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tessuto osseo:
-è un tessuto connettivo specializzato, ha una grande quantità di sostanza extracellulare che è la
componente che svolge la funzione del tessuto. Il tessuto osseo è la componente principale e funzionale
delle ossa.

Hanno la funzione:
1.sostegno meccanico (scheletro del corpo, responsabile della locomozione)
2.protezione (scatola cranica)
3.riserva metabolica (nella sostanza extracellulare vengono depositati i Sali minerali)

-l’osso è un organo perché è formato da più tessuti:


tessuto osseo: componente strutturale e funzionale dell’organo.
Tessuto emopoietico: se trova nella cavità ossa dove ha anche cellule adipose, connetivo, vasi sanguineo e
nervi a livello delle superfici articolari ha cartilagine ialina che le ricopre

-Il tessuto osseo è formato:


parte organica: composte da cellule proprie del tessuto (cellule osteoprogenitrice, osteoblasti, osteociti e
osteoclasti che provvedono all’accrescimento, alla produzione e al riassorbimento del tessuto osseo.
E da matrice extracellulare-composte da sostanze amorfa e fibre collagene di tipo 1, GAG’s,
proteoglicani e glicoproteine, questa matrice organica viene chiamate OSTEOIDE-corrisponde 35%del peso
secco dell’osso e determina la robustezza ed elasticità
Come tutte le matrici extracellulari dei tessuti connettivi quello che cambia è la tipologia delle componenti
e l’abbondanza:
90% della matrice organica è formato da:
molecola di collagene di tipo 1 organizzata a formare lamelle che garantisce la resistenza alla trazione.
Proteoglicani-presente non molto, essendo la matrice calcificata e non potendo garantire diffusione
(funzione principale dei proteoglicani) che consentono la diffusione e regolano l’idratazione della matrice
ma comunque garantisce resistenza alla compressione.
Glicoproteine-con funzione adesiva come l’osteonectina e l’osteopontina o anche proteina piu specifica
come osteocalcina coinvolta nella mineralizzazione dell’osso.
Parte inorganica: costituita da Sali minerali come: fosfati di calcio, magnesio e etc.…-ripresenta 65% del
peso e conferisce all’osso compattezza e durezza.
Queste due componenti garantisce la funzione dell’osso, si distrugge la componente organica, l’osso
conserva forma e dimensione originale, però diventa fragile come porcellana.
Se invece si distrugge la matrice inorganica-l ’osso perde la durezza e rigidità diventa flessibile ma conserva
resistenza alla trazione grazie le fibre collagene.
-tipi di tessuto osseo:
non lamellare: a fibre intrecciate o non in base a come sono organizzati le fibre collagene.
costituisce l’osso immaturo nell’embrione e nel feto durante le prime fasi di ossificazione.
Nell’adulto troviamo nelle fasi di rimodellamento e negli alveoli dentali per poi essere
sostituito da osso lamellare.
Lamellare: più abbondante
Ripresenta la componente strutturale del mammifero
Le lamelle si formano perché le fibre collagene (componente strutturale) si organizza in modo
ordinato.
Organizzate: parallelamente tra di loro con quell’orientamento a 90 gradi fra lamelle e lamelle.
Garantisce una maggiore resistenza alla trazione che pur non avendo tutto lo stesso
orientamento (andamento destrorso o sinistrorso) e quindi resistente solo a una direzione a questo modo è
resistente in tutta la direzione.
Si divide: compatto: dove le lamelle sono concentriche, sono sempre disposte parallelamente le une altre.
Immersi nelle lamelle troviamo gli osteociti (responsabile alla produzione di sostanza extracellulare)

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Spugnoso: composto da lamelle incomplete che formano tanti piccoli frammenti incastonati fra
di loro (trabecole ossee)
La differenza tra osso compatto e osso spugnoso è:
compatto-formato da un stratto piu spesso di tessuto, deve essere vascolarizzato essendo la matrice
mineralizzata e quindi non consentendo la diffusione attraverso la stessa.
L’osso spugnoso formando delle trabecole non ha necessità di essere vascolarizzato perché il sistema di
canali che consente agli osteociti di comunicare-garantisce lo scambio con i vasi che saranno presente nel
midollo osseo.
Nell’osso compatto: organizzazione strutturale dell’osso compatto:
al di sotto del periostio troveremo
le lamelle circonferenziale esterne: rivestono tutte le superficie dell’osso e saranno le lamelle a cui il
periostio si aggancia (grazie le fibre di sharpey)
a livello della cavità midollare ci saranno le lamelle circonferenziale interne rivestiranno il perimetro della
cavità midollare che continuerà con la trabecole ossee nella cavità midollare all’interno delle cui a cavità
alloggia il midollo osseo-le lamelle si organizzano a formare l’unità strutturale del tipico osso compatto che
è OSTEONE-formato da lamelle concentriche intorno a un canale detto canale di Havers: decorrono
longitudinalmente lungo l’asse dell’osso e dentro decorrono vasi e nervi che sono rivestite da lamelle
concentriche formando strutture cilindriche-che sono gli osteoni, essendo cilindrico lo spazio tra due
osteoni sarà riempito lamelle dette interstiziali.
Trasversalmente all’osso compatto decorrono altri canali che decorrono vasi detto: canali di Volkan che si
ramificano longitudilmente dentro i canali di Havers

