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1-Unità motoria
L’unità motoria è composta da un motoneurone e dalle fibre muscolari che
innerva.
Un motoneurone può innervare da poche fibre (3-5 fibre per i movimenti
fini, muscolature distali) a migliaia di fibre (fino a 2000 per i movimenti
grossolani, muscolatura assiale). I motoneuroni del primo tipo hanno
rapporto di innervazione basso e sono presenti in maggiore quantità, i
secondi ha rapporto di innervazione elevato.
Un muscolo può contenere molte unità motorie, ciascuna composta da un
tipo diverso di fibre. Tutte le fibre di un’unità motoria sono dello stesso tipo,
il motoneurone determina e mantiene le caratteristiche di quel tipo di fibra. Forza e durata della
contrazione dipendono dal numero e tipo di fibre reclutate.
Le fibre si dividono in:
-Fibre rosse con metabolismo aerobico, producono ATP a partire dal glucosio, molto efficienti. Consumano
poco ma sviluppano una forza ridotta (es: sviluppate per chi fa velocità sui 100m).
-Fibre bianche con metabolismo di glicolisi anaerobica, meno efficienti delle rosse. Svantaggiate dal punto
di vista energetico rispetto alle precedenti ma producono molta forza (es: sviluppate nel maratoneta).
-Fibre intermedie (allenabili), possono avere caratteristiche predominanti di tipo aerobico o anaerobico in
base all’allenamento che viene svolto.
[Plus: contrazione muscolare (vedi I semestre) Esiste una giunzione neuro-muscolare formata da
motoneurone (livello presinaptico) e fibra muscolare (livello postsinaptico). Il neurone presinaptico rilascia
NTs a seguito di un potenziale di azione ed un’elevata concentrazione di Ca 2+ intracellulare (quindi dopo
l’apertura dei canali ionici voltaggio-dipendenti per il calcio) -> Il rilascio di NTs come l’acetilcolina apre i
canali Na+-K+, è maggiore la quantità di sodio che entra rispetto al potassio che esce quindi la fibra
muscolare si depolarizza (potenziale di placca).
La giunzione neuro-muscolare ha rapporto 1:1 sulla generazione dei PA sul motoneurone e sulla
generazione di PA sulla fibra muscolare.]
1.2- Eventi elettrici e Eventi meccanici
Gli eventi elettrici sono generati da PA e hanno durata di pochi ms, gli eventi meccanici sono composti da
contrazione e rilascio muscolare e hanno durata maggiore.
La forza della contrazione aumenta con la sommazione delle singole contrazioni muscolari (se vicine), il
comando motorio è modulato in frequenza di scarica dei potenziali d’azione. La fatica muscolare blocca la
contrazione anche se continua la scarica di PA perché la fibra non riesce a continuare a mantenere il
massimale di forza.
La tensione massima raggiunta da una fibra rossa è da 1/10 a 1/20 di quella raggiunta da una fibra bianca
ma è più duratura nel tempo.
Reclutamento delle fibre
(dall’alto)-Primo motoneurone: corpo piccolo e assoni ridotti, soglia di attivazione più
bassa, lenta propagazione dei PA, innerva fibre muscolari ossidative lente (tipo I).
-Secondo motoneurone: corpo a dimensioni intermedie, innerva fibre rapide ossidative-
glicolitiche (tipo IIA).
-Terzo motoneurone: corpo più grande, soglia di attivazione più alta, innerva fibre muscolari glicolitiche a
rapida velocità di contrazione (tipo IIB).
Nell’esecuzione di un movimento vengono attivate prima le unità motorie più piccole, man mano che
aumenta lo stimolo eccitatorio vengono attivate le più grosse.
Potenziale di membrana :Vm=Rm ∙ I I: intensità della corrente sinaptica (variabile)
Rm: resistenza di membrana, antiproporzionale alla
dimensione del corpo cellulare (sempre uguale)
Tra due neuroni con stessa corrente ricevuta si depolarizza più velocemente il più piccolo.
I motoneuroni con corpo cellulare piccolo innervano le fibre rosse, quelli con corpo grande le fibre bianche.
Principio di reclutamento dell’unità motoria (principio della dimensione): definisce l’ordine con cui vengono
reclutate le unità motorie che compongono il muscolo, il reclutamento delle unità
motorie è proporzionale alla forza da sviluppare, si inizia dai motoneuroni più
piccoli (meno potenti, dispendiosi e facilmente eccitabili), si passa poi agli intermedi
ed infine si attivano le fibre rapide tramite motoneuroni maggiori.
Reclutamento asincrono: previene l’affaticamento muscolare alternando le unità
motorie che vengono reclutate.
1.3- Contrazione isotonica, isometrica e eccentrica
Contrazione isotonica: il muscolo si contrae, si accorcia e genera una forza sufficiente a spostare un carico;
genera forza e movimento.
