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I Rapporti internazionali

Nel mondo esistono circa 200 Stati. Questa molteplicità rende necessaria una
intermediazione attiva attraverso l’utilizzo di organizzazioni internazionali.

L'Unione europea è un'organizzazione internazionale di tipo particolare. Ma esistono


molte altre organizzazioni internazionali, dotate talvolta anche di organismi politici
che assumono decisioni vincolanti per gli Stati membri.

La più grande organizzazione internazionale esistente è l'Onu, che raccoglie la quasi


totalità degli Stati esistenti.

▪ Perché L’unione Europea è definita di “tipo particolare”?

L'UE non è semplicemente un'organizzazione internazionale tradizionale, come ad


esempio le Nazioni Unite. Al contrario, è un'entità politica ed economica più
complessa e integrata. L'UE ha sviluppato istituzioni proprie, come la Commissione
europea, il Parlamento europeo e la Corte di giustizia dell'Unione europea. Inoltre, ha
un mercato unico e una moneta comune (l'euro) in molti dei suoi Stati membri.

L’ONU
Dopo il fallimento della Società delle Nazioni, fondata al termine della Prima guerra
mondiale (1919), l'Onu rappresenta il tentativo della comunità internazionale di
garantire la pace nel mondo: L'uso della forza militare deve essere gestito in modo
centralizzato, e in particolare dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Ciò significa che i singoli Stati non sono più liberi come in passato di scatenare guerre
a loro discrezione, ma possono ricorrere alla forza solo in casi eccezionali e solo
temporaneamente, finché il Consiglio di sicurezza non abbia preso le misure
adeguate: è il cosiddetto divieto dell'uso della forza.

Il suo attuale Segretario generale è Antonio Guterres e la sede internazionale si trova


nel Palazzo di Vetro a New York, con uffici anche a Ginevra, Nairobi e Vienna, oltre agli
uffici delle numerose agenzie specializzate da cui è formata.

È importante sottolineare che durante la guerra fredda, l'adesione di nuovi membri


all'ONU era spesso influenzata dai rapporti di potere tra le superpotenze e dai loro
interessi globali. L'Italia alla fine è stata ammessa nel 1955, indicando un cambiamento
di dinamiche o un accordo tra le potenze che ha permesso il superamento del veto
contrario dell’Unione Sovietica.

Gli atti e le risoluzioni dell’ONU


La Carta dell'ONU prevedeva la creazione di un "esercito dell'ONU" composto dalle
forze armate degli Stati membri. Tuttavia, a causa delle tensioni della Guerra Fredda,
Stati Uniti e Unione Sovietica evitarono di mettere a disposizione le proprie forze,
temendo che un esercito dell'ONU potesse schierarsi contro di loro. Di conseguenza,
gli Stati forniscono truppe solo quando il Consiglio di Sicurezza decide un intervento,
richiedendo il consenso unanime dei cinque membri permanenti. Durante la Guerra
Fredda, la divisione del mondo in blocchi contrapposti ha portato a veti incrociati che
hanno reso difficile raggiungere l'unanimità. Solo dopo la fine della Guerra Fredda il
Consiglio di Sicurezza ha potuto approvare interventi, come nella Guerra del Golfo
(1990-91) e in Somalia (1992-93), quando il sistema dei veti incrociati è crollato.

▪ Chi sono i membri permanenti dell’Consiglio di sicurezza?


Cina, Francia, Federazione Russa, Regno Unito e Stati Uniti, cioè le potenze
vincitrici della Seconda guerra mondiale.

Le operazioni militari rappresentano una parte minoritaria dell'attività dell'ONU. La


maggior parte delle iniziative sono indirizzate a fornire assistenza ai paesi in via di
sviluppo tramite agenzie specializzate, tra cui:

▪ l'Unicef per la tutela dell'infanzia


▪ l'Oms per la sanità e la lotta contro le epidemie
▪ La Fao per l'agricoltura e l'alimentazione
▪ L'OIL per la tutela dei lavoratori e la lotta contro il lavoro minorile
▪ L'Unesco per la promozione dell'educazione, dell'arte e della cultura.

Un'attività significativa dell'Unesco è l'individuazione della lista dei patrimoni


dell'umanità, e l'Italia detiene il record mondiale per il maggior numero di siti Unesco.

Criticità e necessità di riforma dell’ONU


L’ONU oggi è accusata di debolezza rispetto alle crisi internazionali, avendo un
margine di manovra spesso ridotto dal punto di vista decisionale.

Il principale ostacolo consiste nel potere di veto dei cinque membri permanenti del
Consiglio di Sicurezza. Infatti con un solo voto contrario (veto) di Francia, Stati Uniti,
Regno Unito, Cina e Russia, una risoluzione può essere bloccata e questo succede con
enorme frequenza al momento di adottare e votare risoluzioni cruciali, come nel caso
del conflitto in corso tra Israele e Palestina. Sono stati numerosi i Paesi che negli anni
hanno chiesto una riforma del Consiglio di Sicurezza per dare maggiore forza
all’organizzazione, soprattutto durante importanti crisi internazionali ed umanitarie.
Quello che viene criticato all’ONU è di ripetere in sede internazionale le stesse
posizioni politiche degli Stati senza avere un reale potere di cambiamento sulla scena
internazionale.

Gli organi delle Nazioni Unite (ONU):


Corte Internazionale di Giustizia: organo giudiziario con il compito di risolvere
eventuali conflitti tra Stati per via giudiziaria (pacifica)
Segretario Generale: il funzionario di grado più alto che ha come compito di
coordinare, riuscendo grazie al suo intervento a risolvere eventuali crisi
internazionali, viene eletto ogni 5 anni dall’Assemblea.

