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Nel mondo esistono circa 200 Stati. Questa molteplicità rende necessaria una
intermediazione attiva attraverso l’utilizzo di organizzazioni internazionali.
L’ONU
Dopo il fallimento della Società delle Nazioni, fondata al termine della Prima guerra
mondiale (1919), l'Onu rappresenta il tentativo della comunità internazionale di
garantire la pace nel mondo: L'uso della forza militare deve essere gestito in modo
centralizzato, e in particolare dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Ciò significa che i singoli Stati non sono più liberi come in passato di scatenare guerre
a loro discrezione, ma possono ricorrere alla forza solo in casi eccezionali e solo
temporaneamente, finché il Consiglio di sicurezza non abbia preso le misure
adeguate: è il cosiddetto divieto dell'uso della forza.
Il principale ostacolo consiste nel potere di veto dei cinque membri permanenti del
Consiglio di Sicurezza. Infatti con un solo voto contrario (veto) di Francia, Stati Uniti,
Regno Unito, Cina e Russia, una risoluzione può essere bloccata e questo succede con
enorme frequenza al momento di adottare e votare risoluzioni cruciali, come nel caso
del conflitto in corso tra Israele e Palestina. Sono stati numerosi i Paesi che negli anni
hanno chiesto una riforma del Consiglio di Sicurezza per dare maggiore forza
all’organizzazione, soprattutto durante importanti crisi internazionali ed umanitarie.
Quello che viene criticato all’ONU è di ripetere in sede internazionale le stesse
posizioni politiche degli Stati senza avere un reale potere di cambiamento sulla scena
internazionale.
Assemblea Generale: sede a New York, la più importante sede di dialogo fra popoli,
unendo la maggior parte degli Stati mondiali.
I Caschi Blu:
Un vero e proprio esercito, con la differenza che non possono né utilizzare armi (se
non per difesa) né schierarsi da qualsiasi parte del conflitto (peace keeping). Le loro
operazioni di pace li hanno portati a ricevere il Nobel per la pace nel 1988.
FMI e Banca mondiale: (Fondo monetario internazionale), finanziano gli Stati membri
offrendogli aiuti se in difficoltà con lo scopo di sostenere la crescita economica.
Consiglio d’Europa: è stato istituito a Strasburgo nel 1947. Tutela i diritti umani
promuovendo anche principi democratici, è stato fondamentale nel processo di
democratizzazione dell’Europa centro-orientale del Novecento
Il diritto internazionale:
- Nasce nel 1648 insieme agli Stati sovrani e con la Pace di Vestfalia.
Anche se ogni paese si regolerà diversamente, le modalità con cui si diventa cittadini
di uno Stato sono due:
- per ius sanguinis o diritto di sangue, ovvero nascendo da genitori che sono
cittadini di quello Stato;
- per ius soli o diritto di suolo, ovvero nascendo sul territorio di quello Stato o
che almeno uno dei due genitori abbia avuto permesso di soggiorno regolare per un
determinato periodo.
L’Italia adotta il criterio dello ius sanguinis, ma a causa della sua sempre più frequente
meta d’immigrazione, si è iniziato a discutere sull’opportunità di modificare le regole
sulla cittadinanza favorendo lo ius soli.
La legge sull’acquisizione della cittadinanza italiana (n.91 del 1992) prevede che chi
nasce sul suolo italiano, da genitori stranieri, non è cittadino italiano, anche se
frequenta scuole o percorsi di formazione italiani. Potrà richiedere la cittadinanza
italiana solo una volta compiuti i 18 anni ed entro i 19.
La posizione dello straniero rimane governata dalle norme contenute nei trattati
internazionali. Bisogna inoltre ricordare che tutte le persone godono dei diritti umani
a prescindere dalla loro nazionalità.