Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2023/2024
ECCEZIONE = pirateria → in caso di pirateria, OGNI Stato è autorizzato a ricercare/catturare le navi dei pirati, anche gli
Stati che non hanno subito direttamente atti di pirateria
perché? → caso Le Louis Forest = una corte britannica osserva che i pirati sono “nemici della razza umana”
QUINDI → pirateria = crimine che colpisce l’intera comunità, per questo l’intera comunità contrasta la pirateria
nonostante il diritto internazionale sia prevalentemente basato su norme reciproche, esistono norme che agiscono
sulla collettività → obblighi internazionali validi x ogni individuo e nascono prevalentemente dopo la 1^ e 2GM
es. → dopo 1GM viene istituita l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) x proteggere i lavoratori
!! queste norme pongono obblighi erga omnes (= nei confronti di tutti) con 4 caratteristiche principali:
1) proteggono i valori fondamentali della società internazionale
2) hanno natura solidale
3) a questi obblighi corrisponde un diritto che appartiene ad ogni membro della società internazionale
4) la tutela di tale diritto avviene x conto dell’intera società internazionale
obiettivo = salvaguardare gli interessi fondamentali dell’intera comunità internazionale
come si possono tutelare questi interessi? = attraverso mezzi tradizionali di attuazione del diritto
!! l’Institut de droit international (IDI) afferma che l’obbligo di garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali ha
carattere erga omnes = valido x tutti → in caso di violazione di tale obbligo, ogni Stato può reagire attraverso
a) proteste diplomatiche, dichiarazioni di condanna/disapprovazione → in c. di violazione non grave
b) misure diplomatiche/economiche/altre misure pacifiche → in c. di violazione grave
→ tutto ciò vale anche per q. concerne il diritto pattizio (= che deriva da un patto)
!! tuttavia, esistono trattati che predispongono procedure ≠ dai mezzi tradizionali
es. → Convenzioni di Ginevra del 1949 sulla tutela delle vittime di guerra + 1° Protocollo addizionale del 1977
in particolare, art. 1 = ogni Stato contraente* ha l’obbligo di 1rispettare e 2far rispettare le Convenzioni ed il
Protocollo a tutti gli altri Stati contraenti → non ne ha solo il diritto, è un obbligo
(*= che ha fatto parte della stipulazione delle Convenzioni e del Protocollo, Stato firmatario)
!! conclusione = gli Stati tendono ad intervenire in questioni che non li riguardano direttamente solo quando sono in
gioco i propri interessi economici/militari/politici
gli Stati Uniti ottengono + potere, con la proclamazione della dottrina Monroe*
*= proclamazione del presidente Monroe, la quale stabilisce che
1) Stati Uniti ≠ oggetto di colonizzazione da parte degli Stati europei
2) gli Stati europei non possono intervenire negli affari degli Stati Uniti (e viceversa)
2) nascono grazie alle maggiori potenze → permettevano quindi alle maggiori potenze di fare i propri interessi
!! in alcune occasioni, le maggiori potenze hanno fatto “concessioni” agli Stati minori
trattati x soddisfare esigenze umanitarie (es. x abolire la tratta degli schiavi)
trattati x aiutare l’intera società internazionale (es. trattati sulle immunità diplomatiche e consolari = trattati che
permettono agli agenti diplomatici e ai consoli di esercitare il proprio ruolo in territorio straniero)
+ nascita dell’Institut de droit international (IDI) = associazione fondata da un gruppo di giuristi europei ed americani
x promuovere lo sviluppo del diritto internazionale
conclusione = negli ultimi anni, il diritto internazionale sta coprendo sempre + ambiti, i quali sono oggi
profondamente interconnessi (≠ settori autonomi e separati) → prospettiva unitaria del diritto internazionale, che è
sempre + influenzato dai diritti umani e dal desiderio di promuovere lo sviluppo economico dei PVS
LO STATO E LE DINAMICHE DELLA STATUALITÀ
lo Stato come soggetto di diritto internazionale
ordinamenti giuridici interni:
soggetti primari = persone fisiche → riconosciute come soggetti dell’ordinamento interno alla nascita (talvolta, al
concepimento)
≠ ordinamento giuridico internazionale:
soggetti primari = Stati → NO norme giuridiche precise, MA uno Stato è riconosciuto come soggetto dell’ordinamento
internazionale se possiede
1) popolo
2) territorio
3) governo che eserciti un controllo effettivo su una det. popolazione stanziata su un det. territorio;
!! tale controllo deve essere esercitato a titolo originario = in modo 1autonomo e 2indipendente
4) indipendenza*
*= capacità di provvedere al proprio benessere e sviluppo senza interferenze da altri Stati
lo Stato non deve quindi essere sottoposto ad autorità superiori QUINDI → Stati federali ≠ Stati (es. USA)
+ lo Stato deve essere indipendente anche da amministrazioni istituite da organizzazioni internazionali
es. Timor Est → riconosciuto come Stato solo dopo aver ottenuto i poteri che prima esercitava l’organizzazione
internazionale UNTAET
controllo effettivo del territorio & crescente rilevanza del principio di legalità
il governo di uno Stato DEVE esercitare un controllo effettivo su un determinato territorio x stabilire la propria
sovranità e x essere considerato soggetto dell’ordinamento internazionale
