Osservando ogni periodo e popolazione nella storia
dell’uomo, possiamo evincere che quasi in ogni epoca e
luogo sono stati violati i diritti umani. La violazione
consiste di privare uno o più esseri umani dei propri
diritti inviolabili, sanciti dalla Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani.
Tale dichiarazione ha origine il 10 dicembre 1948, dopo
il secondo conflitto mondiale. La Shoah e le bombe atomiche continuavano ad assalire i pensieri dei sopravvissuti; ciò portò all’organizzazione della terza assemblea dell’Onu, nella quale si votò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, presieduta della ex first lady Eleanor Roosevelt. Ogni uomo, donna e bambino, quindi, divenne titolare di una serie di diritti universali, che nessuno stato può negare. Nonostante la dichiarazione, ancora ai giorni nostri la maggior parte della popolazione mondiale vive in un sistema ibrido o autoritario, o in una falsa democrazia. Con l’avvento delle nuove tecnologie, vi è una nuova idea, quella di aggiungere ai diritti umani la privacy o l’accesso a internet, dal lato opposto però vengono discussi i diritti più basilari, come ad esempio il diritto alla vita, alla libertà e alla scelta. Coloro che sostengono questi diritti appoggiano il fatto che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nonostante viviamo sessant’anni dopo la sua pubblicazione, sia ancora un sogno piuttosto che una realtà. Attraverso la testimonianza della “Amnesty International”, un’organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, impegnandosi a promuovere in modo imparziale il rispetto dei diritti e prevenirne le violazioni, si può evincere che non tutti i paesi, anche quelli economicamente e socialmente sviluppati, non rispettano a pieno la Dichiarazione, come gli Stati Uniti, ad esempio, nel centro di detenzione di Guatanamo attraverso torture e sparizioni forzate, o come l’Inghilterra, la quale vorrebbe evitare lo scrutinio della Corte Europea sui Diritti Umani e in Russia, dove si presenta l’uso repressivo di leggi sulla sicurezza nazionale per ridurre al silenzio la società civile. Dunque, per il benessere della società, è opportuno che ogni stato o nazione rispetti ogni articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che eviterebbe così dei gravi problemi interni di ogni nazione e il generale malessere di ogni componente della società.
Riassunto ed Esercizi, Tema “A proposito
di Diritti Umani”
1. Il rispetto dei Diritti Umani, sanciti dalla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non viene sempre attuato. Le strutture governative competenti, in diverse occasioni, non hanno preso in considerazione tali diritti, mettendo in secondo piano il problema. Purtroppo tali diritti non hanno mai avuto un ruolo determinante nelle decisioni mondiali e governative, pertanto nonostante siano stati una grande conquista, non sempre vengono messi al primo posto. Di conseguenza cresce il numero delle associazioni che tentano di salvaguardarli e di farli rispettare. Un biologo francese Jean Hamburger, esprimendo la sua critica, ha notato che l’uomo è spinto per istinto primordiale a superare gli altri individui, diventando il migliore. Ciò diventa un problema se legato al potere, poiché gli uomini politici, spinti da questo stesso istinto, non si accorgono delle difficoltà altrui e sono sempre più propensi ad arricchirsi in prima persona, senza considerare i diritti dei più deboli. La visione di Hamburger gravita attorno alla vittoria dell’essere sociale su quello naturale, poiché i diritti impongono dei limiti agli impulsi naturali dell’uomo, chiedendo loro di rispettare qualunque altro membro della società. Sono d’accordo con tale critica e credo che non si può porre fine al divario fra le due parti. Nonostante ciò si deve cercare un equilibrio al fine di non far prevalere l’essere naturale su quello sociale. La salvaguardia dei diritti umani può essere legata ai cambiamenti della natura causati da fenomeni naturali e atmosferici, poiché entrambi i processi risultano graduali e lenti. Infatti per ottenere dei risultati concreti servono decenni o addirittura generazioni ma, sebbene i due processi siano simili per quanto riguarda le tempistiche risultano differenti sul piano sociale, in quanto il primo, a differenza del secondo, necessita di un appoggio collettivo da parte di tutta la società. 2. “Niente è più falso dell’affermazione secondo cui i diritti umani sono “diritti naturali”, ossia coessenziali alla natura umana, connaturati all’uomo.” 3. Entrambi i processi, cioè mettere in pratica il rispetto dei diritti umani e poter osservare i cambiamenti del pianeta a causa dei fenomeni naturali e atmosferici sono processi molto lenti, che portano ad un risultato visibile solo dopo decenni, o talvolta generazioni. A differenza dei risultati riguardanti i fenomeni naturali però, l’affermazione dei diritti umani ha bisogno inoltre della partecipazione di persone, sia membri della società appartenenti a ogni ceto sociale, che di associazioni ed organizzazioni che si occupano di questo argomento. 4. La citazione finale di Nelson Mandela, che lottò duramente per la libertà, vuole spiegare che sarà difficile conquistare i Diritti Umani, poiché si ritroveranno sempre più difficoltà per la completa conquista della libertà.