Tipi di ossa:
-ossa lunghe: si distinguono
le epifisi-corte e rotondeggianti localizzate nella estremità e costituita da osso spugnoso.
Garantisce resistenza a forza che provengono da direzione diverse.
Diafisi-parte allungata, centrale formata da osso compatto. Estremamente resistente agli urti
e alla pressione e contenete il midollo osseo
-ossa corte
-ossa piatte (come cranio):si distinguono due superficie di tessuto osseo compatto detto tavolato interno ed
esterno e al centro è compreso uno strato di tessuto osseo spugnoso.
-ossa irregolare (come la vertebra)

LE ossa sono rivestite da:


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PERIOSTIO: le superficie esterna dell’osso. rivestite da una spessa capsula connettivale costituita da tessuto
connettivo denso a fibre intrecciate.
Nella faccia esterna sono presente poche cellule e molte fibre collagene.
Nella faccia interna sono presente poche fibre e numerosi capillari sanguineo e cellule osteoprogenitrice.
Dal periostio si dipartono trasversalmente verso il tessuto osseo fibre connettivale detta fibre di sharpey-
che ha il compito addentrandosi nel sistema di lamelle circonferenziale esterne di fornire un buon sistema
di ancoraggio all’osso.
-il periostio non è presente nell’articolazione e nei punti di inserzione di muscoli e legamenti.
ENDOSTIO-formato di cellule pavimentose che contiene cellule di rivestimento dell’osso o osteoblasti e
pre-osteoblasti e fibre connettivali – che ricoprono tutte le superficie interne dell’osso (trabecole ossee
dell’osso spugnoso, cavità midollari dell’osso compatto, canali di Havers e di walkman)

Cellule dell’osso:
cellule osteoprogenitrice: origine staminale mesenchimale pronte a differenziare che è indotto dal BMP via
attivazione di CBFA1 e quindi possono diventare osteoblasto che saranno responsabile della componente
organica della matrice.
daranno origine agli osteoblasti
dove: se trova più nella faccia interna del periostio e endostio che poi potranno diventare
osteoblasti.
Osteoblasti e osteoclasti-hanno funzione opposte, i primi depositano mentre i secondi rimuovono-questo è
l’equilibrio e è la base della formazione e del rimodellamento dell’osso.
cellule osteoblasti: più attive e produrranno matrice
producano le componete organiche della matrice
responsabile della calcificazione dell’osso (ma non sono loro che depongono calcio)
esprimono il recettore per il paratormone (PTH) -ormone prodotto della paratiroide,
regola l’omeostasi del calcio nell’organismo.
Gli osteoblasti secernano componente della matrice organica, ma come questa matrice viene
mineralizzata?
Attraverso fenomeno chimico-fisico processo pilotato dagli osteoblasti che producano queste vescicole di
matrice regolando il flusso del calcio dei capillari alla matice, è realizzato nella matrice grazie l’aumento di
concentrazione di sostanze inorganiche a livello delle vescicole di matrice dopodiché segue la deposizione
di minerali e quindi si ha l’ondata di mineralizzazione.
Cellule di rivestimento dell’osso-sono cellule appiattite
Ci sono prolungamenti che formerà giunzione di GAP con cellule adiacente.
Sono cellule che derivano degli osteoblasti e mantengono la loro comunicazione con l’altre cellule.
Osteociti-cellule mature circondate e racchiuse da matrice calcificata.
Ha 3 stati morfo-funzionale:
osteocita quiescente -con citoplasma poco abbondante e ridotti organelli citoplasmatici
osteocita formativo- con abbondanza di reticolo endoplasmatico rugoso che è indice di attività secernente,
riesce a produrre matrice.
Osteocita riassorbente-contribuisce al riassorbimento della matrice (circondato da matrice calcificata) in
condizione di rimodellamento.
-la matrice ossea sempre la vediamo acidofila per la presenza di collagene tipo 1 quindi si colora in rosso.
Colorazione viola è caratteristica della cartilagine.
cellule osteoclasti: origine differente (originano dai monociti) e hanno funzione erosiva.
Monociti(cellule del sangue) si trovano nel sangue periferico come tutti i leucociti possono essere richiamati
nei tessuto,ultilizzando il sangue come mezzo di transporto.queste cellule arrivata nel tessuto possono
assumere caratteristiche specifiche a seconda del tessuto ma conservano caratteristiche comune(origine
monocitaria,attività fagocitaria e la capacità di presentare l’antigene).
Monociti che migrano nel tessuto osseo ----diventano osteoclasti e si dovranno specializzare per riassorbire
l’osso -svolgono attività fagocitaria.
Monociti del connettivo p. detto-diventa macrofago

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Monociti del tessuto nervoso diventa microgliale.


