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Diritti umani

Diritti umani nel XX


secolo: cosa sono,
evoluzione, obiettivi
e il ruolo dell’Onu
A cura di Bianca Dematteis.

Cosa sono i diritti umani e quando si è iniziato ad


a!rontare questo argomento? Storia e
caratteristiche dei diritti umani ed evoluzione nel
corso dei secoli.

Devi conoscere

Come nasce la filosofia? Soria e origini. Dal


mythos al logos
Ugo Grozio: biografia e opere del padre del
giusnaturalismo moderno

Cosa imparerai

a conoscere l'origine della riflessione sui diritti


umani
a conoscere il contesto storico in cui si è deciso
di salvaguardarli
a conoscere le organizzazioni sovranazionali
nate per tutelarli

INDICE

1 L’organizzazione delle Nazioni Unite


2 La dichiarazione dei Diritti Umani
3 La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea
4 La conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in
Europa e gli accordi di Helsinki
5 Guarda il video: quali sono i diritti dell'uomo?

Concetti chiave

Infobox i
Cosa Diritti umani

Quando nel corso della storia

Dove nel mondo

Precedenti Nascita della filosofia

Protagonisti ONU, Unione Europea

Organismi coinvolti ONU, Unione Europea,


Convenzione europea per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ,
OCSE

Frase celebre "La pace può durare solo dove i


diritti umani sono rispettati, dove il popolo non
ha fame e dove individui e nazioni sono liberi".
Dalai Lama

1 L’organizzazione delle
Nazioni Unite

ONU, New York — Fonte:


Getty-Images

La Seconda Guerra Mondiale rappresenta


una cesura all’interno della storia mondiale
del XX secolo. La sua conclusione ha
segnato infatti uno spartiacque anche nella
gestione delle relazioni diplomatiche.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite
(nota anche con la sigla Onu) nasce
proprio come istituzione internazionale
volta a favorire il dialogo tra tutti i Paesi
del mondo, promuovere la pace e prevenire
così l’insorgere di conflitti armati. Essa
venne fondata da 51 Paesi nel 1945 e
divenne un’istituzione operante sin
dall’anno successivo. La sua sede è a New
York. Ad oggi, sono 193 i Paesi che ne
fanno parte.

Gli obiettivi principali di questa


organizzazione sono:

Il perseguimento della pace e della


sicurezza a livello internazionale;
La realizzazione di rapporti di tipo
amichevole tra i diversi Paesi al fine di
incentivare il ricorso alla diplomazia e
non alle armi nel caso di controversie
internazionali nel rispetto del principio
di autodeterminazione;
Il rispetto dei diritti umani;
La cooperazione tra le diverse Nazioni
per favorire lo sviluppo dei diversi Paesi.

Approfondisci

La storia di Malala Yousafzai, la


giovane pakistana che ha
sfidato i talebani

La nascita dell’Onu è correlata a una


conferenza internazionale che si tenne
nella città di San Francisco, in California,
nell’aprile del 1945, quando venne stilata la
Carta delle Nazioni Unite. A guerra
ancora in corso, i paesi che combattevano
contro la Germania nazista, si riunirono
per discutere dei modi in cui,
terminato il conflitto, avrebbero
dovuto dirimere le relazioni
internazionali e per redigere un
documento fondamentale nel quale
fossero contenuti i principi cardine
ai quali si impegnavano ad attenersi.

Firma della Carta delle Nazioni Unite a San


Francisco, in California, 1945 — Fonte: Getty-Images

Questa Carta, entrata in vigore dall’ottobre


del 1945, venne suddivisa in un preambolo
e in 19 capitoli. Essa definisce quali sono
gli organi dell’Onu e le istituzioni che
operano al suo interno e chiarisce
quali sono i fondamenti della sua
attività.

Tra i capitoli presenti in questo testo,


uno è proprio dedicato alla soluzione
pacifica delle controversie tra i diversi
Paesi e ampio spazio è anche concesso alla
definizione dei Diritti umani e alle
misure da attuare per la loro tutela. A
partire dalla scrittura di questa carta,
l’attività delle potenze che avrebbero vinto
di lì a pochi mesi il conflitto è proseguita
nella definizione di tale istituzione e dei
suoi organismi interni.

