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COLOMBIA
Dal dopoguerra a oggi
Franco Cazzola
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Premessa
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dei partiti di governo o della collocazione lungo l’asse sinistra-destra delle
forze di governo).
In questi ultimi sessant’anni la popolazione si è quadruplicata, mentre
il prodotto interno lordo si è moltiplicato per 10 (a valore costante della
moneta), ma per tutto il periodo non c’è quasi mai stata pace. Il ruolo dello
Stato è cresciuto sia in termini di bilancio che di presenza nell’economia, le
marginalità di ieri sono in gran parte ancora quelle di oggi, la distribuzione
della ricchezza, nonostante la crescita economica, non è diventata più equa,
al contrario le disuguaglianze sono ancora più forti oggi che nei primi anni
’50.
Il tutto nonostante il fatto che la Colombia sia stato uno dei primi
paesi dell’America Latina (dopo l’Uruguay) a conoscere i primi nuclei del
welfare state e il riconoscimento formale dei diritti fondamentali: “Nel 1934
il Presidente Lopez Pumarejo sponsorizzò e approvò aiuti alle popolazioni
povere delle città e delle campagne. Più in generale lavorò per espandere le
finalità e il potere dello stato nel promuovere la modernizzazione del paese.
Cambiò le leggi per permettere la libertà di azione delle organizzazioni
sindacali e per limitare il diritto alla proprietà privata. Estese il suffragio alla
totalità della popolazione maschile” (Peeler, 1985, p. 54).
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Prima della “Violencia”: la “Revolucion en Marcha”
Gli anni tra il 1943 e il 1946 sono conosciuti come gli anni della
“Revolucion en Marcha” in quanto vennero realizzate non solo riforme
costituzionali e giuridiche, ma vennero anche posti in essere tutta una serie
di strumenti atti a mettere lo Stato al passo con i cambiamenti economici
dovuti alla progressiva urbanizzazione e alla depressione economica. Il
Presidente Lopez Pumarejo, in particolare, attuò anche una politica di
cooptazione di esponenti dei movimenti della sinistra progressista e radicale,
e di contrasto nei confronti della destra fascista presente nel paese. “Le
riforme di Lopez furono una risposta pragmatica all’incipiente crisi del
vecchio ordine, consolidando le posizioni del Partito Liberale, limitando
l’influenza della Chiesa e incrementando la base operaia del suo partito.”
(Hartlyn, 1986, p. 301)
La politica
A partire dal 1930 (v. Tavola 1 in Appendice) e fino al 1947, la
Colombia conosce un periodo in cui gli elementi democratici hanno
nettamente la meglio su quelli autocratici: la selezione dei componenti del
potere esecutivo (in primo luogo i Presidenti) è chiaramente
“regolamentato”, la competizione è risolta attraverso la celebrazione di
elezioni definite “competitive”, il capo dell’esecutivo conosce pochi limiti
all’esercizio dei suoi poteri, le regole per la partecipazione sono
sostanzialmente prefissate.
Tuttavia, lo Stato è sostanzialmente debole e mal funzionante se si
escludono gli apparati di repressione. Caciques e caudillos regionali
controllano di fatto i rispettivi territori.
Il potere giudiziario è strettamente controllato dall’esecutivo. Nella
pubblica amministrazione, e per tutta una serie di cariche pubbliche,
prosegue il sistema dello spoils system.
Gli attori
I Presidenti. Il già citato Lopez Pumarejo (sopravvissuto a un tentativo
di colpo di stato militare da parte dei Conservatori) si dimette nell’agosto del
1945), gli succede Alberto Lleras Camargo (v. oltre) che prosegue la politica
di stretta alleanza con gli Stati Uniti.
L’economia
Circa il 68% della popolazione occupata lavora in questi anni in
agricoltura.
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Il paese permane essenzialmente agricolo (latifondismo) ma con molte
risorse minerali in mano prevalentemente a capitali stranieri (in maggioranza
nordamericani).
La società
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La “Violencia” (1946-1958)
La politica
La conflittualità e il rispetto delle leggi. Gli anni 1948-58 furono gli anni
della violencia: i morti furono oltre 200 mila, in gran parte contadini.
“Furono aggressioni e rappresaglie tra comunità, scontri tra gruppi di
guerriglieri delle due opposte fazioni (liberali e conservatori) e, soprattutto,
incursioni e scorrerie dei reparti di polizia e dell’esercito contro ora gli uni
ora gli altri.” (Le Monde Diplomatique). Nel 1954, dopo una breve
interruzione, nel campo della guerra civile appare un nuovo soggetto
politico: i contadini cominciarono a difendersi e avviarono l’organizzazione
sempre più consistente di guerriglie (di difesa ma anche di offesa),
soprattutto nelle zone controllate dai comunisti. Nacquero le ‘repubbliche
popolari’. In varie zone del paese furono creati dei territori ‘autonomi’, i cui
governi espropriarono i latifondi e distribuirono le terre. La risposta del
governo fu pronta e tremenda. Le truppe strinsero d’assedio le ‘repubbliche’,
mentre l’aviazione bombardava tutti i villaggi con sistematicità, facendo
migliaia di vittime” (Le Monde Diplomatique).
