Sei sulla pagina 1di 12

lOMoARcPSD|20163059

Riassunto libro La Parabola dei diritti

Diritti sociali e di cittadinanza (Università degli Studi di Macerata)

Studocu is not sponsored or endorsed by any college or university


Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)
lOMoARcPSD|20163059

DIRITTI SOCIALI E DI CITTADINANZA


LUCI E OMBRE
Nelle democrazie occidentali predomina l'idea che ad ogni persona debba essere garantito il nucleo
intangibile dei diritti fondamentali, in generale c'è una condivisione della cultura dei diritti e delle libertà.
Ma non mancano posizioni contrarie o scettiche e inoltre in molte tragiche situazioni i diritti fondamentali
sono sistematicamente violati. La protezione dei diritti fondamentali dovrebbe essere riconosciuta a
ciascuno solo per il fatto di essere persone, ovunque sia nato e si trovi a vivere. Questo è l'obiettivo
prioritario democrazie liberali.
Questo percorso è iniziato già dal medioevo con la Magna Carta del 1215, considerato primo documento a
tutela della libertà individuale, poi successivamente con la rivoluzione americana e poi con quella francese
con La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 oppure il Bill Of Rights del 1791.
Dobbiamo dire però che il costituzionalismo moderno è caratterizzato da aspetti nuovi, in particolare dalla
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo approvata nel 1948 dall'ONU a cui poi si aggiungono dei patti
internazionali , la Convenzione europea dei diritti delle libertà fondamentali (cedu) del 1950 approvato dal
Consiglio d'Europa, poi nel 2000 la Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea. Tutti questi
documenti servono a rafforzare la tutela dei diritti fondamentali e sono utilizzati come presupposti e come
condizioni per l'ingresso di nuovi paesi della comunità europea.
La costituzione italiana tutela i diritti in maniera ben più efficace ed estesa del precedente Statuto albertino,
grazie alla sua natura di costituzione rigida, gerarchicamente sovraordinata alla legge e alle fonti ordinarie.
Rispetto lo statuto albertino vengono aggiunti i diritti sociali, ma questa sua rigidità potenzia l'efficacia degli
strumenti di tutela previsti dal testo costituzionale. Inoltre non esiste una gerarchia interna il catalogo dei
diritti costituzionali se così non fosse si verificherebbe limitato espansione di uno dei diritti che
diventerebbe diranno nei confronti degli altri. Nei casi di conflitti fra i diritti occorre preservare il nucleo
essenziale ciascun diritto attraverso il bilanciamento, in un diritto prevarrà sull'altro senza però assolutezza
e seguendo sempre il criterio di proporzionalità e di ragionevolezza per cui nessun nucleo essenziale deve
essere sacrificato.
La tutela dei diritti però non avviene solo a livello nazionali dalla Corte costituzionale che ha il compito di
controllare il rispetto del testo costituzionale rigido da parte di fonti inferiori, ma viene soprattutto a livello
sopranazionale attraverso la Corte europea diritti dell'uomo e attraverso la Corte di giustizia. La corte edu si
afferma sulla base del fatto che i diritti preesistono agli stati e questo suo controllo esterno che potrebbe
creare un' interferenza negli affari interni si giustifica della natura pre-statale dei diritti, quindi ha strumenti
meno incisivi rispetto la Corte costituzionale ma si pone a tutela della convenzione europea. Lo stesso fa la
Corte giustizia si pone come garante dei diritti fondamentali della persona che fanno parte dei principi
generali del diritto comunitario. Dunque il percorso dei diritti fondamentali in UE è favorito dalla Corte
costituzionale, dalla Corte Edu e della Corte di giustizia.
La tutela dei diritti fondamentali è stata favorita innanzitutto dal cosiddetto disgelo costituzionale avvenuto
nel 1955 con la presidenza della Repubblica di gronchi il quale portò all’istituzione della Corte costituzionale
che entrò in vigore nel 1956 la quale si occupò dell'attuazione costituzionale ovvero di controllare leggi
lesive dei diritti e di fornire rimedio. I diritti già l'inizio del nuovo millennio erano attaccati da fattori
congiunturali piuttosto che strutturali, infatti c'erano delle normative che attentavano i diritti ma potevano
essere espressione di indirizzi politici di maggioranza che erano mutati, potevano essere espressione di
indirizzi politici che risentivano impostazioni culturali oppure potevano essere collegate la necessità di
rispondere a fenomeni politici, che per quanto gravi, non hanno causato una trasformazione stabile
dell'ordinamento. Un esempio fu il terrorismo degli anni 70, terminò la necessità di adottare misure
temporanee per combatterlo quindi adottare un’apposita legislazione d'emergenza. Queste misure insolite
erano legittimate ma perdevano legittimità quando erano troppo protratte nel tempo. In generale però
possiamo dire che il clima culturale e politico della prima Repubblica era favorevole all’ampliamento
progressivo della sfera di applicazione delle libertà e dei diritti nonostante inevitabili contraddizioni.

