazione, sarebbero deboli e quindi preda di attacchi esterni.
HM interviene dicendo che oltre agli attacchi esterni, gli Stati entrerebbero in contrasto tra loro anche senza
una ragione specifica, perché «l’uomo di natura è ambizioso, vendicativo e rapace.» illudersi del fatto che
molteplici Stati sovrani che condividono uno stesso territorio possano convivere in pace a lungo, equivarrebbe
a dimenticare secoli di storia ed esperienza umana:
Cause più comuni di rivalità tra posizioni alte delle società: potere, supremazia, denaro. Sono gli individui al
potere che spesso abusano dei mezzi e fiducia affidatigli, sacrificando il bene comune per soddisfare i propri
interessi.
Per quanto una Repubblica possa essere fondata su concetti generali di giustizia, pace e collaborazione, le
turbolente passioni hanno un influsso più immediato tra gli uomini. Esempio: Roma, Cartagine, Atene
(repubbliche mercantili, in continuo conflitto come le monarchie, mai sazie di stragi e conquiste).

Sarebbe assurdo, per il popolo americano, considerarsi immune ai difetti delle società trascorse solamente
perché sopravvissuti alla fuga e alla guerra.
«Non è dunque tempo di svegliarsi dall’ingannevole sogno di un’età d’oro, e di adottare quale massima pratica
per l’orientamento della nostra condotta politica, il fatto che noi, come tutti gli altri abitanti del globo, siamo
ancora ben lontani dal felice regno della perfetta saggezza e della perfetta virtù?»
Di fatto, riporta esempi di cedevolezza del sistema americano: debito nazionale, amministrazione debole,
insurrezioni nei vari Stati.

SAGGIO 8, HM
Analizza l’eventualità in cui la Federazione non esistesse lasciando tutti gli Stati in balia delle loro passioni.
Le guerre in Europa sono ostacolate dalle fortificazioni degli stati che servono ad indebolire le truppe
gradualmente, prima che arrivino al bersaglio; sono più frequenti le ritirate o i patteggiamenti che le conquiste
permanenti.
Se una guerra tra popoli dovesse avvenire tra i confederati, l’esito sarebbe pessimo: la mancanza di
fortificazioni faciliterebbe le invasioni; gli Stati più popolosi avrebbero la meglio su quelli meno popolosi;
sarebbe facile compiere conquiste e difficile mantenerle = conflitti senza senso.
Inoltre, per porsi in uno stato di eguaglianza con i Paesi più potenti, gli Stati più deboli (di numero o di risorse
naturali) ricorreranno all’uso di fortificazioni ed eserciti permanenti, oltre a solidificare il governo (in
situazioni belliche è indispensabile che l’esecutivo abbia maggiore influenza del legislativo); gli Stati più forti
ne risentirebbero e prenderebbe anche loro gli stessi provvedimenti, riacquistando la loro egemonia e volgendo
le sorti della confederazione ad un tunnel chiamato tirannide.

Esercito permanente: sì o no?


Caso 1: lo Stato non ha abbastanza necessità di tenersi pronto costantemente, poiché la sua stessa posizione lo
protegge (UK) Il numero di soldati è esiguo ed i civili non li ossequiano; il corpo armato interviene solo nelle
eventuali insurrezioni.
Caso 2: un Paese si trova in una situazione di conflitto permanente: l’esercito deve essere sempre preparato ed
abbastanza numeroso da costituire una tempestiva difesa, perciò il ruolo del soldato aumenta di valore e
prestigio: i civili non solo li considerano protettori, ma superiori.
Da superiori a padroni, il passo è breve: supremazia militare.
Se gli americani riusciranno a mantenere la forza dell’Unione, si troveranno in una situazione privilegiata come
il Caso 1.
SAGGIO 37, MD
Scopo della Convenzione è di evitare gli errori dei governi passati e trovare un sistema adatto alla possibile
rettifica degli errori futuri.
Problematiche riscontrate: 1) conciliare la stabilità del governo (coerenza e coesione, ottiene più fiducia del
popolo e la giusta partecipazione dello stesso. L’energia è essenziale a raggiungere la sicurezza dai pericoli
interni ed esterni e la prontezza esecutiva delle leggi) con la libertà dei cittadini (fondamento della
Rivoluzione).
Contrasto: libertà vuole che il potere sia del popolo che elegge e controlla i rappresentanti tramite scadenza
dell’incarico; stabilità vuole che le cariche politiche abbiano una lunga durata.
2) definire le autorità del governo centrale e degli Stati: nessuna scienza di governo ha saputo definire con
sicurezza i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario con le competenze e privilegi di ognuno perché non c’è
limpidezza nelle azioni politiche.
La lingua stessa è ambigua e non abbastanza ricca per definire specificatamente ogni concetto e idea;
addirittura le leggi sono ambigue.
3) pretese di interferenza di Stati grandi e piccoli: i primi aspirano ad una partecipazione al governo
proporzionata alla loro importanza e vastità mentre i secondi non vogliono sottomettersi.
Tutte difficoltà superate all’unanimità, attraverso il raggiungimento di compromessi; risultato strabiliante
poiché solitamente, dalle convenzioni/assemblee volte a discutere opinioni divergenti, scaturiscono
problematiche ulteriori e delusioni.
SAGGIO 39, MD
La Costituzione è comunque repubblicana (fondata sulla libertà del cittadino) altrimenti non avrebbe nessun
rapporto con i principi della rivoluzione (eguaglianza di fronte alla legge).
“Repubblica” è un termine impropriamente usato poiché affibbiato a molti Paesi il cui governo non
corrisponde alla repubblica: Inghilterra (monarchia, aristocrazia ereditaria + una parte di repubblica), Venezia
(oligarchia ereditaria).
Definizione corretta: un governo che deriva tutti i suoi poteri (in)direttamente dal popolo e amministrato da
persone che conservano l’incarico in modo precario, finché mantengano una buona condotta.