Il conflitto secondo alcuni studiosi si trasforma in una vera lotta di
classe: dietro il potere istituzionale e le forze della repressione (del
Presidente Rojas Pinilla) ci sono gli interessi della grande industria e dei
proprietari terrieri; dall’altra parte ci sono i contadini e le organizzazioni
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della sinistra. La violencia, con la sistematica repressione delle forze
democratiche, la persecuzione dichiarata del Partito Comunista, lo stato
d’assedio in alcune aree rurali e il crescente intervento dell’esercito per
soffocare i focolai di insurrezione, darà vita a veri e propri episodi di
genocidio.
Nel 1948 si registravano 29 omicidi ogni 100 mila abitanti, nel 1958 si
passa a quasi 52. Mediamente nel periodo si sono registrati circa 5 mila
omicidi l’anno.
Gli attori
I Presidenti.
Alberto Lleras Camargo del partito liberale (figlio di un haciendero e
di formazione universitaria nordamericana) diventato presidente nel 1945 a
39 anni in seguito alla rinuncia del presidente Lopez Pumarejo. Di fronte al
crescere delle tensioni politiche, Lleras Camargo inserisce nel suo governo
non solo esponenti liberali ma anche tre conservatori.
Mariano Ospina Perez (di famiglia borghese, imprenditrice),
conservatore, diventato presidente a 55 anni in seguito alle elezioni del 1946
(che videro il partito avversario, quello liberale, diviso tra due candidati) con
l’appoggio soprattutto dei latifondisti e dei settori finanziari e industriali. Al
candidato conservatore andò il 41% dei voti, mentre il candidato ufficiale
del Partito Liberale conquistò il 32,3% dei consensi, e quello “dissidente” il
26,3%. Ospina estese il concetto di “Unità Nazionale” inaugurato dal suo
predecessore, inserendo nel suo governo esponenti liberali e conservatori in
numero pari.
A Ospina Perez, subentra con le pseudo elezioni della fine dell’agosto
1950 il conservatore Laureano Gomez Castro (votanti il 40%, consensi al
candidato unico pari al 99%), 61 anni di età, già giornalista e diplomatico,
proveniente da una famiglia di commercianti, cattolico seguace, come ebbe a
definirsi, di Sant’Agostino e san Tommaso d’Aquino, oltre che, come si è
già visto, aperto sostenitore dei regimi fascisti e nazisti. Questi ottenne
l’appoggio dei conservatori moderati come dell’estrema destra, dei cattolici
e di una parte dei sindacalizzati dall’UTC (di tendenza gesuita), nonché il
pieno appoggio dell’alto clero, anche in conseguenza della secolarizzazione
dello Stato e le conseguenti riforme che erano state attuate dai diversi
presidenti liberali
Gli subentrò, causa malattia, nel novembre del 1951, Roberto Udarneta
Arbelae, 61 anni, figlio di un generale, già ministro con diversi presidenti,
anch’egli conservatore.
Il 13 giugno 1953 con un colpo di stato assunse la carica di presidente il
generale Gustavo Rojas Pinilla, 63 anni. Il golpe ha l’appoggio dei
conservatori, dell’alta borghesia e di una parte dei liberali moderati.
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L’opposizione politica al suo regime è tanto dell’estrema destra dell’ex
Presidente Laureano Gomez Castro quanto del Partito Comunista. E’ stato
scritto che Rojas Pinilla “con tutto il suo autoritarismo e la sua concezione
quanto meno ridotta della democrazia, appartiene, seppur in tono minore, al
filone di Peron o di Getulio Vargas. Ai programmi concreti preferiva la
demagogia, piuttosto che alla pianificazione economia, ricorreva ai colpi di
testa improvvisi, non trattava con le forze politiche, che anzi erano
fuorilegge, ma si rivolgeva direttamente al popolo, a Washington era ben
visto per il suo anticomunismo senza misericordia, ma il nazionalismo
sfrenato che predicava destava qualche sospetto. C’è però un fatto: le
grandissime masse di diseredati, con lui avevano la sensazione di contare
qualcosa” (Le Monde Diplomatique).
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Le organizzazioni di categoria. La Confederazione dei Lavoratori
della Colombia (CTC) nel maggio del 1947 organizzò uno sciopero generale
contro le politiche del Presidente Ospina, ma questo fallì miseramente.
