Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Inizio anni ‘90 cambia l’interpretazione sviluppo socio-economico e si allarga ad una visione più
ampia.
Concezione filosofica afferma che la popolazione non è interessata solo ad una sfera economica ma
anche culturale, sociale (sicurezza, discriminazione, sanità dell’ambiente).
Teoria esistenza: non c’è superamento situazioni divario tra paesi ricchi e poveri,si è pensato che la
cooperazione potesse però accelerare i procedimenti di sviluppo sud mondo, andando a creare una
situazione di uguaglianza, ma non fu così. C’è necessità cambio di sistema.
3) PROVA FINALE SU RAPPORTO TRA DIRITTO E COMMERCIO DI ARMI. SU GRUPPI 5/6/7 PERSONE
22 DICEMBRE. POWER POINT, POESIA, DISEGNO ECC.
LEZIONE
27/09/2023
Nazioni unite economiche: sono il modello di riferimento dominante da fine 2 guerra mondiale ad
inizio anni ‘80, feticcio giuridico di riferimento post 2 guerra mondiale.
Hanno istituito rete di rapporti con organizzazioni internazionali a carattere settoriale.
Ci sono organi sussidiari nati interno nazioni unite creati da organi principali nazioni unite che
delegano una parte delle ‘proprie competenze.
Le nazioni unite nascono 1945 su base concetto di pace positiva: non si occupano ESCLUSIVAMENTE
pace e sicurezza nazionali ma hanno obiettivo più ampio: segnato da ottimismo: cambiare nel
profondo relazioni internazionali, creare soluzioni strutturali per arrivare a pace positiva, conseguenza
non di trattati internazionali, ma su basi solide, sviluppo socio9 economico ,affermazione giustizia,
principio autodeterminazione dei popoli. Creare condizioni strutturali affinché i popoli vivano in pace.
È un progetto molto ambizioso, quasi creare il paradiso in terra, vivere in pace ma nell’ambito di una
comunità internazionale caratterizzata da mutuo sostegno, ottimi rapporti economici ecc.
Le nazioni unite dovevano creare gli strumenti per raggiungere questo obiettivo.
Le nazioni unite guardano allo sviluppo socioeconomico.
I fondatori volevano evitare di ripetere un 3 conflitto mondiale che avrebbe un esito catastrofico.
La pace non è solo un obiettivo ma un bisogno giuridico da raggiungere.
Norma PAX EST SERVANDA: PACE MANTENUTA OGNI COSTO. Presente nelle nazioni unite del ‘45.
Lo sviluppo socio economico diventa una delle finalità principali delle nazioni uni8te, gli organi hanno
competenze.
L’organo più competente è il consiglio economico.
L’assemblea generale si occupa dei principi guida ed è il principle organo giuridico.
Entrambi creano organi sussidiari per creare strutture non elefantìe, ma con mandato specifico,
governance efficace e finanziamenti specifici.
LIMITI: la cooperazione in ambito socio economico si basa su finanziamenti volontari da parte degli
stati. Cercano si farsi finanziare all’esterno ,proponendo i oro programmi (UNICEF).
Gli organismi sussidiari dipendono in toto dall’organo che li ha creati, con atti o risoluzioni l’organo
principale può modificarne governance, mandato, statuto. MA PI+ù IN TEORIA, perché MOLTI DI
QUESTI ORGSNI ESISTONO DA DECENNI, diventando autonomi dal punto di vista finanziario.
Ci si chiede come non godendo di soggettività internazionale, come facciano a concludere in maniera
auto9noma accordi internazionali con altri soggetti? Facendoli diventare attori internazionali
autonomi.
La dottrina dice che in realtà sono accordi tecnici che danno applicazione ad accordi quadro
precedentemente conclusi dalle nazioni unite. O in alcuni casi sono accordi non giuridicamente
vincolanti. L’organo sussidiario ha un ruolo importante nell’ambito relazioni internazionali, non
dipende finanziariamente da nazioni unite e allora oltre autonomia di fatto avrà una PARZIALE
autonomia.
ISTITUTI SPECIALIZZATI NAZIONI UNITE: detti anche agenzie specializzate naz. Unite sono 17, l’ultimo
è org, mondiale turismo sede a Madrid. Sotto profilo giuridico è una org intern a carattere
intergo9vbernativo in possesso di requisiti :
Questa organizzazione persegue finalità o promozione obiettivi naz deve per diventare un istituto
specializzato CONCLUDERE ACCORDO DI COLLEGAMENTO CON NAZ UNITE. Negoziato dal segretario
generale naz unite che lo firma e poi verrà ratificato o confermato da assemblea generale naz unite
con risoluzione. Tale accordo contiene disposizione dove attribuisce formalmente status giuridico di
istituto specializzato, SENZA QUESTO NON LO PUò ESSERE, ma viene considerato solo orga associata
che fa parte naz.
DIFFRENZE GIURIDICHE.
L’organizzazione associata naz unit non riceve potere coordinamento operativo e di controllo
finanziario delle naz unite e NON possono chiedere un parere consultivo a corte internazionale di
giustizia.
Gli istituti specializzati possono chiedere un parere entro limite procedurale (richiesta autorizzata
assemble generale) limite sostanziale (deve riguardare questione giuridica attinente alle competenze
istituto specializzato).
Limite superato.
Secondo limite
Gli istituti specializzati non pox chiedere pareri riguardo disarmo, mantenimento pace int, ma solo
pareri che riguardano il loro ambito competenza. È stato corte int di giustizia a negare tale potere.
L’ assemble a generale ha cercato evitare conseguenza neg chiedendo parere a corte internazionale di
giustizia, la quale non si è potuta esimere, ma nel 1996 tale parere discutibile concluso come nun non
licet, istituto diritto romano attraverso quale giudice afferma di non conoscere quale è diritto, non
può concludere su esistenza norma consuetudinaria su utilizzo lecito arma nucleare tattica utilizzata a
titolo legittima difesa nei confronti di un’isola disabitata o per colpire obiettivi militari, ed ammette la
propria ignoranza, non rispondendo.
La corte con questo esempio conclude che in casi particolari l’uso delle armi nucleari è giustificato. La
corte non sa rispondere se in tutti i casi tale uso sia giustificato.
Ha applicato consuetudine, tenendo conto prassi potenze nucleari, dove in alcuni casi hanno diritto di
usare in maniera lecita armi nucleari. Conclusione discutibile che dimostra come si possa discutere su
queste questioni.
Attualmente gli istituti specializzati sono 17 (FAO a Roma). PAM è un organo sussidiario comune a
nazioni unite e fao istituito tramite 2 risoluzioni pa4rallele adottata assemblea generale e conferenza
fao, congiuntamente hanno istituito PAM 8programma alimentare mondiale). è autonomo.
Le organizza associate sono solo 3 (iea sede Vienna, organizza mondiale commercio sede Ginevra e
OIM).
IEA ha rapporti con consiglio sicurezza in ambito sicurezza collettiva e istituti specializzati hanno
rapporti con assemble a generale, quindi NO conferiscono status di istituto specializzato.
OMC segue ideologia neoliberista non in linea con ideale naz unite
OIM l’accordo concluso è arrivato a compromesso: status istituto specializzato, ha rifiutato perché
c’è problema rispetto diritti umani, ma ha voluto mantenere propria autonomia operativa.
Lezione 29/09/2023
1) FMI
2) BM
3) FAO
4) ILO
5) UNESCO
6) OMS
7) OMT
8) IDA
9) ICSID
10) BIRS
11) IFC
12) MIGA
13) ICAO
14) ITU
15) UPU
16) IAEA
17) UNIDO
In campo economico e sociale opera tutta una serie di organizzazioni internazionali sia a carattere
universale che a carattere regionale. Un gran numero di organizzazioni universali assumono il nome di
Istituti specializzati delle Nazioni Unite, in quanto sono collegate con queste ultime e ne subiscono un
certo potere di coordinamento e di controllo. Il collegamento tra ciascun Istituto specializzato e le
Nazioni Unite nasce da un accordo stipulato dalle due organizzazioni. L’importanza di tale accordo di
collegamento sta soprattutto nella conseguente applicabilità delle norme della Carta che si occupano
degli Istituti il che per l’appunto li sottopone, entro certi limiti, al potere di coordinamento e di
controllo dell’ONU:
l’art. 58 (combinato con l’art. 60) abilita l’Assemblea ed il Consiglio economico e sociale ad
emanare raccomandazioni al fine di coordinare i programmi e le attività degli Istituti specializzati;
l’art. 64 attribuisce al Consiglio economico e sociale la facoltà di richiedere agli Istituti dei rapporti
regolari;
l’art. 17 par. 2 stabilisce che l’Assemblea esamina i bilanci amministrativi degli Istituti specializzati al
fine di fase ad essi delle raccomandazioni.
Con riferimento alle funzioni, anche gli Istituti specializzati emanano di solito raccomandazioni oppure
predispongono progetti di convenzione e quindi esauriscono la loro attività in una fase che ha scarso
rilievo giuridico. In alcuni casi, tuttavia, essi emanano a maggioranza decisioni vincolanti per gli Stati
membri, o meglio decisioni che divengono vincolanti se gli Stati non manifestano entro un certo
periodo di tempo la volontà di ripudiarle. Oltre a simili funzioni di tipo normativo, peraltro, gli Istituti
specializzati svolgono anche funzioni di tipo operativo (es. deliberazioni di programmi).
FAO (Food and Agricultural Organization): gli organi di tale istituto, assorbente il vecchio Istituto
internazione di Agricoltura sono la Conferenza, comportata di un delegato di ogni Stato membri, il
Consiglio, formato da 18 membri eletti in seno alla Conferenza e il Direttore generale.
ILO (International Labour Organization): tale organizzazione fu costituita con i Trattati che chiusero
la prima guerra mondiale. L’organo assembleare (Conferenza generale) dell’ILO ha una
composizione sui generis: ogni Stato vi partecipa con quattro delegati, di cui due rappresentano il
Governo e gli altri due rispettivamente i datori di lavoro ed i lavoratori. Gli altri organi sono il
Consiglio di Amministrazione, di cui fanno permanentemente parte i dieci Stati tra i più
industrializzati del mondo, e l’Ufficio internazionale del lavoro, composto da funzionari facenti capo
ad un Direttore generale, con funzioni di segretariato.
UNESCO (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization): tale Istituto si propone
di diffondere la cultura, di promuovere lo sviluppo dei mezzi di educazione all’interno degli Stati e
l’accesso all’istruzione senza distinzione e di assicurare la conservazione del patrimonio artistico e
scientifico. Gli organi sono la Conferenza generale, nella quale ogni Stato membro può farsi
rappresentare da non più di 5 delegati, pur disponendo comunque di un solo voto, il Comitato
esecutivo, composto da 18 membri eletti dalla Conferenza, e il Segretariato;
ICAO (International Civil Aviation Organization): con riferimento a tale istituto occorre soprattutto
sottolineare il fatto che il Consiglio, sotto forma di allegati alla convenzione, emana tutta una serie
di disposizioni relative al traffico aereo. Gli allegati, adottati a maggioranza dei 2/3, entrano in
vigore per tutti gli Stati membri dopo tre mesi dalla loro adozione se nel frattempo la maggioranza
degli Stati membri non ha modificato la propria disapprovazione;
WHO (World Health Organization): l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cui obiettivo principale
consiste nel conseguimento da parte di tutti i popoli del livello più alto possibile di salute, dispone
di un certo potere vincolante nei confronti degli Stati membri. L’Assemblea, in particolare, può
emanare, a maggioranza dei 2/3, regolamenti in tema, ad esempio, di procedure per prevenire la
diffusione di epidemie e di nomenclatura delle malattie epidemiche e mortali. Questi regolamenti
entrano in vigore per tutti i Paesi membri eccettuati quelli che, entro un certo periodo di tempo,
comunicano il loro dissenso;
IMO (International Maritime Organization): tale Istituto si occupa dei problemi relativi alla sicurezza
ed efficienza dei traffici marittimi, ma emanando raccomandazioni e predisponendo progetti di
convenzione in ordine ai quali non è previsto neppure l’obbligo della sottoposizione agli organi per
la ratifica;
ITU (International Telecommunication Union), WMO (World Meteorological Organization)
e UPU (Universal Postal Union): tutti e tre questi istituti, creati da circa un secolo, danno un
contributo decisivo al coordinamento delle attività statali nei settori di rispettiva competenza. Essi,
in particolare, lo fanno predisponendo testi convenzionali o regolamenti;
IMF (International Monetary Found), IBRD (International Bank For Reconstruction and
Development), IFC (International Finance Corporation) e IDA (International Development
Association): il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo
Sviluppo sono stati creati nel 1944 con gli accordi di Bretton Woods. Il Fondo Monetario
Internazionale, promuovendo la collaborazione monetaria internazionale, dispone di un capitale
sottoscritto pro quota dagli Stati membri, i quali possono ricorrere alle riserve del Fondo allorché
abbiano necessità di procurarsi valuta estera per fronteggiare squilibri nella propria bilancia dei
pagamenti. La Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha un cospicuo capitale
sottoscritto dagli Stati membri ed ha struttura e sistemi di votazione simili a quelli del Fondo
Monetario. Il suo scopo principale è la concessione di mutui agli Stati membri per investimenti
produttivi e ad un tasso di interesse variabile a seconda del grado di sviluppo dello Stato
interessato;
IFAD (International Fund for Agricultural Development): il Fondo Internazionale per lo Sviluppo
Agricolo è anch’esso un ente finanziario internazionale, destinato a contribuire allo sviluppo
dell’agricoltura dei paesi poveri e con deficit alimentari notevoli. L’organo deliberante di tale
Istituto è sotto il controllo dei paesi in sviluppo, i quali dispongono delle maggioranze richieste per
l’adozione delle delibere;
WIPO (World Intellectual Property Organization): tale Istituto si occupa dal 1970 dei problemi della
proprietà intellettuale del mondo;
UNIDO (United Nations Industrial Development Organization): tale Istituto, costituito da
un’Assemblea, un Consiglio di 53 membri ed un Segretariato, ha come funzioni principali compiti di
tipo operativo (es. assistenza tecnica, consulenza in tema di innovazioni tecnologiche);
IAEA (International Atomic Energy Agency): la IAEA promuove lo sviluppo e la diffusione delle
applicazioni pacifiche dell’energia atomica;
WTO (World Trade Organization): l’Organizzazione mondiale del commercio è un Istituto del tutto
indipendente dalle Nazioni Unite, ma estremamente importante per le funzioni che svolge. Tra tali
funzioni vi è anzitutto quella di fornire un forum per lo svolgimento dei negoziati relativi alle
relazioni commerciali multilaterali e tendenti alla massima liberalizzazione del commercio
(globalizzazione). Tale Organizzazione, peraltro, vaglia sull’esecuzione di tutta una serie di accordi
sortiti dagli anzidetti negoziati.
