Sei sulla pagina 1di 8

Lezione 2 - 10/03/22

mercoledì 16 marzo 2022 12:19

Diagnostica per immagini NON VA FATTA


Movimenti NON VA FATTA

SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO

L'OSSO

l'osso deve avere delle caratteristiche:

• Struttura rigida: durezza che permette alla struttura ossea di garantire le funzioni di sostegno, protezione,
movimento. Per fare ciò l'osso deve essere rigido.
Deve essere una durezza che permetta di sostenere il peso in condizioni statiche e dinamiche (movimento).
Per rispondere a questa esigenza c'è il tessuto osseo compatto. Se avessimo un materiale troppo rigido e
pesante, con caratteristiche esclusivamente meccaniche, non sarebbe compatibile con la funzionalità,
perché sarebbe duro ma troppo fragile (ex: ceramica, se cade si spacca).

• Struttura elastica: capacità di resistere agli urti, dunque non deve presentare fragilità.
Per rispondere a questa esigenza c'è il tessuto osseo trabecolare.

Tessuto osseo compatto


Presenta come unità funzionale e ripetitiva l'osteone: una struttura circolare
con lamelle concentriche, al centro delle quali è presente un canale.

Struttura non statica, ma è in continuo riarrangiamento.

Questo tessuto si trova nella parte periferica degli elementi ossei e


permette di dare resistenza all'osso.

Tessuto osseo trabecolare

Presenta degli elementi trabecolari, tra i quali sono presenti delle cavità.
Si trova nella profondità dell'osso e maggiormente di ossa di grandi
dimensioni (ossa lunghe).

La presenza di trabecole e spazi vuoti ha diverse utilità:


• permettono di creare una struttura ossea anche nelle parti più
mineralizzate dell'osso
• rendere la struttura anche più leggera.

Nel trabecolare si possono notare degli archi, che sono i punti in cui viene applicata maggior forza.; le trabecole infatti creano strutture che vanno a
rispondere alle esigenze di resistenza nei punti in cui è necessario. Si dispone quindi in modo tale da irrobustire la struttura ossea e conferisce la
capacità torsionale ed esastica. Questa permette all'osso di assorbire le sollecitazioni da compressione più elevate.

La necessità di creare uno spazio per la presenza di midollo osseo fa sì che la presenza del tessuto trabecolare sia fondamentale, esso infatti fa da
involucro.

Importanza presenza di entrambi i tessuti


Un osso fatto di solo tessuto osseo compatto avrebbe un peso altissimo e sarebbe troppo per quello che muscoli e articolazioni potrebbero sostenere.
Dunque non riuscendo mantenere il peso non potrebbero permettere i movimenti; inoltre sarebbe troppo fragile (esempio vaso ceramica o
terracotta).
Invece il tessuto trabecolare crea spazi vuoti ma senza indebolire la struttura.

Anatomia Pagina 1
Cellule delle ossa
Il nostro scheletro non è statico per niente.

Le cellule ossee sono di più tipi:


• Osteociti
• Osteoblasti: creano la matrice extracellulare
mineralizzata dell'osso
• Osteoclasti: degradano la matrice extracellulare
dell'osso

La dinamicità del tessuto osseo è dovuto da:


• Osteoclasti e osteoblasti che mantengono la
dinamicità del tessuto osseo, distruggendolo e
rifacendolo.
• La struttura delle trabecole che si creano e mantengono
la loro struttura rispondendo alle sollecitazioni meccaniche:
gli archi si creano dove la struttura ossea necessita di essere
maggiormente sostenuta.

Attività di secrezione e degradazione della matrice cellulare


Attività di secrezione e degradazione della matrice cellulare mineralizzata ha un compito molto importante: rendere disponibili i Sali minerali al nostro
corpo, in particolare il calcio.
Quando il corpo necessita di Sali minerali e calcio, si attivano gli osteoclasti, perché degradando la matrice rendendo disponibile il calcio nei liquidi
corporei.

Se invece non è necessario usare grandi quantità di sali, questi non vengono sprecati:
• Attività degli osteoclasti è inattivata
• Attività degli osteoblasti continua
• Produzione matrice mineralizzata che viene depositata nella struttura ossea.