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

Nonostante però tali avanzamenti la tutela dei diritti non è un processo unidirezionale punteggiato da
continui progresi ma è una parabola quindi dopo un iniziale ascesa comincia a declinare. Questo declino
può essere portato da diritti confliggenti l'uno tra l'altro, la necessità di grandi risorse economiche che
scompaiono in periodi di crisi. Inoltre il diritto essendo qualcosa di dinamico risente dei problemi che
caratterizzano una società, che possono essere i diritti della comunità lgbti, delle persone con disabilità,
della discriminazione di casta, problemi di povertà e di stigmatizzazione, di minoranze.
Il Parlamento Europeo infatti condanna l'uccisione, rapimento, l’intimidazione verso informatori e
giornalisti, ai quali venne tolta la libertà di espressione e la libertà dei media, cosa fondamentale per una
società democratica e pluralista. Ma sottolineano anche le libertà di pensiero, di coscienza, di religione che
non in tutti i paesi sono rispettate.
Quindi il Parlamento europeo esprime profonda preoccupazione per l’arretramento della democrazia e dei
diritti umani in seguito a fenomeni come
 Migrazione= infatti l'attuale ondata di migrazioni è incomparabile con i flussi migratori del passato.
Sono spostamenti di persone da paesi poveri o devastati dalla guerra verso le democrazie
occidentali, ma le misure adottate messe in campo rischiano di incidere sulla tutela dei diritti
fondamentali.
 Terrorismo, infatti in seguito a fenomeni di terrorismo sono stati promulgati stati di emergenza, i
qiali hanno limitato la libertà di circolazione e di soggiorno, hanno permesso alla polizia di
procedere a perquisizioni e ispezioni domiciliari, hanno dato potere ai ministri e quindi hanno
adottato misure normative potenzialmente lesive dei diritti fondamentali. E’ accaduto, in Francia, in
Tunisia, in Turchia si è approfittato di attentati terroristici per approvare leggi che restringessero le
libertà. Tali limitazioni hanno portato anche l'intervento ad esempio dell'ONU adottare soluzioni
come l'azione in Libia contro il regime di Gheddafi. Il vero spartiacque però del terrorismo è
rappresentato l'attentato dell' 11 settembre 2001 evento che segna la storia, che ha cambiato
notevolmente gli aspetti giuridici di molti paesi;
 Multiculturalismo= ovvero l’incontro/scontro fra culture diverse all'interno della società italiana che
ha messo a dura prova le consolidate regole della convivenza. Dunque queste situazioni l'assetto
multiculturale la società pone delicate questioni sul piano della tutela dei diritti
 Crisi economiche= Partendo dal fatto che tutti i diritti e libertà hanno un costo, durante le crisi
economiche la mancanza di risorse fa sì che non tutti i diritti possono essere tutelati e che quindi ci
siano dei tagli in particolare nei diritti sociali, quindi nella sanità, nell’istruzione, nelle politiche
sociali. la crisi che ha colpito di più d'Italia e quella del 2008
 Emergenze sanitarie= Ha costretto i governi a limitare le libertà individuali allo scopo di contrastare
per mezzo del lockdown l'avanzata del virus. Il rischio è che queste limitazioni lasciano dietro delle
scorie tossiche che il sistema età di liberarsi le misure limitative della libertà adottate voi non vi
riesco affatto
 processi involuzione democratica= Ovvero il processo attraverso il quale maggioranze politiche ad
esempio di Polonia Ungheria mirano ad alterare alcuni tratti distintivi lo stato di diritto
Dunque tutti questi fattori sono accumulati dal fatto che portano al rallentamento del percorso di
avanzamento dei diritti e delle libertà, stressano la tutela dei diritti fondamentali.

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

LA MIGRAZIONE
La dimensione epocale delle migrazioni spinge il legislatore ad adottare misure che rischiano di provocare
effetti negativi sulla tutela dei diritti delle persone migranti. Infatti gli stranieri sono titolari dei diritti
fondamentali in quanto persone umane, secondo gli articoli 2,3, e 10 della costituzione.
Lo straniero se anche irregolare gode di tutti i diritti fondamentali della persona umana.
Per questo la regolamentazione dell'ingresso di soggiorno dello straniero nel territorio nazionale deve
essere ragionevole e proporzionale per bilanciare tutti gli interessi e i diritti coinvolti, ma comunque non
deve incidere sui diritti fondamentali delle persone.
Inoltre immigrati vengono trattati come “ tema della sicurezza”, vengono percepiti come gravi problemi di
sicurezza e di ordine pubblico, in quanto flussi migratori incontrollati. Bisogna tenere sempre in
considerazione però che non si possono limitare le libertà personali inviolabili in quanto spettano ai singoli
individui in quanto esseri umani. La normativa italiana riguardo l'immigrazione è assai instabile, ci sono
continue modifiche del testo unico per esempio riguardo il trattenimento degli immigrati presso i centri e la
durata massima di tale trattamento. In Italia è il legislatore attraverso la sua discrezionalità a decidere in
tema di immigrazione ponderando i svariati interessi pubblici di sicurezza, di sanità pubblica, di ordine
pubblico e i diritti dei singoli.
Ci concentriamo in particolare sulle fasi più importanti: il trattenimento, respingimento e la permanenza
irregolare nel territorio del paese di arrivo degli immigrati.
Per trattenimento si intende la costrizione di una persona, che arriva in Italia dall'estero in circostanze più o
meno drammatiche, a risedere per un periodo di tempo in una struttura in attesa che venga definito il suo
futuro status di rifugiato o che venga espulso dal territorio nazionale. Questo trattenimento però incide
sulle libertà personali e di circolazione. Inoltre questa detenzione amministrativa può durare per tempi
molto lunghi senza la possibilità di fare ricorso all'autorità giudiziaria, quindi nonostante la decisione
dovrebbe essere presa dall’autorità giudiziaria in sede di convalida presso il centro, non è consentito al
giudice la verifica.
Il tema del TRATTENIMENTO della persona che chiede protezione internazionale è affrontato anche dal
legislatore europeo il quale afferma che tutti dovrebbero essere trattati in modo umano e dignitoso nel
pieno rispetto dei loro diritti fondamentali. La Corte di giustizia ha chiarito che i cittadini di paesi terzi il cui
soggiorno è irregolare non possono essere collocati in stato di trattenimento per motivi di ordine pubblico e
di pubblica sicurezza, inoltre la mancanza di documenti, il comportamento aggressivo non sono una ragione
valida per prolungare loro trattenimento oltre i 18 mesi.
Un altro aspetto fondamentale è la direttiva della sull’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale,
è la Corte a chiarire le condizioni previste da rispettare per trattenere un richiedente asilo:
 Gli Stati possono trattenere richiedente solo quando le esigenze di tutela della sicurezza nazionale
dell'ordine pubblico lo impongono.
 Il potere di disporre il trattamento incontra limitazioni: non possono trattenere una persona per il
solo fatto che questa ha presentato una domanda di protezione internazionale , possono disporre
trattamento soltanto ove necessario e sulla valutazione di caso per caso. Inoltre si cerca sempre di
applicare disposizioni alternative come l'obbligo di presentarsi periodicamente alle autorità, il
trattenimento deve essere per un periodo più breve possibile e le decisioni di trattenimento deve
precisare per iscritto le motivazioni di fatto e di diritto sulle quali si basa, e un certo numero di
informazioni devono essere comunicate richiedente in una lingua che questa comprende.
 È possibile far ricorso al trattenimento qualora sia ritenuto necessario ragionevole e proporzionato
Quindi il diritto europeo cerca di tutelare i diritti fondamentali ma poi il problema può nascere nella
concreta applicazione .
Inoltre trattenimento dell’ interessato è permesso unicamente per preparare e permettere
l’allontanamento e che la privazione di libertà può essere mantenuta per un massimo di sei mesi,
mentre un periodo di trattamento supplementari 12 mesi può aggiungersi solamente qualora manchi la

