Sei sulla pagina 1di 10

Lezione di anatomia del 20/10/2021

Asia Lo Presti, Serena Moschella,


Sofia Di Franco.

BACINO
É formato da tre coppie di ossa collegate in modo fisso a formare un anello rigido.
2 ossa iliache  parte laterale;
2 ossa ischiatiche in basso, sulle quali ci sediamo;
Osso sacro  chiude il bacino dietro l’anello e collega le due ossa iliache attraverso l’articolazione
sacro-iliaca.

Il margine superiore dell’osso iliaco, detto cresta iliaca, è un punto di rappresentazione per tutta la
struttura dell’addome dunque per la suddivisione dei vari pannelli addominali.
Di fatto, le creste iliache sono dei punti di riferimento per la localizzazione di organi come
l’appendice.

La testa del femore (osso lungo che fa parte della coscia) è inserita a livello dell’acetabolo del
bacino formando un’articolazione osso-femorale che è quella che riguarda gli arti inferiori.

Qual è la differenza tra il bacino femminile e quello maschile?


Il bacino di un uomo è più piccolo e più stretto, in natura è progettato per supportare una
corporatura pesante e una struttura muscolare più forte mentre il bacino di una donna è più ampio e
spazioso e serve principalmente allo scopo di procreare, di fatto l’arco al livello delle ossa iliache è
molto più ampio rispetto al bacino maschile.
Quando avviene la prima curvatura fisiologica?
La colonna vertebrale all’inizio dell’evoluzione non presenta le curvature fisiologiche: la prima si
verifica al terzo mese di vita del neonato che, prima di quel momento, durante la gravidanza, aveva
presentato la posizione fetale a struttura a C (ripiegato su se stesso) all’interno della placenta.
La prima curvatura avviene, come citato prima, al terzo mese di vita, a livello cervicale. Il tutto è
strettamente correlato alla fase evolutiva del sistema nervoso centrale quindi del controllo della
muscolatura striata scheletrica pur cui a tre mesi la legge gravitazionale viene opposta, infatti, si
dice che il capo del bambino viene sorretto da una cosiddetta <<legge antigravità>> perché riesce
a controllare i muscoli sternocleidomastoideo (muscoli situati nella regione anterolaterale del collo)
che hanno la funzione di sorreggere il collo proprio perché a livello del telo encefalo (o corteccia
celebrale) cominciamo ad avere il controllo dei muscoli striati che avverranno per primi a livello del
collo essendo la regione più vicina alla struttura celebrale.

Stessa cosa per quanto riguarda l’arcata plantare, i piedi dei bambini non hanno la concavità che
normalmente si vede nel piede adulto questo trova giustificazione nel fatto che il corpo non ha
ancora gravato sugli arti inferiori, questo avverrà dopo che il bambino compirà i primi passi,
quando si inizia la “deambulazione autonoma”.

Fondamentale per mantenere una corretta evoluzione dell’arcata plantare di mantenere i piedi
nudi ai bambini per evitare che persista il piede piatto o altri dismorfismi che verrebbero causati da
dei recettori, che sono dislocati a livello di tutta l’epidermide; a livello inferiore vi sono i
propriocettori che sono quelli che ci consentono di percepire su che tipo di suolo stiamo
camminando per prevenire quelle che sono le difficoltà di un terreno sdrucciolevole, salite, discese,
quindi di impostare la nostra postura dinamica per evitare cadute o lesioni di ogni tipo.
Per cui autorecettore a livello dell’arcata plantare non è altro che una discriminazione, un processo
di crescita di stimolazione e di archiviazione anche a livello mentale.

Il PROCESSO DI SPERIMENTALIZZAZIONE dei bambini è strettamente collegato al


PROCESSO DI ENCEFALIZZAZIONE cioè il grado di intelligenza emotiva, fisica, interazionale
che i bambini acquisiscono entro i tre anni di vita, arco di apprendimento maggiore che si ha
durante il corso della vita.

