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Lezione 2 12/2
Che cos’è il potere? Nella tradizione della filosofia politica si è risposto proponendo delle
contrapposizioni (oikos vs polis, temporale vs spirituale, potere economico vs politico vs ideologico)
basate sul mezzo di cui si serve il potere
La filosofia politica non è soltanto un’indagine rispetto a ciò che è, ma anche di ciò che dovrebbe
essere (questioni strutturali e questioni normative)
Nel 15esimo cap. del Principe, Machiavelli si discosta dalle opinioni degli altri proponendosi di
andare alla verità della cosa, di individuare le caratteristiche di fondo del potere
Se il potere non fa riferimento a nessun valore, a nessuna interpretazione chiara della giustizia, non
riusciamo a distinguere tra il potere legittimo e quello illegittimo, tra il condottiero e il pirata (vd.
Agostino)
Rousseau distingue tra forza e moralità: non appena il diritto si fonda sulla forza l’obbedienza si
realizza per forza e non per dovere
Se non si è più forzati a obbedire non si è più obbligati a obbedire: rousseau dice che la forza non fa
il diritto e si è obbligati ad obbedire solo ai poteri legittimi
La filosofia politica di r. è un’indagine sulla politica giusta, sulla legittimità del potere
È necessario stabilire cosa sia il potere giusto e legittimo poiché ad esso si obbedisce, a quello
ingiusto si risponde (o almeno: è doveroso rispondere) con la resistenza e la disobbedienza civile
La filosofia politica è dunque anche necessaria per sapere cosa fare quando il potere politico da
giusto si faccia ingiusto
Essa è caratterizzata da una pluralità di risposte, che formano tradizioni politiche differenti che
entrano in competizione le une con le altre (es.: John Rawls afferma che la lotteria naturale e quella
sociale non devono contare in uno stato democratico e le sue tesi furono avversate da altri filosofi
tra cui Nozick)
La filosofia politica occidentale ha almeno tre radici: Atene (da cui deriva il lemma polis ad
esempio), Roma (la differenza tra urbs e civitas, il lessico della res publica…), Gerusalemme (da cui
ci deriva una serie di grandi paradigmi politici: l’Esodo ad esempio è la storia di una liberazione e di
un patto)
La filosofia politica è costituita da un dialogo e da un confronto le cui risposte non sono univoche
Il potere politico ha assunto in occidente almeno tre forme: la città-stato (prima in grecia, poi nel
basso medioevo e in epoca moderna), gli imperi e infine sugli stati (infine ai moderni stati
territoriali-nazionali)
Ci siamo chiesti cosa sia il potere, cosa sia il potere giusto: ci manca dunque indagare cosa sia la
politica
Per rispondere a questa domanda si tenga presente la contrapposizione tra Schimtt e Arendt: per
Hanna Arendt la politica ha a che fare con l’azione e con una dimensione collettiva, plurale e
orizzontale (la politica è opposta alla guerra); per Schmitt invece si dà politica dove è presente la
contrapposizione al massimo grado tra amico e nemico e la politica è la capacità di distinguere tra
queste due categorie favorendo il primo e avversando il secondo (la politica ha un’ovvia continuità
con la guerra), in sintesi la politica ha sempre a che fare con il conflitto
Utile è anche la contrapposizione platonica tra lo stratega e il tessitore: il primo differenzia tra amici
e nemici, il secondo tenta di tenere unite la fila della città; per il primo è l’arte del gestire la
divisione, per il secondo il tessere nella città
Lezione 3 13/2
Nella tradizione occidentale è presente una riflessione focalizzata sulle discontinuità storiche
Hegel critica l’approccio trascendentale dei problemi filosofici teorizzato da Kant: nella prefazione
di Lineamenti della filosofia del diritto esplica il modo di filosofare a suo dire corretto
La filosofia, secondo Hegel, deve comprendere le strutture della storia e del presente: l’iniziale
contrapposizione tra essere e non-essere viene scelto dalla nozione di divenire
Si tratta di comprendere la discontinuità, ossia le grandi svolte epocali che hanno creato il presente
Tanto in Machiavelli quanto in Hegel vi è una polemica contro i filosofi del dover-essere: la filosofia
prima di tutto ha il compito di comprendere la struttura razionale nel presente
Se nel mondo romano esisteva un politeismo grande e inclusivo e se vi era in Roma un continuo
intrecciarsi di religione e politica, la discontinuità fu data dall’affermarsi del cristianesimo e della
chiesa contrapposta al potere politico, creando la divisione tra potere temporale e spirituale
(assente nel mondo romano)
E ancora: la scoperta del nuovo mondo aprì l’indagine antropologica sulle popolazioni
d’oltreoceano da parte dei filosofi europei, che dovettero riconsiderare l’essere umano; il passaggio
da economie basate su sistemi diversi ha determinato e determina grandi cambiamenti storici; lo
sgancio delle bombe atomiche ha fatto sorgere la riflessione sulla capacità da parte dell’essere
umano di autodistruggere se stesso; la nozione di antropocene [cfr McNeill, Engelke, La grande
accelerazione] si riferisce alla teoria che afferma che dal 1945 siamo entrati in una nuova era
geologica iniziata a causa dell’azione dell’uomo sull’ambiente capace di cambiare l’ecosfera
Quelli appena citati sono tutti esempi di discontinuità: è necessario fare attenzione alle
discontinuità e al rapporto con la continuità
Ogni storia è storia di continuità e discontinuità
Il lessico della filosofia politica è costituito eminentemente da tre tipi di parole: le parole che hanno
mantenuto uno stesso significato nella storia della filosofia occidentale; parole nate in un preciso
periodo storico; infine parole che hanno cambiato nel corso del tempo il loro significato