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LO STATO E GLI STATI

Organizzazioni internazionali: associazioni formate da più stati per realizzare fini comuni.
Possono essere:
- Universali--> hanno scopi di interesse generale e di regola sono aperte a tutti gli Stati.
- Regionali--> hanno fini di interesse locale e sono composte soltanto gli Stati di una determinata area
geopolitica (Onu).

1. Le fonti del diritto internazionale


Consuetudine internazionale: ripetizione generale, costante e uniforme di un dato comportamento da parte degli
Stati, nei loro rapporti reciproci, con la convinzione di osservare una norma giuridica.
Le consuetudini sono fonti generali, in quanto creano norme vincolanti per tutti gli Stati.
Trattato internazionale: accordo sottoscritto da due o più Stati.
In relazione ai soggetti che vi aderiscono possono essere:
- Bilaterali o plurilaterali: tra due o tra più Stati.
- Aperti o chiusi: consentono o non l’adesione successiva di altri Stati.
I trattati sono fonti speciali, in quanto creano norme vincolanti soltanto per gli Stati contraenti.
La formazione di un trattato internazionale si svolge nelle seguenti fasi:
1. Negoziazione: trattative da parte dei rappresentanti degli Stati interessati.
2. Stipulazione: firma del trattato da parte dell’organo costituzionale che rappresenta lo Stato.
3. Ratifica: dichiarazione solenne di assumere un impegno da parte dell’organo costituzionale.
4. Scambio delle ratifiche: ufficializzazione dell’impegno reciproco assunto da uno Stato nei confronti dell’altro.
Ratifica: atto di recepimento mediante il quale le norme che sono contenute in un trattato entrano a fare parte
dell’ordinamento giuridico dello Stato che lo ha firmato.
In Italia questo compito è affidato al Presidente della Repubblica.
Alla fine degli anni 60 del secolo scorso una conferenza internazionale ha approvato una convenzione sul diritto dei
trattati. È molto importante la codificazione del principio consuetudinario pacta sunt servanda (dal latino: i patti
devono essere osservati), in base al quale gli accordi internazionali devono essere sempre rispettati.

2. L’ONU
ONU: organizzazione internazionale che ha come scopo principale quello di mantenere la pace e la sicurezza
internazionale.
- Lo statuto dell’ONU è stato firmato il 26 giugno 1945, ma è entrata in vigore il 24 ottobre.
- Ha sede a New York nel Palazzo di vetro e i paesi membri sono quasi tutti gli Stati del mondo.
- L'Italia fa parte dell’Onu dal 1955.
- All'interno dell’Onu tutti gli stati hanno parità giuridica.
Fini:
 Mantenere la pace e la sicurezza internazionale mediante la soluzione pacifica delle controversie e
l’adozione per prevenire e rimuovere le minacce alla pace.
 Favorire le relazioni di amicizia tra le nazioni, basate sul rispetto reciproco e sul riconoscimento
dell'uguaglianza dei diritti e del principio di autodeterminazione dei popoli.
 Realizzare la cooperazione internazionale per risolvere i problemi di ordine economico, sociale, culturale o
umanitario e promuovere il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà internazionali.
Per realizzare questi scopi, l’Onu può avvalersi di misure preventive e di misure coercitive.

Gli organi principali dell’Onu:


1) Assemblea generale: organo politico e deliberativo delle Nazioni Unite.
È formata da tutti gli Stati membri: nell’Assemblea ogni Stato ha diritto a un voto.
L’Assemblea generale può approvare raccomandazioni rientrante negli obiettivi nelle Nazioni Unite: però
non sono vincolanti dal punto di vista giuridico anche se possono avere una notevole importanza.
Le decisioni dell’Assemblea sono adottate a maggioranza semplice (50%+1), ma per alcune decisioni più
importanti è richiesta la maggioranza di 2/3.
2) Consiglio di sicurezza: organo operativo delle Nazioni Unite, incaricato di adottare e attuare i provvedimenti
concreti per mantenere la pace e la sicurezza del mondo.
Composto da 15 membri:
A. 5 Stati sono membri di diritto e permanenti, cioè in base allo statuto e a tempo indeterminato.
B. 10 Stati sono membri elettivi e a rotazione, eletti dall’assemblea tra gli Stati membri per due anni e in
modo tale da garantire una rappresentanza equilibrata.
I membri permanenti hanno diritto di veto sulle decisioni del Consiglio, che devono essere approvate con la
maggioranza qualificata di almeno 9 membri con il voto favorevole di tutti i membri permanenti.
3) Corte internazionale di giustizia: organo giurisdizionale dell’Onu.
Ha sede all’Aja (Olanda) ed è composta da 15 giudici di Stati diversi, eletti dall’Assemblea generale e dal
Consiglio di sicurezza per 9 anni rinnovabili.
4) Segretario generale: rappresenta le Nazioni Unite nei rapporti esterni ed è il funzionario amministrativo più
elevato dell’Onu.
Viene nominato dall’Assemblea generale per 5 anni su indicazione del Consiglio di sicurezza.
Compiti:
A. rappresentanza dell’Onu.
B. esecuzione delle decisioni dell’Assemblea e del Consiglio di sicurezza e l’esercizio delle funzioni delegati
da tali organi.
C. direzione dell’apparato burocratico e il coordinamento degli altri organi.

