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TESSUTO OSSEO

A causa della durezza del tessuto osseo si utilizzano procedure che tengono conto
della struttura dura.
1 metodo decalcificazione. La componente minerale è dissolta mettendo il
frammento osseo in acido, in questo modo viene rimossa la parte inorganica senza
danneggiare la parte organica. Poi è processato come gli altri tessuti.
2 metodo per usura. Il frammento osseo viene macerato in acqua, poi viene
tagliato(1mm) e poi si assottiglia con carta vetrata.

Il tessuto osseo, definito connettivo di sostegno, costituisce le ossa, che nel loro
insieme formano lo scheletro, che ha funzione di sostegno dell'organismo,
protezione degli organi interni, meccanica in quanto permette, insieme ai muscoli e
ai tendini, il movimento, trofica (al suo interno sono depositati ioni calcio, rilasciati
quando necessari), ed emopoietica, infatti al suo interno è contenuto il midollo osseo.
Il tessuto osseo è riccamente vascolarizzato e innervato, e contiene una matrice ricca
di calcio. I grandi vasi sanguigni, come le arterie nutritizie, penetrano nell’osso
tramite i forami nutritizi.
Ogni pezzo osseo è esternamente circondato da un connettivo fibrillare denso a fasci
intrecciati riccamente vascolarizzato, detto periostio. Il periostio contiene cellule
osteoprogenitrici in grado di differenziarsi in osteoblasti. Le superfici interne sono
rivestite dall’endostio, costituito da un singolo strato di cellule osteoprogenitrici.
Funzioni di questi: trofiche e contengono cellule che si possono differenziare. (cellula
osteoprogenitriceosteoblastoosteoclasto (forma quiesciente).
Gli osteoblasti sintetizzano i componenti della matrice extracellulare. Gli osteoblasti
poi diventano osteociti, cellule immobili in spazi ricavati al suo interno denominati
lacune ossee.
I canalicoli ossei contengono i prolungamenti degli osteociti. Hanno una disposizione
radiale rispetto al canale di Havers e comunicano con esso. In questo modo i
prolungamenti degli osteociti assumono i nutrienti dai vasi sanguigni e li mandano
agli osteociti più lontani grazie a giunzioni comunicanti. I cataboliti seguono il
percorso inverso.
Esistono 2 tipi di tessuto osseo:
-tessuto osseo non lamellare (la matrice extracellulare non presenta lamelle), che
costituisce le ossa dello scheletro definitivo dei vertebrati come anfibi e rettili. Però
nei mammiferi è il tessuto che si forma per primo durante lo sviluppo dello scheletro
fetale, persiste poi a livello delle suture delle ossa piatte del cranio, degli alveoli
dentari e delle inserzioni dei tendini e legamenti sulle ossa.
-tessuto osseo lamellare (la matrice extracellulare presenta lamelle) che si
suddivide in spugnoso e compatto. È il tipo di tessuto osseo prevalente nello scheletro
dei mammiferi adulti.
LOCALIZZAZIONE: nelle ossa lunghe, le epifisi (estremità a bulbo) sono
costituite da osso spugnoso ricoperto da un sottile strato di osso compatto, mentre la
diafisi (parte cilindrica) è quasi totalmente costituita da osso compatto con una
piccola componente di osso spugnoso sulla superficie interna delimitante la cavità
midollare.
Le lamelle nel tessuto osseo lamellare spugnoso sono parallele.
Le lamelle nel tessuto osseo compatto sono concentriche e nelle diafisi delle ossa
lunghe sono presenti 4 sistemi di lamelle: lamelle circonferenziali esterne, lamelle
circonferenziali interne, lamelle concentriche che formano gli osteoni, lamelle
interstiziali.
Gli osteoni sono strutture cilindriche con diametro di 20-10 micron parallele all’asse
maggiore dell’osso. Al centro hanno un canale di Havers contenente vasi sanguigni,
fibre nervose e connettivo lasso.
I canalicoli ossei hanno una disposizione radiale rispetto al canale di Havers e
comunicano con esso. In questo modo i prolungamenti degli osteociti assumono i
nutrienti dai vasi sanguigni e li mandano agli osteociti più lontani grazie a giunzioni
comunicanti o GAP che garantiscono l’accoppiamento metabolico tra gli osteociti.
Attraverso queste giunzioni viene garantito il passaggio di ioni e di piccole molecole
(come amminoacidi, ATP) così da garantire tra cellule accoppiamento elettrico e
accoppiamento metabolico.
COMPOSIZIONE 1: matrice extracellulare composta da:
-componente organica sostanza amorfa e fibre collagene.
sostanza amorfa gag solforati e non solforati, proteoglicani, aggrecani. Tipiche
