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Il Sistema Scheletrico

LO SCHELETRO SOSTIENE IL CORPO


Per potersi muovere e per mantenere la posizione giusta degli organi, il corpo umano ha bisogno
di una struttura indispensabile, chiamata scheletro, ed una che sostiene l’interno del corpo,
chiamata endoscheletro (206 singole ossa).

Le ossa sono divise in due gruppi:


- Appartenenti allo scheletro assile (ossa del cranio, colonna vertebrale, gabbia toracica), hanno
soprattutto la funzione protettiva.
- Appartenenti allo scheletro appendicolare (comprende le ossa degli arti, scapole, clavicole ecc).

Le vertebre umane sono 32/34:

LE OSSA HANNO FORME DIFFERENTI


Si classi cano in 4 categorie:

Piatte: sono incurvate, sottili e robuste, hanno il compito di


proteggere gli organi interni (cranio, bacino, sterno, coste).

Lunghe: sostengono il corpo, hanno una parte terminale


tondeggiante a cui è collegata la parte centrale dell’osso più
lunga (omero, femore).

Brevi: hanno una forma tozza (polso e caviglia).

Irregolari: non rientrano in alcuna delle forme precedenti


(vertebre).
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IL TESSUTO OSSEO E LE SUE CELLULE
Ognuna di queste ossa è costituita da tessuto osseo, il quale varia densità della matrice,
distinguendo:
- Tessuto osseo spugnoso (meno denso e ricco di lacunose), costituisce la maggior parte delle
ossa dello scheletro.
- Compatto (denso), lo troviamo nella dia si ovvero la parte centrale delle ossa.
La super cie esterna non è uniforme, ma caratterizzata da solchi (impronta di grossi vasi
sanguigni) e creste (aree di inserzione di tendini e legamenti che collegano e tendono unite le
ossa tra loro).

Fibre collagene: nell’adulto assumono una disposizione


Il tessuto osseo deriva da cellule staminali dette
a fasci avvolti ad elica, conferendo resistenza.
osteoprogenitrici, che si dividono per mitosi dando origine Sali minerali: costituisce la maggior parte del peso
agli osteoblasti (hanno RER e apparato di Golgi molto dell’osso, formato da cristalli idrossiapatite (danno
sviluppati) che a loro volta produrranno la matrice durezza ed elasticità alle ossa).
extracellulare ossea (composta da bre collagene, acqua Componente amorfa di proteoglicani e glicoproteine
e sali minerali). che hanno il ruolo di adesione e ancoraggio delle
cellule all’osso.

Man mano che gli osteoblasti producono matrice , vengono


intrappolati in lacune diventando osteociti (RER e apparato di Golgi meno sviluppato) che
gestiscono lo scambio dei minerali intervenendo nella regolazione del calcio.

Quando l’osso ha bisogno di questi sali, intervengono gli osteoclasti, i quali possiedono enzimi
che svincolo le proteine e i minerali della matrice per rimetterli in circolo.

EPIFISI E DIAFISI E LE PARTI DELL’OSSO LUNGO

L’epi si è la parte posta alle due estremità formata


da tessuto osseo spugnoso e contenente il midollo
osseo rosso, preposto all’empoiesi.

La dia si è la parte centrale ed è costituita da un


cilindrico cavo formato da osso compatto che
racchiude una cavità midollare: nei bambini questa
cavità racchiude midollo osseo rosso, negli adulti
quello giallo, formato da tessuto lipidico, ed indica che
la funzione emopoietica è limitata.

La dia si è rivestita da una guaina di tessuto


connettivo chiamata periostio (sede di vasi e nervi), il
canale midollare è rivestito dall’endostio (genere le
cellule che nutrono o distruggono l’osso).

La meta si è la porzione intermedia, ed è dove


avviene la crescita della lunghezza dell’osso nel
bambino.
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LA STRUTTURA DELL’OSSO COMPATTO E DELL’OSSO SPUGNOSO
La resistenza e robustezza dell’osso sono determinate dalla sua struttura microscopica:

• L’unità funzionale è chiamata osteone.