MA in det. circostanze, alcuni Stati continuano ad essere riconosciuti come tali anche se perdono effettività
1) governi in esilio = governi di un det. Stato che si stabiliscono al di fuori del territorio del proprio Stato e che
agiscono in rappresentanza del proprio Stato in caso di guerra/occupazione
es. durante la 2GM → governi tedeschi stabiliti in Gran Bretagna
2) Stati fantoccio = enti formalmente indipendenti, ma che in realtà dipendono da un altro Stato
→ vengono creati quando uno Stato non vuole assumersi la responsabilità di atti illeciti e quindi le attribuisce a
questo Stato fantoccio
es. Repubblica di Salò = Repubblica sociale italiana fondata e controllata dalla Germania dal 1943 al 1945
!! tuttavia, in certi casi si fa prevalere il principio di legalità → ciò avviene quando uno Stato che ha tutte le
caratteristiche x essere riconosciuto come Stato nell’ordinamento internazionale non viene riconosciuto perché si è
formato violando le norme fondamentali x la comunità internazionale
lo Stato di Palestina
es. di statualità contesa = il caso dello Stato di Palestina
1947 → l’ONU stabilisce la creazione di 2 Stati in territorio palestinese = 1Palestina (arabo) e 2Israele (ebraico)
1948 → nasce lo Stato di Israele, ma fin da subito la situa è problematica = conflitto israelo-palestinese
1949 → la striscia di Gaza viene occupata dall’Egitto, mentre la Cisgiordania e l’Est di Gerusalemme vengono
occupate dalla Giordania; il territorio rimane così diviso fino al
1967 → guerra dei Sei giorni tra Israele e Stati arabi, in cui Israele attacca Siria, Egitto e Giordania, occupando la
striscia di Gaza, la Cisgiordania e l’Est di Gerusalemme + altre zone, arrivando ad occupare un territorio molto + vasto
di quello posseduto alla sua nascita
→ l’ONU condanna l’occupazione militare, MA Israele non lascia le zone occupate
→ l’OLP (= movimento di liberazione palestinese) acquisisce sempre + importanza
1988 → Dichiarazione d’indipendenza del Consiglio nazionale palestinese
1993 → accordi di Oslo tra OLP e Israele, creano le basi x un autogoverno della popolazione palestinese
→ graduale ritiro delle truppe israeliane
MA → ancora oggi, NON esiste uno Stato di Palestina a tutti gli effetti + Israele non ha interrotto la propria
espansione coloniale in territorio palestinese + Gerusalemme è ancora contesa
failed States & collapsed States
failed States = Stati che hanno perso il controllo del proprio territorio e che non possono + svolgere le funzioni
governative a causa di estrema povertà/lotte tra bande armate criminali
es. Liberia, Somalia…
collapsed States = caso estremo in cui si verifica una totale assenza del governo
es. Libano, Sierra Leone…
!! la società internazionale tende ad intervenire x cercare di salvare gli Stati (come è accaduto in Liberia, Somalia,
Libano e Sierra Leone) in quanto i failed/collapsed States costituiscono una minaccia per l’equilibrio internazionale,
essendo Stati in mano ad organizzazioni criminali o in condizioni di povertà estrema
IL RICONOSCIMENTO DI STATI
il valore del riconoscimento
riconoscimento = dichiarazione unilaterale tramite la quale uno Stato riconosce che un altro ente possiede tutte le
caratteristiche per essere considerato Stato nell’ordinamento internazionale
→ secondo la teoria del riconoscimento costitutivo, uno Stato può essere definito tale nell’ordinamento
internazionale solo se riconosciuto dagli altri Stati
MA questa teoria NON è soddisfacente per almeno 3 ragioni
1) è in contrasto con il principio di effettività (= se una situazione è effettiva, allora è legittima)
2) è in contrasto con il principio di uguaglianza sovrana degli Stati
3) crea una situazione problematica, in quanto lo Stato avrebbe valore giuridico solo per gli Stati che lo riconoscono
!! tuttavia, il riconoscimento ha un ruolo importante dal pdv politico, in quanto dimostra la volontà degli Stati di
intrattenere rapporti con lo Stato che riconoscono, di conseguenza
è importante dal pdv pratico, in quanto maggiore è il numero di Stati che riconoscono uno Stato, maggiore è la sua
rilevanza nell’ambito delle relazioni internazionali
molte norme del diritto internazionale garantiscono il rispetto della sovranità territoriale degli Stati, in particolare
norma che vieta agli Stati di svolgere azioni pubbliche in altri Stati senza il consenso dello Stato in questione
es. cattura dell’ufficiale delle SS Eichmann
Eichmann si trovava in Argentina, quando viene rapito dagli agenti israeliani del Mossad (= servizio segreto israeliano)
per poi essere sottoposto a processo
!! l’Argentina non aveva dato il consenso x attuare l’arresto sul proprio territorio, quindi si rivolse al Cds dell’ONU
norma che garantisce l’immunità giurisdizionale per gli atti iure imperii = uno Stato non può essere perseguito dai
tribunali di altri Stati per il compimento di funzioni pubbliche statali
norma che garantisce l’immunità giurisdizionale degli organi di Stati esteri = gli organi che agiscono per conto di
uno Stato non possono essere perseguiti dai tribunali di altri Stati per il compimento di funzioni pubbliche statali
principio di non ingerenza = gli Stati non possono introdursi negli affari interni/esterni di un altro Stato
