Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il sistema scheletrico è un tessuto connettivo specializzato con la proprietà di una marcata rigidità e
componente organica (30%) e una componente inorganica (70%), tra cui fosfato e carbonato di
calcio.
osso.
Il tessuto osseo è uno dei tessuti più notevoli del corpo umano e, anche se prive di vita, le ossa
sono strutture vive dinamiche e svolgono un’ampia gamma di funzioni molto diverse all’interno di
delle ossa, è riccamente vascolarizzato e riceve numerose terminazioni nervose di tipo sensitivo.
Le ossa sono classificati in base alla loro forma in: ossa lunghe, corte, piatte o irregolari. Inoltre si
JERI OSTIO È una membrana di connettivo, che aderisce tenacemente alle ossa ed è
assente a livello della superficie articolare e nelle zone di inserzione dei tendini e dei legamenti. È
disperse in una matrice extracellulare, costituita di una fitta rete di fibre collagene e fibre elastiche,
-strato interno o strato cambiale, formato da tessuto connettivo lasso, riccamente vascolarizzato
e innervato, contenente numerose cellule osteoprogenitrici; svolge ruoli essenziali nei processi di
formazione del tessuto osseo, sia durante lo sviluppo prenatale che durante i processi di
Durante l’invecchiamento subisce modificazioni, in quanto si riduce la capacità riparativa data dalla
ENDOSTIO È una lamina cellulare che riveste le cavità midollari nonché tutte le altre
cavità dell’osso come canali vascolari. È costituito da un singolo strato di cellule appiattite di origine
connettivale denominate, oltre che cellule endostali, cellule allineate, ed hanno una funzione
osteogenica e per l’intero arco di vita mantengono la capacità di contribuire ai processi riparativi
delle ossa.
osteoclasti.
Nella formazione del tessuto osseo, cellule masenchimali si differenziano in cellule osteoprogenitrici
Quindi possiamo dire che le cellule osteoprogenitrici, osteoblasti e osteociti possono essere
considerate cellule di un’unica linea cellulare; gli osteoclasti, invece, appartengono a una linea
cellulare diversa, in quanto discendono dalla cellula staminale emopoietica e fanno parte della
riscontrano sulla superficie delle trabecole in via di ossificazione nel tessuto connettivo che riveste
l’osso e le sue cavità interne; infatti fanno parte delle cellule periostali, che si trovano nella lamina
più interna del periostio e delle cellule dell’endostio che rivestono le cavità ossee.
Queste cellule sono una popolazione eterogenea di elementi parzialmente indifferenziati che
Hanno forma globosica o poliedrica, monostratificata; tendono a giustapporsi l'un l'altro rivestendo
Gli osteoblasti sintetizzano le varie componenti tessutali, sia fibrose che amorfe, partecipando alla
L'osteoide è dato da un supporto di fibre di collagene allineate a formare una matrice organica, sulla
dispongono in base a linee preferenziali di forza, in modo tale da conferire all'osso proprietà di
Oltre al collagene di tipo I, che viene assemblato in fibrille negli spazi extracellulari e funge da
sostegno per la mineralizzazione, gli osteoblasti producono alcune proteine, come l'osteocalcina e
l'osteonectina, che svolgono un'azione di supporto nel processo di deposizione della matrice
calcificata.
Si ritiene che gli osteoblasti svolgano anche un ruolo nelle fasi iniziali del processo di
osteoclasti.
Gli osteoblasti sono cellule di origine mesenchimale (il tessuto connettivo embrionale che dà
anche nelle altre direzioni; in questo modo gli osteoblasti si allontanano tra di loro e rimangono
imprigionati nella matrice in via di mineralizzazione. Una volta "murato" rallenta sostanzialmente la
Quando gli osteoblasti hanno esaurito la loro funzione entrano in uno stato di quiescenza, oppure si
cellulare osseo.
risposta a stimoli di varia natura. Sotto lo stimolo di calcitonina e paratormone, partecipano inoltre
alla regolazione dei livelli ematici di calcio e fosforo, controllando sia l'attività degli osteoclasti che
Quando il processo di formazione di nuovo tessuto osseo si è esaurito, alcuni osteoblasti cessano
la loro attività, riducono i loro organuli e si trasformano in una membrana di cellule appiattite (cellule
Queste cellule si dispongono a ricopertura della superficie ossea quando questa è in una fase di
quiescenza; ad esse si attribuisce un ruolo nel mediare gli scambi tra vasi sanguigni e osteociti.