•Ogni osteone è formato da lamelle di matrice concentriche, al centro delle


Osteocita quali sono presenti lacune che intrappolano gli osteociti.

•Tra le lacune si formano dei canali di comunicazione pieni di


liquido extracellulare che trasporta le sostanze.

• I va si san guig n i e linfatici sco r ro n o


perpendicolarmente alla dia si sfruttando i
canali di Volkmann dai quali diramano i canali
di Havers.

Il resto è composto da tessuto osseo spugnoso,


formato da trabecole, ovvero colosse ossi cate
da matrice e osteociti; ha l’aspetto di una trama
ossea.

L’ACCRESCIMENTO DELLE OSSA LUNGHE


Alla quarta settimana di sviluppo embrionale si originano scheletro e muscoli da aree dette
somiti; alcune ossa dello scheletro sono costituite da cartilagine ialina che verrà poi sostituita da
tessuto osseo, altre come le ossa piatte del cranio presentano una membrana brosa e parti non
ossi cate (fontanelle craniche) necessarie per facilitare il parto.

Nelle ossa dei giovani troviamo nella meta si delle ossa lunghe un disco epi sario che è
responsabile dell’accrescimento dell’osso:
- Lunghezza —> le cellule cartilaginee (condrociti) in proliferazione producono un
materiale che allontana l’epi si dalla dia si, e quando la cartilagine viene sostituita
completamente dal tessuto osseo rimane la cosiddetta linea epi saria.
- Diametro —> durante la depositazione di nuova matrice, gli osteoclasti distruggono il
tessuto osseo adiacente alla cavità interna, aumentando lo spessore.
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LE OSSA DEL VISO E DEL CRANIO
Le ossa del cranio sono in totale 22 suddivise in neurocranio (o cranio neutrale) e splancnocranio
(o scheletro della faccia); contiene le ossa accessorie ed ha la funzione di proteggere l’encefalo
e gli organi di senso, e fornisce attacco per i muscoli della faccia.

Il cranio presenta tra le ossa delle articolazioni sse, dette suture, caratterizzate dal tessuto
connettivo brillare denso.

NEUROCRANIO
(ossa craniche)

SPLANCNOCRANIO.
(ossa Facciali)
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DEMOLIZIONE DEL TESSUTO OSSEO
Il tessuto osseo viene rinnovato continuamente attraverso il rimodellamento dell’osso, e uno dei
motivi è l’usura da stress sico; vengono coinvolti l’ormone della crescita GH (prodotto dall’
Ipo si), l’insulina (secreta dal pancreas) e gli ormoni della tiroide. L’intensità del fenomeno è
legata ai livelli di calcio nel sangue (calcemia ematica)
e al carico meccanico delle ossa.

- In condizioni di ipocalcemia si attiva la liberazione


di calcio, grazie alle ghiandole paratiroidi che
rilasciano il paratormone (PTH) attivando gli
osteoclasti per la demolizione del tessuto osseo.
- In condizioni di ipercalcemia, il calcio viene
prelevato e ssato nelle ossa grazie allo stimolo
dell’ormone calcitonina.

Se la demolizione del calcio prevale la sua deposizione,


si ha l’osteoporosi (l’osso diventa fragile e può
frantumarsicon facilità) in uenzata da fattori ormonali,
farmaci, stile di vita, assunzione di alcol e nicotina. Per mantenere in salute lo scheletro bisogna
mantenere una sana attività sica e con l quotidiana assunzione di calcio.