divieto di assistenza ai ribelli = gli Stati non possono sostenere gruppi ribelli di altri Stati, a meno che non
costituiscano movimenti di liberazione nazionale
le regioni polari
= 1Artide e 2Antartide, le quali attualmente non sono sottoposte alla sovranità di alcuno Stato, in particolare
1) Artide → alcuni Stati hanno cercato di stabilirvi la propria sovranità in base alla teoria dei settori, secondo la quale
il territorio dell’Artide andrebbe diviso in settori triangolari, ciascuno attribuito ad uno Stato
!! questa teoria è stata fortemente contestata e ad oggi l’Artide è considerato dal pdv giuridico come l’alto mare
→ infatti, gli Stati che intendono sfruttare le risorse giacenti sul suolo e sottosuolo dell’oceano artico devono
dimostrare che l’area che vogliono sfruttare faccia parte della propria piattaforma continentale
2) Antartide → il Trattato di Washington sull’Antartide (1959) stabilisce che, finché tale trattato è in vigore, nessuno
Stato può stabilire la propria sovranità sull’Antartide + che l’Antartide debba essere utilizzata solo a scopi pacifici
!! sono quindi proibite l’installazione di basi militari e lo svolgimento di test militari, mentre si incoraggia la
cooperazione per la ricerca scientifica a scopo pacifico
il cyberspazio
= spazio virtuale creato dagli user di computer che comunicano attraverso la rete
→ è infatti un vero e proprio mezzo di comunicazione, a cui si applicano le norme che regolano tutti gli altri mezzi
!! massima preoccupazione degli Stati = evitare attacchi cibernetici (cyber attack)
es. in Estonia, un cyber attack avvenuto nel 2007 ha causato un temporaneo collasso del paese, in quanto servizi
come transazioni bancarie erano stati completamente bloccati
→ per garantire la cyber security, l’ONU ha nominato vari gruppi di esperti con il compito di
1) analizzare le potenziali minacce alla sicurezza informatica
2) individuare le misure adottabili dai vari Stati per far fronte a tali minacce
3) verificare come applicare il diritto internazionale in caso di conflitti
x quanto riguarda la tutela dei beni stranieri in ambito di diritto internazionale, si fa riferimento all’espropriazione e
alla nazionalizzazione di tali beni
espropriazione = privazione di un bene da parte di uno Stato
→ quando lo straniero viene privato di un proprio bene da parte dello Stato in cui si trova
nazionalizzazione = acquisizione di un bene da parte di uno Stato
→ quando lo Stato si impossessa del bene precedentemente espropriato allo straniero
!! espropriazione e nazionalizzazione hanno dei limiti
1) devono avere un motivo di pubblica utilità = l’espropriazione e la nazionalizzazione di un bene di uno straniero da
parte dello Stato in cui si trova, devono essere motivate da ragioni di interesse pubblico
2) NON devono avere carattere discriminatorio
? → lo Stato è dovuto a pagare un indennizzo (= risarcimento) allo straniero a cui ha sottratto un bene?
questione ancora incerta e dibattuta
x quanto riguarda la tutela degli investimenti stranieri, essi sono regolati da norme stabilite da diversi trattati
bilaterali e multilaterali (es. Convenzione della MIGA = Multilateral Investment Guarantee Agency)
+ al fine di risolvere le controversie in ambito di investimenti stranieri → ICSID
le immunità dello Stato dalla giurisdizione degli Stati esteri
Introduzione al concetto di immunità dello Stato
!! da tempo, il diritto internazionale consuetudinario vieta agli Stati di intentare processi VS Stato straniero senza il
consenso di quest’ultimo, QUINDI → ogni Stato ha il diritto di invocare l’immunità = lo Stato coinvolto in una
controversia, invocando l’immunità, si sottrae alla giurisdizione dell’altro Stato che non può quindi “giudicarlo”
perché esiste il concetto di immunità?
principio di sovrana uguaglianza tra Stati = gli Stati sono uguali fra loro
principio della separazione dei poteri = la magistratura di uno Stato (= organo che esercita il potere giudiziario)
NON può intervenire nei confronti di uno Stato straniero, poiché si tratta di una questione relativa alla politica estera
di cui si occupano gli altri 2 organi, ovvero il governo (= potere esecutivo) ed il Parlamento (= potere legislativo)
→ i 3 poteri (giudiziario, esecutivo e legislativo) sono infatti separati e un organo non può interferire in questioni che
riguardano gli altri organi
lo Stato estero può tuttavia rinunciare all’immunità, attraverso
a) trattato internazionale
b) contratto scritto
c) dichiarazione verbale/scritta
2iure gestionis = atti compiuti dallo Stato in quanto ente privato → immunità
L’immunità funzionale
= copre le attività svolte dagli organi statali esercitando le proprie funzioni
→ tuttavia, il vero titolare dell’immunità è lo Stato di appartenenza dell’organo, che può rinunciare a questo diritto
!! 2 casi in cui l’immunità agli organi statali NON viene concessa
1) l’organo statale è sospettato di aver compiuto spionaggio/sabotaggio
2) l’organo statale è accusato di crimini internazionali
Santa Sede
= organizzazione centrale della Chiesa cattolica, che ad oggi ha come base territoriale lo Stato della Città del Vaticano
(quest’ultimo è privo di sovranità, in quanto sotto il controllo della Santa Sede)
? → cosa può fare la Santa Sede in ambito internazionale?