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

l'esecuzione della decisione di rimpatrio e che l’interessato non ha cooperato o che sia dovuta a ritardi
ottenimento della necessaria documentazione dei paesi terzi per l’espatrio. Quindi in assenza di
qualsiasi ragionevole prospettiva di allontanamento, lo straniero deve essere immediatamente
rilasciato. Quindi se il decreto di espulsione viene sospeso non può esserci trattenimento. E’ lo stesso
giudice che può sindacare il decreto di espulsione se lo ritiene illegittimo.
Altro tema importante la questione dei danni per il periodo di trattamento tenente ingiustamente
subito la richiesta di danni riguarda il periodo di trattamento ulteriore rispetto a quello indicato dal
decreto.
I casi invece in cui il migrante viene respinto (RESPINGIMENTI) hanno assunto notevole rilievo sia
numerico che socio-politico. Anche in questi casi si solleva la questione sulla tutela dei diritti
fondamentali. La Corte costituzionale afferma che l'espulsione del cittadino extra comunitario
illegittimamente presente nel territorio nazionale deve essere disposto dal prefetto con decreto
motivato e immediatamente esecutivo e viene eseguito dal questore con accompagnamento alla
frontiera a mezzo della forza pubblica. Sul tema è intervenuto anche legislatore europeo dicendo che i
rimpatri di cittadini di paesi terzi deve avvenire nel rispetto dei diritti fondamentali. In questo ambito si
aprono però delle problematiche riguardo le garanzie, le ipotesi che la procedura non abbia successo, il
luogo di destinazione e le modalità del bilanciamento tra principi in ballo.
1. La prima riguarda le garanzie che una normativa rispettosa dei diritti fondamentali deve apprestare e quindi
anche le modalità del controllo giurisdizionale sul provvedimento di espulsione.
 infatti l'espulsione deve avvenire con convalida del giudice. L’accompagnamento alla frontiera
senza prima convalida del giudice è incostituzionale ma nella realtà accade che lo straniero
viene allontanato senza che il giudice abbia potuto pronunciarsi quindi oltre libertà personale e
velata il diritto di difesa lo straniero nel suo nucleo incomprimibile.
 altro aspetto fondamentale è la modalità del ricorso contro provvedimento di espulsione. La
Corte giudica incostituzionale la norma del testo unico sull'immigrazione in cui non prevede
che si possa proporre un ricorso.
 altro tema importante rinnovo del permesso soggiorno per motivi di lavoro. Il testo unico
sull'immigrazione prevede che non possa essere rinnovato per stranieri condannati per alcuni
reati, ma questo è incostituzionale perché non si va a prendere in considerazione la presenza
dei legami familiari. Ogni decisione sul rilascio del rinnovo del permesso soggiorno di chi abbia
legami familiari in Italia deve fondarsi su una ponderazione anche perché ogni decisione che
colpisce i soggetti si ripercuote anche per gli altri componenti la famiglia e il distacco dal nucleo
familiare, specie presenza di minori, è decisione troppo grave perché si è rimessa in forma
generalizzata e automatica.
 Inoltre accade che in alcuni casi di pericolo per l'ordine pubblico venga abbreviata o addirittura
annullata il termine concesso per la partenza volontaria di stranieri in situazioni soggiorno
irregolari. Questo però pone dei problemi, perché bisognerebbe valutare tener conto del
reato, della gravità, della natura, della volontà sempre per il rispetto della dei diritti dei diritti
fondamentali.
2. Nel caso in cui invece il respingimento dello straniero sia stato un insuccesso, ovvero quando
nonostante il provvedimento di rimpatrio o di espulsione lo stranieri non si allontani il territorio
nazionale il testo unico sull'immigrazione prevedeva l'arresto obbligatorio, ma la Corte costituzionale
l’ha giudicato incostituzionale per violazione della libertà personale e del principio di uguaglianza.
L’autorità di polizia può adottare provvedimenti provvisori limitativi della libertà personale ma solo
come limitazioni provvisoria della libertà personale priva di qualsiasi funzione processuale inoltre ciò
non costituisce presupposto del procedimento amministrativo di espulsione.
Un'altra norma del testo unico sull'immigrazione sanziona come reato l'ipotesi del reingresso nel territorio
nazionale dello straniero che abbia già trasgredito un provvedimento di espulsione, la Corte costituzionale
annulla tale norma, inoltre questo testo prevedeva anche la reclusione da uno a 5 anni per lo straniero

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

destinatario di un secondo ordine allontanamento ma la Corte giudica incostituzionale questa disposizione.