Dal punto di vista delle fonti del diritto internazionale, occorre sottolineare le decisioni vincolanti, che
la Conferenza ministeriale e il Consiglio generale possono adottare a maggioranza di 3/4 dei membri.
Con esse i due organi possono sia fornire un’interpretazione alle norme dello Statuto e degli annessi,
sia dispensare uno Stato membro dall’osservanza degli obblighi derivanti dalle norme medesime;
nel campo della tutela ambientale e della conservazione delle risorse sono stati creati
vari organismi (non Organizzazioni distinte dagli Stati membri) che prendono decisioni vincolanti
per gli Stati. Tale potere consiste prevalentemente nell’adozione di emendamenti al trattato
istitutivo, atti che peraltro necessitano della ratifica dei singoli Stati membri per entrare in vigore. In
alcuni casi, tuttavia, l’assemblea può adottare a maggioranza decisioni vincolanti per tutti gli Stati
contraenti, di solito sotto forma di annessi o allegati al trattato istitutivo (es. Convenzione di Londra
del 1972 sulla prevenzione dell’inquinamento marino).
La famiglia delle nazioni unite sono composte da questi istituti specializzati e hanno un ruolo
fondamentale a livello di organizzazione mondiale. Non possono adottare norme direttamente e
giuridicamente vincolanti per gli stati ma molti di questi hanno una sorta di potere regolamentare,
cioè a un potere normativo in quanto possono adottare regolamenti per stati membri a meno che
questi non si tirino fuori col meccanismo outting out. Questa è una particolarità sotto il profilo
normativo, sotto quello sociologico invece molti stati non si tirano fuori ed accettano questa
regolazione internazionale che avviene a livello degli istituti, molti di questi poi adottano e
promuovono accordi internazionali negoziati su input dell’istituto specializzato in questione.
L’unesco, la Fao e l’OIL (storia su mio power point).
Queste convenzioni sono adottate da oltre 1 secolo nell’ambito dell’oil che promuove tali
convenzioni.
Sia fondo monetario int che banca mondiale sono istituti speializzati dell’ONU, appartengono
economicamente e giuridicamente alle naz unite.
1) Sono molto autonome, si punto vista formale, non sono sottoposte a forme coordinamento
funzionale e a controllo finnziario del bilancio, hanno autonomia funzionale finanziaria, non
riconoscibile IN TEORIA agli altri isituti specialzzati.
2) Le nazioni unite economiche e normali sono terzomondiste invece le istitutizoni finanziarie
internazionali dagli anni ‘7o seconda metà sono neoliberiste. Aderendo al fondamentalismo di
mercato ( IDEA secondo cui8 lo sviluppo dipende da libertà del mercato e dal condizionamento e
vincoli), IDEA WIN WIN.
La banca mondiale è più progressista rispetto al fondo monetario, che conserva un approccio più
conservatore.
Da punto vista giuridico sono riconducibili a nazioni unite ma da punto vista ideologico invece hanno
seguito ideali differenti, portando alla nascita di un modello alternativo a quello delle nazioni unite
economico: REGIONAL MULTILATERAL. (nato ultimo ventennio 21 secolo).
3) Sistema di voto ponderato, nazioni unite ed istituti specializzati vige principio democratico
( 1 STATO 1 VOTO, assoluta parità giuridica), mentre ambito isituz finanziarie ambito banca mond e
fondo vige il voto ponderato pesato in funzione della partecipazione degli stati membri al capitale
finanziario. Come se fossero una socità per azioni. Si assite ad un adeguamento funzionale per
incentivare gli stati membri a fornire maggiori mezzi finanziari a queste istitutzioni per avere un
maggior potere di voto, segue una logica capitalistica che giutifica questo sistema di voto.
PROBLEMA: gli stati membri NON sono liberi di scegliere quanto capitale sottoscrivere ma è
regolata dagli atti .
Cina 25% potere di voto, con la sua banca asiatica.
Costituiscono uno dei pilastri 1945. a parti8re metà anni ‘75 con G7 hanno tradito l’idedologica
iniziale, promuovendo una nuova idedologica Multiralterael: modello alternativo alle nazioni unite, si
sotto profilo ideologico, modello neoliberista, funzionale ai paesi industrialmente avanzati del nord
del mondo.
Il primo modello onusiano del 45, questo invece fine ‘70.
Questa crisi prdine economico intenrazionale anni’70 poteva portare a divbersi esiti: era propedeutica
a rivoluzione capitalista.
I paesi in via di sviluppo interpretavano diversamente crisi, per affermare nuovo ordine economico
internazionale, per NON fare più interessi paesi colonialistio nord mondo, ma paesi in via di sviluppo
in ambito dell’allenaza t contnientale, america latina, asia e africa.
Gli stati uniti inizio anni 70’ si arrendono, riconoscendo di non poter garantire più sviluppo globale,
fine Bretton Woods.
La comunità intrnazionale era difronte bivio, rivoluzione comunista libello int, affermazione nuovo
ordi e economico int o rigorganizzazione nord mondo su base ideologia neoliberista e su nascita
Nuovo livello cooperazione istituzionalizzata tra grandi potenze???
Il capitalismo si riorganizza si sotto profilo ideologico che istituzionale, riscoprendosi ancora più forti.
Il capitalismo sopravvive, si autoalimenta e rinasce.
La crisi dei primi anni ‘70 che doveva costituire il punto finale del capitalismo internazionale ha
determinato il tramonto della prospttiva di un nuovo ordine economico internazionale e ideologia
socialista.
Com’è riuscito il nord del mondo a sopravvivere a quella crisi e rinascere ancora più forte?
1 gennaio 1995 nasce ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCiO, MOMENTO MASSIMO
RICONOSCIMENTO SUCCESSO IDEOLOGICA NEOLIBERISTA.
Il nuovo modello regionale multilaterale è fondato su un nuovo modello giuridico istituzionale,
basato su nuove forma di organizzazione: la G-family , raggruppamento di stati (G6-7-8-20/ BRICS),
sono forme di cooperazione poco istituzionalizzata, fondata su dichirazioni politiche che impegnano
gli stati POLITICAMENTE E non GIURIDICAMENTE. Sono dette SOFT politcal organization.
Sono pseudo organizzazioni poco istituzionalizzate senza soggettivtà internazionale che vivono sul
piano politico, sono organizzazioni cupola dell’organo economico internazionale che funzionano ,
hanno una natura giuridica ibrida, non portano a creazione ente differente dagli stati partecipanti. Gli
stati non vengono chiamati stati membri ma partecianti, cambia il linguaggio giuridico.
Questa famiglia non ha una propria volontà, tutte le decisioni vengono adottate per consenso, non c’è
una volotnà imputabile al G8-G20 in quanto volontà autonome, la volontà è condivisa da tutti gli stati
partecipanti, i quali hanno tutti potere veto (obiettare atti). decidono9 tramjite consensu e non voto
maggioranza. Questo modello si basa non solo su queste organizzzazioni cupola, ma anche su
organizazzione internazionali regionali di integrazioni economica, una di queste è l’UE che ne
rappresneta il modello.
Questo modello si fonda su liberalizzazione economica dentro aree regionali di integrazione
coordinata da qiesti raggruppamenti di potenze.
Possono penentrare barriera frapposta sovranitàè stati membri per adottare decisoni su persone
fisiche giridiche presenti negli stati.
LEZIONE 02/10/2023
Conferenza 1 al 22 luglio 1944 che ha definito i caratteri dell ordine economic0o internzionale post 2
guerra mondiale, furono messi a punto stati fondo moentario int e banca per la ricoscrutzione e
sviluppo, 2 pilastri nuovo ordine mondiale internazionale post conflitto.
Parteciparono 45 stati, 2 gruppi, uno stati uniti Dexter Wilde e altro raggruppamento e altro gruppo
riferimento Keynes (economista).
Questi economisti non avevano idee allineate, il primo idee piç mnonetarie
Il seconodo idee piuç legate alla stabilità´ECONOMICA.
Gli obiettivi erano gli stessi, variavano strumenti, strategie.
Obiettivi: assicurasere stabilit´finanziaria, stabilit´dei cambi, in anticipo.
Le grandi poten ze miravano qai propri interessi non attraverso strumenti economici e politici ma
attraverso forza militare. Il progetto prevedeva un terzo pilatro, costituito da una org inte che
promuoveva scambi commerciali, basato su liberalizzazione dei flussi commerciali.
Progetto aborti e fu sostitutio da GATT, accordo int applicato a tittolo provissorio. Solo 1 gennaio 1965
con creazione dei oi del commercio si è colmata lacuna.
Conferenza fu successo sotto profilo partecipazione, parteciparono mille delegati vari paesi
partecipant, l’obiettivo era CREARE2 ISTITUZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALI E TROVARE STATUTO
di fondo moneatrio internazionale
Il FMI era entità che doveva garantire stabiloità+ cambi8 su base quasi parità con onu e consentiva
qagli stati che erano in periodo squilibri finanzari di chederedei prestiti per stabilizzarsi.
Banca internazionale per lo sviluppo aveva finalità ricostruzione post bellica e promuovere sviluppo a
livello economico e mondiale.
Adottò statuto di queste 2 organizzzazio ni e entrò in vigore fine 1945, nacquero queste 2 scissioni con
sede a Washington. Si parla di Whas consensus quando queste 2 organizzazioni sono d’accordo su
approccio liberista.
Sono tutte e 2 AGENZIE SPECIALIZZATE NAZIONI UNITE, soddisfano i requisiti previsti da questo
istituto,l sono a carattere universale, aperto a tutti paesi del mondo, sono entità che hanno natura di
organizzazione internanzionale a carsttere intergovernativa, fondate su accordi internazionali,
promuovono COOPERAZIONE IN AMBITO ECONOMICO E FINANZIARIO, soddifano requisito
proceduarale, concluseo accordi di colllegamento con naz unite che conferisce status istituto
specializzato dell’onu.
GODONO INDIPENZENZA FUNZIONALE E FINANZIARIA che non viene rico0nosciuta ad altri istituti
speciaalizzati, i quali deovon sottostare a controlli finanziari da parte naz unite, loro no. GODNO
DELLA MASSIMA INDIPENDENZA PER PORTARE AVANTI OBIETTIVO E NON POSSONO SOTTOSTARE A
IMPEDIMENTI POLITICI.
PARTICOLARITà PROFILO GIURIDICO/FINANZIARIO.
GOVERNANCE: SISTEMA VOTO PONDERATO, il potere di voto di ogni stato membro dipende dalla
loro partecipazione al capitale sociale.
Per invogliare i paesi membri a sottoscrivere e versare più capitale a tali isituzione vine dato loro
msaggiore potere di voto. C’è una giutificazione funzionale a questo adattamento di uguaglianza
degli stati. Ogni paese membro ha in dotazione un pacchetto di voti che dipende dal fatto di essere
me,bro di una di queste istituzioni.
La quota inizialmente di capitale era magg al 10% , poi nel corso del tempo c’è stato aumento
capitale. Nel 2010 con riforma c’è stato un ritorno orgine, la quota paritaria è stata stabilitià a
seguito di una % del 5 del capitale sociale delle due istituzioni.
Questo sistema di voto segue una sua logica, difficilment eocntestabvile, non viene però seguita
fino in fondo perchè i paesi occidentali (paesi G7) vogliono mantenere il controllo su queste
organizzaz.
VOGLIONO AVERE POTERE DI VOTO SUPERIORE AL 15%, perchè le decisoni più imp in materia di
emendamento e csmbiamento distribuzioni di voto dei paesi membri entrano in vigore quando
emendamenti vengono ratificati quando magg stati membri corrisponde a 85% potere voto, se hai
15% godi di potere di veto.
Gli stati uniti hanno raggiunto il 16% del potere di voto, inizialmente avevanol circa il 30% ma
hanno rinunciato ad una parte in favore di altri paesi.
Le quote non possono essere oggetto di compravendita, ogni 5 anni c’è una redistribuzione dei
poteri di voto.
Questo sistema di voto ponderato cambia dinamicue voto e potere di voto in quando sia fondo che
BIRS sono articolate in 3 parti:
1) Consiglio dei governatori, funzione plenaria, si riunisce 1 volta anno, con membri i ministri del
tesoro dei paesi membri. Questo consiglio ha tutti poteri organizzazione ma delega i poteri al
Consiglio di amministrazione.
2) Esso adotta decisioni wambito due istituzioni, ha funzioni relazionali più che adottare.
3) Consiglio di amministrazione ha particolarità: o0rgano a composizione ristretta, 24 seggi
memership per FMI e 25 seggi BM.
Sezione 1: Struttura della Banca La Banca comprende il Consiglio dei Governatori, i Direttori esecutivi,
il Presidente (President), come pure gli agenti superiori e gli altri agenti qualificati per dare esecuzione
ai compiti da essa fissati. Sezione 2: Consiglio dei Governatori (a) Tutti i poteri della Banca sono
devoluti al Consiglio dei Governatori, composto di un Governatore e di un supplente nominati da ogni
Stato membro secondo le modalità che esso determina. I Governatori e i supplenti rimangono in
funzione durante cinque anni, salvo decisione contraria dello Stato membro che li ha designati; il loro
mandato è rinnovabile. Nessun supplente ha diritto di votare, salvo in assenza del titolare. Il Consiglio
sceglie il proprio presidente (Chairman) tra i Governatori. (b) Il Consiglio dei Governatori può delegare
ai Direttori esecutivi l’esercizio di tutti i suoi poteri, salvo i seguenti: (i) ammettere nuovi Stati membri
e fissare le condizioni della loro ammissione; (ii) aumentare e ridurre il capitale sociale; (iii)
sospendere uno Stato membro; (iv) decidere sui ricorsi proposti contro le interpretazioni dei presente
Accordo date dai Direttori esecutivi; (v) concludere accordi allo scopo di cooperare con altri organismi
internazionali (salvo che si tratti di accordi ufficiosi di carattere amministrativo e temporaneo); (vi)
decidere di sospendere in modo permanente le operazioni della Banca e di ripartire i suoi attivi; (vii)
determinare la ripartizione del reddito netto della Banca. (c) Il Consiglio dei Governatori tiene una
riunione annuale, come pure le altre riunioni previste dal Consiglio o convocate dai Direttori esecutivi.