Osteoclasti è una cellula molto grande
Multinucleata-che deriva della fusione di monociti, si origina da un progenitore mieloide
emopoietico che potrà dare origine a percussori di neutrofili o monociti.
Il riconoscimento del ligando di RANK presente sulle cellule stromali con il recettore di RANK presente sul
precursore osteoclastico – induce la maturazione di queste cellule in osteoclasti. Mentre in questo caso le
cellule stromali hanno il ligando legato alla membrana e quindi essere in contatto cellule -cellule.
Tutto questo può essere regolato dal’OPG prodotta dagli osteoblasti.

Osteogenesi o ossificazione:
processo che porta alla formazione di tessuto osseo. Questo processo avviene partendo da tessuto
mesenchimale preesistente che viene trasformato in tessuto osseo.
Tipi:
ossificazione diretta o intramembranosa: l’osso si sviluppa dal mesenchima o dal tessuto connettivo
fibroso. tessuto osseo è formato a partire da tessuto mesenchimale.
Le cellule mesenchimale differenziano direttamente in osteoblasti e inizia a produrre matrice ossea,
successivamente mineralizzato a formare tessuto osseo primitivo anche detto t.osso non lamellare che
verrà poi sostituito in seguito a rimodellamento da tessuto osseo lamellare.
Se verifica negli stratti più profondi del derma, ossa dermiche. Ossa del cranio, mandibola clavicola.
Esempio: ossa frontale, parietale, ossa mascellare.
Ossificazione indiretta o encondrale: l’osso sostituisce un modello cartilagineo preesistente. Processo di
ossificazione che avviene tramite un passaggio cartilagineo intermedio. Questo tipo di ossificazione è tipico
delle ossa lunghe, bacino.
Inizia con la formazione di un modello cartilagineo.
Fasi dell’ossificazione indiretta:
1.zona della cartilagine a riposo di riserva-è formata da condrociti di riserva che confinano con l’epifisi
2.zona di proliferazione-formata da condrociti in attiva fase proliferativa che si dispongono in colone
3.zona di maturazione-formata da condrociti che aumentano la dimensione
4.zona ipertrofica-condrociti hanno raggiunto la loro dimensione massima, la matrice extracellulare viene
progressivamente calcificata riducendo la permeabilità alle sostanze nutrizie.
5.zona di degenerazione-la calcificazione della matrice porta a degenerazione dei condrociti. Gli spazi delle
lacune lasciate vuoto vengono popolati da vasi sanguineo e dalle cellule oste progenitrici.

-quindi l’osso può aumentare sia in diametro che in lunghezza.


In lunghezza grazie della placca di accrescimento e in diametro per apposizione di cellule progenitrice che
diventano osteoblasti che inizia a produrre matrice perifericamente.
Durante l’intera vita l’osso va sempre incontro a rimodellamento sia per sostituzione di osso invecchiato
(l’osteone vengono continuamente sostituito le lamelle interstiziali non sono altre che osteone preesistenti,
sia per sollecitazione meccanica.
-sostituzione osso invecchiato
-sollecitazioni meccaniche (line di forza per massima resistenza)
-Processi patologici

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Ghiandole endocrine:
non hanno un dotto escretore
riversano il loro prodotto di secrezione nel connettivo circostante ed attraverso questo nel corrente
circolatorio.
producano molecole definite ormoni, che sono dirette contro organi specifici detto organi bersaglio per
regolare l’attività.
Gli ormoni possono essere di origine amminoacidica o steroidea.
classificazione morfologica delle ghiandole endocrine:
ghiandole cordonali: le cellule secernenti formano dei cordoni cellulari diversamente disposti nello spazio.
Es. ipofisi,paratiroide,surrene,epifisi.
ghiandole follicolari: la parte secernente è formata da follicoli che contengono a loro interno i percussori
degli ormoni tiroidei(tireoglobulina) es. tiroide
ghiandole interstiziali: se trova nello spazio interstiziali tra i tubuli seminiferi del testicolo a gruppi di sei-
otto o più cellule poste a circondare un capillare in cui immettono il secreto (testosterone)
-il sistema endocrino e quello nervoso derivano da un comune sistema neuro-endocrino, essi funzionano in
modo molti simile:
sistema nervoso: sistema endocrino
specificità-molto specifico generalizzato: ghiandole-ormone- cellule con recettore
neurone-cellula bersaglio

natura del segnale: elettrico e chimico chimico(ormoni)

velocità: molto elevata più lenta

durata di azione: breve più lenta

codificazione dell’intensità dello stimolo:


attraverso il cambio di frequenza quantità di ormone rilanciato

-ci sono molte cellule ad attività endocrina una molto importante è:ipofisi:regola l’attività dell’altre
ghiandole.
Il muscolo scheletrico ha anche una funzione endocrine-scerne miochine-la piu grande ghiandola
dell’organismo.