Quindi lo straniero non è punibile se esiste un giustificato motivo che spiega il fatto che non si sia
allontanato dal territorio nazionale neanche a seguito del secondo ordine e gli Stati non possono ricorrere
alla pena detentiva in caso di insuccesso delle misure allontanamento coattivo ma possono sanzionare
penalmente coloro che rientrano nel territorio Ue dopo essere stati allontanati.

3. Altra problematica fondamentale è quando si respinge lo straniero verso paesi che non
garantiscono un' adeguata tutela dei diritti fondamentali ovvero quando il rischio che lo straniero
venga sottoposto a trattamenti inumani degradanti in questi casi non si può fa tornare il lo straniero
verso dei paesi. Questa decisione ruota attorno al cosiddetto sistema di Dublino ossia la regola
europea che attribuisce al paese di primo ingresso la competenza a decidere sulla domanda di
protezione internazionale autorizza gli Stati parti del sistema a trasferire i migranti verso il paese
competente
4. La quarta era problematica riguarda le modalità del bilanciamento fra i valori in campo negli
episodi di respingimento. Ad esempio quando c'è uno scontro tra la tutela dell’ordine pubblico il
diritto al rispetto della vita privata, pensiamo al pregiudicato terrorista il quale viene allontanato
dalla sua famiglia.
5. Infine ultimo problema quando lo straniero extra comunitario che sia stato condannato in sede
penale per determinati reati sia automaticamente espulso. La condanna preclude la revoca del
permesso di soggiorno e dispone di espulsione ma questo va a sacrificare drasticamente i diritti
individuali alle esigenze della sicurezza collettiva. La legge prevede che il giudice valuti la
pericolosità del condannato, ma indifferentemente dalla valutazione l'espulsione amministrativa
avviene in via automatica e per questo motivo la Corte giustizia affermato che prima di procedere
all’espulsione occorre accertare se la minaccia per l'ordine pubblico sia attuale, cosa che non
avviene con l'espulsione amministrativa che è stata introdotta con la modifica del 2002 .

Infine trattiamo della PERMANENZA IRREGOLARE, uno Stato membro dell'unione europea secondo la legge
può qualificare il soggiorno irregolare alla stregua di reato e preveda sanzioni penali per scoraggiare la
commissione di infrazioni in materia di soggiorno, ma se invece di procedere con il rimpatrio si optasse per
un procedimento che porta la reclusione si perderebbe l'obiettivo finale dell’allenamento. Quindi gli Stati
non possono prevedere la pena della reclusione per i cittadini dei paesi terzi il soggiorno è irregolare nei
casi in cui tali cittadini devono essere allontanati e possono al massimo essere sottoposti a trattenimento,
tuttavia possono essere utilizzate sanzioni penali nel caso in cui i cittadini dovevano rimpatriare ma
soggiornino in modo irregolare nel territorio di uno Stato membro Ue senza che esista giustificato motivo
che preclude il rimpatrio quindi gli Stati membri possono ricorrere le sanzioni penali qualora sia stata
ultimata la procedura rimpatrio dello straniero permanga comunque in territorio nazionale .

Altro tema centrale è l’aggravante di reato in caso di immigrati clandestini, la Corte giudica
incostituzionale tale aspetto perché afferma che le persone devono essere sanzionate per le
condotte che tengono non per la qualità di immigrati irregolari ,quindi non sono legittimi
trattamenti penali più severi fondati sulla qualità personale dei soggetti. Riguarda invece il reato di
clandestinità si può sanzionare la condotta allo straniero che fa ingresso o si trattiene nel territorio
dello Stato in violazione delle disposizioni sull'ingresso, ma si va a giudicare non la persona ma il
suo comportamento.
Altro tema importante riguarda il diritto alla abitazione, ci sono state varie denunce di
discriminazione ai danni di stranieri i quali dovrebbero godere di parità di diritti trattamento
nell’accesso all’abitazione in quanto incluso nel catalogo dei diritti inviolabili, anche se non prevista
dalla costituzione infatti rientra tra i requisiti essenziali dello Stato democratico, di uno stato sociale

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

anche perché se non riescono a ottenere l'abitazione non potranno neanche avere la residenza e la
residenza è un requisito fondamentale per accedere a prestazioni e servizi sociali.
Il cosiddetto decreto sicurezza 113 del 2018 introduce una serie di misure restrittive sul fronte
immigrazione in particolare abroga il premesso soggiorno per motivi umanitari, infatti lo straniero
otteneva questo permesso quando veniva rifiutata la domanda di protezione internazionale ovvero
la domanda con il quale otteneva più lo status di rifugiato oppure la domanda di permesso di
soggiorno per protezione sussidiaria. Questo decreto sicurezza sostituisce il permesso soggiorno
umanitario con permessi di soggiorno per ipotesi specifiche come esempio per cure mediche, ma
limita la tutela solo per i casi gravi quindi da un permesso di soggiorno per cure mediche per il
tempo non superiore ad un anno, solo per particolare gravità. Dunque coloro che non hanno tali
gravità di salute non possono avvalersi del servizio sanitario nazionale quindi questo va a intaccare
il nucleo irriducibile di dare la tutela alla salute quale diritto alla persona qualunque sia la loro
condizione, infatti poi la Corte ha concluso che lo straniero ha il diritto di fruire di tutte le
prestazioni.
Altro tema importante riguarda la revoca della cittadinanza infatti lo straniero la perde qualora venga
condannato in via definitiva per determinati delitti, come terrorismo e partecipazione a banda armata,
diventando così un apolidi in quanto oltre aver dovuto rinunciare alla propria cittadinanza perdono anche
quella italiana. Questo però ha dimostrato come ci sia un diverso trattamento tra lo straniero cittadino
italiano per nascita in quanto qualora commetta medesimi reati non perderebbe la cittadinanza e quindi
questo viola il principio di uguaglianza.
Inoltre il decreto sicurezza prevedeva anche l'esclusione dei richiedenti asilo all’anagrafe dei residenti.
Anche in questo caso il requisito della residenza è fondamentale nella materia della sanità, istruzione e
formazione professionale, politiche sociali. In realtà secondo la giurisprudenza la disposizione non vieta l’
iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo semplicemente elimina il precedente automatismo quindi gli
stranieri dovranno seguire le procedure ordinarie previste per i cittadini e gli altri stranieri regolarmente
soggiornanti. Però la Corte dichiarò illegittimo tale decreto in quanto rileva delle irregolarità e disparità di
trattamento in quanto non verrebbe neanche rispettata la pari dignità sociale (articolo 3).
Infine gli ultimi due argomenti riguardano la Daspo e la SPRAR. Lo SPRAR sarebbe la fase di seconda
accoglienza. Il decreto sicurezza impone lo smantellamento del circuito di accoglienza costituito dal sistema
di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Prima il sistema era gestito dagli enti locali ed era finalizzato
all’inclusione ed integrazione sociale ma il decreto restringe la platea dei beneficiari infatti solo chi ha titoli
può beneficiarne. Questo pregiudica il minimo di sostegno sociale che va riconosciuto alle persone in
difficoltà. Mentre l’altro aspetto riguarda l'espansione nell'ambito applicativo del cosiddetto Daspo urbano
ossia il divieto di accedere a certi luoghi per esigenze di decoro e sicurezza pubblica, il problema è che tale
divieto preclude l'accesso anche presidi ospedalieri e quindi sarebbe una lesione del diritto alla salute ma la
Corte afferma che il divieto non si applica nel caso di bisogno di cure mediche di prestazioni terapeutiche.