1) stipulare “concordati” = accordi internazionali
es. Patti Lateranensi = concordati tra Santa Sede e Italia (1929)
2) partecipare a trattati multilaterali
es. Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche (1961)
3) aderire a convenzioni di diritto internazionale umanitario
es. Convenzione sul divieto di armi chimiche (1993)
4) aderire ad alcune Organizzazioni internazionali
es. OSCE (Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa)
5) avere status di “osservatore” presso l’ONU + alcuni istituti specializzati
es. UNESCO
6) prendere parte alle relazioni diplomatiche internazionali
7) godere dell’immunità dagli Stati esteri
se le organizzazioni violano delle norme internazionali → hanno responsabilità sul piano internazionale, MA
questa responsabilità non è sempre facile da far valere negli ordinamenti interni (?)
La creazione dell’ONU
1945 → Conferenza di San Francisco, che elabora e adotta il testo ufficiale della Carta delle Nazioni Unite, il cui
“progetto” era già iniziato dal 1941
!! a questa Conferenza partecipano 50 Stati, MA fin dagli inizi era chiaro che l’ONU fosse dominata dalle grandi
potenze, le quali hanno l’obiettivo di salvaguardare la pace e la sicurezza senza però fare concessioni agli Stati minori
Il disarmo
→ in materia di disarmo, la Carta delle Nazioni prevede semplicemente che l’AG può 1esaminare i principi regolanti il
disarmo e 2fare raccomandazioni riguardo a tali principi
!! l’intervento dell’AG in questo ambito è stato fondamentale x l’adozione di diversi trattati, tra cui il Trattato del 1968
sulla non proliferazione delle armi nucleari
un ruolo nuovo per l’individuo: diritti & obblighi posti direttamente dal diritto internazionale
1948 → l’AG adotta 2 strumenti importanti
1) la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine del genocidio
= conferma l’esistenza di una categoria di comportamenti punibili a liv. internazionale → gli atti del genocidio
!! la Convenzione impone agli Stati di prevenire e punire tale crimine + introduce il concetto di responsabilità penale
individuale in caso di crimini internazionali → gli individui hanno dunque degli obblighi internazionali in materia
2) la Dichiarazione universale dei diritti umani
= primo catalogo internazionale dei diritti umani
→ da questo punto in poi, vengono formulati diversi trattati che impongono agli Stati l’obbligo di garantire il rispetto
dei diritti fondamentali dell’individuo + conferiscono all’individuo il diritto di fare ricorso in caso di violazione*
*= diritto di ricorso individuale
!! in generale possiamo notare che questo progresso è caratterizzato da circolarità, in quanto i 2 elementi che
costituiscono le norme consuetudinarie sono uno dipendente dall’altro
= senza l’usus non ci sarebbe l’opinio iuris/necessitatis e viceversa
+ spesso gli Stati assumono volontariamente determinati comportamenti x influire sul processo = interventi volontari
*→ il ministero degli Affari esteri può indicare principi/criteri da seguire nella formazione del trattato
3) se la stipulazione si svolge all’estero, gli agenti diplomatici e i consoli italiani devono parteciparvi
4) i rappresentanti della Regione o della Provincia deve ricevere pieni poteri di firma dal ministero degli Affari esteri
le riserve ai trattati
→ uno Stato che voglia prendere parte ad un trattato ma che si trova in disaccordo con alcune sue clausole può
formulare una riserva = dichiarazione con la quale uno Stato mira ad escludere/modificare alcune disposizioni di un
trattato nei propri confronti; possono essere di 2 tipi
1) eccettuative = mirano ad escludere l’applicazione di una det. clausola del trattato nei propri confronti
2) interpretative = mirano a modificare l’applicazione di una det. clausola del trattato nei propri confronti
!! la Convenzione di Vienna del 1969 prevede che uno Stato possa formulare delle riserve a patto che
a) tali riserve NON siano espressamente vietate dal trattato
b) tali riserve NON siano incompatibili con l’oggetto e lo scopo del trattato
→ se la riserva non è già prevista dal trattato, lo Stato che intende formularla deve notificare gli altri Stati che
prendono parte al trattato, i quali hanno 12 mesi di tempo per presentare eventuali obiezioni alla riserva
MA un’obiezione semplice da parte di uno Stato NON impedisce l’entrata in vigore del trattato
→ x farlo, lo Stato che presenta l’obiezione deve anche dimostrare chiaramente la sua intenzione di impedirne
l’entrata in vigore nei confronti dello Stato che formula la riserva
conclusione
per gli Stati che NON formulano riserve → il trattato entra in vigore nella sua totalità
per gli Stati che hanno formulato riserve + gli Stati che hanno presentato obiezioni semplici
→ entra in vigore modificato come conseguenza delle riserve
per gli Stati che hanno formulato riserve + gli Stati che hanno dichiarato espressamente che tali riserve ne
impediscono l’entrata in vigore → il trattato non entra in vigore
!! x quanto riguarda i trattati di protezione dei diritti umani, le riserve ritenute incompatibili con oggetto e scopo del
trattato sono giudicate inammissibili → invalidità della riserva
