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BACINO
É formato da tre coppie di ossa collegate in modo fisso a formare un anello rigido.
2 ossa iliache parte laterale;
2 ossa ischiatiche in basso, sulle quali ci sediamo;
Osso sacro chiude il bacino dietro l’anello e collega le due ossa iliache attraverso l’articolazione
sacro-iliaca.
Il margine superiore dell’osso iliaco, detto cresta iliaca, è un punto di rappresentazione per tutta la
struttura dell’addome dunque per la suddivisione dei vari pannelli addominali.
Di fatto, le creste iliache sono dei punti di riferimento per la localizzazione di organi come
l’appendice.
La testa del femore (osso lungo che fa parte della coscia) è inserita a livello dell’acetabolo del
bacino formando un’articolazione osso-femorale che è quella che riguarda gli arti inferiori.
Stessa cosa per quanto riguarda l’arcata plantare, i piedi dei bambini non hanno la concavità che
normalmente si vede nel piede adulto questo trova giustificazione nel fatto che il corpo non ha
ancora gravato sugli arti inferiori, questo avverrà dopo che il bambino compirà i primi passi,
quando si inizia la “deambulazione autonoma”.
Fondamentale per mantenere una corretta evoluzione dell’arcata plantare di mantenere i piedi
nudi ai bambini per evitare che persista il piede piatto o altri dismorfismi che verrebbero causati da
dei recettori, che sono dislocati a livello di tutta l’epidermide; a livello inferiore vi sono i
propriocettori che sono quelli che ci consentono di percepire su che tipo di suolo stiamo
camminando per prevenire quelle che sono le difficoltà di un terreno sdrucciolevole, salite, discese,
quindi di impostare la nostra postura dinamica per evitare cadute o lesioni di ogni tipo.
Per cui autorecettore a livello dell’arcata plantare non è altro che una discriminazione, un processo
di crescita di stimolazione e di archiviazione anche a livello mentale.
Arcata fisiologica è strettamente correlata a tutti i processi anche del peso dei bambini, più pesante
è più grava a livello plantare, più problematiche possono esserci in futuro.
Anche l’arcata plantare cosi come le curve fisiologiche della nostra colonna servono per non
sovraccaricare il midollo, da cui abbiamo il controllo di tutta la nostra ossatura e anche delle
dinamiche a livello organico.
ORMONI
Gli ormoni controllano e regolano gli schemi di crescita ossea alterando i ritmi dell’attività
osteoblastica ed osteoclastica.
Un altro ormone sempre prodotto dalla tiroide è la calcitonina (da calx=calcio e tonos=allungarsi)
che viene secreta in risposta all’aumento dei livelli di calcio del sangue (calcemia).
Tale ormone favorisce la deposizione del calcio proveniente dal sangue, nel tessuto osseo, alla
riduzione dei livelli di calcio circolante ed inibisce l’attività degli osteoclasti. Si tratta dunque di un
ormone ipocalcenizzante che sta significare che il quantitativo di calcio circola libero nel sangue
diminuisce perché si deposita sulle ossa.
L’ormone paratiroideo invece in risposta alla riduzione dei livelli di calcio circolante, stimola gli
osteoclasti a riassorbire l’osso determinando l’aumento della calcemia.
Ogni ormone ha un’azione agonista è modulato dall’ormone antagonista, cioè quello che entra in
circolo per diminuire l’azione dell’agonista.
L’ormone antagonista degli ormoni tiroidei è il paratormone prodotto da strutture reticolari
posizionate lateralmente alla nostra tiroide. Questo ha un effetto deminarizzante cioè quando
abbiamo poco calcio che circola nel sangue il paratormone lo prende dalle ossa; ad esempio, serve
per equilibrare quando vi è una dieta non equilibrata.
Gli ORMONI SESSUALI (estrogeno per le donne e testosterone per gli uomini) vengono attivati
particolarmente nel periodo della pubertà, stimolando gli osteoclasti, quindi l’aumento, il
rinnovamento e la modificazione del tessuto osseo.