L’indebolimento della CTC favorì la nascita di una nuova confermazione
sindacale (la UTC, Unione dei Lavoratori Colombiani) sotto la spinta e la
protezione dei gesuiti e che ebbe il sostegno anche dello stesso Presidente
Opina, in chiave anti liberale e anticomunista. Nel complesso il movimento
sindacale non riuscì ad essere né forte né autonomo dai partiti, pur non
evitando di diventare il sindacalismo di stato.
Le politiche
Il Presidente Rojas Pinilla abolisce la costituzione del 1886 e governa
per decreti, formalizzando anche un notevole rafforzamento del potere
esecutivo. Prosegue il metodo dello spoils system.
Nell’agosto 1958 vennero ripristinate le regole per un governo
costituzionale (v. oltre), ma già nel dicembre 1957 era stato approvato
l’accordo (sottoposto a plebiscito popolare) che darà vita al regime del
“Frente Nacional”. Questo accordo prevedeva: a) l’assegnazione egualitaria
dei posti in tutte le istituzioni (Camera dei deputati, Assemblee
dipartimentali, consigli municipali) ai rappresentanti dei due partiti storici (e
solo a loro) nel rispetto del peso delle diverse fazioni interne ai due partiti;
b) la stessa operazione veniva realizzata nel governo e nella Corte suprema;
solo le Forze Armate erano escluse da questa lottizzazione paritaria; c) la
stessa divisione al 50% doveva aver luogo nel pubblico impiego (escluse
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sempre le Forze Armate; d) tutte le decisioni nelle assemblee elettive
(nazionali e locali) dovevano essere prese con una maggioranza dei due
terzi.
A questo primo “aggiustamento” delle regole istituzionali, nel 1958 se
ne aggiunse un secondo che riguardava la Presidenza della Repubblica: in
questo ruolo dovevano alternarsi gli esponenti dei due partiti, la durata
dell’accordo era di 16 anni. La prima Presidenza spettava ai Liberali, la
seconda ai Conservatori e così via. “Così facendo al principio della paridad
venne sommato il principio della alternacion” (Dix, 1980, p. 308)
Incidenza %
del Debito
estero sul Debito Totale Totale
totale del diviso % Entrate imposte imposte altre
debito Entrate su Uscite dirette indirette entrate Totale E.
1946 1,8 74,4 15,8 100,0
1947 1,6 78,3 13,3 100,0
1948 1,7 77,2 44,2 45,3 10,4 100,0
1949 1,5 89,0 49,5 42,1 8,3 100,0
1950 28,4 1,0 99,0 44,9 42,7 12,4 100,0
1951 32,8 0,8 97,4 42,6 44,9 12,5 100,0
1952 29,2 0,9 91,6 38,8 50,9 10,3 100,0
1953 34,4 0,7 100,1 45,7 42,7 11,5 100,0
1954 28,2 0,8 100,0 44,1 49,5 6,3 100,0
1955 31,9 0,5 90,9 38,6 34,3 27,2 100,0
1956 30,5 0,7 87,3 54,2 41,8 4,0 100,0
1957 45,0 1,0 100,6 55,2 35,8 9,0 100,0
1958 109,9 41,6 48,0 10,4 100,0
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Uscite in %
per per
per protez per interessi Totale
per ammin per ordine per difesa per istruz. salute sociale economia debito per altro uscite
1946 100,0
1947 100,0
1948 14,3 4,8 7,5 12,7 100,0
1949 17,7 5,9 8,0 18,4 100,0
1950 15,7 5,3 9,9 12,6 100,0
1951 100,0
1952 16,6 6,2 8,9 15,6 100,0
1953 25,4 5,5 3,4 100,0
1954 26,3 6,5 8,8 1,0 100,0
1955 17,1 4,7 6,7 0,6 100,0
1956 22,1 6,3 8,8 1,7 100,0
1957 22,2 6,1 9,1 2,1 100,0
1958 100,0
Le politiche economiche.
Sotto la presidenza di Gomez Castro vengono varati diversi
provvedimenti in campo economico che, in gran parte, sono a sostegno della
borghesia imprenditoriale nazionale. Fra questi sono da ricordare: -la
sottoscrizione di alcuni grandi prestasti con organismi internazionali, -la
creazione della Corporacion Finanziera Industrial per orientare gli
investimenti stranieri, -la costituzione della Impresa Colombiana de
Petroleos, -il congelamento dei salari, -l’annullamento delle precedente
legislazione del lavoro che aveva portato alcuni benefici alle classi
lavoratrici, -la liberalizzazione delle importazioni.