FRATTURE, RACHITISMO E OSTEOMA


La frattura è dovuta ad un trauma e vengono classi cate:
- Chiuse (osso non fuoriesce dalla pelle) e Aperte (al contrario).
- Scomposte (i capi ossei sono staccati) e Composte (i capi si mantengono vicini).
Una volta messa l’ingessatura, l’osso nella prima fase di cura ha un ematoma nel punto in cui i
vasi sanguigni si rompono, ed il tessuto connettivo crea un callo brocartilagineo per la
stabilizzazione; dopo tre settimane viene sostituito dal tessuto osseo formando il callo osseo che
verrà costantemente rimodellato.

Il rachitismo è una malattia dovuta a un’anomalia nell’ossi cazione: solitamente la vitamina D3


viene assorbita al 90% tramite la trasformazione del colesterolo indotta dai raggi UVA; a questo
punto la vitamina deve essere attivata per diventare calcitriolo. Se la catena di eventi non
funziona le ossa assumono la forma “a coppa”, molli e arcuate. Per curarlo avviene la
somministrazione di vitamina D e esposizione al sole.

L’osteoma osteoide è un tumore benigno che colpisce i giovani: poiché gli sportivi hanno un
incidenza maggiore si pensa che avviene per via della troppa attività sica. Il principale sintomo
è il dolore che diventa invadente, ma per calmarlo basta la somministrazione di acetilsalicilico
per farlo scomparire. A volte può scomparire solo per un un infarto del tumore stesso, se invece
il dolore è troppo forte si può intervenire chirurgicamente.
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LE ARTICOLAZIONI
L’articolazione, o giuntura, è un punto di contatto tra due o più ossa, e grazie ad esse il copro
compie movimenti e mantiene una determinata postura, e la essibilità è in uenzata da ormoni,
legamenti e forma delle ossa (sinartrosi, anartro e diartrosi).
In base al tipo di tessuto connettivo, le articolazioni sono classi cate in 3 gruppi.

• Fibrose —> contengono tessuto connettivo broso ricco di bre collagene e sono assenti nella
cavità sinoviale; ne esistono di tre tipi: suture (uniscono le ossa del cranio e sono sse o
sinartrosi), gonfosi (tipiche delle radici dei denti ed in sse nella cavità dei processi alveolari,
sono sinartrosi) e sindesmosi (permettono il movimento ridotto, per questo chiamate semimonili
o an artrosi).

• Cartilaginee —> sono assenti nella cavità sinoviale; ne esistono di due tipi: sincondrosi (come il
disco epi sario o sterno-costale, sono sse) e sin si (come i corpi tra le vertebre, sono
semimobili)

• Sinoviali —> composte da tessuto connettivo denso irregolare e sono presenti nella cavità
sinoviale; la loro struttura comprende:
1. Cartilagine articolare ialina (riveste le super ci), col tempo si
consuma e le ossa sfregano tra loro.
2. Capsula articolare (circonda la diartrosi) ed è
composta da due strati.
Una capsula brosa esterna, che si
attacca al periostio delle due ossa ed in
alcuni casi è disposta in fasci detti

Una membrana sinoviale interna, che


comprende accumuli di tessuto adiposo
detti cuscinetti adiposi articolari

3. Cavità articolare (contiene il liquido sinoviale che


lubri ca, fornisce nutrimenti ai condrociti e rimuove
i ri uti metabolici.

Tra le strutture accessorie abbiamo i menischi (dischi di cartilagine brosa che favoriscono
l’adattamento delle super ci articolari) e le borse (sacche contenenti liquido che servono a
proteggere zone a sfregamento intenso).

L’articolazione più complessa del corpo umano è il


ginocchio. Le ossa sono tenute da: legamenti collaterali
(mediale e laterale) che legano il giunto dall’esterno;
legamenti crociati (anteriore e posteriore) si legano
all’interno per garantire stabilità; legamento patellare che
unisce la patella alla tuberosità tibiale; menischi
appoggiati sulla super cie superiore.
Le ginocchia sono soggette a traumi, come nella frattura
del menisco o la lesione dei legamenti, entrambi trattabili
chirurgicamente.
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