L’ordine finanziario internazionale nato con gli Accordi di BW si fondava sul PRINCIPIO DELLA
STABILITÀ DEI CAMBI, previsto dall’Art. 1 dell’Accordo Istitutivo del Fondo, che prevedeva obblighi
specifici per gli Stati membri. Gli USA si impegnavano a mantenere fisso il prezzo dell’oro, al livello di
35 dollari l’oncia, come fissato da Roosevelt nel 1934, ed a cambiare su richiesta dollari in oro (o
viceversa) a quel prezzo, senza alcuna limitazione o restrizione. Gli altri Stati membri si impegnavano a
fissare il prezzo della propria valuta in dollari (e quindi in oro) e ad intervenire sui mercati dei cambi,
al fine di impedire ai tassi di cambio di variare oltre il +1 % al di sopra o al di sotto della parità stabilita.
Questo sistema è definito “Gold Exchange Standard” o “Cambio fisso sporco” (dirty fixing) i cambi
erano cioè controllati, mantenuti tendenzialmente fissi. Oltre agli obblighi del mantenimento della
stabilità monetaria, si aggiungeva per ogni Stato membro del FMI, una quota di partecipazione,
costituita da una parte in oro ed una in valuta nazionale. A tali obblighi corrispondeva la possibilità di
ottenere dal FMI sostegno finanziario necessario a fronteggiare eventuali squilibri temporanei della
bilancia dei pagamenti, per evitare modifiche dei tassi di cambio. Il FMI ha una struttura ternaria tipica
delle Organizzazioni internazionali. Essi sono: - CONSIGLIO DEI GOVERNATORI; - CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE; - DIRETTORE GENERALE. Il CONSIGLIO DEI GOVERNATORI è l’Organo
assembleare del FMI dove sono rappresentati tutti gli Stati membri, attraverso i loro rispettivi Ministri
del Tesoro, i Responsabili delle Banche Centrali o figure di rango comparato. Il Consiglio si riunisce di
norma una volta l’anno, e può anche delegare i suoi poteri all’Organo esecutivo, fatta eccezione per
determinate competenze che gli sono state espressamente attribuite dallo Statuto, come la decisione
sulle Ammissioni di nuovi membri, la Revisione delle quote di partecipazione, l’Assegnazione dei Diritti
speciali di prelievo. Quest’ultimi sono una valuta sintetica introdotta nel 1969 dal FMI per regolare le
transazioni dei Paesi membri con il Fondo; l'idea di partenza era quella di rendere i DSP la valuta di
riserva del nuovo sistema finanziario internazionale. Tuttavia, il loro utilizzo nel tempo è stato assai
differente rispetto ai progetti iniziali. ● Il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE è l’Organo responsabile
della gestione del FMI ed esercita i poteri delegati dal Consiglio dei Governatori, tra cui il controllo
delle politiche di cambio, concessione delle linee finanziarie, consultazioni con gli altri Stati membri, e
questioni amministrative e di bilancio. La sede è a Washington ed è composto da un numero ristretto
di componenti. Dal 1992 i Direttori esecutivi sono 24, di cui 5 sono nominati direttamente dai paesi
che rappresentano: si tratta dei Direttori esecuti di USA 16% , Gran Bretagna 4% , Giappone 6% ,
Germania 5% , e Francia 4%, cioè degli Stati che detengono le più elevate quote di partecipazione al
FMI. Per raggiungere un seggio autonomamente serve il 4%. Ad esempio, paesi come l’Italia 3% , per
avere il proprio seggio hanno costituito una Circoscrizione, detta Constituencies, con più paesi: Grecia,
Portogallo, Malta, Albania, San marino e Timor Est, e avendo il 3% guidano la coalizione facendo
sedere il proprio delegato. Ci sono anche raggruppamenti impartiti per aree geografiche. ● Il terzo
organo principale del FMI è il DIRETTORE GENERALE: viene scelto dal Consiglio di Amministrazione,
resta in carica circa 5 anni, e secondo un tacito accordo il Direttore Generale sarà europeo, mentre il
Presidente della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo sarà statunitense. Il Direttore
generale è a capo dei servizi amministrativi del Fondo, presiede le riunioni del Comitato esecutivo
senza prendere parte alle votazioni, e gestisce gli affari sotto direzione del Consiglio di
Amministrazione. PROCESSO DECISIONALE La struttura amministrativa del FMI è piuttosto piccola in
termini di occupati: il personale ammonta a circa 2.260 persone. Il Fondo ha sede a Washington;
esistono uffici a Parigi, Ginevra e Tokyo, ed una rappresentanza presso le Nazioni Unite a New York.
Diversamente dal sistema delle Nazioni Unite e da quasi tutte le altre Organizzazioni internazionali,
nelle quali vige il principio "Un Paese, un voto ", gli Stati membri del Fondo hanno DIRITTI DI VOTO
DIFFERENZIATI, in base all'entità della propria quota di partecipazione. È questo il meccanismo del
VOTO PONDERATO. In particolare, una base di 250 diritti di voto è attribuita a tutti i Paesi membri: a
questa quota uguale poi si aggiunge un numero supplementare di voti per ogni tranche di 100.000
Diritti Speciali di Prelievo versati. Nell'ambito del Consiglio di amministrazione, ogni Direttore
esecutivo ha un numero di voti determinato in base alla somma delle quote dei Paesi che
rappresenta: così, ad esempio, grazie al fatto che l'Italia presiede una Constituency comprendente
altri sei Stati (Grecia, Portogallo, Malta, Albania, San Marino e Timor Est), il voto del membro italiano
"pesa" per il 4,29% del totale. Le soglie di maggioranza necessarie per l'approvazione di una decisione
sono variabili. Lo Statuto prevede casi in cui le decisioni devono essere prese con la maggioranza
assoluta dei voti, e casi nei quali si richiedono invece maggioranze qualificate. In quest’ottica alcuni
Paesi o gruppi di Paesi, tra cui gli Stati Uniti o i Paesi della Unione europea, che detengono quote
elevate di diritti di voto, possono esercitare un vero e proprio veto (opposizione assoluta). In concreto
non si ricorre quasi mai ad una espressione di voto formale ma, secondo una prassi largamente
utilizzata nelle organizzazioni internazionali, si decide per CONSENSUS, attraverso cui le delibere sono
adottate, in mancanza di obiezioni espresse, senza essere sottoposte ad una vera e propria votazione.
COS’È IL SENSE OF THE MEETING? È una procedura utilizzata nell'ambito del FMI e BM, che prevede
che il Presidente dell'Organo, se si rende conto che su una determinata questione gli STATI BIG
PLAYERS, che rappresentano la volontà della maggioranza, Paesi del G7, sono d’accordo, dichiara
raggiunto il “Sense of the meeting” e si adotta la decisione, seguendo quindi la volontà della
maggioranza. La minoranza potrebbe in teoria richiedere il voto ma ciò non avrebbe senso. Non si
cerca un compromesso accettabile da tutti, ma si cerca di raggiungere una decisione seguendo
“l’opinione prevalente”. È una procedura utilizzata anche considerando la necessità della tempestività
delle decisioni nell'ambito finanziario.
Non si perde tempo con decisioni e compromessi.
Esistono consuetudini NON scritteç: il presidnete banca mondiale deve essere cittadino Stati Uniti
mentre il direttore del fondo deve essere un cittadino europeo.
Pur essedo formalmente sullo stssso livello in realtà il FMI ha una certa priorità rispetto altre entità e
Birs, è un dato formale: uno stato non può diventare membro BIRS se non è prima mebro della FMI, la
ratio è che uno stato deve prima accettare obblighi FMI, molto impegnativi. Anni ‘70 Stati Uniti si sono
arresi e hanno rinunciato a propria posizione di egemonia, imperiale nell’ordine economico
internazionale, agosto 1971 quando Nixon ha dichiaratov oro non era più convertibile in oro.
Adozione nuovo sistema anni ‘70, ogni paese decide come adottare il proprio tasso di cambio.
BIRS: sia banca mondiale che gruppo banca mondiale, ci sono differenze tra queste espressioni
BIRS: BANCA INT PER RICOSTRUZIONE E SVILUPPO, costituisce 2 grnde pilatro insieme fmi ordine eco
inte.
BANCA MONDIALE: BIRS+ IDA, istituto intern per sviluppo che è nata da costola banca mondiale nel
1960 e pur avendo status sia di organizz intern a carattere intergovenetivo sia status istituto
specializzato è invece SPORTELLO BANCA FINALIZZATO A FINANZIARE PAESI POVERI CHE CHIEDONO
PRESTITO con interessi di mercato. Permette di concedere prestiti a tasso 0 con periodo di grazia ndi 5
anni e restituzione entrro i 15. per concecere a lungo termine ricostruzione paese sottosviluppo.
Gruppo banca mondiale: riferimento BIRS+IDA+ IFC+ MIGAQ+ ICSID+ PANEL (entità status istituto
specializzato ma non tutte).
Lezione 04/10/2023
Le partecipazioni assunte sono espresse in moneta locale, mentre i prestiti sono effettuati in $
statunitensi ed hanno una durata da 7 ai 12 anni. SOLO I PAESI MEMBRI DELLA BIRS POSSONO ESSERE
MEMBRI DELL'AGENZIA. Questi 182 paesi membri dell’IFC contribuiscono attivamente alla gestione
strategica ed alle decisioni di investimento della Società. Quindi l’obiettivo della Società è quello di
integrare l’attività svolta dalla BIRS promuovendo, anche con il coinvolgimento di investitori privati ed
esperti supervisori, l’afflusso di capitali privati locali e stranieri per la creazione e il potenziamento di
imprese nei Paesi membri, specialmente in quelli meno progrediti. Per la realizzazione di questo
obiettivo, la SFI fornisce fondi alle aziende, nei casi in cui il capitale privato non sia disponibile a
condizioni ragionevoli e senza richiedere alcuna garanzia al governo dello Stato interessato. I DIRITTI
DI VOTO all'interno del principale organo dell'IFC (il Consiglio dei Governatori) sono proporzionali alle
Quote di capitale detenute dai vari paesi. Analogamente a quanto avviene in molti degli organismi
finanziari internazionali, il CONSIGLIO DEI GOVERNATORI delega la maggior parte dei propri poteri al
CONSIGLIO DIRETTIVO, composto dai Direttori esecutivi della BIRS, il quale si occupa di effettuare la
revisione dei progetti di investimento sottoposti all'IFC. Il PRESIDENTE è lo stesso della BIRS e dell’IDA.
Nonostante questa coordinazione con altri organismi del GBM, solitamente la SFI lavora in modo
indipendente essendo un organismo sia legalmente che finanziariamente autonomo.
I DSP rappresentano un’attività di riserva creata nel 1969 con lo scopo di aumentare la disponibilità di
risorse a disposizione del FMI. Il valore dei DSP è determinato in base ad un paniere di cinque valute.
Il FMI ha la facoltà di accrescere la propria liquidità per mezzo di assegnazioni di SDR ai paesi membri
in proporzione alla quota da ciascuno sottoscritta, previa approvazione della decisione da parte del
Consiglio di Amministrazione a maggioranza dell’85% del potere di voto.
Lezione 09/10/2023
MIGA e ICSID
Simili a quelle della Birs. C’`voto ponderato e paritario peer categorie di stato. Pvs 154 e
industiralizzati 28. entrambele categorie hanno un uguale potere edi voto.
Il soggettodecide quali rischi far rientrare nella polizza, la Miga non assicura mai il 100% masolo ilo
90% permettendo anche alle impres eprivate di operare.
Nel caso si verificqa rischio del quale il soggetto si era assicurato apllora miga si surroga e paga.
Questo sistema funziona perchè la surroga evita che la controiersia assuma un valor epolitico tra nord
e sud mondo. E per evitare che diventino controversie politiche. La miga evita che si crei questa
politicizzazione della controversia.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è un problema che ha un PVS nei confro0tni di un
investitore traniero, succede che dopo che la MIGA si è surrogata il paese viene inserito nella blakc list
della BM non oermettendolgi di ricevere altri prestiti.
INVESTIMENTI OGGETTO POLIZZA
PROGETTI DI INVESTIMENTO POSTI IN ESSERE DA UN PRIVATO IN UN PVS, sia il pvs cvhe il paese di
nazionalità devono essere paesi parte della Convenzione di Seul.
Se l’ivestitore privato ha doppia nazionali8tà e si tratta di un investiore privato questa impedisce che
l’ivestimento sia investito dalla polixzza della Miga.
Se è un persona giuridica (società) con doppia nazionalità in stato dove effettua investiento non si tine
e c0onto della nazionalità formale ma della provenie za dei capitali, se derivano da un paese
occidentale gli investimenti posson essere protetti da polizza della Miga.
DEVONO essere investimentiv remunerativi cche promuovono sviluppo socio ecvonomico nel paese
che ospitano.
ICSID
È centro internazionale per risoluzione delle controversie in materia di investimento, nato nel 1965
quando si è conclusa convenzione di washintong che ha dato vita a questo centro, NON è UN
ISTITUTO SPECIALZZATO, sono due orgasnismi sperati e non han no qualità di istituti specializzati.
L ICSID ha una base sociale pìù ristretta, sono 165 stati.
RUSSIA BRASILE SUD AFRICA non sono paesi membri e non hanno ratificato convenzione, contrari alle
sue idee. Corrruzione, nazionalismo. Icsid fornisce agli investitori stranieri dei paesi poveri una
garanzia di avere giustiia, conciliatori.
Organo di funzione avente rilievo nel diritto internazionale di facilitare la soluzione arbitrale o tramite
cooncializaione di investimenti stranieri.