I provvedimenti di Rojas Pinilla in campo economico furono
all’insegna della liberalizzazione delle importazioni, aggravando la
concorrenza estera sui manufatti di produzione nazionale. Vennero anche
aumentate le imposte sui redditi industriali il che creò un crescente
malumore tra gli strati alti dell’economia nazionale. Tra il 1953 e il 1957 si
dà vita a un vasto programma di lavori pubblici; vengono anche approvati
finanziamenti ai piccoli proprietari terrieri.
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Nell’aprile del 1948, in seguito a violente manifestazioni politiche, il
presidente Ospina proclama lo stato d’assedio: inizia la “Violencia” Dopo il
“bogotazo” il presidente Ospina, rafforzato dall’ingresso dei liberali nel suo
governo, dichiarò lo stato d’assedio. Il suo governo fu caratterizzato da
continue dichiarazioni d’assedio, dalla stretta censura sulla stampa e, dal 9
novembre 1949, anche dalla sospensione del Parlamento (che per alcuni anni
aveva continuato a funzionare, almeno formalmente, nonostante la dittatura
di fatto del Presidente Ospina. Viene anche negato alla Corte Suprema il
diritto costituzionale di cassare i decreti presidenziali.
Con la presidenza di Laureano Gomez Castro si intensifica la
repressione (il terrore) soprattutto nelle campagne “sotto il segno della
croce”. Gomez Castro è anche l’inventore del sistema del blanqueamiento
ovvero l’esaltazione della superiorità della razza bianca e la negazione di
ogni parità per gli indios e i neri. Venne attuata una rigida censura sulla
stampa, accompagnata dalla repressione dei lavoratori, dalla violenza nei
confronti dei liberali e dei protestanti. Questa politica venne proseguita dal
successore (ad interim) Udarnete.
Il primo provvedimento di Rojas Pinilla fu la dichiarazione di amnistia
verso le formazioni combattenti, con l’esclusione dei comunisti. I
guerriglieri liberali, quelli conservatori e i bandoleros consegneranno le
armi, consentendo così al governo di disarmare parzialmente anche il
movimento contadino. La repressione del Partito Comunista viene sempre
più intensificata: il partito viene messo fuori legge, molti municipi a maggior
radicamento comunista vengono per decreto considerate “zone di operazioni
militari” e di fatto quindi sotto governo militare. Rojas Pinilla concede una
qualche riduzione della censura sulla stampa.
Caduto Rojas per un colpo di stato (maggio 1957) il presidente
designato, Paris ristabilì la libertà di stampa.
L’economia
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e dei servizi, non furono colpite dalle agitazioni particolarmente diffuse
invece nelle campagne”.
La società
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colloca ancora una volta a uno degli ultimi posti nella graduatoria degli stati
latino americani.
La mobilità sociale è quasi nulla e la stratificazione sociale vede una
piccola percentuale di borghesia (prevalentemente latifondisti agrari), una
classe media quasi insistente, una massa enorme di sottoproletariato o di
proletariato semi feudale nelle campagne.
La distribuzione della ricchezza è estremamente diseguale, ma meno che
in altri stati latino americani. L’Indice Gini segna un peggioramento tra il
1946 e il 1951, passando da 0,450 a 0,510.
La popolazione urbanizzata è ancora minoritaria (circa il 40-42%).
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“El Frente Nacional” ovvero della Democrazia consociativa
(1958-1974)
La politica
“Le istituzioni formali della democrazia vennero ripristinate, ma con
una pssibilità di competizione estremamente ridotta e con una partecipazione
politica della popolazione scoraggiata di fatto. Il Frente Nacional fu un
regime di “smobilitazione” e fu la riconferma del controllo delle élite
tradizionali. Elite possidenti quantitativamente ridotte e differenziate, come
base regionale ed economica, ma con grande coscienza di sé. Per tutto il
periodo la Colombia rimase come era stata in precedenza: una società
fortemente ineguale.” (Peeler, 1985, p. 58)
Gli attori
Le politiche
Nel 1968 vennero adottate alcuni emendamenti alla Costituzione che
prevedevano la graduale fuoruscita dalla democrazia consociativa. “Gli
emendamenti ponevano fine alla divisione in parti eguali tra liberali e
conservatori delle varie posizioni pubbliche e apriva la possibilità di
competere alle elezioni anche ad altre formazioni politiche. Venne anche
abrogato il requisito dei due terzi per l’approvazione di leggi, e
contemporaneamente prolungò di 4 anni la durata dell’accordo
consociativo” (Dix, 1980, p. 310). In altre parole la nuova Costituzione
“introduce alcune significative innovazioni che accrescono il dirigismo
economico e l’autoritarismo: si affida al capo dell’esecutivo il potere di
emettere speciali decreti a sostegno dell’esportazione e dell’occupazione; si
modificano le norme sullo stato d’assedio, privilegiando la funzione
dell’esercito nel sistema politico, anche per evitare la possibilità di colpi di
stato; infine si rafforzano tutti gli strumenti governativi di controllo sociale
già istituiti fin dall’inizio dei governi del Frente Nacional” (Le Monde
Diplomatique).