MULTICULTURALISMO:
Altre tensioni sul fronte della tutela dei diritti fondamentali derivano dai conflitti fra la cultura degli
immigrati quella occidentale. Incontro/ scontro fra culture, che ormai caratterizza la società occidentale e
tocca aspetti sensibili della vita delle persone, come i rapporti familiari o le convinzioni religiose. Il problema
nasce quando le concezioni culturali e religiose degli immigrati violano i diritti e le libertà della cultura
occidentale. Conflitti di questo tipo finiscono inevitabilmente in un’aula di tribunale. Ma il fattore di
multiculturalismo non è legato soltanto alla presenza di immigrati ma piuttosto all’affermarsi di valori e
principi che chiedono riconoscimento normativo che però sono conflittuali tra loro relativamente ad aspetti
della vita individuale e collettiva. Il multiculturalismo tocca varie aree come ad esempio il tema della
famiglia e dell’uguaglianza fra i coniugi, i simboli,… Queste aree comunque si accomunano dal fatto che
anche se l'integrazione per esempio qui in Italia non impone l'abbandono della cultura d origine, il limite

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

deriva dal fatto che seppur leciti i propri valori non devono entrare in contrasto con quelle vigenti nel paese
ospitante e soprattutto non devono ledere i diritti fondamentali di ogni persona. Invece ad esempio in
Francia c’è visione differente, più che integrazione si parla di assimilazione. Lo stato francese è laico nel
senso negativa quindi anche l'utilizzo i simboli religiosi in pubblico è vietato. Una terza area di
problematiche riguardo il multiculturalismo riguarda gli interventi sul corpo motivati da ragioni culturali
religiose piuttosto che di salute. Il problema si pone soprattutto più la pratica delle mutilazioni genitali
femminili. Una quarta area corrisponde alla questione dell’edilizia di culto in una società multiculturale e
multi religiosa, ci si sofferma in particolare su come poteri politici si regolano in merito ai luoghi di culto
degli islamici ovvero una minoranza religiosa portatrice di una visione spesso antagonista a quella
occidentale. Nel 2015 anche in Italia è stata creata una legge regionale anti-moschee successivamente
eliminata dalla Corte costituzionale in quanto illegittima l'articolo 19 della costituzione afferma che ogni
ogni religione ai propri diritti. Una quinta area collegata al fattore multiculturalismo riguarda il tema dell’
alimentazione.

TERRORISMO
Nelle situazioni di emergenza come appunto attacchi terroristici può saltare l'equilibrio che c'è tra autorità e
libertà che caratterizza le democrazie liberali. Per fronteggiare la minaccia del terrorismo internazionale, i
paesi occidentali non è non esitano in alcuni casi adottare misure che riducono le libertà individuali. Gli
stessi patti internazionali consentono gli Stati di prendere misure per contrastare il terrorismo, senza che vi
sia però una discriminazione in base alla razza, al colore, al sesso, alla lingua, alla religione e all'origine
sociale. Infatti anche nell’attuazione di limitazioni per la repressione del fenomeno per combattere i
terroristi stranieri si devono rispettare i diritti umani. L'emergenza terroristica metti gli Stati di fronte alla
necessità di bilanciare libertà e sicurezza, da qui nasce il problema dell’assicurare la sicurezza dei cittadini
respingendo le libertà in individuali, ma fino a che punto? per quanto tempo?
Anche in questo caso potendo pronunciare lo stato di emergenza si possono limitare le libertà dei cittadini,
in misura temporanea però.