Differenza:
1) Arbitrale: di fronte panel arbitrale o arbitro unico, 3/5 membri.ha potere di decidere in maniera
vincolante per le parti la controversia, attività che si conclude con un atto che equivale a sentenza di
un tribunale internazione e conclude con sentenza di dolo aribtrale, è giuridicamente vincolante e
obbligatoria per le due parti.
le 2 parti sono necessariamente investitore, sia persona privata che giuridica, la controparte deve
essere un PVS do’èì stato fatto investimento, le due nazionalità devono essere stati parte dell’ICSID. Il
meccanismo è attivabile solo in questo caso. Requisti ofondamentale è quello del CONSENSO. Le parti
della controversia devono aver dato il loro consenso alol’attivazione dei meccanismi ICSID. Il consneso
per investitore straniero non è un problema.
2) Conciliazione non garantisce un lodo vincolante. Termina i lavori stilando un rapporto non
obbligatorio ma contien e solo raccomandazioni.
Nellla controversia ICSID si è di fronte a PANEL arbitrale.
Il consenso riguarda la creazione di un panel arbitrale.
Non è facile trovare il consenso perchè lo stato, se possibile, cerca di negare di aver dato il consenso.
L’investitore guarda il contratto stipulato con lo stato straniero, ogni stato deve autorizzare gli
investimenti stranieri. Se nel contratto c’è scritto che tutte le controverise chenascono da contratto
ICSID tramite procedura arbitrale allora lo stato avrà già dato il consneso e non potrà fare altro.
Magari sosterrà che NON è nata controversia ecc per trovare scappatoia, ma non riuscirà.
Per trovae clausola ICSID bisogna guarda sul contratto la clausula per regolare investimenti stranieri
diretti.
Questa normativa interna c’è per attiare investimenti stranieri diretti.
CLAUSOLA ICSID assicura che se nasce una controversia QUESTA NON sarà risolta dal giudice locale
ma dall’ICSID, si verfica se nello stato c’è questa normativa, se è prevista e prevede la clausola ICSID.
QUASI TUTTI GLI STATI HANNO QUESTA NORMATIVA, promozione degli investimenti stranieri diretti.
Queste legge nazionali prevedono regioni in cui gli investitori non pagano imposte (periodo grazia
iniziale), si cerca di attirare gli investitori stranieri.
Bisogna vedere se il consenso deriva da queste normative e che l’investimento non riguardi settori
militari, sicurezza, ordine pubblico ecc. Settori delicati. Se la clausola icsid non c’è nella legge
nazionale degli investimenti allora biosgna guardare se c’è la cluasola BIT, bilaterale tra i due stati di
nazionalità delle parti.
L’investitore sosterrà che lo Stato ha dato il proprio consenso, lo stato invece cercherà di dire il
contrario, obiettare.
Il Panel arbitrale difrotne questa contestazione circa il consenso adotterà un atto in cui a titolo
preliminare soluzionerà il problema del consenso. Lo stato potrebbe accettare anche ex post la
competenza del panel.
Nel caso di condanna dello stato ospite il dolo arbitrale sarà vincolante e avrà valore esecutivo e dovrà
essere riconosciuto nel diritto interno dello stato che ospita l’investimento.
Ogni stato parte dell icsid deve indicare qual è l’autorità giidicziaria che deve mettere il visto che l icsid
abbia emesso il lodo formale.
L’ ICSID non prevede la nascita di un panel precostitutito ma prevede solo la formazione di liste di
arbitri o conciliatori che saranno istitutiti di volta in volta.
QUANDO C’è UN RECLAMO DA PARTE INVETITORE PRIVATO ESSO NOMINERà ARBITRO, LO STATO
CHE OSPITA INVESTIMENTO NE NOMINERANNO UN ALTRO E QUESTI 2 ARBITRI NE NOMINERANNO A
LORO VOLTA UN ALTRO DEFINITO PRESIDENTE.
Se una parte non indica un arbitro succede che sia il presidente dell ‘ ICSID lo nominerà d’ufficio,
agendo in surroga per evitare che il meccanismo si blocchi.
Gli stati perte dell ICSID nominao 3arbitri o conciliatori
Il presidentennomina 10 arbitri e 10 conciliatori
Le parti possono indicare nel Panel anche le parti non presenti negli elenchi.
STRUTTURA ICSID
È l’unica entità in cui non trova applicazione sistema voto ponderato. C’è voto paritario.
HA 2 ORGANI: SEGRETARIATO E CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Nell’ultimo si decide a magg semplice, è un organo a coposizione plenaria, il pres della Birs è lo stesso
dell ICSID.
Per le decisioni più impor la magg è 2/3.
Per esssere membri dell ICSID bisogna essere membri BIRS e a sua volta FMI.
Il segretario generale dell’ICSID viene nomitato da consiglio amministrazione su proposta presidente
BIRS, ha funzioni da vertice burocratico amministrativo dell’ente ma rappresenta sia entre esterno ma
è anche il CANCELLERIE dell’ICSID, colui che CONTROFIRMA i doli arbitrali dell’ICSID, svolge funzione
di comunicare info alle parti interessate.
Lezione 16/10/2023
GATT al OMC
Dal 45 c’`stato il tentativo fallito di istituitre l omc fino al dopo seconmda guerra
mondiale, ITO era nome questa orgnanizazzione. Lo statuto `stato negoziato a CUBA
con la carta dell’Avana, che `l’atto istitutivo. Il 24 marzo del 48 è stata firmata da 58
paesi, dava vita ad un organizzazione con soggettvia internazionale, struttura
tripartita, consiglio di ammnistrazione a composizione limitata con 8 seggi
permanenti tra cui l’Italia. Organo monocratico che era a capo organizzazione
burocatica ITO.
Non si occuoava solo di liberalizzazione commercio int, il suo statuto aveva 10
capitoli, il IV solo dedicato a liberalizzazione commercio. Promuoveva pieno impiego
nei sistemi8 economici int, concorrenza equa, promuovere commercio delle materie
prime tra i pesi produttori. Aveva finalità di liberalizzazione commerciale ma anche di
promuovere la dimensione sociale, politica del commercio internazionale. Progetto
che abortì, la carta non entrò mai in vigore, questa istituzione non ha mai visto la
luce.
I motivi di tale aborto sono stati molteplici, i paesi occidentali erano spaventati dalla
creazione di questa mega organizzazione, far nacere questa istituzione avrebbe
signigicato rinunciare a una parte della sovranitàè degli Stati. Era molto ambizioso
per il tempo in cui era stato ideato. Dal 1945 al 1948 molte cose a livello int erano
cambiate: cambia contesto politico, guerra fredda e contrapposizione tra 2 blocchi.
È cambiato approccio USA. 70 approccio fondato su rapporti bilaterali.
Raffreddamento rapporti tra USA e UK rierimento rapporti tra uk e il commonw.
Tutte cause fallimento ITO.
Uk pensava che questa nascita avrebbe compromesso rapporti tra uk ed ex colonnie
britanniche.
Il 20 ottobre 47 a Ginevra 23 paesi firmao GATT Con lo scopo di favorire la
liberalizzazione degli scambi e commercio mondiale.
Questo accrodo sotto profilo formale è un accordo intern concluso in forma solenne,
cioè non entratop in vigore nel momento della firma, era necessario che forsse
ratificato dalle parti contraenti, al pari della carta dell havan non è m,ai entrato in
vigore, ne ratificato dagli stati firmatari. Sotto questo profilo Gatt e ito erano
ambedue accordi mai entrati in vigore, però il gatt non ha subito il destino di
fallimento giuridisco intern, perchè contemporanemente è stato firmato protocollo a
titolo provvisorio applicazione gatt. Ai sensi art 25 applicato a titolo provvisorio pur
essendo ratificato in forma solenne.
Il fatto che sia stato applicato
in forma provvisoria è il motivo per cui la Corte internazionale di giustizia e la
Comunità Europea non lo
hanno mai considerato direttamente applicabile agli ordinamenti interni,
perché appunto non esisteva
giuridicamente in quegli ordinamenti. È stato applicato per quasi 50 anni (1
gennaio 95).
Non ha avuto impatto sulla effettività dei principi in esso contentuti nell ambito
intern perchè gli stati gatt lo hanno rispettato e hanno adempiuto, ha avuto impatto
negativo sull applicazsione di questo negli ordinamenti interni e nel particolare nel
diritto della comuinità europea dell’epoca.
Quando un accordo internazionale viene ratificato nell ambito ord interno questo
signifca che l ordinamento intenro da attuazione accordo nell ambito del proprio
dioritto interno, tramite ordine di esecuzione. Se manca ratifica lo stato non si deve
adattare agli obblighi previsti per applicazione diritto interno.
Il gatt attravero modalità applicazione provvisoria è stato efficac, senza mai essere
sotto il controllo degli stati naz.
Il gatt non è mai stato considerato un accordo direttamente applicabile (Self
executing) all intenro degli ordinamenti della comunità europea. Il gatt riproduce il
capitolo 4 della carta dell havana, si limita ad avere un approccio neoliberista.
Il GATT 94 riprende in maniera pedissequa del GATT 47.
Che costituisce accordi rifermiento ambito omc.
Principi fondamentali:
1) RECIPROCITà: tutti gli stati che fann parte di questo sistema devono essere sullo
stesso piano profilo giuridico. Creare una situaizone WIN WIN, tutti soddisfatti. Il
neolibersimo comporta situa in cui ne risulteranno benieficiari.
•Il prinicipio ESTERNO della Clausola generalizzata della NAZIONE PIÙ FAVORITA:
In base al quale tutti i vantaggi concessi da uno Stato membro OMC ad un prodotto che
proviene da un altro Paese, o ad esso destinato, saranno estesi senza condizioni a tutti i
prodotti simili originari di un altro Paese, o ad esso destinati. Per vantaggi si intendono dazi
doganali, tasse connesse all’importazione o ai metodi di pagamento, tasse interne,
regolamenti interni che riguardano la vendita, l’acquisto, il trasporto, la distribuzione. Ad
esempio, se fosse stato previsto un dazio del 5% di una merce importata nei confronti
di un paese straniero, questo dazio avrebbe dovuto essere applicato verso tutti.
•Quello INTERNO del Principio del TRATTAMENTO NAZIONALE: in base al quale le merci
provenienti dall'estero dovevano ricevere all'interno di ciascuno Stato lo stesso trattamento
accordato al prodotto nazionale equivalente. Quindi i Paesi membri non possono trattare i
prodotti importati in maniera meno favorevole rispetto ai prodotti simili. Il trattamento
meno favorevole puo riguardare una tassa interna, requisiti diversi per la vendita o la
distribuzione.
Seconda metà anni 60 GATT entrò in crisi, i paesi in via sviluppo hanno affermato il
principio delle preferenze commerciali generalizzate, ossia che nei rapporti tra PVS e
quelli industrializzati NON trovassero applicazione i principi del GATT.
Questa esenzione dai dazi doveva trovare applicazione awnche dai paesi non in via di
sviluppo.
NON C’è PIù TITOLO RECIPRCITà, è cambiata logica normatica di questo sistema.
1994 da GATT a omc.
LEZIONE 18 OTTOBRE
OMC
CARATTERI FONDAMENTALI
Ieri abbiamo evidenziato dei punti di debolezza del regime giuridico del GATT che in realtà in
modo paradossale ne ha garantito l’applicazione per molti anni. Infatti nel diritto
internazionale dell’economia e commercio (settori in cui gli stati sono gelosi della propria
sovranità), il fatto che il regime giuridico istituzionale di riferimento sia debole, non
costituisce necessariamente un problema. Anzi, magari gli stati preferiscono doversi adattare
a un regime flessibile e poco ristrutturato- come quello del GATT- rispetto a un sistema a
carattere + recettivo. Attualmente, però, il sistema dell’OMC è in crisi proprio perché le
potenze commerciali, dopo un iniziale entusiasmo, hanno criticato e modificato il sistema
dell’OMC in quanto esso cercava di imporre il rispetto del diritto e non degli interessi
economici delle principali potenze mondiali. Il sistema di risoluzione delle controversie è
infatti bloccato, NON operativo. A volte, “le cose perfette sono nemiche del bene”. Con tutte
le sue lacune il sistema GATT quindi funzionava, e sono stati proprio i successivi mutamenti
giuridici che lo hanno fatto andare in crisi.
APPROFONDIMENTO SULLA PROGRESSIVA ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL GATT:
se è vero che il GATT è solo un accordo int e non l’atto istitutivo di una OI, e aveva
dimensione normativa e non istituzionale. Se è vero, poi che non è mai entrato in vigore, in
quanto fu un semplice atto solenne applicato in via transitoria, è anche vero che dagli anni
50 in poi si è verificata una certa istituzionalizzazione endogena di fatto: ossia, un processo
nato all’interno del GATT-> prima della trasformazione da GATT a OMC grazie alla
conclusione dell’accordo di Marrakesh, nel corso del tempo, si arrivò a dar vita a quella che
fu considerata dalla dottrina come una conferenza istituzionalizzata, una pseudo
organizzazione. Il GATT diede quindi vita a una forma mediana di oi poiché: non aveva
soggettività giuridica internazionale, ma non era neppure una semplice conferenza di stati,
proprio per questa progressiva istituzionalizzazione che diede vita a un fenomeno
intermedio. (Non era una semplice unione di stati nè una vera OI).
Perché si è verificata questa istituzionalizzazione? il Gatt doveva essere un regime giuridico
da applicare temporaneamente, in attesa dell’entrata in vigore della carta dell’Havana, che
avrebbe dato vita all’ITO. Siccome però questa OI alla fine non venne mai alla luce, I paesi
partecipanti al GATT hanno istituzionalizzato dal basso il regime giuridico previsto
temporaneamente.
COME si è realizzata questa istituzionalizzazione? IL GATT stesso prevedeva la PRESENZA DI
UNA CONFERENZA DELLE PARTI: le parti del trattato, ogni anno si riunivano per discutere dei
problemi del regime giuridico del GATT oppure suoi eventuali miglioramenti. Si tenga conto
che nel 47 era stata decisa una prima riduzione dei dazi doganali. Nel corso dei decenni si
pattuirono successive riduzioni dei dazi alla fine di vari ROUND NEGOZIALI, durati anche
anni. Ognuno di questi round, è terminato con l’adozione di un accordo che andava a
abbassare ulteriormente i dazi doganali nei vari settori. Il problema di questi round era che
gli stati parti del GATT non erano obbligati a sottoscrivere gli accordi presi al loro termine.