Nel corso degli anni ’60 e ’70 venne anche rafforzato il ruolo del
governo centrale, con la riduzione dei poteri e delle funzioni dei dipartimenti
e dei municipi, nonché dei trasferimenti dal centro alle periferie.
Incidenza %
del Debito
estero sul Debito Totale Totale
totale del diviso % Entrate imposte imposte altre
debito Entrate su Uscite dirette indirette entrate Totale E.
1959 48,4 0,7 121,7 50,8 34,7 14,5 100,0
1960 44,8 0,7 97,3 52,1 38,3 9,5 100,0
1961 43,1 0,7 97,1 36,8 27,4 35,8 100,0
1962 39,8 2,1 83,2 55,9 34,2 9,9 100,0
1963 38,6 1,7 80,9 52,0 39,4 8,6 100,0
1964 43,2 1,7 97,7 48,1 39,9 12,1 100,0
1965 37,4 1,9 93,0 55,1 39,3 5,7 100,0
1966 34,9 1,6 105,9 41,7 53,7 4,6 100,0
1967 42,1 1,6 102,6 50,0 44,8 5,1 100,0
1968 45,3 1,4 94,1 45,5 41,4 13,1 100,0
1969 51,1 1,5 92,6 47,4 38,8 13,8 100,0
1970 55,7 1,7 77,8 48,6 46,9 4,5 100,0
1971 62,2 1,6 80,0 51,4 44,7 3,9 100,0
1972 63,6 1,9 80,5 47,3 47,8 4,9 100,0
1973 66,1 1,7 87,9 46,6 49,1 4,3 100,0
1974 62,4 1,6 98,4 46,0 50,1 3,9 100,0
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Uscite in %
per per
per protez per interessi Totale
per ammin per ordine per difesa per istruz. salute sociale economia debito per altro uscite
1959 17,3 9,5 11,5 4,1 100,0
1960 14,5 8,7 10,3 3,0 100,0
1961 12,9 10,7 7,3 2,2 100,0
1962 25,7 13,6 5,1 4,7 100,0
1963 24,1 13,6 4,6 5,9 100,0
1964 25,2 17,1 4,8 3,5 100,0
1965 26,3 16,9 4,5 3,0 100,0
1966 24,1 15,7 5,0 5,3 100,0
1967 22,9 14,9 4,9 4,3 100,0
1968 21,9 13,3 3,9 3,5 100,0
1969 17,2 13,9 6,1 3,1 100,0
1970 11,1 14,7 7,7 4,0 100,0
1971 18,2 15,9 7,8 3,9 100,0
1972 10,3 18,9 7,4 4,6 100,0
1973 9,1 20,4 8,0 5,8 100,0
1974 8,9 19,7 9,7 5,9 100,0
23
favorire il rilancio delle esportazioni dei prodotti agricoli e dei manufatti
industriali viene istituito il Fondo de Promocion de Exportaciones e
l’Instituto Colombiano de Commercio Exterior. “Un parziale cambiamento
nell’economia ebbe luogo durante l’amministrazione del riformista Lleras
Restrepo (1966-70). A una reazione contro le richieste del Fondo Monetario
Internazionale fecero seguito negoziati improntati al pragmatismo che
portarono nel 1967 a un accordo sul commercio e sui cambi monetari. Si
ebbe così un riorientamento dell’economia da un modello di sostituzione
delle importazioni a uno di promozione delle esportazioni” (Hartlyn, 1989,
p. 313).
“Con il governo di Pastrano Borrero (1970-74) viene ulteriormente
accentuata la svolta autoritaria del Frente Nacional. La politica governativa
continua a privilegiare lo sviluppo capitalistico nelle campagne. Il
rallentamento della distribuzione della terra deriva precisamente dalla
necessità della classe dirigente di favorire lo sviluppo produttivo delle grandi
proprietà, nel momento in cui si stava definitivamente affermando l’idea che
la crescita del mondo rurale doveva essere stimolata da fattori esterni alla
campagna.” (Le Monde Diplomatique). Viene anche varato un ampio
programma di interventi in opere pubbliche nelle aree urbane.
L’economia
Il PIL pro capite. Sono anni di forte crescita (+52% in 16 anni) con un
tasso medio annuale pari a +3,3%.
Il tasso di inflazione. Nel triennio 1962-64 il costo della vita è
aumentato del 50% e i prezzi al consumo sono triplicati tra il 1960 e il 1969.