il rispetto dei trattati & la loro efficacia per gli Stati terzi
!! i trattati internazionali devono essere adempiuti (= rispettati) da tutte le parti contraenti*
→ la Convenzione di Vienna prevede infatti che uno Stato non può appellarsi al proprio ordinamento interno x
giustificare il mancato adempimento di un trattato internazionale
*l’obbligo di adempimento riguarda infatti SOLO le parti contraenti (= che stipulano) il trattato
≠ norme consuetudinarie, che riguardano TUTTI i soggetti internazionali
+ gli Stati terzi (= che NON fanno parte del trattato) possono assumere gli obblighi/diritti internazionali espressi dal
trattato solo manifestando una specifica volontà
LO “IUS COGENS”
“ius cogens” e obblighi “erga omnes”
ius cogens internazionale = insieme di norme che tutelano i valori fondamentali per la comunità internazionale,
introdotto per la prima volta dalla Convenzione di Vienna del 1969
→ il concetto di ius cogens si concentra principalmente sugli effetti giuridici di tali norme, in particolare, sulla loro
inderogabilità e sulla nullità delle norme che vi si oppongono
+ obblighi erga omnes = vengono spesso citati insieme alle norme ius cogens, si tratta sempre di una categoria di
norme fondamentali per la comunità internazionale
→ il concetto di obblighi erga omnes si concentra principalmente sulla non reciprocità di tali norme, in quanto
vincolano ogni Stato all’intera comunità internazionale
nullità dei trattati contrari allo “ius cogens” & diritto consuetudinario
!! le disposizioni della Convenzione di Vienna del 1969 riguardo allo ius cogens hanno un limite importante
= possono essere invocate x richiedere la nullità di un trattato che si pone in contrasto ad una norma di ius cogens
solo da parte di Stati che siano
1) parte alla Convenzione di Vienna del 1969
2) parte al trattato che reputano in contrasto alla norma di ius cogens
MA questo limite è oggi particolarmente attenuato grazie al diritto consuetudinario
→ si è infatti formata una norma consuetudinaria che riprende l’art. 53 della Convenzione, la quale afferma che
anche gli Stati che NON fanno parte del trattato in questione possono invocare la sua nullità
+ anche gli Stati che NON fanno parte della Convenzione di Vienna (?)
l’identificazione dello “ius cogens” & delle norme poste a tutela di valori fondamentali per la
comunità internazionale nel suo insieme
→ la definizione di ius cogens contenuta nell’art. 53 della Convenzione di Vienna del 1969 NON permette di stabilire
quali norme internazionali rientrino in questa categoria + NON si è sviluppata nessuna prassi vera e propria
MA la CIG, in diversi casi di controversie, ha fatto riferimento alla nozione degli obblighi erga omnes e, più
recentemente, delle norme di ius cogens
!! x accertare che una norma abbia natura cogente, e che quindi sia una norma di ius cogens, la norma deve essere
1) di natura consuetudinaria
2) accettata e riconosciuta come norma imperativa e superiore alle altre da tutti gli Stati
+ l’opinio iuris deve riflettere il suo carattere obbligatorio e inderogabile
le procedure diplomatiche
si dividono in
negoziati = procedura + semplice → lascia la soluzione in mano alle parti in lite, NON prevede l’intervento di terzi
obiettivo = raggiungimento di un accordo
MA questa procedura presenta dei difetti
a) raramente i negoziati portano ad un’approfondita determinazione dei fatti/applicazione di norme giuridiche
b) lo Stato + potente può fare pressione politica/economica sullo Stato + debole
!! in alcuni casi, i negoziati sono obbligatori, es. la Convenzione di Montego Bay stabilisce che, in caso di controversia,
gli Stati devono procedere attraverso negoziati/altri metodi pacifici
inchiesta = le parti in lite attribuiscono ad un organo internazionale il compito di condurre un’investigazione
imparziale sui fatti della controversia (= accertamento dei fatti controversi)
→ gli Stati in lite devono poi decidere se considerare vincolante tale accertamento dei fatti
buoni uffici = il soggetto terzo ha il compito di spingere le parti in lite a sedersi al tavolo dei negoziati, mettendo a
disposizione mezzi e strutture MA senza una partecipazione diretta
mediazione = il soggetto terzo* partecipa direttamente allo svolgimento dei negoziati
*in questo caso, il mediatore può essere 1uno Stato, 2un’organizzazione internazionale, 3un individuo autorevole
es. crisi del Kosovo del 1999 → presidente finlandese Ahtisaari + capo di governo russo Chernomyrdin = mediatori
→ proposero un regolamento accettato sia dalla Repubblica federale jugoslava (Serbia + Montenegro), sia dai paesi
della NATO + approvato dal CdS
conciliazione = prevede una partecipazione + intensa del soggetto terzo, il quale ha il compito di esaminare
attentamente i fatti controversi x proporre termini di regolamento = soluzione della controversia (NO vincolante)
!! a volte la procedura della conciliazione è obbligatoria ad es. quando è prestabilita da trattati
l’arbitrato e il regolamento giudiziale
= procedimenti di soluzione di controversie che portano ad una sentenza vincolante
? → differenza tra 1arbitrato e 2regolamento giudiziale?