Alcuni stati parte del GATT, quindi avevano aderito solo ad alcuni di tali risultati, altri a molti
e altri a quasi nessuno. Si arrivò quindi a una BALCANIZZAZIONE DEL REGIME GIURIDICO.
Ogni stato aveva ratificato, e quindi, aderito ad accordi diversi. Di, volta in volta, quindi, si
doveva vedere se ogni stato parte del GATT avesse ratificato gli accordi presi nei vari round
negoziali.
Come visto quindi questo regime dava vita a round negoziali nel corso del tempo, e
nell’ambito di questa negoziazione continua attivata dall’accordo del GATT, vi era questa
assemblea (la conferenza delle parti) che si riuniva ogni anno a Ginevra per discutere del
risultato dei negoziati, approvare decisioni comuni.
Ovviamente, quando c’è un’assemblea che si riunisce periodicamente con stesso format, alla
fine, di fatto, si crea una CONFERENZA ISTITUZIONALIZZATA, che si riunisce, non una volta
tanto, ma ogni anno. Si creano cosi al suo interno consuetudini, procedure ecc.. Nasce poi la
necessità di organizzare almeno un minimo tale conferenza. Tale necessità fu soddisfatta con
la creazione del SEGRETARIATO PROVVISORIO DELL’ITO, il quale è sorto dopo conclusione
della carta dell’Havana, affinchè preparasse il terreno alla nascita della nuova OI. Infatti,
quando si conclude l’atto istitutivo di una OI, ciò non vuol dire che essa sorgerà, in quanto vi
è bisogno di vedere se il trattato istitutivo entrerà in vigore e se l’OI nascerà (dopo ratifica
degli stati, creazione degli organi principali, assunzione personale). La nascita di una OI è
anche una questione di fatto e non è solo una questione giuridica. Per promuovere tutte
queste attività funzionali alla nascita dell’OI, dalla conclusione dell’atto istitutivo, viene
istituito o un comitato provvisorio che dovrà risolvere problemi logistici per arrivare alla
nascita dell’OI, oppure un segretariato provvisorio. In questo caso, fu istituito il secondo, che
però rimase praticamente disoccupato perché era chiaro che l’ITO non sarebbe mai nata.
Egli iniziò a operare quindi, di fatto, come segretario del GATT.
Inoltre nel 1960, vi fu una novità importante in quanto fu NOMINATO PER LA PRIMA VOLTA
DALL’ASSEMBLEA degli STATI PARTI, IL DIRETTORE GENERALE DELL’OMC-> questo dimostra
ancora di + la progressiva, seppur limitata istituzionalizzazione del GATT. Egli ebbe un ruolo
molto importante di rappresentanza del GATT all’esterno. Inoltre, ha sempre avuto un
importante ruolo nella mediazione delle controversie commerciali: Il sistema GATT, infatti,
prevedeva la possibilità di istituire un PANEL per risolvere eventuali controversie, MA le
parti, a inizio o in corso di procedura arbitrale, potevano pur sempre chiedere al direttore
gen. di mediare. Egli ha anche concluso degli accordi int. come l’accordo di sede con la
Svizzera: il GATT, dopo essersi dotato del segretariato, ha per di + istituito una sua sede a
Ginevra. Altra mansione del segretariato era quella di organizzare le riunioni annuali della
conferenza delle parti.
Dopo l’accordo di sede con la Svizzera, la dottrina si è chiesta se il GATT, per il fatto di poter
concludere accordi int., potesse considerarsi detentore di soggettività Int. La dottrina però
ha affermato che in realtà il direttore generale aveva firmato l’accordo di sede, NON in nome
del GATT, ma in nome degli stati partecipanti al GATT. Quindi non è stato concluso dal GATT
in quanto soggetto int. MA dall’insieme degli stati partecipanti al GATT, tanto è vero che il
direttore generale ha firmato in nome degli stati partecipanti e non del GATT. Quest’ultimo
quindi non è da considerarsi soggetto autonomo. Tanto è vero che, L’assemblea degli stati
parti ha sempre deciso per CONSENSUS->non ha mai deciso a maggioranza: il GATT non ha
mai avuto una volontà differente da quella degli stati membri, ma la volontà del GATT è
sempre stata quella comune di tutti gli stati partecipanti, espressa attraverso CONSENSUS.
Questo quindi dimostra l’assenza di una sua soggettività internazionale nonostante la sua
progressiva istituzionalizzazione interna.
È nato poi addirittura un CONSIGLIO DEI RAPPRESENTANTI (un ORGANO ESECUTIVO) .
N.B. DIFFERENZA STATI PARTI E CONSIGLIO DEI RAPPRESENTANTI: la conf. Degli stati parti
ha delegato parte dei suoi poteri alla conferenza dei rappresentanti. Inoltre, mentre la conf
degli stati parti si riuniva a intermittenza ogni anno, il consiglio dei rappresentanti, si riuniva
permanentemente (anche ogni settimana). A differenza di quanto avviene normalmente
nelle OI a carattere universale (in particolare negli istituti specializzati), tale organo
esecutivo, aveva una composizione plenaria (non ristretta) e NON applicava il sistema del
voto ponderato. Sotto il profilo giuridico era un alter ego della conferenza degli stati parti
perché aveva la medesima composizione. Proprio perché tutte le decisioni venivano assunte
con consenso di tutti gli stati parti. Non era pensabile che il GATT potesse decidere a
maggioranza tramite un processo decisionale nell’ambito di un organo a composizione
ristretta, in quanto si tratta di discutere di commercio e quindi di materie legate alla
sovranità degli stati (che non vogliono delegare competenze a una OI che decide a
maggioranza: gli stati sanno che il commercio è fondamentale per il benessere economico
nazionale. Gli stati vogliono collaborare ma pur sempre mantenendo una sovranità
economica) -> il GATT era riuscito a raggiungere un compromesso sostenibile nel tempo. Fu
proprio questo che lo mantenne in vita per circa 50 anni.
Quello che all’inizio era solo un accordo int. negli anni si è istituzionalizzato attraverso la
nascita di tutti gli organi prima menzionati. Si è arrivati così a una situazione di fatto (non di
diritto) molto simile a quella di una normale OI.
Quando però nel 1986 è iniziato l’ultimo ciclo negoziale nell’ambito del GATT (Uruguay
Round-> durato fino al 1993), nel mandato negoziale di tale round, non si prevedeva la
necessità dell’istituzione di una vera e proprio OI. Il paradosso di tutto ciò è proprio il fatto
che la nascita dell’Omc è stata decisa a conclusione di questo round, ma inizialmente non vi
era stata neppure l’idea di dargli vita. L’idea è sorta in corso d’opera.
Ma allora ci si potrebbe chiedere PERCHÉ A UN CERTO PUNTO è NATA LA VOLONTÀ DI
CREARE L’OMC? Secondo gli studiosi, forse un punto di svolta si è avuto quando, tra 1989 e
1990, è caduto il blocco socialista avviando così una nuova fase nelle relazioni internazionali.
I paesi occidentali forse hanno colto l’occasione per far nascere una vera OI in grado di
costituire un nuovo punto di inizio nelle relazioni economiche int. all’insegna del
neoliberismo e della globalizzazione senza freno.
15 dicembre 1993-> adozione dell’atto finale dell’Uruguay round-> i risultati di tale atto
sono stati riprodotti nell’accordo di Marrakech, che entrò in vigore il 1Gennaio 1985, dando
vita all’OMC. L’OMC è basata quindi su un vero e proprio atto istitutivo ed è quindi è una
vera OI con soggettività Internazionale.
N.B. NON è UN IST. SPECIALIZZATO NELLE NU-> ha concluso un accordo di cooperazione con
le NU che però non gli conferisce status di istituto specializzato. Essa quindi fa parte della
famiglia delle NU ma solo in qualità di Organizzazione ASSOCIATA (come AIEA e OIM). Ciò
anche per motivi ideologici (essa promuove un’ideologia neo-liberista, chiaramente
contrapposta a quella terzomondista delle NU economiche). Il suo preambolo, infatti, non fa
riferimento né alla carta, né ai principi delle NU. Si fa promotrice, inoltre, del SISTEMA
REGIONAL MULTI LATERALE-> imperniato sulla liberalizzazione dei fattori di produzione in
cui i punti fondamentali non sono le NU, ma la posizione regionale di integrazione
economica. Le varie aree di integrazione economica si coordinano attraverso entità come il
G8-oggi G7- o attraverso l’OMC che coordina le politiche commerciali delle grandi aree di
integrazione economiche in prospettiva multi polare. L’OMC non fa parte tanto del sistema
universal regionale delle NU ma di questo sistema alternativo, nato da metà anni 70 con la
nascita del G7.
QUALE è IL LEGAME FRA LA BASE SOCIALE DEL GATT E QUELLA DELL’OMC NEL
PASSAGGIO DA GATT A OMC?
Il GATT fu Inizialmente concluso a fine del 47 da 23 stati, tuttavia, quando si è concluso
l’Uruguay round (1993), gli stati parti del GATT erano diventati ben 125 (vi avevano aderito
paesi socialisti, di nuova indipendenza e ex socialisti).
REGOLA PRINCIPALE PASSAGGIO GATT A OMC IN QUANTO ALLA MEMBERSHIP: Gli stati
parti GATT sono divenuti membri originari dell’OMC-> non hanno dovuto essere ammessi
alla nuova OI, a condizione di ratificare l’atto istitutivo dell’OMC.
Tutti gli altri stati hanno acquisito status di membro dell’OMC attraverso un processo di
ADESIONE MOLTO COMPLESSO (NON BASTA UNA SEMPLICE DOMANDA DI ADESIONE E LA
VALUTAZIONE da parte degli ORGANI SOCIALI) -> si può divenire membri dopo conclusione
di un vero e proprio accordo internazionale fra stato candidato e OMC, al termine di
negoziati molto lunghi, articolati e complessi. Perciò L’OMC è definibile come un’OI SEMI
APERTA, proprio nel senso che possono aderire nuovi stati ma la procedura è davvero lunga
e complessa. La Cina popolare, ad es., ci ha messo 37 anni per raggiungere un accordo e
divenire membro dell’OMC. Entrare nell’OMC è molto importante per gli stati perchè
significa entrare in un Sistema multi polare del commercio internazionale. Se si è esclusi da
tale sistema, si rischia di avere un ruolo davvero marginale a livello economico.
N.B. PARTICOLARITÀ BASE SOCIALE GATT Possono divenire membri a pieno titolo del
GATT anche entità NON STATALI come:
-ORGANIZZAZIONI REGIONALI di integrazione regionale Es. UE= Divenne un membro
originario dell’OMC pur non essendo uno stato parte del GATT (in deroga alla regola secondo
cui solo gli stati membri Gatt potevano divenire stati originari dell’OMC).
Il fatto che oggi l’UE sia divenuta membro originario dell’OMC, dà vita a una situazione
giuridica particolare: Se l’OMC deve adottare una decisione che rientra nell’ambito delle
competenze dell’UE a votare, non saranno i 27 stati membri sia dell’UE che dell’OMC, bensì
sarà il rappresentante dell’UE stessa che avrà a disposizione 27 voti. Il problema è che le OI si
basano sul principio di uguaglianza sovrana degli stati membri. In tal caso quindi, gli altri stati
non sono contenti del fatto che abbiano un solo voto nell’ambito degli organi sociali
dell’OMC, mentre IL RAPPRESENTANTE ne HA BEN 27.
Se invece la questione rientra nell’ipotesi di residua finalità degli stati membri dell’UE in
ambito commerciale, a votare saranno gli stati membri dell’UE e dell’OMC, in modo
individuale e autonomo (ogni stato=1 voto). Di fatto però, nella prassi decide sempre il
rappresentante UE, perché il commercio è materia di competenza propria dell’UE, alla quale
i suoi stati membri hanno delegato la propria sovranità commerciale. I servizi e la proprietà
intellettuale, però non erano competenza esclusiva dell’UE e quindi in una sentenza, la corte
internazionale di giustizia, concluse che l’accordo istitutivo dell’OMC è un accordo misto:
doveva essere ratificato sia dalla comunità europea che dagli stati membri. Attualmente
però l’UE ha allargato le sue competenze e quindi le competenze residue degli stati membri
sono davvero poche.
- TERRITORI DOGANALI AUTONOMI (entità anch’essi non statali): la possibilità per i
territori doganali autonomi di divenire stati membri dell’OMC, ha risolto il problema della
Cina popolare, la quale pretende che trovi applicazione il principio dell’unica Cina. Sia
Taiwan che Hong Kong sono divenuti membri in qualità di territori doganali autonomi, cosi
come la Cina. La Cina accettò che divenissero membri dell’OMC a patto che Taiwan non
aderisse all’OMC in qualità di stato, ma in qualità di territorio doganale autonoma e solo
dopo l’adesione della Cina Comunista.
B) ACCORDI PROCEDURALI:
-Accordo di soluzione delle controversie che prevede un sistema a carattere
tendenzialmente arbitrale con istituzione di un organo di appello, un tribunale
permanente. Si prevede una prima fase di istituzione del panel e un secondo grado
di giudizio dinanzi a questo tribunale permanente.
-Accordo di intesa sui negoziati commerciali nell’ambito dell’OMC -> obbliga stati
OMC di coordinarsi nell’OI e a continuare a negoziare nuovi accordi nel senso della
liberalizzazione degli scambi commerciali.
VI SONO POI ACCORDI PLURI LATERALI: gli stati membri possono decidere se
ratificarli o meno.
Come possiamo notare, da quanto fin qui detto, Il passaggio dal GATT all’OMC è sì
avvenuto in continuità con il regime GATT, Ma anche con l’introduzione di varie
innovazioni.