Sono importanti perché insieme al GH determinano un allungamento delle ossa lunghe perché lo
GH va ad interagire con le cartilagini epifisarie delle ossa lunghe.
TESSUTO OSSEO
CELLULE MATRICE
EXTRACELLULARE
cellule osteoprogenitrici
osteoblasti sostanza amorfa
componente fondamentale
osteoclasti
fibrosa
osteociti
collagene
proteoglicani
cristalli di Sali
di calcio
Quando vengono meno quelle sostanze che caratterizzano il tessuto osseo vi sono dei disequilibri,
idrossiapatite
non vi è più compattezza e funzionalità ed anche quella che sembra essere la più insignificante muta
completamente la struttura e la funzionalità.
VITAMINE
In qualunque attività metabolica il corpo umano ha bisogno di enzimi che fungono da catalizzatori
dei processi metabolici, senza i quali questi non avverrebbero. Gli enzimi inoltre, sono fondamentali
nella disgregazione delle sostanze nutritive che servono per ripristinare tutti i tessuti (dunque la
struttura cellulare).
la stessa funzione fondamentale è affidata alle vitamine che sono dei catalizzatori e sono
determinanti anch’essi per le funzioni metaboliche.
• Organi cranici
• Organi cervicali
• Organi toracici
• Organi addominali
• Organi pelvici
• Organi perineali
Le sollecitazioni meccaniche come quelle dell’esercizio fisico, sono richieste per il normale
rimodellamento osseo; in risposta a tale stimolo l’osso è in grado di aumentare la sua forza entro un
determinato periodo di tempo, aumentando la quantità di Sali minerali depositati e di fibre
collagene sintetizzate. L’esercizio stimola anche la produzione di calcitonina.
Gli esercizi di carico possono aumentare la massa ossea totale negli adolescenti e giovani adulti
prima dell’inevitabile riduzione che si realizza più tardi nella vita, Anche anziani di 70-80 anni che
svolgono una moderata attività fisica possono aumentare la loro massa ossea.
ARTICOLAZIONI
Le articolazioni sono dispositivi giunzionali che mettono in relazione due o più ossa. Si possono
distinguere in:
La cartilagine articolare serve da cuscinetto perché riduce l’attrito e fa in modo che il movimento
sia abbastanza fluido e completo.
L’articolazione sinoviale è circondata dalla capsula articolare, costituita da connettivo denso,
mentre la cavità è rivestita da una membrana sinoviale che termina all’interno delle cartilagini
stesse.
Le membrane sinoviali producono il liquido sinoviale che scorre, riempie e facilita l’esecuzione
del movimento.
La cartilagine che va a formare queste superfici articolari è definita “cartilagine ialina” permette
lo scivolamento favorendo i movimenti delle estremità ossee.
Lo spessore di queste cartilagini dipende dall’età della cartilagine stessa.
• In epoca infantile, vi è un processo di ossificazione in via di formazione (il tessuto adiposo
prevale su quello muscolare e scheletrico). Le cartilagini nei bambini sono abbastanza
spesse (circa 5, 6 mm).
Queste strutture sono molto delicate, perché la cartilagine non ha una sua struttura vascolare
ma viene nutrita per diffusione.
• Con l’avanzare dell’età, la cartilagine si assottiglia, potendo generare problematiche di vario
genere.
Le cartilagini non possiedono né vasi sanguigni né nervi, ma sono nutrite dalla rete
vascolare della membrana sinoviale, quindi dai vasi sanguigni presenti nello spazio tra il
midollo osseo sottostante e da lì vengono trasportati dal liquido stesso.
LEGAMENTI A LIVELLO DEL GINOCCHIO:
• Laterali
• Crociati= molto robusti,
ancorano la struttura femorale
alla parte tibiale, con in mezzo il
MENISCO.
. •Padella
•Struttura cartilaginea
•Legamenti che ancorano i crociati
perché partono da un’estremità e
raggiungono quella dell’osso opposta.