Oppositori accusano la Convenzione di avere elaborato un governo nazionale che considerasse l’Unione una
unificazione di Stati invece che proclamare una Confederazione di Stati.
Risposta: la Costituzione è stata ratificata e approvata dal popolo non come individui parte di una Nazione ma
come componenti i diversi Stati indipendenti. L’atto del popolo è federale e unanime, ossia ogni Stato
indipendente dagli altri decide volontariamente di ratificare la Costituzione.

Si può parlare di governo federale quando i poteri operano sugli organismi politici componenti la
confederazione; è governo nazionale se i poteri operano sui cittadini componenti la nazione.
Non si può definire la Costituzione americana né completamente nazionale né completamente federale poiché i
poteri operano in maniera diversa a seconda delle necessità (se si tratta di problemi collettivi, agirà in modo
federale, se i problemi sono individuali, in modo nazionale). Inoltre, se dovesse considerarsi puramente
nazionale significherebbe potere alla maggioranza che deciderebbe incontrastata ed in ogni momento; se
dovesse considerarsi puramente federale si richiederebbe l’intervento di tutti gli Stati per ogni modifica che
riguardi tutti.
SAGGIO 45, MD
La sovranità dei popoli, è in pericolo?
Si è fatta la Rivoluzione, sparso sangue e disperso ricchezze, formata la Confederazione affinché il popolo
d’America potesse godere pace, sicurezza e libertà e i singoli Stati potessero godere una certa autonomia di
potere.
«Abbiamo sentito parlare dell’empia dottrina, predicata nel vecchio mondo, che i popoli sono stati fatti per i re
e non i re per i popoli»; che non si applichi anche nel nuovo mondo! è ancora troppo presto per gli uomini
politici presumere che abbiamo già dimenticato che l’unico obbiettivo delle istituzioni è il bene pubblico, il
concreto benessere della maggior parte del popolo e che nessun governo ha ragion di esistere se non per
raggiungere tale scopo.
Nel sistema feudale spesso i governi locali ebbero la meglio su quelli centrali, tanto che oggi, se non fosse per i
pericoli esterni che sovvennero e imposero interna armonia e subordinazione, l’Europa sarebbe composta da
tanti piccoli principati.
Negli USA i governi statali sono costituenti e parti essenziali del governo federale, mentre quest’ultimo non è
indispensabile ai primi: ciascuna delle branche del governo federale (dal Presidente alla Camera dei
Rappresentanti) è soggetta all’approvazione dei governi statali, sia durante le elezioni che durante la carica.

