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Il sistema muscolare

I tessuti
I muscoli
Il controllo muscolare

Istituto d’Istruzione Superiore


“Enrico Fermi” © 2010 - N. Rainone
I muscoli scheletrici
I muscoli hanno il compito, tramite
contrazione, di spostare i segmenti
scheletrici secondo movimenti permessi
dal tipo di articolazione e di mantenere la
postura.

Il numero di muscoli non può essere


determinato in modo preciso, per le
difficoltà che si incontrano nello stabilire
se un corpo muscolare debba annoverarsi
come muscolo o considerarsi come un
semplice fascio di un muscolo vicino, cui
sia più o meno unito; per questo motivo
si può riscontrare sui vari testi un numero
Mangiare una bistecca di manzo vuol dire di muscoli che varia tra 374 e 656.
mangiare un suo muscolo
Il tessuto muscolare

Ogni fibra muscolare è formata da circa 1000


miofibrille, avvolte dal reticolo sarcoplasmatico;
le miofibrille si estendono per tutta la lunghezza
della fibra e sono organizzate in lunghi fasci
longitudinali.

Ciascuna miofibrilla ha uno spessore compreso


tra 0.5 e 2 µm, per una lunghezza che varia dai
10 a 100 micron (1 micron = 1/1000 di mm.).

Il tratto di miofibrilla compreso tra due linee Z


adiacenti (1/2 banda I + banda A + 1/2 banda I)
prende il nome di SARCOMERO
Miosina, ATP e contrazione muscolare
1) L'ancoraggio dell'ATP nella specifica sede di legame sulla testa della miosina porta al distacco di
quest'ultima dalla molecola di G-Actina
2) L'ATP, legata alla testa miosinica, viene idrolizzata ad ADP e fosfato inorganico; entrambi i prodotti
rimangono ancorati in questa sede; per consentire tale reazione sembra necessaria la presenza di
magnesio.
3) L'energia liberata dall'idrolisi dell'ATP induce una rotazione della testa della miosina che, caricandosi di
energia potenziale, si lega debolmente ad una molecola di G-actina con un angolo di 90°.
4) Il rilascio del fosfato inorganico provoca un cambiamento conformazionale nella testa della
miosina, generando il cosiddetto colpo di frusta. La fune (il filamento di actina) viene così tirata verso
il centro del sarcomero, vale a dire verso la linea M.
5) La testa della miosina rilascia anche la molecola di ADP e rimane strettamente ancorata all'actina, in
uno stato di rigor che dura soltanto pochi istanti, prima che il ciclo ricominci con l'ennesimo legame
miosina-ATP.
Miosina, ATP e contrazione muscolare
Il reticolo sarcoplasmatico

Il reticolo sarcoplasmatico è una


struttura canalicolare a rete, che
avvolge completamente ogni fibra
muscolare, insidiandosi negli spazi
interni tra una miofibrilla e l'altra.

L'impulso nervoso, originato


centralmente e trasportato dai
motoenuroni fino alla placca motrice,
si propaga all'interno della fibra
muscolare grazie al sistema tubolare
membranoso.
Fibre: fasci di filamenti
cellulari muscolari contrattili

Miofibrille: fibre muscolari


contrattili costituite da
filamenti cellulari

Sarcomero: singola unità


muscolare contrattile
Il tessuto muscolare
Il tessuto muscolare è un tipo particolare di tessuto responsabile dei
movimenti volontari ed involontari del corpo.

Il tessuto muscolare consta di tre elementi:


• le fibre muscolari che si dispongono in fasci,
• una rete capillare abbondante,
• un tessuto connettivo che fa da sostegno al muscolo stesso.

È distinto in tre tipi, diversi per struttura, funzione e localizzazione.


Questi sono:
• il tessuto muscolare striato o scheletrico, di tipo volontario,
• il tessuto muscolare liscio, di tipo involontario,
• il tessuto muscolare cardiaco, anch'esso striato ma di tipo involontario.
Considerando la FORMA, distinguiamo

muscoli lunghi

muscoli corti

muscoli larghi

a seconda della prevalenza di una o due delle


misure sulle altre. Vi sono muscoli che, come
quelli orbicolari e gli sfinteri, si dispongono a
circondare cavità e orifici.

Terminologia specifica riferita ai muscoli


TERMINE GENERICO EQUIVALENTE MUSCOLARE
Cellula muscolare Fibra muscolare
Membrana cellulare Sarcolemma
Citoplasma Sarcoplasma
Mitocondri Sarcosomi
Reticolo endoplasmatico Reticolo sarcoplasmatico
In base al numero di PUNTI DI ORIGINE, i muscoli vengono classificati in:
muscoli monocipiti: sono quelli che hanno un solo punto di origine
muscoli bicipiti: sono quelli che hanno due punti di origine
muscoli tricipiti: sono quelli che hanno tre punti di origine
muscoli quadricipiti: sono quelli che hanno quattro punti di origine
MUSCOLO LISCIO MUSCOLO STRIATO
SCHELETRICO MIOCARDICO (cardiaco)
Involontario Volontario Involontario

Costituisce i muscoli scheletrici e la


Riveste le pareti di tutti quegli apparati devoluti muscolatura di organi come il bulbo E' responsabile
alla vita vegetativa; lo troviamo nella parete dei oculare e la lingua. della continua e
vasi sanguigni (arterie, vene), nella parete degli Permette il movimento ed il ritmica
organi cavi (stomaco, intestino), all’interno del mantenimento della postura; contrattilità del
globo oculare, nei muscoli erettori dei peli. concorre a determinare le forme cuore
corporee

La particolare disposizione delle


E' costituito da fibre lisce, che al microscopio proteine contrattili conferisce al
non presentano le striature tipiche del muscolo muscolo un aspetto striato,
cardiaco o scheletrico caratterizzato da striature chiare e
scure alternativamente ripetute.
Possiede caratteristiche
Risponde con eccezionale velocità funzionali e strutturali
Contrazione molta lenta, ma prolungate e più intermedie agli altri due
agli impulsi nervosi, contraendosi
efficiente (meno ATP richiesto). tipi di tessuto muscolare.
rapidamente ed intensamente.
Non possono rimanere contratti per
Non sono implicati nell'insorgenza della fatica
molto tempo con elevata
muscolare.
intensità, sono soggetti alla fatica
Sono spesso intrinseci, e come tali, non Di norma, si collegano allo
si attaccano alle strutture scheletriche scheletro per mezzo di tendini
Imitare i muscoli
Muscoli e leve

Anche i muscoli del nostro corpo, inseriti


sulle ossa, sono dal punto di vista fisico delle
leve. In figura è rappresentata la flessione
dell'avambraccio ad opera del muscolo
bicipite brachiale.
Questo è un classico esempio di leva di terzo
tipo, che come abbiamo detto è sempre
svantaggiosa.
Essendo più corto il braccio di leva, la forza
sviluppata dal muscolo bicipite deve essere
di gran lunga superiore rispetto alla forza
peso della palla che si tiene sulla mano.
Questo tipo di leva, permette però una
grande ampiezza e rapidità di movimento.
FINE

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