Sei sulla pagina 1di 26

1

Sylvia S. Mader

Immagini e
concetti
della biologia
2

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


C4 – I sistemi
scheletrico e
muscolare

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Le funzioni dello scheletro

L’endoscheletro dei mammiferi assolve diverse funzioni:


• protezione degli organi interni
• forma generale e impalcatura del corpo
• assistenza nella funzione respiratoria
• riserva di calcio
• contributo al lavoro del sistema linfatico e immunitario
• contributo alla funzione digestiva
• locomozione

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Lo scheletro può essere idrostatico,
esterno o interno
• Vi sono alcuni gruppi animali privi di una struttura
scheletrica rigida ma dotati di una cavità
gastrovascolare o di un celoma riempiti di fluido.
Questo tipo di sostegno viene chiamato scheletro
idrostatico o idroscheletro.

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Lo scheletro può essere idrostatico,
esterno o interno
Molluschi, artropodi e vertebrati
hanno scheletri rigidi.

•Lo scheletro esterno o


esoscheletro di molluschi e
artropodi protegge e sostiene il
corpo, oltre a fornire la base
per l’attacco dei muscoli.

•Lo scheletro interno, o


endoscheletro, che si
accresce con il resto del corpo,
è tipico, oltre che dei vertebrati,
anche del phylum echinodermi.

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Le ossa dello scheletro
Lo scheletro assile sostiene il tronco del corpo. Le sue ossa
comprendono il cranio, la colonna vertebrale e la gabbia toracica.

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Il cranio
La calotta cranica e le ossa facciali formano nel complesso
il cranio, che protegge l’encefalo.

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


La colonna vertebrale
Il capo e il tronco sono sostenuti dalla
colonna vertebrale, o spina dorsale,
la quale ha anche il compito di
contenere e proteggere il midollo
spinale e le radici dei nervi spinali.
Questa è disposta come un asse
longitudinale che serve direttamente
come struttura di ancoraggio per tutte le
altre ossa dello scheletro.

La colonna vertebrale è formata da 26


vertebre.
I dischi intervertebrali agiscono come
cuscinetti e consentono una certa
libertà di movimenti della colonna.
9

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


La gabbia toracica
Le vertebre toraciche, insieme alle coste, le cartilagini
costali e lo sterno, formano in parte la gabbia toracica,
che protegge organi vitali come il cuore e i polmoni.

10

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Lo scheletro appendicolare è
costituito dai cinti e dagli arti
Lo scheletro appendicolare è costituito:
•dal cinto scapolare, che forma le spalle ed è molto
mobile
•dal cinto pelvico, che forma le anche e sostiene il
peso del corpo
•dalle ossa a essi articolate, su cui si scarica il peso
del corpo

In totale, lo scheletro appendicolare è formato da 126


ossa.

11

Sylvia S. Mader Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2012


Il cinto scapolare e Il cinto pelvico e gli
gli arti superiori arti inferiori

12

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


L’osteoporosi si può prevenire con
un sano stile di vita
L’osteoporosi è una
condizione patologica
caratterizzata
dall’indebolimento
eccessivo delle ossa.
Un’alimentazione ricca di
calcio è altamente
protettiva contro
l’osteoporosi.
Inoltre, l’attività fisica
contribuisce a costruire e
poi a mantenere una
massa ossea ottimale. 13

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Le ossa sono costituite da tessuti
irrorati e innervati
L’osso è formato da:
•una cavità midollare, contenente midollo osseo giallo
•una cartilagine articolare, che funge da cuscinetto di scorrimento
•una parte di osso compatto,
costituito da numerosi osteoni
•una parte di osso spugnoso,
che alle estremità è riempito da
midollo osseo rosso

14

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Le articolazioni sono i punti di
contatto tra ossa diverse

Le ossa si connettono tra di loro per mezzo delle


articolazioni, classificate in tre tipi:
•le articolazioni fibrose – non sono mobili o consentono
movimenti limitati
•le articolazioni cartilaginee – consentono movimenti
limitati o nulli
•le articolazioni sinoviali – sono del tutto mobili

15

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Le articolazioni
sinoviali
Le articolazioni sinoviali
consentono vari tipi di
movimento tra ossa
adiacenti, contengono il
liquido sinoviale e sono
stabilizzate dalla capsula
sinoviale.

I tre tipi principali di


articolazioni sinoviali
mobili sono illustrati
nell’immagine a sinistra.
16

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


La contrazione muscolare

I muscoli scheletrici svolgono diversi ruoli


strutturali e funzionali:
•sostegno del corpo
•movimento delle ossa
•mantenimento della temperatura corporea
•contributo alla circolazione sanguigna venosa
•protezione degli organi interni
•stabilizzazione delle articolazioni

17

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


I muscoli e le
loro funzioni
caratteristiche

18

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


I muscoli scheletrici si contraggono
per unità motorie
I muscoli scheletrici sono sempre accoppiati tra loro e
funzionano grazie alla contrazione di unità motorie.
Le coppie di muscoli antagonisti muovono le ossa
grazie al contributo dei tendini.

19

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


I muscoli scheletrici si contraggono
per unità motorie
Un’unità motoria è costituita
dall’insieme di tutte le fibre
muscolari che sono sotto il controllo
di un singolo assone motorio.
Quando un’unità motoria è stimolata
da un unico impulso nervoso, la
contrazione avviene in una frazione
di secondo ed è chiamata scossa
muscolare semplice (grafico A).

Se un’unità motoria è interessata da


una rapida serie di stimoli nervosi, la
loro sommatoria produce una
contrazione muscolare intensa che
può raggiungere un massimo
sostenibile detto tetano (grafico B). 20

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Una cellula muscolare contiene
numerose miofibrille
Ogni muscolo striato (a bande chiare e scure) è
composto da numerose cellule tubulari molto allungate, le
fibre muscolari.
La porzione contrattile della fibra muscolare è
rappresentata dalle miofibrille, le quali contengono molte
unità contrattili chiamate sarcomeri.

21

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


In una cellula muscolare contratta, i
sarcomeri si accorciano
I filamenti contenuti nei sarcomeri sono costituiti da
miosina e actina.

22

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Il modello di scivolamento del filamento
Il ciclo della contrazione muscolare e il ruolo dell’ATP.

23

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


I terminali assonici innescano la
contrazione muscolare
Ogni ramificazione di un terminale assonico motorio finisce molto vicino
a una fibra muscolare, in una regione detta giunzione
neuromuscolare che comprende una fessura sinaptica.
Un impulso nervoso che viaggi lungo un neurone provoca a livello del
terminale assonico il rilascio di acetilcolina (nella figura, i pallini verdi).

24

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


L’ATP per la contrazione muscolare
proviene da tre fonti
Una volta esaurite le proprie limitate scorte di ATP, per contrarsi le
cellule muscolari possono acquisire questa moneta energetica in
tre modi:

1.il percorso metabolico della creatina-fosfato è il modo più


rapido e semplice, viene usato all’inizio dell’attività muscolare e
durante esercizi intensi ma brevi
2.la fermentazione lattica produce 2 molecole di ATP da 1 di
glucosio, agisce velocemente ma produce lattato e un debito di
ossigeno
3.con la respirazione cellulare le cellule muscolari sfruttano una
ricca dotazione di mitocondri per produrre numerose molecole di
ATP partendo dal glucosio
25

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


Le fibre muscolari sono di due tipi:
rapide e lente
Fibre muscolari rapide (1) e lente (2) a confronto.

26

Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

Potrebbero piacerti anche