[Ca 2+ ] i torna ad abbassarsi, il Ca 2+ viene rilasciato dalla TnC e la tropomiosina torna a coprire il sito di legame per la miosina. Il calcio viene ripompato dentro al RS tramite una Ca 2+ -ATPasi di membrana La scossa la risposta meccanica della fibra muscolare ad un singolo stimolo. PdA assone PdA fibra muscolare Scossa La scossa non rappresenta il massimo della forza che una fibra muscolare pu sviluppare e non costituisce unattivit comune in vivo. Risposta meccanica della fibra muscolare
Scossa e tetano La forza generata da una fibra durante la contrazione pu essere aumentata incrementando la frequenza dei PdA. Se si applica un secondo stimolo prima che la fibra si sia rilasciata, si ha una sommazione delle risposte meccaniche e la tensione di picco raggiunge un valore pi alto. Aumentando progressivamente il numero degli stimoli, la tensione sale ulteriormente fino a raggiungere un livello di plateau (massima tensione, P 0 o T 0 ). Il tetano la risposta meccanica del muscolo ad una stimolazione ripetuta alla frequenza opportuna. PdA Tempo (ms) PdA Tetano non fuso Tetano fuso Stimolazione tetanica Se la stimolazione del muscolo o della singola fibra sovramassimale, lo sviluppo di tensione sia nella scossa che nel tetano di tipo tutto o nulla, cio non dipende dallintensit dello stimolo. In vivo la forza sviluppata da un muscolo dipende dal numero di unit motrici reclutate.
Meccanica muscolare: tipi di contrazione Il muscolo attivato pu contrarsi: sviluppando forza a lunghezza costante (contrazione isometrica) accorciandosi generando una forza costante (contrazione isotonica) accorciandosi e sviluppando forza a velocit costante (contrazione isocinetica) Apparato sperimentale isometrico Contrazione isometrica ed isotonica Contrazione isotonica Contrazione isometrica Per descrivere in modo completo le prestazioni di un muscolo occorre prendere in considerazione tre variabili: forza, lunghezza e tempo. Nelle c. isometriche la generazione di forza dipende dalla lunghezza del sarcomero (relazione tensione-lunghezza). Nelle c. isotoniche la velocit di accorciamento dipende dal carico (relazione forza-velocit). Curva tensione-lunghezza nella singola fibra La tensione sviluppata dalla fibra muscolare funzione della lunghezza dei sarcomeri ovvero del grado di sovrapposizione dei miofilamenti: maggiore la zona di sovrapposizione, pi grande il numero dei crossbridges e maggiore la forza sviluppata. La relazione tensione-lunghezza Micrometro per aggiustare la lunghezza Il muscolo in contrazione sviluppa una forza totale data dalla somma della forza attiva e della tensione passiva. l 0 Il muscolo passivo ha un comportamento elastico che dipende dal contenuto di tessuto connettivo. La tensione attiva sviluppata dal muscolo scheletrico dipende dalla sua lunghezza: cresce allaumentare della lunghezza per raggiungere un massimo alla lunghezza ottimale (l 0 ) e diminuisce di nuovo per lunghezze superiori. A riposo la lunghezza del muscolo scheletrico quella ottimale per sviluppare la massima forza. La tensione passiva viene generata dallesterno mediante lallungamento del muscolo passivo, mentre quella attiva sviluppata dal muscolo alle varie lunghezze in risposta alla stimolazione. Totale Passiva Attiva Tensione che il muscolo presenta a riposo quando viene allungato La relazione forza-velocit La curva forza-velocit esprime in forma grafica le caratteristiche pi importanti dellapparato contrattile del muscolo scheletrico. La velocit di accorciamento varia inversamente con il carico ed massima quando il carico zero. Massima velocit di accorciamento (V max o V 0 ) a carico nullo Massima forza (P 0 ) a velocit di accorciamento pari a zero La velocit di accorciamento di un muscolo proporzionale alla velocit media dei cicli dei ponti trasversali. La relazione di tipo iperbolico Energetica muscolare La contrazione del muscolo scheletrico dipende dal rifornimento continuo di ATP. La quantit di ATP presente nel muscolo sufficiente solo per circa 8 contrazioni. Il rifornimento di ATP necessario per mantenere la contrazione nel tempo avviene attraverso 3 vie: Fosforilazione diretta, Glicolisi anaerobia, Fosforilazione ossidativa. Il muscolo ha sempre bisogno di energia: durante la contrazione per il ciclo di attacco e distacco dei ponti trasversali durante il rilasciamento per ripompare Ca 2+ nel reticolo sarcoplasmatico dopo laccoppiamento E-C per riportare Na + e K + nei compartimenti extra- e intracellulare, rispettivamente