Lezione 23/10/2023
FASI PRODECURA
Le conclusioni dell’organo di appello entrano in vigore, il diritto OMC prevede che in tempi
rapidi la parte soccombente debba uniformarsi a quanto definito dal diritto arbitrale, ma
questa potrebbe non volerlo e chiedere comprensione in termini giuridici di farlo in tempi
ragionevoli, entro 15 mesi, per un PVS più tempo, 2 anni. Lo stato sconfitto certe volte non
accetta neanche queste tempistiche, allora c’è fase di quantificazione: lo stato soccombente
compensa il vincitore della mancata attuazione del diritto.
Se non si raggiunge accordo la questione passa all organo risoluzione controversie di nuovo,
lo stato vittorioso chiederà di autorizzare l’adozione di contromisure illecite che diventano
lecite come risposta alla violazione, ovviamente proporzionate a danni e controversia.
A) Primo profilo critico: gli USA contestano di non rispettare le tempistiche previste dall’intesa sulla
risoluzione delle controversie (in teoria 2 o tre mesi l’organo di appello dovrebbe elaborare l’accordo
conclusivo, mentre nella prassi l’organo di appello ci mette circa 6 mesi).
B) Secondo profilo critico gli USA contestano l’abuso di potere dell’organo di appello, che non si
limita a vedere se il diritto è stato applicato correttamente, ma a volte si occupa dell’accertamento dei
fatti che hanno originato la controversia che invece dovrebbe essere di competenze esclusiva dei
panel.
C) Inoltre spesso l’organo di appello si mette a sindacare le normative interne in materia commerciale
(violazione del dominio riservato degli stati membri dell’OMC).
Gli USA quindi per rimediare a queste dinamiche insostenibili chiedono di modificare il sistema di
risoluzione delle controversie, mitigando i poteri dell’organo di appello. Nasce il dubbio che gli USA
vogliano tornare al sistema del GATT (un sistema più debole, senza un secondo grado di giudizio e
basato sull’attività dei panel che possono essere controllati più facilmente).
La posizione degli USA su questo ultimo punto non è sostenuta dall’UE e dalla Cina, che vorrebbero
riformare questo sistema dell’OMC ma allo stesso tempo renderlo più solido ed effettivovorrebbero
sì ridurre i tempi e risolvere alcuni problemi, ma non vorrebbero rinunciare all’organo di appello.
La posizione dell’UE sotto alcuni profili si allinea con quella degli USA, ma sotto altri cambia
radicalmente. Sostiene che l’organo di appello dovrebbe essere composto da 9 giudici e no da 7 per
velocizzare il meccanismo decisionale, con un mandato non rinnovabile per promuovere
l’indipendenza dei giudici. Inoltre l’UE vorrebbe modificare il sistema di nomina dei giudici, pensa di
eliminare il consensus e di inserire una maggioranza di 4/5 si vuole evitare il potere di veto a tutti i
membri dell’OMC.
La posizione Cinese sotto diversi profili si allinea a quella dell’UE per motivi strategici,
relativamente alla riforma del sistema di risoluzione dele controversie. Sotto altri profili cerca invece
di arrivare ad un regime che tenga in considerazione la situazione sfavorevole dei paesi meno
avanzatila Cina ritiene che questo sistema dovrebbe tutelare i paesi meno avanzati (vuole apparire
come la potenza paladina dei paesi più poveri, per rappresentare la leadership a livello internazionale
del sud globale).
Difficilmente però verrà trovata in tempi brevi una soluzione a questa crisi, in quanto gli stati BIG
PLAYERS hanno obiettivi in parte differenti che non vanno sempre nella stessa direzione.
Probabilmente verranno conclusi degli accordi internazionali dotati di clausola compromissoria a
favore di arbitrati commerciali che inizieranno a costituire un meccanismo arbitrario parallelo a
quello dell’OMC il problema di questa soluzione alternativa è la frammentazione del diritto
internazionale del commercio che rischia di diventare un diritto settorializzato ciò porterà ad una
balcanizzazione della soluzione delle controversie internazionali, attraverso la conclusione di diversi
accordi contenenti clausole compromissorie a favore di arbitrati commerciali.
L'accordo TRIPS ha costituito uno dei cambiamenti prodotti dall’accordo di Marrakech del
1994 che ha dato vita al sistema dell’OMC. Tale accordo, che riguarda gli aspetti della
proprietà intellettuale, ha costituito sia sotto il profilo formale sia sostanziale un’innovazione
fondamentale nell’ambito del diritto internazionale. Sotto il profilo formale, perché per la
prima volta sono state collegate le questione della proprietà intellettuale al commercio
internazionale tramite un accordo internazionale, andando ad applicare il meccanismo
liberoscambista alla proprietà intellettuale. Nel merito, la normativa contenuta è molto
innovativa rispetto agli accordi precedenti in materia. L'accordo TRIPS segna il passaggio da
un approccio funzionale alla questione della proprietà intellettuale, ad un approccio secondo
cui i diritti della proprietà intellettuale abbiano lo stesso valere di diritti naturali (un diritto
che si impone a qualsiasi situazione storico-giuridico, un diritto basato su alcuni valori che
non dipendono dalla situazione di un paese o dalla contingenza storica, ma sono basati su
principi più alti, in tale caso principi libero scambisti).
I diritti di PI nella storia giuridica, non solo dell’occidenete ma di tutti i paesi, sia di civil che di
common law, hanno una natura funzionale: lo stato riconosce una ricompensa a chi inventa
questi nuovi prodotti o processi, perché? Lo fa per stimolare la ricerca e per spingere vero
l’avanzamento tecnolgocio dello stato. Dalla prima legge sulla PI adottata dalla R di Venezia,
il diritto della PI è stato considerato non come un diritto naturale, ma come un
riconosicmento economico concesso dallo stato per un breve periodo di tempo per
ricompensare l’individuo. Ciò è sempre stato così, anche nel caso della Costituzione degli US:
si riconosce un premio per un periodo limitato agli inventori, a coloro che riescono ad
inventrae un nuovo prodotto o un nuovo processo produttivo. Tale situazione giuridica ha
natura funzionale e NON assoluta perché questa necessità di premiare gli inventori deve
essere bilanciata con la necessità di fare in modo che la collettività abbia accesso al nuovo
prodotto o al nuovo processo produttivo, e la funzione sociale della propeirtà è enunciata
anche nella nostra Carta. Abbiamo una situazione in cui il legislatore ha ben presente che vi
siano due obiettivi: astiploare le ricerca tecnologica e fare in modo che tutti ne possano
godere. Se ciò non avviene, abbiamo un problema. Fino all’accordo TRIPS, su questo
principio della funzione sociale delle invenzioni e del fatto che gli stati potevano riconoscere
un premio agli inventori per stimolare ricerca non vi sono stati dubbi. Vi è stata solo
un’eccezione, riconducibile al fervore rivoluzionario della borghesia francese: nella
dichiarazione dei diritti del cittadino annunciò che la proprietà è sacra e inviolabile, e si
affermò la natura di diritto naturale e quasi umano dell’inventore a brevettare le proprie
invenzioni. Questa invenzione figlia della RF non ebbe alcun seguito nelle normative
nazionale, nemmeno in quella francese che in seguito venne cambiata. Il diritto NON è mai
neutro ma fa sempre gli interessi delle classi dominanti o delle grandi potenze a livello
internazionale. Sotto il profilo giuridico, l’approccio rivoluzionario francese NON è corretto,
si confonde il diritto alla paternità dell’invenzione con il diritto allo sfruttamento
dell’invenzione, che non è un diritto umano ma socioeconomico. Se si può parlare di un
diritto umano a ciò legato, non è il diritto alla proprietà intellettuale bensì alla paternità: chi
ha inventato quel prodotto deve essere riconosciuto come suo inventore. Il brevetto NON è
una qualsiasi forma di riconoscimento ma è un monopolio sullo sfruttamento commerciale
del prodotto o del processo produttivo di nuova invenzione. Anche sotto questo profilo, non
è detto che il brevetto sia la strada migliore per garantire quel bilanciamento tra l'interesse
dell'inventore e l'interesse della colettività. Lo stato potrebbe decidere di riconoscere non il
brevetto ma delle licenze obbligatorie. Quando parliamo di brevetti, anche se facciamo
riferimento a atale situazione di monopolio, bisogna vedere come esso è applicato, quale è
la sua durata. é importante vedere la sua durata, la sfera di applicazione. Tradizionalmente,
alcuni settori erano esclusi dalla possibilità di essere brevettati: con riferimento ai farmaci
per esempio, ossia i casi in cui l'interesse della collettività è l'interesse alla salute o
addirittura alla vita. Il panorama internazionale pre accordo TRIPS era tale: alcuni paesi
occidentali prevedveano il regime dei brevetti, non sepre era applicabile però a tutte le
invenzioni. La durata, per esempio negli US; era di 20 anni. Nei paesi in via di sviluppo non si
trattatva la questione dei brevetti, nel continente africano non vi era la possibilità di
brevettare i famraci. La convenzione di Parigi non prevevde aun sistema giuridico
brevettuale da imporre, ma si prevedvea: il trattamento anzionale ed il principio. Se uno
stato prevedvea nel suo ordinamento una norma a tutela dei brevetti, non poteva poi
applicarla in maniera discirminatoria. IL principio della priorità: se uno stato riconosceva una
protezione brevettuale, nel caso di più brevetti registrati per los tesso prodotto, doveva dare
la prevalenza al brevetto approvato per primo. Non si entrava però nel meritpo degli stati,
che erano libere di decidere in maniera autonoma circa i brevetti, a seconda delle proprie
esgienze. con l'accordo TRIPS tutto cambia. Secondo l'accordo TRIPS, ogni prodotto deve
essere brevettato all'interno degli stati, e tale brevetto deve necessariamente avere una
durata di 20 anni. Considerando che, quasi tutti gli stati fanno parte dell'OMC e che tutti gli
stati membri hanno l'obbligo di ratificare i 5 accordi multilaterlai, tra cui quello TRIPS, ne
consegue che questi brevetti di 20 anni hanno valenza quasi universale. Gli Stati membri
OMC hanno l'obbligo di rispettare tale regime. Ecco perchè si parla di un'adesione all'idea
per cui i diritti di PI avrebbero valore di diritti naturali, sono validi per qualsiasi situazione e
non vi sono distinzioni per brevetti di determinati prodotti.A tutti gli stati e tutti i prodotti:
valenza generale. Molti autori, per difendere tale regime, considerano si tratti di una
porotezione minimale ai brevetti, posizione contestata da parte della dottrina: è una durata
molto lunga a livello globale e per qualsiasi prodtot. Lo stesso ordinamento US ha dovuto
modifciare la propria normativa per metterla in linea con l'accordo TRIPS. Con riferimento ai
farmaci, bisogna considerare che l'accordo TRIPS ha questo approccio universale ma
consente una deroga contemporanea di 5 anni ai paesi in via di sviluppo e di 11 anni ai paesi
meno sviluppati. Quindi l'accordo TRIPS dovrà essere rispettato dal 1 gennaio 2000 per i
paesi in via di sviluppo e dal 1 gennaio 2006 per i paesi meno sviluppati. Anche il condere
delle proroghe temporanee ai paesi più poveri è tipico di un approccio neo-liberista. Nel
2006 è stata concessa una nuova proproga di 10 anni ai paesi meno sviluppati. Qual è stato il
problema per i paesi in via di sviluppo? Alcuni di loro, che magari sono paesi emergenti, non
hanno voluto avvalersi di questa possibilità di proproga, quindi alcuni paesi come il Sudafrica
o il Brasile, per ragioni anche misteriose, hanno deciso di non avvalersi di tale possibilità di
ottnere una proproga di 5 anni, probabilmente perchè ciò avrebbe significato dichiarare che
la loro economia non era pronta ad applicare i principi liberi scambisti, e ciò poteva ridurre
l'afflusso di capitali e finanziamenti esteri. In realtà tale deroga temporanea di 5 o 11 anni, se
richiesta, valeva per tutti i prodotti ma NON per i farmaci: l'accordo invece che prevedere la
sua non applicazione per i farmaci, prevdeva che anche nel periodo transitorio i farmaci
dovevano avere una protezione. Questa posizione era speciale, doveva portare dei benefici a
coloro che avevano brevettato i farmaci. Chi aveva brevettato un farmaco, doveva tramite
una mail notficare il brevetto a tutte le parti contraneti. Da questo momento in poi,il
farmaco sarebbe stato protetto anche nei paesi poveri non con il regime brevettuale del
mondopolio, ma tramite una remunerazione adeguata del brevetto. 1 gennaio 1995:
l'accordo entra in vigore, nel 1996 le principali industrie farmaceutiche degli US brevettano i
farmici antro retro virali, essenziali nella lotta e nella cura all'AIDS perchè permettono di
cronocizzare la malattia. Se fino alla scoperta di tali farmaci, si moriva molto facilmente di
questa malattia, questi permettono di convivere in maniera tranquilla con la malattia. In
occidente non ci sono più morti di AIDS, i sistemi nazionali sanitari consentono ai malati di
curarsi, in altri casi il benessere era così diffuso che i malati riuscivano ad avere salva la vita e
ad assumere questi farmaci. Ciò dal 1996. Erano farmaci brevettai, e questi brevetti avevano
una protezione a livello globale. La cura era molto costosa, circa 10/12'000 $ per i malati.
Perchè PigPharma non hanno fatto una politica basata sul prezzo (differenziazione dei prezzi)
così da rendere tale farmaco accessibile a livello mondiale? In alcuni paesi africani, pi del
10% della popolazione era affetta da tale patologia ma non vi era la possibilità di acquisire
tale farmaco. Questa politica basata sulla differenziazione dei prezzi che avrebbe garantito
un accesso a livello globale non è stata posta in essere per ragioni economiche, l'obiettivo
era di massimizzare il profitto: il timore era che vendendo a un prezzo inferiore i farmaci nel
mercato povero, tali farmaci tramite importazioni parallele sarebbero arrivati anche in
occidente a livello scontato. Quindi BigPharma ha deciso di vendere questi farmaci a livello
globale: dal 1996 al 2003 sono morte in Africa 20'000 di persone malate perchè non avevano
la possibilità economica di accedere a questi farmaci. 3/4 milioni di bambini sono morti, ai
quali il virus è stato trasmesso dalle madri. Per questo vari paesi africani ma non solo,
Sudafrica e Brasile, hanno parlato di apartheid. Il problema generale è: come è possibile che
il diritto internazionale invece che favorire l'accesso ai farmaci, lo sviluppo umano e sociale,
si sia reso complice di questo 'crimine di stanpo medioevale'? Il Sudafrica, il Brasile e altri
stati hanno adottato delle strategie per cercare di rimidiare a questa situazione. Le strategie
sono state differenti. India e Pakistan si sono avvalsi della proroga per i paesi in via di
sviluppo: hanno copiato i brevetti, e tramite le loro industrie nazionali hanno prodotto dei
farmaci generici che avevano un costo, per malato all'anno, di circa 500$. Lo hanno potuto
fare perchè erano paesi dotati di un'industria farmaceutica solida, secondo alcuni più
avanzata di quella occidentale. Questa capacià industriale e tecnolgoica però purtroppo non
esiste altrove, sopratutto in Africa. Questi due paesi non solo hanno copiato i brevetti, ma
hanno prodotto farmaci più avanzati rispetto a quelli brevettati da PigPharma. 4/5 pillole al
giorno sono state sostituite da 1 sola pillola. Inoltre, da 12'000$ si passava a 400/500$.