1) l’organo dell’arbitrato è permanente/semipermanente, con una composizione prestabilita
2) NO organo prestabilito, le parti in lite devono accordarsi sulla sua composizione
il controllo internazionale
→ esistono diversi meccanismi di monitoraggio con lo scopo di garantire che gli Stati rispettino li accordi presi
possiamo distinguere 4 meccanismi
1) esame di rapporti periodici = gli Stati sono tenuti a presentare dei rapporti che dimostrano il loro adempimento
agli obblighi convenzionali → tali rapporti vanno presentati agli organi di controllo che devono esaminarli
+ l’esame dei rapporti periodici è affiancato da meccanismi ad hoc = meccanismi speciali formati da esperti
indipendenti → 1relatori su paese (country mandates) e 2meccanismi a tema (thematic mandates)
es. trattati dell’OIL
2) ispezione = investigazioni sul posto
→ l’organo di controllo può verificare direttamente l’adempimento agli obblighi
es. trattati sull’Antartide
3) controllo paragiudiziale (quasi-giudiziale) = lo Stato e l’organo di controllo avviano insieme la procedura di esame
es. trattati dell’OIL
4) controllo preventivo = misure con lo scopo di prevenire la commissione di illeciti internazionali
es. trattati sull’uso pacifico dell’energia atomica
disciplina tradizionale
= in materia di responsabilità dello Stato, l’ordinamento internazionale si basava su norme consuetudinarie derivanti
dalla prassi dell’epoca + le norme convenzionali su quest’ambito erano scarse
1924-1930 → tentativo di codificazione da parte della SdN (Conferenza di codificazione)
→ in generale, notiamo che nella disciplina tradizionale
1Stato autore dell’illecito = responsabile a liv. internazionale, deve provvedere alla riparazione;
2Stato che subisce l’illecito = può reagire con misure implicanti l’uso della forza/misure pacifiche
disciplina attuale
→ regole evolute lentamente + influenzate dalla codificazione intrapresa a inizio anni ’50 dalla CDI
caratteristiche
il concetto di responsabilità è svincolato dalla questione del trattamento degli stranieri
in materia di responsabilità dello Stato, si distinguono 2 tipi di norme
norme primarie = norme di diritto internazionale che pongono obblighi sostanziali
norme secondarie = norme che stabiliscono 1elementi costitutivi dell’illecito internazionale e 2conseguenze
distinzione di 2 tipi di responsabilità internazionale
a) responsabilità ordinaria = x la commissione di un illecito internazionale
b) responsabilità aggravata = x la violazione di norme a tutela dei valori fondamentali della comunità internazionale
introduzione del concetto di responsabilità individuale = i singoli individui possono essere considerati responsabili
a liv. internazionale x crimini gravi (crimini di guerra, crimini contro l’umanità, genocidio, tortura, terrorismo)
→ il corpus normativo che se ne occupa costituisce il diritto internazionale penale, ed è ≠ da quello che si occupa
della responsabilità degli Stati, MA i 2 corpi normativi si sovrappongono quando l’individuo agisce x conto dello Stato
responsabilità dello Stato per fatto lecito = si occupano di attività NON proibite dal diritto internazionale
es. Convenzione dell’ONU sul diritto del mare del 1982 → stabilisce che le navi da guerra/gli aeromobili di uno Stato
possono fermare e abbordare navi straniere sospettate di atti illeciti (es. pirateria)
Progetto di articoli sulla responsabilità delle organizzazioni internazionali x fatto illecito (2011 CDI)
l’illecito internazionale & i suoi elementi costitutivi
x determinare che uno Stato abbia commesso un fatto illecito sono necessari 2 elementi
1) elemento soggettivo = il comportamento illecito è attribuibile ad uno Stato
2) elemento oggettivo = il comportamento illecito è antigiuridico (= va contro ad un obbligo internazionale)
L’elemento soggettivo
L’attribuzione di un comportamento individuale allo Stato
→ ogni Stato agisce sul piano internazionale per mezzo di individui
QUINDI lo Stato è responsabile dell’illecito commesso da un individuo quando l’individuo agisce x conto dello Stato
questa condizione si verifica quando l’individuo che commette l’illecito
riveste il ruolo di organo dello Stato → può essere un organo del 1potere centrale (es. Parlamento) ma anche del
2potere derivato (es. organo regionale)
svolge funzioni pubbliche x conto dello Stato → es. compagnie aeree a cui viene affidata la funzione pubblica del
controllo dell’immigrazione
riveste il ruolo di organo dello Stato e agisce x conto di un altro Stato → in questo caso deve esserci un legame
funzionale tra l’organo di uno Stato e l’altro Stato x conto del quale agisce
riveste il ruolo di organo dello Stato e agisce contravvenendo alle indicazioni ricevute dallo Stato, utilizzando mezzi
e poteri del ruolo che riveste
è un organo di fatto = l’individuo NON riveste il ruolo di organo di Stato MA agisce comunque x suo conto
es. guerra Bosnia vs Serbia → bisognava stabilire se i gruppi militari serbo-bosniaci agissero VS governo della
Bosnia-Erzegovina x conto della Repubblica federale di Serbia-Montenegro, come organo di fatto
la CIG ha affermato che, x determinare che un gruppo privato di individui agisca come organo di fatto, è necessario