Modalità di comunicazione fra cellule mediante ormone:


-segnale autocrino:la cellula manda un segnale cui essa stessa risponde
-segnale paracrino: due cellule relativamente vicine, quella che manda il segnale e quella che risponde la
qualle avrà il reccetore
-segnale endocrino in senso stretto:vi è una notavole distanza tra la cellula che produce ormone e quella
che risponde,nel ambito di queste sistema di segnalazione dobbiamo consinderare due classi di ormone
proteici:
idrofili
steroidi(idrofobi)
la differenza consiste nel fatto che gli:
ormoni idrofili -rimangono all’esterno della cellula quindi è necessario un recettore sulla superficie esterna
della cellula.
struttura della cellula-avranno un RER molto sviluppato, apparato di Golgi molto sviluppato, potrà
contenere vescicole di pre-ormone o ormone già fatto destinato a secrezione, mitocondri del tipo classico
invece gli idrofobi entrano all’interno della cellula-recettori intracellulare.

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Con la struttura cellulare – REL molto sviluppato, mitocondri più tondeggianti con creta tubulari gocciole di
lipidi nel citoplasma.

Tiroide:
ghiandola endocrina bilobata localizzata nel collo, davanti alla laringe e all’estremità superiore della
trachea.
Si compone di un lobo destro e un sinistro che sono collegati da un istmo.
L’intera ghiandola è racchiusa da una sottile capsula connettivale.
Ogni lobo è costituito da follicoli, che nel uomo sono migliaia, sono strutture di dimensione variabile e
costituiscono la unità strutturali e funzionali della tiroide, e contengono un materiale viscoso detto:
colloide.
Sviluppo embrionale:
inizia a svilupparsi nella 4 settimana e appare come una proliferazione epiteliale-di origine endodermica che
penetra nel pavimento della faringe tra il tubercolo impari e la copula, punto detto forame cieco. Tale
proliferazione cresce e forma il dotto tireoglosso che mantiene collegato la ghiandola in formazione con la
lingua.
Alla 7 settimana la tiroide raggiunge la pozione definitiva, davanti la trachea dove si divide in 2 lobi unite da
un piccolo istmo mediano.
Alle 9 settimana le cellule endodermiche si differenziano in tireociti che si organizzano in follicoli.
Alle 14 settimana i follicoli sono ben formati, contendono i materiali colloidale nel lume e la tiroide inizia a
funzionare.

-la tiroide è l’unico esempio di ghiandola endocrina con struttura a follicolo.


Follicolo tiroidea-è una struttura sferica delimitata da un epitelio semplice cuboidale, che delimita una vasta
cavità. I follicoli contengono la colloide , nella colloide vengono immagazzinati i precursori degli ormoni
tiroidei sotto forma di tireoglobulina che ripresenta la forma di accumulo del prodotto dell’attività
secretoria dei tireociti.
La colloide se colora intensamente sia con i coloranti acidi(es.eosina) sia con coloranti basici come il blu, è
inoltre intensamente PAS positiva-dovuta la presenza della tireoglobulina.
Il parenchima tiroideo è formato da due cellule secretorie:
cellule follicolari(tireociti) che formano i follicoli e le cellule parafolicolari.
Sono responsabile della produzione degli ormoni tiroidei: tetraiodotiroinina-T4
Triiodotironina – T3
È regolato dell’ormone TSH secreto delle cellule tireotropo dell’adenoipofisi
Funzione: -aumenta il metabolismo basale
-influenza crescita e sviluppo del corpo
Hanno una morfologia diversa secondo dallo stato funzionale della ghiandola, variando da:
pavimentosa-ghiandola inattiva
cubiche-nella ghiandola normale
colonnari-nella ghiandola in iperattività
hanno la superficie apicale a contatto con la colloide, delimitando il lume follicolare
superficie basale poggia nella lamina basale.
Cellule parafolicolare (cellule C): ormone prodotto: calcitonina
Meccanismo di secrezione: alto livello di calcio: stimola la secrezione
Basso livello: inibiscono la secrezione
Feedback con il paratormone.
Funzione: inibisce il riassorbimento osseo degli osteoclasti
Stimola la deposizione di calcio degli osteoblasti
Aumenta l’escrezione renale di calcio-riduzione della
concentrazione di calcio

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Tessuto connettivo propriamente detto


Funzione: -mezzo di scambio fra torrente circolatorio e cellule dell’organismo
-supporto meccanico
-difesa e protezione: -attività fagocitaria
-produzione di anticorpi
-sostanze farmacologiche che controllano il processo infiammatorio
-deposito di grassi (cellule adipose)

.
Tipi: - lasso: le fibre sono poco abbondanti e lassamente intrecciate tra loro.
Prevale la sostanza amorfa

-denso: occupato per la maggiore parte da fibre strettamente stipate tra loro
che è suddiviso in regolare e irregolare
-reticolare : le fibre sono strettamente impacchettata e allineate.
Adatto a formare strutture sottoposte a trazione in una direzione prevalente.
Se trova nei tendini e legamenti (che mostrano anche abbondanti fibre elastiche)
Cornea

-irregulare:le fibre sono intrecciate fra lro senza un disegno preciso.