Nel periodo 1970-75 il potere d’acquisto dei salari si riduce del 25,6%.
Occupazione e disoccupazione. La disoccupazione è particolarmente
grave nelle quattro città principali dove negli anni 1963-67 si registrano
valori tra il 10 e il 13%, mentre la quota di disoccupazione raggiunge
mediamente il 18%.
A partire dal 1969, dopo che sono stati abbandonati dai governi tutti i
progetti riformisti, disoccupazione e inflazione segnano un notevole
aumento.
L’occupazione per settori. L’occupazione in agricoltura continua a
diminuire: dal 52% al 39%; cresce quella nell’industria (dal 19 al 23%) ma
soprattutto quella nei servizi (dal 29 al 37,4%), il che significa soprattutto
sottoccupazione o marginalità.
25
Il peso dei settori economici. In corrispondenza con quanto avviene
per l’occupazione diminuisce il peso dell’agricoltura e cresce soprattutto
quello dei servizi. Tra le industrie da segnalare la perdita di importanza delle
industrie estrattive.
La società
26
“El Desmonte” ovvero dello smantellamento del vecchio
“ordine” (1974-1990)
La politica
“Come risultato sia dell’accordo costitutivo del Frente Nacional, sia
dei grandi mutamenti avvenuti nella società colombiana, molti fattori che
avevano contribuito al mantenimento dell’establishment vennero meno. In
particolare la centralità dei partiti nella vita nazionale diminuì fortemente
anche se questi riuscirono a mantenere il monopolio nell’arena elettorale. Il
risultato fu l’emergere e il rafforzamento di una opposizione non elettorale
(le organizzazioni dei lavoratori indipendenti dai due partiti, i movimenti
sociali di protesta che vennero visti con sospetto dai leaders del regime.
Ulteriori problemi venivano dalla crescita della forza organizzata della
guerriglia. Anche i militari, progressivamente, si dissociarono dai partiti
diventando una coerente forza istituzionale autonoma” (Hartlyn 1989, pp.
314-315).
Le istituzioni politiche alla fine degli anni del Frente Nacional
appaiono in netta “crisi di credibilità” a causa anche della sostituzione del
clientelismo a qualunque forma di competizione aperta.
27
Nell’economia. L’incidenza delle entrate dello stato sul Pil cresce
passando dal 10% dell’ultimo anno del Frente Nacional al 12,6% del 1974.
Gli attori
La Colombia è un caso molto chiaro di classe dirigente altamente
integrata: “molto spesso le stesse persone sono leader in varie parti
dell’economia nei partiti e nel governo. I grandi leader dei partiti
colombiani sono, salve alcune eccezioni, gli eredi di famiglie che da
generazioni detengono un grande potere economico. Si tratta di famiglie che
hanno interessi in diversi campi, tanto da impedire di classificarle come
banchieri, industriali o cafeteros. Data la pratica persistente di rappresentare
tutte le fazioni dei maggiori partiti nel governo (anche Betancur) farà lo
stesso) ogni famiglia importante può contare sul fatto che i suoi interessi
saranno garantiti dall’azione del governo” (Peeler, 1985, p. 105).
30
59,2% (e vi votanti al 55,4%); nel 1994 i consensi furono di circa il 56%, ma
i votanti scesero al 25%.
Nel 1977 si ebbe la massima mobilitazione popolare con il ‘Paro
Civico Nacional’: “la maggior parte delle rivendicazioni era incentrata su
esigenze concrete, ma la frammentazione delle domande andò a detrimento
della possibilità di fare di questo movimento un reale elemento di pressione
nei confronti del governo… Non rappresentò un’alternativa al sistema
esistente, non fu in grado di elaborare un progetto di società condiviso. La
coesione dei protagonisti si basava solo su un sentimento di scontento
profondo e la mobilitazione costituiva più un rigetto per i comportamenti
degli attori politici che la nascita di una cultura politica. Il cittadino
continuava a restare addormentato” (Murillo-Valdivieso, 1996, p. 12).
Le politiche
31
Incidenza %
del Debito
estero sul Debito Totale Totale
totale del diviso % Entrate imposte imposte altre
debito Entrate su Uscite dirette indirette entrate Totale E.