Le competenze della Federazione riguardano affari esteri: guerra, commercio, trattati, fisco; i singoli Stati
competono in tutto il resto: diritti dei cittadini, relazioni, qualità della vita, proprietà.
Le attività del governo centrale sono quindi più importanti in (rare) situazioni di pericolo mentre quelle dei
governi statali in tempo di pace e tranquillità.
SAGGIO 46, MD
Quale dei due governi (federale/statale) ottiene la stima e l’appoggio del popolo?
Entrambi soggetti all’autorità del popolo, non possono essere considerati rivali; nessuno dei due può usurpare
il potere dell’altro.
È più facile che nascano simpatie per i governi statali, più vicini territorialmente e moralmente, che si
occupano degli interessi privati dei cittadini e sono più riconosciuti pubblicamente.
Il popolo porrà la propria fiducia nel governo federale quando esso dimostrerà di saper reggere meglio la cosa
pubblica rispetto al governo statale.
È evidente che nel governo centrale gli interessi maggiori siano rivolti agli Stati mentre nei governi locali si
propenderà a favorire l’interesse dello Stato piuttosto che della Federazione. Questo potrebbe portare anche ad
un eccessivo interesse locale che scavalchi quello nazionale, come accadde con il Congresso continentale.
L’opinione pubblica ha il potere di opporsi a dei provvedimenti sia del governo statale che federale: il timore di
un gioco federale scatenerebbe le stesse resistenze che susciterebbe un giogo straniero (gli Stati possono
allearsi tutti contro la Federazione).
SAGGIO 49, MD
In “Notes on the State of Virginia” Jefferson aggiunge la bozza della Costituzione che avrebbe voluto fosse
presa in considerazione nella Convenzione del 1783. Essa includeva un sistema per difendere i poteri più deboli
contro gli abusi dei più forti: due su tre poteri possono concordare l’intervento del popolo per modificare la
Costituzione per ampliare o restringere i poteri o per evitare che si sorpassino a vicenda.
Madison obietta che 1) la proposta avanzata da Jefferson non include l’eventualità secondo la quale due poteri
complottano per estorcere facoltà all’unico rimasto esempio:
i membri degli organi legislativi sono numericamente superiori agli altri organi + sono distribuiti tra il popolo
+ sono i più diretti e futuri guardiani dei diritti e libertà popolari = è facile ottenere un favorevole responso
popolare in confronto agli organi esecutivo (guardati con diffidenza per amministrazione sfavorevole al
popolo) e giudiziario (funzione e mandato troppo breve li distacca dal popolo).
Nel caso in cui il potere legislativo dovesse allearsi con uno degli altri due, sarebbero le passioni dell’opinione
pubblica a decidere, non la ragione.
2) ricorrere troppo spesso all’intervento del popolo pone in cattiva luce l’efficienza del governo.
3) è pericoloso osare troppo con le proposte soprattutto in un momento delicato come la post-Rivoluzione.
SAGGIO 51, MD
Come realizzare la divisione tra poteri?
Poteri divisi: esecutivo, giudiziario, legislativo. Alla base c’è la volontà di autogoverno di ciascun settore
cosicché i componenti degli altri settori non intervengano in alcun modo. Per far sì che questo sia possibile
sarebbe opportuno che qualsiasi nomina di ognuna delle cariche si appelli alla medesima fonte di autorità, il
popolo, attraverso sistemi di elezione diversi ed indipendenti.
Nella praticità sarebbe dispendioso e difficoltoso, perciò si dovranno ammettere eccezioni al principio
generale.
L’autorità del popolo è il più importante sistema di controllo di un governo ma sono necessarie garanzie
ausiliarie.
Democrazia rappresentativa: il popolo non può detenere il potere assoluto poiché sì, è ben deciso circa i
propri interessi ma non è detto che questi corrispondano agli interessi generali. Inoltre, spesso esprime volontà
temporanee e superficiali che, messe a confronto con le inclinazioni permanenti e razionali del paese,
subiscono una subordinazione e non possiede le capacità e/o i mezzi per raggiungere una buona soluzione ai
problemi politici.
Per questo il popolo si affida al governo quindi ai suoi rappresentanti che hanno il compito di discutere
pubblicamente ed avanzare proposte per la risoluzione dei problemi.