Se trova: derma,capsula fibrosa che avvolge gli organi,guaine di tendine
nervi,periostio.

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Fibre del tessuto connettivo propriamente detto


Fibre del tessuto connettivo propriamente detto
Hanno 3 tipi:
collagene-da al tessuto resistenza meccanica.
Hanno un colorito bianco, perciò detto fibre bianche
Sono lungo filamenti che decorrono in una o più direzione con andamento spesso ondulato.
Ha presenza di fibrille più sottile disposte parallelamente.
Non presentono particolari affinità a tintura, ma si colorano con la maggior parte dei coloranti acidi. Sono
debolmente PAS positive.
La molecola di collagene è costituita da una tripla elica peptidiche del tropocollagene ricche in glicina e si
allineano longitudinale e si associano parallelamente in modo sfasato.
L’assortimento di diversi tipi di catene alfa nella tripla elica del collagene determina circa 29 diversi tipi di
collagene, tra quali i tipi 1-4 costituisce il 90% del collagene presente nell’organismo.
Sintesi de collagene:
il processo inizia nel nucleo con la trascrizione dei geni e della relativa maturazione mrna.
Collagene nasce dal pro-collagene che corrisponde al collagene con l’aggiunta di telopeptide N-terminale e
uno nel c-terminale.
Modificazione post-traduzionale del pre procollagene-la traduzione avviene nel REG nel quale entra la
catena di procollagene che subisce la rimozione del peptide segnale e la idrossilazione di specifiche
proteine proline e lisine. Terminata la traduzione avviene la glicosilazione delle idrossilisine.da questi
processi risultano formazione di tripla elica di procollagene nel REG, questo avvolgimento è stabilizzato dai
legami di idrogeno, la molecola di procollagene passa nel Golgi , dove completa la glicosilazione e da questo
passano in vescicole di secrezione e vengono secrete all’esterno della cellula, subiscono l’azione di
procollagene-peptidasi enzimi capace di tagliare selettivamente i telopeptidi della molecola trasformando
in molecola di tropocollagene.
Auto-assemblamento spontaneo di tropocollageno per formare fibrille di collageno.

Reticolare: stessa proteina costitutiva del collagene con minore grado di agregazione.il collagene di tipo 3,
particolarmente ripresentato nel connettivo lasso: nella parete dei vasi sanguineo, nel connettivo che
circonda le singole fibre muscolari, membrana basale degli epiteli
Caratterizzato: fibre sottile, ramificate e intrecciate.
Con ampio spazio occupati da matrice amorfa.
Grado di glicolisazione maggiore rispetto collagene 1.
Differenza dal punto di vista istologico: il grado di aggregazione(non visibile la striatura longitudinale) il
ridotto spessore delle fibre rende meno visibile nel preparato, nella proprietà tintoriale.

elastiche-da la capacità di recuperare le dimensioni originali dopo essere disteso.


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Sono meno numerose delle fibre collagene nel connettivo lasso.


Formata dalla proteina elastina
Prodotte dal fibroblasto
Sono molto abbondanti nella tonaca elastica delle arterie,nei legamenti elastici, nei tendine.
Nel MO differente delle fibre collagene non è striate longitudinalmente, possono ramificarsi e
anastomizzarsi formando un reticolo.
Sono più sottile delle fibre collagene.
Si raccolgono in grossi fasci paralleli di colore giallastro
Si colorano intensamente con orceina e con il metodo fucsina-resorcina.
Le fibre elastiche sono costituita da due componenti: -un materiale omogeneo di densità elettronica
variabile e microfibrille immersa nella componente amorfa costituita da elastina e la microfibrilla è ricca
dall’elastina e dal collagene detta fibrillina.
Fibrillina = glicoproteina molto diffusa, mutazioni nel gene portano alla sindrome di Marfan con anormale
sviluppo delle fibre elastiche e possibilità di rottura dell’aorta

Sostanza fondamentale amorfa

Principale componente:
glicosamminoglicani(GAG)-sono lunghi polimeri in cui monomero di base è un disaccaride.
Questi polimeri sono sempre legati a proteine per formare i proteoglicani.
è responsabile della proprietà fisica della amorfa. Sono altamente cariche negativamente. Sono basofili.
l’alta densità di cariche negative attrae l’acqua formando un gel idratato e questa composizione permette
rapida diffusione di molecole solubile in acqua. La rigidità dei GAG fornisce una impalcatura strutturale alla
cellula
Hanno due categorie:
solfarati-ha un gruppo solfato
non solfarati-es. Acido ialuronico.
Sono molecole ricche di gruppi anionici, che li rendono altamente idrofili.
Ruolo: trattenere quante più molecole di acqua all’interno del tessuto.