EMERGENZA SANITARIA

All'inizio del 2020 l'intero pianeta è precipitato in una drammatica emergenza sanitaria che è ancora in
corso. Tale crisi avuto e avrà una pesantissima ricaduta sociale ed economica, e finisce anche col toccare i
diritti fondamentali. Per affrontare la pandemia si è scelto il distanziamento sociale finchè non arrivino
terapie e vaccini. Ma confinare le persone nelle loro case comporta un prezzo elevato per i diritti di libertà.
Le misure di contenimento incidono sulla libertà di circolazione, di riunione, personale e di culto. In alcuni
casi le misure messe in campo destano preoccupazioni per la tenuta del sistema democratico ad esempio in
Ungheria dove il premier ha ottenuto pieni poteri e una legge speciale prevede pene severe per chi non
rispetta il coprifuoco. L'Europa si è mostrata preoccupata rispetto le misure emergenziali le quali ledono il
principio dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali. Il Parlamento sottolinea che
Nonostante le misure emergenziali tutti devono godere degli stessi diritti e della stessa protezione, tutte le
misure devono essere proporzionate alle esigenze della situazione limitate nel tempo e soggetti a regolare
controllo; quindi la scelta del governo ungherese è incompatibile con i valori europei, Altro paese che desta
preoccupazione e la Polonia.
Un aspetto della pandemia che ha ricadute anche sui diritti fondamentali è la questione delle fake news,
perciò bisogna contrastare la disinformazione si parla ad esempio anche di infodemia, ossia l’eccesso di
informazioni sulla pandemia. Però alcune misure volte a contrastare infodemia posso diventare misure che
minano i diritti e le libertà fondamentali, perciò bisogna essere vigili e difendere i nostri diritti fondamentali
e i valori comuni che dovrebbero costituire il pilastro della nostra risposta al COVID-19. In tale contesto la

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

libertà e il pluralismo dei mezzi di comunicazione sono fondamentali per contrastare la diffusione di notizie
tendenziose informare i cittadini.
Tra le misure di contenimento che il governo italiano ha utilizzato per limitare la pandemia c'è anche la
limitazione della libertà di circolazione ( esplicitata nell’articolo 16 della Costituzione italiana) per motivi di
sanità o di sicurezza, queste limitazioni possono essere imposte solo da decreti legge. La concreta in
posizione delle misure è stata poi opera di un atto che non ha forza di legge, il decreto del presidente del
consiglio DPCM. Per un breve periodo soprattutto durante la prima ondata anche le libertà religiose sono
state limitate. Aspetto fondamentale che ha interessato in particolare la Francia è stato l'utilizzo di droni
aerei per catturare immagini lo scopo di verificare il rispetto delle misure di confinamento adottate durante
l'emergenza coronavirus. Ci sono state però delle associazioni che si sono rivolte al tribunale chiedendo
l'interruzione per questioni di privacy , per trattamento illecito di dati personali e un interferenza grave e
manifestamente illegale nell'esercizio del diritto di rispetto della vita privata e del diritto alla protezione dei
dati personali. Un'altra misura di contenimento dell'epidemia adottate in Francia è stato il divieto assoluto
di manifestare sulla pubblica via quindi divieto di assembramento di riunione luogo pubblico, alcuni soggetti
però hanno richiesto l'autorizzazione di manifestare con più di 10 persone rispettando le misure di igiene e
di distanziamento sociale dicendo appunto che la misura era illegittima. Il consiglio infine infatti osservò che
questo divieto era sproporzionato rispetto all’ obiettivo di tutelare la salute virgola non era una misura
necessaria adatta e proporzionata.
Dobbiamo dire inoltre che l'emergenza coronavirus comporta anche pesanti effetti economici
particolarmente a carico delle persone già in difficoltà per questo motivo la protezione civile si è occupata
fin da subito della distribuzione di buoni spesa per l'acquisto di genere alimentari, sono i comuni a dover
individuare i nuclei familiari piu sforzi effetti economici. In realtà l'assistenza e la solidarietà sociale devono
essere conosciute non solo cittadino ma anche allo straniero in quanto nucleo riducibile dei diritti
fondamentali della persona che lo stato deve riconoscere a tutti, dunque non si possono definire dei criteri
e delle modalità che non rispettino tali requisiti.
Altra tematica divenuta importante è il diritto di visita, infatti inizialmente per l'emergenza erano stati
sospesi incontri fra figli e padri che risiedevano in diverso comune. Quindi l’unica soluzione per un costante
contatto, che non mette a rischio la salute psicofisica dei minori, è l’organizzare incontri fra padre e figlio che
evitano spostamento e il contatto delle parti quindi attraverso modalità di remoto .Però anche per arrivare a
questa decisione, ci sono più ci sono voluti degli “scontri” e l’intervento del tribunale, perché i diritti che
sono entrati in contrasto sono entrambi dei diritti fondamentali ovvero il diritto di visita ma anche il diritto
alla salute pubblica quindi è stato necessario fare un bilanciamento.
Uno degli aspetti più particolari di questa situazione d’emergenza e stato lo scontro istituzionale tra le
regioni e il governo, ciò è accaduto in particolare nelle Marche che dispose misure di contrasto alla
diffusione del virus, ma il governo contesto la decisione regionale si rivolge al Tar il quale sospende in via
cautelare l'ordinanza proprio perché al momento dell'adozione dell'atto non risultano persone con touch a
te. Tuttavia il presidente la Regione Marche fece una seconda ordinanza con lo stesso contenuto. Seguirono
così anche altri altre regioni ad esempio la Calabria. Ma la realtà è che le disposizioni limitative della libertà
di circolazione delle persone , incidendo sui diritti fondamentali costituzionalmente garantiti dalla
costituzione e dall' ordinamento giuridico dell'unione europea, possono essere adottate solo con DPCM e
solo in presenza di ragioni straordinaria necessità e urgenza e nel rispetto dei principi di adeguatezza e
proporzionalità a rischio epidemiologico effettivamente presenti in determinate aree.

