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FORMA E STRUTTURA
DEL CORPO
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I settori e i riferimenti del corpo


Per descrivere il corpo si fa riferimento a una visione standard che immagina
l’osservatore di fronte a una figura tridimensionale posta nella cosiddetta
posizione anatomica, cioè in piedi e con gli arti superiori distesi lungo i fianchi.
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Lo scheletro Lo scheletro

Lo scheletro è la rigida struttura interna che sostiene e dà forma al corpo, delimita le cavità
che proteggono gli organi vitali e permette i movimenti.

È costituito da una parte centrale (testa e tronco) e da una parte appendicolare (arti
superiori e inferiori), collegate tra loro dalla cintura toracica e dalla cintura pelvica.
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Le ossa
Le ossa sono formate dal tessuto osseo, un tessuto connettivo formato da una densa matrice
fibrosa irrobustita da depositi di minerali, che assicurano rigidità e resistenza.
Oltre al sostegno e alla protezione del corpo, le ossa svolgono anche le funzioni di deposito
di minerali (calcio, fosforo, potassio e magnesio) e di riserva di grassi.
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La struttura interna dell’osso


Nelle ossa lunghe si distinguono due estremità più grosse e di forma complessa, dette
epifisi, unite da una parte centrale di forma tubolare chiamata diafisi.

Nell’osso sono presenti gli osteoblasti e gli osteoclasti, le cellule che rispettivamente
producono e riassorbono il tessuto osseo. Il tessuto osseo si rinnova di continuo: si stima
che ogni anno il 5-10% dell’osso venga sostituito da nuovo tessuto.
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Le articolazioni Le articolazioni

Le ossa sono collegate tra loro da giunture, dette articolazioni, che hanno la funzione di
connettere le ossa e di consentire spostamenti reciproci più o meno ampi in base alla forma
dell’articolazione stessa e alla presenza di muscoli, legamenti, sporgenze ossee.

In base alla loro forma si distinguono due tipi di articolazioni.

• Nelle sinartrosi c’è continuità tra le ossa, che sono a contatto o incastrate; in
corrispondenza di queste articolazioni il movimento è assente o molto ridotto.

• Nelle diartrosi le ossa che compongono l’articolazione non sono a diretto contatto, ma
sono vicine; il tipo di snodo che si crea consente movimenti in direzioni diverse e di varia
ampiezza.
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Le diartrosi
Le diartrosi sono gli snodi più importanti per i movimenti dello scheletro e hanno una
struttura complessa per la presenza di vari elementi caratteristici.

Le diartrosi sono le articolazioni


più comuni nel corpo umano
e si classificano in sei tipi:
• enartrosi
• condilartrosi:
• a troclea
• trocoidi o a pivot
• a sella
• artrodie
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La colonna vertebrale
La colonna vertebrale è la struttura ossea centrale del corpo, che ne sostiene gran parte del
peso in posizione eretta e fornisce appiglio allo scheletro degli arti.

È formata da una serie di ossa irregolari tra loro simili, le vertebre, disposte l’una sull’altra.
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I principali movimenti
Il corpo e le sue parti hanno un’incredibile capacità di movimento: sono in grado di
modificare la loro posizione nello spazio singolarmente e in relazione alle altre parti, grazie
alle articolazioni mobili che le collegano.
La mobilità del corpo umano si realizza grazie alla combinazione di movimenti semplici,
integrati nello spazio e nel tempo nel modo più funzionale allo scopo.
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Le capacità e le abilità motorie


L’effetto dei movimenti si esprime nelle capacità motorie o nelle abilità motorie.

Le capacità motorie (o qualità motorie) sono le caratteristiche funzionali del corpo che ci
permettono di muoverci. Sono caratteristiche fisiologiche che dipendono dal patrimonio
genetico ereditato dai genitori ma possono essere migliorate con l’allenamento.
Si distinguono in:
• flessibilità
• forza
• velocità
• resistenza
• coordinazione

L’abilità motoria è il livello di prestazione che una


persona raggiunge nell’eseguire un tipo di movimento
con un fine specifico.
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La flessibilità
Che cos’è
Nel corpo umano la flessibilità è la capacità delle articolazioni di muoversi con la massima
ampiezza possibile, permettendo la miglior scioltezza dei gesti motori.

Come si classifica
In base all’attivazione volontaria
di gruppi muscolari:
• flessibilità attiva
• flessibilità passiva
• flessibilità mista

In base al numero di muscoli coinvolti: 


• flessibilità locale
• flessibilità regionale
• flessibilità globale
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La flessibilità
Come si valuta
Nei test viene in genere valutata la flessibilità attiva, sia perché è quella prevalente nel
normale movimento, sia perché sarebbe rischioso forzare passivamente un’articolazione allo
scopo di effettuare misurazioni. 
La misurazione della flessibilità passiva di apertura delle articolazioni, sempre maggiore di
quella attiva, richiede un intervento esterno di sollecitazione che deve essere cauto per non
provocare danni.

Come si allena
Per migliorare la flessibilità si hanno a disposizione due
tecniche principali.
• La balistica si basa su rapide contrazioni dinamiche per
ottenere un veloce stiramento dei muscoli antagonisti.
• Lo stretching è una tecnica che consiste nel raggiungere
e mantenere per un certo tempo posizioni prestabilite di
distensione muscolare.
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Il Pilates
Il Pilates è un sistema di esercizi fisici per allenare il corpo e per cercare il benessere della
mente.
Si basa su sei princìpi fondamentali: respiro, concentrazione, controllo, centraggio, flusso di
movimenti e allineamento posturale.

Ponte da supini Hundred


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Lo yoga
Lo yoga è una pratica antica, che si è sviluppata in India. Unisce elementi fisici, mentali e
spirituali per raggiungere uno stato di pieno benessere psicofisico e di quiete della mente.
L’Hatha yoga, il tipo di yoga più diffuso, comprende:
• âsana, posizioni statiche assunte con il corpo;
• mudra, posizioni assunte dalle mani che favoriscono la stimolazione neuromuscolare;
• bandha, posizioni in cui si contraggono determinate parti del corpo.

La sequenza di movimenti del «saluto al Sole»


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I concetti fondamentali
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