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Le Nazioni Unite sono state fondate il 24 Ottobre 1945 da 51 nazioni impegnate a preservare la

pace e la sicurezza collettiva grazie alla cooperazione internazionale.

Oggi, praticamente, fa parte dell’ONU ogni nazione del pianeta; in totale, 193 Paesi.

Quando uno Stato diviene Membro delle Nazioni Unite, esso stabilisce di accettare gli obblighi
dello Statuto ONU, un trattato internazionale che fissa i principi fondamentali delle relazioni
internazionali.

Secondo quanto disposto dallo Statuto, l’ONU svolge quattro funzioni:

• mantenere la pace e la sicurezza internazionali


• sviluppare relazioni amichevoli fra le nazioni
• cooperare nella risoluzione dei problemi internazionali e nella promozione del rispetto
per i diritti umani
• rappresentare un centro per l’armonizzazione delle diverse iniziative nazionali

I Membri dell’ONU sono degli Stati Sovrani. Le Nazioni Unite non sono un governo mondiale e
non legiferano. Esse, tuttavia, forniscono i mezzi per aiutare a risolvere i conflitti internazionali e
formulano politiche appropriate su questioni di interesse comune.

Alle Nazioni Unite tutti gli Stati Membri — grandi e piccoli, ricchi e poveri, con differenti visioni
politiche e diversi sistemi sociali — fanno sentire la propria voce e votano per dar forma alle
politiche della comunità internazionale.

Dichiarazione universale dei diritti umani


«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di
fratellanza.»
(Art.1 della Dichiarazione universale dei diritti umani)

La dichiarazione universale dei diritti umani è un documento sui diritti della persona adottato
dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella sua terza sessione, il 10 dicembre 1948 a Parigi

La Dichiarazione è composta da un preambolo e da 30 articoli che sanciscono i diritti individuali,


civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. I diritti dell'individuo vanno quindi
suddivisi in due grandi aree: i diritti civili e politici e i diritti economici, sociali e culturali.

La Dichiarazione può essere suddivisa in 7 argomenti:

1. Il preambolo enuncia le cause storiche e sociali che hanno portato alla necessità della stesura
della Dichiarazione;
2. Gli articoli 1-2 stabiliscono i concetti basilari di libertà ed eguaglianza;
3. Gli articoli 3-11 stabiliscono altri diritti individuali;
4. Gli articoli 12-17 stabiliscono i diritti dell'individuo nei confronti della comunità;
5. Gli articoli 18-21 sanciscono le libertà fondamentali (libertà di pensiero, di opinione, di fede
religiosa e di coscienza, di parola e di associazione pacifica);
6. Gli articoli 22-27 sanciscono i diritti economici, sociali e culturali;
7. I conclusivi articoli 28-30 definiscono aspetti generali ed ambiti in cui non possono essere
applicati, in particolare che non possano essere usati contro i principi ispiratori della
dichiarazione stessa.

La Dichiarazione universale dei diritti umani venne votata dall'assemblea formata in quel momento
da 58 paesi.

• 48 di essi si dichiararono a favore e firmarono il documento: Afghanistan, Argentina,


Australia, Belgio, Birmania, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Costa Rica,
Cuba, Danimarca, Ecuador, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Francia, Grecia,
Guatemala, Haiti, Islanda, India, Iran, Iraq, Libano, Liberia, Lussemburgo, Messico, Paesi
Bassi, Nuova Zelanda, Nicaragua, Norvegia, Pakistan, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica
Dominicana, Siam, Svezia, Siria, Regno Unito, Italia, Stati Uniti d'America, Turchia,
Uruguay e Venezuela.
• 8 paesi si astennero: Arabia Saudita, Bielorussia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia,
Unione Sovietica, Sudafrica e Ucraina.
• 2 paesi non parteciparono al momento del voto: Yemen e Honduras.
• Nessun paese votò contro.

CARTA DELLE NAZIONI UNITE

Noi popoli delle nazioni unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della
guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni
all’umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel
valore della Persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e
delle nazioni grandi e piccole, a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto
degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altri fonti del diritto internazionale possano
essere mantenuti, a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in
una più ampia libertà.
E per tali fini a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti
di buon vicinato, ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza
internazionale, ad assicurare, mediante l’accettazione di principi e l’istituzione di
sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell’interesse comune, ad
impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di
tutti i popoli,
Abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini. in
conseguenza, i nostri rispettivi governi, per mezzo dei loro rappresentanti riuniti nella
città di San Francisco e muniti di pieni poteri riconosciuti in buona e debita forma,
hanno concordato il presente Statuto delle Nazioni Unite ed istituiscono con ciò
un’organizzazione internazionale che sarà denominata le Nazioni Unite.
Capitolo I – FINI E PRINCIPI
Articolo 1 I fini delle Nazioni Unite sono: 1. mantenere la pace e la sicurezza
internazionale, ed a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e
rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le violazioni
della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai princìpi della giustizia
e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle
situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace;
2. sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio
dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione dei popoli, e prendere altre misure atte
a rafforzare la pace universale;
3. conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi
internazionali di carattere economico, sociale culturale od umanitario, e nel
promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali
per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione;
4. costituire un centro per il coordinamento dell’attività delle nazioni volta al
conseguimento di questi fini comuni.

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