Contrazione isometrica: il muscolo si contrae ma non si accorcia, genera forza ma non genera un
movimento. In questa contrazione si accorciano i sarcomeri, generando forza, e gli elementi elastici si
allungano, consentendo al muscolo di non variare la sua lunghezza.
Contrazione eccentrica: il muscolo si allunga e sviluppa forza. La contrazione eccentrica massimale si ha
quando il carico supera la propria forza, si resiste al carico contraendo il muscolo che si allunga. La
contrazione eccentrica submassimale ha un’estensione in contrasto alla gravità.
2- Riflesso nervoso
Riflesso: risposta involontaria ad uno stimolo mediata da elementi nervosi. I riflessi hanno lo scopo di
mantenere l’omeostasi dell’organismo e competono al sistema nervoso e all’apparato endocrino.
I riflessi nervosi coinvolgono il sistema nervoso, sono di rapida insorgenza, breve durata e in forma
stereotipata. L’intervallo di tempo dallo stimolo alla risposta in un riflesso nervoso è dell’ordine dei
centesimi o dei millesimi di secondo.
Arco riflesso:
Lo stimolo raggiunge gli organi di senso (sensori/recettori sensoriali), l’informazione viene raccolta e
trasdotta in segnale elettrofisiologico che viene trasportato dal neurone sensitivo di primo ordine (via
afferente). Il centro di integrazione, sistema che raccoglie ed elabora le informazione in ingresso e produce
la risposta in uscita, è costituito dagli interneuroni del sn centrale e può essere localizzato nel cervello o nel
midollo spinale per l’arco riflesso spinale. La risposta prodotta dal centro d’integrazione viene trasporta dal
neurone efferente (α-motoneuroni per il sistema motorio) all’organo effettore (fibre muscolari per il
sistema motorio, ghiandole per il sistema endocrino) che la metterà in atto.
Descrizione di una risposta riflessa:
1- descrizione fisiologica dello stimolo, come viene rilevato e trasdotto;
2- identificare il recettore sensoriale in grado di rilevare lo stimolo;
3- descrizione del neurone sensitivo che trasporta l’informazione dal recettore al centro d’integrazione. La
via afferente è indice di efficienza e velocità;
4- descrivere come è fatto il centro di integrazione;
5- descrivere le caratteristiche della via efferente;
6- descrivere l’organo effettore che viene attivato.
Risposta riflessa: atto involontario indotto da uno stimolo, eseguito rapidamente. Può essere di tipo
somatico o autonomico ed è stereotipato nella forma. Varia l’ampiezza della risposta in base all’intensità
dello stimolo e al centro di integrazione (eccitatorio o inibitorio). Viene sempre descritta attraverso una
serie di elementi nervosi circuitali che costituiscono l’arco riflesso. Le risposte riflesse somatiche hanno
generalmente centro d’integrazione nel midollo spinale o nel tronco dell’encefalo.
Il midollo spinale è centro di numerose azioni riflesse, la via afferente è composta da neuroni sensitivi di I
ordine che sono neuroni pseudounipolari con corpo nel ganglio delle radici dorsali e assone biforcato in una
componente periferica e una componente centrale.
Percorso: stimolo -> recettore rileva lo stimolo e lo codifica = potenziale di recettore -> potenziali di
recettore trasformati in PA sull’assone -> PA
trasporti dalla via afferente fino alla terminazione
presinaptica -> esocitosi per rilascio dei NTs con
mediazione dello ione Ca2+ (apertura canali Ca2+ voltaggio dipendenti) -> sinapsi con neurone efferente
(motoneurone) -> attivazione fibra muscolare.
Riflesso polisinaptico
Presentano due o più sinapsi e vengono coinvolti interneuroni. All’interno del centro d’integrazione è
presente un interneurone che media tra neurone sensoriale e motoneurone, può essere eccitatorio o
inibitorio. Il rilascio di NTs è mediato dallo ione calcio e dipende dalla frequenza di scarica di PA.
Percorso: stimolo -> recettore rileva lo stimolo e lo codifica = potenziale di recettore -> potenziali di
recettore passa all’assone -> apertura canali Na +/K+ voltaggio dipendenti -> generazione di un potenziale
d’azione PA trasportato dalla via afferente fino alla terminazione presinaptica -> esocitosi per rilascio dei
NTs (es: glutamato, eccitatorio)-> sinapsi e depolarizzazione dell’interneurone che inizia a generare PA ->
rilascio di NTs (es: GABA, inibitorio) -> sinapsi e motoneurone abbassa la propria frequenza di scarica ->
fibre muscolari innervate dal motoneurone riducono il tono muscolare.
Se l’interneurone è inibitorio il muscolo ridurrà la sua forza, l’interneurone è eccitatorio la aumenterà.
Il circuito monosinaptico viene utilizzato dai muscoli agonisti, il polisinaptico dai muscoli antagonisti,
vengono quindi utilizzati contemporaneamente.