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

CRISI ECONOMICA

Nel secondo dopoguerra le democrazie liberali cercano di mitigare le asprezze del sistema capitalistico e
prende forma così il welfare state che mira ad assicurare l'assistenza, il benessere dei cittadini proponendo
una rete di protezione sociale che abbraccia la sanitò, l’istruzione, la previdenza sociale, i servizi sociali e
servizi socio assistenziali. Un complesso di politiche pubbliche che vogliono migliorare le condizioni di vita
dei cittadini e ridurre la diseguale distribuzione del reddito generato dall’economia di mercato.
Per far ciò si devono organizzare sistemi complessi come quello sanitario quello scolastico che garantiscono i
diritti sociali, ma c'è bisogno di cospicue risorse finanziarie.
Nelle fasi di crisi economica soprattutto quella del 2008 e poi quella originata da dalla pandemia 2020 la
tutela dei diritti sociali deve far conto con la scarsità delle risorse finanziarie, ma il problema ha connotati
strutturali e si presenta anche fasi meno critiche la congiuntura economica.
Il tema delle risorse finanziarie non interessa solo la dimensione nazionale ma anche l'azione dei soggetti
sovranazionali la forza la tutela dei diritti sociali. Basta pensare al Meccanismo Europeo di Stabilità, il MES, il
cosiddetto Fondo Salva Stati, che sostiene i paesi dell'area euro in difficoltà nell’accesso ai mercati finanziari
a condizioni che riducono la spesa pubblica. Lo scopo di tale progetto è un’equa distribuzione della
ricchezza, solidarietà intergenerazionale, la non discriminazione, la parità di genere, sistemi di istruzione
universale di alta qualità, protezione sociale lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, quindi migliorare
le condizioni di vita di tutte le persone dell'unione europea.
Ci concentriamo però sull’incidenza degli aspetti finanziari sulla tutela dei diritti sociali, infatti ad esempio
l'esigenza di assicurare l'universalità del sistema assistenziale si è scontrata con la limitatezza delle
disponibilità finanziarie. Dunque è necessario individuare gli strumenti che rispettino la tutela dei nuclei
irriducibili, come il diritto alla salute. Infatti ci sono alcuni diritti che indifferentemente dalle risorse
disponibili devono essere tutelati. Ci sono state più occasioni per cui è dovuto entrare in merito la Corte
costituzionale e il Tar proprio per tutelare diritti come diritto allo studio o diritto alla salute.
Per un periodo si decise anche di bloccare gli stipendi dei magistrati proprio per ridurre le spese anche se
questo poi fu considerato incostituzionale, lo stesso avviene con il blocco degli stipendi pubblici, oppure
cercarono di bloccare i trattamenti pensionistici, o di avviare dei tagli lineari per ridurre la spesa per acquisti
di beni e servizi relativamente ogni settore di attività. Diciamo però che tutte queste limitazioni devono
basarsi sul principio di ragionevolezza.
Tornando al tema sovranazionale la Carta Sociale Europea è stata adottato nell'ambito del Consiglio
d'Europa per tutelare i diritti sociali ed economici fondamentali, quindi mentre la Convenzione europea sui
diritti umani fa riferimento ai diritti civili e politici, la Carta garantisce i diritti di occupazione, alloggio, salute,
istruzioni, protezione sociale e benessere. Il comitato europeo per i diritti sociali verifica il rispetto della
carta in base a reclami collettivi presentati dalle parti sociali e organizzazioni non governative, ma anche in
seguito a delle relazioni lavorate dagli stati contraenti. Questo organo ha ripetutamente preso posizione a
favore dei diritti fondamentali nelle situazioni di crisi economica ma comunque i suoi effetti sono dichiarativi
non vincolanti, lo ha fatto per esempio con la Grecia nei suoi momenti di crisi.
Aspetto fondamentale però e che la Costituzione qualifica il dovere tributario, cioè in concorso alle spese
pubbliche in ragione della propria capacità contributiva, come dovere inderogabile di solidarietà, non solo
perché il prelievo fiscale essenziale la vita è lo stato ma soprattutto in quanto è preordinato al
finanziamento al sistema diritti costituzionali, i quali richiedono ingenti quantità di risorse per divenire
effettivi. Il mancato rispetto del dovere tributario che ha il carattere dell’inderogabilità e reca pregiudizio
sistema dei diritti costituzionali.

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

INVOLUZIONE DEMOCRATICA

Problema centrale riguarda la tenuta della democrazia liberale in Europa. L'attenzione in particolare rivolta
a due stati che mette a rischio lo stato di diritto e la stessa democrazia. Lo stato di diritto si basa su processo
legislativo che deve essere trasparente, responsabile, democratico e pluralistico ; Certezza del diritto;
Divieto di arbitrarietà del potere esecutivo; Indipendenza e imparzialità del giudice; Controllo giurisdizionale
effettivo e soprattutto il rispetto dei diritti fondamentali e quindi anche l'uguaglianza di fronte alla legge.
L'unione europea si basa su dei valori condivisi ovvero lo stato di diritto quindi indifferentemente da diverse
identità nazionali e i diversi ordinamenti lo stato è uguale in tutti gli Stati membri. Dunque si basa sul fatto
che i pubblici poteri agiscono entro i limiti fissati dalla legge, lo stato inoltre ha un impatto diretto sulla vita
di tutti i cittadini garantendo parità di trattamenti e difesa dei diritti individuali; previene abusi di potere da
parte delle autorità pubbliche. Tutto questo però preclude che ci sia fiducia da parte dei cittadini verso le
pubbliche istituzioni. Senza tale fiducia la società delle società democratiche non possono funzionare. La
commissione europea dunque si sofferma su dei segnali d'allarme che occorre prendere in seria
considerazione relativamente al deteriorarsi lo stato di diritto.
Infatti quando i pubblici poteri le maggioranze letto in uno Stato membro non tengono conto della legge
delle procedure applicabili si tratta di un chiarissimo segnale di allarme. Un primo segnale d'allarme è dato
dalla magistratura, in particolare dai tentativi da parte dei politici di minare l’indipendenza, di non rispettare
la forza vincolante delle sue decisioni esercitando pressioni politiche o di altro tipo sui singoli giudici ; ma
anche l’indebolimento delle corti costituzionali, il crescente ricorso a ordinanze esecutive, se vengono
limitati la libertà di espressione, informazione e pluralismo dei media si va a ledere anche lo stato pluralista.
La maggior parte di questi segnali si sono presentati sia in Ungheria e in Polonia. Invece l'unione europea
afferma che fonda i suoi valori sul rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia,
dell'uguaglianza, dello Stato di diritto del rispetto dei diritti umani compresi i diritti delle persone
appartenenti a minoranze. Lo stato di diritto si basa sul pluralismo, sulla non discriminazione, sulla
tolleranza, sulla giustizia, sulla parità tra donne e uomini, sulla solidarietà. Inoltre l'unione europea si
impegna a controllare e sanzionare violazioni da parte degli stati membri. Più la prima fase di questo
percorso si basa sul appurare l'esistenza di un evidente rischio di violazione grave da parte di uno Stato
membro la fase successiva riguarda l'esistenza di una violazione grave e persistente. Ciò è avvenuto ad
esempio nei confronti dell’Ungheria per la tutela della vita privata e la protezione dei dati, libertà di
espressione, libertà di religione , il diritto alla parità di trattamento, … per ciascuno di questi aspetti vengono
documentati motivi di preoccupazione. In maniera molto simile è venuto anche verso la Polonia la
commissione ha espresso preoccupazione per la mancanza di un controllo di costituzionalità indipendente e
legittimo, per l'adozione da parte del Parlamento polacco di leggi le cui disposizioni destano grave
preoccupazione per l'indipendenza della magistratura e per la separazione dei poteri. Anche nel 2020 il
Parlamento europeo si è interessato di questi due paesi dicendo che non abbiano ancora portato progressi
anzi la situazione si è deteriorata. Uno degli aspetti più importanti e il fatto che il principio di indipendenza
della magistratura che costituisce uno dei fondamenti dello Stato di diritto è stato messo in discussione. Gli
organi giurisdizionali non sono più indipendenti, cosa che dovrebbero essere per un equo processoe per la
tutela di tutti. Il punto è l'indipendenza e l'imparzialità degli organi giurisdizionali chiamati a decidere,
l'indipendenza dei giudici deve essere garantita questo non avviene in paese come la Polonia e questo può
portare a una mancata imparzialità.