L’attività delle Organizzazioni Unite (Onu)


si dispiega attraverso una serie di organi,
tra i quali:

L’Assemblea generale delle Nazioni


Unite: ne fanno parte circa duecento
nazioni, ognuna delle quali partecipa
con diritto di voto.
Il Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite: al suo interno si
contano i cinque Paesi vincitori della
Seconda Guerra Mondiale come membri
permanenti (Stati Uniti, Francia, Gran
Bretagna, Cina, Unione Sovietica oggi
Russia) e altri dieci paesi che vi
partecipano in seguito a una elezione
che avviene ogni due anni. Dunque tutti
i Paesi, a turno, possono far parte di
questo Consiglio. I Paesi membri
permanenti godono del diritto di veto,
cioè possono opporsi anche
singolarmente a una decisione presa
collettivamente.

2 La dichiarazione dei Diritti


Umani

Dichiarazione Universale dei


Diritti Umani. Palais de Chaillot di
Parigi — Fonte: Getty-Images

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Nel 1948, nel contesto della Guerra Fredda,


si ha l’approvazione della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani. Essa
venne approvata il 10 dicembre 1948 in
seno all’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite che si radunò a Parigi. Fu votata da
48 Paesi. I Paesi del blocco sovietico, che
esprimevano 8 voti, si astennero.

Tale Dichiarazione è composta da 30


articoli e da un preambolo. La
dichiarazione non è una legge, dunque
non possiede carattere vincolante dal
punto di vista giuridico.

La storia di questa Dichiarazione affonda


nella concezione dei diritti dell’uomo
espressa in nuce sia:

Negli emendamenti apportati nel


1791 alla Costituzione del 1787 (noti
come Bill of rights) degli Stati Uniti.
Nella Dichiarazione dei diritti
dell’uomo e del cittadino approvata
dall’Assemblea nazionale il 26 agosto
1789 nel contesto della Rivoluzione
francese.

Approfondisci

Tema argomentativo sui diritti


umani

Come in questi due documenti


fondamentali, così anche nella
Dichiarazione del 1948 i diritti
dell’uomo sono considerati come
appartenenti all’uomo sin dalla sua
nascita e dunque presentano un
carattere naturale caratteristico
dell’uomo in quanto tale. Non sono
dunque una concessione fatta dallo Stato,
ma costituiscono un insieme di diritti che
l’uomo possiede sin dalla sua nascita e che
risultano inalienabili.

In particolare, nella Dichiarazione del


1948, tali diritti hanno una validità
universale e devono essere riconosciuti
all’uomo ovunque esso si trovi.

I principali diritti contenuti in questa


dichiarazione sono:

Il diritto alla vita, alla libertà e alla


dignità umana;
L’uguaglianza di fronte alla legge;
La tutela di ognuno di fronte alle
discriminazioni;
Il diritto a una cittadinanza e alla libertà
di movimento;
Libertà di pensiero, coscienza e
religione;
Il diritto al lavoro;
Nessuno può subire torture o essere
ridotto in schiavitù.

3 La Carta dei diritti


fondamentali dell’Unione
europea

Corte europea dei diritti dell'uomo a


Strasburgo — Fonte: Getty-Images

La Dichiarazione del 1948 ha dato origine a


una costante riflessione sui diritti
dell’uomo. I Paesi dell’Onu hanno infatti
sottoscritto numerose convenzioni
inerenti tali diritti e la lotta per la
loro tutela. Parimenti, il documento del
1948 è la principale fonte di ispirazione per
un altro documento molto importante,
relativo ai Paesi facenti parte dell’Europa:
la Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione europea.

Tale documento risale al 2000, quando


venne firmato nella città francese di
Nizza. È una carta che vincola al suo
rispetto tutti i Paesi che fanno parte
dell’Unione europea e definisce i diritti
dell’uomo nella loro accezione
politica, economica, civile, sociale. È
suddivisa in 54 articoli e un preambolo.

Approfondisci

Schiavitù: significato e storia


dello schiavismo

Essendo piuttosto recente, la definizione di


diritto va a toccare ambiti che
appartengono alla stringente attualità e che
riguardano tematiche proprie del mondo
contemporaneo, come, ad esempio, la
bioetica (sono così vietati esperimenti
sugli uomini o la clonazione). Oltre a ciò
vengono proibite la tortura, la tratta
di esseri umani, la schiavitù.
Riconosce una serie di libertà fondamentali
dell’individuo colto anche nella sua
singolarità e vincola i Paesi al rispetto e
alla tutela, ad esempio, dei suoi dati
personali. Riconosce, inoltre, il diritto
d’asilo.