1975 69,4 1,4 91,6 47,2 49,4 3,3 100,0
1976 70,0 1,2 115,0 45,7 51,1 3,2 100,0
1977 72,0 1,1 97,9 36,9 59,4 3,6 100,0
1978 71,1 0,9 99,5 39,0 57,3 3,8 100,0
1979 96,7 41,3 45,7 13,0 100,0
1980 97,6 5,9 89,7 40,2 45,7 14,1 100,0
1981 98,3 7,0 82,8 39,5 45,6 15,0 100,0
1982 98,1 7,5 70,9 35,9 47,0 17,1 100,0
1983 96,2 7,8 74,8 37,5 40,8 21,6 100,0
1984 92,8 9,4 73,3 38,6 43,8 17,6 100,0
1985 93,4 11,3 79,4 42,3 47,7 10,0 100,0
1986 95,0 10,9 91,6 39,6 49,3 11,0 100,0
1987 95,2 38,9 48,4 12,6 100,0
1988 93,8 43,3 48,0 8,8 100,0
1989 90,2 44,8 46,4 8,8 100,0
1990 136,8 23,5 41,1 35,3 100,0
Alla fine del periodo il debito è pari a 11 volte le entrate annuali del
governo centrale; è soprattutto il debito estero che cresce fino a costituire il
95% dell’intero debito colombiano.
Le entrate, infatti, continuano (ad esclusione del 1976 e del 1990) ad
essere nettamente inferiori alle spese. Si dimezza l’incidenza delle imposte
dirette, mentre cresce a dismisura la voce: altre entrate (cioè
prevalentemente aiuti dall’estero, grant, ecc., cioè non entrate dovute alla
capacità estrattiva dello stato).
I dati sulle voci di spesa continuano ad essere molto scarse:
diminuisce l’incidenza delle spese per la salute, cresce quella per il debito.
Da notare l’apparizione della voce “ordine pubblico”, per la quale la
percentuale è pari a ben l’11,5% del bilancio governativo.
32
Uscite in %
per per
per protez per interessi Totale
per ammin per ordine per difesa per istruz. salute sociale economia debito per altro uscite
1975 8,6 18,4 7,4 6,4 100,0
1976 10,3 21,6 10,2 6,2 100,0
1977 9,1 21,8 9,7 5,1 100,0
1978 8,3 20,5 8,1 6,0 100,0
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989 10,0 100,0
1990 12,2 11,5 9,2 19,2 5,8 9,0 21,8 9,8 1,4 100,0
Le politiche sociali.
33
La lotta alla violenza politica e alla criminalità organizzata assume con la
presidenza Betancur un ruolo di primo piano. “Allo scopo di alleggerire uno
dei due fronti di lotta, il suo governo elabora una strategia di incorporazione
e di neutralizzazione della guerriglia, che in quel momento è rappresentata
da circa 17 mila uomini armati. Il suo programma, infatti, propone
un’apertura democratica della vita politica, nell’ambito di una serie di
provvedimenti” (Le Monde Diplomatique).
Nel tentativo di risolvere gli annosi problemi dell’amministrazione della
giustizia, il Presidente Barco Vargas istituì il sistema del “giudice anonimo”.
“Al fine di prevenire intimidazioni (o ricompense) nei confronti dei giudici,
l’idea era di far sì che le testimonianze venissero rese in modo che né i
difensori né i testimoni potessero vedere il giudice o ascoltarne la voce.
Questo ha avuto un qualche successo, ma non ha impedito la uccisione di
tanti giudici anonimi da parte prevalentemente dei gruppi di narcotrafficanti.
L’economia
34
Il tasso di inflazione. Negli anni ’80 il tasso di inflazione cresce.
Oscilla tra il 40% e il 25%.
Occupazione e disoccupazione. Negli anni ’80 aumenta notevolmente
la disoccupazione.
L’occupazione per settori. Diminuisce l’incidenza dell’occupazione
sia per agricoltura che per l’industria.
Il peso dei settori economici. Il dato più interessante riguarda la
ripresa dell’importanza delle industrie estrattive che triplicano il loro peso
all’interno del comparto industriale, a spese delle industrie manifatturiere.
La società
35
L’analfabetismo. La percentuale di analfabeti scende al 10%, quindi è
più che dimezzata in 15 anni.
L’urbanizzazione. L’esodo dalle campagne si interrompe, e la
popolazione urbana si assesta in questi anni intorno al 65-69%.
La salute. Migliora il rapporto abitanti medici: ora sono “solo” 1.000
abitanti per medico.
La mortalità infantile. Quasi si dimezza scendendo al 39 per mille.
La distribuzione della ricchezza. Nei primi anni ’80 circa il 50% della
popolazione vive tra l’indigenza e la povertà assoluta. I comportamenti di
gran parte di questa popolazione oscillano tra fiammate di ribellione, lunghe
fasi di totale estraniazione rispetto alla nazione e allo Stato.
Nel 1988 il 50% più povero della popolazione ha solo il 18,9% della
ricchezza del paese, mentre il 10% più ricco possiede più del doppio, cioè
poco meno del 40%.
L’Indice Gini segna, rispetto al periodo precedente, un certo
miglioramento, soprattutto nel primo quinquennio, passando a 0,446 e a
0,508 (ricordarsi che alla fine del periodo precedente l’indice era pari a
0,639 (molto alto anche per i paesi latinoamericani).