Assemblea Generale: sede a New York, la più importante sede di dialogo fra popoli,
unendo la maggior parte degli Stati mondiali.

Consiglio di sicurezza: composto da 15 membri di cui 5 permanenti (Cina, Francia,


Federazione Russa, Regno Unito e Stati Uniti, tutti i vincitori della seconda guerra
mondiale) i restanti 10 vengono eletti ogni 2 anni dall’Assemblea. Ogni decisione, presa
a maggioranza, deve però sottostare alle volontà dei 5 membri permanenti.

I Caschi Blu:
Un vero e proprio esercito, con la differenza che non possono né utilizzare armi (se
non per difesa) né schierarsi da qualsiasi parte del conflitto (peace keeping). Le loro
operazioni di pace li hanno portati a ricevere il Nobel per la pace nel 1988.

La NATO e le altre organizzazioni internazionali:


NATO: alleanza militare tra 28 paesi, che prevede la difesa di ogni singolo di questi,
che se sotto attacco, è come se venissero attaccati tutti i paesi, avendo l’obbligo di
intervenire. Gli USA grazie alla loro enorme potenza militare hanno un peso maggiore
nella NATO.

WTO: (World Trade Organization), ha lo scopo di liberalizzare il commercio mondiale


abbattendo le barriere e dazi doganali.

FMI e Banca mondiale: (Fondo monetario internazionale), finanziano gli Stati membri
offrendogli aiuti se in difficoltà con lo scopo di sostenere la crescita economica.

Consiglio d’Europa: è stato istituito a Strasburgo nel 1947. Tutela i diritti umani
promuovendo anche principi democratici, è stato fondamentale nel processo di
democratizzazione dell’Europa centro-orientale del Novecento

La posizione giuridica dello straniero


Nei rapporti internazionali vengono in rilievo anche le relazioni tra gli individui.
Nell’articolo 10 della Carta Costituzionale viene introdotto il diritto internazionale, che
si sofferma sulla figura dello straniero.

Il diritto internazionale:

- Regola i rapporti fra gli Stati e gli altri soggetti internazionali;

- Nasce nel 1648 insieme agli Stati sovrani e con la Pace di Vestfalia.

Anche se ogni paese si regolerà diversamente, le modalità con cui si diventa cittadini
di uno Stato sono due:
- per ius sanguinis o diritto di sangue, ovvero nascendo da genitori che sono
cittadini di quello Stato;

- per ius soli o diritto di suolo, ovvero nascendo sul territorio di quello Stato o
che almeno uno dei due genitori abbia avuto permesso di soggiorno regolare per un
determinato periodo.

L’Italia adotta il criterio dello ius sanguinis, ma a causa della sua sempre più frequente
meta d’immigrazione, si è iniziato a discutere sull’opportunità di modificare le regole
sulla cittadinanza favorendo lo ius soli.

La legge sull’acquisizione della cittadinanza italiana (n.91 del 1992) prevede che chi
nasce sul suolo italiano, da genitori stranieri, non è cittadino italiano, anche se
frequenta scuole o percorsi di formazione italiani. Potrà richiedere la cittadinanza
italiana solo una volta compiuti i 18 anni ed entro i 19.

In Italia, è stata recentemente avanzata la proposta di introdurre un’apertura allo ius


soli integrato dal concetto di ius culturae. Quest’ultimo principio offre la possibilità di
conferire la cittadinanza a minori stranieri nati nel paese o arrivati prima dei 12 anni,
purché abbiano frequentato almeno 5 anni di istruzione o percorsi di formazione
personale.

Le opinioni su questa proposta sono estremamente contrastanti e fino ad ora non


hanno raggiunto un consenso. Nel marzo 2019 il dibattito è stato riaperto grazie a due
ragazzi egiziani, nati in Italia da genitori egiziani, che hanno ricevuto la cittadinanza
italiana per merito. Nonostante ciò l’episodio non ha influenzato positivamente
l’opinione pubblica e la discussione rimane ancora aperta.

La posizione dello straniero rimane governata dalle norme contenute nei trattati
internazionali. Bisogna inoltre ricordare che tutte le persone godono dei diritti umani
a prescindere dalla loro nazionalità.

Il diritto di asilo e la figura del rifugiato


Il diritto di asilo è un antichissimo istituto in base al quale, chi è perseguitato nel
proprio paese d’origine, può ottenere protezione presso un altro Stato. Secondo
l‘articolo 10 della Costituzione può chiedere asilo lo straniero “al quale viene impedito
nel proprio paese di esercitare delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione
italiana” e, nell’attesa che venga valutata la richiesta, lo straniero può soggiornare nel
paese anche se sprovvisto di documenti. I richiedenti d’asilo vivono in situazioni
critiche (vengono trattenuti in centri di accoglienza paragonabili alla detenzione senza
aver commesso reati). Chi ottiene asilo assume lo status di rifugiato (definizione
fornita dalla Convenzione Onu di Ginevra nel 1951) e non dà diritto a privilegi o
immunità, la sua unica garanzia è quella di non poter essere rimpatriato in quanto
andrebbe incontro a persecuzioni e rischio di morte.
La questione immigrazione e il diritto d’asilo nell’UE
L’Italia, per ragioni geografiche, rappresenta l’approdo privilegiato per coloro che
cercano di raggiungere l’Unione Europea attraversando il Mar Mediterraneo a bordo
di “carrette del mare”, esposte al rischio di tragici naufragi. Le norme sul diritto d’asilo
dell’Unione Europea sono dettate dal Regolamento di Dublino del 2014. Ai migranti
non viene data la possibilità di scegliere il paese in cui rivolgere la domanda d’asilo ma
gli viene garantito che il paese in cui arriveranno sarà tenuto a esaminare la loro
istanza.

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