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I SOFISTI E IL RAPPORTO NOMOS-PHYSIS

Oltre a registrare la frattura tra essere e linguaggio, i sofisti si occupano del rapporto legge-natura,
o in altri termini legge naturale e legge positiva.
insieme di leggi non scritte, impresse in ogni uomo, nella sua natura: leggi scritte nell’uomo
leggi scritte dall’uomo, codificate in un diritto. (da positus, a, um part. perf. di pono: poste dall’uomo)
≠penso positivo di Jovanotti

Tra i primi a registrare questa spaccatura


TRASIMACO: osserva che la giustizia (quella positiva) è «il vantaggio del più potente».
Dietro la parvenza della giustizia, dietro la presunta giustizia, si nascondono gli interessi dei più forti, i quali
attraverso l’abile uso delle leggi si preoccupano di salvaguardare i loro privilegi e perpetuare la loro sopraffazione
sui più deboli.
[oggi si usa dire che i politici si fanno leggi ad personam]
La legge non realizzerebbe alcuna giustizia, ma al contrario legalizza l’ingiustizia.
(la sua non è una denuncia, è una constatazione di fatto, una lezione di crudo realismo politico, di Realpolitik)

CALLICLE (di cui ci parla Platone nel Gorgia, non sappiamo se sia realmente esistito) condensa in sé i tratti più
cinici della sofistica, estremizzando la posizione di Trasimaco di cui difende il principio arrivando a sostenere che
per natura la giustizia deve identificarsi con la legge del più forte.
Sembra tornare una legge naturale, ma che avvantaggi i più potenti, non ha un valore universale.
Mentre le leggi positive, il nomos finora ha aiutato i deboli contro la legge del più forte.
(sembra anticipare una forma di evoluzionismo della specie applicato alla società, dal piano biologico)

CRIZIA è un politico (conoscitore di sofistica più che un vero e proprio sofista),


tra i 30 tiranni aristocratici che interrompono l’esperienza democratica di Atene (dopo Pericle).
Vicino alle posizioni di Trasimaco alle quali aggiunge l’idea che anche la religione – come la legge – è una
costruzione umana, priva di fondamento naturale.
Ma ha uno scopo preciso, quello che i latini chiameranno “instrumentum regni”
Attribuendo alle leggi un’origine divina, si ottiene maggior timore, rispetto, riverenza da parte del popolo.
Il popolo obbedisce più facilmente se vive nella dipendenza di premi e castighi divini.
L’intero sistema dei valori appare una geniale e necessaria mistificazione (falsificazione) al servizio del potere.

infine
IPPIA E ANTIFONTE
Si collocano su posizioni diametralmente opposte alle precedenti (benché sempre sofisti, sapienti)
Per natura tutti gli uomini sono uguali: è la legge umana che tradisce quella naturale.
Accusano le discriminazioni subite dagli stranieri o dagli schiavi esclusi dal voto.
Per la prima volta viene denunciato il “complesso di superiorità” dei greci verso i cosiddetti “barbari”
E per la prima volta si affacciano i nuovi valori dell’EGUALITARISMO e COSMOPOLITISMO (già emerso in
Democrito)
Valori però ancora privi di fondamento.
Ancora non si risponde alla domanda sulla natura dell’uomo: cosa accomuna tutti gli uomini?
Qual è la loro essenza?
Domande alle quali si dedicherà tutta la filosofia successiva, alla ricerca dell’essenza delle cose, in part dell’uomo.
(perché se l’uomo non trova giustizia nel nomos, nella legge dello stato, non potrà che affidarsi alla legge non
scritta dagli uomini, ma iscritta nella loro natura e per questo una legge universale.

Temi che saranno discussi lungo tutta la storia

LAICITA’
In tutte le civiltà antiche c’è questa coincidenza tra potere e sacro.
Es. imperatore romano era chiamato pontifex, mediatore del divino. Ancora tra 600 e 700 Luigi XIV rivendicherà la
sua discendenza per volere divino. (mentre si diffondono nuove filosofie a minare questa concezione: es. Hobbes)
La laicità – intesa come separazione tra sfera politica e religiosa – è una conquista moderna.
Ma ha le sue radici già nel cristianesimo.
Es. espressione “date a Cesare quel che è di Cesare…” indica questa autonomia delle dimensioni.
Non a caso i cristiani venivano perseguitati perché non riconoscevano la sacralità e l’idolatria dell’imperatore.
[almeno fino al 313 editto di Milano (Costantino) e 380 editto di Tessalonica (Teodosio)]
Poi esempi antitetici con tentativi di riappropriazione dei 2 poteri: es. Bonifacio VIII.
Attualmente i rapporti in Italia tra Stato e Chiesa sono regolati dal concordato, firmato nel 29 (Patti Lateranensi) e
poi rivisto nel 1984 dal governo Craxi. Ad es. religione cattolica non più di stato da insegnare obbligatoriamente.

Attualmente nel mondo diversi casi di resistenza delle religioni nei confronti del potere
(es. già nella storia: romani, Th. More, gesuiti in America latina
Oggi: Birmania: buddisti ispirati a San Su Kii, Cina buddisti ispirati al Dalai Lama e cattolici non patriottici,
Brasile Sem Terra)
Sbagliato giudicare in base alle realtà locali:
es politici legati alle chiese come serbatoi di voti, fatti del resto ben amplificati dai media.
Interessante questa duplice natura della religione: instrumentum regni e pericolo per il potere. Tutto sta capire da
che parte stare.

DIRITTO NATURALE
Un’idea che sostiene con forza l’olandese Ugo Grozio (XVI-XVII) con la teoria del GIUSNATURALISMO: diritto
universale.
Portata avanti con la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” della riv francese, ma in modo
fallimentare.
Fino all’ultima concretizzazione “Dichiarazione universale dei diritti umani” firmata nell’ONU il 10 dicembre 1948.
Anche se sistematicamente tradita in diversi angoli della Terra.
Pensiamo agli Obiettivi del Millennio (firmati nel 2000 all’ONU) che si vogliono raggiungere entro il 2015, il primo
dei quali è il dimezzamento della povertà estrema. Battaglia alle discriminazioni, ambiente, malattie …
Lontani dalla realizzazione.

Approfondimento su articoli e loro realizzazione.

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