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DICHIARAZIONE
La dichiarazione è, diversamente dalla convenzione, un atto non giuridicamente vincolante. Questo
significa che non produce nessun obbligo di carattere legale nei confronti degli Stati che decidono di
sottoscriverla. In genere contiene delle enunciazioni di principio, dichiarazioni appunto, su specifiche
tematiche. Il più delle volte la dichiarazione è il primo passo verso la procedura che porta all’adozione
di una convenzione internazionale.
Il secondo articolo della Dichiarazione del 1948
… dai
nazisti…
Ucraina 1942
L'ASSEMBLEA GENERALE
proclama
Riflessioni filosofico-
giuridiche e nuove teorie
del diritto erano state
proposte per reagire alla
lunga stagione di violenze
che avevano devastato
l’Europa nei secoli XVI e
XVII (guerre di religione)
Il fatto nuovo e
importante che avviene
in Francia nel 1789 è
che, per la prima volta,
i diritti naturali
diventano fondamento
della legge di uno
Stato e vengono
riconosciuti e applicati
ai suoi cittadini
diritti:
Il carattere di tali regole può variare anche molto,
secondo il tipo di società di cui esse sono espressione,
ma la loro funzione resta in ogni caso quella di fissare
dei diritti (e dei doveri) che dovranno essere rispettati
da tutti.
Dobbiamo dunque distinguere fra il Diritto e i diritti che si
sono affermati nel corso della storia.
In una prima approssimazione si può dire che,
se il Diritto è l'insieme delle regole che rendono possibile la
coesisteza fra le persone,
i diritti sono gli interessi che vengono protetti da tali regole.
Charleston, South Carolina, Anthony Benezet, “An inquiry into the rise and progress of the
1769. slave-trade , Londra 1788
“Questo è un paese libero!”: il paradosso
della Capanna dello zio Tom
Article 6
The parties undertook to promulgate severe penalties
for slave trading, slaveholding, and enslavement.
Articolo 4 della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di
schiavitù o di servitù: la schiavitù e la tratta
degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi
forma
1852 2008
Il movimento per i diritti civili degli afroamericani
Il movimento per
Seattle 15 giugno 1963
i diritti civili
“ I have a dream…”
Leader riconosciuto del movimento fu Martin Luther King,
sostenitore della nonviolenza, che verrà assassinato dai
razzisti nel 1968. Nel 1963 egli guidò oltre duecentomila
persone fin sotto le mura della Casa Bianca in una epica
"marcia su Washington" che è diventata una tappa
fondamentale nella storia dei diritti.
"Non cia sarà
I have dream in America
that onenéday riposo
down né in
tranquillitàwith
Alabama, fino its
a quando
viciousairacists,
neri nonwith
itssaranno
governor statihaving
concessi hisi loro
lips diritti di
dripping
cittadini. [...] Io ho sempre davanti a
with the words of interposition and
me un sogno. E' un sogno
nullification; that one day right down in
profondamente radicato nel sogno
Alabama
americano, little
cheblack boysquesta
un giorno and black
girls will be
nazione able to
si leverà in join
piedihands
e vivràwith
fino in
little
fondowhite boysdelle
il senso andsue white girls as
convinzioni:
sisters and brothers.
noi riteniamo ovvia questa verità, che
tutti gliauomini
I have dreamsono creati uguali".
today.
Il movimento antisegregazionista ottenne una sua vittoria
legale nel 1964 con il Civil Rights Act (Atto per i diritti
civili) che non solo eliminava le limitazioni per gli
afroamericani, ma introduceva anche delle azioni
positive per promuovere il loro inserimento nel lavoro e
nella scuola attraverso particolari agevolazioni che
compensassero lo svantaggio di partenza.
Ma il cammino per il riconoscimento
effettivo dei diritti degli afroamericani
sarebbe stato ancora lungo
M.L.King 1968
Monaco 1968
Los Angeles aprile
1992
diritto a nutrirsi
diritti dell’ambiente
Quattro articoli di Articolo 21
applicazione non immediata Ogni individuo ha diritto di partecipare al
governo del proprio paese, sia
direttamente, sia attraverso
rappresentanti liberamente scelti.
Articolo 23 La volontà popolare è il fondamento
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla dell'autorità del governo; tale volontà
libera scelta dell'impiego, a giuste deve essere espressa attraverso
e soddisfacenti condizioni di lavoro periodiche e veritiere elezioni,
ed alla protezione contro la effettuate a suffragio universale ed
disoccupazione. eguale
Articolo 25
Ogni individuo ha diritto a un tenore di vita
sufficiente a garantire la salute e il
benessere proprio e della sua famiglia, con
particolare riguardo all'alimentazione, al Articolo 28
vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche Ogni individuo ha diritto ad un ordine
e ai servizi sociali necessari sociale e internazionale nel quale i
La maternità e l'infanzia hanno diritto a diritti e le libertà enunciati in questa
speciali cure ed assistenza Dichiarazione possano essere
pienamente realizzati.
A che punto siamo rispetto al
riconoscimento dei diritti umani?
Si può dire che, nella fase attuale, la questione
dei diritti umani presenta due aspetti
fondamentali.
Da una parte vi è la difesa dei diritti
universalmente riconosciuti e la lotta che in
molte parti del mondo viene condotta
contro la loro violazione,
dall'altra va avanti il processo per la
conquista di nuovi diritti e per il
riconoscimento di nuovi soggetti come
titolari di diritti.
La difesa dei diritti riconosciuti
La Corte Penale Internazionale: Let the child live, The Economist , 25 gennaio 2007
As of February 2008, 105 states are members of the Court. A further 41 countries have signed but not ratified the Rome
Statute. However, a number of states, including China, India, (Russia) and the United States, are critical of the Court
and have not joined.
Nuovi diritti e nuovi soggetti di diritto
Individuazione più precisa dei soggetti cui vanno
attribuiti i diritti dell'uomo già riconosciuti in via
generale
Convenzione sui diritti politici della donna
(1952)
Dichiarazione dei diritti del fanciullo (1959)
Patto sui diritti economici, sociali e culturali e il
Patto sui diritti civili e politici (1966).
Baraccopoli a
Roma, oggi
Milano aprile 2008
Milano settembre 2008
Monza settembre 2008
Antonio Cassese:
“Obietterete: ma a che serve adoperarsi tanto, per ritrovarsi
continuamente alle prese con governi e gruppi terroristici
dimentichi dei più elementari diritti?
Potrei facilmente rispondere invocando la grande forza,
impersonale e perentoria, dell’«imperativo categorico».
Preferisco una risposta più semplice ed anche più
«umana»: contribuire a ridurre, sia pure di una frazione
infinitesimale, la sofferenza così diffusa nel mondo, può
rendere meno opprimente il bilancio della nostra giornata”
[A.Cassese, I diritti umani 1998]
La Costituzione Italiana e i Diritti Umani