Democrazia assembleare: il potere assoluto del popolo non porta altro che un costante barcollare tra anarchia e
dittatura. Si preferisce la democrazia rappresentativa a quella assembleare poiché essa crea una condizione più
equilibrata e moderata.
Soluzione: dare a coloro che sono responsabili di ciascun settore i mezzi e il personale interesse necessari a
resistere agli abusi degli altri settori. Il provvedimento per la difesa deve essere proporzionato al pericolo
dell’offesa. Il personale interesse dell’uomo deve corrispondere ai diritti costituzionali della carica da lui
ricoperta.
«Se gli uomini fossero angeli non sarebbe necessario nessun governo. Se gli angeli governassero non sarebbe
necessario nessun controllo, né esterno né interno, sul governo. Nel creare un governo in cui uomini dirigano
altri uomini, la grande difficoltà è la seguente: prima si deve dare al governo il potere di controllare i governati,
e poi obbligarlo a controllare sé stesso».
Esempio della P.A.: il potere è distribuito in maniera subordinata dimodoché ciascuno controlli l’operato
dell’altro. Interesse personale rappresenta il vigile guardiano dei diritti comuni.
Nella repubblica federale d’America, il potere è diviso in due grandi istituzioni (Stato e Federazione) che a loro
volta lo suddividono in vari settori=doppia garanzia e libertà per il popolo (i governi si controllano tra di loro e
si autocontrollano).
Il regime repubblicano serve anche a garantire una parte della società contro gli eventuali abusi dell’altra
parte: è utile infatti, che esistano interessi diversi nelle varie classi e categorie della società.
Se esiste una maggioranza con interessi comuni, la minoranza si troverà in difficoltà.
Scopo della Federazione è evitare direttamente che si crei una maggioranza, ammettendo nella società diverse
e plurime categorie di cittadini cosicché esse non correranno il rischio di essere sopraffatte.
È improbabile che si verifichi una coalizione della maggioranza che abbia scopi diversi dalla giustizia e bene
comune (gli scopi supremi di ogni società, le ragioni per cui l’uomo passa dallo stato di natura allo stato di
diritto). Di conseguenza, è improbabile che di contrasto nasca una minoranza: garanzia di libertà e sicurezza
nella società.
Soluzione adottata dai governi ereditari: costruire un interesse alternativo comune a tutta la società. Garanzia
precaria, poiché essendo l’interesse estraneo ed indipendente dalla società, può rappresentare un pericolo sia
per la maggioranza che per la minoranza.
SAGGIO 10, MD
I cittadini si lamentano dell’instabilità del governo e di alcune decisioni dello stesso prese non considerando il
bene comune ma favoreggiando una maggioranza “prepotente”. MD difende il Governo che non è sempre
responsabile dei mali della società, affibbiando la colpa alle fazioni.
Fazioni: gruppo di cittadini in maggioranza o minoranza uniti da impulsi di passione (sentimento es: rivincita)
o di interessi condivisi, in contrasto con l’interesse comunitario, permanente e complesso.
Come controllare le fazioni?
1. Rimuovere le cause
 Accomunare gli interessi dei cittadini / finché l’uomo sarà libero e capace di ragionare ci sarà sempre
una differenza di opinioni; la differenza di qualità individuali è la fonte del diritto di proprietà: le facoltà
di guadagno di ogni individuo sono differenti perciò ognuno possiede tipi e misure differenti di beni>>
classificazione sociale, nascita di fazioni. Il compito dello stato è tutelare quelle qualità individuali.
Non dovrebbe essere permesso a nessun individuo di giudicare cause che lo riguardano direttamente ma
è ciò che accade in una comunità esempio: proposta di legge sui diritti privati (sono coinvolti sia creditori
che debitori) più fazioni sono coinvolte, la più numerosa prepondera.
 Negare la libertà alle fazioni / la libertà è il valore cardine della Rivoluzione Americana, essenziale alla
vita politica, come l’aria è essenziale al fuoco.
Le cause della faziosità sono intrecciate alla natura dell’uomo, più incline e disposto alla reciproca
oppressione e vessazione che ad una mutua collaborazione>> tendenza all’odio: non serve un motivo
solido, anche le più futili passioni generano conflitto.
Conclusione: le cause non possono essere eliminate.
2. Controllare gli effetti
Nelle democrazie c’è sempre il problema della maggioranza che rischia di opprimere la minoranza (la passione
usufruisce dei mezzi per comandare).
Nel regime repubblicano opera il sistema di rappresentanza in cui l’azione esecutiva è delegata ad un piccolo
numero di cittadini (più esperti) eletti dal popolo con lo scopo di affinare ed allargare la visione dell’opinione
pubblica e garantire il bene del paese nella giustizia.
Pro: è migliore della democrazia pura in cui è il popolo stesso (poco numeroso) a riunirsi per esprimere la
propria volontà.
Contro: tramite la corruzione e l’inganno anche individui scorretti potrebbero ottenere il suffragio popolare e
tradire la fiducia degli elettori.
Sistema elettivo più adatto a grandi repubbliche perché il numero dei rappresentanti NON è proporzionato al
numero dei cittadini quindi in una piccola repubblica sarebbero troppe persone da eleggere con poca scelta
mentre in una grande repubblica sarebbe lo stesso numero di rappresentanti ma con più scelta tra cui eleggere
(ragionamento più attento). Inoltre rimane più difficile per gli impostori ingannare un numero cospicuo di
elettori.
Data l’ampiezza del territorio, la numerosità della popolazione e quindi la molteplicità di idee, sarà molto
difficile che una fazione preponderi sulle altre o che un idea malsana si faccia strada in tutti gli Stati della
Federazione.

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