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Il muscolo striato racchiuso in una lamina connettivale che costituisce una superficie di scorrimento per i muscoli circostanti tale lamina anche nota come fascia muscolare o epimisio. Ad occhio nudo la sezione di un muscolo appare suddivisa in fasci grossolani, ognuno dei quali circondato da un sottile strato connettivale detto perimisio. Nel connettivo muscolare formato sia da fibre collagene che elastiche, si ramificano le strutture nervose e vascolari prima di raggiungere le singole fibre muscolari. Al microscopio ottico i fasci pi grossi (terziari e secondari) appaiono formati da numerose cellule muscolari, ciascuna delle quali circondata da una sottile membrana connettivale lassa detta endomisio. La cellula muscolare detta anche fibra muscolare: ogni fibra muscolare formata da una sola cellula. Al microscopio la cellula muscolare appare costituita da piccole componenti dette miofbrille disposte parallelamente in modo da conferire al muscolo un aspetto striato.A loro volta le miofbrille sono formate da elementi pi piccoli,i miofilamenti, regolarmente allineati tra loro.I miofilamenti, costituiti da catene proteiche, sono di due tipi: quelli sottili, formati da actina, tropomiosina e troponina quelli pi spessi costituiti da miosina. Quando il muscolo si contrae, i filamenti di actina scivolano tra quelli di miosina e di conseguenza la miofibrilla si accorcia e si ispessisce. Il tessuto connettivo che circonda il muscolo si tende, in connessione con i fasci tendinei. La contrazione di un muscolo produce una forza che si esercita in ugual misura,ma in direzione opposta, all'origine e all'inserzione distale del muscolo.
TIPI DIVERSI DI LAVORO MUSCOLARE Due muscoli possono lavorare sia in sinergia che in antagonismo. Le due contrazioni sono sempre associate; lantagonista frenando la contrazione dellagonista, permette un movimento armonioso. Esistono due tipi di contrazione muscolare: la contrazione isometrica non modifica la lunghezza del muscolo, ma aumenta il suo tono. la contrazione statica; essa fissa una posizione che blocca unarticolazione. Questa contrazione non produce movimento. La contrazione isotonica, al contrario, non modifica il tono del muscolo, ma accorcia la sua lunghezza provocando un movimento.
In entrambi i casi il muscolo effettua un lavoro ed il consumo di ossigeno lo stesso anche se non vi un movimento II lavoro muscolare viene quindi distinto in isotonico o dinamico, isometrico o statico. Nel lavoro dinamico a variazioni di lunghezza del muscolo corrispondono modificazioni della distanza tra l'origine e l'inserzione muscolare. Se il muscolo si contrae e si accorcia avvicinando tra loro l'origine e l'inserzione si dice che il muscolo lavora in modo concentrico o positivo. Se durante la contrazione le estremit si stanno reciprocamente allontanando (il muscolo tenta di impedire il movimento di un'articolazione), si dice che il muscolo lavora in modo eccentrico o negativo (sebbene il muscolo tenti di accorciarsi, viene in effetti allungato per azione di forze esterne). Il muscolo non ha solo un ruolo motore, infatti pu frenare la corsa articolare sia per la tensione che per il suo volume: il contatto dei muscoli anteriori del braccio e dellavambraccio, il contatto dei muscoli posteriori di coscia e di gamba, limitano la flessione del gomito e del ginocchio con il loro volume.
LE LESIONI MUSCOLARI STANCHEZZA sopravviene allindomani di uno sforzo intenso o non abituale dura 2 o 3 giorni e non dovuta allacidosi che si normalizza molto rapidamente non una lesione muscolare macroscopica, ma corrisponde a delle lesioni microscopiche delle strie Z. La sofferenza interessa tutto il muscolo e si attenua con il riscaldamento ed i massaggi. CONTRATTURA si tratta di una contrazione permanente di un contingente pi o meno importante di fibre muscolari. Poco dolente spontaneamente ma dolente alla palpazione ed alle manovre di stress. Proseguire lattivit possibile anche se nello sforzo massimale pu insorgere pi facilmente una lesione acuta; il riscaldamento e lo stiramento risolvono il dolore. STIRAMENTO corrisponde ad una lesione muscolare di piccola taglia e non ad un semplice stiramento delle fibre. Esistono delle zone edematose allinterno del muscolo visibili alla RNM. Necessitano per la guarigione di alcuni giorni, per tale motivo non bisogna sottovalutarle ed essere cauti nella ripresa dellattivit sportiva. LACERAZIONE una lacerazione di un numero variabile di fibre muscolari che comporta una sintomatologia franca ed inequivocabile. Lecografia stabilisce lentit della lesione ed il corrispondente tempo di guarigione. DISINSERZIONE MIOAPONEVROTICA E ROTTURA sono lesioni rare visibili negli sport violenti. Presuppongono un lungo periodo per la guarigione in relazione al muscolo interessato.
Il trattamento di queste lesioni deve essere intrapreso il pi presto possibile. Il primo presidio terapeutico da utilizzare il ghiaccio (salvo la contrattura) 20 -30 minuti per 4-5 volte al di, lelevazione dellarto ed una compressione moderata. Le tecniche fisioterapiche sono utili allinizio ed hanno un ruolo antalgico ed antinfiammatorio; utili gli apparecchi di elettrostimolazione che hanno un ruolo nelle contratture e nella preparazione del muscolo alla rieducazione propriamente detta. I massaggi hanno uno scopo decontratturante e drenante nei casi di ematoma o edema. La rieducazione meccanica vera e propria in relazione allentit della lesione iniziale viene iniziata dalla settima alla decima giornata e consiste in esercizi di contrazione rilasciamento, in manovre di stretching, in esercizi di rinforzo muscolari sempre pi difficili; lideale terminare con una macchina isocinetica.