Arcata fisiologica è strettamente correlata a tutti i processi anche del peso dei bambini, più pesante
è più grava a livello plantare, più problematiche possono esserci in futuro.
Anche l’arcata plantare cosi come le curve fisiologiche della nostra colonna servono per non
sovraccaricare il midollo, da cui abbiamo il controllo di tutta la nostra ossatura e anche delle
dinamiche a livello organico.
ORMONI
Gli ormoni controllano e regolano gli schemi di crescita ossea alterando i ritmi dell’attività
osteoblastica ed osteoclastica.

ORMONE DELLA CRESCITA SOMATOTROPO (o GH o “fattore dell’accrescimento”) induce la


crescita ossea stimolando a sua volta la formazione di un altro ormone, la somatomedina prodotta
dal fegato (stimola la crescita cartilaginea nella piastra epifisaria).
E’ un ormone che subisce, nel corso della vita umana, dei “picchi”: è quasi inesistente in età
neonatale e con le fasi di crescita, progressivamente, presenta dei picchi. Il picco massimo lo
abbiamo nel periodo adolescenziale dove abbiamo oltre al massimo della produttività del GH anche
l’avvento degli ORMONI SESSUALI che hanno delle prerogative ben precise soprattutto sulla
struttura ossea scheletrica.
Chiaramente questi picchi di GH tende a decrescere nel corso del tempo, ma è anche vero che
l’attività fisica facilita l’aumento di questo ormone anche in epoca senile, quindi la variazione di
questo picco dipende da tanti fattori

GLI ORMONI TIROIDEI


La tiroide è organo ghiandolare posto a livello del collo, si tratta di un organo abbastanza piccolo
come struttura ma che forma gli ormoni tiroidei che noi riassumiamo come T3 (triiodotironina) e T4
(tetraiodotironina o tiroxina), che si differenziano in base agli atomi di iodio che vanno a costituire
quest’ormone. Infatti, lo iodio è un elemento fondamentale per il funzionamento della tiroide senza
il quale abbiamo una serie di problematiche.
Gli ormoni tiroidei stimolano la crescita la crescita ossea influenzando il metabolismo basale
delle cellule ossee.
Durante l’infanzia la presenza di livelli cronicamente ridotti di uno o di entrambi gli ormoni,
compromette gravemente la crescita ossea, causando la bassa statura nel bambino.

Un altro ormone sempre prodotto dalla tiroide è la calcitonina (da calx=calcio e tonos=allungarsi)
che viene secreta in risposta all’aumento dei livelli di calcio del sangue (calcemia).
Tale ormone favorisce la deposizione del calcio proveniente dal sangue, nel tessuto osseo, alla
riduzione dei livelli di calcio circolante ed inibisce l’attività degli osteoclasti. Si tratta dunque di un
ormone ipocalcenizzante che sta significare che il quantitativo di calcio circola libero nel sangue
diminuisce perché si deposita sulle ossa.
L’ormone paratiroideo invece in risposta alla riduzione dei livelli di calcio circolante, stimola gli
osteoclasti a riassorbire l’osso determinando l’aumento della calcemia.

Ogni ormone ha un’azione agonista è modulato dall’ormone antagonista, cioè quello che entra in
circolo per diminuire l’azione dell’agonista.
L’ormone antagonista degli ormoni tiroidei è il paratormone prodotto da strutture reticolari
posizionate lateralmente alla nostra tiroide. Questo ha un effetto deminarizzante cioè quando
abbiamo poco calcio che circola nel sangue il paratormone lo prende dalle ossa; ad esempio, serve
per equilibrare quando vi è una dieta non equilibrata.

Gli ORMONI SESSUALI (estrogeno per le donne e testosterone per gli uomini) vengono attivati
particolarmente nel periodo della pubertà, stimolando gli osteoclasti, quindi l’aumento, il
rinnovamento e la modificazione del tessuto osseo.
Sono importanti perché insieme al GH determinano un allungamento delle ossa lunghe perché lo
GH va ad interagire con le cartilagini epifisarie delle ossa lunghe.

TESSUTO OSSEO
CELLULE MATRICE
EXTRACELLULARE

cellule osteoprogenitrici
osteoblasti sostanza amorfa
componente fondamentale
osteoclasti
fibrosa
osteociti
collagene 
proteoglicani

cristalli di Sali
di calcio 
Quando vengono meno quelle sostanze che caratterizzano il tessuto osseo vi sono dei disequilibri,
idrossiapatite
non vi è più compattezza e funzionalità ed anche quella che sembra essere la più insignificante muta
completamente la struttura e la funzionalità.