36
“La Colombia Constitucional” (1990-2005)
La politica
Nel 2002 “si potrebbe parlare di più Stati nello Stato. Circa il 40% del
territorio sfugge al controllo effettivo dello Stato. L’esclusività dell’uso della
forza non gli appartiene né come autorità né, men che meno, come
autorevolezza. La credibilità delle sue istituzioni è tra le più basse della
regione in virtù dell’imperante clientelismo che ha accompagnato la storia
del Paese sin dalla sua indipendenza. Clientela e parentela stanno alla base
del nostro ‘non Stato’. Oggi ciò si traduce in uno dei più alti indici di
corruzione, di violenza e di impunità al mondo. La decade degli anni ’90 ha
significato circa 350.000 morti violente. Il 75% delle vittime sono giovani
tra i 15 e i 35 anni. La maggior parte delle vittime è costituita da contadini e
indigeni. Il bersaglio da colpire sembra essere comunque la popolazione
civile” (Agudelo Taborda, 2002, p. 85).
Gli attori
I partiti. Fino alle elezioni del 2002 il predominio dei due partiti storici
continua. La candidatura da indipendente dell’ex liberale Uribe, sembra
interrompere questo predominio bipartitico.
40
Le politiche
Incidenza %
del Debito
estero sul Debito Totale Totale
totale del diviso % Entrate imposte imposte altre
debito Entrate su Uscite dirette indirette entrate Totale E.
1991 122,2 41,5 43,7 14,8 100,0
1992 90,0 43,5 46,0 10,5 100,0
1993 102,9 36,9 49,8 13,3 100,0
1994 64,1 1,1 90,6 36,5 50,9 12,6 100,0
1995 60,3 1,2 84,4 35,6 50,3 14,0 100,0
1996 54,4 1,2 78,4 32,0 52,4 15,6 100,0
1997 50,3 1,4 78,0 34,9 51,1 14,0 100,0
1998 52,1 1,8 71,9 36,2 51,6 12,2 100,0
1999
2000
2001 77,1 32,2 40,9 27,0 100,0
2002 79,6 35,7 34,8 29,5 100,0
2003 83,8 31,8 27,9 40,3 100,0
2004 89,4 26,5 29,3 44,3 100,0
2005 89,6 28,4 32,6 38,9 100,0
41
Uscite in %
per per
per protez per interessi Totale
per ammin per ordine per difesa per istruz. salute sociale economia debito per altro uscite
1991 17,2 11,6 8,0 18,7 5,9 10,0 16,3 10,8 1,5 100,0
1992 12,3 10,3 7,2 17,2 4,8 10,7 27,9 8,5 1,1 100,0
1993 15,0 14,4 8,7 19,0 5,4 9,7 16,0 10,7 1,1 100,0
1994 7,0 7,4 15,4 22,4 9,4 16,2 12,7 9,2 0,4 100,0
1995 7,6 7,3 14,6 21,6 9,7 17,0 12,6 9,2 0,4 100,0
1996 7,0 6,2 14,0 23,1 10,3 16,4 10,8 12,2 0,1 100,0
1997 9,3 5,9 14,1 22,2 10,2 15,5 10,8 11,9 0,0 100,0
1998 5,9 6,0 14,4 21,0 8,8 16,8 8,2 17,4 1,5 100,0
1999
2000
2001 19,7 100,0
2002 23,9 100,0
2003 17,3 100,0
2004 16,0 100,0
2005 19,4 100,0
42
Per quanto riguarda i diritti sindacali dei lavoratori, la normativa
promuove la formazione di sindacali di azienda, ma contrasta la possibilità
di sindacati di settore. Inoltre lo sciopero nelle industrie manifatturiere è
limitato a un massimo di 40 giorni, dopo di che scatta la procedura di
arbitrato (“compulsory introduction of binding arbitration”) (Kline, 1996, p.
31).
Il Presidente Gaviria (1990-94) ha introdotto una norma per quanto
riguarda il funzionamento della giustizia in base alla quale i narcotrafficanti
o i leaders delle suadre paramilitari che si arrendono, consegnandosi alle
forze dell’ordine, e confessano i loro crimini hanno diritto al dimezzamento
della pena (da 30 a 15 anni).
L’economia
Il PIL pro capite. Soprattutto negli ultimi anni, quelli della presidenza
di Uribe, diminuisce in modo in equivoco.
Il tasso di inflazione.
1998: 17% (il minimo degli ultimi 15 anni)
1999: 18,1%
2000: 8,8%
43
2001: 7,7%
2002: 7,2%
2003: 6,5%
2004: 5,5%
44
La società
45