Questa Carta fa seguito alla Convenzione


europea per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo e delle libertà
fondamentali che, varata nel 1950,
stabilisce, a livello europeo, che coloro che
subiscono una limitazione o una
soppressione dei loro diritti fondamentali
possono rivolgersi alla Corte europea
dei diritti dell’uomo che ha sede a
Strasburgo.

4 La conferenza sulla
sicurezza e la
cooperazione in Europa e
gli accordi di Helsinki

Accordi di Helsinki, 1975. Finlandia House di


Helsinki — Fonte: Getty-Images

Un momento fondamentale nella storia del


riconoscimento dei diritti umani risale alla
metà degli anni Settanta quando 35 Paesi,
tra i quali l’Unione Sovietica e gli Stati
Uniti, giunsero ad approvare quelli che
sono conosciuti come gli accordi di
Helsinki (1975).

Nella capitale della Finlandia, si aprì nel


luglio del 1973 la Conferenza sulla
sicurezza e la cooperazione in
Europa. La sede della Conferenza fu poi
trasferita a Ginevra, per tornare poi in
Finlandia.

Nell’ambito dei diritti umani, i Paesi


convenuti e firmatari lavorarono
soprattutto per il riconoscimento e la
tutela della cooperazione fra persone
e Stati relativamente alla cultura e al
campo dell’educazione, per garantire
l’accesso più vasto possibile
all’informazione e per facilitare i contatti
tra le persone.

Gli accordi precisavano inoltre la volontà


dei diversi Paesi di rispettare i diritti
umani e le libertà fondamentali
dell’uomo.

A partire dalla Conferenza, ha avuto


origine l’Organizzazione
intergovernativa per la Sicurezza e la
Cooperazione in Europa (OCSE). Ad
oggi, tale istituzione annovera 57 Paesi
membri e promuove iniziative volte a
tutelare la sicurezza dei Paesi che ne
fanno parte e il rispetto dei diritti umani e
delle libertà dell’uomo.

5 Guarda il video: quali sono


i diritti dell'uomo?

Concetti chiave

L’organizzazione delle Nazioni Unite 1


Nel 1945 nacque l’Organizzazione delle
Nazioni Unite. Essa mirava a favorire il dialogo
tra tutti i Paesi del mondo, a promuovere la pace tra
i Paesi e il rispetto dei diritti umani. Alla base di
questa organizzazione vi è la Carta delle Nazioni
Unite, elaborata nell’aprile del 1945 ed entrata in
vigore nell’ottobre dello stesso anno. Oltre a
promuovere la tutela dei diritti umani, definisce le
competenze dell’Assemblea generale e del Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La dichiarazione dei Diritti Umani 2


Il 10 dicembre 1948, in seno all’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite, venne approvata la
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
I diritti umani vengono considerati come diritti
appartenenti all’uomo in quanto tale sin
dalla sua nascita e che risultano inalienabili e
con validità universale. All’uomo vengono
riconosciuti il diritto alla vita, alla libertà,
all’uguaglianza di fronte alla legge. L’uomo deve
poter godere di libertà di pensiero, coscienza e
religione e deve essere tutelato di fronte alle
discriminazioni.

La Carta dei diritti fondamentali 3


dell’Unione europea
La Dichiarazione del 1948 ha dato origine a una
costante riflessione sui diritti dell’uomo. I Paesi
dell’Onu hanno infatti sottoscritto numerose
convenzioni inerenti tali diritti e la lotta per la loro
tutela. Parimenti, il documento del 1948 è la
principale fonte di ispirazione per un altro
documento molto importante, relativo ai Paesi
facenti parte dell’Europa: la Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea, risalente
al 2000.

La conferenza sulla sicurezza e la 4


cooperazione in Europa e gli accordi di
Helsinki
Con gli accordi di Helsinki (1975) i Paesi
firmatari si impegnarono soprattutto per garantire
la sicurezza dei Paesi, per il riconoscimento e la
tutela della cooperazione fra persone e Stati
relativamente alla cultura e al campo
dell’educazione, per facilitare i contatti tra le
persone e il rispetto dei diritti umani. A partire
dalla Conferenza ha avuto origine l’Organizzazione
intergovernativa per la Sicurezza e la Cooperazione
in Europa (OCSE).

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