OSTEOCLASTI: sono cellule grandi, con diametro variante tra i 20 ed i 100 micron, dotate di molti
nuclei, mobili e specializzate nel riassorbimento di tessuto osseo.
Grazie ai numerosi microvilli, gli osteoclasti si attaccano come ventose ad una sezione di matrice
ossea; sono generalmente accolti in piccole lacune, dette di Howship. In questa sede secernono
acidi ed enzimi proteolitici, digerendo sia il collagene di sostegno che la matrice inorganica e
Il riassorbimento del tessuto osseo operato dagli osteoclasti svolge un ruolo importante nel corso
dei processi di rigenerazione e rimodellamento del tessuto osseo, ma non solo. Queste cellule sono
Le proteine non collageniche costituiscono il rimanente 5 10% delle proteine dell’osso e circa un
quarto di queste diffondono dal sangue, come ad esempio l’albumina, e partecipano alla
composizione del fluido interstiziale. La restante parte, invece, è prodotta è secreta principalmente
dagli osteoblasti.
crescita della famiglia trasformante beta, e biglicano, che regola l’attività dei fattori di crescita della
formazione di fibrille;
mineralizzazione;
-proteine carbossilate, come la proteina GLA della matrice, che inibisce la mineralizzazione, e la
osteocalcina, che forma ponti molecolari tra i cristalli aumentando la resistenza alle microfratture ed
fino al termine dell’adolescenza, raggiungendo il 65 70% del peso secco dell’osso. La densità
minerale dell’osso, detta anche massa ossea, è destinata a diminuire dopo i 40 50 anni di età, per
cambiamenti metabolici e ormonali che possono portare alla rarefezione del tessuto osseo e
all’osteoporosi.
La componente minerale del tessuto osseo è principalmente costituita da sali di fosfato di calcio e,
in quantità minore, di carbonati di calcio e di tracce di magnesio, sodio, potassio, fluoro e cloro.
PROCESSO DI OSTEOGENESI
L’ossificazione, chiamata anche osteogenesi, è un processo che consta nella sostituzione della
matrice mesenchimale a livello dell’abbozzo scheletrico embrionale con tessuto osseo propriamente
detto.
Si tratta di processi che generano tessuto osseo spugnoso. La formazione del tessuto osseo
compatto è successiva alla osteogenesi, e si esplica mediante l’evoluzione del tessuto spugnoso in
osteoni.
mesenchimale embrionale a tessuto osseo. Le ossa che si formano tramite questa modalità sono
chiamate ossa membranose, sono nel tessuto connettivo e tra queste vengono annoverate tutte le
ossa non di sostegno dell’architettura scheletrica umana, ovvero le ossa del cranio, il parietale e
occipitale e le clavicole.
segnali stimolatori (di natura ormonale) vanno in contro a differenziamento in osteoblasti. Questi, si
La produzione di osteoide è garantita quindi dall’attività osteoblastica che si esplica a livello della
calcificazione che, man mano che si accumula, ingloba gli osteoblasti trasformandoli in osteociti.
Quindi, la matrice in continuo accumulo sottrae sempre più osteoblasti produttori. Pertanto, occorre
osteoblasti, soprattutto nelle fasi dello sviluppo ed accrescimento osseo. Questo equilibrio, si
A seguito della unione dei vari centri di ossificazione è possibile visualizzare la classica rete
ed osteoblasti ai fini di garantire l’omeostasi della calcemia e la regolazione della struttura ossea.
mesenchimale in tessuto osseo, che prevede una fase intermedia di tessuto cartilagineo. Le ossa
che si formano tramite questa modalità sono chiamate ossa cartilaginee e tra queste vengono
annoverate tutte le ossa di sostegno dell’architettura scheletrica umana, come ossa lunghe e
vertebre.