Proteoglicani:
polimeri complessi, formati da numerosi GAG legati ad una proteina centrale che funge da scheletro.
Il legame tra GAG e proteine avviene all’interno del Golgi.
Trattenere grandi quantità di acqua e sono filtri molecolari a porosità variabile che la quale regolano la
diffusione delle molecole.
Alcuni proteoglicani posso integrarsi nella membrana della cellula svolgendo funzione particolare:
-nella membrana cellulare della cellula endoteliale -impedisce l’adesione dei globuli rossi alle
cellule8repulsione elettrostatica tra proteoglicani e globuli rosso)
-proteoglicani dei fibroblasti sono recettori per FGF.
I proteoglicani sono soggetti di processi invecchiamento -dovuti alla formazione di metaboliti tossici
dell’ossigeno. Questi provocano determinata la perdita di capacità di trattenere l’acqua. Per questo motivi
anziani hanno tessuti più disidratati e meno elastici.

Glicoproteine
Sono più piccole dei proteoglicani ed hanno una componente proteica più abbondante a quella
polissacarica, sono simili alle glicoproteine di membrana.
Esistono due tipi:
fibronectina: formata da due subunità unite da 2 ponti disolfuro.
Funzione: mediare l’adesione tra cellule e matrice
Guidare la cellula durante la migrazione nel tessuto
Intervenire nella cicatrizzazione delle ferite
Intervenire nell’organizzazione delle fibre collagene

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Laminine-gruppo di glicoproteine situate nella membrana basale.


Convolte nell’adesione, nel differenziamento e nella sopravvivenza di alcuni tipi cellulari

Struttura: -matrice extracellulare: formata da -fibre: collagene: lunghe, resistente ma flessibile non
ramificate. Ha una resistenza meccanica.
-Reticolare: stessa proteina costitutiva del collagene ma
minore grado di aggregazione.se trova nell’adulto nella membrana basale degli epiteli, tessuto
periendoteliale, stroma degli organi ghiandolari, stroma di sostegno degli organi linfoidi e del midollo
osseo.
-Elastiche: abbondanti nella tonaca elastica delle arterie e
in legamenti e tendine. Formate delle proteine elastine. Prodotte dal fibroblasto. Sono più sottili ,rete
intrecciata e ramificata.resistenti,ma più flessibili rispetto a fibre collagene,
- matrice amorfa: GAGs: è responsabile della proprietà fisica
della amorfa. Sono altamente cariche negativamente. Sono basofili. l’alta densità di cariche negative attrae
l’acqua formando un gel idratato e questa composizione permette rapida diffusione di molecole solubile in
acqua. La rigidità dei GAG fornisce una impalcatura strutturale alla cellula.
Proteoglicani
Glicoproteine formato da:
fibronectina, laminina,entactina,tanascina

cellule
-cellule: derivano durante lo sviluppo embrionale dalla cellula mesenchimale pluripotente
Fisse: -fibroblasti: - cellule più abbondante nel connettivo propriamente detto
- Derivano dalle cellule mesenchimale
-Sintetizza e secerne le subunità proteica delle fibre
-Sintetizza e secerne le componenti della matrice amorfa
-Quando a riposo viene chiamata fibrocita.
-Produce tutte le componenti della matrice extracellulare.
-Se trova vicino alle fibre.
Morfologia: - non hanno una forma caratteristica, possono essere fusati con
nucleo allungati o avere una forma stellata con numerosi prolungamenti.
-poligonale, nucleo particolarmente evidente.
-Ben evidente sono le strutture dell’adesione al substrato: i
podosomi e le adesioni locali.
-Nel tessuto connettivo adulto il citoplasma è spesso debolmente
acidofilo per cui i limiti cellulari difficili da vedere, il RE e Golgi sono poco sviluppati-queste caratteristiche
sono le cellule in riposo priva di attività sintetica detta: fibrociti.
Nel tessuto connettivo in crescita, nel processo di cicatrizzazione del
ferita-i fibroblasti hanno le caratteristiche di cellule attivamente proliferanti e con intensa attività
biosintetica. Con volume del citoplasma e basofilo per lo accumulo di reticolo endoplasmatico granulare.
-sono poco mobile, priva di attività fagocitaria.
Funzione: elaborare tutte le sostanze intercellulare: tropocollagene,
proteoglicani, glicoproteine. Anche nella sintesi del componente delle fibre elastiche e dove manca
fibroblasti come nella tonaca elastica delle arterie – fa la funzione cellule muscolari lisce.
-produzione del costituenti della matrice è massima durante lo
sviluppo prenatale e l’accrescimento e si limita nei tessuti connettivi adulto sani, che riprende attivamente
nei siti di cicatrizzazione di ferite.
Cellule reticolare-presente nella fibre reticolare nei tessuto emo e linfa
poietici sono l’equivalente dei fibroblasti in questi tessuti.