Questo avviene con dei controlli che permettono di controllare la dinamicità della struttura ossea:

• di tipo ormonale: attività legata all'omeostasi. Infatti ormoni come calcitonina e paratormone, hanno effetto inibitorio e attivante di questa
attività.
In particolare, in menopausa c'è un cambiamento drastico di ormoni e così si vede sviluppare l'osteoporosi. Nelle donne è molto più
evidente che negli uomini, che non subiscono un assetto così grave come nelle donne

• Legato alle sollecitazioni meccaniche: struttura ossea si crea e si rinforza rispondendo alle sollecitazioni.
Nei punti di maggior stress meccanico da compressione si attiva l'attività degli osteoblasti, per creare il tessuto osseo.
Per compressione si intende per esempio la gravità terrestre che ci schiaccia. Questa è una stimolazione utile a tenere la dinamicità del
tessuto. Ex: Gli astronauti andavano fuori dalla gravità, avevano sviluppato l'osteoporosi: le parti vuoti del tessuto trabecolari sono più
grandi, perché non viene creata matrice cellulare. Questo perché per molto tempo non avevano avuto una sollecitazione meccanica della
forza di gravità, e dunque l'attività osteoblastica viene inibita. Dunque ora gli astronauti fanno attività fisica per contrastare la mancanza di
gravità

• Dieta: dieta povera di minerali compromette il deposito di sali minerali.

Composizione dell'osso
• Sali minerali: presenti nella matrice extracellulare del tessuto osseo.
calcio, fosfato, carbonato, potassio, magnesio, sodio.

Idrossiapatite=fosfato + calcio. È il minerale presente con


% maggiore nel nostro corpo.

• Parte inorganica: formata da collagene; è presente nella matrice


del tessuto osseo.

Anatomia Pagina 2
CLASSIFICAZIONE DELLE OSSA

Classificazione in base alla morfologia:

• Ossa corte o brevi: struttura e morfologia approssimabile a delle forme cubiche

• Ossa piatte: (volta cranica/ sterno) = struttura appiattita

• Ossa irregolari: non rientrano in nessun’altra famiglia data la loro morfologia


irregolare (vertebre).

• Ossa sesamoidi (rotula): ossa la cui struttura è inglobata in elementi tendinei= la sua
faccia anteriore è strutturalmente inglobata nel legamento rotuleo = tendine di inserzione
del quadricipite femorale.

• Ossa lunghe: quando la dimensione lunghezza prevale sulle


altre dimensioni.

Ossa lunghe

Quando la dimensione lunghezza prevale sulle altre dimensioni.

Su queste ossa si distinguono due parti:


• Epifisi: le due estremità dell'osso.
○ Epifisi prossimale: estremità più vicina al tronco
○ Epifisi distale: estremità più lontana dal tronco

• Diafisi: corpo centrale dell'osso.

• Metafisi: zona di transizione tra epifisi e diafisi.


Ha a che fare con attività di accrescimento delle ossa lunghe, che avviene per
progressiva calcificazione della struttura ossea cartilaginea.

Sviluppo osseo
Un osso non ancora formato ha una parte cartilaginea:
-Durante l'accrescimento la metafisi rimane cartilaginea
-Iniziano a calcificare la diafisi e le due estremità
-Pian piano dalla diafisi si calcifica l'osso andando verso le epifisi.

In un soggetto adulto non è facilmente riconoscibile la metafisi perché c'è continuità. Si riconosce maggiormente in un soggetto in crescita.

DEFINIZIONI PER LA DESCRIZIONE DI UN OSSO:


Ogni elemento che appartiene all'osso esiste perché ha una funzione.

Processi
Processi: rilievi, protuberanze, parti che dal corpo emergono, che sporgono dall'osso
I processi possono avere due funzioni:

• Dare adesione a tendini e legamenti: per inserzione muscolare.


○ Trocanteri, tubercoli, tuberosità: processi con superficie tondeggiante e rugosa. Per avere una stabile adesione è più facile se la superficie
è irregolare, ruvida.
○ creste e linee: sono inserzioni più allungate che non sono rugose ma sono sporgenti e allungate e lì si va ad inserire una struttura
legamentosa allungata
○ Spine: processi appuntiti ma non taglienti

• Fanno parte di un'articolazione: creano una struttura che permette di creare un'articolazione (che può essere immobile o semimobile)
Caratteristiche:
○ Superficie Liscia: per minimizzare l'attrito e sostenere un movimento
○ Morfologie particolari: permettono l'incastro tra loro.

Parti dell'articolazione:
○ Testa: parti di ossa lunghe che si allargano per creare una superficie articolare.
○ Collo: parte che si restringe che sta dopo la testa
○ Troclea: superficie articolare liscia con una scanalatura centrale.
○ Condili: superficie liscia con aspetto tondeggiante, come delle sfere.
○ Faccia articolare o faccetta articolare: Superficie articolare semplice, generalmente piana che permette di dare continuità agli elementi
ossei contigui. Faccia più grande della faccetta

Anatomia Pagina 3
ossei contigui. Faccia più grande della faccetta

Rami
Rami: rilievi, protuberanze, parti che dal corpo emergono, che sporgono dall'osso creando un angolo ben definito con una struttura adiacente. Ex:
ramo della mandibola, ha un angolo definito.