che tale gruppo dipenda completamente dallo Stato → è fattualmente legato allo Stato
NON è fattualmente legato allo Stato MA agisce secondo istruzioni ricevute dallo Stato o è sotto il suo controllo
es. caso Nicaragua
1927-1933 → il rivoluzionario nicaraguense Sandino guidò una rivolta VS Stati Uniti, che da anni avevano occupato e
controllavano il Nicaragua
→ presto scoppiò una vera e propria rivoluzione contro la dittatura e l’occupazione statunitense che, dopo
l’assassinio di Sandino, fu portata avanti dal fronte Sandinista di liberazione nazionale
→ gli Stati Uniti NON potevano permettersi di perdere il controllo su Nicaragua, poiché in quel caso sarebbe nato un
nuovo Stato latinoamericano di stampo comunista, QUINDI intervennero
→ il Nicaragua si rivolse quindi alla CIG x denunciare l’intervento armato degli USA
!! bisognava stabilire se gli USA avessero qualche tipo di responsabilità x gli illeciti commessi
→ la CIG ha fatto una distinzione tra 3 categorie di individui che avevano commesso illeciti
1) membri dell’amministrazione statunitense + forze armate statunitensi → sì responsabilità degli USA
2) agenti dell’UCLA (Unilaterally Controlled Latino Assets) → sì responsabilità degli USA, perché agivano secondo
istruzioni ricevute dagli USA
3) forze anti-sandiniste nicaraguensi (i “contras”) → bisognava dimostrare che agissero sotto il controllo degli USA
!! la decisione finale della corte stabilì che gli USA avevano violato il diritto internazionale consuetudinario
intervenendo negli affari di un altro Stato, supportando economicamente e militarmente i contras
→ gli USA si rifiutarono di fornire riparazioni al Nicaragua e posero fine alla questione sfruttando il loro diritto di veto
in quanto membri permanenti del CdS
L’attribuzione in caso di 1collasso delle autorità statali, 2insurrezioni e 3atti compiuti da individui privati
1collasso delle autorità statali (= situa in cui le autorità statali NON riescono a svolgere le proprie funzioni pubbliche)
→ la responsabilità x fatti illeciti commessi da un individuo/gruppo di individui che svolge funzioni pubbliche al posto
delle autorità statali ricade sullo Stato che in quel momento NON è riuscito a svolgere tali funzioni
2insurrezioni → la responsabilità x fatti illeciti commessi da movimenti insurrezionali ricade sullo Stato
es. caso del Personale diplomatico e consolare a Teheran, deciso dalla CIG nel 1980
→ i militari* islamici iraniani attaccano l’ambasciata e il consolato statunitense a Teheran
*NON erano agenti/organi dello Stato iraniano = agiscono in qualità di individui privati, NON x conto dello Stato
MA la CIG stabilisce che l’Iran fosse responsabile della mancata protezione dell’ambasciata/consolato statunitense, in
quanto il governo iraniano 1aveva approvato formalmente l’occupazione dell’ambasciata/consolato e 2aveva
decretato che gli ambasciatori/consoli statunitensi NON godevano del rispetto internazionale
in questo modo, le azioni dei privati erano state legittimate dal governo iraniano e gli individui privati erano
diventati a tutti gli effetti agenti dello Stato, che era quindi responsabile x il loro comportamento illecito
La questione della colpa
colpa = atteggiamento psicologico che consiste nel
dolo = intenzionalità di commettere illeciti, consapevolezza di commettere reato
colpa in senso stretto = può essere lieve o grave in base al grado di consapevolezza di commettere reato
→ in 2 casi la colpa è un elemento che indica la responsabilità dello Stato
1) lo Stato controlla un altro Stato e lo dirige nella commissione di un illecito internazionale
2) lo Stato costringe un altro Stato a commettere un illecito internazionale
L’elemento oggettivo
L’antigiuridicità della condotta
→ uno Stato è responsabile di un fatto illecito quando il suo comportamento* è contrario ad un obbligo
internazionale stabilito da una norma/principio di diritto internazionale
*può consistere in 1un’azione (= illecito commissivo) oppure in 2un’omissione (= illecito omissivo) e può avere
carattere aistantaneo o bcontinuo
+ nel Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati, il giurista Roberto Ago voleva includere una distinzione tra
delitti internazionali e crimini internazionali (= illeciti che violano obblighi fondamentali x la comunità internazionale),
attribuendo a chi commetteva questi ultimi una forma di responsabilità aggravata
MA il testo definitivo adottato dalla CDI nel 2001, NON prevede questa distinzione
→ la CDI distingue il fatto illecito a seconda che esso violi una norma sinallagmatica, un obbligo erga omnes o una
norma di ius cogens
L’irrilevanza del danno come elemento dell’illecito
→ il danno causato da un comportamento illecito può essere di tipo
1materiale = all’economia/patrimonio di uno Stato
!! la violazione del diritto causa SEMPRE un danno di tipo giuridico (= legal injury) ed è quindi irrilevante specificare
che esso sia un elemento oggettivo dell’illecito
il ricorso a contromisure
→ in seguito ad un illecito internazionale, lo Stato leso può ricorrere a contromisure
= misure di autotutela che consistono nel commettere un illecito in risposta all’illecito commesso da un altro Stato
MA ovviamente il ricorso a contromisure è regolato da diversi obblighi e non è sempre permesso