Miofibroblasti: ha una proprietà sia di fibroblasti che di cellule muscolari liscia.


-macrofagi fissi: molto ripresentata nel tessuto connettivo

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In differenti stimoli possono differenziarsi in due tipologie differenti:


Macrofagi M1 o Macrofagi M2.
Macrofagi M1-tipo classico- svolgono un ruolo fondamentale nei processi di difesa e sono caratterizzato da
una intesa attività fagocitaria. I loro percussori sono Monociti-cellule del sangue che si differenziano nel
midollo osseo e utilizzano il sangue come vie di distribuzione, attraverso le parete del capillari i monociti
passano nel tessuto connettivo differenziano in macrofagi.
È diviso in macrofagi fisse (non attivato):presenti nel tessuto connettivo
in condizione normali
Macrofagi migranti(attivato): che compaiono nel corso dei
processi infiammatori.
Morfologia: cellule toneggiate, stellate o fusiformi, membrana molti movimenta per la presenza di
prolungamenti, Golgi RER ben sviluppato, vescicole di tipo lisosomiale abbondanti.
*non avendo caratteristica morfologica ben definita per distinguere dai fibroblasti il metodo è quello della
granulopessia o colorazione vitale con coloranti colloidali-che sfrutta le proprietà fagocitarie dei macrofagi.
La fagocitosi è la proprietà piu caratteristica dei magrofagi, grazie alla loro motilità e attività fagocitaria i
macrofagi insieme ai leucociti polimorfonucleati -sono agenti importanti di difesa.
Quando un corpo estraneo è troppo voluminoso per essere ingerito da una sola cellule , i macrofagi
possono ragrupparsi insieme assumendo l’aspetto di cellule epiteliodi-questi possono fondersi formando
cellule giganti che sono in grado di attacare e fagocitarie le particelle e frammenti di tessuti necrociti.
Le cellule del sistema macrofagi: indentificabile per assumere vitalmente coloranti colloidale,
sono tutti dotata di capacità fagocitaria
sono capace di legare alla loro superficie gli anticorpi e il complemeto
comune origine dai promonociti del midollo e dai monociti del sangue.
- mastociti: cellule voluminose
Ricche di granuli metacromatici, per il contenuto in eparina.
Originano dalle cellule staminali emopoietiche nel midollo osseo,
migrano ne tessuto connettivo p.d e vanno all’incontro a differenziamento terminale e producano granuli
caratteristici
I granuli sono vescicole contenente materiale destinato alla secrezione.
Al ME presenza di granuli densi molto variabili in forma e dimensione
-funzione: sono mediate da molecole solubili liberate da queste cellule a seguito
della loro ativazione.importante mediatori contenuti nei granuli sono l-eparina(azione anti-coagulante) e l-
istamina(vasodilatazione, aumento permeabilità vasale,contracazione muscolare liscia.
- Adipociti: -le cellule adipose svolgono una funzione di deposito di molecole
altamente energetiche, i lipidi che occupano un volume minore rispetto ai carboidrati e la proteina.
- Se trova nei connettivi specializzati nella sintesi, nell’accumulo e rilascio
di lipidi.
- Deriva dal mesenchima.
- Possono trovarsi dispersi(‫ )מפוזר‬o in piccoli gruppi in qualche tessuto
connettivo in particolare nel t.c. lasso.
-Esistono due tipi di cellule adiposa:
uniloculare: caratteristica del tessuto adiposo bianco
Multiloculare: presente nel tessuto adiposo bruno.
Studi recente dice che i due tipi formano un organo adiposo unitario che un tipo può trans differenziare
nell’altro.
Migranti: monociti
-macrofagi liberi
- linfociti
- plasmacellule: -cellule effettrice dei linfociti B
-Sono ovali o rotondi
- Abbondante citoplasma che è basofilo

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- Nucleo eccentrico con cromatina condensato.


-Nel citoplasma ha molte RER, piccola area meno basofila è la regione del complesso di Golgi e del
centrosoma.
-La differenza le plasmacellule e linfociti è che le plasmacellule
se divide raramente, motilità modesta e non ha attività fagocitaria.
-Le plasmacellule del tessuto connettivo p.d ha una vita media
de poca settimana, e durante questo periodo secernendo grandi quantità di anticorpi che non accumulano
nel citoplasma ma secernano costitutivamente attraverso vescicole che originano del Golgi.