VITAMINE

In qualunque attività metabolica il corpo umano ha bisogno di enzimi che fungono da catalizzatori
dei processi metabolici, senza i quali questi non avverrebbero. Gli enzimi inoltre, sono fondamentali
nella disgregazione delle sostanze nutritive che servono per ripristinare tutti i tessuti (dunque la
struttura cellulare).
la stessa funzione fondamentale è affidata alle vitamine che sono dei catalizzatori e sono
determinanti anch’essi per le funzioni metaboliche.

Il nostro organismo non produce le vitamine ma l’uomo le introduce attraverso l’alimentazione.


Possiamo distinguere:
• VITAMINA Aattiva gli osteoblasti;
• VITAMINA C richiesta per la sintesi di collagene, il quale è una proteina che senza
vitamina C non si forma del tutto, e che è la principale componente della matrice organica
dell’osso.
• VITAMINA D stimola l’assorbimento ed il trasporto di ioni calcio e fosfato nel sangue , ed
è anche necessaria per la calcificazione dell’osso. Quando i livelli di Ca aumentano nel
sangue viene prodotta la calcitonina che stimola la deposizione nel tessuto osseo.
• VITAMINA B12 è fondamentale per la costituzione del nostro sangue, di fatto, è
prevalentemente presente nella carne, nelle uova, in sostanza in sostanze iperproteiche.

LA POSIZIONE DEGLI ORGANI

• Organi cranici
• Organi cervicali
• Organi toracici
• Organi addominali
• Organi pelvici
• Organi perineali

RUOLO DELL’ESERCIZIO FISICO

Le sollecitazioni meccaniche come quelle dell’esercizio fisico, sono richieste per il normale
rimodellamento osseo; in risposta a tale stimolo l’osso è in grado di aumentare la sua forza entro un
determinato periodo di tempo, aumentando la quantità di Sali minerali depositati e di fibre
collagene sintetizzate. L’esercizio stimola anche la produzione di calcitonina.

Gli esercizi di carico possono aumentare la massa ossea totale negli adolescenti e giovani adulti
prima dell’inevitabile riduzione che si realizza più tardi nella vita, Anche anziani di 70-80 anni che
svolgono una moderata attività fisica possono aumentare la loro massa ossea.

ARTICOLAZIONI
Le articolazioni sono dispositivi giunzionali che mettono in relazione due o più ossa. Si possono
distinguere in:

• Articolazioni mobili (o sinoviali, localizzati generalmente alle estremità delle ossa


lunghe) diartrosi (ginocchio, spalla, dita)
• Articolazioni semimobili anfiartrosi (spina dorsale, ossa del piede)
• Articolazioni immobili sinartrosi (ossa del cranio)

La cartilagine articolare serve da cuscinetto perché riduce l’attrito e fa in modo che il movimento
sia abbastanza fluido e completo.
L’articolazione sinoviale è circondata dalla capsula articolare, costituita da connettivo denso,
mentre la cavità è rivestita da una membrana sinoviale che termina all’interno delle cartilagini
stesse.
Le membrane sinoviali producono il liquido sinoviale che scorre, riempie e facilita l’esecuzione
del movimento.
La cartilagine che va a formare queste superfici articolari è definita “cartilagine ialina”  permette
lo scivolamento favorendo i movimenti delle estremità ossee.
Lo spessore di queste cartilagini dipende dall’età della cartilagine stessa.
• In epoca infantile, vi è un processo di ossificazione in via di formazione (il tessuto adiposo
prevale su quello muscolare e scheletrico). Le cartilagini nei bambini sono abbastanza
spesse (circa 5, 6 mm).
Queste strutture sono molto delicate, perché la cartilagine non ha una sua struttura vascolare
ma viene nutrita per diffusione.
• Con l’avanzare dell’età, la cartilagine si assottiglia, potendo generare problematiche di vario
genere.
Le cartilagini non possiedono né vasi sanguigni né nervi, ma sono nutrite dalla rete
vascolare della membrana sinoviale, quindi dai vasi sanguigni presenti nello spazio tra il
midollo osseo sottostante e da lì vengono trasportati dal liquido stesso.
LEGAMENTI A LIVELLO DEL GINOCCHIO:

• Laterali
• Crociati= molto robusti,
ancorano la struttura femorale
alla parte tibiale, con in mezzo il
MENISCO.