glicoproteine della sostanza amorfa dell’osso sono: OSTEONECTINA, che ha
affinità per il calcio e promuove la mineralizzazione della matrice;
OSTEOCALCINA, che sequestra il calcio dal sangue e stimola il rimodellamento
dell’osso; PROTEINE MORFOGENETICHE DELL’OSSO, inducono il
differenziamento delle cellule osteoprogenitrici in osteoblasti.
fibre collagene formate da collagene di tipo I
-componente inorganica costituita da fosfato di calcio in forma di idrossiapatite
(85%) e carbonato di calcio (12%). In minore quantità sono presenti fluoruro di
calcio e fosfato di magnesio, oltre che tracce di elementi come Na, K, Sr, Mn, Zn, Cu.
Ù
COMPOSIZIONE 2: cellule:
-cellule osteoprogenitrici
-osteoblasti
-osteociti
-cellule di rivestimento
-osteoclasti
La maggior parte dei connettivi derivano dal mesoderma. Le cellule di questo
foglietto proliferano e grazie alla loro attività ameboide migrano, dando origine al
mesenchima (connettivo embrionale). Nell’embrione, nel corso dello sviluppo, le
cellule mesenchimali pluripotenti si differenziano in OSTEOBLASTI.
Le cellule osteoprogenitrici, osteoblasti e osteociti sono stadi differenziativi dello
stesso tipo cellulare. I precursori sono le cellule staminali mesenchimali pluripotenti.
Le cellule di rivestimento derivano dagli osteoblasti e hanno funzioni trofiche
(supporto nutritivo degli osteociti)
Gli osteoblasti sono cellule dotate di attività mitotica e provvedono alla sintesi del
collagene di tipo I e della matrice ossea. Hanno un RER molto esteso, un voluminoso
apparato di golgi e numerose vescicole secretorie.
Gli osteociti derivano dagli osteoblasti rimasti inclusi nella matrice mineralizzata e
occupano le lacunee ossee. Hanno sottili prolungamenti citoplasmatici che prendono
contatto con i prolungamenti di osteociti vicini o delle cellule di rivestimento
mediante giunzioni comunicanti. Gli osteociti sono responsabili del mantenimento
del tessuto osseo perché agiscono da meccano-sensori segnalando a osteoblasti e
oasteoclasti quando e dove formare o demolire matrice ossea.
Gli osteoclasti derivano da monociti midollari migrati nel tessuto osseo, in modo
analogo a quello che succede per i macrofagi dei connettivi PD. Sono cellule grosse e
miltinucleate (diametro 100 micron contenenti fino a 50 nuclei) che presentano
numerosi lisosomi. Si localizzano a diretto contatto con superfici ossee in corso di
riassorbimento/rimaneggiamento o in prossimità di lesioni del tessuto osseo, dove in
seguito alla loro attività si formano cavità di erosione dette lacune di Howship.
Gli osteoclasti hanno sulla loro membrana un recettore per la proteina RANKL.
Quando gli osteoblasti mandano agli osteoclasti queste molecole segnale, questi
osteoclasti cominciano a degradare matrice ossea. Gli osteoblasti producono anche
OPG che inattiva gli osteoclasti, quindi inattiva RANKL. Quindi gli osteoblasti
regolano il funzionamento degli osteoclasti.
Le IDROLASI LISOSOMIALI tra cui le metalloproteasi (collagenasi, gelatinasi) sono
esocitate tra i microvilli dell’orletto e degradano le componenti della matrice
(collagene e altre proteine).
Tuttavia per la digestione enzimatica è necessaria la decalcificazione della matrice
ossea.
Questo avviene mediante acidificazione del microambiente extracellulare.
L’osteoclasto ha l’anidrasi carbonica che catalizza la produzione di acido carbonico
(H2CO3) a partire da CO2 e H2O che in acqua si dissocia in ioni bicarbonato (HCO3–)

e H+ .
Per azione delle POMPE PROTONICHE ATP- DIPENDENTI delle membrane dei
microvilli, gli H+ sono trasportati nello spazio extracellulare portando il pH 4-
5 e dando così inizio alla demolizione della matrice extracellulare.

L’attività degli osteoclasti è regolata dai livelli del paratormone prodotto dalle
ghiandole paratiroidi, che promuove il riassorbimento osseo, e dalla calcitonina,
prodotta dalle cellule parafollicolari della tiroide che riduce l’attività degli osteoclasti.
È molto importante questa attività perché il tessuto osseo va incontro a un continuo
rimodellamento quindi piano piano si demolisce matrice ossea vecchia ad opera degli
osteoclasti e viene sostituita da matrice ossea nuova prodotta dagli osteoblasti. Tanto
osso demolisco, tanto osso devo ricostruire.
Osteoporosi: gli osteoclasti funzionano troppo.

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