-granulociti: si sviluppa nel midollo osseo e attraverso il circolo sanguineo,


passano nello stroma (tecido de sustentacao de un organo que serve para sustentar as cellulas funcionais
do orgao) degli organi dove si sviluppa reazione infiammatorie, sono trovato nella sede più esposte alla
penetrazione di agenti patogeni.
- Granulociti Neutrofili: quando presente nel connettivo sono di notevole
motilità e di attività fagocitaria aggiungono nella sedi infiammatoria attraverso la parete dei capillari dove le
cellule endoteliale prodotta dai macrofagi esprimono sulla superficie molecole di adesione che se legano
alla superficie dei neutrofili, l’interazione tra neutrofili e cellule della parete del vaso è stabilizzata delle
integrine e i neutrofili possono cosi passare per diapedesi(fuoriuscita di leucocita dal tessuto al sangue
attraverso il vasi capillari) tra le cellule endoteliali e raggiunge lo stroma dove contribuisce alla difesa con la
attività fagocitaria. I residui di materiale digerito e dei neutrofili degenerati costituiscono il pus che se forma
nel focolaio di infiammazione acute.
-eosinofili o acidofili: arriva nel tessuto connettivo dal sangue, migrano
attraverso la parete dei capillari. Sono presente nella tonaca propria dell’intestino tenue e delle vie
respiratoria, nello stroma della ghiandola mammaria in lattazione, nel sottocutaneo nel corso di patologia
allergiche o di infezione da parassiti.
-Eosinofili Non fagocita bacteri ma intervengono nella
difesa da parassiti rilasciando fattori che dannifica la membrana dei parassiti tra questi sono (perossido e
H2O2, proteina con elevato contenuto di argina)
-anche intervengono nella reazione allergiche e nei
fenomeni si ipersensibilità, moderandoli: riconosce e ingeriscono immunocomplessi e producano enzimi che
idrolizzano mediatori della reazione allergiche come l’eparina e l’istamina.
-basofili
-cellule mesenchimali: nei vasi più piccoli nei quali la parete è costituita da
cellule endoteliali e dalla loro lamina basale se trovano anche periciti-cellula connettivale che sono simile
con le cellule muscolari lisce presente nella parete di vasi grande. Periciti se trovano anche nella parete di
venule. Durante il sviluppo embrionale i vasi sono formati solo di cellule endoteliali e attraverso fattori
endoteliale recluta cellule mesenchimale e muscolare lisce nella parete dei vaso che si accresce.
Fattori endoteliale per reclutamento dei periciti: PDGF-BETA e lo HB-EGF.
Problemi nei meccanismi che regolano la posizione dei periciti alla parete dei vasi determinano lo sviluppo
di microaneurismi destinati a rottura.

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Tessuto cartilagineo
Tessuto connettivo specializzato
Si trova specialmente a formare lo scheletro del neonato, questo tessuto nell’adulto viene rimpiazzato da
tessuto osseo. Nell’adulto la cartilagine rimane in alcune zone: nel tessuto che forma la piramide nasale,
padiglione auricolare, alcune parte delle vie respiratoria.
Funzione: tessuto di sostegno: - serve a dare sostegno alla struttura
-tessuto deformabile
Non presenta né nervi ne vasi sanguineo
Riceve stimoli e nutriente dei tessuti circostanti
Tipi:
cartilagine ialina
cartilagine elastica
cartilagine fibrosa

cartilagine ialina:
cartilagine simile al vetro
più diffusa
per un processo di ossificazione si ottiene il tessuto osseo
nell’adulto si rimane in alcune zone: epifisi della osse lunghe, trachea e bronchi.
Componente cellulari:
condroblasti: derivano della cellula mesenchimale, questa cellula mesenchimale subiscono un processo di
differenziazione che consiste perdita di alcune prolungamenti citoplasmatico, si forma piu circolare , dopo
che queste cellule forma le modificazione-si forma blastema proto condrale(gruppo di cellule) quando
questo gruppo di cellule inizia a produrre le componente della cartilagine se passa a condroblasti.
Condroblasti:
-forma tondeggiante
-nucleo e cromatina dispersa
Conferisce alla cellula una colorazione basofila
Funzione: produrre tutte le componente della cartilagine sia le fibre,sia la componete della sostanza
fondamentale.
Svolgono la loro attività anche in età adulta , ma possono subire un processo ri rallentamento e possono se
trasformarsi in condrociti.
Condroblasti: -cellule grande, simile alle osteoclasti
Funzione: degradare la matrice vecchia e rimpiazzarla con la matrice ossea, cellula importante per
ossificazione.
Condrociti: stato quiescente del condroblasto.
Si trova circondata della sostanza intercellulari che è stato prodotta dal condroblasto.
Sostanza intercellulari impedisce che i condrociti possono a muoversi e spostarsi, conservando la capacità
di proliferazione andrà a costituire un gruppo di cellule tutto uguale circondata da sostanza intercellulare ,
che forma

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