le ritorsioni
= comportamenti non amichevoli, ma che NON costituiscono violazione del diritto internazionale, nei confronti di
Stati che commettono un illecito o che a loro volta hanno adottato comportamenti non amichevoli
es. interruzione dei rapporti diplomatici, cessazione dell’assistenza economica…
!! da NON confondere con le contromisure
MA, come le contromisure, hanno limiti → 1devono rispettare la proporzionalità e 2devono essere sospese se lo Stato
contro cui si attuano pone fine all’illecito/comportamento non amichevole in questione
le conseguenze in caso di illeciti di particolare gravità nel progetto di articoli della CDI
[come abbiamo visto prima, v. paragrafo “l’illecito internazionale & i suoi elementi costitutivi – L’elemento oggettivo”]
→ nel Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati, il giurista Roberto Ago voleva includere una distinzione tra
delitti internazionali e crimini internazionali (= illeciti che violano obblighi fondamentali x la comunità internazionale),
attribuendo a chi commetteva questi ultimi una forma di responsabilità aggravata
MA il testo definitivo adottato dalla CDI nel 2001, NON prevede questa distinzione
→ la CDI distingue il fatto illecito a seconda che esso violi una norma sinallagmatica, un obbligo erga omnes o una
norma di ius cogens
in base a questa distinzione, la CDI stabilisce anche delle conseguenze specifiche x Stati che commettono illeciti
che violano obblighi erga omnes o norme di ius cogens, in particolare
violazione di norme di ius cogens = gli Stati hanno l’obbligo di 1cooperare tra loro x permettere la cessazione
dell’illecito, di 2NON riconoscere come legittima la situazione derivante dall’illecito e di 3NON supportare lo Stato che
ha commesso l’illecito
violazione di obblighi erga omnes = lo Stato leso può attuare le procedure tipiche, ovvero 1richiedere la cessazione
dell’illecito, 2richiedere garanzie di non ripetizione e 3riparazione dei danni
MA NON può ricorrere a contromisure, al contrario, può adottare “lawful measures”
conclusione → le conseguenze previste dalla CDI sono insoddisfacenti + si discostano dalla prassi internazionale
l’adozione di misure non implicanti l’uso della forza armata da parte del CdS
→ una volta accertata una delle 3 situa (), il CdS può esercitare i poteri previsti dalla Carta (es. sanzioni) oppure
raccomandare l’adozione di determinate misure agli Stati membri dell’ONU
MA x poter fare ciò, gli Stati membri devono trovare un accordo
!! in alcuni casi, ciò può essere difficile a causa del potere di veto che i 5 membri permanenti possono esercitare
QUINDI, in questi casi, il CdS può adottare misure atipiche = forme “blande” di condanna
→ l’efficacia di tutte queste misure dipende strettamente dal sostegno concreto degli Stati membri, infatti
il CdS istituisce spesso Comitati di controllo x verificare che le sanzioni 1siano effettivamente eseguite dagli Stati e che
2NON pesino eccessivamente sulla popolazione civile
+ con l’aumento del terrorismo internazionale, che si può configurare come un fenomeno di criminalità individuale
(NON dipendente dallo Stato), il CdS ha iniziato ad adottare le smart sanctions = sanzioni destinate solo a particolari
individui/gruppi di individui (es. Talebani, Osama bin Laden, membri di al-Qaida, ISIS…)
MA è comunque necessario iscrivere lo Stato di appartenenza di tali gruppi/individui nelle blacklists del CdS
l’uso della forza armata autorizzato dal CdS
art. 42 della Carta → autorizza l’uso della forza armata come ultima risorsa, nel caso in cui le misure NON implicanti
l’uso della forza si siano rivelate inadeguate a far fronte ad una delle 3 situa
→ l’intenzione era quella di istituire un sistema di sicurezza collettiva + attribuire al CdS il monopolio dell’uso lecito
della forza armata MA ciò NON è stato possibile, QUINDI
il CdS ha spesso delegato ad altri Stati membri l’uso lecito della forza armata, autorizzandoli ad utilizzare la forza x
ristabilire la pace (es. 1950 → il CdS autorizza gli USA ad intervenire a sostegno della Corea del Sud x respingere
l’aggressione della Corea del Nord; es. 1990 → il CdS autorizza gli Stati membri ad utilizzare la forza armata a
sostegno del Kuwait x respingere l’aggressione dell’Iraq)
+ il ricorso lecito alla forza armata è spesso legato al concetto di “responsabilità di proteggere”
es. 2011 → il CdS ha autorizzato gli Stati membri a prendere tutte le misure necessarie x proteggere i civili dalle
misure repressive adottate in Libia da Gheddafi → il CdS ha così consentito alla NATO di intervenire militarmente
i diritti & i poteri degli Stati in caso di inerzia del CdS e il ricorso alle contromisure
? → cosa accade se, in caso di violazione di un obbligo erga omnes, il CdS non riesce ad accordarsi x classificarla
come una delle 3 situa e ad adottare le misure previste dalla Carta?
gli Stati possono rivolgersi ad un altro organo competente dell’ONU → l’AG, che ha spesso adottato risoluzioni di
condanna nei confronti del comportamento illecito degli Stati, invitandoli a cessare l’illecito
? → se neanche l’AG riesce ad accordarsi?
gli Stati possono agire individualmente, adottando contromisure pacifiche