L'India, in quei 5 anni, ha avuto accesso ai brevetti tramite la remunerazione obbligatoria.
Qual era il problema che nasceva a livello globale? perchè questa possibilità dell'India di
produrre farmaci non poteva ridurre o risolvere la problematica, esportando? Nei casi delle
licenze obbligatorie, l'accordo TRIPS prevede che la produzione locale di copie generiche non
possa essere esportata in altri mercati. Da una parte, le copie generiche indiane non
potevano essere esportate nei paesi poveri, che non erano in grado di produrre a livello
locale copie generiche, e alcuni paesi in via di sviluppo NON avevano invocato la possibilità
di deroga di 5 anni, come Sudafrica e Brasile. In Sudafrica nel 1997 è stata adottata la legge
Mandela: legge tramite la quale il Sudafrica ha deciso di istituire un regime di licenze
obbligatorie e un regime di importazioni parallele, i farmaci generici prodotti per esmepio in
India, in quasi aperta violazione dell'accordo TRIPS. L'obiettivo principale era salvare la
popolazione, popolazione in cui vi era una grandissima diffusione della malattia,determinata
dalla mancanza di accesso ai famraci brevettati. Vi è stata una reazione molto dura sia da
parte delle multinazionali che avevano brevettato i faramci, sia da parte degli stati a cui le
multinazionali appartenevano. Gli US e l'UE hanno iniziato un procedimento legale
nell'ambito dell'OMC e della soluzione delle controversie: hanno presentato un reclamo
chiedendo l'istituzione di un panel. Dall'altro lato, le multinazionali hanno presentato un
ricorso all'Alta Corte di Pretoria, che deve assicurare l'applicazione a livello interno del TRIPS.
Tale accordo infatti gode di una doppia tutela: non solo a livello internazionale, ma anche gli
stati parti devono garantire la possibilità ai diretti interessati di presentare un reclamo
presso gli ordinamenti interni. Le violazioni del diritto del commercio internazione
nell'ambito OMC godono di doppia tutela: a livello internazionale e a livello interno. é stata
sospesa la legge, che si riteneva in violazione sia dell'accordo TRIPS sia la Costituzione
sudafricana che prevedeva che lo stato rispettasse gli obblighi derivanti dell'accordo TRIPS.
La legge Mandela è stata sospesa. Nel 2001 le multinazionali hanno deciso di ritirare il loro
ricorso, e anche gli stati come US e EU avevano ritirato il loro ricorso dal sistema di soluzione
delle controversie dell'OMC. L'opinione pubblica nazionale e internazionale iniziò a
protestare, non solo i paesi occidentali ma anche le multinazionali si accorsero che tale
politica basata sull'obiettivo di massimizzare il profitto rischiava di essere controproducente,
anche le multinazionali vedevano la loro immagine macchiata. Questo caso della legge
Mandela e dell'accoro TRIPS è stato molto importante: ha segnato l'affermazione del ruolo
dell'opnione pubblico nell'ambito delle relazioni economiche internazionali. La società civile,
sia disorganizzata sia organizzata nelle ONG, è diventato un soggetto importante nell'ambito
della comunità e delle relazioni internazioanle, in grado anche di avere un impatto e
rimediare alle conseguenze più intollerabili. Il Sudafrica, anche grazie al fatto che il suo
presidente fosse Mandela, ha fatto prevalere l'idea per cui il TRIPS non dovesse essere
applicato anche ai farmaci salvavita. Il Brasile aveva cercato di risolvere la situazione, anche
il Brasile non si era avvalso della proroga di 5 anni, e aveva tentato di risolvere tra,ote
importazioni parallele di farmaci generici, e anche questa politica era stato oggetto di
contestazioni a livello internazionale. In virtù di tali fenomeni, nel 2001 è stata adottata
nell'ambito dell'OMC e del Consiglio TRIPS una dichirazione sulla sanità pubblica: questo
accordo non deve essere interpretato in maniera tale da impedire l'accesso ai farmaci
salvavita e si fa rifeirmento che nel caso di una pandemia gli stati possano invocare una
deroga per uno stato di emregnza sanitaria, che consneta di non dare applicaizone ad alcune
disposizioni dell'accordo TRIPS. Nel novembre 2001 questa storica dichiarazione adottata
nell'ambito OMC aveva, almeno in linea di principio, ristabilito un ordine giuridico che
guardava non solo alla proprità intellettuale ma anche all'impatto sociale dell'apllicazione di
tali principi. Questa dichiarazione prevedeva che vi fosse la possibilità di produrre farmaci
generici in situazioni di crisi ed emergenza. Nella dichiarazuone si dava tempo fino alla fine
del 2002 per risolvere un altro problema: non era prevista la possibilità di esportare i
faramaci generici nei paesi poveri, che comunque NOn potevano produrli internamento. Gli
US hanno apposto un veto: BigPharma sosteneva si dovesse impacchettare in modo diverso i
farmaci generici così che non arrivassero sul mercato nero in occidente a prezzi più bassi. Si
è atteso un altro anno per arrivare all'accordo: prima si è modificato temporaneamente
l'accordo TRIPS e poi la modifica è stata resa definitiva con un emendamento formale
adottato qualche anno più tardi. Questo meccansimo NON ha mai funzionato però. In
Botswana la vita media della popolazione, in quello decennio, è crollata di 31 anni.
1) Era complesso attivare questo commercio di farmaci generici dai paesi in via di sviluppo ai
paesi più poveri. Il meccanismo prevedeva che il paese povero notificasse all'OMC la propria
necessità, dichiarasse di essere in una situazione di crisi sanitaria in cui la popolazione non
poteva essere curata. Nel 2007 il Ruanda ha fatto tale appello.
Perchè il mercato non è decollato? Perchè non era negli interessi delle multinazionali. Da
quel momento in poi, hanno inizato ad applicare la politica di differenziazione dei prezzi,
quindi non aveva senso per il mercato povero di produrre, oppure le grandi potenze
donavano direttamente i faramci generici ai paesi africani, per impedire che il mercato
povero potesse essere attivato e potesse costituire una sorta di alternativa al commerio
secondo i dettami dell'OMC.
Il problema della cura di AIDS e di altre malattie come la tubercolosi o la malaria, non
dipende solo dall'accesso ai farmaci, ma dall'assenza in tali paesi che sovvrono di queste
malattie di un sistema sanitario nazionale.
Il FMI dagli anni '80 ha imposto ai pesi più poveri di non spendere troppe risorse nella cura
delle malattie, lusso che i paesi più poveri e indebitati non potevano permettersi. Tali paesi
dovevano concentrarsi solo nella cura delle malattie più gravi, per ridurre il disavanzo dei
bilanci.
La rigida applicazione dei principi libero scambisti imposta dal FMI è oramai applicata in
moltissimi contesti, l'obiettivo non è più quello di promuovere il benessere generale. Nei
paesi in via di sviluppo e nei paesi poveri non esistono più dei sistemi nazionali sanitari.
Lezione 30/10/2023
OCSE
ORGANIZZAIZONE X COPERAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO
Organizzazione succede ad un’altra organizzazionne OECE, L’oece era nata nel 48 su input
stati uniti che non ne erano membri, riuniva solo 16 paesi che avevano deciso di istituitre
orga per aiutare distribuzione piano marshall. Oganizzazione regionale europea, che stto
profilo strutturale seguiva modello tripartito.
Questa orga ha avuto ruolo imp nella distribuzione tali aiuti, fine anni ‘50 perdepropria
ragione d’essere, piano Marshall attuato, usa hanno cambiato approccio, davano aiuto
tramite accordi bilaterali, permettendo diplomaziia statunitense di creare rapporti più
intensi. USA volevano maGG CONTROLLO pesi occidentali attraverso accordi bilaterali, L
‘OECE è stata presa contropiede perchè nace CEE.
Trovato nuovo obiettivo, OECE da europea a globale, atturare politica neoliberista, assume
nuovo nome OCSE
È organizz a carattere tendenzilamente globale, USA e Canada paesi membri: nuovi obiettivi
studiare e promuovere liberalizzazione relazioni internazionale.
Se paese aderisce a OCSE passa da PVS a paesae sviluppato, adesione vista come
promozione.
I paesi membri non sono più 16 ma 36.
Numero basso perchè l’org non è aperta ai PVS ma ai paesi sviluppati, anche se negli ultimi
anni alcuni pvs hanno aderito. CHile, corea del sud, Turchia.
Attività principali:
Ha scopo promuovere riforma sistemi economici paesi membri per rednerli in line adettami
neoliberisti, ma è un organizzazione che promuove lo studio delle relazioni economiche
internazionali. Divisa in 200 organi che studiano fenomeni rilevanti per relazioni
economiche.
Se si tratta di rapporti e stuci c’è massima libertà, se questi rapporti devono essere resi
disponibili verso esterni devono superare vaglio a livello intergovernativo.
Struttura tripartita:
Consiglio di organizzazione, si riunisce periodicamanete, organo supremo ha tutti i poteri e li
delega al comitato esecutivo. Composto da 14 mebmri. Consiglio amminikstrazione 14 seggi,
7 permamenti 7 riservati ai mebri G7. che sono membri permamenti consaiglio OCSE.
Comitato
NO voto ponderato. Voto paritario. Quasi assoluto. Le decisioni di tutti organi adottati x
unanimità o consensus.
Organi8 OCSE a unanimità possono decidere se una decisoione sarà decisa a magg 2/3.
Decisioni adottate a unanimità -1.
Uno stato non partecipa ad adozione per non impediere che questa avenga, ve3rrà adottata
maa senza applicarla allo stato obiettore.
NON ADOTTA DECISONI GIURIDICAMENTE VINCOLANTI, adotta raccomandazioni.
Dac. Dipartimento che si occupa assistenza dello sviluppo. Pubblica statistiche in materie
ufficiali di sviluppo.
Problema giuridico
OCSE è l ‘organizzazione che è succeduta all oece si o no?
La dottrina dice di no, per alcuni rapporti c’è continuità limitata ad alcuni settori partivcolari
Riferimento ai funzionari o decisioni OECE confermate espressamente ambito nuova Organi.
OCSE NON CONTINUA DAL PUNTO DI GVISTA GIURIDICO LA VECCHIA ORGANIZZZAZIONE.
NON è avvenuta una successione giuridica.
Si tratta di una forma debole di organizzazione internazionale che va collocata sotto il profilo
giuridico a metà strada tra le conferenze diplomatiche internazionali che vengono convocate
per raggiungere un determinato obiettivo e le vere e proprie organizzazioni internazionali
come le NU ecc, che hanno una dimensione istituzionale forte e sono basate su un accordo
internazionale che è l’atto istitutivo. Il fatto che questi raggruppamenti non abbiano la
soggettività internazionale è dimostrato anche dal fatto che adottano comunicati finali e
dichiarazioni sempre per consensus: non esiste una volontà autonoma della pseudo
organizzazione, ma la volontà espressa è la somma delle volontà identiche degli stati
partecipanti.
Anche sotto il profilo del lessico da utilizzare, quando parliamo della G-family, non si fa
riferimento alla membership ma ai paesi partecipanti: es. Italia è paese membro delle
Nazioni Unite/Italia partecipa al G-7. Quando facciamo riferimento al fatto che l’Italia ha
ratificato un accordo internazionale bisogna dire che è uno stato parte della convenzione e
così via. Quindi bisogna fare attenzione al linguaggio da utilizzare.
Queste pseudo organizzazioni/raggruppamenti di stati/entità che fanno parte della G-family
possono essere chiamate anche conferenze istituzionalizzate, questo perché sono unioni di
stati che non si riuniscono una volta soltanto come avviene con le conferenze diplomatiche
tradizionali, ma si riuniscono periodicamente seguendo lo stesso format, sia sotto il profilo dei
membri partecipanti, sia sotto il profilo della missione. Anche il G-7 è tenuto ogni anno, così
il G-20 e il BRICS, è una prassi che si ripete e da vita a queste conferenze istituzionalizzate.
Uno potrebbe pensare che queste forme deboli di organizzazione non siano molto efficaci se
confrontate alle organizzazioni internazionali classiche, questo però non è il caso. Spesso le
OI tradizionali sono molto costose e dominate dalla burocrazia e da regole ormai superate
(come as esempio quella del potere di veto nel CS delle NU) e non riescono ad adattarsi in
maniera rapida ai mutamenti della realtà. Riformare infatti le NU è questi impossibile, quando
invece nel 1999 si è evidenziata la possibilità di far partecipare i paesi geoeconomicamente
rilevanti al governo dell’economia mondiale, quasi immediatamente al G-7 e G-8 dell’epoca
si è affiancato il G-20, non c’è stato il bisogno di convocare una conferenza internazionale per
adottare un atto istitutivo, ne il bisogno degli stati di ratificarlo. È invece emersa la necessità
di costituire questo raggruppamento più ampio e la volontà politica è diventata legge, un fatto
giuridicamente rilevante. Il raggruppamento ha iniziato a riunirsi in 20 stati, ha inizialmente
nel 99 iniziato a raggrupparsi a livello di ministri delle finanze, poi a partire dal novembre del
2008 quando è scoppiata un’altra crisi economica a livello mondiale è cambiato il format: il
G-20 ha iniziato a riunirsi a livello dei capi di stato e di governo come gli altri due. Tutto ciò
senza il bisogno di negoziare e concludere un accordo internazionale. Il G-20 non ha una sede
fisica, non ha dipendenti, non ha funzionari, non ha costi in quanto i costi sono sostenuti dal
paese che a rotazione organizza il vertice. Quando l’Italia organizza un vertice gli sprechi
sono molto alti, ma tendenzialmente è un modello quello delle conferenze istituzionalizzate
poco costoso.