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)


lOMoARcPSD|20163059

OMBRE
Dunque tutti questi fenomeni impattano inevitabilmente la sfera dei diritti fondamentali e ciò spiega la
parabola, la curva discendente che si osserva nella tutela dei diritti fondamentali che fa seguito una fase
ascendente. Inoltre con tutti questi fenomeni le condizioni di persone già precarie peggiorano ancora di più,
ma non dovrebbe essere così. Infatti il sistema dello Stato democratico di diritto non è pensato per garantire
le persone solo nelle fasi ordinarie della vita collettiva, ma di proteggerli anche di fronte a questioni
straordinarie e a problemi inediti. È significativo anche che la Costituzione italiana non prevede che nei casi
di emergenza scatti lo stato d’eccezione, ossia una fase nella quale vengono sospesi diritti e le libertà per
affrontare particolari emergenze. Ma vengono fatte contrazioni su più livelli di tutela dei diritti, solo quelli
proporzionati a limitare l'emergenza. Inoltre hanno una durata, nel senso che si possono mettere solamente
limitazioni temporanee dei diritti delle libertà per il tempo strettamente necessario a fronteggiare le
emergenze con misure rigorosamente proporzionata allo scopo, non si possono mettere limitazioni stabili
dei diritti anche perché limitazioni a tempo indeterminato sono per definizione incompatibili con lo stato
democratico di diritto. Esistono alcuni fattori che di per sé incidono su diritti, pensiamo ad esempio al
terrorismo, ma più spesso la risposta politica ad essi che causa arretramento sul fronte della tutela dei diritti
fondamentali.
Queste decisioni vengono prese sia da politici che dai giudici. Alcuni di questi fattori in impattano la vita di
tutte le persone (crisi economica, emergenza sanitaria) o per lo meno la maggior parte di esse. Altri fattori
invece incidono specificatamente sulla condizione dei non cittadini, degli stranieri (migrazioni, misure
antiterrorismo) ma in realtà non dovrebbero esserci differenze fra le due situazioni dal momento che il
titolare dei diritti fondamentali la persona qualunque sia la sua cittadinanza.
I diritti in sofferenza cambiano a seconda dei fattori e delle singole situazioni ma ci sono alcuni diritti che
tornano sempre in ballo, pensiamo all’ idea del movimento, la condizione delle persone che si spostano
nello spazio fisico oppure nello spazio sociale. L'idea del movimento nello spazio fisico ricordano
all'emergenza sanitaria quando la libertà circolazione viene limitata dalle misure governative adottate per
fronteggiare la pandemia, ma anche libertà di riunione e di culto; l'idea del movimento nello spazio fisico
inoltre riprende anche lo stato d'urgenza per fronteggiare il terrorismo oppure l'immigrazione quando il
movimento viene limitato ovvero le persone vengono trattenute presso centri. Ma il movimento fisico è
anche l'origine dei conflitti multiculturali che nascono quando le persone arrivano recando con sé un
bagaglio culturale sensibilmente diverso la cultura prevalente nel luogo di arrivo. Paradossalmente
limitando il movimento fisico viene ostacolato uno dei tratti più tipici della contemporaneità profondamente
cambiata con la globalizzazione . L'idea del movimento sociale richiama l’impossibilità di salire la scala
sociale in contrasto con quanto prevede il principio costituzionale di uguaglianza sostanziale, ma anche i
limiti della libertà di movimento dei migranti in fin dei conti sono limiti al loro desiderio di migliorare la
propria collocazione sociale. Se nei prossimi anni i fattori si stabilizzerannoemergeran, no nuove
comprensioni diritti e per scongiurare questo occorre che la politica eviti di ricorrere a misure limitative dei
diritti ma piuttosto ad aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica riguardo rischi che corriamo.

Downloaded by Claudia (leroyclod@gmail.com)

Potrebbero piacerti anche