Anche in questo caso, grazie allo stimolo ormonale, assistiamo ad una primaria fase di
precursori dei condrociti produttori di cartilagine ialina per la formazione dell’abbozzo cartilagineo
Meccanismo di osteogenesi
-All’inizio del processo di ossificazione, nella diafisi ossea, i condrociti degenerano
permetteranno una migliore irrorazione del tessuto mesenchimale e quindi la ricezione di ormoni
stimolatori;
irrorazione della cartilagine da parte dei capillari sanguiferi, i macrofagi invadono il periostio e a
-I vasi sanguiferi in continua espansione nel tessuto, facilitano il trasporto di osteoblasti dai centri di
livello della epifisi ossea, resterà presente la matrice di pericondrio contenente condrociti e
-A livello della metafisi ossea prossimale e distale si viene a creare la piastra di crescita epifisaria,
sede dell’allungamento, infatti, a livello delle epifisi distale e prossimale viene continuamente
prodotta cartilagine ialina, questa verrà progressivamente trasformata in tessuto osseo dagli
Una minima quantità di tessuto di cartilagine ialina rimarrà a livello delle superfici epifisarie, anche
OSSO COMPATTO e
gli osteoni
L’osso compatto appare molto denso e contiene canali passaggi che consentono l’accesso a
nervi, vasi sanguigni e dotti linfatici. L’unità strutturale dell’osso compatto è denominata osteone o
sistema di Haversian e ognuno di essi è un cilindro allungato che corre parallelo all’asse lungo
portante.
è
L’osso compatto è costituito da colonne parallele che sono disposte
esercitata sull’osso.
canale centrale contenente vasi sanguigni, linfatici e nervi, noti come canale di Havers, che con le
Ciascun sistema si sviluppa per tunnellizzazione osteoclastica di una massa di un osso compatto,
formando un ampio canale in cui crescono vasi sanguigni e nervi: successivamente viene rivestito
Con la deposizione di lamelle successive, il diametro del canale di Haversian diminuisce e gli
osteoblasti vengono intrappolati come osteociti in spazi, detti lacune nella matrice.
Come risultato del continuo riassorbimento e rideposizione dell’osso, gli osteoni, completi di nuova
formazione, sono disposti tra sistemi parzialmente riassorbiti, formatisi in precedenza, i resti di
lamelle che non circondano più i canali ma che formano sistemi interstiziali irregolari tra sistemi
intatti.
Ciascun osteone è un gruppo di tubi cavi di matrice ossea e ogni tubo è una lamella; le fibre di
collagene di ogni strato si muovono in direzione opposta e resistono alle sollecitazioni di torsione.
Gli Osteoni vengono attraversati dal canale centrale o canale di Haversian che contiene piccoli vasi
sanguigni che riforniscono le cellule dell’osteone.
osteociti di un osteone.
costituito da una serie regolare tridimensionale di aste e placche ossee, dette trabecole, che a loro
direzioni.
Questo tipo di osso, è più abbondante a livello della colonna vertebrale, delle costole, della mascella
e del polso. Costituisce solo il 20% della massa scheletrica, ma rappresenta la componente
Ci sono due epifisi, distinte in prossimale e distale, sono rivestite esternamente da tessuto osseo
lamellare compatto, mentre contengono all’interno tessuto osseo lamellare spugnoso di natura più
elastica.
In corrispondenza dell’articolazione mobile o diartrosi, l’epifisi conserva uno strato di cartilagine
articolare, priva di pericondrio, bagnata dal liquido sinoviale, che permette di ridurre l’attrito con
l’altro osso partecipante all’articolazione. Mentre il fronte di ossificazione diafisario parte dal centro
della diafisi e procede longitudinalmente verso le due epifisi, quello epifisario parte dall’interno
cartilagine articolare e della cartilagine metafisaria, che è raggiunta solo dal fronte di ossificazione
diafisario. L’epifisi quindi possiede un proprio nucleo osseo e una propria vascolarizzazione
La parte centrale delle ossa lunghe è detta diafisi. La diafisi è formata da tessuto osseo lamellare
compatto (le lamelle sono distribuite concentricamente attorno a piccoli canali, i canali di Havers, e
formano gli osteoni o sistemi haversiani) e delimita al suo interno il canale midollare, cavità
contenente il midollo osseo giallo, tessuto linfoide primario sede di maturazione pre-antigenica dei
linfociti B. Tra epifisi e diafisi vi sono fisi o cartilagine di accrescimento o cartilagine metafisaria.
dell’accrescimento longitudinale delle ossa lunghe e la sua ossificazione, a partire dai vent’anni di
età, comporta la saldatura della diafisi con l’epifisi e l’impossibilità per l’osso di crescere in
lunghezza;
-cartilagine ipertrofica, in cui le cellule, non ricevendo più sostanze nutritive dal pericondrio (che
sofferenti, rivelano all’analisi istologica segni evidenti di alterazione e iniziano a riassorbire la matrice
extracellulare o condromucoide in cui sono immerse per trarne nutrimento, mentre la