PCr + ADP Cr + ATP Cr PCr Tipi di fibre muscolari Capacit ossidativa Alta Alta Bassa Capacit glicolitica Bassa Intermedia Alta Velocit di contrazione Lenta Rapida Rapida Attivit ATPasica della miosina Bassa Alta Alta Contenuto di mioglobina Alto Alto Basso Resistenza alla fatica Alta Intermedia Bassa Densit mitocondriale Alta Alta Bassa Densit capillare Alta Alta Bassa Diametro della fibra Piccolo Intermedio Grande Riassorbimento del Ca 2+ Lento Veloce Veloce OSSIDATIVE LENTE (ROSSE, I) OSSIDATIVE RAPIDE (ROSSE, IIA) GLICOLITCHE RAPIDE (BIANCHE, IIX) Muscoli rossi o tonici > Tipo I Muscoli bianchi o fasici > Tipo II CAMBIA IL NUMERO DI PONTI CAMBIA LA VELOCITA DEI CICLI OPERATIVI DI OGNI PONTE CAMBIA Vmax CAMBIA Fmax espressa in Watt = N x m/s =kgxm 2 /s -3 A B FORZA ISOMETRICA DI FIBRE SCHELETRICHE UMANE IN VITRO La forza normalizzata sulla sezione trasversa, quindi non dipende da essa. Le fibre lente I sviluppano una forza < del 40% rispetto alle veloci Iia e IIx RELAZIONE POTENZA-VELOCITA Esiste una velocit alla quale la potenza massima; la potenza diventa zero alla Vmax (lforza zero) e alla velocit zero (contrazione isometrica) Le fibre 2X sviluppano una potenza max molto pi alta I IIa IIx UNITA MOTORIE Lunit motoria lunit funzionale del movimento. E costituita da un motoneurone somatico e da tutte le fibre muscolari da esso innervate. Ogni fibra muscolare sotto il controllo di un solo motoneurone. Tutte le fibre muscolari della stessa U.M. si contraggono quando il motoneurone conduce il PdA. Unit motoria Fibre muscolari Motoneurone Un muscolo costituito da molte unit motorie di 3 diversi tipi: lente, rapide-affaticabili, rapide-resistenti alla fatica. Le fibre muscolari di ununit motoria sono uniformi per caratteristiche e il loro numero variabile. Ogni unit motoria si contrae con modalit tutto o nulla. La forza di contrazione di un muscolo scheletrico pu essere aumentata reclutando nuove unit motorie. A: singoli stimoli applicati agli assoni motori inducono scosse semplici B: le stesse unit stimolate alla frequenza tetanica C: risposte elettromiografiche SLOW FAST FATIGABLE FAST RESISTANT FF FR S UNITA MOTORIE S FR FF Fibre muscolari I IIa IIx Dimensioni fibre m. (m 2 ) 1980 2370 5290 Tensione tetanica (mN) 10 150 640 Tempo di contrazione (ms) 50 25 24 Indice di affaticamento 1 >0.75 <0.25 PROPRIETA DEI MOTONEURONI Dimensioni (m 2 ) 25x10 4 32x 10 4 37x10 4 Corrente soglia (nA) 5 12 17 Velocit di conduzione (m/s)86 100 100 UNITA MOTORIE RECLUTAMENTO E IL PRINCIPIO DELLE DIMENSIONI Modulazione della forza attraverso 2 meccanismi: 1. Aumento del numero unit motorie reclutate 2. Aumento della frequenza di scarica a livello della unit motoria Lesercizio un potente modulatore della risposta plastica del muscolo scheletrico ALLENAMENTO AEROBIO O ENDURANCE IIx IIa Nessuna ipertrofia ALLENAMENTO ANAEROBIO (di forza) Nessuna trasformazione Ipertrofia (aumenta la trascrizione e traduzione, la sintesi proteica, le proteine miofibrillari) Patologie muscolari Le patologie del muscolo scheletrico sono collettivamente conosciute come miopatie. miopatie primarie: sono causate da difetti intrinseci della fibra muscolare (distrofie muscolari miotoniche e non miotoniche geneticamente determinate) miopatie secondarie: derivano da disturbi endocrini, metabolici e vascolari Miosite: una miopatia infiammatoria del tessuto connettivo muscolare Atrofia: diminuzione della massa muscolare (riduzione della dimensione delle fibre) conseguenza di danni al nervo o dovuta a prolungata immobilit in molte distrofie muscolari ( del catabolismo e della sintesi proteica) Ipertrofia: incremento della massa muscolare (aumento delle dimensione e del numero) nelle forma di distrofia conosciuta come miotonia congenita Pseudoipertrofia: accrescimento della massa muscolare dovuto ad infiltrazione grassa (distrofia di Duchenne) Necrosi: morte cellulare (distrofie, miopatie metaboliche; in seguito a trauma, ischemia, infiammazione, infezione, danni tossici da farmaci) Lesioni del sarcolemma: a causa di traumi o ischemie (limita la rigenerazione) Anomalie congenite: anomalie delle miofibrille (es. disorganizzazione) Elettromiografia (registrazione dei potenziali dazione) Test enzimatici Biopsie muscolari Valutazione delle patologie
Allenamento, fitness e bodybuilding: La guida definitiva per l’aumento della massa muscolare scegliendo schede e giusti esercizi da svolgere in palestra o a casa, con pesi, macchine o a corpo libero