•Strutture meniscali= in mezzo.
Ammortizzano e regolano qualunque
tipo di posizione che l’osso va a
costituire.
• Tendine d’Achille: collega i muscoli
della parte posteriore del polpaccio
all’osso del tallone
SISTEMA TEGUMENTARIO
Generalità
Il sistema tegumentario, o tegumento (termine che indica il rivestimento), riveste tutto il nostro
corpo, caratterizzando la nostra immagine e riflettendo le nostre emozioni (rossore nelle guance). Il
tegumento rappresenta il 7/8% del peso corporeo.
La cute:
Struttura generale
La superficie più esterna prende il nome di epidermide. Essa è pluristratificata, ma priva di una rete
vascolare a causa del continuo sfaldamento delle cellule che la compongono (per cui è nutrita per
diffusione). La zona sottostante è denominata derma e, infine, troviamo l’ipoderma. Questi ultimi
due strati sono molto innervati e vascolarizzati.
1. Abbronzatura: attivazione dei melanociti, cellule che producono melanina, che funge da
difesa del corpo contro la luce solare (importante per fissare il calcio, attivare vitamina D);
2. Sudorazione: utile per mantenere la temperatura a 37 gradi C (da ricordare che i parametri
fondamentali per la vita sono l’ossigenazione, il PH 7,4 del sangue, 37 temperaturatriade
funzionale della salute);
3. Brividi e pelle d’oca: vasocostrizione dei pori, dai quali fuoriesce il pelo. I muscoli erettori
del pelo si contraggono simultaneamente, attivando la circolazione e preservando gli organi
vitali.
Struttura
-strato granuloso: cellule che perdono quasi
del tutto il nucleo e vi sono granuli di
cheratoialina, che formeranno proteine;
1. cheratinociti
2. cellule intrusive o migranti
3. melanociti
4. cellule di Langerhans (stimoli)
5. cellule di merkel (stimoli)
Una delle principali funzioni del derma è l’attività discriminante, in quanto ci permette di
descrivere un oggetto attraverso il contatto diretto con la nostra pelle, grazie alla percezione
sensoriale dei recettori che rivestono la nostra epidermide.
L’ipoderma è un connettivo lasso che si trova tra osso, tessuto adiposo (compatta e nutre i tessuti,
in caso di deperimento organico è il tessuto da cui si attinge per i nutrimenti) e muscolo, vi è la
protezione maggiore.
Il colore della nostra pelle deriva dallo spessore dell’epitelio di rivestimento, dal carotene, dalla
melanina e dalla presenza di emoglobina (nei ragazzi i globuli rossi sono 5 milioni, nelle ragazze 4
milioni) determina l’ossigenazione del nostro sangue e di tutti i tipi di tessuti.
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ENCEFALIZZAZIONE:
Il processo di encefalizzazione si riflette sulla forma e sulle dimensioni del cranio.
Come avviene:
• Processo di neurulazione: L’ectoderma (foglietto ectodermico), che dà origine al sistema
nervoso centrale, è costituito da due tipi cellulari:
proto-neuroni e proto-glia
La glia o le cellule gliali servono da guida all’interno della struttura quello che sarà il sistema
nervoso per la disposizione dei neuroni man mano che questi si moltiplicano e man mano che
cominciano l’evoluzione. Questa, nel cervello maturo, cioè nel periodo successivo alla nascita,
cambia la propria struttura e funzione: non ha più una funzione guida, ma una funzione, come il
tessuto connettivo, di sostegno, di nutrimento e di isolamento tra i vari neuroni.
Le cellule mature della glia, determinano dunque la struttura del nostro sistema nervoso, che
corrisponde al graduale processo della encefalizzazione.
Lo sviluppo di tutti gli altri organi presenti nel corpo rivela una stretta correlazione con il cervello,
come l’ipofisi, diviso in adenoipofisi e neuroipofisi. Quest’ultima, essendo una ghiandola surrenale
endocrina, rilascerà neurotrasmettitor quali adrenalina e noradrenalina.
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