Incominciare a capire come questo modello della G-family sia in realtà un modello vincente,
costa poco e si adatta alla realtà mutevole ed è soprattutto efficace.
Il G-20 in realtà dovrebbe essere chiamato G-21 in quanto è stato invitato a pieno titolo
l’Unione Africana che dal 1° gennaio 2024 sarà entità fissa. Abbiamo da una parte:
Il G-20 rappresenta quindi una sintesi del discorso politico ma anche economico. Si è deciso
di far partecipare l’Unione Africana senza adottare emendamenti, è stata una decisione
politica dove tutti erano d’accordo, era sufficiente infatti che uno dei 20 obiettasse per
rinviare la decisione. Nell’ultimo vertice c’è stato l’accordo politico poiché le relazioni
internazionali sono in pieno movimento anche a causa dei conflitti armati scoppiati
recentemente. Sia il campo occidentale sia il campo dei BRICS cercano alleati in Africa,
dunque, nessuno si è sentito di obiettare; c’è un po’ una gara tra l’Occidente e il sud globale
in modo tale che l’Africa possa allearsi con l’una o l’altra parte. È un momento buono per
arrivare ad adottare e portare a conclusione la riforma del CS delle nazioni unite che prevede
l’ampliamento da 15 a 25 membri, dove Brasile, Germania, India e due paesi africani
dovrebbero avere un seggio permanente senza diritto di veto; i membri permanenti
dovrebbero passare da 5 a 10 con quelli nuovi senza potere di veto.
La capacità di queste pseudo organizzazioni di adattarsi alla realtà vale anche per i BRICS.
Per quanto riguarda i BRICS c’è stata la richiesta di partecipazione di diversi stati, ce ne sono
almeno una 15ina in attesa di poter partecipare. Anche con riferimento ai BRICS nell’ultimo
vertice si è deciso l’allargamento a 6 nuovi paesi che sono Arabia Saudita, Argentina,
l’Egitto, l’Etiopia, Iran e Emirati Arabi Uniti, che diverranno dal 1° gennaio 2024 paesi dei
BRICS. Si nota il tentativo del sud globale, in particolare di Russia e Cina di creare un
modello alternativo al G-7. È un tentativo che in parte è riuscito, il sud globale si sta
organizzando quasi in maniera speculare all’Occidente collettivo, siamo in una fase di
cambiamento delle relazioni internazionali che rappresenta possibilità ma anche rischi. Sotto
il profilo giuridico e istituzionale a noi interessa vedere come questi raggruppamenti siano
vitali: G-20 che diviene G-21, i BRICS che si allargano e così via. Il fatto che l’Iran e Arabia
saudita facciano parte dello stesso raggruppamento, ha un peso importante, visto che erano in
conflitto fino a poco fa. È una cosa che fa riflettere.
Quali sono gli aspetti discutibili di questi raggruppamenti? Soprattutto il G-7 è stato per anni
contestato in quanto considerato un’organizzazione cupola dell’ordine economico
internazionale, è stato contestato sotto il profilo della mancanza di democrazia. Perché questa
contestazione? Non per il fatto che alcuni stati possano decidere di istituire tra loro una
cooperazione più stretta in quanto stati sovrani, il problema è stato che il G-7 cercava in
qualche modo di condizionare la governance economica mondiale prendendo delle decisioni
che poi avevano un impatto forte e sostanziale anche su paesi che non partecipavano a questo
vertice. Se il G-7 decideva di cercare di fare aumentare il tasso di interesse praticato a livello
internazionale con la finalità antinflazionistica, questa decisione aveva un impatto
drammatico sulla stabilità del sistema economico dei paesi poveri che dovevano pagare un
tasso interesse maggiore. Il problema era quindi la loro pretesa di adottare decisioni che
avevano impatto su tutto il mondo e in particolare sui paesi più vulnerabili.
Il G-7 è stato da subito un’alternativa sia ideologica in quanto neoliberista, sia un’alternativa
istituzionale alle cosiddette Nazioni unite economiche. A partire dalla nascita del G-7 è il G-7
che ha rappresentato l’ordine economico internazionale, si è passati da un approccio onusiano
terzomondista, ad un approccio neoliberista sulla base delle decisioni adottate da questa
organizzazione cupola dell’ordine economico internazionale.
Si è passato dalle dichiarazioni sul nuovo ordine economico internazionale adottate dall’AG
delle NU ai comunicati finali del G-7 che sono espressione del soft law: diritto
apparentemente debole ma che poi trova applicazione poiché deriva dalla volontà dei paesi
più importanti a livello globale.
Questi vertici, dunque, sono molto interessanti sotto molti punti di vista e in fondo
l’evoluzione recente dimostra che c’è stata una certa democratizzazione; infatti, attualmente è
il G-20 a rappresentare l’organizzazione di vertice nell’ambito delle relazioni economiche
internazionali. Il G-7 continua a riunirsi, ma è chiaro che è il G-20 a rappresentare il futuro e
il presente, è il G-20 a costituire il vertice dell’ordine economico globale nel ventunesimo
secolo. Perché si parla del G-7 e non del G-8? A partire dagli anni 90 la federazione russa
partecipava parzialmente con riferimento alle questioni economiche, poi successivamente
anche all’ordine del giorno del G-7 che era appunto divenuto G-8. Ma la partecipazione della
federazione russa è stata sospesa nel 2014 come conseguenza dell’annessione della Crimea da
parte della Federazione Russa. Questo dimostra la capacità di queste organizzazioni di
adattarsi alla realtà, infatti non è stata adottata una sospensione, semplicemente la
Federazione Russa non è stata più invitata. A partire dal 2017 la Federazione Russa ha fatto
delle dichiarazioni in cui affermava di non voler più partecipare al G-8. La Russia ormai
punta sui BRICS e punta a marginalizzare il ruolo e la rilevanza del G-7.
LEZIONE 06/11/2023
Il diritto internazionale ha due fonti principali, la consuetudine e il diritto pattizio che vincola
solo le parti che hanno espresso il proprio consenso attraverso ratifica. Anche in materia di
investimenti dobbiamo chiederci se esistono delle norme generali che si impongono a tutti gli
stati a prescindere dal fatto che abbiano ratificato o meno accordi internazionali; poi bisogna
chiederci qual è lo stato del diritto pattizio, in quanto il settore degli investimenti è dominato
da circa 4 o 5 mila accordi bilaterali conclusi a livello globale sugli investimenti (conclusi da
un paese sviluppato e un PVS).
Quali sono queste norme e principi in materia di trattamento degli stranieri e dei loro beni?
1. Uno stato in quanto ente sovrano può decidere se ammettere o meno gli
stranieri, i loro beni e i loro investimenti nel loro territorio. Non esiste una norma
di diritto internazionale generale che impone agli stati di aprire all’ingresso di
stranieri o ai loro investimenti. Uno stato potrebbe comportarsi come la Corea del
Nord che chiude le proprie frontiere non solo alle persone straniere, ma anche agli
investimenti stranieri di persone fisiche e giuridiche. Quindi lo stato è libero di
decidere se ammettere o meno gli investimenti stranieri e quali ammettere.
2. Se uno stato decide sovranamente di ammettere nel proprio territorio beni,
persone straniere e investimenti, allora deve proteggere le persone straniere e
l’investimento. Una volta che le persone sono regolarmente entrate nel tuo territorio,
a quel punto devi assicurare la loro protezione.
Qual è il problema? Quale protezione assicurare? A quale livello? Qui iniziano i problemi.
Secondo la dottrina prevalente il livello di protezione che uno stato deve offrire alle persone
straniere e ai loro investimenti, deve essere quello di una protezione minima, di una
protezione equa e ragionevole. Uno stato non ha un obbligo secondo il diritto internazionale
generale di riservare lo stesso trattamento che riserva ai propri cittadini, né questa protezione
deve essere ispirata alla clausola di nazione più favorita. Il diritto internazionale generale
richiede un trattamento minimo e di base con riferimento a persone straniere e ai loro beni.
Però questo trattamento minimo è difficile da concretizzare nello specifico, nel senso che non
deve essere del tutto irragionevole, non deve essere discriminatorio, lo stato non può
proteggere soltanto cittadini stranieri solo i cittadini di determinate nazionalità e così via.
Per trattamento minimo si intende: trattamento equo, ragionevole e non discriminatorio.
Alla fine sono stati conclusi numerosi accordi bilaterali per dare maggiore certezza al regime
giuridico degli investimenti stranieri.
Cosa succede se lo stato che ospita un investimento straniero o ha ammesso una persona
straniera ad entrare nel proprio territorio, non rispetta il trattamento minimo? Succede che ciò
costituisce la violazione di un obbligo internazionale che però non è immediatamente
azionabile, lo diventa soltanto se alla violazione di questo standard minimo segue il
cosiddetto diniego di giustizia: la violazione del trattamento minimo non determina
immediatamente la possibilità di azionare a livello internazionale questa violazione; ma alla
violazione dei diritti dello straniero deve seguire il diniego di giustizia, ossia lo straniero cerca
di ottenere giustizia all’interno, ma non riesce ad ottenere giustizia. Perché non ci riesce? Le
ipotesi sono molteplici:
Se non riesca ad ottenere giustizia a livello interno, succede che lo stato di nazionalità dello
straniero potrà agire a livello di protezione diplomatica: un istituto antichissimo del diritto
internazionale che consente allo stato di cittadinanza dello straniero, i cui diritti sono stati
violati dallo stato che ospita lo straniero, a pretendere la garanzia dei diritti, in questo caso la
cessazione della discriminazione e un adeguato indennizzo. La controversia non è più tra
l’investitore straniero e stato, ma la controversia diventa tra due stati, quello che ospita
l’investimento e ha violato i diritti e lo stato di cittadinanza dell’investitore straniero; la
controversia si internazionalizza e spesso diviene una controversia politica, tra due enti
sovrani e, inoltre, la controversia è politica anche perché uno dei due paesi è industrializzato e
l’altro è un PVS.
L’istituto della protezione diplomatica è molto antico, non riguarda nello specifico gli
investimenti, ma il diritto degli stranieri e dei loro beni in un altro stato. In passato la
protezione diplomatica era anche strumentalizzata per ricorrere all’uso della forza nei
confronti dello stato che ha violato i diritti.
Perché l’istituto della protezione diplomatica funziona fino ad un certo punto con riferimento
alla tutela degli investimenti? Per due ragioni:
Lo strumento pattizio ha voluto promuovere una tutela maggiore degli investimenti stranieri
poiché la tutela diplomatica determina l’internazionalizzazione della controversia e la perdita
del controllo della controversia da parte dell’investitore. Questo spiega perché si è sviluppata
la normativa pattizia fondata sugli accordi sugli investimenti.
Un elemento curioso che nasce da queste dinamiche è che in realtà i PVS hanno sempre
contestato il diritto internazionale degli investimenti poiché lo hanno considerato troppo
condizionato dagli interessi dei paesi occidentali. E hanno cercato, attraverso la richiesta di un
nuovo ordine economico internazionale di cambiare in qualche modo il diritto internazionale
dell’economia, incluse le regole applicabili agli investimenti stranieri. I PVS hanno da sempre
contestato che in caso di nazionalizzazioni, di espropriazione di beni di investimenti stranieri
per interessi pubblici, lo stato che procedeva a questi fenomeni dovesse corrispondere un
indennizzo pronto, adeguato ed effettivo all’investitore straniero. I PVS hanno sempre
sostenuto che questa regola, chiamata di Border Hull (segretario di stato degli USA), secondo
la quale l’indennizzo dovesse essere pronto, adeguato ed effettivo, in casi del genere
l’indennizzo è dovuto ma può essere anche simbolico; ci deve essere un accordo tra lo stato
che procede alla nazionalizzazione e l’investitore. Il quantum di questi accordi deve tenere
conto:
Alla fine, l’accordo raggiunto dalle parti interessate potrebbe portare ad un indennizzo che
non è pari al valore di mercato del bene nazionalizzato o espropriato, ma è molto inferiore. La
posizione dei PVS con riferimento alle regole applicabile alla protezione degli investimenti,
era diversa da quella dei paesi Occidentali, eppure nell’ambito degli accordi BIP (accordi
bilaterali per la protezione degli investimenti) si segue la narrativa giuridica occidentale.
I PVS quando parlano come raggruppamento di paesi affermano l’ideologia terzomondista,
quando invece devono negoziare a livello bilaterale con i paesi sviluppati pur di attirare gli
investimenti esteri diretti accettano questi principi in linea con gli interessi occidentali. I PVS
hanno quindi una doppia posizione.
Iniziative nazionali più importanti: global compact, prevede istituzioni partonariato tra NU,
STATI, IMPRESE, SOCIETà CIVILE al fine di promuovere 10 principi da far rispettare a
multinaz: lotta corruzione int, tutela diritti umani, tutela diritti ambiente e lavoratori, lotta
corruzione. Più di 10.000 imprese affidate a rispettare questi principi. Le impres epresentano
rapporto annuale. Se non si presenta x tanti anni vengono eliminate lista.
Principi guida naz unite su imprese e diritti umani, documento che ha avuto successo perchè
si collega qustione attività multinazionali al rispetto diritti umani. Si estende approccio diritti
umani a multinaz. Rispetto diritti reciproco.
Questo documento si basa su 3 pilastri:
1) Stati devono proteggere individui sotto giurisdizione attività poste in essere multinaz.
(diritti lavoratori e civili). fa parte dell’obbligo di rispettare e far rispettare diritti
fondamentali dell’uomo. Stato ha l’obbligo di promuovere diritto fondamentali uomo.
2) Responsabilità diretta multinazionali nel rispetto dei diritti fondamentali uomo.
3) Obbligo sia stati che imprese di prevedere rimedi nel caso violazione diritti fondamentali.