Fosse o fossette
depressioni, parti che si affossano sulla superficie.

Solchi
depressioni allungate. Si trovano in particolare quando deve esserci spazio anche per qualcos'altro. Si trovano quando ci sono questi elementi di
passaggio:
 muscoli sulla superficie di un osso
 elementi di transito vascolari, nervosi
 legamenti dei muscoli stessi.

Fori o forami
aperture con aspetto tondeggiante

Fessure
aperture con aspetto allungato

Meati
aperture con una certa tridimensionalità, foro cui segue un canale, c'è una profondità.

Seno o antro
parti cave profonde nella struttura dell'osso, parti scavate e vuote. Hanno punti di impervietà, sono diversi da fessure e meati (es: seni paranasali).

Collo
stretta connessione tre l'epifisi e la diafisi

Troclea
processo articolare liscio e scanalato a forma di puleggia

Anatomia Pagina 4
LO SCHELETRO
Lo scheletro è diviso in:

• Assile: cranio, colonna vertebrale, torace. Forma l'asse del nostro corpo

• Appendicolare: arti superiori e inferiori e gli elementi ossei utili a


creare la struttura ossea per articolare gli arti allo scheletri assile,
quindi la clavicola e la spalla che formano il
cingolo scapolare (per arti superiori) e cingolo pelvico
(per arti inferiori) cioè il bacino.

Le ossa del nostro corpo sono circa 206:


• nello scheletro assile: 80
• Nello scheletro appendicolare: 126.

In realtà, i bambini nascono con oltre 300 ossa, che originariamente


sono fatte di cartilagine: durante i primi anni di vita vengono mineralizzate
ed alcune di esse si fondono insieme.

Funzioni
• protezione (cavità cranica)
• sostegno
• movimento (insieme all’apparato muscolare)
• sito di immagazzinamento di minerali
• emopoiesi: generazione di cellule del tessuto sanguineo

Anatomia Pagina 5
IL CRANIO
Si può osservare secondo diverse prospettive
Squama è una lamina distribuita nella faccia laterale della volta cranica

VEDUTA FRONTALE

Nella parte supero-anteriore c'è l'osso frontale


(azzurro) che presenta un'ampia squama nei
2/3 superiori che va a delimitare la cavità
cranica nella sua parte anteriore, mentre la
metà inferiore ci aiuta a definire la morfologia
della cavità oculare; la squama nella parte
inferiore termina con un margine ben definito,
un margine sovra-orbitario che delimita la
porzione supero-anteriore della cavità orbitaria.

Se seguiamo il profilo del margine


sopraorbitario spostandoci lateralmente
vediamo che va ad articolarsi e a creare una
struttura in continuità con l’osso zigomatico
(rosa): questo concorre a creare il margine
latero-inferiore dell’orbita andando poi nella
sua estremità mediale ad articolarsi a sua volta
con l’osso mascellare (giallo).
L’osso mascellare presenta il processo orbitario,
ovvero la parte che prosegue superiormente
andando a completare il margine inferiore e poi
mediale (verso il piano mediano) della cavità
orbitaria.

Il processo orbitario dell’osso mascellare si


articola superiormente con l’osso frontale.

Il margine inferiore dell'osso mascellare è caratterizzato dagli alveoli dentali,


ovvero quelle cavità che permettono l’articolazione dei denti dell’arcata
superiore.

Inferiormente si distingue il corpo della mandibola, che presenta nel margine superiore gli alveoli
dentali per i denti dell’arcata inferiore.

In profondità:
Nella parte mediale: se ci spostiamo in profondità rispetto al complesso mediale-mascellare troviamo l’osso lacrimale (viola) che va a completare la
parte anteriore della parete mediale della cavità orbitaria.

L’osso lacrimale non è sufficiente a completare la parete mediale: posteriormente (in profondità, dietro rispetto all’osso lacrimale) troviamo infatti
l’osso etmoide (arancino chiaro) .

L’osso etmoide è un osso profondo, quindi da una veduta anteriore riusciamo ad osservarne solo la sezione che completa la parte profonda della
parete mediale della cavità orbitaria.

Cavità orbitaria in profondità:


Osservando la parte posteriore della volta superiore della cavità orbitaria è completamente formata dal processo orbitario del frontale, mentre la
parte più posteriore è rappresentata dall’osso sfenoide (verde), anch’esso un osso profondo come l’osso etmoide.