. •Padella
•Struttura cartilaginea
•Legamenti che ancorano i crociati
perché partono da un’estremità e
raggiungono quella dell’osso opposta.
•Strutture meniscali= in mezzo.
Ammortizzano e regolano qualunque
tipo di posizione che l’osso va a
costituire.
• Tendine d’Achille: collega i muscoli
della parte posteriore del polpaccio
all’osso del tallone

•Quadricipite: presenta il tendine

SISTEMA TEGUMENTARIO
Generalità
Il sistema tegumentario, o tegumento (termine che indica il rivestimento), riveste tutto il nostro
corpo, caratterizzando la nostra immagine e riflettendo le nostre emozioni (rossore nelle guance). Il
tegumento rappresenta il 7/8% del peso corporeo.

La cute:

1. È l’organo di senso più esteso del corpo umano


2. È resistente e flessibile
3. Si rinnova costantemente
4. Evidenzia il nostro stato di salute
5. Rappresenta una barriera per l’ambiente esterno: ci isola da esso ma, allo stesso tempo,
tramite bocca, naso, orecchie, occhi, genitali e sfintere anale possiamo avere contatti con ciò
che ci circonda
6. È rivestita da peluria e peli, eccetto palmo della mano (impronte digitali nelle dita) e pianta
del piede

La dermatologia è il ramo medico che si occupa del sistema tegumentario.

Il sistema tegumentario è costituito da organi come unghie e ghiandole (sudoripare e sebacee).


Queste ultime sono organi in grado di produrre un elaborato con funzioni specifiche che viene
deposto all’esterno delle loro strutture (ghiandole esocrine).

Struttura generale
La superficie più esterna prende il nome di epidermide. Essa è pluristratificata, ma priva di una rete
vascolare a causa del continuo sfaldamento delle cellule che la compongono (per cui è nutrita per
diffusione). La zona sottostante è denominata derma e, infine, troviamo l’ipoderma. Questi ultimi
due strati sono molto innervati e vascolarizzati.

A livello cutaneo possiamo notare diverse reazioni della pelle:

1. Abbronzatura: attivazione dei melanociti, cellule che producono melanina, che funge da
difesa del corpo contro la luce solare (importante per fissare il calcio, attivare vitamina D);
2. Sudorazione: utile per mantenere la temperatura a 37 gradi C (da ricordare che i parametri
fondamentali per la vita sono l’ossigenazione, il PH 7,4 del sangue, 37 temperaturatriade
funzionale della salute);
3. Brividi e pelle d’oca: vasocostrizione dei pori, dai quali fuoriesce il pelo. I muscoli erettori
del pelo si contraggono simultaneamente, attivando la circolazione e preservando gli organi
vitali.

Struttura
-strato granuloso: cellule che perdono quasi
del tutto il nucleo e vi sono granuli di
cheratoialina, che formeranno proteine;

- strato lucido: cellule morte con granuli di


cheratoialina;

-strato corneo: (corneociti) cellule morte


circondate da proteine rigide con lipidi.

Gli strati inferiori hanno cellule vive, i


Epidermide:
superiori cellule morte.
- strato basale: cellule con gap giuntion
(desmosomi) serrati lateralmente e Epidermide può essere più o meno spessa a
superiormente; presentano nucleo e causa dell’attrito si hanno callosità.
citoplasma; ispessimento della cute per protezione

- strato spinoso: cellule con citoplasma che


presenta fibre di cheratina e corpi lamellari;

Cellule presenti nell’epidermide :

1. cheratinociti
2. cellule intrusive o migranti
3. melanociti
4. cellule di Langerhans (stimoli)
5. cellule di merkel (stimoli)

Il DERMA è un connettivo denso compatto riccamente vascolarizzato e innervato. In esso sono


presenti diversi plessi:
• Sito mesodermico: il più profondo
• Sito sub-papillare: il più esterno, a stretto contatto con l’epidermide. È formato dalle
cosiddette “papille dermiche”, le quali penetrano e affondano nel derma.

