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EDUCAZIONE CIVICA

Il nazismo
Dichiarazione dei diritti universali

Dopo tre anni dalla fine della seconda guerra mondiale che fece milioni di morti, il 10
dicembre 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite fondata dagli alleati (organo
istituzionale principale delle Nazioni Unite fondato nel 1945) emanò la Dichiarazione
Universale dei diritti dell'uomo. Di questo statuto si occupò la Commissione dei Diritti
Umani per impostare, a capo c’era Eleanor Roosevelt, moglie di Franklin Roosevelt,
presidente degli Stati Uniti già morto a quei anni. Nel 1947 iniziarono i lavori per questa
raccolta di diritti fondamentali dell’uomo. Questa dichiarazione riconobbe e riconosce
tutt’oggi la dignità di ogni essere umano, i diritti uguali per tutti e il valore della persona
senza distinzioni di genere e di etnia. Inoltre costituisce la pace, la giustizia e soprattutto la
libertà nel mondo. Questi ultimi tre termini vengono citati perché gli orrori degli anni
passati, come gli stati totalitari dove non si godeva di libertà, come il nazismo dove si
veniva uccisi perché si era di diversa etnia o di diverso culto, come il comunismo dove non
si disponeva di proprietà privata non devono più capitare perché nessuno deve essere
vietato di vivere e tutti devono godersi la vita senza discriminazioni e nessuno può vietare
la parola di qualcuno perché sarebbe un'oppressione. Inoltre si è cercato anche di
migliorare rapporti e di poter creare amicizie e alleanze tra nazioni per evitare scoppi di
nuove guerre. Si è cercato di sviluppare per il meglio aumentando il benessere e le
condizioni di vita per non subire rivolte parte della popolazione. Durante la votazione per
l'emanazione della Dichiarazione, gli Stati dove regnavano i regimi dittatoriali oppure che
non avevano le stesse idee si astenevano, invece altri stati disposti a rispettare le regole
approvavano, ma nessuno si era opposto. In questo statuto sono raccolti diritti
fondamentali dell'essere umano ci sono scritti 30 articoli dove spiegano i diritti inviolabili
dell'uomo. I primi due diritti parlano e marcano la dignità, l'eguaglianza, la libertà e la
fratellanza. Gli altri articoli proibiscono la schiavitù e la tortura. Incita, però, alla libertà di
culto, di pensiero e di espressione, vietata in certi paesi. Affianca anche i diritti politici,
economici, sociali e civili:
I diritti politici incitano al progresso di uno stato democratico e dare libertà ai cittadini con
votazioni e di fondare partiti senza essere fermati dallo stato.
I diritti civili si concentrano sulla persona dando la libertà di ciò che ritiene giusto
rispettando ovviamente le regole e senza violare i diritti civili stessi.
I diritti sociali si concentrano invece sul lavoro, allo studio tutelando la salute con
assistenze e cure.

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