LO STATO E LE IMPRESE
1. IL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LA GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA
Commercio internazionale: ha come oggetto lo scambio di beni e servizi tra operatori economici di Stati diversi.
La politica commerciale adottata da diversi Stati ha seguito due modelli:
 Liberismo: libertà degli scambi con l’estero che favorisce le importazioni mediante l’eliminazione degli
ostacoli al commercio internazionale.
 Protezionismo: misure dirette a limitare la libertà degli scambi con l’estero per proteggere le imprese
nazionali dalla concorrenza delle imprese estere.
Globalizzazione: processo crescente di internazionalizzazione delle imprese, cioè la tendenza a operare in un
mercato globale, più ampio di quello nazionale.
Cause:
- Progresso tecnologico: ha diminuito la distanza in senso fisico tra i mercati e ha ridotto le barriere naturali al
commercio internazionale.
- Progresso sociale: ha consentito il superamento delle barriere culturali.
- Politiche di integrazione: hanno eliminato e ridotto le barriere politiche (dazi doganali).
- Politiche di liberalizzazione: hanno favorito la concorrenza delle imprese e hanno soppresso le barriere
economiche (monopoli) all’ingresso in alcuni mercati.
Questo processo (19° secolo) è stato favorito dall’affermazione di politiche liberiste ed è cresciuto nel tempo, tranne
il periodo tra le due grandi guerre. Tra il 1914 e il 1950 si è verificata una riduzione del commercio internazionale
dovuta alle guerre e alla crisi del ’29.
Effetti:
- Integrazione dei sistemi economici nazionali e l’interdipendenza dei mercati internazionali.
- I movimenti transazionali dei fattori produttivi da un Paese all’altro.
- I flussi di informazioni e conoscenze.

2. IL DIRITTO COMMERCIALE INTERNAZIONALE E LE SUE FONTI


Diritto commerciale internazionale: insieme delle norme giuridiche che disciplinano il commercio internazionale,
cioè gli scambi di beni e servizi tra operatori economici di Stati diversi.
La caratteristica principale che distingue il commercio internazionale da quello nazionale, è costituita dalla mancanza
di un’autorità superiore.
Fonti del diritto commerciale internazionale: atti che producono le norme giuridiche dirette a disciplinare i rapporti
commerciali tra imprese o soggetti di Paesi diversi.
Sono:
 Fonti nazionali: fonti che in ogni Stato contengono le norme per regolamentare i rapporti giuridici che
coinvolgono soggetti stranieri o che si svolgono all’estero.
In Italia la principale fonte nazionali in materia dei rapporti internazionali è la legge 31 maggio 1995, n. 218,
cioè riforma del sistema di diritto internazionale privato.
 Convenzioni internazionali: trattati o accordi internazionali che disciplinano le relazioni tra due o più Stati.
 Fonti comunitarie: contengono una serie di norme che disciplinano diversi aspetti degli scambi commerciali
tra gli Stati membri dell’UE.
 Fonti interstatali: fonti derivanti da organizzazioni internazionali o sovranazionali formate da più Stati.
 Fonti transazionali: usi o codificazioni private che disciplinano il commercio internazionale.
Una delle più importanti leggi transazionali è la lex mercatoria, cioè un insieme di regole del commercio
internazionale che si sono formati in modo spontaneo, al di fuori degli ordinamenti giuridici nazionali.

3. Gli ostacoli all’internazionalizzazione delle imprese


Le barriere all’ingresso di un mercato, possono essere formali, tariffarie e non tariffarie, e non formali.
Le barriere tariffarie sono costituite da dazi doganali:
Dazi doganali: tributi che devono essere pagati sul valore o sulla quantità di prodotti importati all’interno di un
determinato Paese.
Le barriere non formali sono quelle situazioni che ostacolano di fatto l’accesso di un’impresa ai mercati esteri, come
le differenze giuridiche, la distanza fisica, il contesto socioculturale o politico.
Le differenze giuridiche sono tra Stato a Stato e le più importanti sono quelli tra Paesi di:
- Civil law: più numerosi, tra cui l’Italia, che fondano tutto il sistema giuridico sulla fonte legislativa, cioè su
norme generali e astratte, e al giudice viene demandato il compito subordinato di applicare la legge con una
corretta interpretazione.

- Common law: basati sul principio giurisprudenziale del carattere vincolante del precedente giudiziario, cioè
sul fatto che di regola il giudice deve uniformarsi alle sentenze pronunciate in casi simili.

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