Il pavimento della cavità orbitaria è occupato in gran parte dal processo orbitario dell’osso mascellare e parzialmente dall’osso zigomatico nella parte
più laterale.

Cavità nasali
Nella parte mediale del cranio anteriore, troviamo:
• cavità orbitaria
• cavità nasali: l’apertura nella parte più esterna. Questa apertura viene detta piriforme, in quanto ricorda la forma di una pera nella sua parte più
esterna.

Il limite superiore delle cavità nasali è dato dal margine inferiore delle ossa nasali, le quali si pongono anteriormente rispetto al processo orbitale della
mascella, che va a delimitare tutto il resto dell’apertura.

La restante parte dell'osso piriforme è delimitato dall'osso mascellare.

Osservando più in profondità l’apertura piriforme riusciamo parzialmente ad osservare le cavità nasali, le quali ci evidenziano un setto nasale, ovvero
una struttura mediale che divide la cavità in due porzioni, una cavità destra e una sinistra.

Il setto nasale è formato nei 2/3 superiori dalla lamina perpendicolare dell’osso etmoide, mentre il terzo inferiore è formato dall’osso vomere (rosa),
un osso laminare quadrangolare che serve per chiudere inferiormente il setto nasale dando continuità superiormente con la lamina perpendicolare
dell’etmoide e inferiormente con la cresta nasale dell’osso mascellare.

Nella parte laterale delle cavità nasali si trovano le conche nasali che sono dei processi che sporgono verso le cavità nasali.

Anatomia Pagina 6
VEDUTA LATERALE
Appare una struttura molto più semplice.

Dalla veduta latero-superiore si vede come la


squama dell’osso frontale presenti un margine
irregolare che va a suturarsi con le ossa parietali
(rosa), che vanno a creare una parte
latero-posteriore della volta cranica.

L’osso parietale nel suo margine inferiore va a


creare una sutura con la squama dell’osso
temporale (lilla)

La squama dell'osso temporale si articola


superiormente e posteriormente con l’osso
parietale e anteriormente con l’osso sfenoide
(visibile sono per limitate sezioni da una visione
superficiale in quanto osso profondo) e nella sua
parte postero-inferiore il temporale va ad
articolarsi con l’osso occipitale.

la metà superiore dell'osso temporale è occupata


dalla squama, ma questa viene interrotta dal
processo zigomatico dell’osso temporale, il quale
si porta anteriormente articolandosi con il processo temporale dell’osso zigomatico.
I due processi insieme creano il complesso dell’arcata zigomatica.

All’origine del processo zigomatico troviamo il meato acustico esterno.

Vicino al meato acustico esterno, troviamo l’articolazione


temporo-mandibolare.

Anteriormente al meato acustico esterno troviamo la superficie


articolare propria del temporo-mandibolare.

Se dal meato acustico esterno ci spostiamo posteriormente, troviamo il


processo mastoideo dell'osso temporale, una superficie sporgente
arrotondata, che costituisce il punto di inserzione del muscolo
sternocleidomastoideo, per questo il processo è rugoso e irregolare.
La sporgenza si osserva al tocco.

VEDUTA POSTERO-INFERIORI

La superficie è occupata principalmente dall’osso occipitale.

L’osso occipitale è riconoscibile molto facilmente dalla presenza del grande


foro occipitale che permette il passaggio del midollo spinale, andando a
costituire il punto di contatto tra il midollo spinale e l’encefalo.

Anteriormente, l’osso occipitale presenta un processo che si porta


anteriormente e si articola con l’osso sfenoide.

Il palato duro, è la porzione ossea che chiude superiormente la cavità boccale.


È formato nei 2/3 anteriori dal processo palatino della mascella, mentre nel
terzo posteriore dall’osso palatino.

Anatomia Pagina 7
VEDUTA INFERIORE

Si nota l’osso occipitale che si articola nella sua parte anteriore con
l’osso temporale. Più anteriormente si satura con l’osso sfenoide.

Nella parte anteriore c'è una porzione dell'osso mascellare


indicata come processo palatino articolato con il palato duro.
Il palato duro è formato dal processo palatino dell’osso mascellare
che prosegue posteriormente con l’osso palatino.
Si vedono, inoltre, diversi fori alla base del cranio che servono per
il passaggio di vasi e nervi 🡪 c’è un foro presente sull’osso
occipitale dove l'encefalo comunica con il sistema nervoso
centrale.

Anatomia Pagina 8

Potrebbero piacerti anche