Una delle principali funzioni del derma è l’attività discriminante, in quanto ci permette di
descrivere un oggetto attraverso il contatto diretto con la nostra pelle, grazie alla percezione
sensoriale dei recettori che rivestono la nostra epidermide.

L’ipoderma è un connettivo lasso che si trova tra osso, tessuto adiposo (compatta e nutre i tessuti,
in caso di deperimento organico è il tessuto da cui si attinge per i nutrimenti) e muscolo, vi è la
protezione maggiore.

Il colore della nostra pelle deriva dallo spessore dell’epitelio di rivestimento, dal carotene, dalla
melanina e dalla presenza di emoglobina (nei ragazzi i globuli rossi sono 5 milioni, nelle ragazze 4
milioni) determina l’ossigenazione del nostro sangue e di tutti i tipi di tessuti.

________________________________________________________________________________

ENCEFALIZZAZIONE:
Il processo di encefalizzazione si riflette sulla forma e sulle dimensioni del cranio.
Come avviene:
• Processo di neurulazione: L’ectoderma (foglietto ectodermico), che dà origine al sistema
nervoso centrale, è costituito da due tipi cellulari:
proto-neuroni e proto-glia

precursori dei neuroni e della glia


parte del nostro encefalo che continua il processo evolutivo correlato alle circonvoluzioni
cerebrali nell’arco dei tre anni.

La glia o le cellule gliali servono da guida all’interno della struttura quello che sarà il sistema
nervoso per la disposizione dei neuroni man mano che questi si moltiplicano e man mano che
cominciano l’evoluzione. Questa, nel cervello maturo, cioè nel periodo successivo alla nascita,
cambia la propria struttura e funzione: non ha più una funzione guida, ma una funzione, come il
tessuto connettivo, di sostegno, di nutrimento e di isolamento tra i vari neuroni.
Le cellule mature della glia, determinano dunque la struttura del nostro sistema nervoso, che
corrisponde al graduale processo della encefalizzazione.

Come si forma il nostro encefalo nelle varie epoche gestazionali:

• Ectoderma dà origine al sistema nervoso centrale.


• La prima manifestazione della comparsa del nostro sistema nervoso è la placca neurale,
specializzazione funzionale dell’ectoderma.
• Verso il sedicesimo giorno di vita, si verifica un’apertura a livello della placca neurale, che
prende il nome di “solco neurale”.
• Al ventunesimo giorno i due lembi liberi/ margini si chiudono, formando il “tubo neurale.”
• La parte frontale di questo tubo neurale darà origine a quello che sarà il cervello.
• Mentre dal resto della specializzazione avrà origine il midollo spinale, contenuto all’interno
della colonna.

Quindi se noi dovessimo definire il primo abbozzo


del nostro encefalo parleremo di Prosencefalo,
costituito dal telencefalo (la parte più esterna e
corrisponde alla corteccia cerebrale) e dal diencefalo
(porzione intermedia). Abbiamo poi il Mesencefalo
che sta in mezzo tra il prosencefalo e il Rombencefalo
(ultima porzione che poi continua in quello che è il
midollo spinale.)
L’encefalo, durante le tre settimane di vita, ricorda quello del delfino

• 3° settimana (a livello endouterino): differenziazione dell’encefalo in: prosencefalo,


mesencefalo e midollo
• 5°settimana= abbozzo degli arti superiori del bambino
• 7° settimana= inizio delle prime circonvoluzioni  (La presenza del formarsi delle varie
circonvoluzioni permette l’aumento della materia grigia (attraverso le esperienze con il
mondo esterno
• 11° settimana= conformazione del corpo quasi del tutto completa

Lo sviluppo di tutti gli altri organi presenti nel corpo rivela una stretta correlazione con il cervello,
come l’ipofisi, diviso in adenoipofisi e neuroipofisi. Quest’ultima, essendo una ghiandola surrenale
endocrina, rilascerà neurotrasmettitor quali adrenalina e noradrenalina.

________________________________________________________________________________

Potrebbero piacerti anche